Loft di Massimiliano Rescinetti

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    Massimiliano era mascolino, ma le gesta di Zelda erano davvero sensuali e stimolanti. Alla stretta sul suo membro vi fu un'inebriante tensione dei muscoli anali, un relativo ingrossamento del glande per la pressione sanguigna e una gocciolina di antipasto dalla punta. I modi e la presa della ragazza erano sublimi per non parlare di come stava progressivamente assaporando la sua asta. Il corpo dell'uomo si sarebbe mosso pian piano mentre i pensieri si annebbiavano leggermente e il respiro si faceva meno regolare, gli occhi di Zelda sembravano voraci come la sua bocca. Ad ogni risucchio lo scrosciare della pioggia diveniva meno consistente come rumore, al contrario dei vuoti della saliva. La ragazza si sarebbe ritrovata pian piano riappoggiata al cuscino vendendosi i fianchi di Max spingersi verso di lei seguendo i suoi assaggi: più andava in fondo lei, più il movimento si regolarizzava e più Max le stava letteralmente scopando la bocca aggrappandosi con una mano alla spalliera del letto e con l'altra stringendo un seno massaggiandolo con una certa decisione. Ma nel suo sguardo c'era qualcosa di simile a dispiacere, qualcosa di non confortevole, ma Zelda non dovette indovinare nulla siccome l'uomo rimaneva molto chiaro e mai criptico.
    Possibile essere gelosi di se stessi? Ho goduto di come hai mangiato quel cibo prima, del sapore della tua saliva dopo e ora invidio il mio pene nella tua bocca che se la sta godendo... Può raggiungerti fino alla gola... Soffocarti per quanto tu voglia soddisfare la tua sensuale ingordigia...
    Poteva sentirlo come spingeva davvero a fondo, ma non in maniera violenta, anzi c'era una certa attenzione nel penetrare a ritmo la cavità orale per permettere a Zelda di accogliere il glande sempre più a fondo preparandosi ad ogni zona che veniva pian piano invasa. Più lei non si tirava indietro e più l'uomo avrebbe spinto facendola gorgogliare nei momenti più finali e profondi. Ma quel ritmo si sarebbe interrotto dopo un paio di spinte laddove la ragazza avesse permesso per i suoi limiti. Massimiliano scocciato si sarebbe alzato in piedi sul letto sopra di lei, stringendo con foga la sua asta con la mano destra, quasi a punire quella sua parte anatomica ma con gli occhi e qualche passo indietro ora si godeva lo spettacolo di quel corpo nudo e caldo, ansimante. Un cenno del volto vero la cioccolata avanzata che era rimasta sul comodino, poi un cenno verso Zelda, un'ordine silenzioso ma chiaro.
    Divora... Divora tutto...
    Non era perentorio, era più una frase chiarificatrice. Per Zelda la cioccolata era paritaria all'atto sessuale, e Massimiliano in pratica le stava chiedendo di masturbarsi di fronte a lui e mostrarle lo spettacolo di poco prima ma in tutta altra luce e intenzione. In più le parole scelte erano estremamente generiche, per quanto potesse riguardarle aveva la possibilità di mischiare cioccolata e Massimiliano senza troppe distinzioni...
     
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    Zelda non si tirò indietro, mai, neanche per un istante, questo significava che ogni movimento più azzardato e voglioso che faceva Max veniva istantaneamente assecondato dalla strega che riposizionava il petto e la gola per potergli permettere di andare fino in fondo. Molto presto la sua mano non servì più a niente e poté dedicarsi a quell'asta unicamente con la bocca, serrandola tra le proprie labbra il più forte possibile e succhiandola al ritmo delle sue spinte, avvicinandola ancora e senza paura alla sua gola. Così bollente, così voglioso, mai Zelda aveva assaporato un'esperienza del genere, Max era indubbiamente l'amante più focoso che avesse mai avuto, e molto presto avrebbe scoperto che era anche il migliore che potesse desiderare. Oramai ci stava prendendo la mano, non si preoccupava più di nessuna conseguenza e continuava a spingerlo dentro di sé sempre più impaziente di farlo impazzire unicamente con la propria bocca, ma il ragazzo la interruppe, facendola rinsavire per un istante e pensando per un momento che volesse già mettere fine a tutto. Lo sguardo di Zelda sembrava dispiaciuto, ma dovette ricredersi subito dopo nell'osservare le dimensioni di quella mazza di carne: era tutto meno che intenzionato a darci un taglio. Imperativo sopra di lei, intento a mostrarle la sua libidine, Massimiliano le diede un ordine preciso, specifico, senza bisogno di troppe spiegazioni. Zelda, con ancora qualche rigolo di bava che le colava dai lati della bocca, sorrise maliziosa e perversa, leccandosi le labbra più entusiasta che mai.
    Sei davvero perverso... mi piace...
    Senza farselo dire due volte, Zelda si posizionò con la schiena leggermente rialzata sfruttando il gomito del braccio sinistro, mentre con la destra prendeva la cioccolata rimasta, molto impaziente. Portò la barretta vicina al pene di Massimiliano, raccogliendo qualche goccia di presperma per poi portarsi la cioccolata tra e cosce, accarezzandosi lievemente le grandi labbra fradicie con quella gustosa golosità. Poi risalì il corpo, lentamente, offrendo molto materiale al ragazzo con cui masturbarsi, passando sul proprio ventre, sui seni e anche sui capezzoli, fino ad addentare un pezzetto di cioccolata e mostrare di nuovo la sua espressione estasiata difronte a quel gusto inimitabile. I suoi occhi per un attimo si persero, stretti tra le palpebre in un abbraccio lussurioso e perverso, sentì chiaramente la sua intimità più bollente che mai. Li riaprì pochi secondi dopo, eccitata da morire: infilò anche il resto della barretta in bocca senza masticarla, mostrando a Max non solo il suo sguardo perverso ma anche la sua lingua. Attraverso i suoi poteri,Zelda sciolse la cioccolata, modificandola allo stato liquido, in modo che le scivolasse sul mento, sulla gola e sui seni. La raccolse nella coppa formata dalle sue enormi mammelle e cosparse perfino i suoi capezzoli con quella deliziosa sostanza. Poi con uno scatto di pura perversione alzò completamente il petto, così da ritrovarsi di nuovo all'altezza del membro del ragazzo ed "intrappolarlo" tra i suoi seni sporchi di cioccolata, cospargendo quella carne bollente con la sua materia diletta. Mentre mischiava i due elementi che le davano più eccitazione in quel momento, Zelda non trattenne commenti, massaggiando il ragazzo come poteva e nel mentre leccandogli ogni tanto la punta per tenerlo concentrato. Il suo seno era sufficiente a fa sparire gran parte del membro di Max, lo avrebbe riempito di cioccolata senza problemi.
    Si... si sembra delizioso... manca solo un ingrediente... ma quello puoi darmelo solo tu...
    Quando il grosso affare di carne di Max fu completamente ricoperto di cioccolata,Zelda passò finalmente al prossimo atto, liberandolo dal seno ancora sporco di cioccolata e afferrando le natiche del ragazzo per spingerlo verso di sé. Spalancò la bocca e gli occhi, rivolgendo lo sguardo verso di lui, poi come una bambina che divorare il suo cioccolatino senza freni, ingoiò la mazza di Max tutta d'un fiato, facendola sparire nella sua gola offrendogli la penetrazione più intensa possibile, fino a toccare il suo pube con le labbra e sfiorare col mento sporco di cioccolata il suo scroto. Zelda iniziò a gemere, stava godendo semplicemente con la bocca mischiando le due cose che amava di più in quel momento, iniziando quindi a muoversi senza però far uscire mai il membro di Max dalla sua bocca per più della metà. Man mano che affondava sempre più velocemente, gli occhi di Zelda tendevano verso l'alto, quasi come se stessero per ribaltarsi.
    Vieni... dammelo tutto...
    Mancava solo un ingrediente a quella deliziosa prelibatezza, e Zelda non esitò a chiederglielo anche con la bocca piena, ostacolata dal suo membro ma impaziente di farlo godere. Voleva sentire il suo orgasmo dentro di lei, poi finalmente il sapore avrebbe raggiunto l'apice.
     
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    La gelosia dimostrata da Massimiliano per il suo stesso membro suonava ilare, ma l'opinione di Zelda del suo piccolo lato più perverso era una reazione estremamente positiva. E l'uomo si sarebbe ritrovato davanti uno spettacolo di gola e lussuria che meritava lo sforzo di trattenersi e tenere a freno i cavalli in quei secondi di tortura: le gesta della ragazza furono un'incantesimo dietro l'altro o forse un rituale unico, fatto sta che si sentì paralizzato dal suo stesso desiderio e dalle sensazioni che gli provocò il contatto delle labbra e della lingua sul suo pene. Avrebbe resistito in termini di decisione e atteggiamento, ma Zelda potè subito tornare a godere della pressione progressiva delle spinte che le arrivavano in gola. La teneva per la testa con la mano destra e con la sinistra prese una sia mano per farle stringere la natica e le unghie nella carne, a chiederle di essere più affamata che poteva senza remore. Pulsava ad ogni risucchio e lo stesso volto di Massimiliano si fece più corrugato. Zelda sapeva il fatto suo, e i suoi desideri si sarebbero avverati in uno schizzo caldo corposo e decisamente abbondante che le avrebbe inondato la gola, riempito la bocca fino a saturarla, tanto da far scappare via il pezzo di carne che venne mantenuto dalla mano di Massimiliano tramutandolo in un dispensatore di caldo seme che le avrebbe colpito la faccia, il collo e i seni. Massimiliano ansimava e teneva i muscoli tesi per l'orgasmo che aveva appena provato ma sarebbe stato lì che la sua mente avrebbe realizzato qualcosa di importante: voleva assaporarla in quell'apice. La mano sulla testa le avrebbe preso i capelli con decisione, e riscendendo sul letto davanti a lei in ginocchio le avrebbe serrato un polso per tirarlo dietro e di se e dirigerla verso di lui baciandola profondamente e mischiando cioccolata, sperma e saliva danzando con la sua lingua.
    Ora tocca a me...
    Furono le uniche parole che avrebbe proferito mentre le dava poco respiro e la rischiacciava sul materasso cominciandola a baciare con passione per poi scendere a leccare il suo volto, il lobo dell'orecchio mordicchiandolo leggermente, scendendo poi sul collo, sull'asse della clavicola e infine conquistando i seni e i capezzoli ancora colanti di cioccolato e sperma. Li avrebbe succhiati, leccati e morsi, li avrebbe assaporati con avidità scoprendo quanto tutto il corpo della ragazza avesse un sapore dolce e irresistibile. Quella magia era singolare ma incredibilmente interessante. I suoi polsi erano liberi dalla presa siccome Massimiliano si stava occupando con le mani di massaggiarle il seno con decisione e assecondare i desideri della bocca unendo il più possibile le aureole a stuzzicando con le dita e piccole torsioni quelle due punte che non potevano nascondere l'eccitazione fino ad ora provata...
    Una bambola sessuale? Che deficiente quel tizio... Sei un'opera d'arte culinaria che raggiunge il suo apice quando la sua volontà si allinea ai suoi desideri... Sei il frutto proibito dell'avidità gustativa e sessuale...
    Massimiliano la elogiava ma non le lasciava respiro con la sua bocca, e avrebbe cominciato a scendere se non si fosse fermato sulla parte più bassa del bacino ma ancora sopra il pube, in pieno ventre. Con gli occhi cercava quelli di Zelda e aveva uno sguardo malizioso... La mordicchiava andando sui fianchi quasi danzando con l'intero busto strusciandosi fra le sue cosce: le aveva lasciato le mani libere per un motivo molto semplice e la fissava per confermarle che attendesse una sua decisiva azione come quelle precedenti per farle dichiarare cosa desiderasse in quel momento. Massimiliano sembrava ancora affamato, a Zelda invece bastava quel poco? Gli occhi dell'uomo erano pieni di sfida in un certo senso...
     
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    Zelda rimase incollata a lui aumentando il ritmo quando si sentì presa per i capelli, una presa virile, forse degradante ma che in quel momento non le dispiacque affatto. Le mani si serrarono intorno alle natiche del ragazzo, impazienti di ricevere piacere insieme a tutto il resto del corpo e Max non si fece attendere. Il primo fiotto la prese di sorpresa, facendola quasi sobbalzare e gemere allo stesso momento, ma il secondo fu facile da ingoiare. Le labbra iniziarono a tremare mentre Zelda provava un orgasmo semplicemente succhiando quella deliziosa asta e mandando già quel meraviglioso seme. L'abbondanza del ragazzo però non le concesse tregua e in pochi istanti la gola fu troppo piena per prenderne altro, quindi traboccò chiudendo gli occhi e spalancando la bocca, emettendo un altro gemito a corde vocali spianate, lasciando che Max le riempisse il volto e il seno, donandole una deliziosa sensazione di calore. Dio quanto si sentiva bene. Stava già per raccogliere tutto con le mani, ma prima che potesse finire Max fu subito su di lei, intento ad assaggiare il suo stesso operato con un bacio che dire focoso non avrebbe reso bene l'idea. Zelda gemette ancora mentre lo baciava, lasciando che le loro lingue si unissero a quel valzer perverso, chiudendo finalmente il primo atto. Massimiliano non si fermò, continuando ad assaggiarla, mordendola e leccandola avidamente e strappandole spassionati gemiti ogni volta che lo faceva. La strega spalancò gli occhi quasi ridendo per il piacere, mentre si lasciava coccolare da quel perverso ragazzo e lentamente crollava di nuovo a terra, concedendosi a lui in tutta la sua perfezione. Adorava essere degustata in quel modo, si stava eccitando ancora di più e non voleva trovare un fondo. Le mani di Zelda raccolsero qualche altra goccia di sperma e lo portò tra le labbra, ne voleva ancora, ne voleva di più... ne voleva dentro di sé. Fu lei a prenderlo per i capelli stavolta, dietro la nuca, per assicurarsi che non distogliesse lo sguardo da lei.
    Basta parlare... scopami... ora.
    Non voleva più trattenersi, non ce n'era più motivo alcuno, voleva godere e lo avrebbe ottenuto. Avrebbe concesso a Max tutta la libertà di azione possibile, assecondando qualsiasi suo movimento, ma ora era impaziente di sentirlo dentro di sé e glielo fece capire iniziando a masturbare il suo grosso affare con la destra, tutt'altro che provato dal precedente culmine. Adorava i ragazzi resistenti.
     
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    Quando Zelda gli aggrappò la ciocca di capelli Massimiliano non fu capace di nascondere un certo piacere, la realtà era che non gli dispiaceva affatto quando lo graffiavano, stringevano o desideravano con forza la sua persona, e i capelli erano una sua particolare zona erogena. Anche se non lo avesse capito, Zelda si sarebbe ritrovata Massimiliano di nuovo ad altezza bacio che con la mano destra le faceva fare un movimento adeguato al polso per attorcigliare il lungo codino biondo e serrarlo nella sua presa: era una redine.
    Gli stalloni non possono essere lasciati troppo liberi o perdono concentrazione...
    Poteva sentirlo fra le sue cosce strusciarsi ma le sue grandi labbra erano divaricate contro il centro della sua asta sporca di sperma, cioccolato saliva e ora dei succhi della sua vulva. L'uomo aveva le spalle inarcate con le braccia tese e i palmi delle mani poco sotto le ascelle di lei sul materasso, i muscoli in tensione e i suoi addominali segnati che per metà eran a contatto con il caldo ventre di Zelda, dalla loro unione il glande spuntava dalle carni vermiglio, gonfio e con ancora qualche liquido che colava ma sempre più inturgidito e per nulla sfiancato dal primo atto. Massimiliano allargava le gambe portando alla divaricazione di quelle di Zelda e al cambio di angolazione finendo per far allineare la sua umida entrata bollente con la direzione più comoda per la penetrazione. Era tutto pronto e le pulsazioni delle vene del pisello di Massimiliano indicavano solo quanto fosse pronto a possederla appieno, con decisione e senza intenzione di avere "pietà". Sfregandosi prima lateralmente avrebbe dato modo alle grandi labbra di accogliere la punta e alle piccole di introflettersi leggermente per indicare la via: la prima spinta fu progressiva ma decisa e avrebbe fatto dischiudere lo spazio interno di quel morbidissimo fiore caldo come una fornace, lo avrebbe sentito occupare la carne con la carne facendole fare rumori fradici e lussuriosi ma fu la seconda spinta a dichiarare la perfetta unione, divaricando le pareti e andando a toccare le zone più profonde. Ora i due corpi erano un tutt'uno e Massimiliano ansimava sopra di lei godendo di quel calore avvolgente, scendendo sul suo collo con la lingua per cingere poi il lobo dell'orecchio con i denti con una pressione leggera, le braccia sarebbero corse lungo il suo corpo per permettere alle mani di saldarsi alle natiche di Zelda e tenerle il bacino alla giusta angolazione, con la schiena leggermente inarcata per offrire alla sua asta la giusta via di stimolazione. Sotto il suo peso ora la ragazza poteva strattonare quanto voleva la sua chioma e stringerlo a sé ma da quel momento sarebbe cominciato un ritmo molto particolare: i primi movimenti del bacino sarebbero stati poco orizzontali per la penetrazione ma più circolari per far adattare i due organi sessuali alle rispettive anatomie e sfruttare la piegatura naturale del pene per stimolare più zone e vedere le prime reazioni e contrazioni, poi sarebbero iniziate le prime pompate vere e proprie con un'escursione di una buona decina di centimetri che obbligava le interiora della vagina di Zelda a dilatarsi e restringersi nel vuoto che si stava formando man mano che l'aria faceva posto ai liquori uterini. Dopo alcune spinte Zelda poteva sentire come Massimiliano cominciasse a colpire con crescente decisione parti specifiche inarcando la schiena e facendo sfregare il glande sulle pareti superiori della sua fica. Le mani sulle sue natiche correggevano l'inclinazione del bacino quel che bastava per alternare penetrazioni lisci ad altre che creavano sfregamento pelle a pelle internamente, in secondo luogo poteva rendersi conto di come quella presa accentuasse il contatto fra il suo clitoride e il pube dell'uomo finendo per schiacciarlo e sfregarlo senza soluzione di continuità. Ci volle qualche minuti prima che l'uomo si lasciasse andare ancora alle sue perversioni e cominciasse a tenerle ferme le spalle serrando le proprie fauci alla base del suo collo, quasi come un'animale selvaggio ma senza violenza ma solo piacevolezza. Se Zelda avesse deciso di sfruttare anche le "redini" a sua disposizione avrebbe potuto scoprire come Massimiliano fosse molto recettivo e potesse seguire le sue volontà o piacevolezze mentre danzavano a quel modo: poteva strattonarlo per farlo rallentare o velocizzare, trattenerlo sui punti che più la stavano facendo impazzire e poteva morderlo a sua volta, e anche con tutta la forza della sua bocca siccome la muscolatura era davvero soda e appetitosa.
     
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    Massimiliano non la fece attendere ancora, ebbe solo l'accortezza di consegnarle una "redine" per tenerlo sotto scacco, poi fece tutto quello che la ragazza voleva: possederla senza nessun'altra esitazione. Lo sentì avvicinarsi a lei, voglioso, era davvero eccitata, il suo corpo stesso stava chiamando Massimiliano a sé, come a volerlo inghiottire. La sua intimità era calda, bollente, sentiva di poter venire ancora al solo pensiero di diventare sua, ma non era ancora il momento giusto. Si prese ogni istante per farle assaporare il momento, poi finalmente iniziò a penetrarla, provocando subito una reazione nel corpo di Zelda. Inarcò la schiena, gemendo a denti stretti, stringendo i capelli del ragazzo per tirarlo a sé, più eccitata che mai. Sollevò le gambe per aiutare la presa del suo amante in modo da raggiungere la posizione perfetta, il corpo della strega non provò la minima resistenza, Max affondò letteralmente nella sua burrosa intimità trovando facilmente il suo culmine e facendola contorcere dal piacere.
    Lo sento finalmente... è dentro di me... è caldissimo...!
    Parlando smise di trattenersi, iniziando finalmente a gemere di piacere, chiudendo gli occhi mentre anche l'altro braccio scivolava dietro la schiena del ragazzo, abbracciandolo e cercando di stringerlo a sé ma mantenendo comunque una certa distanza, come se stesse pendendo da lui. Questo faceva ballare il suo seno al ritmo dei movimenti di Max, prima poco, poi iniziò a prendere un ritmo molto più intenso, come se anche la sua carne stesse danzando assieme alla loro perversa unione. La sua intimità prese a vibrare intorno al membro del ragazzo, inghiottendolo e producendo una grande quantità di umori come se volesse tenerlo bloccato dentro di sé per sempre. I movimenti di Massimiliano erano attenti ed intensi, sembrava quasi non voler lasciare un singolo centimetro di quella calda carne insoddisfatta e ci stava riuscendo molto bene, Zelda gemeva sempre più forte nel vano tentativo di resistere. Lubrificandosi facilitava la penetrazione e tenendo le gambe divaricate ne chiedeva sempre di più. Quanto poteva andare oltre?
    Di più... di più! Ancora! Fammi godere! Fammi gridare!
    Per fargli capire che non era una richiesta da poco, Zelda iniziò a tirarlo per i capelli, come a volerlo motivare a fare di più. Non era sazia, anzi era impaziente, la perversione del ragazzo l'aveva stimolata e ora andava soddisfatta. Massimiliano sarebbe stato alla sua altezza? Qualcosa le diceva di si.
     
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    Gli strattoni di Zelda al suo codino erano davvero stimolanti: ogni tiro e una aumento del ritmo e della foga della penetrazione, poteva sentire come il membro dell'uomo si rigonfiava per qualche secondo in quegli atti ed era facile leggere sul suo volto la fame che lo stava pervadendo mentre la sua bocca si lanciava su quei seni sobbalzanti per circondare con le labbra i capezzoli e succhiarli. Massimiliano le avrebbe cinto il busto con un braccio e con l'altro avrebbe cercato la mano che non reggeva i suoi capelli mettendosi dita nelle dita: avrebbe fatto forza sfruttando una spinta profonda col bacino e rizzandosi con la schiena avrebbe cambiato la loro posizione da orizzontale a verticale provocando il corpo di Zelda a cedere sotto il suo stesso peso e impalarsi sul suo pene, cominciando a sobbalzare con grosse escursioni dall'alto al basso e trasmettendo a fondo l'energia. La teneva dritta sulla direttrice delle spinte del bacino tenendo la mano dietro alla sua schiena fra le scapole, i seni erano liberi di sobbalzare ancora di più mentre portava vicino al proprio busto la mano che stringeva nella sua. Il volto di Massimiliano era sereno, sudato e felice di quella visione paradisiaca di una bellissima creatura come Zelda che gli si stava concedendo quella sera e gli aveva regalato un'incantesimo dopo l'altro fra gola e lussuria. Ma quella carne la voleva e adesso l'uomo tirava fuori al lingua aprendo leggermente la bocca verso quella della ragazza, lei da quella posizione era poco sopra di lui e le sarebbe bastato inclinarsi di poco per far scendere la propria saliva ma il disegno non era finito a quella maniera: si era piegato con la schiena leggermente all'indietro così che la mano dietro le scapole di Zelda potesse essere libera di raggiungere il comodino e prendere altra cioccolata, gliela avrebbe passata sulle labbra, permettendole anche di mangiucchiarne un pò se voleva, ma poi la avrebbe passata sulla sua di lingua per porsela poi fra i denti. Era un pezzettino non troppo grande da poter condividere fra due persone. Quello che però Zelda poteva notare erano come le spinte divennero molto veloci e la stimolassero nei punti più sensibili, era un chiaro messaggio di come lui fosse pronto a darle quello che desiderava ma che dovesse smettere di sprecare fiato a parole e venirsi a prendere più decisamente quello che voleva, le aveva dato perfino delle redini che aveva cominciato ad usare nel migliore dei modi, non voleva una bambolina o degli accenni della sessualità della ragazza, voleva vedere quanto si potesse lasciare andare e quanto sapesse anche cavalcarlo quello stallone. Poteva venire insieme a lui o fradiciarlo da subito, ciò che davvero traspariva era che Massimiliano la avrebbe scopata senza interruzioni fin tanto che il suo sguardo non si fosse rivoltato dal piacere e non gli avesse chiesto basta.
     
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    Ogni rigonfiamento del ragazzo era un brivido di piacere che le attraversava la schiena come una saetta, intensa e bollente che la faceva sobbalzare. Ogni gemito che tentava di far uscire in quel modo veniva spezzato come all'improvviso e la privava del respiro. Ogni grammo di ossigeno veniva sacrificato al piacere, al punto che neanche riusciva più a gridare per il piacere. Senza nessuna possibilità di potersi sottrarre, come anche nessuna volontà di farlo, Zelda si lasciò abbracciare dal ragazzo e intrecciò con lui le dita dell'altra mano così che potessero "innalzarsi" e portare il rapporto ad un livello più intenso. Facendosi scivolare verso il basso Zelda poteva sentire il membro del ragazzo ancora più a fondo, più caldo di prima, più intenso che mai. Spalancò gli occhi e inarcò il collo all'indietro, incapace di trattenersi per le meravigliose sensazioni che stava provando. Le dita si strinsero nella mano di Massimiliano e l'altra mano scivolò sul suo petto, quasi graffiandolo per il piacere che stava provando. Anche lei oramai si muoveva intensamente sul corpo del ragazzo, assecondando i movimenti del bacino come poteva senza trattenersi e gemendo intensamente. Come se non bastasse Max decise di tirare fuori ancora più voglia da lei, prendendo altra cioccolata e passandogliela con le labbra. Zelda si avventò letteralmente su di lui quando vide quello spettacolo, ribaltando gli occhi per il piacere immenso che stava provando: il solo pensiero di aver trovato una persona perversa e golosa quanto lei la faceva eccitare ancora di più, che Max fosse quello giusto? Pensieri sciocchi per una strega, che si sciolsero come la cioccolata appena le loro labbra si toccarono: Zelda sfruttò i suoi poteri per fare in modo che la cioccolata si sciogliesse tra le loro lingue, dando il via ad un bacio lussurioso e più inarrestabile di prima, baciandolo intensamente mentre condividevano il cioccolato e qualche goccio colava sui loro corpo. Era al limite oramai, stava per raggiungere il culmine e non poteva essere più felice di così. Avrebbe continuato a baciarlo e gustarsi quella deliziosa cioccolata, mentre i gemiti venivano sfogati direttamente nella gola di Massimiliano. Il suo orgasmo sarebbe stato un forte ed intenso getto di umori partiti direttamente dalla sua intimità, uno squirt intenso e caldo che avrebbe inondato il petto del ragazzo come se fosse stato sotto una fontana. Non le era mai successo di venire in quel modo e se fosse stata nel pieno delle sue facoltà si sarebbe vergognata da morire, ma non era questo il caso.
     
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    L'uomo gioì profondamente del comportamento di Zelda, gioiva di quel contatto così speciale che solo lei poteva creare e di cui solo lei poteva goderne. Era una strega e per quella giornata lui era il suo cavaliere personale, sotto il suo incantesimo, parte del suo incantesimo. Massimiliano non era solo focoso, quello sanno esserlo in molti, ma era un partner: ognuno ha il suo tocco speciale nello scambio reciproco del sesso, e l'uomo aveva studiato tanto molteplici razze e culture le cui usanze sapevano essere anche complicate o singolari negli sviluppi, e per lui quella strana combinazione di eventi era l'occasione massima di partecipare ad una sorta di "rito di unione". O forse era tutta una frase che si ripeteva nella mente per non farsi trascinare troppo da quella sensazione calda che stava provando mentre le sue labbra erano saldate a quelle della ragazza, i caldi umori schizzavano sul suo corpo e il suo orgasmo raggiungeva l'apice andando a sfogare un fiotto di sperma bollente del tutto pieno come il primo avuto nella sua bocca. Era il sapore della sua singolare costituzione fisica? Era l'incredibile reazione che gli provocava la sua magia? Tutto era così semplice in quel momento e al contempo appagante. Stava aprendo pian piano gli occhi ancora socchiusi per la forte sensazione dell'orgasmo che si era irradiata dal baso del suo ventre, cercava quelli di lei come se stese cercando l'aria da respirare. Mentre i liquidi si scatenavano ed i muscoli tremavano, riuscì per pochi attimi a rompere il fiato ed il contatto per esalare poche parole...
    Zelda... Sei stupenda...
    Poche parole che vennero soffocate dal proseguimento di quel bacio appassionato mentre la ridistendeva sul materasso e, in preda alle contrazioni determinate dall'orgasmo appena avuto, continuava a riversare il suo seme nella vagina della ragazza mischiandolo e facendolo schizzare fuori allo squirt della sua compagna. Stava tremando su di lei, spingendo ancora con il bacino mentre i muscoli continuavano a contrarsi e quasi non lo lasciavano respirare più placidamente, poteva sentirlo irrorato dalla soddisfazione e dall'appagamento, incantato irrimediabilmente dal calore del corpo della ragazza e della sua sessualità che sembrava non volerlo lasciare andare. Non che lo volesse o lo desiderasse, ma sembrava come se i sapori reali e dolci di Zelda lo stessero facendo svenire, lo stessero sopprimendo pian piano. Era la sua coscienza che stava perdendo presa, non la sua adrenalina o il suo vigore, Zelda poteva sentirlo e in un certo senso stava a lei ora dare una sagoma a quel momento. Lui si staccò per stendere la schiena e allontanarsi col busto quel che bastava per poter godere dello spettacolo della sua partner coperta dei loro orgasmi, ansimante. Le avrebbe sorriso quasi dolcemente mentre gli occhi azzurri erano diventati lucidi, brillanti come lapislazzuli e sembravano quasi languidi nei suoi confronti. L'emozione era stata forte e non poteva negare a se stesso come quella strega dai capelli argentei fosse... Splendida...
     
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    Quando lo sentì pulsare più forte che mai seppe che era giunto il momento. Il suo fiato si spezzò ed iniziò a gridare nella sua stessa gola di piacere. Ogni fiotto le donava un forte spasmo che si riversava sul suo bacino come un affondo più forte, stringendo Max a sé con forza mentre il suo corpo veniva appagato. Ogni fiotto le dava piacere, come un nuovo orgasmo di seguito al primo, intenso e piacevole. Il suo corpo saturo di quel perverso liquido la faceva stare bene, senza dare nessun peso a conseguenze o stanchezza, si sentiva benissimo a quel punto, come non mai. Si lasciò scivolare verso il basso rimanendo tra le braccia di Massimiliano e stringendolo a sé, come se temesse di perderlo, gustandosi gli ultimi istanti di quell'orgasmo in modo da non dimenticarlo mai. Si quello, fu indubbiamente il suo miglior cavaliere, e spalancò gli occhi per poterlo imprimere nella sua memoria così da non dimenticarlo mai. Massimiliano... ecco il nome che aveva associato a quella meravigliosa serata. Sorrise, ironica in parte, nel vederlo con quello sguardo languido, sembrava quasi innamorato, niente a che vedere col cavaliere nero che aveva facilmente fatto a pezzi un demone e un saggio di lumen senza il minimo sforzo.
    Pensavo che questa serata fosse iniziata male, ma adesso mi sento quasi come se dovessi ringraziare quel saggio... senza di lui non ti avrei mai incontrato Max...
    Il suo sorriso si fece più spontaneo, mentre con un dito raccoglieva un pò di cioccolata rimasta sulle labbra del suo amante, portandoselo nella bocca con fare goloso e malizioso. Inspirò, forte, per poi stringere il ragazzo a sé tenendo entrambe le braccia intorno al suo collo, come a non volerlo far scappare per nessuna ragione.
    Sei davvero pieno di talenti, vorrei scoprirli tutti... non ti offenderai vero se stasera resto da te... vorrei svegliarmi domattina e trovarti qui...
    Allargò di nuovo il sorriso, iniziando ad accarezzarlo all'altezza del volto con le sue labbra. Una strega si innamora con difficoltà, ma in quel momento Massimiliano era quasi allo stesso livello della sua cioccolata preferita...
     
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    Si lasciò abbracciare senza resistenze e rispose con un abbraccio altrettanto caloroso. Avrebbe ascoltato le parole di Zelda senza interromperla per poi risponderle spostandosi fronte a fronte, sorridendogli caldamente.
    Lo avevo già detto, finchè il tuo volto sorride puoi rimanere quanto vuoi...
    Ma avrebbe aggiunto una frase un pò meno con sicurezza, quasi imbarazzata ma in maniera dolce.
    ...E se dovesse mancarti il sorriso per qualche motivo... Torna qui...
    Si sarebbe posto per incontrarla con un bacio che le avrebbe spinto la nuca nel cuscino mentre veniva strizzata caldamente dall'abbraccio di Massimiliano. Le avrebbe assaggiato le labbra con affetto forse sdolcinato, coccolandola con progressiva rilassatezza mentre affondavano nel rispettivo calore dato dalla soddisfazione dell'atto e da una qualche scintilla che tutti e due stavano provando in quei minuti. Si dice che un'incantesimo diventi potentissimo se chi lo riceve lo desidera davvero, che la riuscita dello stesso dipenda dalla passione dell'officiante. Vero o falso che sia l'uomo sentiva crescere il desiderio di curare, proteggere ed assecondare quella ragazza, un sentimento forse possessivo di essere partecipe nella sua vita. La aveva incontrata per caso e per un balzo di coraggio, similmente alla sua spada Gramr, e il sapere che esistesse una magia studiata da Umbra minacciata da Lumen lo faceva man mano inclinare verso un'affezione per i loro intenti. Ma ora era il momento di godersi la morbidezza dei seni a contatto col suo ventre, la pelle liscia del ventre e il respiro ancora affannato che man mano si calmava nelle rispettive bocche. Si mise leggermente sfalsato con le gambe e guidò la mano di Zelda fra i suoi capelli dorati per farglieli sciogliere e carezzare come meglio preferiva; lui stava facendo lo stesso passando le mani anche sui bordi del viso, sui lobi degli orecchi massaggiandoli leggermente e sulle spalle, magari provocando qualche brivido.
     
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    Il fuoco non purifica, annerisce.

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    Accolse il bacio e il candido abbraccio del ragazzo con affetto, stringendolo a sé ed assecondandolo, facendole percepire un diverso tipo di calore femminile, un affetto profondo, materno quasi, che donava al ragazzo non più solo piacere ma anche un sentimento sincero. Zelda avrebbe continuato così, coccolandolo e tenendolo a sé, senza preoccuparsi di vestiti o altri problemi, né la pioggia né il buio. Si sarebbe crogiolata nel forte abbraccio del suo amante fino al sopraggiungere del sonno lasciandosi alle spalle ogni esitazione o pensiero. L'unica cosa che le importava in quel momento era gustarsi il suo cavaliere nero, e lo avrebbe fatto fino alla fine. Stringendola a sé, oltre alla dolcezza del suo potere, Massimiliano avrebbe sentito anche il cuore della ragazza palpitare energicamente, forte, ma non come se fosse timorosa, i battiti erano regolari... semplicemente forti, intensi, come il suo corpo mentre si dedicavano al sesso, come se non avesse mai smesso. Tranquillità e passione allo stesso tempo.
     
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    Una culla vicendevole di respiri, pelle, calore e un ritmo scandito dai battiti di due cuori che nella notte, sotto lo scrosciare della pioggia, trovavano riparo sotto delle coperte di seta chiedendosi con che cadenza batteva l'altro. Non erano di certo accordati, si erano appena sfiorati, ma ora era coscienti della rispettiva esistenza, avevano acquisito la certezza che oltre il buio della distanza ci fossero l'uno e l'altro. Sarebbe stato il tempo a decretare altre occasioni per avvicinarsi, sarebbe stato il caso ad unirli successive volte ma era una nascente volontà che li avrebbe ritmati adeguatamente. Piano piano gli occhi si sarebbero fatti pesanti e la luce soffusa, il sapore dolce avrebbe dato spazio al tepore dell'abbraccio di Morfeo e i due si sarebbe addormentati dando spazio ai loro sogni di proseguire la nottata.

    CITAZIONE

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