The Box

x Shorai

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    Questo è un Combattimento Tutorial, trovi la spiegazione QUI. Sostanzialmente uno staffer anziano utilizza uno dei suoi PG di livello alto per insegnare le meccaniche base agli utenti nuovi facendogli comunque guadagnare qualcosa (poiché normalmente contro un PG di livello alto non otterresti nessun genere di esperienza). Inizieremo con una role normale, poi arrivati al momento del combattimento ti farò vedere come si compila una scheda della battaglia ed iniziare così un combattimento.


    Notte senza luna, né stelle. Il cielo non era che un'accozzaglia di nubi illuminate a stento dai lampioni della città. Sai che le cose stanno andando male quando il cielo si fa prestare l'illuminazione dalla terra. E Roma oramai di illuminazione ne ha fin troppa, al punto che anche col cielo limpido le stelle sarebbero pressoché invisibili. Ed è proprio in notti come queste che i più ingenui escono di casa, sentendosi forti delle loro ragioni e del loro coraggio, sprezzanti del pericolo, ignari che la loro forza di volontà è proprio il punto debole che i predatori stanno cercando. E Gloria? Lei cos'era? Quella sera avrebbe imparato a conoscere il suo ruolo. Seguendo le indicazioni sul biglietto da visita avrebbe potuto notare questo locale particolarmente isolato rispetto agli altri, posizionato in una parte più vecchia della città, circondato da case e appartamenti diroccati o abbandonati, molto silenziosi ma pregni di una strana aura maligna. L'insegna "The Box" era a malapena visibile, non illuminata come il resto del luogo e la porta di entrata non era un'appariscente portone spalancato per mostrare ai comuni mortali cosa c'era al suo interno, no c'era semplicemente una piccola porticina in acciaio, anche piuttosto pesante da spostare ma che lasciava tutto all'immaginazione. A proteggere quella piccola entrata c'era una ragazza dalla pelle scura e i capelli bianchissimi, che indossava degli abiti decisamente singolari: lunghissimi stivali neri, opachi, solo un tanga viola particolarmente decorato ma nulla di più, e un gilet strettissimo che anche chiudendolo le avrebbe coperto metà del seno e basta. Quel gilet però era sbottonato e la lasciava scoperta al centro del petto e sul ventre, era praticamente nuda se non fosse per le maniche della striminzita giacca e qualche lembo vicino alla lampo che le copriva i capezzoli. Aveva anche un seno piuttosto abbondante, quindi dava l'idea che un singolo movimento l'avrebbe potuta denudare all'istante. Intorno al collo la giacca le donava una leggera pelliccia bianca che sembrava voler coprire una cicatrice sulla gola identica a quella del biglietto da visita. Se Gloria avesse provato ad entrare, la suddetta ragazza l'avrebbe fermata, sfoggiando una sigaretta appena accesa come a volersi dare un'aria da dura, anche se non aveva più di 17 anni.
    Hey, questo è un luogo riservato... ce l'hai un invito?
    Evidentemente non l'avrebbe fatta passare senza esibire una prova tangibile, magari un biglietto da visita...
     
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  2. Shorai no ha
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    Quella non sembrava una notte amichevole, la mano dell'uomo era giunta a manomettere addirittura una cosa così naturale e pura come il cielo con il suo "progresso". La luna e le stelle a cui era tanto affezionata non si scorgevano, nascoste da una coltre di nuvole, e inquinamento a suo avviso, illuminate da luci artificiali, che le fece venire nostalgia del paesaggio di montagna dove aveva vissuto per alcuni anni.
    Sarebbe potuta restare a casa, anziché uscire e tuffarsi nel cuore della notte, ma era la notte che aspettava con impazienza di giorno, perché il suo istinto le diceva che faceva parte di quell'ambiente, di quel mondo. Ed è lì che, con speranza e ambizione, cercava risposte. Mescolandosi a certi riti per le persone naturali, passando inosservata, in silenzio e con occhio attento mirava a scoprire cosa le interessava, non importava quanto tempo ci avrebbe messo. Una vita poteva essere sufficiente per raggiungere la verità.
    Anche quella sera, mirava a scoprire qualcosa che di recente era diventato un chiodo fisso: un semplice bigliettino da cui ricavava utili informazioni per raggiungere un posto.
    Ma a che scopo?
    Supponeva fosse un indizio lasciato dal ragazzino del centro commerciale che aveva protetto, e con cui in pratica aveva scambiato una parola. Cosa poteva mai volere da lei?
    E perché proprio in un posto come il "The Box". Mai sentito nominare, eppure la notte i locali li frequentava, che fosse per bere qualcosa o porre domande in giro.
    Inoltre, era scappato via o era scomparso nel nulla? E cosa era successo, esattamente, in quel centro commerciale?
    Un sacco di domande, nessuna risposta, ma una strada che supponeva sicura per iniziare a trovare qualche indizio in quella faccenda un po' troppo strana.
    Aveva ben pensato di uscire più armata del solito, la notte la prendeva seriamente, mentre il suono dei suoi tacchi echeggiava lungo la via. Come di consueto indossava il suo completo di pelle che pur non scoprendo quasi nulla evidenziava bene il suo fisico, i capelli legati in una coda alta che ondeggiava a destra e a sinistra e due ciocche di capelli lasciati sciolti ai lati del suo volto.
    Più camminava, più le case cadevano nel degrado e nell'abbandono, guardandosi intorno iniziava a pensare che quella fosse una parte storica della città. E ad ogni passo, sentiva nella sua anima il male crescere. Lo considerava un ambiente familiare, ma ne faceva davvero parte?
    Finalmente, eccola giunta a destinazione: il locale, per niente appariscente, non poteva confondersi di più con il paesaggio circostante, e come ogni luogo degno di nota che si rispetti aveva addirittura il buttafuori. O ... la buttafuori.
    Avvicinandosi, iniziava a dubitare della natura del locale in cui si stava immettendo: da fuori non si capiva di che si trattava, e non voleva giudicare dall'abbigliamento della ragazza che l'accolse, domandando un invito.

    Questo va bene?

    E le porse il biglietto da visita che aveva tenuto in mano fino a quel momento, mantenendosi seria e disinvolta, anche se dubbio e curiosità le facevano compagnia.
     
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    La ragazza apparì... sorpresa di fronte a quel biglietto, i suoi occhi si sgranarono, sembrava quasi spaventata ma di sicuro non era colta da terrore. Semplicemente stupita, alzò lo sguardo verso Gloria e le fece cenno di entrare. Aprì rapidamente la porta e le diede un solo indizio.
    Sopra le scale, privato 3.
    Una volta entrata, Gloria avrebbe potuto notare un ambiente non troppo fantasioso, quasi banale seppur molto accogliente vista la sua originalità. Sembrava una vecchia fabbrica abbandonata che era stata risistemata in modo da somigliare ad una sorta di discoteca. Non tutti ballavano come gli idioti però, c'era chi semplicemente chiacchierava, chi seduto ad un tavolo giocava con gli amici, erano tutti ragazzi molto giovani e tutt'altro che affetti da chissà quale fumo inebriante. Non sembravano ubriachi, anzi davano l'idea di essere molto svegli. Sembrava una festa scolastica dove i più promettenti delle scuole vicine si riunivano per divertirsi insieme. Perfino la musica non era particolarmente alta. Un ambiente tranquillissimo e assai movimentato. Certo qualcuno flirtava in maniera esplicita, altri magari accendevano uno spinello, ma c'era un'atmosfera diversa rispetto ad uno squallido Night Club. Aveva un sapore... familiare. Questa è la parola giusta: "familiare": Guardandosi attorno, Gloria avrebbe visto la famosa scala che portava al piano di sopra dove c'erano diverse stanze "private". Tutte numerate e qualcuna anche decorata. Sul privato numero 3 c'era un disegno non molto lontano da una lanterna, anche solo il disegno dava l'idea di una lanterna finemente decorata, chiunque lo avesse inciso da quelle parti era sicuramente talentuoso. Magari un ragazzo iscritto al corso d'arte? Prima che Gloria potesse anche solo bussare, avrebbe sentito una voce alzarsi dietro la porta, una voce profonda, imponente, quasi sinistra ma allo stesso tempo ammaliante.
    Ti stavo aspettando, Rossa... vieni avanti.
    La conosceva? No, altrimenti l'avrebbe chiamata per nome. "Rossa" era il soprannome che si da a qualcuno visto di sfuggita o da lontano, o magari il soprannome che ti affibbia qualcuno che non ha avuto il coraggio di ringraziarti e chiederti il nome. Il ragazzino magari? Se Gloria avesse avuto il coraggio di farsi avanti aprendo la porta avrebbe avuto accesso ad una stanza leggermente più scura, illuminata da piccoli candelabri di metallo argentati che emanavano una luce verdastra, quasi spettrale. LA stanza era piccola, somigliava ad un privato tipico dei night club con poltrone rosse ampie e vetrate oscurate, ma a giudicare dai fogli al suo interno sembrava più lo studio di uno psicopatico. Uno psicopatico molto... ordinato. La sua figura massiccia se ne stava posizionata al lato opposto della stanza, seduto sul divano a gambe larghe ma composte, braccia rigide vicine al petto. Era coperto da un lungo cappotto nero, lacero ma finemente decorato. La pelle pallida ma comunque tonica, al di sotto della giacca non indossava niente sul petto il che metteva in evidenza la sua muscolatura scolpita. Ma ciò che veramente risaltava agli occhi era il suo volto: leggermente nascosto dall'ombra, somigliava quasi ad uno spettro. I capelli bianchi erano raccolte in ordinate ed eleganti trecce, molto simili a quelle del ragazzo del supermercato. I suoi occhi erano pallidi, vuoti, quasi spiritati, ma avevano un taglio ammaliante, seducente e risoluto. La bocca era deformata in un leggero sorriso, allargato da delle cicatrici ampie che gli dividevano in due la testa, ma tenute assieme da dei piccoli piercing d'argento.Al lato del suo cappotto una lanterna più grande delle altre spezzava l'oscurità di quella stanza. Chi era quel misterioso uomo fantasma?
     
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  4. Shorai no ha
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    La faccia che fece la ragazza non le piacque, affatto. Sembrava un misto di stupore misto a intimidazione causati da quel semplicissimo pezzetto di carta.
    ..ok. L'inizio era molto promettente. Oppure no.
    L'uscio le fu aperto, e mosse solo un passo verso la porta al suo cenno, che le disse dove andare senza tanti complimenti.

    Grazie.

    Un altro paio di secondi, di passi, e la porta fu chiusa alle sue spalle con il tipico rumore metallico, o come una trappola che scatta rinchiudendo l'ignara vittima nei suoi meandri. Bene, sembra che non si torni più indietro.
    L'interno era molto meglio di quanto se lo immaginava, una discoteca dai toni piuttosto calmi, niente caos, niente di troppo spinto, serietà associata ad altri posti, anche se c'era quel non so che che ti faceva rendere conto che quello era un posto per divertirsi. Ci avrebbe volentieri passato del tempo, riflettendoci.
    Era così presa a studiare i suoi dintorni che passò davanti alle scale guardando altrove, prima di tornare indietro quando fu soddisfatta della sua piccola ricognizione e la imboccò.

    Sopra le scale, privato 3... ma che significa?

    Sotto c'era una cosa, e sopra ce n'era un'altra? Che fosse una copertura allestita per nascondere qualcos'altro? Beh, il luogo in cui il locale era situato poteva lasciarlo sospettare, in quanto insospettabile.
    Terminò la rampa di scale, e si avviò lungo il corridoio, che sembrava senza fine.

    Privato 1, Privato 2.. e ancora 4, 5.. ma che cosa sono queste stanze? Mi rifiuto di pensare che si facciano cose sconce dietro queste porte, e che sono camere private per "quello" scopo.

    Avrebbe trovato il ragazzino all'interno del Privato 3? Iniziava a dubitarne, dato che non ce lo vedeva proprio a spuntare e saltarle in braccio in quel posto. Adesso moriva dalla voglia di sapere chi l'aveva invitata, e per cosa.
    Rimase ferma davanti alla porta, mentre si apprestava a bussare, ma la sua mano non fece in tempo a toccare la porta che qualcuno la invitò dentro, dicendo di starla aspettando. Il che la fece restare interdetta, sul posto, con la mano sollevata e lo sguardo fisso sulla porta, un sopracciglio inarcato.

    Rossa.. ma cosa..

    Il tempo di deglutire, ed espirare, che posò la mano sulla maniglia, obbedendo e aprendo la porta per entrare.
    Inutile dire che quella stanza era davvero stupenda, ti metteva addosso una gelida inquietudine di cui non potevi mai averne abbastanza, un senso di pelle d'oca particolare. Amava cose spettrali di quel tipo, comunque.
    E non parliamo del "signore" della stanza. Con tutte quelle benedette cicatrici. Un uomo ne guadagna sempre quando ha cicatrici, che sia pazzo o sano di mente. Ma non sembrava nemmeno un uomo, non vivo, almeno. Ma comunque aitante, lo si deve dire. E il fatto di non avere idea di chi fosse lo rendeva ancora più interessante.
    Magari avrebbe avuto qualche risposta da lui, finalmente.
    Non riuscì a trattenersi dallo scannerizzare velocemente tutta la stanza, mentre richiudeva la porta, per poi finalmente rivolgersi a chi ... l'aveva chiamata?

    Come mai mi aspettavi?

    Domandò, rimanendo in piedi e scrutando quegli occhi pallidi. Era chiaro che stava ancora sulle sue, non si era avvicinata, voleva almeno capire con chi aveva a che fare. Anche se gli ricordava qualcuno..
     
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    L'uomo rimase in silenzio, allargando un amichevole sorriso mentre scrutava la ragazza che faceva altrettanto con lui. Voleva capirlo, carpirne i segreti, ma quella pallida figura immersa nell'ombra era un enigma: nei suoi occhi non c'era né gioia né solitudine, non c'era tormento né pace. Era la personificazione di un vaso di Pandora, e istintivamente Gloria avrebbe avuto la sensazione di non doverlo MAI aprire, eppure la curiosità, la voglia di conoscere... avrebbe resistito?
    Proprio così, ma ti prego accomodati... ci sono molte cose di cui voglio parlare nella speranza che tu non mi creda un tuo nemico.
    Detto questo indicò una poltrona di fianco alla sua, al centro della stanza c'era un piccolo tavolino sulla quale era appoggiato un set di tazze che circondava quelle che sembravano delle scatole di latta finalizzate a contenere zucchero e simili. Un servizio da thé in stile wasteland ma che non dava l'idea del rugginoso, semplicemente quell'uomo preferiva il freddo acciaio piuttosto che alla calda porcellana.
    Un caffé? Un thé? Di solito i miei ospiti mi chiedono qualche droga ma a dirla tutta quel genere di cose non mi interessa, la vita è già così stupefacente senza bisogno di inibirla...
    Quindi a differenza del suo aspetto misterioso e pericoloso, non era uno spacciatore o comunque un poco di buono. Per il momento al meno. Ridacchiò sospirando, sapeva bene che Gloria non era lì per prendere un thé, quindi scosse il capo, lasciando perdere i convenevoli.
    Lascia che ti metti a tuo agio: mi chiamo Faust Carnovash, sono un professore della Sapienza e questo locale è un piccolo rifugio che i miei studenti e i nostri amici abbiamo organizzato per passare le serate insieme. Sai, siamo molto affiatati e a volte l'orario scolastico non basta... qui ci divertiamo e cerchiamo di imparare sempre qualcosa di nuovo. In realtà è anche un luogo sicuro dove tenere le persone a cui teniamo... e la domanda "chi mai vorrebbe farvi del male" ci porta anche al tuo invito in questo posto...
    Portò le mani sul ventre, incrociandole mentre la sua schiena si separava leggermente dalla poltrona. Il suo tono di voce era calmo, paziente, rassicurante. A differenza della sua figura gelida, la voce era un balsamo per l'anima, un modo per scaldare il proprio spirito e per mettersi a suo agio. Al di fuori di quell'aria rassicurane che stava guadagnando, ora Faust dava l'idea di essere piuttosto preoccupato per qualcosa. Gloria ebbe la sensazione di essere stata chiamata lì alla ricerca di aiuto.
     
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  6. Shorai no ha
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    Per la prima volta, guardando qualcuno negli occhi, non riusciva a cogliere alcuna caratteristica di chi aveva di fronte. Eppure, gli occhi erano lo specchio dell'anima. Che quell'uomo non l'avesse? Oppure era stato così bravo da nasconderla in un luogo irraggiungibile?
    Inutile dire che il seme della curiosità le fu impiantato nel cervello, da una parte voleva sapere, ma dall'altra sentiva che si trattava di toccare qualcosa di apparentemente innocuo che potrebbe rivelarsi letale. E si, era la seconda a incuriosirla più della prima. Più una cosa era pericolosa, più era invitante.
    Ma doveva concentrarsi su motivo per cui ed li, non doveva lasciarsi distrarre.
    La prima impressione non era quella di un nemico, quindi decise di avvicinarsi, accomodandosi nella poltrona che le aveva indicato.

    Sei fortunato, non sono esattamente in quella roba.. E puoi dirlo forte. Se la gente sapesse dove guardare saprebbe vivere come meglio crede, senza alterare la realtà, anche se non a tutti piace quello che li circonda.

    Accavallò le gambe, cercando di mettersi a suo agio e concentrandosi unicamente su di lui, le mani posate sul ginocchio a mo di appoggio, ascoltandolo.
    Ah, ecco cos'era quel posto.. Una sorta di ritrovo per studenti.
    Avrebbe potuto arrivarci anche prima, ma almeno adesso aveva smesso di divagare. E Faust era un professore della Sapienza.

    Certo è un posto originale per piazzare il vostro covo, questo.
    Ah, non mi sono ancora presentata. Gloria Veres.


    Se n'era letteralmente dimenticata.
    Comunque, adesso iniziava a capirne qualcosa in più rispetto a prima.

    Avete bisogno di protezione? Chi è che vi minaccia? Centra quanto accaduto nel centro commerciale l'altro giorno?

    Eccola che partiva con le domande a manetta, assetata di conoscenza e di sapere /sarebbe stata un'ottima universitaria/, ma avendo una cosi cordiale fonte di informazioni a portata di mano sarebbe stato uno spreco lasciarsela scappare così.
     
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    La considerazione a proposito della realtà fece guadagnare punti a Gloria, Thresh annuì verso di lei con decisione, facendole capire che era perfettamente d'accordo. La lasciò accomodarsi, concedendole il tempo di cui aveva bisogno per ordinare i pensieri, dopodiché sospirò, avvicinandosi all'estremità della poltrona col il busto in modo da andare più vicino possibile a Gloria. Abbassò il tono di voce, probabilmente temeva che qualcuno potesse sentirli. Il suo sguardo però rimaneva impassibile, semmai curioso nei confronti della ragazza, ma mai un accenno di indecisione oppure di cedevolezza. Sembrava che niente potesse intaccarlo.
    Non si tratta di protezione... lascia che ti spieghi cos'è successo al supermercato: hai incontrato un uomo che da queste parti è famoso col soprannome di "Lo Squalo", è un pezzo grosso della Mafia italiana e immagino tu sappia come sono fatti questi tipi... molto infantili, che vogliono sempre averla vinta ad ogni costo. E soprattutto pensano subito alla vendetta.
    Si mise un pò più composto, ritrovando una certa calma e neutralità. Si concesse tutto il tempo per fare mente locale e organizzare un discorso comprensibile. In realtà sembrava che quel discorso fosse già pronto da un pezzo e stava temporeggiando solo per sembrare più innocuo agli occhi di Gloria.
    Un pò di tempo fa c'era un mio amico Giapponese... si chiamava Kokujo e stava indagando sulla mafia romana perché la sua ragazza, una certa Rika, aveva messo loro i bastoni tra le ruote e voleva proteggerla. Io mi sono immediatamente offerto per dargli una mano, ma purtroppo i mafiosi sono persone orribili e meschine, hanno ucciso entrambi prima ancora che potessi fare qualcosa. Il mio primo pensiero è stato mettere al sicuro i miei studenti, ma è successo un fatto spiacevole che ora ci si sta ritorcendo contro.
    Faust tirò fuori dalla sua giacca un paio di fotografie per aiutare Gloria a capire. Su una c'era il terrorista che aveva attaccato il supermercato, il famoso "Squalo". Nell'altra immagine invece c'era una donna che gli somigliava moltissimo, molto probabilmente sua sorella.
    La sorella di questo tipo, anche lei soprannominata "La Squala" è scomparsa, molto probabilmente a causa di un regolamento di conti con altre bande rivali, ma adesso quel dannato terrorista vuole a tutti i costi vendicarsi di me, anzi della Sapienza, convinto che ci siamo noi dietro la scomparsa di sua sorella. Naturalmente ho pensato subito di andarmene per mettere al sicuro i miei studenti e non coinvolgerli in questa storia, ma loro hanno manifestato, si sono opposti e mi hanno convinto che avrei dovuto proteggerli piuttosto che scappare. Quindi sono ancora qui.
    Si lasciò sfuggire un sospiro malinconico, dava l'idea di un tipo che pur non essendo d'accordo aveva apprezzato molto quel gesto. Dopotutto Faust era un sentimentale, un romantico, e i suoi studenti in qualche modo stavano assimilando qualcosa da lui. Dopo il sospiro che gli fece abbassare lo sguardo, l'uomo alzò gli occhi verso Gloria riprendendo il discorso.
    Non voglio mentirti, né girarci attorno, quello di cui ho bisogno è qualcuno che faccia il lavoro sporco al posto mio. Se mi esponessi metterei a rischio i miei studenti, sarebbe imperdonabile per me, ma come hai visto lo Squalo non si ferma davanti a niente e rimanendo sulla difensiva ci farebbe a pezzi, ho già perso molti amici in quel modo e se non ci fossi stata tu al supermercato, probabilmente sarebbe successo il peggio. So che non sei quel genere di persona, altrimenti non avresti aiutato quel bambino senza ricevere nulla in cambio, ma se lo chiedo a te è proprio perché ho bisogno di qualcuno in possesso di un grande senso di giustizia, e se anche non bastasse sono disposto a ricompensarti profumatamente.
    A quel punto rimase in silenzio, lasciando a Gloria la possibilità di assimilare tutte le informazioni ed eventualmente fare altre domande.
     
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    Rimase in silenzio, ascoltando parola per parola quello che aveva da dire.
    Quindi quell'uomo era un mafioso.. Altra cosa a cui poteva benissimo arrivare, ma non spiegava esattamente il motivo dell'attentato. Non c'era dubbio che la questione fosse seria, e assunse un aria assorta ma attenta durante la sua spiegazione.
    Ascoltò poi la storia che diede origine al problema, e la ragione della minaccia.
    Osservò le foto che tirò fuori, dei due "Squali", soffermandosi sulla donna.

    Ecco perché quel cristiano ce l'ha tanto col mondo.

    Avrebbe fatto la stessa cosa, probabilmente, se si fosse ritrovata in una situazione simile. La vendetta era subdola ed abilissima ad avvelenare i cuori, facendo fare stupidaggini alle vittime. Ma non ti permetteva di fare quello che ti pareva.
    Il professore e tutti i suoi studenti di trovavano in una situazione davvero pericolosa.
    Sospirò, prima di riconnettersi al discorso che iniziava a farsi serio.

    E sentiamo, di che "lavoro sporco" parliamo qui?

    Poi avrebbero parlato di compensi e quant'altro, ma prima voleva sapere cosa voleva da lei.

    Ci tengo a chiarire: quello che ho fatto è stato unicamente perché lo ritenevo giusto, non sono alla ricerca di meriti o altro. Se non io, di certo qualcun'altro avrebbe fatto lo stesso. È stato il caso a volermi lì in quel momento.

    Ci teneva sinceramente a puntualizzare quella cosa. Il caso agiva in modi strani. Era il caso a far scatenare determinati momenti nella vita di ognuno, che le stravolgeva completamente.
    Vai a capire in base a cosa decideva.
     
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    Il discorso di Gloria sembrò entusiasmare Faust, apprezzava le persone molto onorevoli guidate principalmente dal loro codice più che da una morale generica e noiosa. Temporeggiò tuttavia, era evidente che la richiesta che voleva avanzare non era affatto facile, quindi cercò di addolcire la pillola con una snervante attesa.
    Non sono un santo, non avrei pietà di uno che ha fatto del male ai miei amici, che li ha trattati come animali. Se potessi lo ucciderei con le mie mani, ma ti chiedo semplicemente di intimidire lo Squalo. Se lo riterrai necessario uccidilo, ma mi basterà anche semplicemente sapere che non potrà più nuocere a nessuno. Non è una persona che merita pietà, ma accetterò comunque la tua scelta, mi hai già dimostrato di avere buon giudizio.
    Tornò a guardarla, nei suoi occhi c'era il sincero desiderio di trovare una soluzione a quella storia, ma non che fosse comoda anche per lo Squalo, semplicemente che mettesse in salvo una volta per tutte i suoi ragazzi.
    Senza i due capi, l'organizzazione mafiosa si scioglierà, non ci saranno più problemi per nessuno e staremo tutti tranquilli. Avrai il tuo compenso, la consapevolezza di aver fatto del bene e anche tutta la mia gratitudine...
    Sottolineò quell'ultima frase con un sorrisetto e un tono decisamente malizioso, e non ci provò nemmeno a nasconderlo. Gloria era una bella ragazza dopotutto, non era da lui far finta di non aver notato quella raggiante bellezza, quindi non avrebbe esitato a farle capire quanto fosse interessato ad approfondire la loro conoscenza e magari consolidare una piacevole amicizia.
    Ovviamente non ho intenzione di assoldare un sicario, ti aiuterò come posso nell'impresa, assumendomene ogni diretta responsabilità in caso. Non sono un codardo, voglio solo assicurarmi che i miei studenti siano al sicuro.
    Prima di darle altre informazioni però, doveva essere certo che Gloria avrebbe accettato, in diverso modo si sarebbe esposto troppo.
     
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    Non poté fare a meno di accennare un sorriso davanti alla sua richiesta, e poggiò il gomito sul bracciolo della poltrona, usando la mano per sostenersi la testa e socchiudendo gli occhi, appoggiandosi allo schienale.

    Caro, bastavano due parole per dire tutto questo: fallo fuori.
    Sia tu che io siamo consapevoli che lo Squalo non è un tipo che adotta mezzi come la diplomazia, e che preferirebbe di gran lunga far saltare in aria un grattacielo per appagare la propria sadicità. Ammesso e non concesso lasciasse stare te e i tuoi ragazzi, prenderebbe altre persone di mira, e saremmo punto e accapo. Se dobbiamo sbarazzarci di un problema bisogna annientarne la radice, e tutta la pianta marcirà.


    Tutti i problemi avevano questa univoca soluzione, per lei. Con le fondamenta in pezzi non c'era più alcun castello di vetro.
    Chiuse gli occhi, rimanendo in silenzio per qualche minuto come se stesse meditando sulla proposta, ma la risposta era già nitida nella sua mente.

    Accetto. Anche perché ho un conto in sospeso con lui.

    Si raddrizzò, risoluta nella sua decisione e nel concludere quella faccenda come si deve, una volta e per tutte.

    E poi, per lui sarà anche una grazia. Potrà raggiungere sua sorella e non dovrà più soffrire e far soffrire su questa terra.

    Unì le mani davanti a se, fissando in basso mentre pronunciava quelle parole, come se fosse una qualche preghiera o presagio espresso ad alta voce. Poi risollevò lo sguardo verso di lui, e si poteva quasi vedere del fuoco all'interno dei frammenti amestista.

    Dunque, dimmi tutto quello che serve sapere. Non tralasciare alcun dettaglio. E poi discuteremo del dopo, a lavoro finito.

    Quel compito l'avrebbe fatto anche gratis, ma voleva vedere quanto dava un simile incarico.

    Edited by Shorai no ha - 3/11/2015, 18:24
     
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    La sentenza di Gloria riempì di entusiasmo Fausto, anche se non lo diede a vedere comunque spalancò un sorriso divertito e malevolo, era evidente oramai che aveva puntato la persona giusta. Il suo intuito lo tradiva difficilmente.
    Sei una tipa risoluta, mi piace. E' una dote che apprezzo nelle donne, ma mai quanto apprezzo questa visione così reale della vita. Siamo sulla stessa lunghezza d'onda.
    Detto questo si lisciò le mani, non come un ridicolo stereotipo del super cattivo, ma bensì come se stesse eseguendo un rituale, e non era molto lontano dalla realtà. Dalla sua lanterna si sollevarono delle fiamme verdastre che avvolsero le sue mani, proiettando come per magia l'immagine tridimensionale di un luogo che sembrava una villa moderna e costosa.
    Lo Squalo vive all'interno di una villa molto importante e prestigiosa, viene considerata un'opera d'arte moderna a livello architettonico e vale molto denaro. Per questo è anche estremamente sorvegliata. Ma non sarà un problema aiutarti a creare delle distrazioni, quello è il mio forte. Dovrai semplicemente trovarlo, attaccarlo senza pietà e...
    Le mani dell'uomo si chiusero di colpo, facendo sparire la proiezione di fumo. Le fiamme si innalzarono verso il suo volto dalla quale fecero capolino quegli occhi vacui e spettrali. Faust la stava ora guardando direttamente negli occhi e per quanto maliziosamente intrigato, sembrava decisamente molto serio.
    Tuttavia, per me sarebbe imperdonabile mandarti al suicidio. Mi piaci, sei simpatica e affascinante, un fiore scarlatto come te non andrebbe mai sprecato. Quindi voglio assicurarmi che tu sia all'altezza di battere un nemico come lo Squalo... dopotutto non è uno sprovveduto.
    Sicuro di aver ottenuto la sua attenzione, Faust si alzò lentamente dalla poltrona, portando la mano sinistra a palmo aperto verso la lanterna. Quest'ultima si sollevò lasciando ciondolare le sue catene, come se fosse uno spettro lento tormentato. Thresh le fece cenno con la testa di seguirlo, voleva portarla in un luogo più consono per l'occasione.
    So quanto vali, ma non conosco la tua forza effettiva... lascia che io ti metta alla prova. Non ti dispiace un combattimento amichevole, vero?
    Avrebbe iniziato a ridacchiare divertito, lanciandole altri sguardi maliziosi. Se con un corpo del genere sapeva anche muoversi bene, Gloria era senz'altro una donna da non lasciarsi scappare.
     
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    Si era ripromessa di prendere le questioni seriamente, basta buffonate, era tempo di dimostrare di che pasta era veramente fatta. Non era più una bambina che veniva richiamata per aver fatto incazzare il tutore di turno di proposito. Anche se era uno dei suoi giochi preferiti da piccola, ma tralasciamo.

    Mi fa piacere sentirtelo dire. E' difficile trovare qualcuno che la vede come te al volo.

    Ammise sinceramente. Non si perse il movimento che fece con le mani, che materializzò un dato luogo con l'ausilio delle fiamme della lanterna. Si sporse leggermente per osservarlo meglio e impararne le caratteristiche, mentre lui dava le informazioni a riguardo. Non poteva trovarsi più d'accordo sulla sua strategia.

    In effetti sarebbe sconveniente fare il diversivo, e poi arrivare senza forze al mio obiettivo perché mi sono occupata di altra gente. Che lo Squalo mi annienta è sicuro al mille per mille in quelle condizioni.

    Facendo leva su entrambi i braccioli con le mani si alzò a sua volta, portandosi davanti al tavolino e incrociando le braccia al petto, piegando leggermente la testa di lato mentre lo seguiva con lo sguardo.

    Non è uno sprovveduto ma cede facilmente all'ira. E' un punto che ho già usato a mio favore. E non fare il marpione, siamo qui per lavorare.

    Gli fece cenno di no col dito indice, come se servisse a cancellargli quello sguardo malizioso che gli apparso da cinque minuti a questa parte, fissandolo seria. Non era una facile, e non si lasciava ammaliare dal primo individuo tenebroso e affascinante che le attraversava la strada.
    Comunque, quella del combattimento amichevole. Poteva essere arrugginita, e non rifiutava una buona occasione per ripassare.

    No che non mi dispiace. Ti seguo.

    Gli fece un cenno col capo, riportando le braccia lungo i fianchi.
     
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    CITAZIONE
    Nome partecipanti: Thresh VS Gloria
    Livello partecipanti: 4 VS 1
    Energia partecipanti: Lord of War VS Shihan
    Numero di partecipanti: 2 no intrusioni
    Livello del Potere: 4 VS 1
    Abilità Fisiche G1: Gigas 4, Mach 4, Shell 4, Jumper 4, Sense 4, Strike 4, Vision 4, Energy 5, Charge 4.
    Abilità Fisiche G2: Gigas 2, Mach 2, Shell 2, Jumper 2, Sense 2, Strike 2, Vision 2, Energy 2, Charge 2.
    Tecniche Personali G1: Bloodthirster, Iron Maiden, Lo Waxmeister, Ius primae noctis, Icon Of The Sin, Forgotten Souls, Rafflesia, Ruler, Spinal Raper, Goliath, Seath il Senzascaglie, Phantasmagoria, Apocrypha, Man in The Mirror.
    Tecniche Personali G2: /
    Tecniche Loto G1: Ninjutsu 1, 2, 5, 11, 13 e 18 - Rinjutsu 1, 2, 9 - Juinjutsu: Tutti dall'1 al 25 e il 27.
    Tecniche Loto G2: Kearinomanzia 1 e 7.
    Armi & Equipaggiamento G1: Dark Passage
    Armi & Equipaggiamento G2: Daw, Beretta M92FS [Pistola]
    Luogo: Palestra sotterranea dell'edificio "The Box". Una zona rettangolare di 40 metri in lunghezza e 20 di larghezza, alta 10 metri di soffitto. Le pareti sono costellate di diverse armi fissate al muro in maniera molto sicura. I pavimenti sono solidi ma composti di un materiale fatto appositamente per attutire le cadute.

    Le ragazze che volevano dimostrarsi tutt'altro che facili commettevano un errore in partenza. Un uomo risoluto non aspetta altro che una sfida stimolante. E poi un lavoro senza passione è quasi vuoto. Ma queste considerazioni le tenne per sé, effettivamente era presto per fare il marpione, o almeno non in maniera così esplicita. Faust fece strada, grazie alla sua lanterna non ebbe bisogno di accendere le luci e probabilmente lo fece più che di proposito. Si avvicinarono ad una rampa di scale che sembrava finalizzata ad un uscita di emergenza, ma invece volgeva verso il basso, andando al di sotto del piano terra. Mentre si avvicinavano al luogo, il professore spiegò la necessità di una simile costruzione.
    Immagino tu sappia che oramai le scuole non servono più solo ad insegnare importanti nozioni, ma anche a forgiare combattenti. Non sei la prima a cui faccio fare un allenamento da queste parti, per questo siamo attrezzati.
    Arrivarono all'interno di quella che sembrava una grande palestra sotterranea, costituita da un pavimento simile alla gommapiuma ma più resistente, ugualmente elasticizzato ma perfetto per ottenere la stabilità tipica di un normale campo di battaglia. Sulle pareti della stanza c'erano ogni tipo di arma, e Thresh afferrò un lungo bastone di 2 metri in fibra di carbonio. L'immensa stazza del professore adesso che era in piedi e armato si fece notare: nonostante Gloria fosse una ragazza alta e slanciata Faust era molto più alto di lei. Si posizionò al centro della palestra facendo roteare ai lati il bastone, rimanendo molto concentrato.
    Sentiti libera di attaccarmi come meglio credi. Qualsiasi arma, tecnica o abilità andrà bene, non ti sottovaluterò.
    La stanza era un rettangolo lungo 40 metri e largo 20, il soffitto distava circa 10 metri dal pavimento, c'era molto spazio per combattere e l'illuminazione era ottimale. Faust si voltò verso di lei, piazzando il bastone a terra molto vicino al suo piede destro, stringendolo in mano dal medesimo lato con una certa forza. Lo sguardo del professore non era cambiato: ghignava malizioso ed entusiasta. Serviva molto più di un normalissimo dito negativo per scoraggiare un tipo come lui.

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    [Thresh]


    [Status Fisico]: In forma.
    [Status Psicologico]: Divertito e intrigato.
    [Energia]: 200/200
    [Potere]: ///
    [Tecniche]: ///
    [Macchine in campo]: ///
    [Statistiche]: ///
    [Equipaggiamento]:
    - Dark Passage intorno alla vita.
    - Bastone impugnato nella mano destra



    Ecco un normalissimo inizio di combattimento. Compilazione della scheda, scelta della zona, breve introduzione e preparazione. Ti faccio subito notare che, avendo 20 punti exp, non sei più energia Newbe ma Shihan e dovresti anche ritirare un "premio" in SP adiacente a quel livello. Controlla QUI per non fare errori. A parte questo, vediamo di capirci un pò con questi combattimenti, non esattamente identici alle missioni. Prima di tutto questa è la parte che noi definiamo "entrata in scena", è un momento di non-aggressione dove i personaggi cercano di introdursi restando affini alla loro personalità senza il pericolo di essere attaccati a tradimento. Quindi prenditi tutto il tempo di fare una buona preparazione, nessuno ti darà fastidio. Questa è l'occasione giusta per "spararsi la posa" XD altro modi di dire che consiste semplicemente nel mettere in evidenza il proprio PG e farlo sembrare figo. Non so tipo tagliando in due il chicco di riso che stringeva tra le zampe la mosca che ti è passata di fianco.
     
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  14. Shorai no ha
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    Esistevano sia uomini che si lasciavano intimidire dal primo "no" e altri che non recepivano il messaggio al volo. Del secondo genere in giro dovevano essercene parecchi, insomma.
    Ma la testardaggine era una cosa che apprezzava molto negli altri individui: nel fare cose con un senso, non nel fare stupidaggini infantili e sconclusionate.
    Con solo la lanterna a far luce seguì il professore lungo quella che dava l'idea di essere una scala antincendio, ma quale uscita andava sottoterra? Il "The Box" ne nascondeva di segreti, manteneva il suo interesse stimolato.
    Non si riusciva a vedere dove stavano andando, anche sforzando la vista in fondo era nero, quindi si limitò a prestare attenzione alle parole del professore e a non mancare qualche scalino nella discesa.

    Fino a dieci anni fa le scuole erano semplicemente edifici noiosi dove eri obbligato a studiare le materie che ti dicevano, ma le cose cambiano in fretta. Così tanto che se non stai attento rimani indietro.

    Per questo aveva lasciato per continuare da "privatista". Anche se non se n'era certo andata per le lezioni.
    Finalmente giunsero alla base delle scale, e fu come entrare in un nuovo mondo. Aprì leggermente la bocca, profondamente sorpresa, per poi pronunciare queste parole, ferma sulla soglia.

    .. E di certo non c'erano cose di questo genere, a scuola.

    Sgranò gli occhi che presero a brillarle come quelli di un bambino il giorno di Natale, quando trova un sacco di pacchetti sotto l'albero addobbato. Quello era un nuovo ed eccitante mondo pieno di armi e spazio per allenarsi. Si sforzò di non mostrarsi troppo compiaciuta, ma la sua espressione diceva fin troppo. Un sacco di armi luccicanti attaccate alle pareti, di ogni genere, grandezza, natura.
    Adocchiò subito quelle che avrebbe usato, e si avvicinò al muro staccando due asce lucide di pari dimensioni, prima una e poi l'altra, facendole roteare una alla volta, testandone la maneggevolezza, il peso, muovendole come se non avesse fatto altro da quando era nata.

    Ma sì, possono andare.

    Disse fra sé e sé, compiaciuta nell'impugnarle con decisione, per poi dirigersi verso il centro della grande stanza, dove Faust la stava già aspettando, a debita distanza, un cinque o sei metri a separarli.
    Quell'espressione che aveva al piano di sopra se l'era portata quasi con orgoglio, come a ostentare che non gli aveva fatto un baffo quello che gli aveva detto. E non voleva dire, ma aveva una stazza bella imponente, e quasi sicuramente un potere di pari entità. Non lo avrebbe scalfito nemmeno volendolo.

    Va bene, facciamo questa cosa.

    Fece roteare le due asce un altro po' riflettendo su come iniziare, poi si bloccò di scatto, e prese velocità puntandolo. Un semplice attacco frontale, non le veniva niente di meglio in mente, e non era lì per essere valutata su originalità o spettacolarità. A un paio di metri di distanza spiccò un salto sfruttando la rincorsa, sollevando le braccia nel balzo per poi muoverle nello stesso tempo in avanti, verso di lui.
    Se non parava o evitava poteva mozzargli le braccia di netto. E sarebbe stato davvero un brutto spettacolo.

    Wa15yfu

    Gloria


    • Status Fisico: Perfetto
    • Status Psicologico: Carica e determinata
    • Energia: 65/65
    • Tecniche usate: //
    • Potere: Attivo - Livello 1
    • Equipaggiamento: Due asce, una per mano; Daw nascosta sotto la maglia, in un fodero, legata alla schiena con delle cinghie e il manico rivolto verso il basso; pistola nella fondina attaccata alla cintura.



    Edited by BOLSHAK VS DOOM - 4/11/2015, 16:00
     
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    Gloria ci sapeva fare con la scelta delle armi, ma forse due asce non erano l'ideale contro un bastone. Tuttavia, la scelta della strategia fu chiara a Fausto solamente dopo che partì all'attacco. Ai suoi occhi la ragazza era molto lenta, ma fu paziente nell'aspettarla afferrando subito il bastone con entrambe le mani, scattando verso di lei mentre era mezz'aria. Rimanendo sul suo posto avrebbe donato a Gloria il vantaggio della caduta libera, ma scattando verso di lei poteva intercettarla mentre era in volo proprio quando le braccia spalancate pronte ad attaccare l'avversario la rendevano più vulnerabile e scoperta ad un attacco diretto. Thresh si limitò a sferrare un colpo di affondo con l'estremità del bastone, usando entrambe le mani per piazzare l'attacco sullo sterno della ragazza. Con la giusta pressione in quel punto poteva spezzarle il fiato, togliendole così ogni forza. Dopo aver attaccato Gloria, Thresh avrebbe continuato a fare forza verso l'alto, in modo da non concederle un atterraggio soffice: Gloria era leggera e il professore era molto forte, gli fu semplicissimo semplicemente ribaltarla, lanciandosela alle spalle per poi farla ricadere in salto mortale nella direzione opposta a quella del salto, col preciso intento di farla cadere rovinosamente di schiena.
    Una mossa interessante, ma troppo impulsiva. A quest'ora saresti già morta... e io ne starei soffrendo tantissimo...
    Se tutto fosse andato secondo i piani, Thresh si sarebbe voltato di colpo verso Gloria mentre era ancora in caduta libera, ridacchiando melodrammatico offrendole il sorriso più malizioso che poteva concederle. Non era ancora riuscito a toccarla, ma portando il bastone contro il braccio e la schiena iniziò a camminare pazientemente intorno a lei, molto lento, come un predatore che sta puntando la sua cena con fare affamato. Avevano appena iniziato, e quella non era che una lezione.

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    [Status Fisico]: In forma.
    [Status Psicologico]: Divertito e intrigato.
    [Energia]: 200/200
    [Potere]: ///
    [Tecniche]: ///
    [Macchine in campo]: ///
    [Statistiche]: ///
    [Equipaggiamento]:
    - Dark Passage intorno alla vita.
    - Bastone impugnato nella mano destra



    Bisogna ASSOLUTAMENTE ridimensionare l'immagine per renderla consona alla scheda status XD se non sai come fare basta dirmelo che ci penso io. Ad ogni modo, la descrizione del post è ottimale, non hai perso tempo e sei passata subito all'attacco (non è un errore, è semplicemente una scelta di stile) e lo hai fatto in maniera chiara e sufficiente. Il post è buono, ma come puoi vedere ne ho approfittato subito per sbatterti in faccia una delle più terribili realtà del nostro GDR: il salto XD
    Sembra una cosa stupida, ma dato che non voli né leviti né hai abilità di questo genere il salto è un azzardo poiché ti impedisce di schivare gli attacchi del nemico mentre sei in volto. ti dona una posizione strategica certo, ma ti rende anche immensamente vulnerabile. Dato che hai un potere psicocinetico ti consigliere di inventare qualche mossa che possa sopperire a questo svantaggio, ma lascio a te le conclusioni. Dato che ti sei esposta così tanto io ne ho approfittato per colpirti durante la tua mossa, assicurandomi praticamente un attacco pressoché sicuro al 99% (occhio: nessun attacco è mai sicuro al 100%) che ti ha messa KO, costringendoti a rincominciare l'azione. Questo è quello che noi chiamiamo "intromettersi nel post avversario", sostanzialmente si tratta di interrompere una catena di mosse sfruttando punti fragili della strategia. E' una manovra rischiosa ma diffusa, ma ti invito a pensare che l'efficacia di questa manovra è dipesa anche molto dalla tua inesperienza e dal dislivello tra Gloria e Thresh, quindi non abusarne assolutamente. Adesso hai lo spazio per provare un nuovo approccio, non avere timore!
     
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51 replies since 31/10/2015, 08:34   485 views
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