Casa di Sona

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    Alexy, da seduta, continuava a guardarsi intorno per capire dov’era, registrando quella stanza come qualcosa come una stanza dei giochi, probabilmente di Gil. Non era molto preoccupata per la situazione, con chi era, ma perché non sapeva in che luogo si trovava. Il corpo di Alexy, poi, apprezzava particolarmente quell’odore, eccitandosi molto e emettendo gli stessi feromoni che aveva prodotto la sera prima, quando aveva incontrato Gil per la prima volta. Il viso della volpe, comunque, si distese in un sorriso, prima di trasformarsi in uno perververso mentre tentava di alzarsi.
    Mi piacerebbe partecipare, ma vorrei sapere dove ci troviamo e sopratutto, se Sona riesce a resistere ancora. Mi sembra un poco stanca.
    Mormorò, Alexy, con voce perversa, tesa, ma eccitata. Gli occhi ormai della giovane si stavano colorando di arancione, pronti per passare al loro tono rossastro in qualunque momento. Sona, nel mentre, osservava il corpo della volpe, rimanendo incantata fino a quando non si riferì a lei. Con imbarazzo, la giovane musicista si portò le mani al petto, per cercare di nascondere il suo seno. Non tanto per pudore, ma perché nonostante tutto il suo corpo rimaneva eccitato. Alexy, comunque, si avvicinò ai due, prima di chiedere con voce perversa un “posso?” indicando Sona, se la risposta fosse stata affermativa, Alexy si sarebbe chinata dietro di lei, poggiando le mani intorno al suo collo, unendole poco davanti al suo viso, mentre il seno era letteralmente poggiato sulle spalle della donna.
    Non mi sono presentata, ieri sera. Chiedo scusa: Mi chiamo Alexy..
    Mormorò di nuovo, ridacchiando, formando davanti agli occhi di Gil e di Sona una pillola bianca, perfetta. Spingendosi un poco in avanti, avrebbe messo il broncio, rivolgendosi prima a Gil, guardandolo negli occhi un poco offesa. Nel mentre, Sona era oltremodo sconvolta di sentire tale morbidezza sul suo corpo, abituata al petto duro di Gil.
    Sei stato cattivo a disattivare il mio potere prima, ci saremo divertiti più se non lo facevi! Tipo ora: Sona, questa pillola riporta in forze chiunque la prende, ha un piccolo effetto collaterale che però immagino piacerà molto a Gil. Vuoi partecipare ancora?
    L’ultima parte della frase fu sussurrata all’orecchio della donna, che spalancò gli occhi, guardando verso Gil e cercando aiuto nel suo sguardo. Sentendo comunque la parte del “piacerà a Gil”, Sona si decise a prenderla, visto che comunque, in ogni caso, voleva rendere felice il non-morto. Il sussurro che poi fece Alexy, avrebbe fatto venire la pelle d’oca a Sona, che la sentì rimbombare nella sua testa, in quanto estremamente eccitante.
    Come hai fatto? A togliermi le mie abilità dico.
    In ogni caso, agli occhi di Gil, quello che faceva Alexy non sarebbe stato per nulla magico, visto che comunque non compariva nessun cerchio, ma solo del materiale che si modellava tra le mani della volpe. Lo sguardo della volpe era curioso, pareva quasi che stesse cercando di sondare il terreno, per capire la situazione. Anche se, effettivamente, gli occhi di Alexy erano incantati non tanto dal suo volto ma dal suo cazzo, visto che ogni volta non riusciva a resistere e lo guardava. Nel mentre, però, Alexy portò la pillola alla bocca di Sona, che aprì le labbra ma, la pillola, rimase ancora tra l’indice e il pollice di Alexy.
    Vorresti aiutarmi a farle prendere la pillola?
    Domandò, la giovane volpe, con rubini al posto degli occhi, rossi come non mai, eccitata oltre ogni limite, anche perché la volpe aveva visto cosa era successo a Sona e aveva visto la dedizione di questa, prima di venire. In effetti, si era svegliata prima che la musicista venisse, giusto pochi attimi. Comunque, se la risposta fosse stata affermativa, Alexy allungò la mano libera verso Gil, invitandolo verso di loro.

    Sto facendo del mio meglio per ruolare due personaggi insieme ma mi sta venendo difficile, se qualcosa non va non esitare nel dirmelo.
     
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    Te la cavi bene non preoccuparti, devi solo prenderti il tempo per ruolare entrambe, il resto verrà da sé.

    Finalmente la volpina aveva un nome! Alexy... suonava stranamente bene nella sua testa. E come se non bastasse, oltre che affascinante e pronta a qualsiasi esperienza, sembrava del tutto priva di timore e anzi, concentrata più sulle possibilità di quella situazione che ad una fuga inutile quanto prevedibile. Gil rimase in disparte, sospettando che la volpina avesse qualcosa da dire, interagendo con Sona portandola un pochino all'imbarazzo ma dandole una prospettiva interessante. Diceva che la sua pillola speciale non solo le avrebbe ridato le forze ma le avrebbe perfino concesso di fare un dono a Gil, e per questo Sona non esitò a prenderla. Da canto suo, il non morto rimase ad osservare la scena in disparte piuttosto eccitato dalla visione di quelle due bellezze uniche così vicine e a stretto contatto tra di loro. Ciò di cui avevano bisogno era un cazzo instancabile, e quella mazza mostruosa e pulsante tra le sue gambe non sembrava chiedere altro.
    Se vuoi saperlo... privare gli altri del loro potere è IL MIO potere. Quando inizio la mia opera nessuno più più sottrarsi, se qualcuno finisce sotto i miei ferri non può scappare o sottrarsi finché non lo decido io. E come sai... io sono instancabile.
    Sembrava voler dar loro la possibilità di organizzarsi, tenendosi in disparte, ma gli era semplicemente impossibile resistere al richiamo di quelle due bellezze, con i feromoni di Alexy che invadevano la stanza poi... no, non poteva starsene per i fatti suoi, doveva assolutamente agire. Così si portò alle spalle di Alexy, tenendo il suo enorme cazzo verso il basso per poi lasciarlo risalire tra le cosce di entrambe. Quella verga era sufficientemente lunga e spessa da potersi infilare tra le gambe di entrambe, facendo capolino dal pube di Sona e attraversare le gambe di tutte e due le ragazze, mentre la sua superficie venosa e gonfia pulsava e scivolava lentamente tra le loro labbra caldissime ed eccitate, senza la minima difficoltà. Voleva provocarle a sua volta, anche loro dovevano desiderare lui e il suo cazzo. A quanto pare avevano appena iniziato.
    Ma stavolta non avrò bisogno di disattivare niente... voglio andare fino in fondo, abbiamo appena incominciato. Voglio scoparvi entrambe fino a che non avrete più forze per fare nulla... se non chiederne ancora...
    Attese dunque che fossero pronte, una richiesta o magari una supplica, mentre Sona giovava degli effetti della pillola lui le provocava con la sua verga enorme, sufficiente per attraversare due donne contemporaneamente e far sentire loro tutto il proprio vigore.
     
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    Bene, altre informazioni, dunque disattivare il potere era il potere di Gil. Cosa interessante e che la volpe si appuntò mentalmente. Non era qualcuno che doveva mettersi contro, a quanto pare. Non che lei lo volesse, dopotutto era allievo del suo amato professore. Però comunque destava la sua più profonda curiosità. Nel mentre che pensava questo, Alexy, fece passare le dita che tenevano la pillola sulla lingua di Sona, mantenendole la bocca aperta, mentre questa aspettava che la volpe lasciasse la pillola. Cosa che non avrebbe fatto fino a quando Gil non arrivò alle loro spalle, facendo scorrere la sua grossa erezione tra le cosce delle due. Mugolando, avrebbe spinto la pillola infondo la lingua di Sona, facendo scorrere così ancora più saliva lungo i lati del mento della donna, che ingoiò sorpresa prima di mettersi a tossire proprio per via di questa.
    Avrei programmi diversi io, oggi dovrei prendere un aereo e tornare nel mio paese, ero venuta qui per il mio lavoro. Ma sai com’è, forse col tuo cazzo magari potrei dimenticare che il mio volo è a una certa ora...
    Provocò, Alexy, guardando indietro, verso Gil, con uno sguardo che lasciava intendere proprio quel che la giovane voleva far intendere. Ma, prima che Gil o Sona facessero qualcosa per interromperla, avrebbe avvolto la sua lunga coda intorno al bacino del non-morto, costringendolo con la sua forza a stare fermo. Poi, avrebbe tentato di girare la testa, così da poter avere il volto di Gil davanti e poggiare le labbra sulle sue, guardandolo poi intensamente negli occhi.
    Ma non sono interessata a ritrovarmi di nuovo senza potere. Sai com’è, la maggior parte del mio divertimento deriva da quello.
    Nel mentre, però, Sona cominciò a contorcersi, appena ingoiò la pillola, mentre un calore a dir poco bruciante, ustionante, che faceva concorrenza alle estati dove la temperatura superava i 40 gradi, cominciava a divorarla lentamente. I movimenti del cazzo di Gil, sulle sue labbra, l’avrebbero portata a gemere a alta voce, piena di piacere, ma quando Alexy avrebbe costretto Gil a fermarsi, se questo si fosse fermato, avrebbe sentito la sinfonia dei gemiti, lamenti alti, di dispiacere, insoddisfazione, uscire dalla bocca di Sona. Le lacrime cominciarono a uscire dai suoi occhi, mentre il suo seno si tendeva oltre ogni limite, con i capezzoli estremamente duri.
    Cosa… no, io, io… brucio, brucio, non ce la faccio, fa male!
    Avrebbe esclamato Sona, la voce che si inclinava dal dolore, dalla sofferenza, mentre percepiva il suo bassoventre in fiamme. Era una sensazione strana, che mai prima d’allora aveva provato. La stava consumando dentro, letteralmente, ogni secondo dove Gil non la penetrava, non le dava piacere, era una sofferenza immane per lei. La cosa che più aveva lasciato però, interdetta Sona, fu il fatto che tutto quel dolore, però, portava la sua figa a bagnarsi ancora di più, a rilasciare più umori che mai e sul cazzo di Gil questo sarebbe stato palese, l’avrebbe chiaramente percepito. Alexy, però, era ben consapevole di quello che stava provando Sona, dunque si affrettò a cercare di abbassare il volto di Gil vicino al suo, invitandolo con l’indice, con un sorriso più che furbo a decorarle il volto. Se si fosse avvicinato, vicino al suo orecchio, Alexy avrebbe cominciato a sussurragli tutti i segreti di quella medicina.
    Non ti dispiace che le ho dato un afrodisiaco con effetti animali, sì? Ha addosso le sensazioni di un calore animale e fino a quando non rimane incinta o non passa abbastanza tempo, lei rimarrà così. Magari dopo te ne do una scorta. Ah, ho già chiarito che ora è estremamente fertile?
    Se tutto ciò fosse accaduto, dunque, Alexy avrebbe liberato Gil dalla sua presa, lasciandolo fare ciò che più voleva, mentre lei portava le mani sui seni enormi di Sona, spalancando gli occhi e commentando quanto effettivamente erano grosse, molto, troppo, per le mani di Alexy. Inoltre, a Sona, pareva non dispiacere tale contatto.
     
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    Alexy riuscì a distrarlo, prima con le chiacchiere e poi con il bacio, non che ne fosse totalmente succube ovviamente, anzi ricambiò in maniera energica e perversa, ma non si rese conto da subito di ciò che stava accadendo a Sona. Troppo impegnato a consegnarle quel bacio languido e caldissimo, perverso e colmo della volontà di farle sentire quanto fosse effettivamente eccitato, e anche per questo non si oppose alla presa della sua coda, che lasciava presagire qualcosa di davvero molto interessante. Quando Alexy rivelò a cosa serviva la sua pillola, Gil spalancò un ampio e perverso sorriso, quel piccolo aiuto non era da poco e poteva sicuramente sfruttarlo a proprio vantaggio. Aveva fatto bene a "rapire" quella volpina, adesso le cose erano decisamente più perverse e interessanti.
    Mi piace come sta andando... vorrei perdere tempo a ringraziarti, ma preferisco passare subito ai test... voglio mettere alla prova questa meraviglia!
    Ridacchiò maligno, per poi spingerle entrambe sul tavolino, pancia in giù. Sona era inginocchiata davanti ad esso, e i suoi turgidissimi capezzoli si sfregavano sulla superficie del tavolo, aumentandone la stimolazione. Gil però fu ancora più spietato, perché infilando con abilità le mani sotto quelle deliziose mammelle, le tirò verso l'esterno in modo che i suoi capezzoli risultassero non coperti, ma angolati, così da poterli torturare quando voleva. Alexy invece era sopra Sona, con le gambe spalancate e con le cosce che circondavano i glutei della musicista. I suoi lunghi capelli e il seno prosperoso sarebbero finiti sulla schiena di Sona, concedendole ulteriori brividi di piacere. Gil afferrò la sua verga con la mano destra, mentre la mancina era rimasta sulle ragazze per poterle tenere ferme, in quel modo poté infilare la grande e venosa cappella tra le labbra di Sona, eccitatissima come un animale in calore e provocante anche di più. Ma non la penetrò. La utilizzò solamente per lubrificare il suo grosso affare, per poi portarlo a scivolare tra le labbra e le natiche di Alexy.
    Capisci Sona? Se adesso ti fotto a dovere ci saranno grandi cose per te nel futuro... ma devo assicurarmi che tu lo voglia davvero...
    Una piccola tortura per Sona, un grande contentino per Alexy, che dopo aver a sua volta assaporato le pulsazioni del non morto sulla sua intimità, Gil le fece invece provare ancora una volta quella mazza enorme ed esagerata direttamente nel suo culo, spalancandolo e penetrandolo fino in fondo in un colpo solo, facendo volutamente schioccare i loro bacini e muovere la volpina così da far sentire a Sona quanto si stavano divertendo, e provocare un sentimento che le avrebbe fatto desiderare di partecipare indipendentemente dalle conseguenze... tuttavia, per quel momento, il cazzo di Gil era solo per Alexy, e la volpina avrebbe potuto sentire ogni singola vena stimolarle le terminazioni nervose di quello stretto anfratto, fottendolo fino in fondo e dilatandolo per adattarsi alla sua forma, offrendole una stimolazione anche migliore dell'ultima volta che lo avevano fatto.
     
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    Le reazioni di Gil era quello che portò Alexy a essere soddisfatta sul serio, prima docile che seguiva quel che faceva, distraendosi, e poi quel sorriso che, almeno secondo lei, apparteneva a un bambino che aveva ricevuto un bellissimo regalo. Venne spinta in avanti, Alexy, cadendo sopra la schiena di Sona. Il peso di Alexy non era esagerato, infatti per Sona il peso di Alexy era nullo. Alexy fu sorpresa, ma comunque non le dispiacque per nulla quella posizione. Strinse le cosce, strusciando il petto con i capezzoli dritti sulla schiena di Sona, stimolando così ancora di più Sona.
    Uhmmm, non pensi di essere un po’ troppo cattivo?
    Subito dopo avrebbe sorriso in direzione di Gil, formando nella sua mano un giocattolino particolare, che nella collezione di Gil e di Sona non c’era. Sembrava in tutto e per tutto un dildo, un vibratore, ma con intorno a questo delle piccole setole e, alla base, un pulsante che faceva ingrossare la base del dildo, fino a un massimo di 3 cm di diametro. Nel mentre, Sona stava letteralmente singhiozzando, con il dolore che ormai la stava lentamente distruggendo. I brevi attimi dove veniva stimolata, le toglieva quel bruciante dolore, ma poi ritornava più forte che mai. Sopratutto quando il ragazzo portò la sua immensa erezione davanti alla sua entrata, facendole pensare che sarebbe entrato, per poi lasciarla a bocca asiutta. Sentirlo andare via, le fece fare un lamento triste.
    Ti prego, ti prego...
    Esclamava, con voce rotta dalla tristezza, spingendosi indietro. Quando sentì un gemito di piacere, provenire dalla volpe sopra, mentre questa veniva spinta, Sona si sentì sempre più sul limite del baratro, chiamando a voce alta Gil, implorandolo di scoparla. La voce, della stessa donna, era rotta dal pianto, lacrime che scendevano lungo il suo viso.
    Lo voglio... lo voglio... Sco-pami!
    Alexy nel mentre, si godeva le spinte del non-morto, gemendo di piacere, mentre brividi del più intenso piacere la facevano rabbrividire. Ogni secondo che passava, era un secondo in più che la faceva gemere di piacere. La lunga coda si mosse di fianco a lei, andando prima ad accarezzare le gambe di Gil passando poi su quelle di Sona, di cui i lamenti aumentarono.
    Sì, Gil! P-più forte!
    Alexy stava volutamente parlando con voce perversa e vogliosa, così che Sona capisse quel che stava perdendo. E lei lo stava capendo. Lei non voleva rimanere incinta, ma non voleva neppure provare così tanto dolore, insoddisfazione. In ogni caso, comunque Alexy avrebbe offerto il dildo che aveva creato prima a Gil, dicendogli con gli occhi e con il sorriso, di farne buon uso.
     
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    Esattamente quello che voleva vedere: entrambe completamente perse nella perversione, bruciate da quel desiderio incessante che generava il suo enorme cazzo pronto a prenderle entrambe. Ma stavolta Sona avrebbe dovuto faticare molto per ottenerlo, e come se non bastasse Alexy sembrava volerlo aiutare in quel perverso disegno, concedendogli un vibratore decisamente interessante come dono di inizio, mentre si muoveva per far entrare dentro di sé tutta la mazza enorme del non morto. Gil impugnò quel dono con grande entusiasmo, continuando a spingere il suo cazzo enorme nel culo della volpe, allargandolo di più ad ogni pulsazione e spingendo più forte ad ogni affondo.
    Non ci siamo Sona... non mi basta... voglio una supplica più accorata... voglio che mi chiedi esattamente cosa vuoi, senza preoccuparti delle conseguenze... perché se oggi deciderò di scoparti ancora... sarà per ingravidarti a dovere...
    Ridacchiò malefico, sapeva che una qualsiasi ragazza non avrebbe mai accettato, ma Sona era assolutamente priva della volontà di resistergli a quel punto, per assuefatta da lui, dal suo cazzo e dal suo piacere, per questo sapeva che non avrebbe resistito a lungo di fronte a quella prospettiva. Oltretutto aveva anche il dono di Alexy che portò davanti alla bocca per leccarlo lascivamente, riempiendolo di saliva e corrompendolo col suo potere, irradiandolo di energia oscura che ne aumentò ulteriormente le dimensioni. Dopodiché lo portò di fronte alla corolla di carne di Sona e, accendendolo, iniziò a spingere dentro di lei. Anche se si trattava di una verga artificiale dalla pregevole fattura e le dimensioni sufficienti, il calore che Sona provava al basso ventre non poteva essere sedato in quel modo, ma anzi solamente alimentato. Così ora Gil poteva scoparle entrambe in una sessione di sesso anale molto simile tra di loro, ma mentre Sona veniva stuzzicata da affondi perversi di quel dildo, Alexy veniva invece appagata dalla mazza enorme di Gil, che la scopava così forte da far schioccare i loro bacini in un vigoroso suono di perversione. la carne della ragazza si sarebbe contorta intorno alle vene gonfie della mazza terrificante del non morto, e ad ogni affondo avrebbe pulsato più forte, come un organo vivo, crescendo direttamente dentro di lei. Il non morto si piegò in avanti ridacchiando, cercando di raggiungere le orecchie di Alexy per poterne mordere una con un pizzico di forza in più del necessario, lasciandosi sfuggire una risata perversa. Sapeva che per una creatura ibrida quella parte del corpo era estremamente sensibile.
    Hai un culo fantastico, potrei scoparlo tutto il giorno... voglio proprio scoprire fino a dove può allargarsi per farti gridare di piacere... che ne dici, ti va come esperimento?
    La sua risata maligna crebbe a dismisura, lasciandole intendere che tipo di sesso avrebbero incominciato a sperimentare a quel punto, e anche se la preoccupazione potesse cogliere Alexy in quel momento, il primo spasmo della verga maschile mentre il potere di Gil la riempiva di oscurità e la gonfiava allargandone leggermente il diametro avrebbe dovuto toglierle ogni minima traccia di dubbio.
     
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    Alexy rispondeva positivamente a ogni stimolazione, stringendo il cazzo di Gil in modo assurdo, dandogli un piacere unico, di una strettezza volontaria, fatta apposta per dare piacere. L’animale che era in lei non si dava pace, andando incontro le spinte del non-morto, alzando un poco il bacino per esporsi completamente alle spinte. Inarcò pure un poco la schiena, mentre le orecchie erano un poco abbassate. In questo modo, quando Gil si abbassò per mordergliele, non ebbe molta difficoltà nel raggiungerle, anzi, non si sarebbe nemmeno dovuto abbassare molto, visto che la volpina si sarebbe tenuta su mettendo le mani ai lati della testa di Sona. Gemette di piacere, stringendo stavolta involontariamente, il cazzo di Gil in una morsa perversa.
    Aahn, se spingi più in basso forse ci riesci
    Commentò, provocando Gil a spingere in un punto che le piaceva, dentro di lei, e se avesse fatto così, la volpe avrebbe letteralmente urlato di piacere, stringendo ora più forte il cazzo di Gil. Lei non mentiva mai, quando si trattava di darle piacere, e sopratutto quando faceva sesso, non senza un motivo comunque. Sona, nel mentre, sentiva tutti i rumori, sentiva tutti i gemiti, cominciava pure a stare male, dentro di lei, per colpa di quel desiderio: Con le mani andò ad afferrare i polsi di Alexy, piccoli tra le sue mani, singhiozzando, per scaricare un poco lo stress che stava accumulando. La frase di Gil, poi, l’aveva fatta zittire per un po’ di tempo, almeno fino a quando non sentì qualcosa penetrarle il sedere, a quel punto spalancò gli occhi. Sentì del piacere, ma l’insoddisfazione fu parecchio, sopratutto perché non era dentro la sua fighetta bagnata e perché non era un cazzo vero.
    I-io… voglio il tuo cazzo, dentro la mia figa… Non mi importa cosa mi accadrà, ma ti prego!
    La supplica di Sona fece ridacchiare Alexy, prima che gemesse e urlasse di nuovo di piacere, inarcandosi e strusciando il clitoride contro la pelle di Sona, per stimolarsi. Questo bagnò ancora di più il sedere di Sona, che gemette di insoddisfazione. Alexy guardò dietro di lei, mentre con la coda andava ad avvolgere la vita di Gil, cercando di avvicinarlo ancora di più a lei, fissando negli occhi il non-morto.
    Uhm! Secondo me non è ancora del tutto sincera, sai?
    Commentò, invece, Alexy, facendo però singhiozzare la musicista. Alexy si stava divertente un casino, nel provocare così Sona, e nel mentre provava un’enorme piacere dalle spinte di Gil, dunque in ogni caso l’euforia e la soddisfazione che provava erano molto grandi, abbastanza da farla urlare quando Gil premeva la dove gli aveva chiesto la stessa volpina e quando spingeva molto in profondità, esprimendo dunque perfettamente quel che provava.
     
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    La richiesta di Alexy mentre avvolgeva la vita di Gil venne ascoltata molto presto, questo perché sapeva che Sona soffriva nell'attesa, ma anche di più diveniva impaziente quando le grida della volpina le provocavano un invidia incontenibile. L'avrebbe portata alla follia prima di soddisfarla, quindi l'unica cosa che fece fu afferrare il vibratore in modo che seguisse i movimenti del suo cazzo, spinto più in fondo e verso il basso seguendo le istruzioni di Alexy, forse anche fin troppo bene...
    Dici forse... così?
    Gil apostrofò l'ultima parola con fare dispettoso, come se fosse una domanda retorica. La sua verga enorme crebbe ulteriormente di colpo, spingendo fino in fondo e verso il basso con una pulsazione che lo allungò di diversi centimetri, così tanto che Alexy avrebbe potuto sentirlo chiaramente pulsare sopra al suo utero, in modo che alla penetrazione anale si aggiunse anche quella alla sua intimità. Solo a quel punto Gil iniziò a muoversi in maniera diversa, non scivolava più nella sua carne ma anzi si limitava a spingere con il bacino, in modo da stimolare sempre lo stesso punto con colpi dei cappella caldissima e irrefrenabile, aggiunta ad altre perverse ed intense pulsazioni. Il grido di Alexy gli fece quasi perdere il controllo, e pertanto anche il vibratore influenzato dal suo potere sarebbe cresciuto per invadere la carne anale di Sona, donandole piacere si ma non la giusta soddisfazione di cui aveva bisogno.
    Continuerò a scopare il culo di Alexy fino a che non verrà così tanto che lo farà anche per te Sona... voglio una supplica accorata... voglio sentire cosa prova davvero il tuo cuore, e il tuo corpo...
    Detto questo non avrebbe più esitato, avrebbe continuato a pompare nel culo di Alexy muovendo al contempo il vibratore dentro Sona, schiacciandole col suo peso e continuando senza sosta, con forza crescente, fino a che Alexy non sarebbe venuta, anche se questo avrebbe richiesto ore o giorni interi. La sua forza e le sue dimensioni erano quasi mostruose, Alexy poteva sentirsi un tutt'uno con la sua carne e i suoi punti più sensibili andare a fuoco. L'avrebbe scopata fino a ricoprire anche Sona con i suoi umori e fino a che quest'ultima non gli avrebbe fatto sentire le parole più spassionate di sempre, non l'avrebbe soddisfatta...
     
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    Alexy resistette per un po’, giusto il necessario per bagnare ancora di più Sona con i suoi umori. Ovviamente la volpina stava provando un’enorme piacere, ma non voleva venire subito altrimenti si sarebbe dovuta mettere da parte per quel momento. Comunque, nel mentre, la sua intimità produsse così tanti umori che bagnarono completamente il buchino dietro di Sona, facilitando completamente la penetrazione, e poi pure l’esterno del sesso della musicista. Alexy, comunque gemeva e urlava di piacere, a ogni spinta, mossa, che faceva contro il suo utero, dentro il suo sedere. La volpe si tese pure completamente, inarcandosi più che mai.
    Se continui..!
    Avrebbe cercato di avvisare, con voce spezzata, prima di concentrarsi unicamente sul suo piacere e rilassarsi, se Gil continuava a muoversi in quel modo, Alexy sarebbe venuta, urlando a pieni polmoni il suo piacere, stringendo con estrema forza l’erezione del non-morto e il suo ventre, che era stretto nella coda di Alexy, sarebbe stata una stretta che però avrebbe solo dato piacere, visto che con la coda avrebbe cercato di attirare a lei più a fondo che mai il ragazzo. Subito dopo l’orgasmo, si abbandonò sul corpo di Sona, soddisfatta, prima di tentare di spostarsi a sinistra, così da essere sempre rivolta verso Gil ma col suo petto rivolto verso lui. Nel mentre, Sona, sentendo l’urlo di Alexy si tese a sua volta, gemendo insoddisfatta e portando la mano destra verso la sua intimità, cominciando a stimolarsi il clitoride singhiozzando.
    Io… io ti desidero. Ti voglio così tanto dentro di me, voglio che mi scopi con tutta la tua forza, che ficchi il tuo cazzo dentro la mia figa bagnata fino a venire, fino a quando non mi riempi tutta!
    Provò a supplicare, prima di esprimere il desiderio più che intenso del suo corpo. Il solo sfiorare la pelle, poi, le provocava un’enorme piacere a Sona. La pillola, infine, raggiunse il suo completo obbiettivo, rendere Sona come un animale in calore: infatti cominciò pure a produrre feromoni che avrebbero attirato Gil a lei. O almeno, erano gli stessi che un normale sesso femminile produceva per attirare il compagno a fecondarla ma duplicato. Non era ferale come i feromini che emanava Alexy, che dava quella sensazione di animale e bestiale. Alexy, infatti, pareva essersi abituata al suo di calore e anzi, faceva in modo che i suoi feromoni arrivassero direttamente al naso di Gil, così che questo rimanesse in perenne eccitamento, con il suo focus che sarebbe, probabilmente ora, passato da Alexy a Sona, fino a quando non le avrebbe soddisfatte entrambe o almeno, fino a quando non avrebbe soddisfatto il requisito della pillola di Sona.
    Gil... io adoro te, il tuo cazzo, voglio... voglio che mi metti incinta, con il tuo cazzo… ti prego..
    Sona non pareva neppure più ragionare, mentre parlava, singhiozzando e cercando di convincere con le sue parole Gil a darle piacere, non le interessava più nemmeno se rimaneva incinta, lo voleva. Gli occhi di Sona erano completamente arrossati dalle lacrime, così come tutto il suo corpo teso per non aver ricevuto quella soddisfazione che le serviva. Le labbra di Sona, poi, erano di colore rosso ed erano molto pronunciate, mentre i denti bianchi le torturavano. Le guance poi, della ragazza erano segnati dalle lacrime, rosse scarlatte sulla pelle rosea.
     
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    Le spinte di Gil portarono lui ed Alexy ad un forte orgasmo, il non morto era talmente eccitato e volenteroso di andare avanti all'infinito che non si concesse neanche un grido, si limitò ad affondare dentro di lei a denti stretti e mentre ridacchiava ecco il suo liquido bollente e densissimo riversarsi nello stretto buchino di Alexy, riempiendola fino a farla traboccare per poi lasciarla andare, in moto che si spostasse via da Sona. Nel mentre quest'ultima era arrivata al limite, imbrattata degli mori stessi di Alexy, così colma di desiderio da finire per stimolarsi da sola e arrivare a supplicare Gil come probabilmente non aveva mai fatto in vita sua. Quello spettacolo deformò il sorriso di Gil in qualcosa di malato, semplicemente crudele, e mentre portava le mani sulle morbide natiche di Sona non poteva fare a meno di pregustare l'apice di quel momento. La sua verga enorme e pulsante non aveva perso un solo grammo di consistenza nonostante fosse appena venuto dentro Alexy, e avrebbe potuto continuare all'infinito.
    Ora si che ci siamo... questo è il genere di supplica che mi piace!
    Commentò, per poi avvicinarsi a Sona e farle sentire la punta del suo cazzo direttamente tra le grandi labbra, erano così umide che sentiva quasi potessero risucchiarlo al loro interno senza il minimo sforzo, e inconsciamente tutti quei feromoni stavano portando Gil a muoversi senza cognizione di causa, come se non ci fosse altro scopo nella sua esistenza se non scoparle fino a farle svenire dal piacere. Ovviamente quei feromoni non gli fecero scordare di Alexy, e il ragazzo sapeva esattamente cosa fare.
    Adesso ti scoperò... e verrò così tanto dentro di te da metterti incinta... sei pronta Sona? Saremo una cosa sola...
    Senza esitare oltre, eccitato come non mai, spinse quella mazza piena di umori e sperma dentro di lei, centimetro per centimetro, come un tizzone ardente ricoperto da vene enormi e caldissime, pulsanti da morire che avrebbero dilatato l'intimità di Sona anche più dell'ultima volta, dato che non era mai stato così eccitato con lei prima d'ora. L'avrebbe allargata, sarebbe stato come perdere di nuovo la verginità per lei, e anche quando fu di fronte al suo utero, Gil le fece sentire pulsazioni più forti, dato che non era ancora entrato del tutto.
    Sto per entrare ancora di più... ti farò impazzire... lo senti? Sta per prenderti!
    E mentre gridava eccitato, eccolo sollevare la mano sinistra per poter passare alla seconda fase: la sua mano si riempì di così tanta energia erotica proveniente dall'eromanzia che solamente sfiorare una persona con quelle estremità l'avrebbe portata ad un piacere indescrivibile. E nello stesso momento in cui il suo cazzo avrebbe spinto fin dentro l'utero di Sona, facendo finalmente schioccare i loro bacini uniti come non mai, l'indice, il medio e l'anulare ricoperti di energia erotica finirono invece nell'intimità di Alexy, iniziando a stimolarla dalle grandi labbra fino al suo punto G, torcendosi con estrema sapienza all'interno della sua intimità per poterla stimolare a dovere. Eccolo l'apice... Alexy piena della sua energia, e Sona così piena della sua enorme carne da poter sentire il suo cazzo sotto pelle per quanto era enorme ed in profondità nella sua intimità. Il ventre di Sona si sarebbe deformato vistosamente e senza esitare oltre, Gil iniziò a spingere con forza, al ritmo del movimento delle dita. Le avrebbe fatte godere entrambe contemporaneamente!
     
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    Il seme di Gil portò Alexy a un piacere ancora più superiore, semplicemente adorava tale sensazione, adorava sentire un cazzo venirle dentro, inondarle le viscere e riscaldarla. Era una cosa semplicemente perfetta. Mentre infatti Gil si dedicava a Sona, Alexy tenendo le gambe larghe avrebbe portato la mano al suo buchino dietro, prendendo lo sperma che stava uscendo e portandoselo alla bocca. Avrebbe tenuto la lingua un poco fuori, mentre si passava il seme sopra di quella, guardando rapita come Gil si stesse comportando con Sona e ascoltando i gemiti e i lamenti di quest’ultima. Vide la mano di Gil, caricarsi di una qualche energia, per poi sorprenderla e arrivare direttamente nella sua intimità, facendola gemere di piacere e reclinare la testa all’indietro. Gli occhi completamente spalancati.
    Ammetto che nessuno sapeva usare le dita così, oddio, è così bello!
    Alexy pensava che Gil, concentrandosi su Sona, si sarebbe dimenticato di lei, invece continuò a dare un poco di attenzione pure a lei; questo, più delle dita, le dava piacere. Nel mentre, Sona, finalmente stava ricevendo il piacere che meritava. Sentì in un primo momento la schiena liberarsi dal corpo caldo della volpe, per poi percepire il cazzo di Gil, grosso, puntarsi contro la sua entrata. Aspettò con gli occhi spalancati, guardando dietro di lei impaziente, fino a quando Gil non si spinse dentro il suo corpo. Il piacere le oscurò la vista, così come l’improvviso calore che si sprigionò dal suo bassoventre, ogni centimetro che Gil faceva entrare era un brivido intenso di piacere che quasi la fece urlare di piacere. Poggiò la fronte sul tavolo, sospirando di piacere, prima di letteralmente gemere e singhiozzare dal piacere intenso. Tutto il suo corpo, tutto, era percorso da brividi. La sua vagina, inoltre, avrebbe stretto in una presa a dir poco soffocante il cazzo di Gil, una presa che gli avrebbe procurato un piacere diverso. Sembrava quasi che la vagina stessa, con i suoi movimenti, gli stesse facendo un pompino per farlo venire dentro di lei.
    SI, lo sento! Tutto, mi piace, mi piace!
    Appena Gil superò l’entrata del suo utero, Sona urlò letteralmente per tutto il piacere che stava provando, prima di gemere a voce alta a ogni spinta, con voce alta e senza sosta, per cominciare tutto il piacere che stava provando col cazzo di Gil. Alexy, nel mentre, allargò ancora di più le gambe, mugolando e sorridendo per la soddisfazione. Era letteralmente un concerto di piacere, quello, con le voci delle due donne a fare da strumenti.
    Devo farci un pensierino su di te, lo sai?
    Commentò, Alexy, in preda al piacere, cercando di guardare Gil con sguardo perverso e felice, quasi, estasiato da quella svolta che stava prendendo una serata noiosa.
     
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    Gil ghignava malefico e soddisfatto di fronte alle grida perverse delle due ragazze. Alexy era dura a cedere, colpa del fatto che due dita probabilmente non bastassero, per questo il non morto avrebbe fatto in modo di aumentare la dose, spingendo più forte ad ogni affondo così da lasciar schizzare via i suoi umori e lubrificare anche le altre dita, fino a che tutte, dall'indice al mignolo, non entrarono dentro di lei e potesse finalmente iniziare ad usare anche le nocche per stimolarla. Un processo perverso ed intenso che avrebbe portato l sua intimità a raggiungere i limiti, sebbene quelle dita non potessero eguagliare minimamente il membro del non morto, ma Gil si sarebbe comunque impegnato al massimo.
    Non pensare ora... godi e basta!
    Commentò con voce profonda ed entusiasta, e mentre la sua mano aumentava i movimenti anche il suo bacino dava il via ad una frenetica sessione di perversione spingendo sempre più a fondo nell'intimità di Sona. Il corpo di Gil si piegò in avanti a sufficienza per iniziare a spingere di nuovo anche il vibratore che aveva lasciato nello stretto orifizio posteriore di Sona, così da dare il via ad una doppia penetrazione che sebbene non fosse all'altezza della stimolazione vaginale, il dildo poteva comunque fare la sua parte, ne era certo. Il cazzo di Gil era così profondamente nella carne di Sona che la ragazza poteva sentire il proprio ventre deformato sbattere ripetutamente contro il tavolino sotto di lei, poteva percepire quella mazza enorme e venosa pulsare sotto la sua pelle, gonfiando ogni singola vena per aumentare le scosse di piacere, spingendogliele verso l'alto come se volesse farle arrivare direttamente al cervello. E lei poi, non faceva altro che incrementare la perversione, serrando la sua carne per spingere il piacere di Gil oltre ogni immaginazione.
    Oh si, la tua figa mi sta stringendo... la sento che mi vuole... vuoi che ti scopi ancora più forte non è così?! Sei ingorda... fammi sentire le tue grida!
    Come se si fosse gonfiato di colpo, il membro di Gil iniziò a pulsare più forte dentro di lei, occupando anche più dello spazio che aveva a disposizione, portandola al limite. La sua carne divenne così stretta che perfino gli umori iniziarono a non trovare più spazio per uscire, la carne di Sona si sarebbe così messa alla prova che la ragazza avrebbe facilmente raggiunto il sottile limite tra dolore e piacere, mischiandoli alla perfezione nella disperata ricerca di un orgasmo. Era quasi il momento, ma doveva essere lei a chiede il suo prezioso seme, e Gil non si sarebbe fermato fino a che non l'avrebbe sentita al limite, senza mai dimenticarsi di Alexy ovviamente, oramai quasi pronta a ricevere il suo pugno per intero...
     
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    La voce di Alexy si spezzo in una risata, in risposta alla affermazione di Gil, decidendo comunque di ascoltarlo e di zittirsi. Reclinò di nuovo la testa all’indietro, rilassando il corpo e facendo così entrare più facilmente le dita di Gil dentro la sua intimità bagnata e calda. Incurvò un poco la schiena, rimettendo la testa dritta, portando poi le sue stesse mani al suo seno, cominciando a stimolarselo; le dita tiravano, torcevano e poi rilasciavano i capezzoli, ripetendo poi lo stesso circolo per dare sempre più piacere alla volpe. I gemiti di Alexy si unirono a quelli di Sona, che erano ancora molto più acuti, ogni secondo che passava sotto le spinte di Gil rendevano la musicista più sensibile e più avvezza a gemere a alta voce. La stessa Sona, si contorceva sotto le spinte di Gil, usando una mano per stimolarsi il sesso e un’altra per stimolarsi il seno. Le lacrime ormai avevano bagnato completamente il tavolo, così come le cosce di Sona erano completamente bagnate. La donna, inoltre, si tendeva a ogni spinta, sentendo sì il cazzo di Gil ma pure quel dildo strano dentro il suo altro orifizio.
    Voglio tutto di te, Gil, tutto!
    Commentò Sona, spingendo verso Gil il suo bacino urlando di piacere, prima di stringere con forza i suoi occhi e contrarsi intorno all’erezione del ragazzo, urlando letteralmente, mentre veniva. Il respiro della donna sarebbe stato affaticato, ma comunque continuava a gemere, senza sosta alcuna. Sembrava pronta e pronta, per ancora e ancora sesso. Non sarebbe stata soddisfatta fino a quando non avrebbe sentito il seme di Gil entrare dentro il suo ventre, riempiendolo.
    Ti prego Gil, vieni dentro di me, riempimi col tuo caldo sperma!
    Nel mentre, la coda di Alexy aveva lasciato il ventre di Gil per portarsi alla sua mano, per stringerlo, cercando di spingerlo così dentro il suo sesso, dentro la sua intimità. Gli occhi di Alexy erano luminosi, di colore rosso scarlatto mentre lo faceva, completamente aperti e con la bocca sformata in un sorriso, mentre la voce era distorta dai gemiti. Se Gil si fosse lasciato guidare, ben presto tutta la sua mano, il suo pugno, sarebbe finito dentro l’intimità della volpe, che avrebbe fatto un gemito di piacere, cominciando a gemere più forte che mai.
    Lo voglio ORA, non perderti in cose come prepararmi!
    L’avrebbe avvertito, se fosse riuscita a farlo entrare, giusto per fargli sapere che lei desiderava subito il piacere, che non era una bambola di porcellana, lei. E bene o male, Gil l'avrebbe capito.
     
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    Alexy si stava divertendo nonostante tutto, e sebbene non stesse godendo più come invece godeva Sona, Gil sapeva di star facendo un buon lavoro a giudicare da come aveva eccitato la fantasia delle sue mani, e vedere quelle mammelle enormi e morbide venire stimolate a quel modo era davvero uno spettacolo affascinante. Il non morto in quel momento era concentrato a godersi l'orgasmo di Sona che lo circondò, riempiendolo di calore e piacere, stimolando anche il suo di culmine, ma prima che potesse assaporare l'esperienza nella sua pienezza, Alexy iniziò a fare la prepotente, cercando di fargli capire che non aveva bisogno di riguardi. Gil la guardò con degli occhi malefici e incredibilmente maliziosi.
    Oh... quindi pensi di essere pronta? Molto bene...
    Gil le afferrò la coda, alla base, un punto estremamente sensibile per tutte le creature munite di una simile estremità. La afferrò saldamente per spingerla verso di sé, il più possibile, probabilmente accavallandola alla posizione di Sona, non gli importava che fossero scomode, il piacere avrebbe cancellato tutto. E mentre un pugno la tirava allo zombie, l'altro pugno entrava dentro di lei, prima in una posizione che garantisse alle dita di scivolare facilmente, poi si strinse, serrandosi saldamente come un peso da intere tonnellate e anche se in quel modo la penetrazione sarebbe stata più complessa e dolorosa, non si fermò. Spinse come se avesse dovuto assestarle un pugno direttamente nell'utero, la forza di Gil era sovrumana, mostruosa, non avrebbe avuto difficoltà e più Alexy si sarebbe opposta, più la sua intimità si sarebbe dolorosamente piegata alla volontà del non morto. Come se non bastasse, il ragazzo sfruttò i suoi poteri per ingrandire la muscolatura del braccio, così da trasformarlo in una copia non tanto diversa del suo venoso e pulsante cazzo, con la differenza che quel pugno poté non solo arrivare davanti all'utero di Alexy, ma poteva perfino muovere le dita... il ragazzo la stava per indossare come un guanto, Alexy avrebbe retto?
    Prova questo allora...
    Commentò malefico, per poi muovere contemporaneamente le mani, con una tirò ulteriormente a sé Alexy per la coda, con l'altra assestò una spinta decisa per entrare dentro il suo utero col pugno, per poi iniziare a torcerlo in entrambi i lati, allargando leggermente le dita quando poteva per poter amplificare la sensazione di dolore e piacere oltre il limite. In tutto questo, Sona non sarebbe rimasta in disparte: Gil infatti non aveva smesso un solo istante di muovere il bacino, anzi più torturava Alexy e più i movimenti del suo corpo aumentavano di intensità, diventando forti, prepotenti, lasciando schioccare le grandi labbra e le natiche umide degli umori dell'orgasmo della sua amante. La verga continuava a pulsare dentro di lei, ma Gil voleva assolutamente spingerla oltre la follia.
    Ti darò quello che vuoi solo quando avrò fatto impazzire anche Alexy! Voglio sentirvi gridare entrambe!
    L'avrebbe spinta alla pazzia prima di darle quello che voleva, l'attesa di quel seme caldissimo che l'avrebbe ingravidata era la tortura peggiore per lei...
     
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    Alexy si ritrovò sorpresa a gemere di piacere, quando Gil la prese per la coda, spostandola, Alexy fece in modo di portarsi sopra a Sona, con le gambe ai lati del bacino della donna, mentre le mani andavano ai lati delle spalle della musicista, poggiando dunque un poco il bacino sopra il sedere di Sona e mostrando il suo sesso stimolato dalla mano di Gil a quest’ultimo. In quella posizione, inoltre, Alexy aveva il ventre un poco arcuato, e i movimenti del bacino di Gil facevano muovere il seno di quest’ultima, rimbalzando sul suo petto. Il corpo di Alexy, poi, accolse ben volentieri il pugno di Gil, facendole reclinare la testa all’indietro. I lunghi capelli bianchi andarono a depositarsi alcuni sulla schiena di Sona, mentre altri rimanevano davanti, ai lati del seno di Alexy, come a metterlo ancora di più in mostra. La stessa ragazza, poi, fece forza sulle sue gambe, così da tenersi sollevata e da permettere a Gil l’entrata completa del suo braccio nell’intimità della volpe.
    Shono prontissimaaa, cazzo!
    Non riuscì più a trattenersì, Alexy, quando Gil finalmente mise il pugno dentro la sua intimità. Il dolore la fece quasi urlare, così come il piacere, prese un paio di boccate d’aria, prima di sentire il pugno di Gil entrare dentro il suo utero, facendole spalancare gli occhi ancora di più. L’urlo che ne susseguì, fece tremare il seno di Alexy, mentre lacrime cominciavano a rigare le guance della volpe. Il dolore, così intenso, la stava facendo quasi impazzire. Poi, cominciò l’inferno, quando cominciò a muovere le dita. Le urla di piacere sarebbero uscite spontanee dalla bocca della volpe, che percepì il suo pelo rizzarsi, i capelli infatti sarebbero parsi quasi arruffarsi, così come il pelo della coda e delle orecchie si rialzò. Immediatamente, gli umori andarono a bagnare la mano di Gil, rendendo il braccio di questo più bagnato che mai e quindi, più facile per lui muoversi dentro il suo corpo. Quello di Alexy, invece, sembrava molto resistente, abbastanza da farle provare tutto quel piacere senza romperla del tutto, almeno fisicamente parlando. Mentalmente parlando, invece, Alexy aveva completamente smesso di pensare e le sue reazioni erano più che naturali. La coda della volpe lasciò la presa, incapace di applicare forza visto che la sua stessa padrona pareva aver perso la testa.
    Lo provo sì! Mi piace, mi piace!
    Le urla di Alexy si sarebbe sovrapposte a quelle di Sona, che gemeva di piacere ma pure di insoddisfazione, visto quello che stava provando. Infatti, la stessa donna, appena percepì Alexy sopra di lei, si tese parecchio, pensando che il non-morto l’avrebbe lasciata. Invece, questo continuò a muoversi dentro di lei, facendola inevitabilmente rilassare di nuovo. Si alzò un poco, la musicista, facendo così combaciare la sua schiena a quella di Alexy, usando le mani come “trampolino” per tenersi su. Il seno di Sona però era a dir poco enorme e anche in quel modo, i suoi capezzoli erano a stretto contatto con il tavolo. La donna, poi, urlando di nuovo, le venne a mancare lo sguardo, per qualche attimo, lasciandola senza voce per pochi secondi, prima che riuscisse di nuovo a gemere.
    G-Giil, n-nooo-non ce la faaccio più
    La voce di Sona era devastata, comunicava tutto il suo tormento. Se Gil continuava in quel modo, con le spinte del suo bacino e della mano, Alexy avrebbe raggiunto per prima l’orgasmo, urlando a squarciagola e tremando visibilmente. Le orecchie animali si sarebbero completamente abbassate sulla nuca, mentre gli occhi della volpe guardavano in alto, senza vedere in verità, incapace di mettere a fuoco quel che vedeva. Durante l’orgasmo, poi, Gil avrebbe potuto vedere come l’intero corpo di Alexy sì, tremava, ma pure i capezzoli e i seni. La lingua di Alexy, poi sarebbe uscita dalla bocca, mentre la stessa testa di Alexy si metteva dritta, allungando la mano destra cercando di sostenersi solo con l’aiuto della sinistra e della schiena di Sona. La mano avrebbe cercato di raggiungere il viso di Gil e se ci fosse riuscita, avrebbe tirato a lei il ragazzo, leccandogli perversamente le labbra, come un animale, prima di tentare di baciarlo. Ma sarebbe stato un bacio selvaggio, dove ogni tanto Alexy mordeva le labbra di Gil e la lingua, cercando di tirarla fuori. Se ci fosse riuscita, Alexy avrebbe preso a “ciucciare” la lingua del ragazzo, per parecchi attimi, prima di cercare di attirarlo di nuovo in un bacio. Nel mentre, sempre se ci fosse riuscita, la mano si sarebbe posata sul suo volto, sulla guancia sinistra, passando poi sui capelli e poi sul collo, cercando di attirarlo verso di lei il più possibile.
    Gil ♡~
    Avrebbe esclamato la volpe, in preda al piacere, mentre la musicista sotto singhiozzava e stringeva il suo sesso, cercando ancora più piacere, di nuovo al limite. Ma stavolta, l’avrebbe raggiunto solo e solamente quando Gil veniva dentro di lei. Ma non perché il suo corpo era così, ma perché lo voleva lei. E tale volere, era espresso esplicitamente, comunicato esplicitamente dal sesso e dalla voce di Sona, sul punto di crollare pure lei. Sona, sentendo Alexy venire, avrebbe implorato con voce quasi disperata Gil, di darle il suo seme, di farle raggiungere il piacere massimo.
     
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