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Shorai no ha
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Lo sapeva prima ancora di lanciarsi che era una mossa azzardata, e che quella finita a gambe all'aria era quasi sicuramente lei fra i due. Ma la seconda parte fu presa fin troppo sul serio.
Che Faust fosse forte ne era a conoscenza solo a colpo d'occhio, ma l'immediatezza con cui la spazzò via fu leggermente sconcertante. E fortuna che il pavimento attutiva le cadute, o si sarebbe fatta un bel po' male. Il colpo allo sterno fu particolarmente doloroso, ma nella caduta riuscì a darsi una spinta a mezzaria e ad atterrare con le braccia serrate davanti al volto, in modo da rotolare semplicemente sulla schiena e prendere il colpo solo agli arti superiori, finendo stesa.
Aprì le braccia di lato, le mani che impugnavano ancora saldamente le armi, e corrucciata constatò fissando il soffitto:
Ah.. Dannazione ..
Una "forza indisciplinata", era stata più volte definita, che si butta mirando a distruggere l'obiettivo, noncurante di cosa succede o delle conseguenze. E lei come aveva risposto? "Me ne sbatto il cazzo che non ho!"
Sì, una ragazzina estremamente educata, la Gloria di dodici anni.
Sollevò la testa, per vedere il professore capovolto avvicinarsi e prendere a girarle intorno.
Senta, lei; sì, con il bastone. Mi potrebbe dire o farmi vedere dove sbaglio man mano, così posso evitare di fare altre figure e/o cadute imbarazzanti come questa?
E si indica usando solo due dita della mano destra, come se con quello potesse rievocare la scena di qualche minuto prima. Non è chiaro nemmeno a lei perché l'ha chiamato con la terza persona.
Anche una carrellata teorica non sarebbe male.. e smettila di guardarmi in quel modo! Assumi l'espressione del professore!
Assunse un tono stizzoso solo per dire l'ultima frase, indicandolo addirittura, prima si sollevare il peso verso la parte superiore del corpo e alzarsi con un balzo, atterrando in piedi con un tonfo, massaggiandosi poi il petto con il polso in una lieve smorfia.
Edited by Shorai no ha - 4/11/2015, 20:11. -
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Thresh reagì ridacchiando divertito, era raro che qualcuna gli facesse notare quanto era lascivo e marpione, molte si limitano ad ignorarlo con scarsi risultati. Gloria era una tipa che non si tirava mai indietro, affrontava chiunque e qualsiasi situazione a testa bassa. Che spirito indomabile, sublime! Thresh era pronto a riempirla di complimenti, ma una persona a terra non merita nessun elogio, per questo rimase in silenzio. La lasciò rialzarsi, mentre si bloccava davanti a lei iniziando a roteare lentamente il bastone.
Ti hanno insegnato ad usare gli occhi, ma non devi mai dimenticarti la cosa più importante: non li hai solo tu. Tutto quello che vedi lo vede anche il tuo avversario, e quando combatti così, faccia a faccia, non c'è nessun segreto al di fuori dei tuoi pensieri. Devi essere imprevedibile, non saltare finché non sei sicura di schiacciarlo!
Fu Thresh stavolta a fare la prima mossa, lanciandosi verso di lei lasciando roteare il bastone a destra e a sinistra, utilizzandolo come una difesa. Quella manovra permetteva di evitare e deviare facilmente tutti gli oggetti che Gloria avrebbe potuto lanciargli, era una mossa fatta appositamente per mostrare alla sua "allieva" come avvicinarsi senza correre rischi. E non era solo una manovra difensiva: in quel modo manteneva in movimento il bastone, così che una volta avvicinatosi a Gloria avrebbe provato a colpirla usando la mano sinistra: un colpo fendente all'altezza del fianco della ragazza, da destra verso sinistra. Il colpo sarebbe stato preciso e potente, ma si limitò esclusivamente a quel movimento, senza aggiungere altro: una manovra per lasciare spazio a Gloria.SPOILER (clicca per visualizzare)Hai colto subito cosa volevo dirti con "99%": nonostante la mossa fosse quasi impossibile da evitare hai comunque evitato il peggio cambiando la posizione di caduta e gestire meglio lo schianto. Ottima mossa che ti salverà spesso la vita in combattimenti seri, tuttavia almeno il danno sullo sterno dovresti segnalarlo nello status fisico, occhio. La mossa che ho fatto è molto "semplice" e neutrale, è studiata appositamente per non lasciarti la possibilità di infilarti nella mia azione, poiché io effettivamente ho solo scritto che cerco di correre verso di te e semmai riuscirò ad avvicinarmi sferrerò quel colpo, se però proverai ad intercettarmi sicuramente avrò modo di difendermi. Questa è una mossa che io definisco "basso rischio-basso guadagno", effettivamente non mi da molte possibilità di colpirti né di metterti in difficoltà, ma resto nella stessa situazione anche io, inoltre posso chiudere le distanze se un contatto fisico è quello che desidero. E' importante padroneggiare questi due aspetti (mosse rischiose e poco rischiose) per decidere accuratamente il momento giusto in cui sfruttarle e ottenere quindi un vantaggio. I combattimenti sono molto più lunghi e difficili delle missioni: le missioni ti mettono contro una difficoltà da superare, un combattimento invece ti mette di fronte ad una PERSONA che ti darò TANTE difficoltà da superare. E' una partita a scacchi, non esiste paragone più giusto.. -
Shorai no ha .
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Era un'affermazione quasi ovvia quella del professore, ma in combattimento era un elemento essenziale, se non fondamentale. La vista. Che senso aveva un attacco potente se ti lasciava totalmente scoperto? Bisognava pensare a non lasciare punti ciechi quando si partiva, altrimenti il risultato non sarebbe stato di certo quello voluto.
Nel vederlo fare la prima mossa, roteando il bastone a destra e a sinistra mentre caricava verso di lei, indietreggiò di qualche passo, roteando l'ascia sinistra sopra la testa prima di lanciarla, mancandolo clamorosamente di un metro abbondante sopra la testa. Ma il suo scopo non era colpirlo sul davanti, dov'era protetto, ma sul dietro, dove era scoperto.
Eseguì svelti due movimenti con la mano, in modo da far prendere all'ascia un angolo retto e dirigersi verso la schiena del professore curvando nella discesa.
Se lui avesse fatto un qualsiasi gesto per evitarla, scansarla o deviarla, distraendosi così da lei anche solo per un'istante, si sarebbe abbassata immediatamente schiacciandosi quasi a terra con il corpo, evitando un qualsiasi attacco che pianificava ad un altezza superiore, tenendosi su con il gomito sinistro e usando un piede per calciarlo alla caviglia quando fosse stato a portata di colpo, mantenendo l'altro braccio davanti a sé, in modo da proteggersi da qualsiasi colpo rivolto verso il basso con la seconda ascia.. -
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L'ascia lo mancò, fin troppo facilmente forse ma lì per lì non ci fece caso. Sapeva destreggiarsi così bene con le armi ma mancava un tiro del genere? No, assurdo. Per questo mentre roteava il bastone Thresh si rese conto quasi all'ultimo secondo dell'ascia che veniva manipolata da Gloria semplicemente con l'uso della mente.
Un potere interessante!
Fu molto facile includere nei complessi movimenti rotatori del bastone anche un colpo mirato alle sue spalle per deviare l'ascia, questo non lo avrebbe rallentato né gli avrebbe impedito di portare avanti il suo attacco, ma lo distrasse quel tanto che bastava per lasciare a Gloria un minimo di spazio. Gloria si appiattì a terra, calciandogli una gamba per farlo cadere. Thresh cercò di recuperare ma non riuscì a non sbilanciarsi, venendo colpito sulla caviglia inevitabilmente. Il professore sgranò gli occhi con fare sorpreso, ma senza distrarsi impugnò il bastone a due mani in caduta libera così da poterlo mettere davanti all'ascia di Gloria e lasciarlo scivolare fin sul polso della ragazza. La caduta lo spinse a terra sopra di lei ,e avrebbe spinto il polso della ragazza contro il pavimento, vicinissimo alla sua testa, costringendola a disarmarsi a causa dell'impatto e del peso con Thresh. i due si ritrovarono uno davanti all'altro, a terra con i volti estremamente vicini e le braccia sollevate. Nessuno dei due sembrava stanco e anzi, Thresh allargò un sorriso soddisfatto visto che finalmente la vedeva da molto vicino e poteva quasi toccarla.
Iniziavo a pensare di non piacerti... ehehehehe... sai, questa situazione contro lo Squalo sarebbe pericolosa, pare sia un grosso pervertito...
Lo disse come se lui invece fosse semplicemente innocente. Il professore continuò a tenerla bloccata in quella situazione, voleva metterla in svantaggio imbarazzandola forse? Il suo respiro caldo, il suo sguardo lascivo ma penetrante, quasi ipnotico, erano tutti elementi che Gloria non poteva evitare. La battaglia era appena diventata anche psicologica... e molto più fisica.SPOILER (clicca per visualizzare)Ottima, ottima mossa, stai sfruttando benissimo il tuo potere, per un livello basso questo genere di trucchetti sono oro nelle battaglia e nei combattimenti, non risparmiarne mai di simili quando puoi. Il mio PG si è ritrovato in svantaggio ma ha recuperato in maniera volontariamente goffa per arrivare ad una situazione in cui i nostri PG hanno un contatto fisico più intenso. Thresh gioca molto sulla seduzione e la pressione psicologica durante il combattimento, sono cose che influiscono ed alcuni poteri possono darti dei malus in questo senso (ad esempio l'Eromanzia). Adesso è il momento di giocarsela in maniera più intrigante, non scordarti che siamo comunque in combattimento, ma non sol attacchi a sorpresa distraggono i nemici. Non sottovalutare l'importanza di una buona giocata all'interno di un'azione.. -
Shorai no ha .
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L'attacco era andato esattamente come aveva pianificato, tranne forse l'ultima parte. Per qualche arcana ragione riuscì proprio a caderle addosso. Per un istante le parve di vedere il tutto in slow motion, e la parte migliore fu sicuramente la faccia sorpresa del professore, erano piccole soddisfazioni di vita.
Ma, si sentì raggelare fin dentro le ossa quando tutta la massa dell'uomo le precipitò addosso, schiacciandola giusto un po'.
Faust .. pesi .. non ti facevo un'imbranato..
Brontolò, cercando di districarsi da sotto di lui, ma notò che, sempre in qualche modo, era riuscito a disarmarla oltre che ad immobilizzarla. E fare due più due fu davvero molto facile.
...Ammettilo, mi sei caduto addosso di proposi-
Nello spostare lo sguardo, e incontrare il suo, poté anche constatare /quanto/ vicino le stava. Da freddo prese a sentire caldo, un po' come fa un'animale quando sa di essere in trappola, e non ha via d'uscita.
-to.
Deglutì a vuoto, non potendo fare a meno di ricambiare il suo sguardo, come vittima di uno strano incantesimo. Sentiva il fiato di lui scontrarsi con il proprio, e se si fosse premuto con più intenzione su di lei, poteva pure sentire il suo battito cardiaco, che un po' per la situazione stava accelerando.
Non era sua intenzione mostrarsi debole davanti a lui, aveva un orgoglio grosso quanto una montagna, farlo davanti un nemico poi sarebbe risultato fatale..
Socchiuse gli occhi, abbassando lo sguardo con un improvvisa e insolita timidezza, del colore che andava a tingerle le guance alle sue parole, rimanendo in silenzio.
Spostò la mano libera sul suo volto, all'altezza della guancia, accarezzandogliela dolcemente mentre sollevava lo sguardo, avvicinandosi al suo volto. La mano prese a scendere, andando a sfiorargli il collo con la punta delle dita mentre si avvicinava al suo orecchio, scendendo poi verso il suo corpo. Con la gamba, intanto, strofinava lentamente e quasi impercettibilmente in mezzo alle sue gambe. Prese a sussurrargli, con un tono caldo e suadente ma anche con una nota di innocenza e una certe malizia, muovendo la mano sul suo petto:
Sai, io non sono mai stata con un uomo... in quel senso...
Posò le labbra sul suo lobo, in un impercettibile bacio, mentre in basso con una forza sufficientemente inaudita alza la gamba dove prima la teneva solo appoggiata in uno scatto, concludendo la frase:
...e non credo succederà oggi, mio caro.
Senza perdere istanti preziosi fece slittare il polso da sotto il suo bastone, scostandolo leggermente per liberarsi rotolando poi sulla destra e rialzandosi di scatto, lisciandosi i vestiti e inspirando grosse zaffate di aria. Da caldo adesso era tornato tutto freddo, e doveva dire che era proprio quello che i suoi polmoni avevano bisogno. Con due gesti si ri-impossessò delle sue due asce, facendole roteare e guadagnando ancora distanza da lui, indietreggiando, per poi fermarsi, incrociandole davanti a se come si farebbe con due spade.
Allora professore, ci alziamo?
Domandò, con tono sbrigativo, regolarizzando di nuovo il respiro.
Ah, scusi per il calcio.
Aggiunse, proprio alla fine.. -
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Thresh si lasciò trasportare dalla carica erotica della ragazza, non poteva negare che ne fosse affascinato, come ogni ragazza attenta al suo aspetto poi aveva un odore delizioso, dolce, quasi ammaliante e non perse occasione per avvicinare il proprio naso alla chiama vermiglia della ragazza, come se stesse assaporando un delizioso mazzo di rose.
Che posso farci, sono un tipo espansivo... mi piace il contatto fisico...
Ridacchiò soddisfatto mentre Gloria cercava di impressionarlo in ogni modo, in realtà non serviva molto, la sua faccia tosta e il suo fascino erano più che sufficienti per incantare il professore che non ci mise nemmeno due secondi a mostrarle il suo entusiasmo, anzi: Gloria poté percepire subito quanto fosse eccitato toccandolo con la gamba, un'erezione che sembrava quasi di metallo per quanto risultava virile e compatta, quell'uomo era un vizioso, poco ma sicuro. Ma ciò che veramente lo accese, e che lo confermò il suo olfatto sopraffino facendolo ispirare fino al soffocamento, fu l'ammissione di un piccolo segreto a proposito della sua esperienza da parte di Gloria. Era vergine, e questo si che rese di marmo il professore, come se avesse appena scoperto una miniera d'oro. Non fece in tempo a ringraziare la sua divinità per un simile dono che subito Gloria completò la pietrificazione con un violento colpo sui gioielli del professore, il colpo fu tale che Thresh espulse una notevole quantità di aria dalla bocca in un istante, restando pietrificato e lasciando quindi libera uscita alla ragazza, così che Gloria potesse liberarsi senza troppi problemi mentre il professore accusava. Ci mise più di qualche istante per riordinare i pensieri, poi semplicemente alzò la testa mostrando un sorriso a 32 denti spezzato da una delle grosse trecce bianche che gli ricadeva dalla testa sul viso. I suoi occhi sembravano accesi di un bagliore tetro ora. Quel colpo non lo aveva scosso... lo aveva eccitato ancora. Thresh adorava il dolore, a bloccarlo non era stato il colpo ma bensì quella serie di meravigliose sensazioni tutte insieme.
Ti chiedo perdono, fin'ora non avevo preso sufficientemente sul serio questo allenamento... ma credimi, ora sono molto motivato.
Invece di rimettersi in piedi, semplicemente si lasciò scivolare con il sedere a terra, per poi mettere le gambe in posizione conserte. Era seduto, con il volto abbassato ma il sorriso ancora completamente spalancato e compiaciuto. Con la mano sinistra teneva la sua lanterna che stava emettendo molte più fiamme verdi del normale, mentre invece il bastone era stato completamente abbandonato.
Lo Squalo non ha un potere del genere, ma dicono che bisogna essere pronti a tutto, quindi lascia che ti metta in difficoltà sul serio...
La lanterna esplose in una colonna di fiamme spettrali che invase completamente il capo, il luogo si fece buio e tetro, ricoperto da queste anime lamentose che cercavano disperatamente aiuto. Sicuramente solo un trucco scenico, ma indubbiamente ben congegnato. Alle spalle di Gloria, a soli 30 centimetri dai suoi talloni, iniziò a sollevarsi dal terreno quella che sembrava essere un'enorme spada arrugginita formato gigante. Si trattava di una delle macchine da tortura che Thresh poteva evocare con il suo potere, la Bloodthirster che oltre ad essere minacciosa e imponente poteva anche cogliere di sorpresa la ragazza. Probabilmente Gloria non si sarebbe accorta subito della sua evocazione, per questo dalla sommità della spada, vale a dire all'estremità dell'impugnatura dove vi era incastonato un teschio di ferro nero, partì quella che sembrava una catena creata appositamente per intrappolare le persone, lanciata con decisione verso il braccio destro della ragazza come se volesse afferrarla al volo. Thresh stava dunque iniziando a combattere sul serio? Eppure si era fermato, restando lì immobile, addirittura seduto e in posizione concentrata, un pò come se volesse sfidarla ad attaccarlo direttamente.SPOILER (clicca per visualizzare)Esattamente quello di cui parlavo: il mio PG è un provolone perverso, impossibile non cedere di fronte alla bellezza di un simile PG e la sua performance quasi "innocente", questo ti ha concesso un vantaggio e sei stata in grado di rincominciare l'azione. Adesso passiamo ad una lezione molto più importante: non solo tu hai i poteri. PNG, PG o anche piccoli ostacoli hanno tutti qualche abilità speciale che ti darà un gran filo da torcere, quindi inizieremo con qualcosa di leggero. Il potere di Thresh è particolare, ma incredibilmente adatto per la situazione: vediamo come provi a contrastarlo così ti darò qualche utile consiglio.. -
Shorai no ha .
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Il modo in cui la stava annusando e quella cosa fatta di legno che aveva al posto del suo attributo maschile furono di certo le due cose a metterla più a disagio, quando era nella sua morsa. Ma adesso era contenta di non essere più là sotto.
La sua risposta, però la lasciò perplessa, quasi quanto i suoi gesti: che non stava facendo sul serio era chiaro, ma non aveva la più pallida idea della reazione che aveva scatenato in lui.
Tra l'altro, essere vergini da dove veniva era una cosa peggiore addirittura della peste, se non ce l'avevi larga come un campo da basket di medie dimensioni non eri donna. E sinceramente era contenta di com'era adesso, non le erano mai interessate quelle cose, mettendo che pure il suo tutore era un figo della madonna.
Spalancò gli occhi, immobilizzandosi quando si mise seduto, terribilmente rigida. Lo stupore la fece rimanere in quella posizione quando si levarono le fiamme verdi dalla sua lanterna, e tutto intorno a loro cambiò drasticamente.
Sembrava di essere in un girone dell'Inferno, effetto scenografico o meno, e quello che sentì a pelle era la stessa sensazione provata nel suo ufficio, ma ben più intensa e negativa. Le piaceva, ma allo stesso tempo la inquietava, non al punto di spaventarla, ma sicuramente abbastanza da farla stare allerta come non mai.
Che cosa stai combinando?
Domandò a denti stretti, spostando velocemente lo sguardo da una parte all'altra.
Fu come se qualcosa, ora, le comprimesse i polmoni, rendendo una cosa facile come respirare difficoltoso.
Non si rese conto di cosa si stava sollevando alle sue spalle, ma il suo udito fu decisivo quando avvertì un rumore metallico alle sue spalle, e sollevò di scatto il braccio vedendo una catena schizzare proprio di fianco a lei, spostandosi di lato e poi in avanti, voltandosi verso la "cosa" e dando le spalle a Faust.
E quella COSA sarebbe?!
Digrignò con forza maggiore i denti, accigliandosi. Non che si sentisse veramente in pericolo, per carità, ma sperava che il professore sapesse cosa stava facendo.
Si impose di non alterarsi o perdere la testa, chiudendo gli occhi e riportando le braccia lungo i fianchi. Allentò la presa sulle asce, fino a farle cadere per terra insieme, con il tipico clangore.
Che fosse un segno di resa?
...
La mano destra si aprì, mentre delle lievi scintille si creavano dalle sue dita. Doveva dare il tutto per tutto?
Bene.
Dal nulla si materializzò una sottile massa elettrica, che si allungò per prendere la forma di una lancia di un metro e mezzo. Si girò negli ultimi secondi in cui si stava materializzando, lanciandola contro il professore.
Credeva di avere la partita in pugno, per questo se ne stava seduto e "indifeso"? Probabilmente.
Credeva che se ne sarebbe stata ferma? Anche no.. -
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Il professore rimase lì immobile a ghignare divertito, era da un pezzo che non usava i suoi poteri in maniera del genere: assolutamente non necessari e per di più non era fatto per spaventare la ragazza, bensì per affascinarla. Un uso insolito per le sue macchine che addirittura non riuscì a spaventare Gloria: la ragazza infatti messa alle strette decise di provare con un altro approccio sfruttando l'arte magica del fulmine per scagliare una lancia elettrica verso il professore. Dovendosi preoccupare di prendere bene la mira e tirare, Gloria non ebbe modo di schivare la catena che semplicemente la afferrò: invece di aggrapparsi al braccio che era in movimento si saldò piuttosto intorno al collo della ragazza, tirandola verso il piatto della spada e sollevandola leggermente, come a volerla impiccare. Thresh rimase immobile aspettando l'arrivo della lancia diretta verso la sua testa. Sollevò all'improvviso la mano destra, mettendola in posizione in modo da formare un cilindro con le dita per rallentare la lancia. utilizzò il tekkai parziale per rendere più resistente la sua mano. Poi il fulmine continuò a correre verso la testa del professore, che tuttavia si infranse in mille scintille senza nulla di fatto dato che il secondo Rinjutsu di Thresh, il Cranio di Cristallo, avrebbe annullato definitivamente il danno. Gloria nel mentre sarebbe stata strattonata dalla catena verso la spada, avvertendo chiaramente il rumore di altre piccolissime lame che fuoriuscivano dalla forma principale. Tutte quante comparvero al limite del suo corpo, a fior di pelle ma sfiorandola appena, senza farle nemmeno un graffio. Qualche centimetro più al centro e la povera Gloria si sarebbe trasformata in un colabrodo. Finalmente Thresh si rialzò, iniziando a ridere compiaciuto.
Ahahahaha! Dai non pensavi mica che avrei fatto sul serio? Che faccia che hai fatto. Tranquilla! tutti trucchi scenici...
La catena intorno al collo di Gloria scomparve, così come le lame, poi la spada sprofondò di nuovo verso il terreno. Il professore allungò una mano verso di lei per aiutarla a non cadere adesso che la spada stava per scomparire, altrimenti non avrebbe ritrovato facilmente l'equilibrio. Nel mentre le fiamme spettrali che avevano invaso la stanza venivano assorbite di nuovo dalla lanterna del professore, riportando il tutto ad uno stato di quiete quasi irreale. Thresh mantenne comunque un sorrisetto malizioso sul volto, era piuttosto soddisfatto.
Non sarai mica arrabbiata, è stato divertente e poi so bene che sei una ragazza coraggiosa... e adesso che abbiamo combattuto so anche che hai del potenziale.
Il tono di voce che utilizzò parve farle intendere che il discorso non era ancora concluso, e che c'era molto di cui potevano parlare ancora, che non riguardava solo l'allenamento...SPOILER (clicca per visualizzare)Ultimo avviso: hai notato cosa ho fatto? Ho creato una difesa in due tempi. Tekkai parziale sul braccio per diminuire l'efficacia della lancia e poi cranio di cristallo. Nessuna mossa resta invariata passo per passo, qualsiasi agente può diminuirne l'efficacia, anche questa è una lezione importante da tenere a mente. Direi che possiamo fermare qui il combattimento, quindi non è più necessaria la scheda status.. -
Shorai no ha .
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Non era la prima volta che assisteva a simili tecniche, ricordiamoci che il suo tutore era un demone di tutto rispetto, quindi i suoi occhi avevano già avuto modo di ammirare magie di alto livello, di invidiarle e di ambire, un giorno, a creare simili stregonerie da usare a suo piacimento. Nonostante questo, il fatto di non avergli fatto un graffio la stizzò oltremodo, ma ne aveva il tempo? Certo che no. Non era nemmeno riuscita ad osservare per bene quello che fece, alle prese con altro.
Quella catena, evidentemente viva, andò ad attaccarsi al suo collo, tirandola verso la fonte, ed eccola che cercava di non lasciarsi trascinare (e nel mentre di non strozzarsi).
Fanculo!
Poteva essere forte quanto voleva, ma non era capace di spezzarla o di impedirle di tirarla verso quella che presto sarebbe stata la sua tomba. E più si impuntava con i piedi, anche se questo significava mettere pressione sulla sua gola impedendo all'aria di circolare, e più risultava inutile.
Vogliamo mettere quando vide quelle lame più piccole spuntare dalla spada più grande quando ormai non c'era più nulla da tirare? Continuava a forzare quello stupido anello che l'aveva presa nemmeno fosse un guinzaglio, e fissava quelle lame con orrore e stupore. Ma molto, molto più orrore. Gli occhi sgranati al massimo, un pallore innaturale, la mascella così serrata che non se la sentiva nemmeno più.
Poi, esattamente come tutto era comparso scomparve, e tutta la forza che stava mettendo nella frenesia di liberarsi le fece perdere alla grande l'equilibrio, rischiando di cadere goffamente in avanti.
Ma prese la mano che il professore le tendeva? Piuttosto gli diede una gomitata in pieno petto, in assai precario equilibrio sulla gamba destra, dandosi una spinta per allontanarsi da lui e tornando su due piedi, usandolo comunque come appoggio.
Si premette con forza una mano contro la fronte, il cuore che andava a diecimila all'ora, gli occhi sgranati che in realtà non vedevano, esterrefatta da quanto appena successo mentre il silenzio sembrava rimbombare tutto intorno. Avrebbe detto che tremava addirittura.
Ammirando le armi provava interesse pure quello strano strumento di tortura, ma non se la sentiva proprio di mettersi a fargli i complimenti per le prestazioni degli ultimi minuti in quel momento, che fosse scenico o meno.
Piuttosto, pensò di folgorarlo bene con lo sguardo, assumendo un espressione quasi di odio, puro, nudo e crudo, una volta riuscita a calmarsi. Fu più che altro richiamare la risata divertita che aveva fatto poc'anzi, e lo fissò quasi fosse sul punto di ammazzarlo tanto era infuriata, parlando con un tono inquietante tanto era serio, come se si trattenesse dall'esplodere.
Detesto essere presa in giro. Vedi di tenerlo a mente.. -
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La reazione della ragazza fu abbastanza imprevedibile, ma non insolita. Thresh faceva questo effetto dopotutto, era normalissimo e a lui andava più che bene... non esiste amore senza odio dopotutto, giusto? il colpo di Gloria lo fece indietreggiare di mezzo passo ma non lo scompose minimamente, semplicemente abbassò lo sguardo, risollevandolo subito dopo quando lei lo fulminò con lo sguardo. La rabbia e quell'accenno di odio nei suoi confronti parvero illuminare gli occhi di Thresh come una luce tetra, sembrava una centrale elettrica che si era appena ricaricata, un faro oscuro che eclissa la luce e mostra la via verso le tenebre. Gloria non poteva scalfirlo con quel modo di fare, Thresh si nutriva di odio e di paura... ma lei non era un obbiettivo, quindi sollevò le mani e rise in maniera leggermente meno sarcastica, chiudendo gli occhi e abbassando la testa.
D'accordo... ma oltre che offrirti le mie scuse non so che altro fare, non vorrai mica costringere un uomo tutto d'un pezzo ad umiliarsi, no? Stiamo cercando di diventare amici dopotutto...
Le diede le spalle con uno schiocco di dita, accendendo il grosso delle luci e riportando il tutto ad uno status di totale tranquillità, la luce avrebbe ridato a Gloria la sicurezza che aveva perso. Thresh semplicemente si divertiva a stuzzicarla, non c'era cattiveria nelle sue azioni. Almeno in superficie. Provò a risalire le scale, ma se la rossa non lo avesse seguito si sarebbe fermato a metà strada, voltandosi con fare interrogativo.
Andiamo, dopo questi giochi il minimo che possa fare per farmi perdonare è offrirti qualcosa. Sopra c'è tutto ciò di cui abbiamo bisogno, a meno che non vuoi prenderti qualche arma... in quel caso non posso aiutarti, sono degli studenti...
Ridacchiò perché aveva già capito che Gloria se ne intendeva di arte della guerra, e non c'è niente di meglio in un combattimento glorioso che portarlo alla vittoria impugnando un'arma sopraffina. Il professore tornò al privato numero 3, aspettandola pazientemente.. -
Shorai no ha .
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Era in circostanze come quelle che tirava fuori davvero un brutto carattere, e la tentazione di sfondare la faccia del professore con un pugno prese a premerle in un antro oscuro del suo cervello. Ma aveva imparato ad avere autocontrollo, questo si, pur sapendo che certi istinti naturali e "cattivi" facevano parte del suo essere. L'importante era sapere a quale parte dare la precedenza, e dato che era la persona che il professore vedeva predominava la parte buona e umana.
Portò entrambe le mani sui fianchi, reclinando la testa in avanti e chiudendo gli occhi come se avesse bisogno di buio in quel momento, di botto aveva come un gran mal di testa, ma non ci diede tanto peso: l'allenamento era andato bene, da quanto poteva ricavare dalle parole del professore, quindi poteva ritenersi soddisfatta.
Lasciamo perdere. Quanto successo in questa stanza può rimanere qua dentro. A meno che le mura non abbiano orecchie.
Il tono di voce era tornato normale, forse solo un po' stanco, nel riaprire gli occhi per guardarlo. Attese di rimanere sola, non seguendolo subito, ma poi si decise a raggiungerlo, fermandosi alla base delle scale mentre lui era a metà strada.
Per quanto le interessava non doveva farsi perdonare nulla, lo scherzo era stato portato allo scoperto e pace fatta, quindi si strinse nelle spalle prima di rispondere.
Ho già le mie armi preferite, non intendo togliere niente ai tuoi studenti.
Un pensiero nemmeno ce l'aveva fatto, e poi le armi preferiva guadagnarsele.
Prendendosi tutto il tempo necessario risalì la ripida scalinata, tornando al bagliore spettrale del Privato 3.
Edited by Shorai no ha - 5/11/2015, 22:08. -
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Tornando nel privato 3, molto più buio della palestra, Gloria avrebbe potuto notare che qualcosa era cambiato al suo interno nel mentre: c'erano più luci soffuse con candele che apparivano artificiali, dal muro sporgevano dei piccoli mobili con all'interno diverse utilità come ad esempio una parete con liquori, un altra con servizi da tè, un'altra ancora semplicemente munita di frigorifero, esattamente come se quei strumenti fossero spuntati fuori dal muro. Ovviamente non avevano la tipica forma di un normale mobilio: sembravano tutti fatti in metallo nero con decorazioni appuntite sulle estremità, e sopra alla loro superficie c'erano dei motivi che ricordavano volti straziati e bocche sorridenti. Inquietante e un pò macabro forse, ma sicuramente niente di pericoloso. Quando Gloria entrò per vedersi richiudere la porta alle spalle, Thresh stava versando quello che sembrava liquore alla liquirizia all'interno di un piccolo calice, prestando molta attenzione a quello che faceva.
Lascia che ti serva, oppure fai da te, qui non facciamo complimenti.
Eventualmente avrebbe preso anche l'ordinazione della ragazza, per poi accomodarsi sulla poltrona vicino a lei senza essere troppo invadente, concentrandosi di più sul suo drink.
Sono curioso però... una ragazza così bella, un potere particolare, un allenamento che probabilmente non ti serviva. Tu avresti potuto avere una carriera come modella, o come attrice... e invece eccoti qui, a scegliere il modo migliore per ammazzare un mafioso. E' curioso, non posso negarlo... cosa ti ha portato a prendere questa via?
Con tono molto pacato, curioso e amichevole il professore scelse la via più gentile per domandarle quale fosse la sua storia e come ci fosse finita in un posto del genere. Si concesse n breve sorso del liquore, spostandosi verso Gloria ammiccando un sorriso soddisfatto. Aveva abbandonato un pò l'aria da perverso marpione passando a qualcosa di più "amichevole".. -
Shorai no ha .
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Il modo in cui tutto cambiava senza preavviso era sicuramente affascinante, una stanza poteva avere mille aspetti differenti vista da mille punti di vista differenti. Le luci, poi, non se le ricordava così soffuse e il tutto non così tanto nella penombra.
Ma guarda un po'.. se a Hogwarts sono le scale a cambiare quando volevano, qui è il mobilio.. interessante. Anche se non penso che è la stanza stessa ad avere il potere di trasformarsi, quanto la persona qui con me.. Le porte che si chiudono da sole è il massimo poi.
Constatò solo nel pensiero, avvicinandosi ad uno degli oggetti comparsi per "magia". Che stile interessante.. avesse avuto un professore così a scuola avrebbe seguito assiduamente tutte le sue lezioni, amante dell'horror, del macabro e delle tecniche di torture.
Dopo un'accurata osservazione si avvicinò a quello che sembrava il reparto liquori, adocchiando l'uomo tutto preso dalla sua bevanda. Sinceramente sospettava anche del contenuto di ciascuna bottiglia.
Ah, grazie mille.. mi servo da sola.
Dopo aver letto con lo sguardo tutte le etichette si fermò su una bottiglia contenente liquore alla fragola, e preso un bicchiere se ne versò un po', per poi riporre la bottiglia al posto suo e accomodarsi (ovviamente il professore andò a sedersi vicino a lei).
Sembrava cambiato, aveva abbandonato la tattica del marpione per agire in modo meno sospettoso?
Gli diede orecchio per ascoltare quello che diceva, e la domanda poteva essere fuori luogo, se non fosse per il modo in cui la porse.
Non le piaceva parlare di sé, affatto, quindi si sarebbe limitata a rispondergli il più enigmaticamente possibile, abbastanza da soddisfare la sua curiosità. Si doveva prendere la pala e scavare per trovare altro.
Modella, attrice .. quelli sono lavori per persone "normali". Le persone che fanno quei lavori danno solo idea di vendere il loro corpo, e magari il loro talento a stare davanti una telecamera. Comunque fin'ora non mi sono mai soffermata a pensare a cosa avrei fatto nella vita, anche se arrivata qui sono alla ricerca di un lavoro che non sia banale ma ispiri ad approfondirlo.
Affermò quasi assente, muovendo leggermente il bicchiere in modo da far oscillare il contenuto rosato, prendendone un sorso sollevata di scoprire che fosse veramente liquore.
Sono arrivata qui cercando una persona. Che lascia solo sporadici indizi, come a vedere se sono all'altezza di raggiungerli e premiarmi di aver raggiunto le sue aspettative. A mo di contorto nascondino. Ce n'è di gente strana, in giro.
E gli diede un'occhiata assai eloquente, ma non c'era traccia di cattiveria, anzi.. -
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The unseen BOOB, is the Fappest
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Thresh ascoltò con l'entusiasmo di un bambino che chiede la favola della buonanotte alla sua mamma, certo gli occhi erano tutt'altro che innocenti e cristallini, ma una punta di sincera curiosità non mancava affatto. Thresh non apprezzava le storie contorte e lunghe, a lui piaceva carpirne il significato, non cosa succedeva realmente e Gloria fu immensamente eloquente per lui. Il professore sorseggiò un pò del suo liquore, era molto forte e quando capovolse il bicchiere l'aroma si sparse per tutta la stanza, un pò come la presenza spettrale opprimente che si era modellata nella palestra al piano di sotto. Faust dava l'idea di poter oscurare il cielo semplicemente stringendo il sole tra le mani.
Strana? No, forse originale. Da quello che mi hai raccontato questa persona non si accontenterebbe di incontrarti e basta, vuole farti percorrere una strada molto precisa dove lui probabilmente ha lasciato delle briciole importanti. E' molto romantico.
Il suo tono era pacato, sentimentale, dopotutto era ciò che pensava davvero. In fondo in fondo il professore aveva un animo poetico, e cosa c'è di più sentimentale di un viaggio creato appositamente per incontrare quella persona? Ridacchiò soddisfatto mentre buttava giù un altro piccolo sorso, spostando lo sguardo da Gloria come se stesse immaginando la scena.
Cercare così tanto e apprendere così poco durante il percorso, lasciato tutto alle sensazioni e alla propria immaginazione... non riesco a immaginare il momento idilliaco che assaporerai quando abbraccerai questa persona... o la pugnalerai a morte...
E lì si che il suo sguardo si accese di un romanticismo tetro. A differenza di quello che si poteva pensare, Thresh non stava descrivendo un amore poetico, tutt'altro. Thresh metteva sullo stesso piano il cercare la persona amata e il cercare la persona odiata. Erano praticamente la stessa cosa per lui, lo stesso meraviglioso viaggio che porta ad un unica conclusione: il piacere. Ecco perché a quel punto sembrava così sentimentale.
Tuttavia capisco le motivazioni dietro la tua vocazione. Io non ho mai fatto un lavoro tanto stimolate quanto quello del professore in vita mia, mi sento molto appagato. Ma a volte mi mancano i giorni della prigione... i ragazzi fanno di tutto per farmelo dimenticare, ma alcune sensazioni... sono incancellabili...
Appoggiò il bicchiere svuotato mentre rivangava quei ricordi sublimi. le grida, la disperazione, le urla delle persone che pensavano di aver chiuso con la vita una volta dietro le sbarre, e poi arrivava lui, l'ultimo baluardo prima dell'inferno. Un sorriso malevolo colpì Gloria, che ebbe la sensazione di poter rivivere quelle emozioni, come se il professore l'avesse rinchiusa in una delle sue gabbie oscure, pronto a torturarla. Avrebbe sentito il fiato spezzarsi come se venisse impiccata, ma questa volta la sensazione fu di una calda completezza, come se oltre il dolore ci fosse il piacere. Faust riusciva ad allargare le sue emozioni in maniera quasi terrificante.... -
Shorai no ha .
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La parola "strano" era la prima cosa con cui le veniva di definirlo. La prima parola con cui era stato definito davanti a lei era stata "particolare", ma riassumendo le azioni di cui era a conoscenza che le avevano permesso di descrivere grosso modo il suo essere "strano" gli si addiceva di più. Anche lei era strana, adesso sapeva da chi aveva preso. Ma forse il sinonimo di strano era "originale"? Ognuno lo era a modo suo, per determinate ragioni, per modi di essere, credere, comportarsi, vivere. Le persone usavano la parola "strano" o "mostro" verso ciò che non conoscevano, e proprio questo non conoscere rendeva l'ignoto spaventoso. L'ignoranza era una cosa che non sopportava, come il fermarsi alle apparenze.
Un percorso predefinito, designato con precisione maniacale. Come può qualcuno prevedere le azioni di un'altro che non conosce nemmeno, guidarlo senza fare nulla, accompagnarlo come un'ombra invisibile, assente fisicamente ma in realtà sempre presente. Sono simili misteri che rendono la vita degna di essere vissuta. Cercare o cacciare qualcosa di irraggiungibile dovrebbe scoraggiare e incitare a lasciare perdere, eppure c'è chi è più resistente capace di eliminare gli ostacoli fisici e non. Come un avvincente caccia al tesoro di cui non si è a conoscenza del premio finale.
Il premio finale. Quello per cui stava facendo tutto. Sarebbe valso la pena del viaggio, degli sforzi, del dolore? Probabilmente il viaggio stesso era una sorta di corso dove stava imparando cose essenziali che le sarebbero servite. Se avesse fallito avrebbe deluso le aspettative. Ma lui sapeva già come sarebbe andata, vero?
Ti farò sapere come va a finire, se ti piacciono le storie.
Gli rispose in tono divertito, concentrandosi ancora sul bicchiere, ma stava visualizzando altro in realtà, nella sua mente. Immagini passate, immagini probabilmente future, ma si fermavano ad un presente non troppo lontano, perché non aveva idea di cosa l'aspettava nel futuro.
Nel sentirsi fissata, poté venire schiaffeggiata da un sorriso assai inquietante. Rimase a guardarlo, come perplessa, anche se le sensazioni che percepiva erano quasi reali, come se fosse ritornata nell'inferno del piano di sotto con l'anima.
E fu questo deja-vu a farle pronunciare finalmente la domanda che avrebbe voluto fargli appena messo piede nel suo ufficio. Guardandolo, osservando i suoi modi di fare, le sue capacità, apprendendo qualcosa della sua mentalità e del suo carattere, adesso la spingeva a voler scoperchiare quel vaso di Pandora. Ma anche solo sbirciare dentro per saperne di più, giusto per saziarsi.
... Faust, tu chi sei in realtà? Non sei certo stato sempre un professore.. Quali sono le tue origini? E perché hai scelto di fare il professore di punto in bianco, insegnando che cosa nella tua professione?.
