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Tutor d'ufficio
Salve, mi chiamo... anzi no, facciamo che per queste memorie io sarò semplicemente X. Finite le superiori ho passato parecchi anni senza trovare lavoro, fino a quel giorno in cui sono stato chiamato per iniziare uno stage con un'associazione. Nella selezione si poteva scegliere il campo di preferenza, all'interno di tale ambiente e io ho scelto amministrazione e segreteria, sentendomi più portato per esse. Dopo un periodo di scartoffie e colloqui iniziai finalmente l'attività, nella quale dovevo affiancare una ragazza che aveva cinque anni più di me. Chiara era simpatica e con il passare del tempo scoprii essere una brava ragazza; anche di aspetto, che all'inizio non mi attirava tanto, diventò più famigliare e attrattivo. Arrivai ad un determinato punto, in cui ella diventava spesso la protagonista delle mie fantasie erotiche. Ovviamente non dissi nulla, un po' per l'età e un po' perchè dovevamo passare ancora molto tempo insieme. Come se esistesse il destino, un giorno rianemmo in ufficio un po' più del solito; i miei genitori mi avvisarono che quella sera non sarebbero stati a casa, e che dovevo arrangiarmi con il mangiare; esclamai il mio disappunto e Chiara sentendomi, mi invitò a casa sua per cena, visto che abitava da sola in un appartamento; io, preso alla sprovvista, rifiutai ma lei insistette e alla fine accettai. Finito il turno lavorativo, uscimmo e dopo un lento tragitto in autobus, arrivammo alla sua abitazione. Entrando nel suo piccolo atrio, mi disse di accomodarmi in salotto, mentre lei si sarebbe cambiata; dopo poco mi raggiunse in vesti più casalinghi: una maglietta larga e pantaloncini; le curve che tali abiti non nascondevano bene, mi fecero rizzare il membro. Il poco restante del pomeriggio lo passammo in cucina, e alla fine fummo pronti a cenare. Dopo il pasto ritornammo in sala, e lei mi chiese se avevo voglia di vedere un film, prima di andarmene; accettai e ci sedemmo sull'unico divano a due posti, con il mio imbarazzo per quella vicinanza. Il film scelto da lei era noioso e ben presto iniziai a dare occhiatine di sfuggita al suo davanzale. Ad un certo punto Chiara mise in pausa il film, e mi chiese senza troppi problemi perchè continuavo a guardarla di sott'occhi; ancora oggi non so cosa mi spinse a farlo, fatto sta che mi avvicinai a lei e la baciai. Probabilmente per lo stupore non reagì per qualche secondo, poi stupì me ricambiandomi; quasi senza accorgermene le mie mani raggiunsero i suoi seni pieni e gli strinsero per poi iniziare a palparli, mentre i capezzoli diventarono pian piano turgidi. Prendendo sempre più coraggio staccai una mano e la feci scendere sull'orlo della sua maglietta, che poi sollevai snudandola pian piano; con l'aiuto dell'altra mano, e staccandomi pochi istanti dalla sua bocca, gliela levai del tutto, lasciando Chiara in reggiseno; quest'ultimo non ci mise tanto a cadere, e mi ritrovai nuovamente sui suoi seni, che ora erano liberi nella mia presa; la cosa fece piacere alla ragazza, che portò la sua mano destra fino ai miei pantaloni, mi slacciò la cintura e si intrufolò nelle mie mutande, afferrandomi il membro e iniziando a masturbarmi. Continuammo così per un tempo indefinito, poi quando il mio pene iniziò lubrificarsi lei si staccò da me, prese la sua maglietta da terra e mi circondò la testa, comprendomi gli occhi; poi la sentii alzarsi dal divano e dopo poco mi stava tirando i pantaloni per togliermeli; l'aiutai e poi rimasi in attesa con il cuore che batteva. Dopo forse un'eternità sentii una sua mano su una mia coscia e poi lei mi venne in braccio, ed io capii dal contatto dei nostri corpi che era tutta nuda. Chiara mi porto una suo seno davanti alla faccia, con il suo capezzolo contro le mie labbra, che io accolsi in bocca ed iniziai a succhiare; lei intanto afferrò ancora il mio membro e la mia cappella strusciò contro la sua vagina, prima di affondare nella sua oscurità. La ragazza prese a cavalcarmi prima dolcemente per poi crescere costantemente il ritmo, bagnandomi sempre più il membro dei sui umori; arrivai ben presto in prossimità del mio limite, mentre ora i suoi seni strusciavano su e giù sul mio torace. Forse avvertendo il mio prossimo culmine, Chiara si fermò, si staccò da me e si portò a terra tra i miei piedi, poi prese il mio membro in bocca e iniziò a masturbarmi nuovamente, fino a che non ce la feci più e venni con più spasmi innondandogliela tutta. Da quel che sentii, lei ingoiò poi in fretta mi tornò in braccio, mi riprese nella sua grazia e ricominciò a cavalcarmi anche se il mio membro stanco stava lentamente tornando alla dimensione da riposo. Chiara fece in tempo a raggiungere l'orgasmo, e me ne accorsi perchè si strinse a me mentre dalla sua vagina colavano i suoi liquidi, che raggiunsero il mio inguine e più giù, sui miei testicoli. Rimanemmo attaccati così finchè entrambri non ci addormentammo. Da quel giorno abbiamo un legame più che lavorativo.
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