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Successe tutto MOLTO in fretta. Doffy non si era ancora neanche ripreso dall'ultima batosta subita in chiesa, era già un miracolo che fosse ancora vivo in effetti, ma poteva sopravvivere. Quello che non poteva fare era reagire velocemente contro un raid della polizia direttamente in casa sua. In un istante la porta della sua camera venne abbattuta, la stanza si riempì di lacrimogeni e prima ancora che Doffy potesse tirare qualche offesa volgare i poliziotti lo avevano già impacchettato nelle sue stesse coperte, dandogli anche qualche colpo di manganello addosso tanto per fargli dimenticare come ci si ribella. Quando la coperta gli fu tolta, si ritrovò in mutande seduto su una sedia e con le mani ammanettate al tavolo, totalmente disarmato e da solo in una stanza da interrogatorio vuota. I poliziotti che lo avevano portato lì per qualche ragione sembrarono voler uscire subito in fretta e furia, lasciandolo da solo per qualche lungo minuto. Forzare? Non scherziamo, quelle manette erano rinforzate in tetranite che oltre ad essere durissime castravano anche l'energia dei combattenti impedendo loro di sfruttarla al massimo. Il resto della struttura non era da meno. Per fortuna di Doffy la solitudine non durò abbastanza tempo, ed entrò con una calma quasi innaturale un altro agente.
No, non scomodarti, sta pure seduto tranquillo.
Indossava una massiccia e costosa armatura, chiunque avesse avuto a che fare con la polizia sapeva che quella era l'armatura della squadra NERA. L'unica parte del corpo scoperta e priva di elmo era la testa, dalla quale scendeva una lunga chioma d'un rosso bronzeo che adornava un volto particolarmente compiaciuto. L'agente si avvicinò alla telecamera della stanza, staccando rapidamente la spina della corrente prima di sedersi davanti a Doffy.
Per qualche assurda ragione, mio fratello va matto per te, non riesco proprio a spiegarmelo. Sei una specie di pappone fallito che non vale assolutamente nulla, che conosce solo la violenza e il guadagno. Non hai uno scopo, non hai un credo, sei solo una mina vagante. Se fosse per me ti lascerei marcire in una cella come tutti quanti si aspettano da queste parti... ma hai un fan all'inferno come ti ho detto, e questo significa che sei un tipo fortunato.
Detto questo rimase in silenzio, guardandolo a metà tra la sfida e il disprezzo. Si aspettava le tipiche domande da rituale, ma forse Doffy l'avrebbe stupito.. -
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Sdraiato sul letto di casa sua, Doflamingo si trovava alquanto stordito e confuso su come fosse riuscito a sopravvivere a quella batosta ricevuta in quella chiesa. Mille domande lo assalivano, pensava in particolar modo a come l'avesse presa Thresh per il mancato compimento di quel lavoro, pensava soprattutto al compenso che non ricevette e a quanto probabilmente ammontava. Se quel tipo l'avesse preso in simpatia, forse era una gran ricompensa, maggiore delle precedenti. Più meditava su quel misero fallimento, più i lividi che ancora aveva addosso dopo quell'assalto gli facevano male, accentuati dalla rabbia, dalla delusione con sé stesso per non aver agito astutamente quando avrebbe potuto farlo. Ma ci avrebbe pensato in eterno, almeno non gli fu data questa possibilità. Fu un attimo.
"Ma che cazzo succede??" Si chiese, vedendo uomini armati fino ai denti, infagottati di divise rinforzate e con cattive intenzioni. Si alzò dal letto, guardandoli uno ad uno, ma non proferendo parola, rimanendo a bocca aperta, mentre essi lo circondarono e lo acciuffarono manco fosse una bestia da macello. Avvolto dalle sue stesse coperte, Doffy si dimenava, provava a liberarsi, ma più lo faceva e più quegli uomini cercavano di placare la sua agitazione mista ad ira incontrollata.
"Chi cazzo sono?? Che cazzo sta succedendo??? Qualcuno può spiegarmi cosa diavolo mi stanno facendo?????" Domande continue, che ronzarono nella sua testa, sopportando altre botte prese per tenerlo fermo in quel sequestro improvviso ed inaspettato, oltre a quelle che già stava cercando di metabolizzare dalla brutta esperienza nella chiesa. Mezzo stordito, con gli occhi socchiusi che di tanto in tanto vedevano delle luci di passaggio, fu scoperto, letteralmente, perché si ritrovo in un altro luogo, senza i suoi vestiti addosso, solo un paio di slip grigi, legato ad una sedia in una stanza priva di arredamento e di persone. Si guardò attorno, mantenendo un'espressione confusa, non capiva cosa gli fosse successo, perché si trovasse lì ed in quel modo così brusco ed aggressivo oltretutto. Sentì la costrizione delle sue braccia dietro lo schienale della sedia, così che provò a tirare, a divincolarsi, ma fu come se per qualche ragione, non avesse la forza necessaria per farlo, come se fosse così debole che provare a resistere sembrava l'unica cosa inutile che potesse fare. Digrignava i denti, nervoso, agitato e furibondo per il trattamento subìto.
"Cos'è? Ho pestato i piedi alle persone sbagliate, forse??" Si chiese, ma non si soffermò troppo su quella domanda, che in quella stanza sopraggiunse una figura. Una persona, da vedere era un agente della famosa squadra Nera dell'arma della polizia di Roma, gente con cui non ci si poteva affatto permettere di scherzare. Un uomo si parò davanti al biondo, come se fosse il responsabile di quel raid funesto in casa di Doffy. Ciò che disse non appena si sedette di fronte a lui, furono solo considerazioni di disprezzo, ma che facevano riferimento a qualcuno che invece non la pensava come lui, che a differenza sua, stimava Doflamingo ed il suo atteggiamento. Il biondo non riusciva a capire ciò che diceva, gli rimasero impresse solo le offese che ricevette da quel "rosso", era già tanto che riusciva ad ascoltarlo, figuriamoci a comprendere il significato delle sue parole. Inclinò la testa verso destra, dapprima con un'espressione da puro fattone in preda ad una crisi esistenziale, poi il suo solito e beffardo ghigno, che poteva dire che si stesse divertendo, come poteva significare che stava prendendo quella situazione con puro sarcasmo.
"Se pensi che io sia un gigolò che mi hai lasciato addosso solo le mutande per farmi qualche servizietto, beh... Oggi non è giornata di lavoro per me, mi dispiace. Fufufufu." Rispose, con un'apparente calma e ridacchiando, ma in realtà celava un pigrizia mentale per non riuscire ancora a capire perché si trovasse lì con quell'uomo di fronte a sé che si espresse in quel modo.
"Il fatto che abbia invaso una chiesa, avrà sicuramente fatto piacere al Diavolo, forse in questo momento può essere il mio unico potenziale fan." Aggiunse, abbassando lo sguardo e mantenendo quel sorriso beffardo stampato sul viso. Si stava aspettando un bel gancio destro in viso dopo la prima frase, sapeva che rivolgersi in quel modo ad un agente della squadra Nera equivaleva a firmarsi la propria condanna a morte o magari il tizio non era poi così tanto sensibile a certe parole che si sarebbe concentrato su altro. Di una cosa Doflamingo era sicuro: qualsiasi fosse l'esito di quel colloquio forzato, non sarebbero state rose e viole.
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L'uomo armaturato davanti a lui riuscì a resistere stringendo nervosamente i pugni per giusto due minuti mentre Doffy parlava, ma appena si apprestò a concludere quella chiacchiera fastidiosa, venne interrotto da un rumoroso pugno sul tavolo che cercò di sfogare la rabbia nei confronti del biondo.
Sei un completo idiota anche peggio di quanto pensassi allora!
Sbuffò rumorosamente, cercando di riprendere la sua proverbiale calma con un lungo sospiro, e accomodandosi molto meglio sulla sedia.
Adesso ascoltami bene... ha solo due possibilità: o cerchi di rimettere assieme quel poco che sai fare e ti voti ad una missione che oltre a riparare ai tuoi errori farà anche in modo che io perda la voglia di percuoterti come una racchetta da tennis... oppure ho pronta per te una cella di isolamento dove l'unico sesso che riuscirai a vedere sarà il tuo e quando ti avrò rotto la schiena in più punti rendendoti pieghevole come un'armonica ti sembrerà perfino un'opzione accettabile, te lo assicuro...
Il suo sguardo era minaccioso e risoluto, si accese perfino di un tetro bagliore che Doffy non poté assolutamente non riconoscere, men che meno ignorare: era lo stesso sguardo di Thresh. Dato che non aveva molte opzioni il biondo, il suo interlocutore iniziò subito ad esporre i fatti.
A causa del tuo fallimento le risorse di cui i nostri nemici avevano bisogno sono arrivate in porto. Il danno è fatto quindi possiamo provare a fare un passo avanti. Stavolta però ho bisogno che tu sia disposto a tirare fuori le palle, letteralmente anche, e non dovrai solo portare a termine la missione, ma dovrà lasciare un messaggio chiaro, eclatante e semplicemente indimenticabile. Pensi di riuscire a stupire il mondo intero?
Sembrava proprio un preludio in perfetto stile "la caduta di Eve Kadmon". Che scelte aveva Doffy? Una volta finito il discorso, l'uomo davanti a lui lanciò sul tavolo una borsa con sopra le chiavi delle manette e soprattutto i vestiti del biondo, con dentro tutto l'equipaggiamento di cui aveva bisogno.. -
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Non era intenzione di Doflamingo risultare simpatico agli occhi di quell'uomo dalla lunga chioma rossa, men che meno suscitare il suo senso dell'umorismo. Doveva ancora capire perché si trovava lì, figuriamoci se si stesse concentrando a raffreddare i bollenti spiriti di quell'individuo, anzi, dopo ciò che gli disse, li si accesero maggiormente. Un colpo, una botta forte, non sul volto del biondo però, ma su un tavolo, giusto per scaricare la rabbia su quell'oggetto e non su Doffy che non fu scalfito minimamente da quel gesto improvviso e violento, né tanto meno dalle parole sprezzanti dell'agente. Cercò comunque di concentrarsi, perché quel tipo gli stava offrendo una seconda, forse ultima chance. Una nuova missione, probabilmente più importante e delicata della prima. O accettava o avrebbe finito di vivere beatamente i suoi giorni di piccolo boss del settore a luci rosse. E da ciò che disse in seguito, capì che quell'uomo aveva un certo legame, forse di parentela con Thresh, colui che mise gli occhi addosso a Doflamingo e alla sua smania di fare il bello ed il brutto tempo come e quando voleva, perché di una cosa poteva concordare con il "rosso", Doffy era una vera mina vagante. Dunque stava a lui scegliere, di rischiare ancora una volta la pellaccia, ma non avrebbe dovuto commettere più errori banali, doveva darci dentro, senza alcuna pietà, senza alcun ritegno per chi incontrava sul suo cammino. I vestiti arrivarono, arrivarono anche le chiavi per permettergli la libertà, ma giustamente doveva dare la sua risposta.
"Fufufufu...FUFUFUFUFUFUAHAHAH!!! Ora capisco tante cose... E' vero, ho preso sottogamba quella cazzo di chiesa con chi stava al suo interno. Dimmi che diavolo devo fare e ci lascerò anche l'anima pur di avere la mia fottuta ricompensa." Dapprima una risata enigmatica, poi un'espressione seria, di una persona che voleva fare le cose fatte bene, almeno per una volta. Ci avrebbe provato, avrebbe messo tutto sé stesso, anche a costo di ritrovarsi su una montagna di cadaveri privo delle braccia o delle gambe, ma l'unico sopravvissuto. Se non altro, quella seconda possibilità la stava prendendo come un tesoro vitale, un qualcosa che avrebbe potuto sfruttare per riscattarsi e farsi conoscere al mondo intero, addirittura ai potenti delle nazioni, semmai si fossero degnati di osservarlo. Perché è così che si inizia se si vuole stabilire ciò che è giusto o sbagliato quando si è al potere: metterci la firma.
"Che parentela hai con Thresh? Cugini? Fratelli?" Domandò, giusto per curiosità, anche se non si aspettava una risposta, era già tanto il fatto che quell'uomo non lo stesse pestando a sangue e che gli stesse offrendo l'opzione di "redimersi" compiendo il proprio lavoro. Ma Doflamingo era sfacciato, non riusciva a farsi intimorire, nemmeno di fronte all'essere più potente della terra. Che fosse un bene o un male, quello era relativo.Status Fisico: illeso (si fa per dire)
Status Psicologico: volenteroso di rimettersi in gioco
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Sembrava una risposta in perfetto stile "pazzi squilibrati" di cui Thresh andava maledettamente matto, il rosso decise di non esplorare oltre, sbuffando e scuotendo il capo mentre lo lasciava rivestirsi.
E' mio fratello, te l'ho già detto. Ma lasciamo perdere, hai bisogno di dettagli importanti per portare a termine la missione e stavolta... niente errori.
Lanciò sul tavolo un fascicolo che conteneva informazioni su tutto quello che doveva sapere. Era un fascicolo striminzito che conteneva principalmente informazioni architettoniche su ferrovie, treni e altro di questo tipo.
Neo Venezia è stata scelta come città di interesse storico e pertanto le nuove ferrovie ad alta velocità per il trasporto di persone e valori verrà testata portando all'interno della nuova città vaticana un treno molto speciale. Al suo interno non c'è solo più di una personalità importante, ma addirittura degli oggetti sotto copertura che non devono assolutamente arrivare a destinazione. Il tuo compito è salire su quel treno e prenderne possesso, caricare tutto l'equipaggiamento su un vagone che poi farai esplodere e infine arrivare a destinazione con le tue prede catturate, offrendo a tutti uno spettacolo degno di questo nome. Ci sono domande?
L'uomo avrebbe risposto ad ogni dettaglio che Doffy avrebbe richiesto, quella era la sua occasione per conoscere i dettagli più importante e provare ad elaborare un piano. ovviamente non c'era nessun biglietto e a quanto detto dal suo nuovo "amico" quello era un viaggio estremamente esclusivo, quindi il primo problema era proprio salire.. -
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Finalmente Doflamingo riottenne i suoi vestiti, il suo solito e stravagante abbigliamento. Ma non era la cosa che lo premeva maggiormente, quanto ciò che lo attendeva, ovvero la missione che il rosso stava per affidargli. Mentre si rivestiva, l'agente gli spiegò grosso modo cosa gli attendesse. Il luogo d'interesse era Neo Venezia e si sarebbe dovuto infilare in un treno speciale che avrebbe percorso le nuove linee ad alta velocità con a bordo persone importanti ed un carico altrettanto importante. Praticamente gli stava affidando un compito che, se fosse stato portato a termine, l'avrebbe dovuto compiere in grande stile, per non passare affatto inosservato, ma essere notato da chiunque, poiché probabilmente si trattava di una circostanza speciale e forse avrebbe avuto gli occhi del mondo su tale situazione. Un'occasione per Doflamingo per riscattarsi, per rimettersi in gioco ed aumentare la sua notorietà, oltre che avere l'approvazione di Thresh. Essendo rimesso addosso tutti i vestiti ed avendo ascoltato fino all'ultima parole l'agente, prese il fascicolo in mano e diede un'occhiata superficiale al suo contenuto. Chiaro che le informazioni che ricevette non erano particolareggiate, aveva bisogno di indicazioni più specifiche per poter fare una stima del "coefficiente di difficoltà" di quell'incarico.
"Si sa in che vagone questi oggetti verranno messi? Nello specifico, di che equipaggiamento stiamo parlando? Quanta gente occuperà quel treno? E soprattutto, come ci salgo su un treno così esclusivo e riservato solo a personaggi coinvolti nell'evento in questione?" Sembrava un mitra di domande, ma il suo atteggiamento serio, concentrato e desideroso di sapere ogni cosa, misero Doffy nella condizione di prendere davvero a cuore quella missione. Avendo terminato le domande, gettò sul tavolo il fascicolo, attendendo che il rosso rispondesse, se avesse saputo rispondere ovviamente. Probabilmente non sapeva tutti i dettagli specificatamente, ma arrivato a quel punto, per il biondo valeva la pena tentare di conoscere ogni cosa per capire come svolgere l'incarico nel miglior modo possibile ed avere successo alla fine di tutto. Non poteva più permettersi di sbagliare.Status Fisico: illeso (si fa per dire)
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Una ritrovata serietà del biondo fece calmare il suo interlocutore, che iniziò perfino a prenderlo sul serio. Attese le domande e cercò di rispondergli come poteva.
La dislocazione degli oggetti è un mistero, ma sicuramente i più pesanti resteranno nel vagone di coda dove c'è più spazio. Parliamo di armamentari di ultima generazione: Armagus, munizioni a tetranite, sicuramente anche qualche armatura potenziata come la mia. Il numero delle guardie è sconosciuto, potrebbero essere un piccolo esercito come una sola pericolosissima persona.
Detto questo, si sollevò, afferrò la cartella e portandosela sotto braccio, iniziò a camminare verso l'uscita. prima di andarsene però, avrebbe lanciato uno sguardo di sfida verso Doffy.
Come salirci è affar tuo... ma non dimenticartelo: quello che devi offrire è uno spettacolo, non limitarti a portare a termine la missione.
E senza esitare oltre, si fece da parte, uscendo di scena. Sgattaiolando fuori dall'edificio, Doffy avrebbe potuto notare che non c'era più nessuno che potesse fermarlo, e poteva quindi tornare alla sua vita di tutti i giorni. A giudicare dalle informazioni che gli aveva lasciato il rosso, il treno non avrebbe avuto neanche una singola fermata: sarebbe partito da Roma con una cerimonia in grande stile, per poi andare filato fino a Neo Venezia. L'unico inconveniente potevano essere i binari galleggianti una volta vicino alla città, ma a quel punto il carico sarebbe già stato molto vicino alla destinazione. Il viaggio del treno non era solo veloce, ma anche panoramico perché passava vicino e di fianco a molte strutture costruite da poco, tra cui ponti, archi e quant'altro. La grandezza del treno era standard, e risultava composto da un totale di 8 vagoni. Doffy aveva molti modi per approcciarsi ad esso, doveva solo scegliere quale e pensare ad una buona strategia.. -
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Quell'agente dai lunghi capelli rossi non fornì informazioni dettagliate in risposta alle domande di Doflamingo, ma da come si espresse, fu come se incitò il biondo a dare il meglio di sé perché sarebbe stata una missione delicata e complessa. Non restava altro da fare che agire, attuare il compito affidatogli e portarlo a termine nel modo migliore e più spettacolare come richiesto. Uscito dall'edificio, si recò senza pensarci troppo sopra in direzione della stazione della città, da dove sarebbe partito quel treno diretto a Neo Venezia.
"Il carico solitamente è negli ultimi vagoni... Otto vagoni... Non devo attirare troppo l'attenzione all'inizio, altrimenti rischio di non prenderlo quel treno. Lo spettacolo dovrò darlo al termine." Disse dentro di sé mentre si incamminava verso la stazione. In effetti, il rosso gli disse che avrebbe dovuto concluderla la missione in grande stile, non cominciarla, altrimenti si sarebbe sicuramente complicato la vita, rischiando addirittura di rimetterci le penne. A proposito di penne, non era scelta saggia salire subito sul treno con addosso quella pelliccia così appariscente, doveva agire in incognito, poi una volta salito, avrebbe potuto pensare ad una strategia di azione per sbarazzarsi degli oggetti in questione e di chi li stesse custodendo per farli arrivare a destinazione. La stazione pullulava di persone, molti giornalisti, controllori ed altri addetti e personale per la sicurezza dell'evento, cioè della partenza di quel treno speciale. Togliendosi la pelliccia e gettandola in un cassonetto al di fuori della zona d'aspetto del treno, puntò ad uno dei controllori presenti che stava osservando tranquillamente il treno, alto quasi quanto lui, ma dalla fisicità esile e per nulla minacciosa, sembrava quasi stesse dormendo in piedi. Fra di loro c'erano diversi metri, difficilmente si sarebbero accorti se uno d'essi mancasse all'appello solamente per uno o due minuti. Furtivamente si sarebbe avvicinato ad uno di questi uomini, posti al di fuori della calca vicina al treno e avrebbe colto di sorpresa l'individuo, ponendo il braccio destro sotto il suo collo e tenendosi la destra con la sinistra l'avrebbe trascinato in un angolo isolato della stazione l'avrebbe soffocato sfruttando la potenza dei suoi muscoli. Non appena avesse perso i sensi, Doffy gli avrebbe tolto i vestiti di dosso, sostituendoli con i suoi e prendendo così il suo posto. Fortunatamente il distintivo non presentava fototessere, leggendoci sopra avrebbe trovato il nome di un certo Osvaldo Menti. Avrebbe dovuto tenere a mente questo nome, nel caso fosse stato interpellato da qualcuno che lo conoscesse nel personale della stazione. Il vestiario del controllore presentava un cappello con visiera color verde scuro, una camicia bianca ed una cravatta verde scura anch'essa e dello stesso colore lo erano i pantaloni. Tempo due minuti e si sarebbe messo al posto del pover'uomo stordito, portandosi con sé tutto l'equipaggiamento di cui disponeva, nascondendolo nelle tasche, così come avrebbe nascosto anche i suoi guanti e li avrebbe estratti nuovamente a tempo debito. Dando uno sguardo ai suoi pseudo colleghi, avrebbe notato che nessuno lo stesse calcolando, perciò Doffy si sarebbe fatto strada fra la gente che si accalcava attorno al treno.
"Permesso, fate passare. Fate passare ho detto!" Avrebbe esclamato mentre si sarebbe fatto strada fra la folla, sfruttando la sua forza fisica per non rimanere schiacciato fra quelle persone. Una volta uscito da quella calca, si sarebbe ritrovato di fronte al treno. Mancava solo continuare a fare la parte del controllore per salirvi ed agire come da compito.Status Fisico: illeso
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Note:SPOILER (clicca per visualizzare)Spero non sia troppo "autoconclusiva" come mossa.. -
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SPOILER (clicca per visualizzare)No ti ho dato la possibilità di infarinare la situazione come potevi, va benissimo perché ti sei fermato a prima di arrivare nel treno per capire se la tua tattica ha funzionato.
Le cose per Doflamingo potevano andare solo meglio, adesso che aveva un camuffamento perfetto e ideale nessuno dei passanti e dei curiosi avrebbe notato la differenza. Una volta di fronte al treno però, il suo piano iniziò ad incrinarsi, poiché avrebbe potuto notare che già diversi controllori se ne stavano davanti alle porte, pronti a fermare chiunque provasse ad entrare. Chiunque. Soprattutto lui. L'unico vagone a non essere sorvegliato era l'ultimo che, ovviamente, era sigillato. Qualsiasi fosse il vagone che Doflamingo avrebbe scelto per entrare, la risposta del suo "collega" sarebbe stata la medesima.
Che ci fai qui? Non lo vedi che siamo al completo? Anzi forse siamo anche troppi! Torna alle entrate, tra poco ci sarà un macello con tutta questa gente...
A quanto pare nessuno sospettava ancora niente, tuttavia Doffy non aveva il destino completamente dalla sua parte, doveva gicoare bene le sue carte e la sua arte oratoria per riuscire ad infiltrarsi, anche perché in mezzo a tutte quelle persone commettere un omicidio non era assolutamente l'ideale, per quanto eclatante.. -
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Agire in incognita fu una mossa saggia per Doflamingo, parte del piano per poter prendere quel treno riuscì, ma ora restava un'ultima cosa importante da fare: trovare un modo privo di intoppi per salire. Il problema era che di suoi "colleghi" le entrate dei vagoni ne erano pieni, c'era un esubero di personale che si sarebbe occupato di contenere la folla per impedire loro di salire su quel treno. Se si fosse aggiunto anche lui, avrebbe ricevuto una respinta da uno di loro, addirittura avrebbe fatto la mera figura di prendere in tutto e per tutto il posto del controllore rapito per rubargli i vestiti, non sarebbe cambiato nulla, solamente che la sua missione potesse andare in fumo. Di fatto, uno di essi gli ordinò di tornare all'entrata, perché a breve la ressa avrebbe creato molta confusione. Se Doflamingo fino a quel momento stava recitando la parte del membro del personale della stazione, perché non continuare?
"Il direttore mi ha detto di dare il cambio ad un paio di voi, due persone servono di più per contenere la gente come hai detto. Mi vuole sul treno assieme agli altri, mi ha detto di piazzarmi nel vagone sette. Io starei anche dietro a cercare di contenere la calca, ma gli ordini dall'alto sono ordini dall'alto..." Disse in tutta risposta il biondo che cercò di essere il più vago possibile, di non lasciarsi andare al suo solito atteggiamento, ma di continuare a fare l'attore, a comportarsi come si sarebbe comportato il mal capitato che si ritrovò privo dei suoi vestiti, in quel momento addosso a Doflamingo. Non restava altro da fare che sperare che quell'uomo credesse alle parole del biondo e gli cedesse il posto, così da permettere a Doffy, non appena se ne fosse presentata l'occasione, di salire in tutta tranquillità su quel treno e cominciare poi a pensare a come poter entrare nel vagone contenente gli oggetti da distruggere, dato che era completamente sigillato, forse uno di loro o qualche passeggero possedeva il passepartout per poter accedere a quel vagone, magari assieme a lui nel settimo vagone c'era la persone che poteva avere accesso all'ultimo vagone, quello sigillato.Status Fisico: illeso
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Note:SPOILER (clicca per visualizzare)Edit: inserito nel dialogo il vagone scelto per salire sul treno.
Edited by Shirosaki Ogihci™ - 12/1/2017, 12:46. -
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SPOILER (clicca per visualizzare)Non mi hai specificato in quale vagone stai cercando di entrare, è molto importante ai fini del proseguimento della missione.. -
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SPOILER (clicca per visualizzare)Ho modificato il post.. -
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L'altro addetto non sembrò affatto persuaso dalle parole di Doflamingo, ma non reagì in maniera frettolosa, probabilmente perché il suo discorso era verosimile. Tuttavia qualcosa nel suo discorso non tornava e glielo fece capire inarcando un sopracciglio esprimendo un forte dissenso.
Sicuro di non esserti confuso? Uno in meno qui e uno in più a terra? Al sette per di più, che hanno chiamato l'emissario direttamente dal Vaticano? Forse il direttore non sa che è arrivata, ma dovresti davvero tornare al tuo posto se queste sono le direttive. Fidati, non sarà un viaggio noioso, non ti piacerà granché stare qua su...
Nella sua voce, Doflamingo poteva percepire chiaramente un notevole grado di stress, addirittura preoccupazione. L'attentato era dunque più che atteso? Tutti se lo aspettavano tanto da essere preoccupati? Chi può dirlo, magari Doffy non era neanche l'unico che stava provando a fare qualcosa di molto rischioso.. -
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Riuscire a convincere quelle persone non sarebbe stato facile. Doflamingo non era uno che sapeva recitare alla perfezione, dando la possibilità agli altri di credere alle sue parole e lasciarsi persuadere da esse, così da poter avere vita facile. Per di più, diede delle indicazioni che strategicamente parlando, non erano fattibili, semmai ci fosse stato un cambio di personale, doveva essere solo di una persona e non di due, come il biondo disse erroneamente. Di fatto la risposta del controllore fu più che ragionevole e che denotava la sua esperienza nel suo lavoro.
"Un emissario dal Vaticano?? Qui le cose si complicano..." Pensò Doffy che comunque cercò di rimanere per così dire impassibile a quelle indicazioni, non lasciandosi andare ad atteggiamenti spazientiti che avrebbero destato non pochi sospetti su quella gente, non era proprio il caso di perdere il controllo in un momento simile. Doveva trovare una soluzione rapida e logica, altrimenti non avrebbe concluso nulla. Puntando l'occhio sul distintivo del tipo che stava provando a convincere, lesse un nome, Sebastiano Rizzi, era il nome del controllore con cui stava parlando. Ricordandosi che sugli indumenti, precisamente sulla cintura, vi era attaccato il walkie talkie per comunicare fra i colleghi, Doflamingo accennando col capo il consiglio dell'uomo, si allontanò di qualche passo, rimanendo comunque in vista a Sebastiano. A quel punto, facendo finta che dallo strumento di comunicazione qualcuno lo stesse cercando, lo prese e cominciò ad improvvisare un dialogo col direttore, facendosi sempre vedere dal controllore che lo fece allontanare.
"Mi ha appena chiamato il direttore, ha detto che io e te dobbiamo cambiarci qui Sebastiano. Ordini diretti del direttore, vuole che io vada sul treno perché dai rapporti che gli ho consegnato non ho mai viaggiato e non sono mai stato d'ausilio al personale di bordo, rimanendo sempre fermo alla stazione. Sai, il solito discorso che i controllori debbano saper fare di tutto, sia a terra che sul treno." Cercò di spiegare il biondo, inventandosi una sorta di background di sé, o meglio del tizio a cui rubò i vestiti, sperando che fosse sufficientemente credibile per poter convincere Sebastiano a cedergli il posto, denotando dalle sue parole che invece lui era uno che saliva spesso sui treni. Quella forse era l'ultima possibilità che aveva per potersi guadagnare una posizione favorevole per poter intraprendere quel viaggio e dare inizio allo show che avrebbe dovuto indire.Status Fisico: illeso
Status Psicologico: aspirante attore
Energia: 100/100
Tecniche: //
Potere: Inattivo
Armi ed Equipaggiamento: Fly [pacco da 11], Python 357 e Droga: Pillola Energetica nella tasca destra, assieme al guanto destro. Droga: Tonico Energetico e Caricatore per pistole [20 pallottole] nella tasca sinistra assieme al guanto sinistro. Pillola XLR8 nella Gemma Alfa sempre nella tasca sinistra.
Note:. -
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Lo sguardo del controllore si fece ancora più perplesso e cupo, come se lo avesse di nuovo sentito dire qualcosa privo di ogni significato.
Il direttore vuole farti fare esperienza proprio il giorno di un carico così importante? Sei sicuro che stai prendendo gli ordini dalla persona giusta? Forse c'è da fare qualche controllo...
Il controllore sembrava iniziare a sospettare di qualcosa, ma iniziò a distrarsi per via della propria preoccupazione: se quel tipo era un famigerato terrorista non avrebbe esitato ad ucciderlo, così fece un passo indietro, con la scusa di dover controllare dei documenti. Volendo Doffy poteva infiltrarsi lì e farsi ammazzare subito, oppure poteva cogliere l'occasione per volatilizzarsi e abbandonare il piano di infiltraggio come guardia. Purtroppo da quel punto di vista aveva fallito ma la missione era tutt'altro che finita, anzi: effettivamente il treno non era neppure ancora partito, Doflamingo aveva quindi la possibilità di rincominciare da capo e pensare ad una nuova strategia, a patto di non fare qualcosa di troppo eclatante in quel preciso istante..
