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The unseen BOOB, is the Fappest
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La prima domanda di Gloria riuscì a stuzzicare immensamente Faust, non ci provò nemmeno a nasconderlo al punto che prese a ridacchiare proprio durante l'amplesso, staccandosi dalla presa intorno ai suoi capezzoli creata con le labbra, lasciandosi sfuggire più di un lascivo verso e altri fiotti di saliva bollente.
Si, puoi scommetterci, lascerò un segno inequivocabile del mio passaggio affinché né tu né chiunque altro voglia metterti le mani addosso potrà dimenticarsi di me. Sarai mia e basta...
Ma al pegno ci avrebbero pensato in un secondo momento, adesso non era la cosa più importante. Ciò che davvero aveva valore erano le interiora di Gloria che diventavano sempre più calde e accoglienti, come se si stessero davvero modellando intorno alla sua mazza nonostante questa stesse diventando sempre più massiccia e violenta, forse non dolorosa ma sicuramente intensa. Gloria era una ragazza allenata, sicuramente non avrebbe ceduto per così poco, o almeno era quello che Faust sperava dato che avevano solamente iniziato per ora. La seconda frase della ragazza però, venne colta dal professore come una sorta di sfida, o un gioco. Il sorriso sul suo volto parlava chiaro: non aveva dilemmi morali a tal proposito, anzi era più che stuzzicato da una prospettiva tanto perversa, per questo la sua erezione ebbe un'impennata che prese a sbattere contro le pareti vaginali di Gloria, facendole sentire tutto il suo entusiasmo.
Sono disposto a pagare qualsiasi prezzo per te... potrei finalmente succhiare qualcosa via da questo seno meraviglioso, e avere ancora più voglia di te... ti spaventa la perversa prospettiva di legarti a me in questo modo? Non potrei più lasciarti andare...
Spinse più forte, più deciso, il ritmo rallentò ma le pulsazioni compensarono immensamente con il loro vigore. Ancora una vola succhiò i suoi capezzoli, pregustando già un'immagine di lei strapiena dell'essenza di Faust che dispensava non solo piacere ma anche deliziosi fluidi corporei.
Si... non resisterò, ti verrò dentro fino a farti impazzire. Sei pronta?
Sembrava proprio una dichiarazione di guerra con quel tono di voce, ma ridacchiando soddisfatto tornò a spremere quelle dolci carni leccandole avidamente, per poi riprendere col ritmo del bacino di prima ma senza perdere energia.Adesso sbatteva sull'utero della ragazza con forza,come se volesse sfondarlo, come se volesse andare oltre. A giudicare dai suoi spasmi, Gloria poteva facilmente capire che il professore era pronto per lasciarsi andare ad un primo orgasmo.. -
Shorai no ha .
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Faust in quel momento sembrava davvero una bestia in calore, che non aveva visto qualcosa degno di attenzione da tanto, troppo tempo e che pian piano stava rilasciando tutti i suoi istinti. Sarebbe stata felice di farsi prosciugare da lui, finché tutta la sua voglia non fosse stata soddisfatta.
Lo scrutò ad occhi socchiusi quando si staccò dalle sue tette, prendendogli il mento fra due dita e alzandoglielo appena, sussurrando sapiente.
Ah sì? Sono curiosa di sapere cosa intendi fare..
Appartenere unicamente a lui.. non era affatto una prospettiva malvagia. Per quanto malvagio fosse Faust, non era intimorita da nulla ed era pronta a incamminarsi verso lo stesso sentiero percorso da lui, per stare al suo fianco. E per migliorare sempre di più, sotto la sua guida ci sarebbe riuscita. Ma di mezzo non c'era solo la questione accademica, quanto quella privata, che prese ad avere molto valore per lei. Sarebbero rimasti uniti, sempre?
Tesoro, non mi spaventa nulla, dovresti saperlo ormai .. Ma, se posso sapere... sei anche disposto ad essere solo mio? Posso mettere anche io un marchio su questo bel giovanotto? Oppure anche altre possono averti? In tal caso non sarei affatto contenta.. Io sono disposta a cedermi completamente a te, ma tu devi fare lo stesso con me..
Aveva preso a sbattere contro il suo utero come un indemoniato avanti e indietro, causandole sensazioni sempre più ardenti partendo dal punto in cui erano uniti e finendo per espandersi in tutto il corpo come un fiume in piena. Dovette tenersi al divano per non essere sballottata seguendo lui, che stava rilasciando tutta la sua foga facendola gemere sempre più intensamente. Lo sentiva, là in basso, pulsava fuori controllo, era pronto ad esplodere quel dolce succo..
..Quando vuoi.. non vedo l'ora!!
Si inarcò di nuovo con la schiena, quasi a spingergli il seno soffice in viso e ad incitarlo a continuare, trattenendosi per riuscire a venire almeno dopo, o con di lui.. -
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Gloria sembrava già pronta a preparare le scartoffie, ma uno spettro come Faust non rispondeva di simili vincoli, tutto per lui era più carnale, spirituale, i fatti e le sensazioni avrebbero parlato meglio delle carte e dei sigilli. I segni sul loro corpo sarebbero stati la firma migliore. Mentre Gloria parlava, Thresh le morse letteralmente entrambi i capezzoli con un pò più di forza del normale, probabilmente per farla gemere di piacere in maniera forte e incontrollata, per richiamare la sua attenzione e prendere con la forza la parola.
E' sufficiente... ora basta contrattare... dobbiamo godere...
E detto questo intensificò gli affondi fino a strapparle quante più grida possibili, diventando sempre più grande e bollente fino a che con un'espressione di immensa goduria non avrebbe lanciato un crescente grido proveniente dalla sua cavernosa bocca, rimbombando come il ruggito di una belva affamata mentre con un affondo più intenso si sfogava dentro di lei. Eccolo finalmente il premio, l'orgasmo sentito del professore che si riversava dentro di lei energicamente, dritto nel suo utero senza la minima precauzione, facendola più che letteralmente sua. Il primo fiotto fu il più intenso che la riempì fino a farla traboccare, ma ogni altra pulsione del suo membro sembrava riaccenderle la prima penetrazione, strappandole ogni gemito di piacere che poteva. Il membro di Faust era un vero e proprio cuore pulsante che le stava donando energie, vita e lussuria fino a farla letteralmente impazzire. Gloria avrebbe potuto notare non solo che il corpo di Faust sembrava diventare più caldo ogni secondo che passava, ma non c'era traccia di stanchezza nel suo volto e soprattutto non sembrava affatto provato. Perfino il suo membro pur diminuendo gradualmente le sue pulsazioni non aveva perso tono, né energia. Questo significava una cosa sola: non era che l'inizio. Lo sguardo ghignante del professore le avrebbe confermato quel sospetto in ogni caso.
Mmmh... sei così stretta, è magnifico riempirti, sei ancora più calda ora. Se hai intenzione di tirarti indietro dovresti cogliere il momento, anche se potrebbe essere già troppo tardi...
Sorrise malizioso, afferrandole il capezzolo destro con la mano e leccandolo avidamente per poi salire con il volto verso di lei, strappandole forzatamente un bacio.. -
Shorai no ha .
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Che poteva aspettarsi da lei, Faust? Un maschione del genere sarebbe stato mira delle attenzioni di chiunque, e lui stesso avrebbe potuto sottomettere altre ragazze a piacere.. si fidava, ma ci teneva a specificare che se l'avesse visto con un altra donna, lei gliele cantate in malo modo. E avrebbe trovato il modo di liberarsi dell'incomoda, volente o nolente. Era possessiva, che vogliamo farci; doveva accettarlo. E non solo lui aveva il diritto di marchiare robe. Ma il professore non sembrava interessato alle parole, in effetti rischiava di rovinare il momento, e lui trovò il modo di zittirla azzannando i suoi poveri capezzoli. Per quella cosa improvvisa gli diede un colpo in testa, senza la minima forza, ma comunque voleva ammonirlo. Però ridacchiò per quello che disse dopo. Aveva ragione, dovevano solo pensare a godere.
In pratica i loro versi echeggiarono nella stanza vuota, non sembravano esserci nemmeno delle persone lì quando il dominante raggiunse l'orgasmo, facendo mescolare i fluidi di uno ai fluidi dell'altro. Indubbiamente batteva tutte le sensazioni provate fino ad allora, e forse un tantino di precauzione avrebbero dovuta usarla, con una simile fuoriuscita di fluidi in buca d'angolo... ma tanto Faust ora doveva pagare pegno. Quindi andava bene.
Si strinse più di prima attorno alla sua mazza dura, di prepotenza e calda come non mai, anche se lo sperma fuoriusciva facendo un autentico disastro sul divano, non volendo abbandonare proprio ora il nuovo compagno di danze, mentre rimaneva stesa, come ad assimilare una seconda volta quello che era appena successo, ancora nitidamente marchiato a fuoco nella sua mente (e da un'altra parte), godendosi quella pausa che sembrava non dover durare, senza smettere di guardarlo.
Rise di nuovo mentre la baciò a forza, ricambiandolo subito, mormorando sulle sue labbra senza staccarsi dal bacio.
Credo sia già deciso cosa succederà.. Hai domandato solo per essere educato.
Non era così stanca per un bis, o forse due. Voleva vedere dove sarebbero riusciti a spingersi.. -
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Ridacchiò divertito ed entusiasta, nonostante fosse la sua prima volta Gloria era molto resistente ma Faust sapeva bene come sfiancarla. Si scambiarono un altro bacio colmo di lussuria, dopodiché il professore uscì lentamente dal corpo della ragazza,mostrandole cos'erano riuscii a creare insieme: il suo membro era totalmente ricoperto di umori e sperma, era venuto così tanto che aveva lavato via ogni traccia di sangue della sua amante e ora richiedeva un trattamento speciale.
Voglio farti provare qualcosa di unico, ma prima di tutto dovrai prepararti... anzi, dovrai preparare me. Non posso farlo se sono ridotto a queste condizioni...
Sorrise malizioso, il suo tono era vagamente cantilenante, ma lo stava facendo apposta per recitare la sua parte. Si mise seduto sul divano, di fianco a lei, allargando le gambe e posando una mano sul suo membro, iniziando a masturbarlo lentamente per farle vedere quanto fosse eccitato, caldo e stracolmo di umori. Le prestò uno sguardo, poi con un cenno della testa la invitò ad alzarsi.
Avvicinati, dai, non vuoi toccarlo? Non preoccuparti per il divano,ci penserò io a pulirlo...
Spostandosi Gloria avrebbe riversato sul divano una grande quantità di liquido, ma quello era un problema di Faust. Ora voleva che fosse lei a fare la sua mossa, principalmente desiderava che ricambiasse il suo favore nell'averle "preparato il campo" pulendolo a dovere. E in caso non sapesse come, probabile vista la sua inesperienza, Faust le spiegò anche come con precisione, senza peli sulla lingua. Non erano lì per fare gli adolescenti arrapati.
Non c'è cosa più eccitante per un uomo di vedere la sua donna che lo pulisce usando la sua bocca... non preoccuparti, so che hai talento, lasciati guidare...
Mentre si avvicinava Gloria, Faust l'avrebbe accarezzata per incoraggiarla come meglio poteva. Il gioco era appena iniziato, ma per continuare doveva fare la sua parte. Le precauzioni potevano aspettare.. -
Shorai no ha .
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L'imbarazzo iniziale era come sparito, ma era pronto a ricomparire in caso si sarebbero ripresentate le circostanze. Certamente non come all'inizio, comunque. La sua povera intimità era bagnata e piena che più di così non si può, e sarebbe stato un vero peccato se avesse perso tutta la "firma" del professore. Quando si sfilò fu costretta a lasciarlo, di certo non poteva campeggiare là dentro, anche se era certo che si trovava comodo comodo. Quello che vide era un bel cazzone da cui scorrevano liquidi di dubbia provenienza, ma buona parte della roba era sua, tutta sua.
Non ti si può dare torto..
Si mise a sedere, non mostrando alcun imbarazzo nel guardarlo, messa con le gambe chiuse rivolte sulle sinistra /l'indomani avrebbe sentito tantissimo le conseguenze di tutta l'attività passata di sotto/, e sollevò dopo parecchio lo sguardo verso di lui. Più che toccarlo, o meglio oltre quello, voleva assaggiarlo.. chissà se riusciva a leggerglielo negli occhi.
Dopo, oltre al divano dovremmo darci una pulita noi.
Chiaramente si riferiva al fatto che ne avrebbero fatti ancora, di casini, e il divano sarebbe stato l'ultimo dei loro pensieri. Un sorriso furbo le alzò le labbra da una parte, come se stesse aspettando solo la sua richiesta per fargli il servizietto, e che anzi lo avrebbe fatto comunque anche senza quei giri di parole.
Stai tranquillo, a lui ci penso io.. merita di essere viziato dopo tutta la fatica fatta.
Cambiò posizione, rimanendo sul divano, mettendosi a quattro zampe, le mani appoggiate sulla sua gamba mentre contemplava il suo amichetto bisognoso di attenzioni.
Ugh, questo non è per niente da sporcaccioni..
Si lasciò sfuggire, un po' divertita un po' sorpresa dal fatto che lei stessa l'avrebbe considerata tale come cosa, ed era in procinto di farlo senza esitazione. Si abbassò con il busto, fino ad arrivare a toccare con le labbra la punta del suo membro, tirando fuori la lingua e iniziando a leccarlo da lì, lentamente, prendendo poi a fare movimenti circolari su quel pezzo sensibile. Fece pressione proprio nel punto in cui era fuoriuscito quel nettare delizioso, prima di scendere lungo il corpo venoso, piano, per non lasciarsi sfuggire nemmeno una singola doccia e lasciarlo pulito, se non con la sensazione di bagnato della propria saliva.. -
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Gloria aveva superato l'imbarazzo iniziale e adesso si destreggiava come una vera esperta. Un pò un peccato, Faust adorava vederla in difficoltà da quel punto di vista, ma poteva comunque trarne del vantaggio dato che adesso aveva una carica erotica tutta nuova, più matura, più letale. Il professore le lasciò tutto lo spazio che voleva, sdraiandosi completamente sullo schienale della poltrona e lasciandosi sfuggire un sospiro di rilassamento, era ancora molto eccitato e resistere diventava difficile quando Gloria sfoggiava quei movimenti così sinuosi.
Le pulizie non fanno per me, e non sono così crudele da fare scarica barile su qualcun altro. Pensiamo piuttosto a divertirci per ora, tanto fino a domani sera nessuno ci disturberà.
Rise malizioso, accompagnando i movimenti della testa di Gloria con la mano, senza indirizzarla o forzarla, semplicemente le accarezzava la testa per farle capire quanto apprezzasse il suo lavoro. Le lasciò tutto lo spazio che voleva, concedendosi respiri più intensi ogni volta che la ragazza toccava il momento giusto: la sua punta era la parte più sensibile, ma l'intera lunghezza non disprezzava ogni genere di attenzioni. Gloria poteva sentirlo pulsare tra le dita, sulle labbra, sulla lingua, era davvero un cuore pulsante colmo di vita, anzi sembrava quasi avere vita propria, era enorme inoltre, probabilmente avrebbe avuto difficoltà a metterlo tutto in bocca, chissà se si stava domandando come era entrato tutto dentro di lei.
Sporcaccioni? No, la lussuria non è per sporcaccioni. E noi siamo semplicemente due amanti appassionati che non metteranno limiti al loro piacere. Dai, giochiamo: fammi godere... voglio vedere il meglio che sai fare...
Rise divertito, scansandole i capelli dal volto per non farsi ostacolare. Voleva di più, voleva sentire tutta la sua lussuria e la voleva adesso. Era il momento per Gloria di tirare fuori tutta la sua perversione.... -
Shorai no ha .
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Lo ripulì a leccate a tratti veloci, a tratti lente, prendendosi un primo assaggio del suo membro e del suo sapore, e facendolo tornare tutto pulito come all'inizio. Cercò solo di non pensare al suo sguardo su di sé, era un giusto un tantinello imbarazzante comunque, fare sporcaccionate così spudoratamente. In realtà era molto impacciata, ma servì comunque come "antipasto" a quello che sarebbe venuto a breve.
Io nemmeno mi metto a pulire il macello. Credo che rimarranno le macchie equivoche che entreranno a far parte dell'arredamento del tuo locale.
Sentenziò, immaginando addirittura la gente non farci caso finché ci buttava occhio, ipotizzando cose varie. Non aveva bisogno di domandarsi come aveva fatto quella mazza di carne a entrarle dentro, con tutte quelle spinte il posto lo trovava per forza. E il dolore in quelle parti poteva fare da testimone.
Lo adocchiò come fa un gatto con una sardina appetitosa, passando un dito lungo tutto il membro.
Per le persone per bene queste cose sono da sporcaccioni. Ma tu lo eri una vita fa, quindi non puoi capire.
Si divertì a punzecchiarlo, aspettando quando fece la sua richiesta; voleva un bel pompino in parole povere. D'accordo.
Prese all'improvviso tutta quella sostanza nella mano, muovendola su e giù e facendo pressione in determinati punti, poi in altri, iniziando un stimolante massaggio giusto per dargli un antipasto. Era una creatura viva in tutto e per tutto, lo percepiva quando la mano sulla sua pelle in su e in giù. Strofinò le dita alla base, poi più su, accarezzando ogni singola venatura che poteva vedere con il pollice, tracciandole più volte, fino a giungere alla sua punta, che stuzzicò alla base con due dita contemporaneamente mentre l'altra mano prendeva il sopravvento dove la prima non arrivava, impegnata ad altro, ripetendo gli stessi gesti ma con più energia, facendola diventare una cosa a due mani. Era così grosso che aveva bisogno di molte attenzioni, quel ragazzone. Infine, lasciò il piatto forte per ultimo, le sue labbra e la sua bocca. Iniziò con le prime, posandole sulla punta con un bacio, per poi farla sparire nella propria bocca, iniziando a succhiare mentre la lingua lo coccolava al contempo, passandoci sopra e stimolandolo senza tregua. Adesso, la sfida stava nel farlo entrare tutto nella sua bocca. Lentamente, scese con la bocca fino ad arrivare a metà strada, iniziando a fare un movimento che la portava su e giù, la sua erezione stretta nella morsa delle sue labbra accolta dal calore della sua bocca mentre iniziava a succhiarlo con un ritmo sostenuto, che man mano diventava più veloce. Intanto, l'altra mano continuava a stimolarne la base con abilità, ormai, decisa a dare una buona perfomance per ricambiare.. -
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Faust ridacchiò divertito alle considerazioni di Gloria, non poteva che dirsi colpevole in quel caso, ma i sensi di colpa non lo sfioravano nemmeno per sbaglio purtroppo, è difficile far pentire un essere del genere di fronte ad azioni così piacevoli, specialmente mentre Gloria diventava così entusiasta di fare la sua parte. Il professore continuò a lasciarla fare, tenendosi quasi in disparte in un primo momento, accarezzandole i capelli e la nuca con pazienza in modo che Gloria potesse fare il suo lavoro in tutta tranquillità. Per essere una verginella strappata all'ignoranza da poco aveva talento, non c'erano dubbi, sapeva come venerare un grosso affare come quello e farlo sentire unico. Pulsava energicamente tra le sue mani, già impaziente di possederla ancora, le faceva sentire il suo calore al punto di diventare quasi rovente senza la giusta attenzione, il professore rischiava di scottarla, dava l'idea che potesse lanciare fiamme al prossimo orgasmo, ma fiamme di passione, di lussuria, altra lussuria che si accese nel momento in cui Gloria prese a stimolarlo con entrambe le mani e infine lo raggiunse con la sua bocca. Il professore risultò così soddisfatto che le concesse qualche goccia di presperma fuoriuscito direttamente dalla punta, come un piccolo anticipo all'orgasmo che stava per provare. LE gocce schizzarono tra le guance di Gloria scivolando fino all'interno delle sue labbra, inzuppandole la gola e la lingua di caldo sapore di uomo. Ancora una volta, nonostante tutto, quel membro non perse un centimetro di vigore, anzi sembrava quasi che ogni orgasmo lo rendesse sempre più duro e volenteroso, ma non gli bastava: ne voleva di più e Gloria se ne sarebbe resa conto quando Faust avrebbe iniziato a muoversi con il bacino, assecondando i movimenti della bocca per andare più a fondo. Voleva conquistare anche la sua gola, ma non lo avrebbe fatto senza merito.
Ahhh sei fantastica Gloria, ma io con le mani in mano proprio non so starci...
Ridacchiò tra un gemito e l'altro, mentre la mano che prima la accarezzava lentamente scivolava sulla sua schiena, sui suoi fianchi ,accarezzandola delicatamente fino a raggiungere le sue natiche. L'ampia stazza del professore gli permetteva di raggiungere facilmente l'intimità della ragazza, passando per il suo buchino posteriore delicatamente accarezzato per poi far scivolare le dita tra le grandi labbra da poco violate,ancora sporche di umori e seme che il professore non avrebbe esitato a rimescolare con le dita. Prima solo le labbra, poi anche il clitoride, tutto in maniera lenta e graduale. Solo quando l'avrebbe sentita riaccendersi allora avrebbe affondato le dita dentro quelle grandi labbra, dando il via ad un nuovo tipo di stimolazione che né il suo membro né la sua lingua potevano darle. Lasciò che le dita si ricoprissero di umori per lubrificarsi come non mai, poi andò sempre più a fondo, sia l'indice che il medio, intenzionati a farla impazzire.. -
Shorai no ha .
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Si ritenne soddisfatta del suo operato, e seppe che era di gradimento, quando ebbe uno spruzzo in anteprima del suo orgasmo, e poté assaporarlo al massimo, succhiandolo via quasi avidamente quando sentì bagnato all'interno della bocca, motivata dalle sue carezze pazienti. Ma, poteva, doveva e sapeva far di meglio, soprattutto quando Faust stesso accompagnò il movimento della sua bocca, lo sentiva gemere e fremere sotto le sue azioni, e voleva dargliene ancora, per soddisfarlo come desiderava. Si fece coraggio, per così dire, e mentre succhiava ne prese a poco a poco sempre di più in bocca, per assimilarne le dimensioni effettive e gestirsi di conseguenza. Era arrivata ai tre quarti che la punta era andata oltre l'ugola, e continuò a prenderne finché con le labbra non toccò il suo inguine. Quell'enorme bestione le tappava abbondantemente la gola, impedendo all'ossigeno di fare il suo corso dal naso ai polmoni, e dovette estrarlo per poter riprendere fiato e ripetere il gesto meglio. Migliorava di secondo in secondo, stava apprendendo sotto ai suoi occhi che ci credesse o meno.
La sua apertura al momento desiderava solo un po' di tregua, era più sensibile del solito dopo tutta quella attività, e non poté fare a meno di trasalire quando la sua mano andò in quel punto, sfiorandola solo leggermente. La sua carne sembrava pulsare viva solo per essere toccata dalle sue dita, e sussultò quando la violò ancora, frugando e andando sempre più in fondo.
Dai.. non tartassarla.. pensa solo a godere..
Mugugnò contrariata, staccandosi dal suo lavoro solo per un momento prima di riprendere con più impegno di prima. Ormai le veniva davvero facile, far scivolare dentro e fuori quel pezzo di carne pulsante e mai soddisfatto. Ogni volta che lo accoglieva nella propria bocca andava giù fino alla sua gola, fino a toccarle le tonsille, poi lo tirava fuori succhiando prendendo fiato prima di fare un'altro deciso affondo. Il ritmo era sempre più frenetico, sapiente, sembrava non aver bisogno di respirare, o era solo bravissima a tenere il fiato, facendogli strofinare la metà superiore contro il palato e quella inferiore sulla sua lingua continuamente.. -
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Gloria stava diventando brava a vista d'occhio, il professore non poteva negarlo, ma nulla delle sue azioni riuscì a compiacerlo più dei versi contrariati che esibì quando Faust tentò di stimolarla con le dita. L'uomo ridacchiò divertito lasciandosi sfuggire qualche spasmo di piacere dalla gola senza però darle un attimo di tregua, anzi scavava più a fondo ma in maniera sapiente, cercando di non farle provare fastidio o dolore, ma solo piacere.Gloria andava sempre più a fondo e quando la sentiva più convinta lui le assecondava il movimento col bacino, in modo da dare il via ad una penetrazione ancora più interessante della precedente. Scoparle anche la bocca sarebbe stato un vero divertimento, ma doveva assicurarsi che Gloria potesse reggere lo stress. E se avesse provato a farla diventare una sfida?
Oh, forse non hai capito... stavo cercando di andare ancora più a fondo io...
Sfilò l'indice della mano dalla sua intimità, lasciandovi all'interno solo il medio. Il dito appena liberato era ancora sporco di umori e liquidi caldi che utilizzò subito per lubrificare anche il suo buchino posteriore, violandolo delicatamente e con grande attenzione, iniziando a stimolare entrambi gli orifizi con lenti movimenti del polso. Faust era abilissimo, Gloria non avrebbe avvertito dolori lancinanti né fastidi indescrivibili, solo una stimolante mano calda che le dava sensazioni paradisiache...
Se vuoi fermarmi dovrai riuscire a distrarmi... sarai in grado di riuscirci usando solo la bocca?
Iniziò a ridere divertito, stimolandola sempre più rapidamente con la mano ed eseguendo graduali movimenti del bacino per accelerare il rapporto. Non poteva più tirarsi indietro, erano in guerra!. -
Shorai no ha .
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Sembrava che quel giorno dovesse perdere la verginità sia davanti che dietro, non credeva fosse possibile, anche se con un tipo come Faust doveva aspettarsi di tutto. Ma non pensava gli interessasse ogni buco inviolato che avesse a disposizione. Riuscì trattenersi bene anche se la stimolava mentre era occupata con la sua sostanziosa erezione, ma non quando usò due dita per esplorare due zone differenti. Ah, aveva a che fare con un gran pervertito, non c'era che dire..
Rallentò il ritmo stringendo gli occhi ed espirando dal naso, graffiando il tessuto del divano e prendendosela quasi con quello per il modo in cui gli servì così facilmente il fondo schiena, in modo da permettergli quella subdola mossa.
Come doveva "distrarlo"? Sperava non avesse cose particolari in mente perché lei, sinceramente, non se ne intendeva. Quindi si limitò a continuare il suo servizio, accelerando nuovamente il ritmo. Ovvio, se lui avesse preso l'iniziativa per qualcosa, lo avrebbe assecondato, iniziando già da quando spingeva con il bacino mentre succhiava accompagnandola, andandogli incontro. Forse sapeva che cosa aveva in mente.. e se serviva a "distrarlo", era più che pronta. Per questo non si prese il tempo di rispondergli, non intendeva mollare la presa finché non veniva nella sua bocca.. -
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Gloria era una tipa risoluta e determinata, ma in quella situazione aveva trovato pane per i suoi denti, poco ma sicuro. Invece di scoraggiare Faust con le sue movenze finalizzate a farlo venire, lo incoraggiò eccitandolo sempre di più. Le dita che le violavano entrambi gli orifizi scivolavano sempre più velocemente grazie agli umori della rossa, oramai divenuti un lubrificante naturale. Riusciva a violarli entrambi fino in fondo, dentro e fuori, dilatandoli quanto bastava per assaporarne la consistenza. A stento opponevano resistenza e pertanto diventava sempre più piacevole. Anche se Gloria voleva fare la preziosa, il suo corpo si stava abituando all'idea di diventare un ricettacolo per il piacere. Il professore però non era immune ai suoi istinti e assecondare con movimenti del bacino il servizio della ragazza si rivelò controproducente per la sua pazienza, specialmente quando lei si impegnò di più rendendo il semplice trattenersi una vera e propria impresa. Lasciò ciondolare la testa all'indietro, godendo rumorosamente mentre il movimento del polso si faceva sempre più profondo e risoluto, poi finalmente Gloria riuscì a portarlo al culmine, beandosi della dovuta ricompensa.
Oh si... eccolo, tutto per te... è il tuo premio...
Il membro di Faust esplose come un vulcano rovente, inondando la gola di Gloria senza che questa potesse fare nulla, dandole il dovuto compenso che se non avesse ingoiato molto probabilmente avrebbe fatto un gran macello, vista la sua abbondanza. I fiotti erano energici e profondi, sembrava quasi un idrante, ma nulla in confronto alla stimolazione che provocava il suo grosso affare: sembrava quasi gonfiarsi, le sue vene pulsavano attivamente facendo avvertire ad ogni angolo della bocca di Gloria un piacere intenso. La sua giusta giustissima ricompensa era finalmente stata consegnata. Era salva dunque? Nemmeno per sogno. Era già il secondo orgasmo e per la seconda volta Gloria ottenne il risultato opposto a quello che si aspettava: invece di perdere vigore il professore era ancora eretto, deciso a farsi valere fino alla fine e forse... anche più eccitato di prima. Per un attimo durante l'orgasmo i movimenti del polso si erano fermati, e adesso avevano ripreso più intrigati che mai, piacevoli e lenti, quello che serviva per stimolarla da entrambi i buchi con una sapienza unica.
Sei stata brava, hai ottenuto il diritto per passare alla prossima lezione...
Ironico e furbesco, il suo sorriso si rivolse verso Gloria facendole capire che non era una lezione che poteva saltare.... -
Shorai no ha .
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In qualche modo incentivata dal movimento delle dita riuscì a svolgere il servizio come mai prima d'ora, instancabile e decisa a portarlo a termine, nel mentre facendo una personale prova di resistenza per non fermarsi. Non per dire, ma era difficile occuparsi di una cosa mentre ne stava succedendo un'altra di così piacevole. Ma riuscì nel suo intento. Infatti, quando venne fu come avere il tubo di un idrante dritto in gola sparato senza pietà, l'unica cosa che le venne in mente di fare era assecondare il getto ingoiando a fatica, riuscendo a stento ad assaporarlo tanto ne uscì.
Si staccò dalla sua erezione che era pulita come l'aveva infilata in bocca, tenendo le labbra serrate, certa che se avesse aperto bocca sarebbe uscito un filo di roba bianca che ancora non era riuscita a metabolizzare. Ma, era quell'ultimo di cui ebbe il sapore migliore di tutto il pasto. Deglutì ancora un paio di volta, prima di notare che il suo membro non era sceso affatto, anzi: era fiero ed eretto come non mai.
Com'era possibile? Non si decideva a scendere.. Tenendosi la bocca coperta guardò la sua erezione con stupore, e una certa delusione, visto che non era servito a nulla farlo venire due volte. A questo punto valeva la pena domandarsi cosa ci sarebbe voluto per soddisfarlo.
Che.. lezione?
Quello che stavano facendo erano delle lezioni? Era davvero messa male, visto che ancora non lo aveva capito.. dirle prima le cose no? Lo guardò, piena di aspettative, non cercando di mettersi seduta visto che, beh, aveva ancora le dita in due posti delicati, sollevandosi comunque dai gomiti.
Aveva decisamente trovato pane per i suoi denti.. -
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La performance di Gloria fu sublime, ma nulla divertì Faust quanto le sue espressioni e reazioni id fronte all'instancabile voglia del professore. Si lasciò sfuggire una risata divertita mentre le lasciava in pace quei due orifizi oramai dilatati e stimolati a dovere, dopodiché si staccò di qualche centimetro da lei,accarezzandole il capo con una certa ironia ma senza peccare in affetto.
E' tardi per tirarsi indietro mia cara, continuiamo... sarà divertente.
Con la sua voce maliziosa e seducente, Faust si alzò dalla poltrona, mantenendo la mano tra i capelli della ragazza per accarezzarla ancora e tenerla nella medesima posizione. Fece rapidamente il giro, piazzandosi dietro di lei facendo scivolare la mano dai suoi lunghi capelli di fuoco, come una lenta cavalcata su un deserto fatto della sua pelle, impaziente di arrivare all'oasi di piacere alla fine del viaggio. Le massaggiò i glutei mentre con i pollici si beava nei fluidi scaturiti dall'intimità di Gloria, stimolandole le grandi labbra e penetrandole con entrambe le dita, allargandole avidamente come se stesse cercando un intimità ancora più profonda da violare. La trovò, ma non in profondità, semplicemente più su, lasciando scivolare le dita verso il suo buchino stimolato a dovere fino a quel momento. Il professore non riuscì a resistere: si leccò le labbra affamato, mentre con la grossa mazza pulita a dovere da Gloria le massaggiava le natiche, utilizzandole come se fossero altro materiale con cui darsi piacere.
Devi ancora imparare così tanto sul piacere Gloria, lascia che sia io a guidarti...
Oramai era chiaro quello che voleva fare, ma ovviamente non poteva prenderlo e basta. Gloria doveva desiderarlo tanto quanto lui: prima le dita, adesso tutta la mano, poi finalmente la mazza calda del professore chela massaggiava facendole sentire quelle vene pulsanti e la sua consistenza irrefrenabile. Era pronto, ne voleva ancora e desiderava un piacere ancora più perverso. Ma per condividerlo doveva darle il tempo di assimilare, quindi la affamò, attendendo il momento propizio. Quanto avrebbe resistito Gloria?.
