Paura del sangue?

x Hyperion Arcade

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  1. Akï
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    Il prossimo
    Disse Akali sfogliando i fascicoli dei pazienti che avevano prenotato i prelievi. Mancavano poche ore alla fine del suo turno da infermiera e poi sarebbe potuta tornare a casa a riposarsi, o beh riposare a modo suo, ovvero leggendo qualche libro. Lavorava come infermiera in un centro prelievi ed essendo lei un vampiro, seppure per metà, poteva sembrare alquanto strano. Tuttavia aveva fatto in segreto un accordo con il direttore dell’ospedale, la paga gli sarebbe stata abbassata di un terzo, ed in cambio, poteva prendere 20 sacche di sangue dalle riserve dell’ospedale ogni fine mese.
    Salve dottoressa, sono qui per gli esiti degli esami della settimana scorsa
    Disse un uomo anziano entrando nel piccolo ufficio di Akali. Era un paziente abitudinario che oramai la mezzosangue conosceva più che bene. L’uomo si complimentava ogni giorno per l’abito da infermiera che indossava la ragazza e da come sapesse evidenziare le sue sinuose curve. L’aveva invitata più volte ad uscire insieme ma Akali si era sempre rifiutata trovando scuse su scuse.
    Certamente
    Disse aprendo un cassetto e cercando il nome del signore. Primo cassetto esami del paziente Gerald Smith, e li prese consegnandoli al signore e spiegandogli come erano andati gli esiti.
    Tutto apposto, sangue okay, malattie nessuna, solo… Veda di diminuire gli zuccheri, ha il glucosio leggermente alto, stia attento o potrebbe contrarre di avere il diabete. Torni da me tra un mese e rivedremo con altre analisi.
    Spiegò Akali sorridendo all’anziano signore che si alzò e prendendo la mano destra della giovane gli ci stampò un bacio.
    Grazie signorina.
    Disse poi uscendo dall’ufficio. Akali si alzò e, dando le spalle alla porta d’ingresso, andò davanti al lavandino pulendosi le mani.
    Che schifo...
    Disse a bassa voce.
    Il prossimo!
    Gridò poi sentendo dopo pochi secondi la porta dell’ufficio a due metri alle sue spalle spalancarsi.
     
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    Il professore aveva insistito tanto, forse troppo a proposito di quella storia. Ci stava dando sicuramente più importanza del necessario, e questo stressava Gil non poco. E quando qualcosa lo stressava, gli prudeva. Fuori dalla stanza dei prelievi c'era un Gil particolarmente sovrappensiero, le cicatrici più importanti del suo corpo erano diventate evidenti dopo la sua trasformazione, fin troppo forse: quella sul collo gli era rimasta come un monito da sempre, ma quella sul fianco che cancellava il suo tatuaggio di famiglia adesso era diventato estremamente più evidente, anzi era tornato a tutti gli effetti. E prudevano... non per un motivo particolare, ma perché semplicemente lo innervosivano. Gil indossava una maglietta bianca, la giacca grigia con il colletto alto e coperto dal pelo e un paio di pantaloni scuri, particolarmente provati dal tempo poiché stracciati in più punti. Il suo pallore di non morto era particolarmente evidente in quei giorni, non si era mai sentito più non morto in vita sua. Vide finalmente uscire dalla stanza dei prelievi l'ultimo della fila prima del ragazzo, e si alzò di scatto per togliersi quel pensiero dalla testa. In realtà a scuola potevano trovare tutto il necessario, ma il professore aveva ritenuto saggio sembrare "normali" a tal proposito, e anche se per uno zombie gli esami del sangue sono fin troppo superflui, valeva la pena perderci del tempo. Gil non era affatto d'accordo, almeno fino a che non entrò nella stanza e si accorse della simpatica compagnia che avrebbe avuto per il resto della sua permanenza lì: un'infermiera dall'aspetto affascinante, indubbiamente bella e con un vestito da mozzare il fiato. Il volto scocciato di Gil si trasformò subito in un ampio sorriso, e mentre i suoi occhi rossi la analizzavano dalla testa ai piedi, il ragazzo chiuse la porta alle sue spalle, presentandosi.
    Buongiorno dottoressa... sono Gilbert Poltergeist, dovrei fare un esame del sangue...
    Cercò comunque di comportarsi in maniera molto naturale, fermandosi davanti a lei senza avvicinarsi troppo e invece di essere invadente si limitò ad abbassare il capo leggermente, come in un gentile inchino.
    Le chiedo scusa in anticipo... sono un non morto al mio status attuale, temo servirà tempo per completare l'esame...
    Il che significava più tempo per provarci con lei...
     
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  3. Akï
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    Quando Akali sentì qualcuno entrare nel suo ufficio chiudendosi la porta alle spalle e salutandola, lei si limitò a un secco
    Salve, si sieda pure.
    Girandosi appena per far intravedere un sorriso sul suo viso. Tuttavia subito si accorse che la voce non era di un vecchio come era solita sentire, ma di un giovane ragazzo. Alzò lo sguardo e ammirò il giovane davanti a lei. Più alto di lei ma non troppo, una corporatura atletica ed invitante, viso da ribelle e capelli bianchi con occhi rossi, un figo. Ma ciò che più catturò l’attenzione della vampira era una cicatrice che lo zombie portava sul collo, le cicatrici erano per lei un fattore davvero irresistibile sugli uomini e in mente continuava a chiudersi se ne avesse altre. Appena Gil la avvisò di essere uno zombie, Akali spalancò un leggero sorriso sul volto, aveva gia avuto a che fare con degli zombie e sapeva che per loro gli esami erano, seppur semplici, con una durata maggiore di attesa, e in questo modo avrebbe potuto conoscere meglio il non morto.
    Molto bene, Gil. Io sono Akali, so bene che con gli zombie ci vuole un bel po di più, quindi tu compila questo foglio. Io intanto chiedo alle altre persone in attesa di andare nell’altro ufficio prelievi, che qui ci metteremo molto.
    Dicendo così Akali consegnò un foglio con sopra scritti vari esami tra cui esami per il gruppo sanguigno, HIV, e tanti altri così che lo zombie avrebbe potuto scegliere quali svolgere. Dopo avergli consegnato il foglio spalancò la porta dell’ufficio comunicando ai pazienti in attesa di andare nell’ufficio più avanti.
    Bene, possiamo fare con calma almeno…
    Disse tornando dietro la sua scrivania sedendosi sulla sedia nera.
    Allora ora mi mostri il foglio e prepari gia il braccio destro teso in avanti appoggiato qui sulla scrivania.
    Continuò osservando la cicatrice sul collo del vampiro e poi i suoi occhi rossi.
     
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    Gil non disse nulla all'inizio, si limitò ad annuire, afferrando il foglio e compilandolo per la procedura standard degli esami. Una volta che Akali mise in chiaro le cose con gli altri pazienti, si ritrovarono seduti davanti alla sua scrivania, nel mentre Gil aveva già messo la giacca su un attaccapanni restando solo con la maglietta, e si stava alzando frettolosamente la manica del braccio sinistro così da poterlo offrire alla dottoressa.
    La prego, mi chiami pure Gil dottoressa, sono uno zombie è vero ma lo sono da molto poco, non sono decisamente una persona matura che merita chissà quale rispetto.
    Commentò sorridendo, avvicinando il braccio alla ragazza per poi stringere il pugno inclinandolo verso l'alto, mettendo in evidenza le vene e inevitabilmente anche i muscoli. Il suo fisico per quanto non enorme era ben sviluppato, tonico e forte. I suoi occhi non si staccarono mai da quelli di Akali, come se stesse cercando di esplorare la sua anima.
    Nemmeno lei mi sembra la solita dottoressa vecchia e raggrinzita... è da molto che fa questo lavoro?
    Il modo migliore era iniziare in maniera soft e tranquilla, non c'era motivo di bruciare le tappe poiché Akali si era mostrata già piuttosto interessata a lui, lo capiva dai suoi occhi e dal modo in cui fissava la sua cicatrice. Voleva sentirla parlare, vederla aprirsi, e pian piano si sarebbe avvicinato a lei sempre di più.
     
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  5. Akï
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    Ben allenato il ragazzo pensò Akali osservando il suo braccio allenato che tese vicino a lei mostrando bene le sue vene pronte in evidenza.
    Okay, Gil. Tu invece non darmi del lei, per fortuna sono giovane e beh penso che lo resterò per un bel po.
    Disse finendo con un sorriso e una leggera risata per poi continuare.
    Faccio da un mese questo lavoro ma non preoccuparti non rischi con me, comunque ho 17 anni tanto per dirtelo.
    Mentre parlava prese una fascia bianca e la legò attorno all’avambraccio dello zombie. Al solo tocco poté notare la durezza dei suoi muscoli.
    Notevole per un giovane zombie.
    Disse ridendo e spostandosi alcuni ciuffi di capelli che gli erano finiti sopra gli occhi. Poi aprì il cassetto più in basso della scrivania accanto dovendosi alzare e chinare mostrando involontariamente un accenno di ciò che portava sotto il vestito da infermiera. Dal cassetto tirò fuori cinque fialette grandi 5 centimetri l’una e una ago con una piccola flebo collegata alle fialette. Ritornò subito poi a sedersi dietro la scrivania e prima di compiere una qualsiasi azione guardò negli occhi lo zombie e disse.
    Sei per caso soggetto a svenimenti o hai la fobia degli aghi?
     
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    Il ghiaccio era oramai sciolto, entrambi sembravano piuttosto disinvolti e Akali appariva intenzionata a fare conoscenza. Gil non chiedeva di meglio e nello scoprire che fosse ancora molto giovane rimase compiaciuto, adorava le ragazze fresche. Chissà se era vergine? Mentre quei pensieri frullavano nella sua mente, il ragazzo rimase inchiodato su di lei osservandola attentamente, pertanto non sfuggì al suo sguardo quell'invitante lingerie messa in mostra dai suoi movimenti afferrati. La ragazza aveva gusto, e se andava in giro vestita in quel modo forse non era neanche un obbiettivo improbabile. Lavorava, quindi sicuramente non aveva tempo per un fidanzato, per questo Gil mise in mostra i suoi muscoli al commento della ragazza, riprendendo subito a parlare mentre lei si preparava al prelievo.
    Niente svenimento né fobie, però ho un piccolo problema...
    Thresh gli aveva insegnato a controllare bene il suo corpo, gli era dunque venuta una bella idea per portare la situazione verso qualcosa di più interessante. Quel poco sangue che aveva in corpo iniziò a farlo fluire via dalle braccia, in modo che Akali non potesse trovare nulla bucandolo lì.
    Avendo poco sangue... a volte si concentra in punti un pò particolari e diventa difficile prelevare dalle braccia...
    E ovviamente dietro quel sorriso quale pensiero si celava? Gil spostò tutto il sangue che aveva in prossimità del suo membro, così che eccitandosi gradualmente avrebbe anche superato le normali dimensioni a cui una persona era abituata. Akali non sarebbe riuscita a prendergli il sangue da nessuna parte... se non lì.
     
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  7. Akï
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    Una piccola risata passò sul viso di Akali, ma quando poi bucando il braccio dello zombie si accorse di non trovare sangue capì che lo zombie stava facendo sul serio.
    Senti Gil, in un modo o nell’altro devo prelevarti il sangue quindi mi vedo costretta a chiederti di abbassarti i pantaloni e farti appoggiare il tuo bastoncino sulla scrivani così che io possa eseguire i prelievi. Fai tu io non toccherò nulla sono una brava bambina, altrimenti ora non sarei qui ma in qualche strip club della zona.
    Così Akali rispose allo zombie mantenendo la lucidità e evitando di eccitarsi durante il lavoro, ma di certo se lo zombie l’avrebbe sedotta ancora la mezzosangue non sapeva se sarebbe riuscita a trattenersi. Era ancora vergine, liberatasi da appena due mesi dalla protezione del padre e tuttavia, seppure lo zombie la eccitava, ciò che più la stava emozionando era la situazione stessa, pensandoci bene, non aveva nemmeno mai visto un pene dal vivo. Continuando a pensarci su cominciò nervosamente a strofinarsi le cosce accavallandole l’una contro all’altra.
    Quando sei pronto fa pure, io sono pronta con l’ago
     
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    Akali la prese sul ridere, ma evidentemente non si aspettava che quella di Gil fosse la verità, infatti rimase piuttosto scolpita di quella scoperta, ritrovandosi a cercare un'alternativa. Gil trattenne a stento le risate, limitandosi a ghignare divertito, per poi alzarsi davanti a lei pronto ad eseguire l'ordine. Bastoncino? Glielo avrebbe fatto vedere lui un vero pene, altro che un miserabile ramoscello. Il ragazzo si piazzò in piedi di fronte a lei, afferrandosi i pantaloni per poi farli scivolare lentamente verso il basso. Mentre lo faceva, la sua erezione crebbe, formandosi del tutto: scoprì prima la peluria pallida del suo corpo, per poi mostrare la base di quella verga grossa e venosa. Scese lentamente facendole assaporare tutta la sua lunghezza, mettendo in mostra anche i testicoli inturgiditi dall'eccitazione. Quando i pantaloni scesero abbastanza, il suo membro balzò verso l'alto come una molla, man on rimbalzò nemmeno una volta: era semplicemente troppo eccitato, duro come il marmo. Gil si limitò a gustarsi l'espressione di Akali a quel punto, per poi avvicinarsi alla scrivania portando un dito sulla sua cappella scoperta solo per metà, cercando di abbassarla.
    Sono mortificato Akali... non sono abituato a ragazze così carine. Il fatto è che... non riesco a metterlo sulla scrivania... temo dovrai fare da te. Non preoccuparti, non mi vergogno affatto...
    Anche solo senza toccarlo Akali poteva vedere quanto fosse turgido e caldo, troppo caldo per uno zombie. DUro come il marmo, piacevole al tatto, venoso e pulsante, Akali con una mano avrebbe potuto a stento stringerlo perfettamente, davvero una verga notevole.
     
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  9. Akï
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    Akali tenne gli occhi fissi sulla protuberanza dello zombie non appena questo in piedi si calò i pantaloni rimanendo in boxer. Subito vide la protuberanza crescere e a momenti pensò che stesse per bucare il tessuto che la copriva. Non pensavo che esistessero dei peni così grandi pensò con gli occhi fissi sulla protuberanza. Quando iniziò a scoprirsi Akali notò la leggera peluria dul pube e subito ne fu felice, odiava i ragazzi glabri e un po di peli sopratutto in quei punti la esaltavano. Continuò a guardare dalla base del membro dello zombie fino a che questo scoprì completamente il suo membro eretto.
    C-complimenti
    Balbettò arrossendo e trattenendo l’emozione, il primo pene che vedeva dal vivo, ed era così grande… Così invitante. Avvicinò una mano al membro con la scusa di controllare se ci fosse abbastanza sangue per i prelievi, anche se vista la misura del membro ne era già sicura, avrebbe potuto riempire una botte di vino col sangue all’interno di quella verga. Le vene erano ben evidenti, lasta era liscia e dura come il marmo, calda come il sangue di un neonato. Senza manco farlo apposta tirò indietro la pelle del membro scoprendo una cappella enorme, liscia e rosea. La frase di Gil tuttavia la fece tornare alla realtà e scostò subito la mano via da quella dura e bollente verga.
    D-d’accordo, spero tu sia pronto per il preliev…
    Un trascurato ma importante particolare catturò l’attenzione di Akali. La ragazza chiuse gli occhi restando ferma impassibile come se fosse su un’altro pianeta e inspirò… La verga era bella esteticamente, molto bella, irresistibile per la ragazza ma un particolare la catturava maggiormente, ovvero ciò che rendeva il membro dello zombie così grande, il sangue. Akali era una giovane ragazza si, ma la sua natura la obbligava ad essere attratta da quel liquido rosso cremisi, caldo ed invitante. L’odore del sangue di Gil era irresistibile, forse anche più del ragazzo stesso. L’odore del sangue però si mischiava anche a quello della verga dello zombie, un odore indescrivibile e allo stesso tempo succoso per la mezzosangue che prese ad eccitarsi cominciando a respirare affannosamente seppur mantenedo la calma e rigidità professionale. Poi riaprì gli occhi guardando il viso dello zombie con uno sguardo innocente ed eccitato mentre delle piccole gocce di un trapsarente liquido cominciavano gia a bagnarle l’intimita.
     
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    La reazione di Akali fu perfetta, Gil allargò un ampio sorriso nel notare cosa stava provando lei di fronte a quello spettacolo. Ne era affamata. Gil era diventato molto bravo a percepire gli odori di una ragazza eccitata, per questo Akali era come un libro aperto per lui, ma negli occhi della dottoressa c'era qualcosa di diverso, di curioso... gli ricordava un pò il suo stesso sguardo quando gli veniva voglia di carne in quanto zombie. Che anche lei fosse una creatura particolare? Magari non era attratta solo dal suo membro... ma anche dal suo sangue. Interessante. Gil sorrise malizioso, per poi avvicinarsi di qualche centimetro davanti a lei, come ad assuefarla anche con l'odore, facendole vedere la cappella che lentamente si apriva da sola per via dell'eccitazione del ragazzo, quasi completamente in tiro.
    Che c'è? Ti vedo un pò provata Akali... per caso hai visto qualcosa che ti disturba? O magari... qualcosa che ti andrebbe? Te l'ho detto, sono uno zombie, non ci sono cose strane per i miei occhi...
    Il suo tono di voce era cambiato, diventando diverso, quasi provocatorio. Lo sguardo del non morto pareva volerla ipnotizzare, ma niente l'avrebbe tentata come quel cazzo enorme, pulsante, pieno di vene attraversate dal suo sangue colmo di energia.
    Perché invece di farlo con una siringa... non provi tu a fare l'esame? Potrebbe piacerti... un sangue in salute è sangue buono...
    In quel caso decise di scommettere, non era sicuro che fosse una vampira, ma era certo che fosse attratta dal sangue e dalla carne, in entrambi i casi non si sarebbe tirato indietro, nona aveva paura. Voleva tentarla, e per questo le faceva pulsare quella mazza enorme davanti agli occhi. Appena Akali sarebbe caduta in trappola, avrebbe fatto in modo da corromperla come si deve...
     
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  11. Akï
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    Le provocazioni aumentarono la sete e l’eccitazione di Akali a dismisura, ma al momento non bastava per farle perdere la testa, quindi si alzò dalla sedia e toccò dolcemente il membro dello zombie. Senza però proferir parola prese l’ago e lo infilò nella vena madre della verga di Gil che cominciò a riempire una per una le 5 fiale.
    Se perdessi la testa col solo odore del sangue, non farei l’infermiera caro zombie, però ti ringrazio, non avevo mai visto ne sentito il vero odore d un pene. Tu stai fermo, io vado di là qualche secondo.
    Nel discorso dell’infermiera era abbastanza evidente una certa insicurezza ma, mantenendo la calma, Akali andò nel ripostiglio posto dietro il suo ufficio e chiuse la porta alle sue spalle. Poteva resistere quanto voleva, ma era pur sempre un vampiro, anche se per metà. Aprì il minifrigo, posto sopra un piccolo scaffale, gliunici due oggetti del ripostiglio che gia di suo era stretto, ampio due metri per due appena. Nel minifrigo vi erano venti scorte di sacche di sangue contenenti mezzo litro l’una, le sacche appartenevano a ragazzi che donavano sangue ma da anni questo non veniva chiesto da nessuno e così Akali lo rubava senza che nessuno se ne accorgesse, riuscendo a rubare circa dieci sacche di sangue al mese. Richiuse il minifrigo e, perdendo tutta la calma che aveva trattenuto, morse freneticamente la sacca di sangue di una certa Alloin Ohksvord, cercando di consumarla il più in fretta possibile per tornare poi dallo zombie calma e rilassata.
     
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    Oh, la ragazza non era affatto una sprovveduta, né aveva una mente tanto debole! Dopo un istante di sorpresa, Gil spalancò subito un ampio sorriso di fronte alla prova di forza di Akali, aveva resistito bene per essere una che non sembrava così esperta, ma non per questo Gil si sarebbe arreso. Lo attaccò a delle fiale per riempirle, e per un attimo riuscì a distrarlo, ma quando la vide sparire nel retro Gil percepì subito che c'era qualcosa sotto, non poteva essere così facile per lei e sicuramente se lo aveva chiuso lì da solo qualcosa da nascondere lo aveva eccome. Un punto debole magari? Gil doveva scoprirlo. Si staccò l'ago dal pene e si fiondò subito all'inseguimento di Akali, cercando di non farsi sentire subito. Sfruttò la sua pazienza le e sue abilità di combattente per non farsi percepire, aprendo la porta facilmente e molto lentamente. E appena Akali tirò fuori quella sacca di sangue, prima ancora che potesse addentarla, Gil alzò volontariamente la voce.
    Bene bene bene... chi ti deve un favore per farti fare una cosa del genere? Mi sa che finirà nei guai se qualcuno lo scopre... oppure lo fai di tua iniziativa? Non lavorerai ancora per molto da queste parti se si saprà in giro. Avresti dovuto accettare il mio invito mi sa, piuttosto che ridurti a questo... posa quella sacca, o lo sapranno tutti.
    Aveva la sua occasione, doveva giocarla al massimo delle sue possibilità. L'avrebbe affamata a quel punto, doveva minacciarla per convincerla a fare quello che voleva lui, e se riusciva ad impedirle di bere sangue sarebbe diventata molto più docile. Se Akali avesse provato a fare la furba, Gil non avrebbe esitato a lanciarle un giudizio crudele per fermarle le mani e le braccia, così da poterla fermare.
     
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  13. Akï
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    L’ultima cosa che la mezzosangue avrebbe voluto è che lo zombie la scoprisse, ma con la curiosità che traplava dalla sua pelle era inevitabile che succedesse.
    Fino a un momento fa volevi che giocassi con i denti sul tuo cazzo e ora vuoi ricattarmi? Il tuo modo di rimorchiare è alquanto singolare zombie con problemi di erezione involontaria.
    Disse facendo un finto broncio da bambina. Riposò poi lo sguardo sulla verga eretta dello zombie e senza manco accorgersene si passò la lingua tra le labbra.
    Di solito i ricatti implicano di dover obbligare una persona, tramite una condizione, a compiere un azione contro le proprie volontà, ma in questo caso… Non mi stai obbligando a far qualcosa che io non voglia fare, tesoro.
    Finendo di parlare si avvicinò a passo lento verso Gil, e visto lo spazio nello sgabuzzino fu davanti a lui in solo tre passi. Appena arrivata davanti a lui gli poggiò un mano sul membro stringendolo forte e ruotando leggermente la mano come per svitare il tappo di una bottiglia.
    Ho studiato molto la materia del sesso quando ero in casa ma no l’ho mai fatto ne avuto esperienze nemmeno autonome, ti andrebbe di essere il mio professore in materia, Gil?

    Propose Akali allo zombie susurrandogli all’orecchio destro.
     
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    La reazione della ragazza riuscì a coglierlo impreparato, si aspettava tutt'altra reazione, ma in questo caso non significava che non sarebbe stato divertente. Quando Akali afferrò il suo membro e gli sussurrò quelle parole all'orecchio, Gil ghignò perverso ed eccitato, facendo pulsare tra le sue dita quella verga enorme e vogliosa, lasciandole intendere che quella era praticamente una domanda retorica. Ma visto che quell'infermiera era così disponibile, perché non giocare e divertirsi insieme? Gil fece per avvicinarsi a lei, come a volerla baciare, ma piuttosto che farlo le piazzò un paio di dita sulle labbra, come a volerla invitare al silenzio, allontanandola di poco e facendola entrare in contatto col suo sguardo crudele.
    D'accordo dolcezza... ma se devo essere io il tuo maestro, allora facciamo a modo mio...
    Un'altra spinta col suo membro, tanto per affamarla e farle venire voglia, aveva capito che Akali moriva dalla voglia di provarlo, ma dato che era vergine Gil aveva tutta l'intenzione di godersela fino alla fine.
    Torniamo di là, sfrutteremo il lettino. Spogliati e resta in biancheria, se le hai tieniti anche le calze. Ti insegnerò qualche trucco interessante. Mettiti sul lettino, poi ci penserò io a te...
    Una serie di rapidi ordini, poi Gil aprì la porta, concedendole il passo. Lui da canto suo avrebbe perso qualche minuto dentro al magazzino per poter trovare qualcosa di utile per l'occasione, infilando tutto in una borsa di emergenza. Non poteva sapere fin dove si sarebbero spinti, e aveva intenzione di giocare con lei per un bel pò. Se Akali avesse seguito i suoi ordini e Gil l'avesse trovata sul lettino come richiesto, avrebbe dato le prime disposizioni.
    Un cazzo come questo si eccita facilmente, ma non raggiunge mai al primo colpo tutta la sua vera possanza. Bisogna stuzzicarlo a dovere, e una ragazza che vuole vederlo grosso e turgido deve saperlo succhiare. Mettiti in ginocchio e prepara ad usare anche la bocca oltre alle mani... ti dirò come fare se non sarai all'altezza.
    Quella suonava più come una provocazione visto il suo ghigno malefico sul volto, sapeva che Akali poteva tirare fuori un talento inaspettato. Lui si sarebbe messo a sua volta sopra al lettino, ma in piedi, così da garantirle la posizione migliore per prenderlo in bocca...
     
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  15. Akï
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    Akali ascoltò attentamente le parole dello zombie ed uscì dal ripostiglio dirigendosi lentamente verso il lettino. Mentre si dirigeva verso il lettino si spogliò molto lentamente. Per prima cosa sbottonò uno ad uno, con estrema calma, i bottoni della sua veste da infermiera che la copriva dal seno sino a inizio cosce. La veste poi scivolò lentamente percorrendo le sue spalle, poi l sua schiena ed infine i suoi glutei sodi ed alzati per poi cadere a terra. Il rumore del tessuto che scese dalla sua pelle liscia era simile a quello di quando un uomo percorre il corpo di una ragazza accarezzandola leggermente. I capelli lunghi di Akali formarono anche un effetto vedo non vedo sulle curve del suo corpo rendendo il tutto più stuzzicante. Poi si abbassò a 90 gradi slacciandosi gli stivaletti bianchi per poi toglierseli e lasciarli a terra. Continuò poi a camminare fino ad arrivare davanti il lettino, dove ci sarebbe salita mettendosi a gambe accavallate verso lo zombie. Akali non sapeva se lo zombie era rimasto a guardarla mentre si spogliava, e se non lo aveva fatto, si era perso un lento e stuzzicante spogliarello. Ora, seduta sul lettino, aspettava Gil in intimo nero e con delle sottili e lisce calze bianche di seta.
    Ti aspetto, maestro.
    Disse sorridente e con aria di sfida la giovane mezzosangue.
     
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25 replies since 19/9/2016, 18:55   289 views
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