Un Destino in comune

x Shorai

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  1. Shorai no ha
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    Chi mai vorrebbe scendere volontariamente nelle tenebre? Chi aveva già chiaro in mente cosa da esse voleva ricavare, probabilmente. Poi c'era chi scendeva e ne restava vittima, finendo per trovare cose inaspettate, e chi ancora ci veniva trascinato ma alla fine sapeva volgere le cose a suo favore, sapendo esattamente cosa voleva vedere.
    Quanti casi, tutti diversi. E non erano nemmeno tutti, dato che la tenebra si trova dappertutto, a partire dal cuore degli esseri umani.
    Nell'ascoltare il suo racconto era come udire una storia che aveva sempre desiderato leggere, possedere, farla diventare reale solo per farne parte.

    Hai saputo vedere... oltre il destino...

    Era perfettamente lucida, e per una volta non le interessò in che modo la toccasse o guardasse, se era lui andava più che bene. Unicamente lui. Anzi, ne desiderava ancora.

    Voglio imparare.. apprendere tutto da te.. voglio vedere quello che hai visto tu.. Voglio essere la cosa che hai cercato e per cui sei stato coinvolto nel Destino.. Voglio conoscere le tue catene e la tua vendetta. E farle mie.

    Se possibile, riuscì ad avvicinarsi ancora di più a lui, portando una mano insanguinata dietro la sua nuca e avvicinando il volto al suo, finché a separali non rimase un soffio. I loro corpi che più vicino di così non potevano stare.
     
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    Sembrava proprio essere riuscito a stregarla, ma non si trattava di un inganno alla fine, era stato spontaneo fin dall'inizio, non le aveva nascosto niente della sua natura e le aveva fatto capire perfettamente quali fossero i suoi gusti, le sue intenzioni, i suoi obbiettivi. Cosa aveva visto Gloria? La verità era che poteva vedere un cosmo intero di possibilità, quindi l'unica cosa che vale la pena sottolineare era ciò che NON aveva visto: un buon motivo per fermarsi. Quando le mani di entrambi furono tra le rispettive facce e Gloria si avvicinò a lui il resto fu spontaneo. Faust non disse nulla, non ce n'era bisogno, o meglio in quella situazioni valevano molto di più i fatti e non passò nemmeno un istante ad esitare. Si fiondò sulle sue labbra, baciandola con passione intensa, con desiderio bollente. All'inizio si limitò alle labbra, ma non cercò di nascondere il suo desiderio crescente: ne voleva di più, e al minimo cedimento della ragazza avrebbe fatto incrociare le lingue lasciando che fossero loro a danzare stavolta, non più i loro corpi. La strinse a sé facendole sentire quanto caldo ed eccitato fosse il suo corpo, la desiderava oramai più di ogni altra cosa, e dato che nessuno dei due prediligeva abiti particolarmente pesanti, la pelle del ventre fu subito in contatto, lasciando ben pochi dubbi sullo status del professore. Le mani di Faust scivolarono sulla schiena di Gloria massaggiandole le spalle e la colonna vertebrale, come se la stesse assaporando tutta semplicemente con i suoi polpacci. Non avrebbe sospeso un attimo quel bacio, neanche per riprendere fiato, l'avrebbe lasciata solamente dopo averla sentita sciogliersi tra le sue braccia, così che sarebbe stata lei stessa a volerne ancora...
     
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  3. Shorai no ha
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    Già, cosa non aveva visto? Certe volte bisogna ascoltare l'istinto, senza soffermarsi su pensieri e inibizioni inutili. E per quanto riguardava quella domanda? "... vuoi solo allontanarmi... oppure stai cercando di resistermi?"
    Adesso la risposta la sapeva. Entrambe. Serviva qualche altra ragione per cui comportarsi in quel modo?
    Faust, pur essendosi mostrato così com'è senza nascondersi, rimaneva una costante fonte di sorprese, non aveva idea di quanti assi nascondeva ancora nella manica, seppur quelli usati li avevano portati a quel punto.
    Tutta l'irruenza con cui la baciò la colse impreparata, fu come essere investiti da un mare in tempesta; percepiva il desiderio del suo corpo, premuto contro il proprio, difficile da ignorare; le sue stesse mani, vogliose come non mai, cercavano più contatto possibile, bramandola senza pudore. Ricambiò il bacio con prontezza, anche se tutti quei fattori messi insieme, le sensazioni nuove provate, la fecero reagire come qualunque verginella spaurita alla sua prima volta (anche se non voleva dare quella impressione non riuscì a trattenersi, arrossendo visibilmente). Forse si vergognava anche perché quelle attenzioni le piacevano, e la stavano accendendo. La mano sul suo volto, ad accarezzargli le cicatrici che percepiva al tatto, schiuse le labbra, bramando comunque un contatto maggiore e un bacio ben più approfondito..
     
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    Solo una pausa, un'esitazione forse scontata, voleva darla la possibilità di ripensarci forse? No, anche lui sapeva benissimo che oramai Gloria non si sarebbe più tirata indietro, semplicemente le stava dando modo di realizzare cosa stava succedendo, e a giudicare dalla foga con cui si scambiarono il secondo bacio non c'erano dubbi a proposito delle intenzioni di Gloria. Mentre la baciava, Faust sorrideva malizioso, soddisfatto da tutta quella foga come se non aspettasse altro. La strinse a sé per potersi sfregare su di lei, facendole sentire quanto fosse eccitato e voglioso, non aveva idea di quanti uomini avesse potuto assaporare una ragazza vergine, ma la sua virilità era notevole e non indifferente, perfino i pantaloni non riuscivano a nasconderla. Nell'estasi della passione, mentre quel bacio inviolabile si consumava, il professore le afferrò il colletto della giacca dalla nuca, tirandolo verso il basso per poterglielo sfilare di colpo, in modo che Gloria non rimanesse con nulla sul busto all'infuori del top che le nascondeva il prosperoso seno. Lo lasciò cadere a terra mentre con le mani già posizionate verso il basso la afferrò per i glutei in maniera sapiente. Non era un contatto viscido, era colmo di desiderio si, e perversione anche, ma anche di attenzione: non voleva tenere tutto per sé. Gloria si sarebbe sentita come coccolata e massaggiata, nessuna delle dita di Faust le avrebbe dato sensazioni contrastanti, solo piacere. La afferrò letteralmente, mostrandole una forza immane mentre si baciavano per poterla trasportare verso uno dei divani pi comodi, per poi adagiarla delicatamente su di esso per farla sedere, staccandosi finalmente dal bacio con non poco dispiacere. Il bacio fu così difficile da interrompere che anche quando si separarono le lingue rimasero agganciate tra di loro per qualche istante grazie ad un denso rigolo di bava, come se i loro corpi non volessero più separarsi. faust fece un passo indietro, come per osservarla per intero adesso che era arrossata, eccitata e risoluta nei suoi desideri. Lasciò cadere la lanterna sul suo fianco, sorridendo soddisfatto in modo da poter dare l'illuminazione indispensabile, dopodiché afferrò i lembi della sua enorme giacca scura, lasciandola cadere alle sue spalle e mostrando il suo fisico massiccio, statuario, pieno di cicatrici ma comunque incredibilmente armonioso e scolpito.
    Hai voluto darmi fiducia Gloria... farò in modo che tu non ti penta mai in vita tua della scelta che hai fatto... adesso rilassati e lasciati andare...
    Di nuovo si avvicinò verso di lei, come un lupo che lambisce lentamente la preda. Scivolò verso il divano, baciandola di nuovo sulle labbra. Se brava quasi intenzionato a dare il via ad un altro vogliosissimo bacio, ma si limitò ad affamarla, passando subito sulle guance, sul collo e il petto, dandole piccoli morsi e leccate sulla pelle come se volesse assaggiarla. Le mani invece le avrebbero afferrato i seni, stimolandoli energicamente ma senza farle male, dandole tutto il piacere che le serviva per accendersi. Avevano iniziato, Faust a quel punto non sarebbe più tornato indietro.
     
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  5. Shorai no ha
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    No, non era intenzionata a tirarsi indietro, e quel frangente di pausa le servì effettivamente a rendersi conto del fatto che quanto stava succedendo era reale, al cento per cento. Forse era per la sua iniziativa, ma come lui voleva farle sentire tutta la sua voglia attraverso i gesti, lei fece lo stesso, strusciandosi contro il suo corpo muscoloso durante quel bacio forte e intenso dalla quale difficilmente poteva essere distratta. Solo, forse, quando Faust fece il gesto di sfilarle la giacca e sentì il tessuto strusciare con forza sulle ferite ancora aperte lungo le braccia si irrigidì con un lieve gemito gutturale. Adesso si era ricordata pure di averle, insomma. Ed erano ben visibili sulla pelle chiara i tagli di uno scarlatto scuro e vivo e le striature del sangue fuoriuscito che la macchiava. Ma non interruppe il contatto fra le loro labbra e le loro lingue, facendo tutto il possibile per approfondirlo anche dalla sua parte. Più difficile continuare fu, forse, quando lui concentrò le mani sul suo fondo schiena, e si aggrappò con entrambe le mani alle sue spalle per non lasciarsi distrarre, premendosi maggiormente contro di lui con il petto. Nel sentire nuovamente la sua forza in azione nel sollevarla portò le ginocchia sui suoi fianchi, stringendosi mentre si spostavano, per poi allentare la presa quando la fece sedere. Quella lontananza momentanea non servì a raffreddarla, manteneva il calore raggiunto di quando erano avvinghiati mentre riprendeva fiato, le mani appoggiate sui cuscini del divano e gli occhi carichi di desiderio fissi su di lui e sul suo fisico, quando si privò della giacca, nella sua interezza.

    Se tu non mi darai ragione di farlo.. non mi pentirò..

    Gli rispose, mentre tornava ad avvicinarsi, e lei pronta per lui. Riportò le braccia oltre le sue spalle in una sorta di abbraccio sciolto mentre incominciava un terzo bacio, che però non durò, visto che Faust si concentrò con le labbra e non solo su altro.. ben altro. Avvertire un uomo che ti desiderava al punto di volerti metaforicamente "mangiare" doveva essere una delle cose più eccitanti mai provate. Come le sue mani, che avevano trovato una buona occupazione con il suo seno. Strinse gli occhi, dovendoci fare anche l'abitudine per quanto riguardava determinate attenzioni e determinate sensazioni scaturite da esse che iniziavano a sorgere impellenti e a correre veloci sottopelle. Come gesto automatico, in basso, andò a stringere le gambe, iniziando ad avvertire una strana sensazione bagnata e viscosa in quella zona a caso, sollevandole leggermente e andando strofinare con un ginocchio contro la patta dei suoi pantaloni. Che stavolta non intendeva calciare, e nel mentre constatando quanto fosse dotato, indirettamente.
     
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    Gloria lo lasciò passare, assecondandolo con movimenti inconfutabili del corpo, prese addirittura ad "assaggiarlo" con la gamba per sentire quanto la desiderasse. E faust non faceva assolutamente nulla per nascondere il suo dono naturale. Si trattava di una carne virile, turgida, possente ma soprattutto vogliosa, la bramava ardentemente e ogni bacio che le lasciava su quella pelle candida era un incentivo a farle sentire ancora di più la volontà di possederla e farla sua, farla impazzire finché chiedendone ancora non ne avrebbe avuto abbastanza, e cedere al fascino di una lussuria perpetua e rinnovabile. Gli diede solo un monito, qualcosa di facile da ricordare e che non perse mai di vista. Le mani sapienti del professore le massaggiarono i seni ancora un pò, poi finalmente afferrò i lembi superiori di quel leggero tessuto, abbassandolo di colpo per scoprirle quella tenera carne una volta per tutte. Gloria aveva una bellezza unica, un corpo mozzafiato e un fascino irresistibile. Mentre le mani le sganciavano completamente il top per liberarla del tutto dalla vita in su, le labbra di Faust si occuparono del seno di Gloria, baciandolo avidamente e mordendolo a tratti, convergendo lentamente sui capezzoli. I morsi erano improvvisi ma non dolorosi, non le lasciavano nemmeno i segni, semplicemente la stimolavano quanto bastava per accendere la voglia della ragazza. Solamente quando i capezzoli furono completamente eretti li avrebbe stretti in una morsa estremamente lussuriosa: le labbra strette intorno all'areola, che succhiavano avidamente il capezzolo mentre veniva leccato energicamente dalla lingua. Avendo una bocca sola Faust non poteva stimolarli entrambi contemporaneamente, ma lì dove non arrivava la sua bocca arrivavano le dita, stringendo la mammella energicamente e stimolando il capezzolo con l'indice. Prima una e poi l'altra, a turni ,accendendo sempre di più la voglia di Gloria, nel mentre la sua erezione si strusciava intensamente contro la gamba della ragazza, sempre più vogliosa. Era impaziente di passare al dunque... ma non doveva avere fretta... tutto doveva essere perfetto.
     
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  7. Shorai no ha
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    Lo lasciò fare senza opporre resistenza in alcun modo, il che non poteva essere preso come nient'altro se non un palese e limpido via libera. Anche se quando la privò del top ebbe l'irresistibile impulso di coprirsi, quel suo essere così diretto pure nel svestirla non aiutava così tanto. Dovette coprirsi la bocca quando la nuova parte scoperta del suo corpo non venne risparmiata dalla sua bocca peccaminosa, ma non riuscì a trattenersi dall'esclamare quando prese a fare sul serio, colta estremamente di sorpresa da quella abilità nel stuzzicarla.

    Non.. non succhiare così forte! Guarda che non esce nulla da lì!

    Anche se le aveva di non così modeste dimensioni, dal modo in cui succhiava sembrava davvero che si aspettasse che qualcosa fuoriuscisse da lì, un po' come le donne che hanno appena partorito, dato che danno il latte ai neonati dal loro seno.
    Ma la cosa peggiore era che non se li aspettava così sensibili, in particolare i capezzoli.
    Sollevò la testa, stringendosi nelle spalle e rilasciando a tratti dei gemiti che non riusciva a trattenere. Comunque, non era giusto che usassero quel tempo in quella maniera.. l'erezione di Faust sembrava non farcela più, e non era la prima volta che la sentiva in quel modo. In un certo senso le dispiaceva che si stesse trattenendo a quella maniera, doveva essere difficile per lui..

    Faust.. non.. voglio farti aspettare.. ancora..

    Mormorò con la voce spezzata, mettendoci comunque impegno per mantenerla lineare. Sollevò una mano per portarla sulla sua testa, accarezzandolo con dolcezza, piano, quasi impercettibile ma mettendoci sentimento, tirandolo a sé in una sorta di abbraccio e premendogli nel mentre il viso nel proprio petto, facendo una lieve pressione contro l'erezione che aveva continuato a strofinare contro la sua gamba tutto il tempo, senza fargli male ma comunque piuttosto intensa.
    Iniziava a porsi il dubbio di come tale ben di dio avrebbe fatto ad entrare..
     
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    Ridacchiò mentre la stuzzicava, non si aspettava che uscisse niente, almeno per ora, ma un buon amante si fa delle aspettative particolari per cui non vale la pena restare delusi. Si lasciò coccolare dalle sue attenzioni, staccandosi dai capezzoli e strofinandosi al centro di quelle dolci carni ridacchiando serafico, commentando in maniera piuttosto spontanea.
    E' un pensiero dolce il tuo...
    Continuò ad accarezzarla, scendendo verso il basso e strofinandosi con il volto sulla sua pelle. Faust sapeva molto bene che la sua amante ci teneva alla performance, ma lui non era d ameno e in quanto non morto era abituato ad aspettare. Risultava molto paziente, forse troppo, ma in situazioni del genere era un bene. Dopotutto una ragazza del genere meritava le giuste attenzioni, meritava di essere "preparata" a ciò che l'aspettava. Il suo volto scendere sul corpo di Gloria, mentre le dita si agganciavano ai suoi pantaloni.
    Ma in questo momento non abbiamo bisogno di dolcezza...
    Quello di cui avevano bisogno era passione, perversione, ma soprattutto la giusta preparazione. Man mano che il professore scendeva sul suo corpo, baciandole il ventre e leccandole l'ombelico, le sue mani tiravano verso il basso i pantaloni di Gloria, facendoli scivolare via dalle gambe insieme all'intimo. Faust le portò via tutto, perfino gli stivali, spogliandola completamente e scoprendo finalmente la sua intimità. Con quel movimento la fece anche posizionare in maniera laterale, così che si stendesse del tutto sopra al divano come se fosse un letto. Thresh si ritrovò tra le gambe della ragazza, sorridendo malizioso.
    Io sono già pronto, ma tu hai bisogno di un trattamento speciale... non farti pregare, voglio rendere questo momento indimenticabile per te...
    E non lo faceva così per dire. Si sarebbe chinato verso il basso, baciandole l'intimità con passione e delicatezza. Molto presto avrebbe dato il via ad una stimolazione che Gloria non aveva mai provato. Gli venne spontaneo chiedersi se la ragazza fosse avvezza a quel genere di trattamenti, anche solo fatti da lei per intenderci, non avrebbe mai messo in dubbio la veridicità della sua verginità ma addirittura trovarla inviolata dalle sue stesse mani sarebbe stato incredibile addirittura per lui. In ogni caso quel trattamento serviva anche a prepararla per quello che la attendeva, dopotutto non sempre le dimensioni di Faust andavano considerate un "dono", ma confidava di poter rendere tutto estremamente piacevole per entrambi.
     
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  9. Shorai no ha
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    Appoggiò il mento sulla sua testa mentre lo teneva stretto, e lui sprofondava volentieri in quella morbidezza tutta naturale (a tutti i maschi, nessuno escluso, piacevano le tette, cosa c'era da stupirsi).
    Tuttavia si imbronciò quando disse che in quel momento non era necessario, mentre continuava a strusciarsi contro di lei. Per qualche momento le fece venire in mente un gattino voglioso di coccole ... o un gattone lascivo e sempre voglioso. Ma si sbarazzò subito di quella immagine; i gattini non ti spogliavano.
    Sollevò i fianchi quando vide che le stava abbassando i pantaloni, e non solo quelli, e in men che non si dica si ritovò come mamma l'aveva fatta.

    Era necessario?..

    Pensò in un ennesimo slancio di imbarazzo, sentendosi vulnerabile al massimo in quel momento, e guardandolo con un'inspiegabile " ..ho davvero bisogno del trattamento? " negli occhi. Si stava imbarazzando a morte, giusto per dire, Faust stava diventando un professionista nella materia.
    Alzò un braccio, tastando il divano, e fu contenta di trovare un cuscino che strinse al petto, nascondendo la parte inferiore del volto quando lui scese ancora..

    Non.. dovresti mettere la bocca lì..

    Commento assolutamente non necessario, Faust sapeva quello che faceva, era stato con chissà quante altre donne di sicuro..
    Certo, le era capito /lavandosi/ di toccarsi in quel punto, ma mai con quel l'intento. Il professore aveva trovato una ragazza tutta d'un pezzo. Anche se poteva prendere qualche vizietto, dopo questa volta..
    Ma era pronta, sul serio.
     
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    Thresh risultò divertito dall'inesperienza e l'imbarazzo di Gloria, ma nonostante i suoi avvisi non era il tipo da tirarsi indietro: voleva tutto di lei e lo avrebbe preso. Senza situazione lasciò scendere la lingua tra le grandi labbra, solcandole con decisione per poterle inumidire, lasciando che tutta la lunghezza di quel muscolo umido scivolasse su di lei, abbandonando grandi dosi di saliva. Quando fu bagnata a dovere, e non fu un lavoro difficile dato che anche la ragazza era pronta, affondò con la lingua all'interno dell'intimità della ragazza, assaporandola con gusto senza nascondere un mugugno di goduria. Era davvero inviolata, pura al cento per cento e questo fece eccitare ancora di più il professore. Le labbra di Faust si chiusero intorno a quelle di Gloria, succhiandole avidamente per stimolarla al meglio mentre la lingua andava sempre più a fondo, leccandole ogni lato del caldo sesso che gli stava offrendo, oramai pronto a ricevere tutte le sue attenzioni. Quando si sarebbe presentato, il clitoride di Gloria avrebbe ottenuto tutte le attenzioni del professore, finendo stimolato esattamente come un dei capezzoli della ragazza, stretto tra le labbra e martoriato fino alla noia dalla lingua dell'abile uomo, oramai totalmente immerso nel suo dovere. Continuò a stimolarla abilmente, con attenzione e senza essere invasivo, ma risultando abile e voglioso. Avrebbe atteso di sentirla gemere e avvertire l'umidità necessaria per passare al dunque, poi finalmente avrebbe fatto un ampio sospiro per staccarsi da lei, inebriato da quel sapore. Sorrise malizioso nel mostrarle quanto aveva gradito quel banchetto, ma non l'avrebbe fatta aspettare ancora. A quel punto rischiava di annoiarla.
    Ora sei pronta...
    A quel punto si passò i pollici dietro la schiena, abbassando i scuri pantaloni che scivolarono via con un gesto, liberando finalmente l'erezione che nascondeva nei pantaloni: massiccia, eccitata, bollente. Era così desideroso di possederla che Gloria poteva vedere addirittura le vene che lo gonfiavano pulsare come se fossero vive, risultava decisamente uno spettacolo unico, sia in dimensioni che fattezze e anche per questo Thresh l'aveva "preparata al meglio". Il professore si portò sopra di lei, mettendole le mani intorno al viso, infilandosi tra le sue gambe per poterle far saggiare il suo membro a stretto contatto con la sua intimità, senza penetrarla. Iniziò a muovere il bacino per farla abituare alla consistenza, e nel mentre sorrideva intrigato, pronto a darle tutto sé stesso.
    Non temere, sarà solo un istante... poi ti prometto la vastità del piacere in tutte le sue forme... e il desiderio di volerne sempre di più.
    Continuò a muoversi su di lei, non voleva farla aspettare ancora, ma doveva andare oltre quella barriera di diffidenza e proibizione, Gloria doveva desiderarlo e lui l'avrebbe ricompensata con un bacio colmo di passione.
     
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  11. Shorai no ha
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    Avere quella lingua ruvida ed umida su quel posto così sensibile le fece provare una strana sensazione di solletico ogni volta che ci passava sopra, e si trattenne mordendo il cuscino e stringendo forte un'occhio per tutto il tempo che impiegò per bagnarla come si deve. Una delle sensazioni più strane mai provate in vita sua. Ma riuscì ad essere superata quando quella stessa lingua decise di varcare la soglia e ispezionare un po' il campo, il che la fece strillare in modo acuto per la sorpresa. Era assurdamente strano, avere qualcosa là sotto che si muoveva strusciandosi contro le sue pareti interne, fin'ora inviolate, quindi strette e pulsanti, reagenti a qualsiasi stimolo dato loro. E a parte il andare in "avanscoperta", dopo venne addirittura un assaggio più approfondito, come se Faust suggesse l'aroma della sua verginità direttamente da lì, causandole nel mentre intensi brividi di piacere che semplicemente non poteva ignorare. Era tutto così nuovo e intenso che sarebbe potuta rimanere senza fiato, facendo leva sui gomiti per inarcarsi all'indietro. Solo per succedere quando prese a stimolare esageratamente il suo povero clitoride, in una piacevole tortura dove non riuscì a reggere molto, arrivando a venire proprio mentre era tutto preso a succhiare, tremante come una foglia e gemendo.

    Dannazione..

    Ansimò, tornata stesa sul divano, nello spostare lo sguardo su di lui, tutto compiaciuto. A ben vedere.
    E finalmente, eccolo; il pezzo da novanta, altra buonissima ragione per rimanere senza fiato (letteralmente), in tutto il suo splendore.
    In lei non c'era più traccia di esitazione, e glielo dimostrò in due modi quando fu sopra di lei, mettendo a contatto le loro due intimità in un invitante sfregamento, lei tutta bagnata dentro e pronta ad accogliere lui duro e pulsante; il primo, ricambiando lo sfregamento, e il secondo nel portarsi due dita in basso per dilatarsi l'apertura, come a dargli un via libera, facendolo strusciare contro la sua carne tenera e calda. I suoi occhi carichi di desiderio completavano il tutto, nel guardarlo, avvicinandosi al suo orecchio per soffiargli questa parola.

    Vieni..
     
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    Non servirono altri stimoli, oramai Gloria era pronta e vogliosa, Faust non avrebbe esitato ancora. Le concesse solo un ultimo bacio, lento e crescente, baciandole le labbra e poi incrociando le dita, nel mentre portava con una mano quella mazza di carne pulsante davanti alla sua intimità, cercando con delicatezza l'entrata apparentemente senza sforzo. Iniziò a spalancare la bocca e con la prima spinta si separò dal bacio, lasciandosi sfuggire un gemito di piacere che lo avrebbe accompagnato per tutta la lunghezza di quell'affondo. Non andò oltre la punta del suo membro che bastò a strapparle via la purezza, creando ben presto quel velo di sangue che non poteva mancare in situazioni del genere. Il professore cercò di trattenersi, riuscì ad evitare di spingere ancora per quanto la foga fosse irresistibile, ma non smise un solo istante di pulsare dentro di lei, facendole sentire quanto la desiderava e soprattutto quanto era eccitato. La lasciò riprendere fiato, poi tornò a spingere dentro di lei, impaziente e voglioso, arrivando fino in fondo alla sua intimità, toccandole l'entrata dell'utero e lasciando ancora una certa distanza tra i loro bacini. Quella mazza di carne esagerata era entrata completamente nel corpo di Gloria, per intero, e lei doveva sentirsi impalata da questa presenza opprimente e soprattutto irrefrenabile. Faust l'aveva finalmente fatta sua, e non aveva intenzione di lasciarla andare per molto, molto tempo.
    Lo senti come scava dentro di te? Non è solo carne... è la lussuria che ti pervade, che ti possiede... è ciò che hai sempre desiderato e ora finalmente l'hai ottenuto... sei fantastica, ora che vedo il tuo volto sconvolto dal piacere mi rendo conto di quanto tu si bella e meravigliosa, come se la tua indifferenza stesse celando il vero volto rivolto verso il piacere... ahhh Gloria, mi stai facendo già impazzire... sto per muovermi, preparati...
    Ne aveva ancora a migliaia di quei complimenti, ma per il momento ciò che gli importava era possederla come se non dovesse fare altro per il resto della sua vita. Iniziò ad eseguire movimenti col bacino graduali, lenti ma decisi, così da prepararla a ciò che sarebbe venuto dopo.
     
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    Poté finalmente saziare quel bacio lasciato a metà sin dall'inizio, ben più lascivo del primo che si erano scambiati, nonostante fosse piuttosto pacato. Riuscì a gemere più forte nello stesso momento in cui Faust schiuse le labbra, iniziando a penetrarla solo con la punta di quel mostro di dote che si ritrovava, facendole dire definitivamente addio alla sua verginità in grande, grandissimo stile. Il gemito era sì di dolore, ma era misto al piacere, quello che il professore stesso riusciva a percepire ora, e che lei sentiva tramite l'erezione dentro di sé. Tolse le dita solo quando lui ebbe compiuto quel gesto, per aggrapparsi al suo busto, premendo la fronte contro la sua spalla, rispondendo con una voce leggermente roca e profonda, come se fosse in calore, ma che poteva essere anche data dall'insieme della situazione.

    Sì.. la sento.. finalmente.. Aspettare il corso degli eventi solo per farci trovare è valsa tutta l'attesa..

    Ascoltare la sua voce che diceva certe cose, in certi momenti, poteva definirsi davvero il massimo desiderabile. Respirando a tratti, il fiato che andava a scontrarsi contro la pelle del professore, si morse il labbro inferiore torturandoselo senza pietà mentre continuava ad entrare, le gambe larghe e le ginocchia sollevate lungo i suoi fianchi. Dire che si sentiva piena non rendeva l'idea, e non era nemmeno entrato tutto.. un vero peccato..
    Annuì quando disse che stava per muoversi, reclinando la testa all'indietro e continuando ad emettere ansiti decisamente equivoci.

    Continua a parlare.. Voglio sentire tutto di te..

    Lo supplicò quasi, nemmeno considerasse la sua voce un rarissimo afrodisiaco di cui non voleva più fare a meno.
     
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    Scivolò via da quel delizioso anfratto quasi del tutto, lasciandosi guidare dalla traccia di sangue che lui stesso aveva provocato. Prima che Gloria potesse prendere anche solo una boccata d'aria però, il professore tornò subito dentro di lei, violandola energicamente, molto più forte di prima, fino a raggiungere la parte più profonda che aveva a disposizione, sbattendo ancora una volta sulle porte del suo utero, come se stesse bussando. Una scarica di calore si riversò dentro Gloria, come se stesse prendendo dentro di sé un tizzone ardente. Pulsava energicamente, dava quasi l'idea che fosse già puntualmente in orgasmo e invece non stava facendo altro che violarla con quella mazza stracolma di vene vogliose, il cui unico scopo era farla godere. E non era che il primo affondo. Ne arrivarono altri, sempre più veloci, sempre più intensi, Faust dava quasi l'idea di crescere dentro di lei senza poter dare un limite alla propria libidine, come se l'unico obbiettivo fosse farla impazzire. Ovviamente il professore non scostava lo sguardo di un millimetro da lei, gustandosi le espressioni lascive e i gemiti che venivano strappati da Gloria a colpi di lussuria.
    E' la tua prima volta eppure sei così calda, le tue espressioni sono fantastiche, belle quanto te... non avevo mai visto una bellezza del genere inviolata, è come se fossi solo mia, un dono del destino esclusivamente per me... e così dovrai restare...
    Impose immediatamente i suoi paletti, era ciò che desiderava, anzi che pretendeva, Gloria era sua a quel punto e lo avrebbe dimostrato a costo di marcare il territorio. Le spinte aumentarono ancora, più veloci e seguite da pulsazioni intense riversate su ogni centimetro di quella calda intimità, ogni vena concedeva a Gloria il piacere di avvertire quel membro bollente dentro di sé e anche nel resto del corpo, come se ogni spasmo si allargasse di contro all'interno del suo sistema nervoso raggiungendo il cervello e scaricando tutto ancora una volta nel corpo. Faust si fiondò ancora con le labbra verso il petto della ragazza, massaggiando energicamente entrambi i seni mentre si muoveva, stavolta con molta più foga, quasi a volerle fare male, ma non raggiungeva mai la soglia limite del dolore per lasciarle unicamente il piacere. Il suo tono di voce era profondo, passionale, sembrava davvero un amante che lanciava una dichiarazione d'amore alla sua bella,per quanto perversa fosse come dichiarazione.
    Sei perfetta, esattamente come dovresti essere per soddisfare ogni mio desiderio, ogni mia perversione... voglio farti provare ogni sfaccettatura del piacere...
    E con questa promessa sulle labbra, le chiuse ancora una volta contro i suoi capezzoli, stavolta compressi ed uniti il più vicini possibili per poterli succhiare entrambi in una volta sola...
     
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  15. Shorai no ha
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    Sembrava che le sue carni avessero avvolto quasi possessivamente il membro di Faust quando per la prima volta si era spinto dentro, in una calda e stretta morsa che non volevano sciogliere, se non fosse per lui che uscì per poi rientrare con maggiore irruenza di prima, facendola gemere nuovamente e trasportando in quel gesto un piacere tale che sentiva di potersi sciogliersi. Il suo corpo aveva preso a desiderare il professore più di quanto lei stessa riuscisse a concepire, e più gliene dava più ne voleva, più era affamata, e quando gliene dava ancora non le bastava, desiderandone avidamente ancora e ancora, per raggiungere un apice che sperava non arrivasse, almeno non troppo presto. Ma il movimento non era rigido, non c'era attrito di alcun genere; la virilità di Faust scivolava avanti e indietro che una meraviglia, dentro era sufficientemente umido per permettere il movimento, con l'unica piacevole costrizione della strettezza, dovuta in buona parte alle dimensioni di lui e alla propria scarsa elasticità, al momento. Ma il tutto rendeva l'esperienza ancor più eccitante e stimolante. E man mano che andavano avanti risultava sempre più facile, più veloce, più intenso. Per quanto la sua morale lo avesse considerato una perdita di tempo inutile e senza senso, non stava rimpiangendo nulla di tutto quello, e si sorprendeva addirittura a ritrovarsi a pensare a cose sempre meno caste. Era addirittura affamate delle occhiate lascive del professore, non cercava più di evitarle, anzi, voleva che guardasse solo lei.

    Se tutto questo sta accadendo è solo merito tuo.. uomo dalle mille doti e dai mille segreti... avevi a disposizione dell'argilla, e hai preso a modellarla.. Quindi intendi mettere un marchio di proprietà sulla tua allieva..?

    Riuscì a spiccicare nonostante il modo in cui la stava tartassando, guardandolo languida, il suo corpo ormai che si muoveva per conto suo, in balia di quell'amplesso. Adesso le era venuto naturale definirsi sua "allieva", lui non aveva dato risposta quando aveva detto di voler apprendere ogni cosa da lui, prima che cominciassero a sprofondare nella passione carnale. Ma quello che stavano facendo non era esattamente consono ai ruoli che ricoprivano, quindi voleva sapere in che modo la ritenesse "esclusivamente sua". E la sua dichiarazione peccaminosa, come poteva non prenderla sul serio? Faust sembrava starsi divertendo parecchio, e quello era l'importante.

    Se ti piacciono così tanto puoi averle tutte.. nnh! Ma se mi vieni dentro, ti toccherà pagare anche un bonus a fine lavoro con lo Squalo..

    Lo disse con una punta di malizia, per la prima volta. Era un chiaro avvertimento, lo sfidava a farlo anche se non avevano preso alcuna precauzione, anzi, desiderava tantissimo sentire il suo sperma caldo riempirla, ma voleva vedere se era pronto a pagare quella piccola birichinata, e il come sarebbe stato di certo la cosa più allettante di tutte.
     
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