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Shorai no ha
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Perché non si accontentava della facciata che gli aveva mostrato? Perché voleva scavare a fondo e tirare fuori altro che non era realmente importante, almeno secondo lei? E poi, perché voleva fare tutto subito, come un pescatore che finalmente ha preso all'amo la preda e non intende mollarla finché non la tira in superficie?
Se fosse nata maschio non avrebbe mai avuto tutte queste complicazioni, o almeno di questo era pienamente convinta.
Fece per guardarlo quando le rispose, era impossibile che non sapesse di cosa parlava, era pur sempre un professore..
Non rigirare la cosa a tuo favore.. anche se sì, probabilmente in passato abbiamo già avuto modo di conoscerci, e il terrorista è stato solo un espediente per far ricorrere tale evento.. ma anche se stasera me ne andassi scommetto quanto vuoi che ti ritrovo sotto casa mia, anche se non sai dove abito.. o peggio, ti ritrovo direttamente nel mio letto..
Già se lo vedeva, in strada come un palo, dalla finestra della camera da letto. E il bello è che sapeva che ne era capace, a intuito proprio, e lo disse anche per stuzzicarlo.
Non voleva che entrasse, che andasse a fondo, ma d'altra parte se lo lasciava fare, aveva la possibilità di fare lo stesso con lui, e ne avrebbe guadagnato..
E intanto continuavano a ballare senza musica, ma con un sottofondo tutto particolare.. -
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The unseen BOOB, is the Fappest
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I passi aumentavano, incessanti, sembravano quasi una pioggia di sensazioni ed emozioni, eppure quello non era un ballo, ma un duello a tutti gli effetti. Un duello di lingue e di frecciatine, un duello fatto principalmente di sguardi e di pensieri sottili. Faust aveva già capito cosa desiderava da lei, ma Gloria non aveva ancora realizzato quanto poteva ottenere dal professore, la differenza stava tutta lì. Rise divertito di fronte all'ultima frecciata della ragazza, scuotendo il capo sconfitto.
Questa è la prova tangibile che le nostre anime sono legate: mi conosci già fin troppo bene. E' anche per questo che sei rimasta e non sei ancora scappata no? Sai che ti seguirei, sai che diventerei la tua ombra. Scappare dai problemi non ha senso per quelli come noi, tanto vale risolverli direttamente, faccia a faccia, proprio come ora io cerco di conquistare te e tu cerchi di respingermi. Ma la vera domanda è... vuoi solo allontanarmi... oppure stai cercando di resistermi?
Anche su questo punto c'era molta differenza, e lo espresse energicamente con un malizioso sorriso. Cercare di allontanarlo aveva un significato, ma fare di tutto per resistergli invece rappresentava un desiderio latente che non si è disposti ad accettare, eppure c'è eccome, pressante, opprimente nella mente come quel valzer oscuro. Oramai avevano raggiunto una velocità sufficiente per mettere a contatto i loro corpi, la danza da elegante aveva assunto sfumature erotiche che neanche Gloria poteva negare ancora. Continuare voleva dire assimilare il calore del professore e farlo proprio, così da desiderarne sempre di più. Lo spettro tentatore non stava fallendo ancora.. -
Shorai no ha .
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Sì, avevano già iniziato a darsi guerra, a suon di valzer e parole. Inoltre, di certo la questione stava nel non sapere di avere il paracadute, semmai si fosse decisa a lanciarsi da mille miglia verso Faust, correndo il rischio di schiantarsi rovinosamente al suolo e morire. Anche il sospetto faceva parte di Gloria, ma non il pregiudizio. Semplicemente si stavano tenendo testa magistralmente, nessuno dava segno di resa ed erano perfettamente alla pari, nel porre quell'ultima domanda Faust riuscì a smuovere qualcos'altro, in quell'antro invariato dove nessuno doveva mai addentrarsi.
L'intuito come rimasuglio di esperienze passate e vissute.. questo è un argomento di cui potremmo parlare per ore, può essere così quanto essere l'esatto opposto, e rimane sempre l'azione del fato o del caso che noi ci siamo incontrati. Ma non posso darti risposta, questo lo vedrai col tempo.
Rispose così semplicemente perché aveva bisogno di capirlo anche lei, prima di potergli dare una qualsivoglia risposta. Non poteva scartare nessuna delle due, e mentre si muovevano doveva solo pensare a guardarlo, non a scatenare una tempesta nella sua mente di cui non avrebbe avuto il controllo. Inoltre, non aveva idea di come stava facendo a ballare in quella maniera, che fosse per suggestione o semplice fortuna, stava di fatto che se si distraeva da lui o abbassava lo sguardo, imballata com'era avrebbe sicuramente messo male un piede e fatto cadere entrambi in modo geniale.
Quindi per il momento non poteva fare altro che assecondarlo, finché non sarebbe rimasta senza fiato.. -
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Suonò un pò come un modo per girarci attorno alle orecchi del professore, tuttavia non volle sfruttare quell'apertura per provocarla, non era ciò che desiderava. Quello che voleva era... un'esitazione, un solo momento di debolezza per vedere fin dove voleva spingersi. La danza si fece sempre più frenetica e forse l'aveva ubriacata troppo perché sarebbe bastato poco per farla cadere, glielo leggeva negli occhi. Ma anche ritrovarsi uno addosso all'altro sarebbe stato poco producente, aveva già sperimentato quell'approccio e Gloria non era pronta. Decise che quello era il momento giusto per lasciarla in pace, o meglio... per darle qualcosa a cui pensare. La danza si fermò: Gloria era stretta sul fianco dalla mano destra di Faust, mentre la mancina del professore era intrecciata con le dita della ragazza, in una posa leggiadra ma risoluta, sembravano una statua ferma e inamovibile. Sorrideva ancora Faust, ma inevitabilmente si ritrovò a sollevare il capo, come se stesse cercando qualcosa all'altezza del soffitto.
Ah... il momento che odio di più e che allo stesso tempo mi fa travasare come non mai... la separazione. So esattamente che la prossima volta sarà diverso, eppure il pensiero di abbandonarti in questo momento è quasi insopportabile... ahahaha il cuore umano è veramente una macchina stupida quanto piacevole.
Allargò le dita, rimanendo immobile, come a volerle far capire che aveva il suo permesso di farsi da parte, di allontanarsi. Ma non lo avrebbe fatto lui, avrebbe lasciato a Gloria il "peso" della separazione semmai si fosse staccata davvero. In caso avesse deciso di andarsene, il professore sarebbe rimasto lì, senza dire nulla: il suo sguardo diceva tutto, si sarebbero rivisti presto per parlare ancora, conoscersi meglio in attesa del grande momento in cui finalmente lo Squalo avrebbe avuto quello che si meritava. Fino ad allora l'avrebbe lasciata con un sogno a metà tra un incubo e un desiderio irrefrenabile. E' così che si sente un maniaco omicida quindi, dopotutto, Thresh l'aveva fatta entrare eccome nel suo mondo.. -
Shorai no ha .
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Era troppo presto per tutte quelle cose, ma Faust aveva saputo sfruttare davvero bene la possibilità datagli. E lei aveva fatto bene a concedergliela.
Quando si fermarono, per lei fu come avere le vertigini, tipo effetto post-sbornia o qualcos'altro di simile. Ma aveva bevuto mezzo bicchiere di liquore, quindi era impossibile che fosse dovuto a quello.
La stretta delle loro mani si sciolse, e si soffermò a guardarle per un istante o due, una appoggiata nell'altra, dopo le sue parole.
Non poteva rimanere immobile così, e gli rispose senza esitazione, anche se era come non avesse parlato per molto tempo e dovesse recuperare la voce finita chissà dove.
Almeno ci rivedremo. E' già un passo avanti.
Grazie a dio non se n'era uscita con qualche frase smielosa adattissima per l'occasione, che si sarebbe stata fin troppo bene. Una medaglia solo per questo, lo sforzo di controllare la lingua prima di controllare il cervello. Perché era sul punto di dirla, una frase del genere. Assolutamente non nel suo stile.
Fu una sorta di dispiacere staccarsi da lui, ristabilire il passo indietro, ma evidentemente non lo diede a vedere. Fu come se un incantesimo si fosse infranto come un vetro quando cade a terra, riducendosi in tanti pezzi taglienti e luccicanti.
Si voltò e fece per uscire dalla stanza, ma si fermò, voltando la nuca verso di lui.
Quando?
Gli domandò diretta, aspettandosi un giorno, un'ora, un luogo (che sarebbe stato sempre il privato 3, probabilmente). Non si era dimenticata che avevano delle cose da fare.
Se non le avrebbe risposto, o lei sarebbe andata da lui, o lui da lei.. -
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Thresh non si voltò verso di lei, rimase immobile, come intento a pensare a chissà cosa. Sembrava perso... se Gloria si era svegliata dal suo sogno, lui invece ancora remava contro il flusso nella vana speranza di trovarsi ancora lì per molto, molto tempo. Poi inclinò la testa di lato, verso di lei, ridacchiando divertito.
Lo hai già dimenticato? Sul tuo letto, appena sarai a casa...
Continuò a ridere, si capiva dal suo tono che fosse ironico, ma non riuscì ad insistere ancora, la lasciò semplicemente andare. Tuttavia si rivelò ben più che letterale. Difatti, appena tornata a casa, Gloria avrebbe visto sul suo letto il biglietto del "The Box" con sopra scritto un orario in maniera molto particolare: sembrava una bruciatura e non c'erano scritti dei numeri, bensì sembrava quasi segnare con due linee prefette e inconfondibili le lancette di un orologio. Segnava le undici, e a giudicare dal colore scuro del biglietto si intendeva di sera. La firma sul biglietto indicava il luogo ,sempre lo stesso. Adesso sapeva dove trovarlo.. -
Shorai no ha .
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Sbatté le palpebre un paio di occhi, e lì per lì non diede molto peso alle sue parole. Avrebbe dovuto scoprire da sola come e quando tornare.
Ma evidentemente avrebbe dovuto prestargli più attenzione.
Tornata a casa era tranquilla, ma la su mente era totalmente altrove. Nel salire le scale che portava alla sua camera, però, pianificava solo di passare il resto della notte a dormire, se ci fosse riuscita.
Si addentrò nel buio familiare della stanza, illuminata solo dalla luce della piccola finestra. Dovette avvicinarsi per notare un qualcosa di piccolo e rettangolare sulle coperte. Ed ebbe una fitta al petto nel leggerne la scritta.
Ma non ci voglio credere..
Lo afferrò, girandolo e rigirandolo, domandandosi come cavolo aveva fatto ad arrivare fin lì, soffermandosi poi sulle bruciature anomale. E sorrise.
..Stalker, oltre che inquietante..
