Nuove normali esperienze

Per Hina

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    Cia non era l'unica persona in quel camerino a dover trattenere le proprie voglie, ma per Recundis quel compito sarebbe stato almeno più semplice grazie a lei, infatti si era offerta di risolvere il suo attuale problemino, così sentì il contatto della sua mano mentre dall'alto la guardava rapito, una vista così perfetta, quando la vide mordersi il labbro davanti al suo membro non poté trattenere un piccolo sospiro di piacere.
    Sentì una leggera sensazione di frescura sulla cappella calda e gonfia non appena la mano della ragazza tirò la pelle verso il basso, poi fu la volta di sentire la sua umida lingua e subito dopo le sue labbra, era così eccitato che era più sensibile del solito, i muscoli del corpo erano tesi, come se fossero pronti a scattare da un momento all'altro, ogni parte del suo corpo era più ricettiva del solito, era molto più sensibile di quanto non fosse stato prima, quindi ogni piccolo tocco di Cia suscitava in lui piccole piacevoli sensazioni che lo stavano portando a godersi un momento del genere come mai aveva fatto prima.
    Quando finalmente sentì le sue labbra stringersi intorno alle sue carni un debole gemito scappò dalle sue labbra, poi fu qualcosa di meraviglioso, sentiva la propria verga scorrere dentro e fuori dalla sua bocca, adagiata sulla sua calda lingua e sentendo la cappella raggiungere la sua gola fino a quasi soffocarla, i suoi mugugni non facevano che eccitarlo sempre di più ed ogni volta che Cia lo succhiava un nuovo debole gemito lasciava le labbra di Recundis.
    La mente del vampiro in preda al piacere vagò alla notte che avevano passato insieme, era già stato soddisfatto da lei, ma era diverso adesso, adesso era qualcosa di divino, la guardò, sembrava persa, totalmente presa da quel che stava facendo, come se la sua mente non fosse lì, come se fosse totalmente dedita a ciò che stava facendo, era una vista così eccitante da non poter essere descritta con semplici parole.
    -Mi provo un attimo questo vestito.-
    Disse una voce mentre una mano sbucava da un lembo della tendina del camerino, subito però si sentì un altra voce che avvisava che il camerino era occupato, a parlare era stato una commessa, così la ragazza ritrasse la mano restando però davanti al camerino, aspettando che si liberasse, questo o uno degli altri.
    -Non ti fermare, non puoi fermarti.-
    Disse piano con difficoltà Recundis, aveva quasi raggiunto l'orgasmo, un paio di minuti ed avrebbe riempito quella stupenda bocca col so seme caldo, godendo come mai prima. Aveva avvertito chiaramente cosa stava succedendo ma non spostò gli occhi da Cia neppure per una frazione di secondo, quella presenza dietro la tenda in qualche modo lo eccitava, sapeva anche che la sua streghetta era preoccupata di poter essere scoperti, ma lui non le avrebbe permesso di fermarsi, la cosa la eccitava? Avrebbe velocizzato i movimenti nella speranza di farlo venire prima o avrebbe invece rallentato per gustarsi di più quell'eccitante momento? Lo sguardo di Recundis era solo per lei, curioso di sapere cosa avrebbe fatto, ma sul suo viso era ben chiaro cosa pensava, Cia guardandolo avrebbe potuto dirlo chiaramente. Lui voleva scoparla, lui voleva violare le sue carni e quel grosso pezzo di carne che succhiava avidamente non sarebbe andato giù, sarebbe rimasto duro, solo per lei. Lo sapeva, lo sguardo del vampiro era chiaro, era come se glielo stesse urlando.
     
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    Cia continuò senza mai fermarsi un momento, non aveva nemmeno bisogno di impegnarsi poiché la sua brama le dava la giusta passione che le serviva per andare avanti in quel lavoretto di bocca. Sembrava un giochetto divertente quello di uscire dal camerino normalmente dopo ciò che stavano facendo, magari lanciando occhiate strane alle commesse per riuscire a capire se loro se ne fossero accorte o meno. I gemiti di Recundis erano musica per le sue orecchie e desiderava sentirne di più. Anche se non potevano lasciarsi andare a versi troppo rumorosi, quei gemiti strozzati erano dannatamente eccitanti. Cia non riuscì a resistere a lungo, finendo per toccarsi fra le gambe, ovviamente rimanendo con le dita sopra alla stoffa limitandosi a stuzzicarsi in quel modo, mentre con una mano continuava ad aiutarsi con il fellatio. Si stava lasciando andare quando una presenza scostò di pochi centimetri la tendina facendola sobbalzare. Esitò un attimo con il membro infondo alla sua gola ruotò gli occhi verso la tendina. Sentì il suo membro pulsare sulla lingua a quell'evento, come se il rischio di essere scoperti lo stesse eccitando più di prima. Si ritrovò quindi a fissarlo sorpresa, sempre con la bocca piena, poi lo guardò maliziosa con tutta l'aria di chi stesse dicendo qualcosa per rispondergli a tono. Riprese con più vigore di prima, cercando di sbrigarsi nel farlo venire al più presto. Non potevano rimanere lì a lungo e quelle pulsazioni la tentavano sempre di più verso la curiosità di assaporare il suo seme. Si sollevò leggermente così da poter appoggiare i suoi seni contro la base del membro e stringerlo fra di essi mentre la punta continuava ad essere risucchiata nella sua bocca. Si aiutò con i seni massaggiandolo e facendogli sentire quanto fossero morbide ed invitanti. In quel momento un solo pensiero le attraversava la mente, ovvero farlo venire al più presto, bere tutto il suo seme così da non lasciare alcuna traccia. Difatti quando Cia avrebbe sentito il corpo di Recundis reagire all'orgasmo si sarebbe impegnata di più, lasciandolo scivolare infondo alla gola quando sentì il primo fiotto, assaporando poi gli altri con calma.
     
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    Un brivido di piacere attraversò il corpo di Recundis quando vide l'espressione maliziosa di Cia mentre lo fissava col suo grosso arnese in bocca, il tempo sembrava essersi bloccato nella mente di Recundis, ma dopo pochi istanti un gemito leggermente più forte dei precedenti segno il preludio dei movimenti più rapidi della ragazza.
    Sentiva le labbra morbide scorrere sulla propria carne mentre entrava ed usciva dalla sua calda bocca, così come la sentiva succhiarlo avidamente, era qualcosa di sublime non sarebbe potuto resistere a lungo ma si sforzò di farlo, doveva prolungare quel momento il più possibile, farlo avrebbe reso quell'orgasmo memorabile.
    Cia non sembrava però risparmiarsi, appariva del tutto intenta a fargli schizzare tutto fino all'ultima goccia nel più breve tempo possibile, così sollevandosi leggermente aveva preso il membro fra i suoi seni e continuando a succhiargli la cappella.
    La sensazione dei morbidi seni di Cia fu l'ultimo colpo alla sua resistenza, infatti poco dopo Recundis si morse il labbro inferiore per sopprimere un gemito mentre il primo caldo fiotto di seme fu schizzato nella bocca della ragazza proprio mentre lo stava succhiando, la ragazza però non si limitò a portarlo all'orgasmo ed aspettare che finisse di venire, no, invece si prodigò per dargli ancora più piacere, dopo il primo fiotto infatti Recundis sentì il proprio membro affondare fin dentro la gola della ragazza ed istintivamente si ritrovò ad usare la mano destra per afferrargli la testa mentre un terzo fiotto esplodeva nella sua bocca, a quel punto lasciò andare la sua testa e chiudendo gli occhi si godette i vari deboli schizzi successivi.
    Il vampiro si godette le cure di Cia ed anche quando l'orgasmo abbandonò il suo corpo rimase fermo ed in silenzio a guardarla, era curioso di vedere cosa avrebbe fatto Cia e come avrebbe reagito quando si sarebbe resa conto che quel membro non era andato giù, ma rimaneva duro e teso davanti di lei, inoltre voleva anche sapere cosa pensava di quello che era appena successo, la voglia e la passione che aveva mostrato era stata così intensa da sorprendere Recundis.
     
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    Il suo sapore era molto diverso da quello che aveva sentito nelle sue consorelle, e pensava che tutti gli uomini avessero un "sapore" uguale, e invece si rese conto che non era affatto così. Si chiese se fosse dovuto alla razza o all'età o chissà, ma perfino nella stessa razza aveva sentito delle note diverse. Era curioso ed affascinante allo stesso tempo. Cia non apprezzò il gesto dell'uomo che le teneva la testa per non farla allontanare. Le sembrava che le togliessero la libertà di scelta e oltretutto deconcentrava moltissimo in ciò che stava facendo. Così dovette mollare la presa sui seni per scostargli via la mano dalla propria testa, lanciandogli una occhiata contrariata. Tuttavia ingoiò ogni singola goccia, stando attenta a non far uscire nemmeno una piccolissima stilla, così da non lasciare alcuna traccia nel camerino. Anche se lei non si vergognava della sua sessualità, non apprezzava le occhiatacce del genere femminile che la guardavano come se fosse una sgualdrina. Le suscitava sempre una gran voglia di vendicarsi. Quando riuscì a ingurgitare tutto, lasciò scivolare fuori dalla bocca il membro di Recundis, ripulendosi gli angoli della bocca con le dita. Si sollevò in piedi, accorgendosi che non era bastato solo quel piccolo contentino per calmarlo. Certo avrebbe dovuto immaginarselo visto che l'ultima volta avevano fatto diversi giri prima di stancarsi, ma non poteva di certo stare lì ancora a lungo.
    Beh ci ho provato... affermò sorridendo in modo malizioso per poi afferrarlo e spingerlo verso l'alto contro il suo addome.
    Sistemalo in modo che non si noti. affermò per poi rivestirsi in fretta con i suoi abiti, attese che Recundis si rivestisse a sua volta, poi uscì dal camerino con nonchalance. La ragazza che stava attendendo il suo turno guardò prima lei e poi Recundis e arrossì vistosamente, probabilmente intuendo cosa fosse successo. Cia consegnò il vestito alla commessa e sorridendole le disse che lo avrebbe preso.
     
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    Osservò le reazioni di Cia mentre si godeva a pieno tutte le sue attenzioni, aveva ingoiato tutto fino all'ultima goccia, nonostante la mole di sperma fuoriuscito neppure una goccia era scappata, e lui trovò la cosa interessante ed anche eccitante.
    Il suo sorriso malizioso pronunciando quelle quattro parole era assolutamente adorabile e mentre si alzava Recundis alzava lo sguardo per non staccarsi dai suoi occhi, però alle sue nuove parole tornò a guardare verso il basso, in modo che non si noti... Più facile a dirsi che a farsi con questi vestiti, beh poco importava, anche se la gente avesse visto la sua erezione a lui che cosa gliene fregava? Così si rivestì cercando d'indirizzare il membro verso la gamba destra e riuscì a chiudere tutto, con uno sguardo veloce non si notava nulla ma se qualcuno lo fissava per qualche secondo avrebbe subito notato la protuberanza, impossibile non vederla tanto quanto era impossibile nasconderla.
    Seguita Cia fuori una volta che era pronta andò alla cassa, le commesse erano rosse in viso ed una di loro aveva anche notato il "bozzo" nei jeans di Recundis, ma poco importava, come se non fosse successo nulla, come se nessuno avesse capito cosa era successo prese una carta di credito dal portafoglio e pagò il conto, infine prese una banconota di grosse dimensioni e la lasciò come mancia sul bancone prima di prendere le borse coi vestiti e di andarsene con Cia.
    Una volta fuori dal locale Recundis provò a cingere la vita della ragazza facendo passare il braccio dietro la sua schiena per afferrare il fianco opposto al suo, si avvicinò al suo orecchio velocemente in modo che fosse difficile per lei evitarlo se avesse voluto farlo.
    -E' stato il miglior lavoro di bocca che mi abbiano mai fatto.-
    Le sussurrò piano, poi si allontanò dall'orecchio di Cia e provò a guidarla verso un negozio distante una trentina di passi sulla destra, era una gioielleria ed affianco ad essa c'era un negozio di scarpe, nelle vetrine i pezzi da esposizione avevano cifre esorbitanti, a dir poco assurde, ma lui non era minimamente preoccupato, se avesse finito i soldi doveva semplicemente andare a rapinare qualcun altro. Facile come bere un bicchiere d'acqua.
    -Quindi prima le scarpe o i gioielli? I negozi sono vicini.-
    Disse sorridente guardandola, cerco di essere il più rilassato possibile, ma c'era poco da fare dopo una manciata di secondi che la guardava si morse involontariamente il labbro, voleva saltargli addosso, fosse stato per i suoi istinti le avrebbe strappato i vestiti di dosso e se la sarebbe fatta lì davanti a tutti. Tuttavia oltre ai suoi istinti aveva anche una buona dose d'intelletto, quindi fu in grado di resistere e riflettere sulla sua situazione. Vista la voglia e la passione usata da Cia anche lei doveva essere messa maluccio, forse se avrebbe continuato a provocarla avrebbe ceduto rinunciando ad una così malsana resistenza... Inoltre sembrava un gioco piuttosto divertente.
    Recundis concentrato su Cia ed i suoi pensieri non noto due ragazzine che guardavano loro due e ridacchiavano, probabilmente avevano notato la protuberanza che raggiungeva un terzo della coscia destra dei pantaloni di Recundis, chissà come avevano interpretato quello che avevano notato.
     
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    Quando uscì dal camerino si rese conto che il calore al basso ventre non era scemato per nulla. La deconcentrava tantissimo, tanto che non fece nemmeno caso alle facce imbarazzate di alcune commesse che si accorgevano di un problema vistoso che aveva il vampiro nei pantaloni. Cia cercò in tutti i modi di non guardarlo, se lo faceva sapeva che il desiderio sarebbe cresciuto di nuovo. Recundis tuttavia non volle di certo lasciarla stare e le si avvicinò cingendola per un fianco, per poi sussurrarle in un orecchio che era il miglior fellatio che aveva mai ricevuto. Sentì il suo calore, il fiato caldo nel suo orecchio che le diede piccoli brividi che le fece venire la pelle d'oca ma strinse i denti. Fece un verso di sufficienza all'affermazione del ragazzo.
    Scommetto che lo dici a tutte quante! commentò non lasciandosi di certo incantare da una frase del genere, se fosse stato il migliore di sicuro quel coso sarebbe andato giù, pensò. Non pensando che invece avrebbe potuto anche eccitarlo più del normale. Arrivarono rapidamente davanti a due negozi vicini e Recundis la invitò a scegliere cosa andare a scegliere per prima. Scelse le calzature, così da potersi sedere un momento e fermare la testa che iniziava a girarle, sperando erroneamente di potersi dare una calmata. Fece un passò verso il negozio di scarpe, entrandoci seguita sicuramente da Recundis. Vagò lungo gli scaffali delle scarpe e andò a prendere un paio di stivali costosi di pelle. Cia sentì l'odore piacevole del cuoio e della pelle, carezzò la superficie liscia e compatta pensando che era davvero un bel materiale, non per nulla costavano molto. Cercò di distrarsi e si sedette sopra una delle piccole poltroncine per aiutare i clienti a calzare e provare le scarpe. Dispettosamente sollevò un piede verso Recundis, sorridendogli maliziosa e divertita.
    Mi aiuti a toglierli? gli chiese riferendosi ai stivali che stava già indossando. Mosse il piede per invitarlo a farsi avanti e attese una reazione da parte del vampiro.
     
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    Cia non credeva alle sue parole, tuttavia anche essendo la verità, poteva forse dimostrarlo? Così per il momento accantonò l'idea promettendosi di farglielo credere in un secondo momento, quando la situazione sarebbe stata più propizia.
    Mentre aspettava una risposta da Cia su quale negozio scegliere si accorse delle ragazzine che stavano ridacchiando e le fulminò con lo sguardo come se volesse scorticarle vive, le ragazzine ebbero un brivido lungo la schiena e cambiando espressione si allontanarono in fretta, ed in effetti aveva esattamente pensato di scorticarle vive.
    Quando Cia decise di passare prima dal negozio di scarpe staccandosi da lui ed andando avanti, Recundis si limitò a seguirla mentre osservava attento i vari modelli di scarpe, con gli abiti che avevano preso ci volevano sicuramente delle scarpe con tacco, possibilmente bello alto, il vampiro non era un feticista, ma a quale uomo non piace una donna che indossa i tacchi? Comunque decise di agire come prima e vedere prima cosa piacesse a Cia, l'abito che aveva scelto nel negozio prima gli era sinceramente piaciuto, e l'abito scelto da lui era piaciuto a lei, quindi si poteva dire che apparentemente i loro gusti combaciavano piuttosto bene, nel mentre sfruttò il tempo per guardare i vari modelli che rientravano nel suo campo visivo.
    Seguendo Cia che girava per gli scaffali ebbe l'occasione di poter osservare le scarpe in comodità anche lui, e quando lei afferrò degli stivali in pelle, non poté che sorridere, seppur pensava non andassero bene per i vestiti che aveva preso erano senz'altro dei bellissimi stivali, e da nessuna parte era scritto che avrebbero dovuto prendere solo delle scarpe per gli abiti, lui le avrebbe comprato tutte le scarpe che voleva finché erano belle.
    Recundis sorrise al gesto di Cia, si era seduta ed aveva allungato il piede verso di lei, così senza farselo dire due volte si chinò proprio davanti a lei piegandosi sulle ginocchia, quasi cose se stesse facendo uno squat, a quel punto afferrò delicatamente la gamba di Cia accarezzandola, facendole sentire il calore delle sue mani e poi le tolse lentamente lo stivale, dopo prese il piede e glielo fece poggiare sulla propria coscia anziché in terra o lasciarlo a mezz'aria, tuttavia il punto in cui le fece poggiare il piede era proprio sopra la sua sempre presente erezione, seppur era stato distratto in minima parte la maggior parte dei suoi pensieri erano ancora fin troppo perversi e lascivi, non poteva farne a meno, se prima era eccitato dopo il fellatio di Cia era completamente esploso, si conteneva a stento resistendo grazie a quelle piccole distrazioni, tuttavia era determinato a provocare la streghetta, quindi seppur auto-infliggendosi una pena decise di agire in questo modo.
    -Tutto bene?-
    Chiese con un amabile sorrisetto da perfetto stronzetto mentre aveva in mano lo stivale che lei voleva provare, tolse dal suo interno delle carte e poi fece in modo di far scivolare il piede di Cia al suo interno, i movimenti del vampiro però furono lenti in modo da prolungare il contatto del piede con la sua erezione, ovviamente di proposito fece la cosa in modo esplicito, fin troppo evidente, in modo da essere anch'esso un modo per provocarla, per farle capire che la desiderava, quanto prima, o forse anche di più, infine dopo che lo stivale fu indossato lui si alzò e fece due passi indietro per lasciarle dello spazio, il tutto senza distogliere gli occhi da lei, quel giorno era tutto per Cia.
     
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    Cia era consapevole del fatto che gli stivali non fossero adatti ai vestiti scelti, ma se Cia aveva deciso di provarli non era per quei vestiti ma per suo gusto personale e perché il materiale l'aveva attirata. Recundis si inginocchiò senza protestare facendo ghignare compiaciuta Cia di quel gesto. Dopotutto era pur sempre una strega di umbra e vedere un uomo forte piegarsi in quel modo davanti a lei non poteva che eccitarla ed esaltarla. Per un solo momento si immaginò di toccarlo con i suoi piedi sul petto di spingerlo a terra rudemente e farsi ammirare dal basso, fantasie pericolose poiché la stavano facendo scaldare di nuovo. Chiuse gli occhi cercando di scacciare via quelle fantasie dalla testa, ma Recundis non aiutò affatto toccandola sulle gambe. Le bastò sentire le sue dita per un brivido intenso. Si chiese perché mai in quel momento era così piacevole il tatto, sentiva il suo calore perfino attraverso le sottili calze di nylon che stava indossando. Il colpo di grazia arrivò quando il piede venne poggiato contro la coscia, o meglio sopra l'erezione che lui aveva nascosto nei pantaloni. Cia non riuscì a resistere all'impulso di allargare per bene le dita e strusciare la pianta del piede su di esso. Era duro e sentiva il suo calore anche attraverso la stoffa. Una meraviglia per la pianta del suo piede. Recundis sembrò indugiare appositamente in quel modo, e Cia si accorse che glielo voleva far sentire. Un gesto che in situazioni diverse avrebbe suscitato in Cia delle reazioni ben precise e che non riuscì a non immaginarsi. Strinse le mani sulla poltroncina con forza mentre nella testa si raffigurava lei stessa mentre afferrava per i capelli l'uomo spingendogli la testa fra le proprie cosce, per punirlo di una simile impudenza. Intanto la scarpa scivolò sul suo piede venendo calzata alla perfezione mentre lui le chiedeva se andava tutto bene. Notò subito quel sorrisetto da schiaffi che lo rese quasi più affascinante del solito. Prima che potesse alzarsi però Cia premette di nuovo il piede contro l'erezione, facendogli sentire il tacco su di esso.
    Sì tutto bene, mi chiedevo se eri più un tipo da piedi o da tacchi. fece provocandolo a sua volta prima di lasciarlo andare e farlo alzare in piedi. Ovviamente si riferiva al tipo di feticismo, cosa lo arrapava di più? Essere stuzzicato da piedi femminili avvolti nei collant, oppure un bel tacco alto che lo puntellava crudele? Cia tornò a poggiare i piedi a terra così da provare la calzatura e con un gesto della testa fece capire che le veniva bene. Poco dopo puntò la mano verso una direzione alle spalle del ragazzo indicandogli un altro paio di scarpe.
    Cortesemente, mi passi quelle scarpe lì? Quelle nere e rosse. si riferiva ad un paio di decoltè elegantissimi sempre dal tacco vertiginoso e qualche particolare che si ramificava dal tacco verso il tallone. Attese che Recundis le andasse a prendere così da potersi togliere lei stessa lo stivale provato e lasciarlo lì vicino. Quando Recundis sarebbe tornato, l'avrebbe trovata con una gamba alzata e dritta con il piede puntato verso di lui. Cia sorrideva divertita ruotando leggermente il piede per invitarlo a metterle di nuovo la scarpa. Non era molto consono comportarsi in quel modo in un negozio pubblico, e di fatti alcune signore ogni tanto la fissavano per poi scuotere la testa esterrefatte.
     
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    Recundis sentiva il piede tastargli il membro, una piacevole tortura se pensava che era comunque una bella provocazione per Cia, poteva resistere, e poi almeno lui era già venuto una volta, un magnifico orgasmo tra l'altro, memorabile.
    Perse più tempo possibile ma alla fine fece calzare lo stivale, quando si stava per alzare però arrivò il tacco dello stivale proprio sul suo membro, sorrise, lo interpretò come un segno che che Cia ne aveva sofferto e voleva vendicarsi, era più che soddisfatto, così alzò lo sguardo per guardarla negli occhi, e lei avrebbe potuto leggere la sua soddisfazione stampata sul volto.
    -Non sono un feticista. Ma se il piede è il tuo, direi che senza tacchi sarebbe perfetto.-
    Disse sorridente rimanendo a fissarla negli occhi, poi quando lei ritrasse il piede "liberandolo", si alzò, aveva pensato di sfiorarle la gamba con fare sensuale, ma non voleva esagerare, sapeva che Cia tendeva un po' a dominare, sfidarla troppo forse poteva sortire l'effetto contrario e contrariarla anzi di provocarla, comunque sia, era abbastanza sicuro che quello sguardo soddisfatto che le aveva mostrato doveva avergli fatto qualche effetto.
    Guadò Cia provare gli stivali, sembrava che gli venissero bene, che non gli dessero problemi, trovo le stessero anche piuttosto bene, ma ad una bella ragazza come la streghetta davanti a lui cosa avrebbe mai potuto starle male? Poi la vide indicare qualcosa e si voltò proprio mentre le parlava, guardò le scarpe indicate, molto eleganti, il tacco era da vertigini. Il vampiro si alzò ed andò a prendere le scarpe, quando tornò un attimo dopo Cia si era già tolta gli stivali e puntava il piede diritto verso di lui, provocandolo, era sorridente e divertita, e lui ne fu contento.
    Recundis si inginocchiò piuttosto platealmente e le prese il piede, poi alzò lo sguardo per guardarla negli occhi dal basso e lentamente le calzò la scarpa, quando finì però non si ritrasse, piuttosto invece si chinò un altro po' e le soffio il proprio caldo respiro sulla pelle, e per finire mentre si alzava le accarezzo la gamba usando le unghia.
    -Ti donano, dovremmo provare anche l'altra così puoi fare due passi e provarle meglio.-
    Disse infine mentre guardava ai piedi di Cia, era piuttosto soddisfatto, i gusti di Cia erano ottimi, inizialmente era un po' preoccupato, ma adesso sotto questo punto di vista era più che tranquillo, senza rendersene conto mentre pensava a ciò, si ritrovò ad alzare lo sguardo e guardare Cia in volto, e dopo qualche secondo scosse piano la testa tornando in sé. Tornato in sé si rese conto che oltre a guardarla si stava anche martoriando il labbro mordicchiandolo... Voleva saltargli addosso dannazione, la situazione stava lentamente salendo, non era merito delle scarpe, ma delle piccole provocazioni e del profumo che emanava inesorabilmente Cia, era come inalare viagra, lo eccitava sempre di più.

    Edited by Recundis Hellsing - 21/2/2017, 17:40
     
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    Per somma delusione di Cia, il vampiro non era un feticista, ma a quanto pare non disdegnava i piedi di Cia. Uno spunto interessante da tenere alla mente per eventuali giochetti erotici. Recundis prese volentieri la scarpa da farle provare e non si fece scoraggiare dalla faccia da monella di Cia calzandole la scarpa con tutta la calma del mondo. Inginocchiandosi di nuovo davanti a lei, come un cavaliere che si inginocchiava davanti alla sua regina per ricevere la sua benedizione. Ed era quello lo spirito con cui Cia lo guardava, giocando nella sua testa con quei piccoli gesti. Recundis tuttavia continuò a stuzzicarla e provocarla, carezzandole le gambe, soffiando addirittura sulle calze per farle venire un brivido. Quando sembrava aver smesso, le fece sentire anche le unghie quando le lasciò la gamba, rischiando perfino di strapparle le calze sottili. Un brivido percorse tutta la sua gamba facendogliela sentire più leggera, mentre l'istinto le faceva desiderare che quelle dita risalissero verso l'alto invece di scivolare verso il basso. Si morse il labbro inferiore mentre lo osservava allontanarsi di nuovo e scoccarle una occhiata colma di desiderio. Notò che la sua erezione non era scemata per nulla e ciò iniziava a divertire molto Cia. Accolse l'invito del vampiro e calzò entrambe le scarpe alzandosi in piedi guadagnando qualche altro centimetro in altezza. Non era ancora arrivata alla stessa altezza di Recundis ma comunque c'era meno differenza. Camminò nel piccolo corridoio formato dagli scaffali, ancheggiando vistosamente e cercando il suo equilibrio perfetto. Non era facile camminare su tacchi così alti, ma Cia si sforzò di non essere goffa, si atteggiò perfino scherzando, ma quando fu vicino a Recundis poggiò male il piede che le fece girare la caviglia e perdere l'equilibrio. Stava per cadere ma fortunatamente aveva l'uomo vicino a cui si aggrappò con entrambe le braccia per non cadere a terra come un sacco di patate.
    Uh, dovrò esercitarmi con queste. affermò cercando di tirarsi su, senza rendersi conto che stava spiaccicando i seni contro la parte alta dell'addome dell'uomo. Riposizionò i piedi tornando in piedi, ma era praticamente incollata all'uomo come se lo stesse abbracciando stretto. Sollevò lo sguardo, specchiandosi nelle iridi dell'uomo, guardandolo languida mentre il bacino aderiva contro quello dell'uomo e si beava nel sentire l'erezione sfregarsi contro di lei. Lo voleva, lo desiderava sentire dentro di lei, ma allo stesso tempo sapeva di non poterlo fare e ciò la innervosiva. Afferrò per la camicia l'uomo tirandolo verso il basso così da poterlo avvicinare e strappargli un bacio. Almeno quello poteva prenderlo, poteva farlo. Così il suo bacio divenne più affamato di quanto volesse intendere. Le labbra si schiusero e lasciò guizzare la lingua nella bocca del vampiro, solleticandogli i canini, cercando il tocco della lingua dell'uomo mentre le mani di Cia scivolarono dalle braccia verso le natiche dell'uomo che afferrò stringendogliele con forza.
     
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    Guardò Cia alzarsi in piedi dopo aver calzato anche l'altra scarpa e fece qualche passo indietro per darle spazio di movimento, fin da subito non gli sembrò che la ragazza fosse abituata a tacchi così alti, il suo passo era piuttosto incerto anche se sfoggiava un meraviglioso ancheggiare che portò l'attenzione di tutti i presenti e non solo del vampiro sul suo bel sedere. Proprio quando Cia gli fu vicino successe un piccolo incidente, un piede messo male e lei gli finì addosso, Recundis però non rimase immobile ma si prodigò immediatamente allungando le mani per sostenerla incontrandosi con le mani della ragazza che aveva prontamente allungato per aggrapparsi a lui.
    -Dovremmo uscire insieme qualche altra volta allora.-
    Rispose Recundis senza alcuna esitazione all'affermazione della ragazza, un tentativo per proporsi a lei per nuovi appuntamenti, il presente gli stava piacendo molto, era piuttosto divertente, adorava specialmente quel continuo provocarsi a vicenda che anche lei sembrava non disdegnare.
    Ed a proposito delle provocazioni Cia stava in effetti schiacciando il suo stupendo seno contro il ventre del vampiro, e lui dubitava che fosse un qualcosa di accidentale, non sapeva se aveva effettivamente finto di mettere il piede male ma era sicuro che si stesse schiacciando contro di lui cosciente della sua azione. Poi mentre si alzava praticamente cingendolo la sentì sfregarsi contro l'erezione, socchiuse gli occhi istintivamente e si ritrovò a pensare a quella notte passata insieme, a quando l'aveva presa dentro al lago, la sua erezione divenne ancora più problematica premendo con più forza contro i pantaloni, però i suoi pensieri furono bloccati dal sentirsi strattonare la camicia, ed aprì gli occhi appena in tempo per vedere il volto di Cia incollarsi al suo in un appassionato bacio che si rivelò essere lungo e ricco delle loro voglie al momento represse, le lingue prima si sfiorarono e poi si accarezzarono lentamente e lascivamente, la ragazza inoltre smebrò interessata ai suoi canini, un graffietto ed avrebbe assaggiatò la bontà del suo sangue.
    Mentre le mani di Recundis erano sui fianchi di Cia, le mani della ragazza andarono invece ad afferrargli il sedere per stringerlo con forza, un gesto così evidente e plateale mostrò a lui ed a tutti i presenti che anche lei era vicina al limite.
    -Paghiamo le scarpe ed andiamo nei bagni.-
    Le sussurrò all'orecchio con la voce più maliziosa, seducente e perversa che potesse mai fare, ma essa era anche dannatamente seria, e ciò avrebbe sicuramente fatto capire a Cia che non scherzava, che come lei era al limite, non resisteva più. L'avrebbe già stuprata lì davanti a tutti se non avesse timore che poi sarebbe sparita evitandolo, d'altronde non era di Roma e rapirla avrebbe creato un'infinità di casini, ed infine la cosa più importante era che la desiderava totalmente consenziente e vogliosa di lui, Cia in versione burattino avrebbe perso tutto il suo valore.
     
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    Non volle dare alcun peso alle parole di Recundis, pensando che era un modo per scherzare che una proposta seria. Non poteva ancora instaurare un rapporto con Recundis, sebbene lui non sembrasse proprio il tipo da instaurare un rapporto con qualcuno. Probabilmente Recundis era il tipico uomo che amava circondarsi di amanti, e non le sarebbe dispiaciuto a Cia farci sesso di tanto in tanto. Insomma una sorta si scopamico non poteva farle male. Sopratutto quando riusciva ad accenderla con un semplice bacio. La lingua danzava nella bocca di Recundis e l'eccitazione cresceva sempre di più, e peggiorava nel sentire quella verga farsi più dura per lei. Lo voleva sentire dentro di lei, voleva averlo. Ubriacata da quel bacio mozzafiato non pensava più al fatto che avesse il ciclo. Si sentiva caldissima ed essendo umida per altri motivi l'eccitazione non scemava mai. Si stava sfregando contro di lui in modo osceno, premendo il pube contro l'erezione, scatenando lo shock nelle signore che li stavano guardando inorriditi. Sopratutto da quelle più anziane che chiedevano ai commessi di intervenire. Cia però non sentiva nulla, percepiva solo il corpo di Recundis e la sua lingua nella bocca. Iniziò a tornare in sé quando Recundis smise di baciarla per dirle di andare nei bagni e sfogarsi lì una volta per tutte.
    Sì andiamo... fece di getto senza stare lì a pensare seriamente alla proposta. Si scostò da lui e in fretta raccolse le scarpe scelte rimettendosi le sue per poi andare con una certa fretta verso le casse. La mente di Cia era proiettata al momento in cui avrebbe spogliato di nuovo l'uomo. Fecero tutto di fretta ma quando arrivarono davanti ai bagni affollati Cia se ne pentì.
    Sono una cretina... non possiamo farlo qui, come faccio con... Mi sporcherei tutta, e non avrei modo di pulirmi per bene. E' una idiozia... fece sconcertata da se stessa per ciò che stavano per fare. Che diamine le stava prendendo? Poteva resistere no? Era un uomo niente di più...
    Che poi davvero vorresti farlo nonostante il ciclo? Avevi detto che non era un problema non arrivare a fare sesso. fece nervosa. Si sentiva frustrata, voleva fare qualcosa che non potevano fare. Avevano deciso di passare insieme del tempo per divertirsi e invece eccoli lì a saltarsi addosso manco fossero in astinenza da tempo. Doveva smettere di pensarci, era sicura che continuando la giornata in modo normale anche Recundis si sarebbe calmato, senza sapere che invece si sbagliava di grosso.
    Scusami... sono stata stronza a provocarti, ma non ce la faccio. affermò per poi allontanarsi dai bagni tornando di nuovo verso i negozi con passo lento e l'animo deluso.
     
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    Le loro labbra e lingue erano rimaste insieme a lungo prima di separarsi, e dopo che il vampiro aveva pronunciato la sua proposta gli era rimasta ancora una parvenza di leggero stupore, Cia aveva superato il limite con delle effusioni piuttosto spinte ed evidente, entrambi avevano sentito qualcuno lamentarsi, ciò però ovviamente non era un problema per Recundis, anzi era divertito ed eccitato dal comportamento della ragazza, ne era quasi entusiasta, tanto che sorrise sinceramente quando pronunciò la sua risposta affermativa mostrando una certa fretta nell'uscire dal negozio di scarpe.
    Recundis quindi seguì Cia prima alla cassa, dove pagò in fretta e nel più breve tempo possibile usando i contanti e lasciando il resto per mancia infine lasciò il negozio per andare verso i bagni, mentre tutto ciò succedeva si concesse dei vaghi sguardi in giro prima di focalizzarsi nuovamente su Cia, le persone nel negozio erano per lo più stupite dagli eventi, sopratutto le commesse e la donna alla cassa, mai gli era successa una cosa del genere, erano state colte alla sprovvista e tutto si era svolto troppo velocemente, così quando i due "pervertiti" usciranno, tutti fecero un sospiro di sollievo, nonostante alcune clienti avessero delle espressione leggermente disgustate.
    Arrivati ai bagni Recundis notò che erano affollati, stava pensando a come evitare le file ed entrare con Cia quando la vide voltarsi e parlargli, le sue parole gli lasciarono l'amaro in bocca, la corsa e la vista della folla sommata alla sua situazione doveva avergli fatto abbassare di un bel po' la libido facendole tornare un po' di autocontrollo, e ciò non poté che far morire il sorriso sul volto del vampiro, quel comportamento era decisamente noioso, farsi fermare da quattro individui in fila e da qualche goccia di sangue era quasi ironico per lui, il sangue non fermava Recundis ma fermava Cia.
    L'espressione del vampiro durò però un istante, poi riprese la sua solita maschera calma con un sorriso stampato soffermandosi a guardarla. Gli ci vollero pochi istanti per notare la sua delusione e per pensare a qualcosa, poi agì... Poggiò a terra le borse della spesa accantonandole in un angolo e vi gettò di sopra un illusione per camuffarle, a quel punto con dei passi veloci raggiunse i pochi e lenti passi che Cia aveva fatto, di forza e senza preavviso la prese in braccio e poi usò le sue abilità fisiche al massimo del loro potenziale per correre verso uno dei muri esterni e balzare giù dalla finestra, dopo un istante appena che era saltato dalla finestra si trasformò dispiegando le sue imponenti ali e prendendo quota verso il cielo.
    -Hai ragione, non dobbiamo fare per forza sesso, e se mi dirai che non vuoi farlo ti riporterò giù e mi controllerò, non fa nulla se fino ad ora mi hai provocato. Tuttavia fra poco saremo fra le nuvole e non ci vedrebbe nessuno, quindi dimmi cosa vuoi... Vuoi tornare giù e continuiamo lo shopping? O vuoi me e solo dopo torniamo allo shopping?-
    Disse alzando la voce per farsi sentire nonostante il rumore dell'aria e delle sue ali mentre saliva velocemente di quota, nel mentre stringeva a sé Cia avvertendo il suo calore e respirando il suo buon profumo, ovviamente i suoi vestiti erano adesso strappati per via dell'aumento delle dimensioni del suo corpo, questo avrebbe anche dato una spiegazione alla ragazza riguardo all'abbigliamento che aveva la prima volta che si erano incontrati, anche se forse al momento aveva altro a cui pensare.
     
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    Era combattuta, da un lato aveva voglia di lasciarsi andare perché comunque aveva dentro di sé una voglia irrefrenabile di sesso. Era sicura che la vischiosità che sentiva fra le cosce non era solo sangue. Però l'idea di farlo nel bagno di un centro commerciale, con le difficoltà del ciclo... lo trovava squallido in quel momento. Probabilmente se non fosse turbata e influenzata dai suoi ormoni che le rendevano tutto insopportabile, lo avrebbe preso come gioco. E magari avrebbero passato qualche ora piacevole. Invece si era ritrovata a farsi mille pippe mentali. Dovevano divertirsi, ma cosa significava? Come dovevano divertirsi? A fare shopping? Probabilmente Recundis pensava a lei come una comune ragazza, non era di certo un divertimento per lei. Allora forse per lui era un divertimento provocarsi? Sì era divertente se poi si arrivava ad una conclusione, lei invece ci guadagnava solo frustrazione e una voglia insoddisfatta. E ciò significava solo altro nervosismo. Oltretutto Recundis sembrava aspettarsi qualcosa da lei, e la infastidiva che potesse pensare che fosse una bambina capricciosa. Non che non fosse vero, ma di solito i capricci erano per qualcosa che voleva, non per qualcosa che doveva rifiutare. Non si aspettò assolutamente la reazione di Recundis, camminava a passo lento alla ricerca di un'idea per sdrammatizzare e trovare qualcosa di davvero divertente da fare ma venne colta di sorpresa dalla presa di Recundis che la afferrò alla sua massima velocità. Cia strillò per lo spavento, e per un attimo si dimenò per liberarsi istintivamente, solo quando vide la faccia di Recundis capendo che era lui si calmò un momento ammutolendosi. Non fece nemmeno in tempo a rimproverarlo che si ritrovarono già a mezz'aria sospesi nel vuoto. E lì Cia si aggrappò con tutte le sue forze all'uomo strillando di nuovo di paura. Anche se lei volava ed era abituata a farlo, non poteva non spaventarsi un poco per una cosa così inaspettata. Era più simile a quando nonostante si sappia guidare un'auto e si ha timore quando si è seduti sul lato del passeggero. Riuscì a calmarsi solo quando rimasero in quota e Recundis le chiese cosa volesse fare. Dapprima Cia lo guardò esterrefatta, poi incupì lo sguardo mostrandogli che era arrabbiata. Incrociò le braccia al petto.
    Ma allora sei scemo o cosa?! Perché non capisci!? Quello che vorrei fare non lo posso fare perché sarebbe un disastro completo! Non puoi chiedermi di scegliere cosa fare! Dannazione voi maschi siete degli idioti che non riuscite a prendere una cazzo di decisione da soli. sbraitò frustrata e confusa gesticolando anche vistosamente. Sul serio le stava chiedendo cosa fare? Perché mai avrebbe dovuto scegliere? Era un Vampiro che cacciava la notte cibandosi del sangue delle sue vittime e non chiedeva di certo cosa volessero fare alle sue vittime. Perché adesso con lei era così accondiscendente? La mandava in bestia perché aveva la sensazione che fosse finto da morire con lei. Che portasse una maschera e fingesse tutto il tempo ciò che non era?
    Io lo so cosa voglio, tu invece? Tu lo sai cosa vuoi? gli chiese diretta e con muso duro, fissandolo negli occhi decisa.
     
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    La prima cosa a far sorridere sotto i baffi Recundis fu l'urlo di Cia ed i suoi tentativi di liberarsi, ma se lo aspettava quindi riuscì a tenere un espressione statuaria, non lasciò trapelare nemmeno la più piccola parte della piccola soddisfazione che aveva appena provato per averla sorpresa ed inoltre fece attenzione a trattenerla senza farla alcun male, nemmeno un graffietto.
    La seconda cosa a far sorridere il vampiro fu il fatto che lei subito dopo si strinse a lui, in quella situazione di stupore iniziale e leggero smarrimento, lei riconoscendolo si aggrappò a lui con forza, il sorriso che sentiva nascere dentro di sé il vampiro sta volta era allegro e compiaciuto del fatto che si fidasse un minimo di lui, ma anche in questo caso provò a non far trapelare nulla, era bravo in ciò, quindi non aveva dubbi di riuscirci egregiamente.
    Le ultime cose a fargli nascere un sorriso dentro di sé furono le parole di Cia unite al suo fare, con la braccia incrociate ed il broncio, in effetti vedendola incupirsi si era preoccupato di aver esagerato, ma quando poi sentì le sue parole fu tranquillo. Recundis ben sapeva prendere decisioni, ma tutte le volte che l'aveva fatto chissà perché gridavano allo stupro... Tuttavia decise di tenere quel pensiero per sé, invece rallentò il volo cominciando a girare a caso di poco sopra le nuvole, sotto di loro c'era un infinito tappeto bianco dall'aria super soffice.
    -Accetto l'affermazione in cui i maschi sono degli idioti, tuttavia non sono abituato a pensare alle necessità degli altri, di norma prendo ciò che voglio con la forza ed il gioco finisce lì, oppure mi è capitato d'immischiarmi con creature più forti di me ed è finita al contrario.-
    Spiegò con calma Recundis senza guardarla ma rivolgendo invece il proprio sguardo all'orizzonte ed intorno a sé.
    -Venendo a me ed a cosa voglio, pensavo fosse evidente ma mi spiegherò meglio, voglio te. Ma, non voglio prenderti contro la tua forza o farti del male, se usassi la forza il tuo comportamento cambierebbe e l'interesse che nutro per te, per il tuo carattere ed i tuoi modi di fare scemerebbero, perderei qualcosa che trovo interessante.-
    Aggiunse in un ulteriore spiegazione della situazione, spiegandole letteralmente perché si stava comportando bene, e perché lei fosse lì con lui al momento.
    -Infine non è che perché sono cattivo devo solo fare cose cattive, sarebbe terribilmente noioso e prevedibile, un cliché da vecchio film sui super eroi. Comunque, dato che devo decidere io, si torna al centro commerciale, elimino tutte quelle persone a terra e mi chiudo in quei bagni con te, mi dispiace, ma con quella magnifica prestazione di bocca mi hai fatto venire una voglia immensa di prenderti, giuro, è stata la migliore che abbia mai ricevuto, mi hai acceso.-
    Disse infine spostando lo sguardo su di lei e sorridendole, a quel punto dopo una linguaccia andò giù in picchiata improvvisa andando verso l'edificio del centro commerciale e quindi la finestra dalla quale erano usciti pochi minuti prima.
    I discorsi che aveva appena fatto a Cia erano sinceri, pensava veramente che la ragazza fosse interessante, e se l'avesse costretta con la forza avrebbe cambiato modo di fare, perché perdere qualcosa che gli piaceva solo per della violenza gratuita? Là fuori c'erano altri milioni di creature da uccidere o torturare, Cia non era una sacca di sangue, era una stupenda preda ai suoi occhi, ma pur sempre qualcosa di ben diverso rispetto a Shyvana, la xenomorpha era come lui, non era una preda, era un suo simile, un cacciatore, difficilmente qualcuno avrebbe potuto rivaleggiare con le sensazioni che lei gli regalava quando erano insieme, così intense. Era sicuramente pazzo di lei, attratto come non mai... Cia invece gli piaceva e molto, ma era solo una creatura interessante, non un suo simile.
     
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