La tavola (più) calda di Roma

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    Era il tardo pomeriggio di una giornata calda e serena, con il sole che cominciava a nascondersi dietro i palazzi di Roma quando Minah uscì da casa sua per diregersi verso una tavola calda a pochissimi isolati di distanza. Programma semplice e tranquillo il suo: mangaire qualcosa in quel posto prima di entrare in un locale notturno di sua conoscenza e darsi al divertimento, magari che coinvolga una persona eccitante e dotata.
    Dato il programma per la sua serata, Minah indossava un abito consono, un top e una minigonna in pelle nera, stivali con tacco e delle lunghe calze a rete rosa che le ricoprivano per intero le sue gambe. Abiti relativamente classici si direbbe visto la natura del posto in cui sarebbe andata a finire, ma su un corpo come quello di Minah avrebbe fatto scintille con tutti quelli che avrebbero posato gli occhi su di lei.
    Arrivata alla tavola calda Minah si accomodò su un posto vicino alla finestra che dava sulla strada, salutando al tempo stesso Marcello, proprietario e gestore del locale, che si trovava dietro al bancone prima di diregersi con il foglio del menù in mano verso la donna per prendere le ordinazioni.
    Il locale era nuovo, pochi giorni di vita dalla sua apertura, molto carino e ben tenuto e Minah era già diventata una frequentatrice abitudinaria oltre che cliente molto affezionata del gestore...per dirla in maniera velata alcune volte le piace dare la mancia a Marcello nel bagno del personale.
    Presa l'ordinazione Marcello si diresse subito in cucina per preparare la cotoletta di pollo con puré e un'acqua tonica, mentre Minah si mise a consumare l'attesa controllando sul suo cellulare eventuali richieste di appuntamenti con clienti da parte dell'agenzia escort per cui lavorava. Il locale non era pieno, oltre a Minah e Marcello vi erano solo altri tre clienti, una coppia di giovani seduti a due tavoli da lei e un uomo di mezza età al banco che probabilmente se ne sarebbe andato via avendo ordinato solo un caffé.

    Naturalmente l'aspetto fisico di Minah è quello nella sua scheda. L'immagine nel link serve solo a far capire l'abito che indossa. Niente pelle chiara, capelli castani corti o che Dio me ne scampi coda e orecchie da gatto :asd: .
     
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  2. samurai_girl
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    Un'altra giornata stava finendo, e anche quest'oggi i clienti scaraeggiavano nell'officina di "Mec". La ragazza decise che era inutile stare aperti a oltranza, non faceva altro che deprimersi di più. Prese un bel respiro, si schiacciò il berretto in testa e uscì per le strade di Roma. Non si era nemmeno cambiata, non lo faceva mai, il look che indossava in officina andava bene anche per i locali che aveva intenzione di frequentare. Si era infilata le mani in tasca e aveva trovato qualche spicciolo, quello che bastava per una cena rapida. Sicuramente meglio dei pochi avanzi che aveva nel frigo. Non era una amante dei locali notturni, infatti dopo la cena il programma prevedeva un rapido ritorno a casa. Decise di dare fiducia a una nuova tavola calda aperta da poco, il locale era carino e invitante, i prezzi modici. Prima di entrare tirò in po' su la visiera del berretto e si dipinse in faccia il suo miglior sorriso. Nonostante tutto non voleva cedere allo sconforto, non voleva rinunciare alla "Mec" che era stata un tempo, una ragazza allegra che quando entrava in un pub portava con se un raggio di sole.
    Entrò, salutò con cordialità il gestore e si sedette a un tavolo. I clienti era pochi, una coppia, un solitario al banco e una donna seduta in fondo di cui aveva colto solo una rapida immagine prima di sedersi e dedicarai al menu: una figura sinuosa dalla pelle scura come il suo abbigliamento.
     
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    Minah continuava a leggere le varie notifiche sul suo cellulare, senza badare troppo all'ambiente circostante se non quando qualcuno si muoveva, come l'uomo che del banco che usciva dopo aver augurato una buona serata, Marcello che passava accanto al tavolo di Minah per servire la coppia, o ancora la ragazza che era appena entrata nel locale.
    Lì per lì Minah non ci fece troppo caso, ma posandole lo sguardo una seconda volta cominciò a notare che si trattava di una tipa molto attraente e molto particolare, almeno giudicando l'aspetto. A giudicare dalla giacca gialla, il berretto, gli accessori attaccati alla cinta e segni di sporcizia sugli abiti si direbbe una meccanica e a pensarci bene lungo la strada, qui in zona, Minah aveva notato un'officina; che lavori lì?
    Minah non ha una macchina quindi non ha mai fatto caso all'insegna e non può dire se corrisponde a quella che la ragazza porta sul berretto o sul retro della giacca, francamente è già qualcosa se ha fatto caso alla natura del locale.
    Fatto sta che la ragazza era molto attraente e gli abiti erano decisamente succinti, con pantaloncini corti e la giacca che lasciava scoperto l'addome e con una scollatura che dava la vista a un bel davanzale. Minah non poteva ignorarla e se era vero che lavorava in quel posto voleva dire che era una potenziale vicina di casa, da poter incontrare per in futuro e magari allacciare qualche legame.
    Minah aprofittò del fatto di non aver ancora ricevuto la sua ordinazione per alzarsi e diregersi verso quella donna. "Per caso lavori nell'officina qui vicino?" domandò Minah stando in piedi davanti alla meccanica bionda, per poi continuare se questa avesse risposto affermativamente, "Io abito in zona, mi chiamo Minah. Ti dispiace se mi siedo qui con te?" domandò attendendo la risposta della ragazza prima di accomodarsi sulla sedia dall'altro lato del tavolo.
    "Abito qui da un po' di tempo oramai, non credo di averti mai notata prima. La tua officina ha aperto da poco?"

    Edited by Yalara - 20/1/2017, 11:34
     
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    Claudia sentì il rumore dei tacchi che si avvicinavano, alzò la testa dal menu e si ritrovò davanti la tipa che aveva intravisto in fondo al locale. Era una bellissima ragazza, bastava un secondo per capirlo, ma a colpire "Mec" furono il mix di fascino e sensualità causato dal colore della sua pelle, dei capelli e degli occhi. Non aveva mai visto nulla di simile, quella era una donna che si notava a cento metri di distanza. Il suo abito poi lasciava poco alla fantasia, sembrava più adatto a un night club erotico che alla tavola calda in cui erano, ma Claudia non giudicava le persone dai vestiti...se no cosa avrebbe dovuto dire di se stessa?
    Le chiese della sua officina e poi propose di sedersi li con lei. Non le dava fastidio avere un po' di compagnia, magari l'avrebbe tirata su di morale.

    Certo siediti pure. In realtà ho aperto l'officina più di un anno fa ma gli affari non vanno alla grande...evidentemente non sei la solo a non averla mai notata...

    Rise sinceramente e si grattò la nuca con fare divertito.

    Hai per caso bisogno di una riparazione...sono sempre disponibile per i nuovi clienti. Ah,io mi chiamo Claudia, ma puoi chiamarmi "Mec"!

    Tese la mano verso la ragazza per stringe la sua, ma in quel momento si accorse che, nonostante i guanti che indossava al lavoro, sulla sua pelle c'erano macchie scure d'olio. La ritirò subito prima che lei potesse stringerla e iniziò a pulirsi con un tovagliolo.

    Scusa, ma sai, il mio non è un lavoro pulito...

    Si sentiva un po' in imbarazzo per quella scena, lei era la solita maschiaccia sporca e trascurata, mentre la ragazza che aveva di fronte emanava femminilità, fascino e ricercatezza a ogni movimento.
     
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    Minah si accomodò sulla sedia dopo che la ragazza, di nome Claudia, le diede il suo permesso. Apprese con piccola sorpresa che la sua officina era aperta da un anno oramai, evidentemente Minah ci aveva prestato meno attenzione di quanta ne pensasse.
    Claudia le offrì la mano insieme al nome, ritraendola subito dopo con l'espressione un po' imbarazzata per i segni di sporcizia del suo lavoro che si pulì con un tovagliolo. Minah si limitò ad accennare un piccolo sorriso, "non ti devi preoccupare" le disse in segno di solidarietà, "non faresti bene il tuo lavoro se non ti sporcassi qua e là. Ad ogni modo non ho un'auto quindi non mi serve niente al momento, ma grazie lo stesso per la tua offerta...".
    Minah interruppe per qualche momento la frase quando Marcello, il gestore del locale, arrivò al tavolo delle due e posò davanti a Minah la sua ordinazione, domandando a Claudia se avesse deciso su cosa prendere.
    Solo dopo che la meccanica avesse dato una risposta e Marcello se ne fosse andato avrebbe ripreso a dialogare, ruotando il dito sul bordo del bicchiere di acqua tonica per poi poggiare le braccia sul tavolo e sporgersi leggermente in avanti con il busto, facendo involontariamente adagiare i suoi seni sopra le braccia appoggiate, "...devo dire che se avessi saputo che in officina c'era una meccanica così bella, forse avrei preso una macchina parecchi mesi prima" concludendo la frase accennando un sorriso complice del complimento appena fatto a Claudia, con poco o nessun segno di maliziosità in esso.
     
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  6. samurai_girl
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    La bella ragazza non sembrava essersi scomposta per le sue mani sporche. Arrivò il gestore che porto il piatto alla tipa dai capelli viola e prese l'ordine di "Mec": hamburger e cocacola. Quando l'uomo si allontanò Claudia rimase spiazzata dalle parole della ragazza, non era ancora abituata a sentirsi rivolgete dei complimenti da un'altra donna, sopratutto da una così bella e sensuale.
    Per superare l'imbarazzo e il rossore che le aveva coloraro il viso decise di scherzare, ma senza poter dare l'impressione che quei complimenti non fossero graditi.

    Ehi, ehi, vacci piano, non ti serve un auto per passare a trovarmi...ma se la prima cosa che mi dici sono dei complimenti così rischi di farmi perdere la testa!

    Si grattò di nuovo la nuca e rise piegando la testa all'indietro.

    Quella tipa emanava una conturbante sensualità, era splendida e femminile...quasi troppo per essere vera. Il pensiero che fosse venuta a sedersi vicino a lei solo per prenderla in giro per i suoi modi impacciati e il suo viso sporco di grasso passò nelle mente di Claudia. Sperava non fosse così.
     
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    "Dico davvero. Sei sicuramente il meccanico più affascinante che io abbia mai visto...bhé, non che ne abbia visti molti a dire il vero" commentò Minah mentre cominciava a tagliare la sua cotoletta fumante. Per Minah era naturale essere così spontanea, anche con gli estranei, ma forse Claudia non era della stessa opinione, forse era timida, o magari si sentiva in imbarazzo.
    Timida o imbarazzata, Minah trovava che si trattasse di una ragazza splendida, un diamante grezzo che doveva essere solo reso lucente, magari da Minah stessa. Marcello giunse con l'ordinazione di Claudia e prese congedo augurando alle due ragazze buon appetito prima di andre verso le cucine, lasciandole completamente sole; in effetti dopo che Marcello se ne era andato nella sala erano rimaste solo Minah e Claudia, evidentemente la coppia di prima era andata via.
    "Immagino che sei appena uscita dall'officina per cenare. Devi tornare lì dopo? Oppure hai chiuso bottega?" domandò Minah con aria curiosa, sperando nella seconda risposta da parte di Claudia. In quel caso Minah avrebbe sorriso compiaciuta e le avrebbe proposto di proseguire la serata con lei. "Io questa sera avevo in mente di passare del tempo fuori casa. Se non hai altri impegni ti andrebbe di restare qui con me?" domandò senza sentirsi affatto in imbarazzo o paura di passare per una donna dai facili costumi, anche perché era vero nel suo caso.
    Frattanto Minah avrebbe iniziato a consumare il suo pasto, prima che si raffreddasse troppo, invitando Claudia a fare lo stesso per il suo.

    Edited by Yalara - 20/1/2017, 15:48
     
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  8. samurai_girl
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    Mac rise alla parole di Minah

    beh...in effetti penso di essere l'unica donna meccanico qui a Roma...è facile essere la più bella!

    Rise, ma restava il fatto che era lusingata dai complimenti che quella donna le rivolgeva. Quando iniziarono a mangiare le chiese i suoi programmi per la serata e...se avesse voluto unirsi a lei. Mec rimase ancora stupita per la confidenza che la donna le stava dando. Ci stava provando? Oppure era solo una persona cordiale ed estroversa?
    Fu sul punto di dire che era impegnata, che...aveva da fare a casa...del lavoro... Ma poi decise di non mentire e lasciare che le cose andassero come dovevano andare.

    Non ho nessun programma per la serata...come sempre. Resto molto volentieri a fare due chiacchiere con te Minah...ma dimmi...tu invece che lavoro fai?
     
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    Minah si sentì felice alla volontà di Claudia di restare lì con lei, era passato oramai qualche tempo da quando non stava in compagnia di una bella fanciulla. Nel suo ambiente di lavoro i clienti sono quasi sempre uomini e dovrà farci l'abitudine, quindi trovare una donna era un'occasione che non andava assolutamente sprecata.
    "Il mio lavoro dici? Ecco...lavoro per un'agenzia che offre compagnie femminili" rispose alla domanda della ragazza pensando attentamente alle parole, non che fosse imbarazzata a confessare il suo lavoro, era solo per semplice decoro. Risponderle in maniera schietta che era una escort non le sembrava appropiato. Ad ogni modo Minah si limitò a restare in silenzio per qualche secondo, sorseggiando dal suo bicchiere e osservare la reazione della ragazza a quella scoperta.
    Minah temeva che Claudia potesse sentirsi a disagio, o peggio, che pensasse che fosse lì per addescarla e per tanto volle chiarire ogni possibile dubbio dicendole serenamente "stai pure tranquilla. È il mio giorno libero oggi. E comunque i miei appuntamenti sono organizzati online tramite l'agenzia."
    Era vero che Minah aveva la giornata libera e che Claudia non era una potenziale cliente, ma era altrettanto vero che era attratta dalla ragazza e che nella sua mente pensava a come potesse essere focosa e bella senza vestiti e sotto le coperte.
    "Lo sai. Mio padre possiede nel garage di casa sua una vecchia moto. Non l'ha più usata da quando si è sposato e devo ammettere che a me non guasterebbe la vita avere un mezzo per spostarmi in città. Se te lo portassi in officina più avanti credi di poterci dare una occhiata alla carrozzeria?" concluse la frase mettendo un certa enfasi sulla parola "carrozzeria" e chinando leggermente in avanti la schiena, abbastanza da mettere in mostra la fessura dei suoi seni, facendolo comunque con una certa naturalezza per non far sembrare che lo stesse facendo apposta.
    Anche sotto al tavolo si mosse un po' in avanti con una delle gambe che si andarono ad adagiare delicatamente su una di quelle di Claudia.
     
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  10. samurai_girl
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    Claudia rimase impassibile quando Minah svelò il suo lavoro. Ci mise anche qualche secondo a capirlo visto che lei aveva usato un elegante giro di parole. Un turbinio di sensazioni girarono nella sua mente ma nessuna di essere comprendeva il rifiuto o il disprezzo. Per Mec ognuno era libero di scegliere il proprio lavoro, e non giudicata quello di escort con disgusto o pregiudizio. Da un lato era affascinata dalla disinvoltura di Minah, lo era a parole, è sicuramente lo era anche nel sesso.
    Stava per iniziare a temere che lei volesse offrirsi alla "meccanica lesbica" per una notte a pagamento, ma Minah la smentì subito. Meglio così.
    La ragazza cambiò argomento citando la moto che aveva in garage. Mec non capì se lo fece apposta o no, ma troppo spesso aveva sentito la parola "carrozzeria" associata ai suoi seni per non cogliere un legame tra il discorso di Minah e il suo cambio di posizione che metteva in mostra il davanzale. Contemporaneamente sentì qualcosa sfiorarle delicatamente una gamba.
    Mec non aveva il fascino, la femminilità e la malizia di questa escort, ma non era una timida. Lasciò che le loro gambe si sfiorassero rispondendo al movimento, piegò la testa di lato appoggiando il mento sulla mano, sorrise e rispose.

    Certo Minah...Te la controllo quando vuoi questa carrozzeria...

    Se la stava solo prendendo in giro la cosa si sarebbe conclusa con una risata...Se invece la ragazza dalla pelle scura faceva sul serio...Beh, Mec voleva vedere fin dove sarebbero arrivate quella sera.
     
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    Minah accennò un sorriso malizioso quando Claudia le rispose a tono alla sua provocazione e alle suo movenze. Il tempo era passato in fretta ed entrambe le ragazze avevano consumato i loro pasti quando giunse nuovamente Marcello che appoggiò i due conti sul loro tavolo. Minah pagò il conto mettendoci alcune banconote e scrivendo anche qualcosa, un messaggio per Marcello: "ci serve il bagno. Ti ricompenserò generosamente più in là" aggiungendo un cuore stilizzato accanto. Consegnò il conto chiuso a Marcello senza che Claudia potesse vederlo, non facendola sospettare minimamente della complicità dell'uomo, che si dileguò in cucina e che avrebbe certamente lasciato in pace le due ragazze, questo se Claudia era della stessa idea, cosa che avrebbe scoperto fra pochissimo.
    Minah si alzò in piedi quando anche la meccanica finì di pagare e prepararsi per uscire, per poi chiederle un favore, "potresti accompagnarmi al bagno? Mi serve che qualcuno tenga la porta chiusa. È difettosa" inventò banalmente questa scusa solo come pretesto per poter far venire anche la ragazza con lei alla toilette del locale.
     
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  12. samurai_girl
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    La cena finì in un attimo, Mec era completamente rapita dal fascino di Minah e quasi non si accorse che era venuto il momento di pagare il conto. Affondò le mani nelle tasche dei minuscoli jeans per estrarre i soldi, le banconote erano appallottolate e logore, ci mise un po' per ridargli un aspetto decente. Intanto non si accorse di quello che Minah stava facendo con il suo conto. Era pronta per uscire quando la ragazza dalla pelle scura le chiese di accompagnarla in bagno.

    Certo, non c'è problema...al massimo la riparo anche la porta...

    Sorrise con le mani dietro la testa risistemandosi il berretto.
     
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    Minah emise un piccola risata quando Claudia alluse al fatto che poteva ripararla la porta. "È vero, non ti mancano gli attrezzi su quella cinghia" annuì sorridente mentre indicava con un accenno della mano verso appunto la borsella penzolante sul fianco della sua cintura, contenente vari attrezzi da lavoro.
    Le due ragazze procedetterò ad andare verso la porta del bagno, una piccola sala con due lavandini e due asciugamani ad aria compressa, di quelli che si possono trovare nei bagni delle stazioni di servizio, con una seconda porta al suo interno che dava accesso al water vero e proprio. Questa porta in teoria doveva essere rotta ma in realtà non lo era, trattandosi solo di una banalissima scusa inventata da Minah per attirare la ragazza con sé nell'intimità di quella piccola stanza, larga a malapena per loro due e anche non esattamente comoda visto che una parte del pavimento era occupata dal servizio igenico.
    Forse Claudia aveva capito fin dall'inizio che si trattava di tutta una scusa per fare qualche follia piacevole, oppure avrebbe assunto una faccia perplessa quando avrebbe capito che la porta non era guasta. In entrambi i casi Minah si sarebbe voltata verso la ragazza e avrebbe portato entrambe le braccia in alto per poggiarle sulle spalle di lei e approcciarsi con il viso per tastare le sue labbra con un bacio appassionato e breve, per vedere la sua reazione in viso e rompere l'eventuale imbarazzo o nervosismo che Claudia poteva avere in quel momento dicendole una piccola battuta, "scusami per la bugia della porta", per poi riavvicinarsi con le labbra, questa volta lentamente per dare il tempo alla meccanica di reagire a quel gesto rifiutandolo o accettandolo; natrualmente Minah si augurava la seconda cosa.
     
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  14. samurai_girl
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    Claudia seguì la ragazza fin dentro l'anticamera del bagno,stava per avvicinarsi alla porta guasta quando Minah la bloccò in un abbraccio dolce ma deciso. Le loro labbra si toccarono, la bocca della ragazza scura era morbida e carnosa, le sue labbra calde come la sabbia di una spiaggia caraibica.
    Erano più o meno alte uguali ma Mec si sentiva piccola al cospetto di quella donna. Con gli uomini Mec sapeva essere intraprendente e focosa, con le donne si ritrovava ancora come un'adolescente alla prima cotta.
    Minah si staccò da lei e per saggiare la sua reazione si scusò per la bugia della porta.

    Se queste sono le tue bugie...ne voglio ancora!

    Mec aveva gli occhi socchiusi, sentiva le guance arrossarsi e prima che potessere essere Minah a farlo si protese in avanti per riprendere il bacio con maggior passione. Spinse la lingua nella bocca di lei fino a incontrare la sua, la accarezzò e iniziò una danza sfrenata. La sua mano scese sul sedere coperto dalla minigonna nera, era sodo e perfetto. Lo strinse con avidità.

    Quando si staccò per prendere fiato parlò con voce roca.

    non somo molto esperta, ma ti seguirò ovunque vorrai!
     
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    Minah appoggiò totalmente l'iniziativa di Claudia quando questa cominciò a baciarla passionatamente e massaggiarle il gluteo, rispondendo anche lei con le sue mani che si mosserò sinuosamente lungo i suo fianchi fino a iniziare a tastare le natiche soffici della meccanica, mentre le loro labbra e le loro lingue danzavano insieme in baci passionali.
    Minah si aiutò con le braccia per accompagnare Claudia con sé fino alla stanzina del water chiudendosi la porta dietro senza mai distrarsi nell'atto amoroso che si stavano donando a vicenda, almeno fino a quando non "preparò" l'ambiente per stare più comodi, bloccando la serratura, appendendo sulla maniglia la sua borsa a tracolla e abbassando copertura del water in modo da dare un spinta decisa ma non irruenta a Claudia perché potesse sedersi.
    Minah la seguì a ruota appoggiando i suoi glutei sulle cosce di lei, sedendosi e ricominciando a ripempirla di baci, questa volta più impetuosi e appassionati, tanto da far uscire fuori dalle loro bocche un po' di saliva che colò lungo il loro mento.
    Anche le mani si diedero da fare andando insinuarsi sotto la giacca gialla della meccanica e prendendo un seno ciascuna, pressandoli e agitandoli, con il palmo e le dita che li tenenvano saldi nella loro morsa.
    "Ti volevo da quando ti ho vista" commnetò brevemente prima di riprendere a baciarla safficamente.
     
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