La Mascherata

x Hina

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    Quando finalmente Rachel cedette al fascino dell'oscurità, Caius la strinse a sé per poi sollevarsi con vigore verso l'alto, tenendola sospesa con le braccia su di sé, mentre la donna si aggrappava fermamente al sovrano con le gambe. Erano una cosa sola e prima che Rachel potesse emettere anche solo un altro sospiro Caius la zittì al termine della sua richiesta, baciandola ancora e concedendole qualche lenta spinta dentro di lei, usando sia il bacino che le braccia per spingerla verso il basso, sfruttando una posizione dove la penetrazione poteva rivelarsi quasi estrema.
    L'oscurità non ti affascina e basta, ti consuma... molto più velocemente di quanto pensi.
    Un piccolo monito prima di baciarla ancora, poi un affondo più vigoroso, un altro e un altro ancora, sembrava quasi che la stesse pugnalando con rabbia e quella rabbia per Rachel veniva tradotta in violenza, la stessa violenza che era stata usata sull'assassino, ma che su lei non solo era inefficace, ma addirittura stimolante. Caius invece sembrava imperturbabile: le sue ferite venivano rigenerate e le fibre nere consumate, era inattaccabile, indistruttibile, forse immortale, e non era da biasimarlo quindi se cercava disperatamente un brivido: la consapevolezza di essere quasi trascendente alle leggi della morte probabilmente gli toglieva molto del gusto della battaglia, per questo cercava disperatamente qualche nuovo stimolo. Stimolo che trovò con piacevole sorpresa nella donna dai capelli corvini che ora baciava incessantemente.
    La foga li spinse contro il muro vicino al camino, la schiena di Rachel bloccò i loro movimenti e fece da perno alle penetrazioni di Caius che adesso sfruttando due punti di appoggio poteva andare ancora più a fondo. Come se bastasse solo il suo bacino a sostenerla liberò la mano destra dalla presa sui glutei per poterla spostare sul seno della donna, stringendolo con gran forza facendole perfino male, ma ben presto come poc'anzi il dolore avrebbe lasciato spazio al piacere. Ecco dunque quel membro crescere violento e incandescente dentro di lei, qualsiasi difesa veniva buttata giù senza troppi problemi dalla volontà dell'imperatore che desiderava possederla oltre ogni immaginazione. Ogni affondo sembrava andare sempre più in profondità, come se le fiamme oscure di Caius potessero raggiungere addirittura il cervello di Rachel e farla impazzire. I loro corpi stavano oramai sudando e si dimenavano l'uno sull'altro sempre più freneticamente fino a diventare bollenti. Quell'accoppiamento quasi selvaggio avrebbe avuto vita breve? Non c'era fiatone negli spasmi dell'Imperatore.
     
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    Sembrava completamente diverso da prima quando voleva sedurla elegantemente. Somigliava più ad una belva affamata su una succulenta preda che avaro la divorava prima che potesse arrivare qualcuno a disturbarlo o rubarle la preda. Anche Rachel tuttavia sembrava diversa, se prima si sentiva una preda braccata e aveva atteggiamenti diffidenti, adesso sembrava molto più complice ed esigente. Si agganciò con le gambe ai fianchi dell'uomo quando si alzarono dal divano, lo sentì affondare di più in profondità rubandole per un attimo le forze. Le braccia passarono sulle spalle per reggersi e stare comoda, ma di sicuro non era gentile o affettuosa in quel gesto, non avrebbe fatto attenzione ai suoi artigli. Quel suo modo di accettare le ferite che gli faceva Rachel le ricordava molto Iwan e in un certo senso la aiutò anche a sentirsi a suo agio. Tuttavia non riusciva a rimanere lucida per via della foga che Caius metteva nei suoi gesti e tramite la sua oscurità. Iniziò a mugugnare nella sua bocca quando l'amplesso vero e proprio iniziò. Chiuse gli occhi lasciando che fossero i serpenti a darle le informazioni visive attorno a loro.
    L'oscurità mi appartiene, l'ho resa mia e lei vive tramite me. fece ansante pronunciando le parole a tratti per via dei loro avidi baci o del respiro che le mancava ogni volta che affondava in lei. Il suo corpo si stava abituando a quel trattamento godendosi il piacere carnale con serenità, ma ancora una volta Caius la travolse, costringendola ad essere concentrata su di lui e su ciò che le stava facendo. Lo percepì crescere dentro di lei aumentandone il dolore che diveniva piacere, si sentiva andare a fuoco, un calore diverso da quello del corpo, come se fosse stato alimentando da una energia oscura. Quella sensazione le piaceva da impazzire, dovette staccarsi dalle labbra dell'uomo per inarcare la schiena premendo la testa contro la parete e gemere liberamente. I serpenti non mollarono mai la presa su di lui ma i loro corpi si avvinghiavano attorno alle sue gambe, alle sue braccia ma non gli impedivano i movimenti, sembravano voler mettere più superficie possibile a contatto con lui, di fatti anche dalle braccia e dagli artigli di Rachel iniziarono ad allungarsi fibre nere che lo coprivano a poco a poco come se fosse stata una colata di petrolio. Fu Rachel stessa a tornare a baciarlo avida cercando disperatamente quella fiamma oscura che la bruciava e la seduceva.
     
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    I poteri e l'aggressività di Rachel sembravano non preoccupare e nemmeno impensierire l'imperatore, probabilmente quella non era la prima donna con poteri che sceglieva come compagna di ventura e non è da escludere che il suo non fosse nemmeno il più spaventoso. Ci sono così tanti sacchi dell'immondizia nel mondo dopotutto. I serpenti in ogni caso non riuscivano a creargli danni consistenti, anche per questo Caius appariva del tutto impossibile da impressionare e totalmente concentrato sullo scopo unico delle sue azioni: godere. I loro corpi si stavano oramai fondendo del tutto, nella carne e nel piacere, lasciando spazio unicamente a sensazioni forti e imprevedibili. Caius non perdeva mai un solo istante il ritmo e grazie alla sua forza poteva ambire ad aumentare le grida di Rachel senza sforzi apparenti, semplicemente aumentando l'intensità e la velocità delle penetrazioni. Sembrava quasi che si stesse trattenendo fino ad un attimo fa, tanto per capire se Rachel fosse davvero una combattente in grado di sostenere la sua forza, dopotutto se fosse stata una donna normale la piena forza di un guerriero del genere rischiava addirittura di ucciderla. Ma realizzato che quei serpenti non erano decorazioni di natale smise di trattenersi diventando sempre più potente ed opprimente, la tipica sensazione che un dominatore imprime su chiunque non fosse in grado di tenergli testa, ma fortunatamente Rachel era alla sua altezza, per questo non poteva soccombere al fascino e al carisma di Caius.
    Non puoi contenere l'oscurità, lei è immensa, infinita, non è qualcosa che si può misurare o contare, per questo ti inghiotte: il suo fascino è più terribile e assuefacente di qualsiasi altra droga e ti distruggere irrimediabilmente... è per questo che mi sento così attratto da te?
    Caius la staccò dal muro e con la stessa violenza con cui l'aveva appesa lì, la spinse di nuovo sul divano, facendola sdraiare di schiena senza uscire un singolo centimetro da dentro di lei, ma in quella posizione poteva permettersi di toccarla meglio e con più comodità, così mentre il suo membro scavava ancora nella tenera carne della donna le mani di Caius si cinsero intorno ai suoi seni, stringendoli con vigore per poi dedicare a loro anche le attenzioni della bocca: uno alla volta, li succhiò e li morse avidamente, passando su di essi la lingua con grande avidità, sembrava quasi stesse assaporando che gusto avesse l'energia di Rachel e a giudicare dai risultati gli piaceva non poco. Il ritmo non perse né velocità né potenza, Rachel rimbalzava sul corpo dell'Imperatore come in balia della sua forza, per quanto cercasse di tenergli testa rimaneva comunque un passo dietro a lui. Quell'amplesso rifletteva forse anche il loro attuale status di combattenti? Forse affrontarlo ora non era una buona idea. Come s non bastasse avvenne qualcosa di inaspettato: senza alcun preavviso o il minimo stimolo da parte di Caius, ecco la sua energia ricomparire di colpo come poco prima nel salone. In quel momento però Rachel non lo stava osservando a distanza, era con lui e specialmente unita a lui, quindi la sensazione che avvertì fu quasi straziante, come se fosse riuscito a domarla in un colpo solo e avesse aumentato tutte le sensazioni che le stava donando in quel momento al massimo, forse del doppio e del triplo. Rachel non aveva mai provato un'energia tanto inebriante, né da Tex, da Iwan, da Vladimir o Shyvana, neanche tutti messi assieme. Era un'energia così potente e inaspettata che perfino Caius ne fu totalmente spiazzato e dovette chiudere gli occhi lasciandosi sfuggire un gemito per contenersi. All'improvviso era diventato tutto molto più difficile, opaco ed ovattato, come se una mannaia fosse caduta sul collo di Rachel donandole allo stesso tempo morte e pace. Senza quell'aura opprimente era già in sua balia, che ne sarebbe stato di lei ora che si ripresentava più potente che mai? Caius non era assolutamente un nemico da sottovalutare.
     
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    Il ritmo dell'amplesso divenne sempre più incalzante così come la presenza di Caius su di lei e dentro di lei. Anche se avesse voluto resistere, non poteva più ignorare il piacere che si muoveva dentro di lei invadendola gradualmente come una sorta di virus, o come una spugna che assorbiva acqua. Il suo respiro ormai ansante e i suoi gemiti sporadici mostravano il piacere che sentiva, perfino il suo viso con le sue sopracciglia corrugate, gli occhi chiusi e le labbra morbide e languide erano una testimonianza di ciò che stava provando. Caius parlò ancora dell'oscurità, facendole capire che la temeva, ne aveva una grande paura, ma allo stesso tempo lo rendeva assuefatto e schiavo del suo potere, probabilmente avrebbe voluto eliminare il suo legame con essa ma il suo fascino, la sua malia era troppo grande per sottrarsi ad essa. Rachel conosceva bene quella sensazione e l'aveva accettata da tempo ormai. Per questo sorrise soddisfatta. Forse non avrebbe ancora potuto battere Caius, era sicuramente superiore a lei in forza e potere ma non con la mente. In quello Rachel aveva vinto poiché lei amava l'oscurità in ogni sua forma. Perfino quella che sentiva dentro di lui che la stava ammaliando e la stava conquistando tramite il piacere carnale. Continuò a sorridere anche quando Caius la scostò dal muro per farla sdraiare sul divano. Le strappò altri gemiti, poi improvvisamente venne investita dall'energia di Caius, potentissima, tale che per un attimo si sentì stordire, incapace di pensare. Poi, avvertì la sua voce, non aveva parole o pensieri, non poteva nemmeno definirsi un suono, era qualcosa di profondo e oscuro che faceva vibrare ogni fibra del corpo di Rachel turbandola dal profondo. Si sentì piccolissima, un granello di sabbia immersa nel nulla. I suoi occhi si spalancarono e il suo corpo si ricoprì di una sottile corazza di fibre nere, tranne nelle parti in cui era unita a Caius per ovvi motivi. Emise un lungo gemito, si aggrappò alle braccia dell'uomo con forza. Accadde anche a lei qualcosa che la spinse a reagire a non soccombere a quella potentissima sensazione, forse non avrebbe mai potuto sopraffarla sul momento, ma poteva contrastarla per potersela godere al massimo. Dalla schiena di Rachel si allargò un campo fitto di fibre nere che ricoprì ogni superficie disponibile in quella stanza facendoli piombare nel nero più tetro, a quel punto il suo cuore sprigionò tutta la sua forza, come quando attivava il Sea of Desperation. Rachel stessa diventò un nucleo di pura oscurità, l'unico punto che faceva capire che fosse viva erano i suoi occhi luminosi e quelli dei suoi serpenti.
    Io sono una sua parte, lei mi ha ridato la vita e mi ha reso il suo favore. Sono figlia dell'oscurità. pronunciò solo quelle parole senza dargli altre spiegazioni, certa che avrebbe capito da sé che non erano solo parole per farsi accettare. A quel punto, portò le caviglie dietro le natiche di Caius e lo spinse contro di sé, come a volerlo spronare ad andare avanti e a non fermarsi. In quelle condizioni sapeva di poter resistere alla sua energia.
    Non fermarti, non frenarti, voglio saggiare tutto di te. fece con voce suadente, sforzandosi di sorridere per incoraggiarlo. Non voleva che si frenava, se si lasciava andare avrebbe potuto capire quanto potesse diventare potente e quanto ancora doveva crescere per raggiungerlo e poi superarlo. Improvvisamente capì le parole di Shyvana quando le diceva che tramite il sesso riusciva a capire a fondo l'animo di una persona. Incredibile che fosse stata la più ingenua e inesperta del loro gruppo ad averle insegnato qualcosa. Adesso che aveva percepito di nuovo la sua forza, che si sentiva schiacciare dalla sua aura, lo desiderava come lui desiderava lei.
     
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    Rachel stava iniziando ad inquadrare il suo futuro avversario, ma ancora non aveva imparato a conoscerlo bene. Cosa poteva leggere in quel bizzarro comportamento? La tua amante, appena conosciuta ed eccitata dal tuo recente omicidio, dopo aver tentato di ferirti ricopre l'intera stanza di fibre nere che corrompono l'ambiente ed esercitano una violenta pressione energetica. Ne venne spaventato? Impensierito? Distratto? Niente del genere. La risposta di Rachel fu chiarissima: ne voleva ancora. E Ancora ne avrebbe avuto. Quella era la conferma che lei non era né la prima né l'ultima delle amanti "strane" che aveva avuto, tuttavia una reazione ci fu: pur sparendo del tutto, quella pressione energetica passeggera provata poco prima e anche nella sala riuscì a mantenere in euforia l?imperatore che, compreso il fatto che Rachel non si sarebbe tirata indietro per nulla al mondo, continuò la sua impresa rendendola qualcosa di decisamente difficile da enfatizzare ulteriormente. Perfino il tempo si deformò, impossibile scandirlo al ritmo delle penetrazioni dell'Imperatore che si facevano man mano più forti ed intense. Sembrava quasi che le stesse violando l'anima, o nel caso di Rachel ciò che ne restava. I secondi si dilatarono, probabilmente in una situazione del genere nemmeno Iwan sarebbe stato in grado di tenere il conto, il tempo divenne schiavo del loro piacere e mentre si contorcevano diventava tutto più confuso. L?imperatore non smise un attimo di accarezzarla: sul corpo, con il ventre, la testa, le mani, era sua, tutta sua e non smetteva un solo istante di apprezzarla. Impossibile dire fin quando andarono avanti, era tutto così meravigliosamente intenso da rivelarsi migliore di un illusione, fatto sta che al culmine di quel momento i loro corpi giunsero oramai all'inevitabile punto di rottura, e come un fiume in piena l'Imperatore decise di sfogare gli istinti accumulati senza ulteriore indugio.
    All'oscurità, allora!
    Come se fosse un brindisi concluse il tutto con un gemito più forte, poi serrò i muscoli rivelando una corporatura molto più massiccia di quella che sembrava. Il suo corpo si ricoprì di energia oscura e finalmente il membro virulento si fece strada dentro di lei per un ultimo violento affondo. Caldo come le fiamme dell'inferno, il seme di Caius riempì il corpo di Rachel fino all'orlo, fino a farla traboccare, godendosi placidamente gli ultimi istanti dell'amplesso regolarizzando la respirazione ma senza perdere una goccia di sangue dalla sua virilità. Era evidentemente sazio, non stanco certo ma a giudicare dall'ennesima scomparsa della sua pressione energetica il grosso era passato. Forse un pò poco per un imperatore, ma come avevano detto all'inizio non c'erano promesse, né aspettative, né nomi. Solo uno sfogo, nulla di più. Si concesse ancora un ultimo bacio, o meglio lo cercò: a Rachel il verdetto finale.
     
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    Non durò molto, esattamente come quando avevano incrociato lo sguardo appena si erano visti, quella strana energia era svanita di nuovo. L'imperatore tornò concentrato dopo quell'avvenimento. L'aveva represso di nuovo? Era sparito da solo così come era arrivato? Cos'era stato ad averla fatta tornare? Forse perché era distratto dal prendersi il piacere sul corpo di Rachel? Doveva esserci un motivo anche se al momento Rachel non riusciva a capirlo. Le dispiacque che non tenne quell'aura pesantissima su di sé, e dal gemito che aveva emesso probabilmente perfino lui faticava a controllarlo e ad usarlo. Pensandoci bene prima non aveva fatto alcun cenno, non aveva nemmeno distorto il viso quando era stato trafitto dall'assassino, ma quando era apparsa di nuovo quell'energia opprimente e spaventosa gemette, come se stesse facendo un enorme sforzo. Una volta passato però Caius sembrò addirittura entusiasta e pieno di energie. L'amplesso riprese più passionale e travolgente di prima. Nonostante le fibre sparse per tutta la stanza, Rachel riuscì a malapena a tenergli testa, quindi decise di lasciarsi andare e di godere di ogni sensazione. Si godette la sua aura grande e potente, la sensazione dei loro sessi che si sfregavano e le regalava brividi intensi di piacere, così come la lingua su di sé. Dopotutto il sesso non era poi così male come aveva sempre pensato. Non quando era lei a desiderarlo, e non quando poteva abbeverarsi ad una forza del genere. I suoi gemiti si potevano sentire anche fuori dalla stanza, non riuscì nemmeno a capire per quanto tempo lo stavano facendo e non le importava fin quando poteva goderne. Cercò di lambirlo il più possibile, come se avesse voluto possederlo a sua volta con le fibre, lasciando che i suoi serpenti e le sue fibre scivolassero sul corpo dell'imperatore quasi come dei parassiti che si attaccavano alla sua energia. Percependoli come se fossero le sue stesse mani ad accarezzare il corpo dell'uomo. Infine arrivò il momento tanto agognato da entrambi gli amanti, il piacere che iniziò a crescere sempre di più, gli umori che aumentavano, le sensazioni che stordivano svuotando completamente la mente. Proprio quando ormai Rachel era completamente vulnerabile e svuotata di ogni pensiero, ecco l'oscurità che la invase assieme al seme dell'uomo che la fecero esplodere in un forte gemito che rappresentava alla perfezione l'orgasmo che aveva raggiunto. Un orgasmo mai provato in vita sua perché nessuno fino a quel momento era riuscito a "bruciare" ogni sua resistenza. Ansante ma soddisfatta non si ritrasse dal bacio che cercò l'uomo, anche se non rispose del tutto complice a quell'effusione, subendolo come aveva subito la passione dell'uomo. Forse aveva rivelato troppo di sé, sia per il volto scoperto che per il suo potere. Confidava che avendolo visto, in futuro ogni traccia che avrebbe lasciato con le sue avventure, avrebbe costretto l'imperatore a pensare a lei. Avrebbe capito poi quanto potesse essere subdola e pericolosa, preoccupandolo e affascinandolo allo stesso tempo, così come gli succedeva con l'oscurità che tanto temeva. Ritirò dentro di sé le fibre liberando la stanza e l'imperatore dalla sua aura energetica.
    Avete visto il mio viso.... disse quasi come se fosse una sorta di rimprovero, come se stesse accusando l'imperatore di aver imbrogliato al gioco.
     
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    Indipendentemente dal fatto che si un uomo normale, un guerriero, un demone, un dio, il sesso rimane qualcosa di estremamente facile. La soddisfazione al termine è sempre la stessa, certo aumenta in funzione dei tuoi gusti e delle tue necessità, ma una volta arrivati a termine non esiste rapporto consumato con l'entusiasmo di entrambi che possa lasciare spazio a qualche lamentela. Per questo dopo diversi istanti di tregua e immobilità, l'Imperatore si concesse un sorrisetto soddisfatto, annuendo come a volerle dare ragione ma ribattendo di stoccata, senza lasciarsi spiazzare dall'affermazione della donna e rilanciando egregiamente.
    Allora il fato pretende da noi qualcosa di più di una semplice promessa...
    E mentre lo diceva, lentamente usciva da dentro la donna, lasciando traboccare le ultime gocce del suo seme mentre con gran cura si rivestiva, probabilmente frettoloso di non andare oltre quell'incontro. Rachel era stata avvisata: doveva essere solo un evento fortuito, nulla di più, e come tale presto si sarebbero salutati. L'imperatore dovette fare i conti con i suoi vestiti malconci, ma non era messo così male in fondo e poteva comunque evitare di tornare in sala per evitare gli sguardi indiscreti degli invitati. Rachel avrebbe dovuto fare altrettanto, sicuramente Iwan non l'avrebbe abbandonata a sé stessa.
    Se avremo modo di incontrarci ancora, la mia faccia non sarà più un mistero. Un secondo incontro del genere non andrebbe preso come un caso, ma più che un segno direi...
    Enigmatico come mai prima di quel momento, Caius iniziò a muoversi verso la porta, intenzionato a sparire dagli occhi di Rachel il più rapidamente possibile. A meno che la donna non lo avesse fermato, Caius sarebbe letteralmente svanito, utilizzando sicuramente qualche scorciatoia tra i corridoi della sala per togliere il disturbo. In ogni caso, Rachel aguzzando la vista avrebbe potuto notare che davanti alla porta d'entrata di quella stanza c'era un'altra porta socchiusa a malapena: dalla fessura della stanza adiacente avrebbe potuto intravedere l'occhio vermiglio del suo fedele servitore, inconfondibile come un faro nella notte per farle capire dove trovarlo e soprattutto che non l'aveva persa di vista un solo istante.
     
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    Rachel era stata fortunata fino a quel momento con i suoi amanti, e poteva sembrare anche lei che il sesso fosse facile, ma era risaputo che in realtà non è affatto facile e spesso le donne ne rimangono anche deluse per via di ritmi biologici completamente differenti da quelli di un uomo. Caius non rientrava in quest'ultima categoria anche se non era stato un amante attento alle sue esigenze, ma più votato allo sfogo dei loro istinti. Era stato pattuito, non poteva di certo lamentarsi per essere rimasta insoddisfatta, non le dispiacque affatto quel confronto di forze fra le lenzuola. Iniziò a intuire il motivo per cui Shyvana e Vladimir non ne potevano fare a meno, tuttavia Rachel rimaneva abbastanza restia nel concedersi a qualcuno che non fosse più forte di lei o comunque non avesse un legame con lei. Caius era stato un'eccezione per diversi motivi, e anche se all'inizio era parecchio contraria alla fine si era lasciata andare perché era stata travolta dalla potenza oscura dell'imperatore. Dopotutto era vero che le donne si sentivano attratte dal potere, in tutti i sensi.
    Anche Rachel si rivestì in silenzio per poi ghignare divertita alle sue ultime affermazioni.

    Oh quindi sei uno di quelli che crede nel destino eh? fece per poi ridere divertita. Rachel faceva parte del gruppo che credeva che il destino si costruisce on le proprie mani. Dopotutto era un gran romantico Caius. Non lo fermò e attese che andasse via mentre lei con pazienza si rivestiva, il suo di vestito da mettere era parecchio più complicato. Quando ormai era certa che non lo sentiva più e notò gli occhi cremisi di Iwan gli fece cenno di entrare dentro, porgendo a lui la schiena, mostrandogli la zip aperta.
    Lo hai percepito anche tu vero? La pesantezza del suo potere.... iniziò per poi piombare in un silenzio riflessivo, i suoi occhi fissavano un punto vuoto, poi il cadavere poco più distante da loro.
    Non sono ancora in grado di batterlo da sola. fece con un tocco di amarezza. Pensava di poter fare qualcosa, ma unendosi a lui aveva capito che era ancora troppo presto, non era ancora abbastanza forte per fargli un graffio, figurarsi batterlo. Le sarebbe servito il team al completo, ma prima di lui c'erano ancora molti altri da far fuori. Una volta rivestita si avvicinò al cadavere, fece saettare uno dei suoi serpenti che si avventò sulla cassa toracica della vittima e ne estrasse il cuore intero, si voltò verso Iwan ghignando divertita e porgendogli il cuore con il serpente.
    Ce l'hai un posticino libero? chiese al ragazzo. Ovviamente non glielo stava dando per regalargli energia, ma per tenere il cuore e portarlo a Vladimir che avrebbe potuto leggerlo. Avrebbero potuto capire chi altri voleva la morte di Caius, e scoprire magari se si poteva collaborare oppure se si potevano usare ai loro scopi.
     
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    Una volta che Caius si fu dileguato, l'attento Iwan sgusciò letteralmente nella stanza da poco occupata dalla donna e l'Imperatore, richiudendola rapidamente alle sue spalle per poi esaminarla. Mentre portava le mani sulla schiena di Rachel, Iwan realizzò subito che era successo qualcosa di decisamente unico e raro in quel posto, oltre al gran macello che avevano combinato quei due c'era anche una rimanenza energetica spaventosa. Tirò su la zip con attenzione, rimanendo incredulo di fronte a quel caos.
    Ho una gran voglia di farti una domanda davvero molto molto stupida...
    Alludeva al fatto di chiedere cosa fosse successo, ma lui era abbastanza sveglio da capire com'erano andate le cose per filo e per segno. Senza trattenere un moto di rabbia e gelosia, si allontanò di qualche passo, cercando di trovare qualche altra informazione utile che magari Rachel non aveva carpito.
    E' indubbiamente fortissimo, a livello inverosimile se questo è solo ciò che resta della sua pressione energetica. Mai sentito nulla del genere, ed è la prima volta che tu stessa mi dici di non avere possibilità...
    Quando si ritrovò in faccia il cuore dell'intruso, Iwan lo guardò con una certa diffidenza e molto meno ottimismo della donna, ma non era una brutta idea quindi eseguì. Allargò la giacca e la camicia danneggiandola leggermente per consentire al petto di spalancarsi. La zona che si frastagliò era ricoperta di fibre nere che saettarono via muovendosi sinuose e rapide come dei piccoli tentacoli. Afferrò il cuore frettolosamente, inghiottendolo nel suo corpo come se fosse parte di lui, dopodiché richiuse spaccatura e abiti, rigenerando il tutto. Purtroppo in quel cuore non avrebbero trovato nulla se non il tipico sicario ben pagato e di poche domande che aveva scelto un lavoro troppo sopra alle sue aspettative. Dopo un'ultima occhiata, Iwan si avvicinò ancora a Rachel, afferrandola per le spalle ma stavolta faccia a faccia. Era ancora decisamente ingelosito, ma le sue parole erano mosse anche da una saggezza di fondo.
    Dubito fortemente che rimarremo qui a pulire la stanza, e non vogliamo essere qui quando Caius realizzerà con "cosa" è stato nelle ultime ore. Forse lui non è un tipo sveglio, ma quando racconterà a Zaborg della tipa "con le fibre nere" ci saranno spiegazioni da dare, e noi non vogliamo ancora rispondere a quelle domande, giusto?
    E Iwan aveva ragione, poiché nello stesso momento, quasi dall'altra parte del salone, l'Imperatore si concedeva una pausa all'interno di una stanza ben più illuminata e silenziosa, dentro la quale entrò subito dopo il monarca Zaborg non privo di apprensione, ma incapace di darlo a vedere.l ?imperatore ghignava sornione, visibilmente felice e appagato.
    A qualcuno è andata di lusso stasera, o sbaglio?
    Fece ironizzando il monarca, mentre riempiva un paio di bicchieri di ottimo liquore imperiale.
    Perfetto come al solito, ogni tanto queste serate ci vogliono. Ho notato però che non avete accolto la mia richiesta di metterlo un pò più lontano...
    Sai che non è così facile, è per motivi di sicurezza, ogni tot tempo deve tornare al punto di partenza, altrimenti rischiamo di destabilizzarlo. Non è solo un modo per contenere te, ma anche lui. Ricordi com'è finita con la metropolitana, vero?
    Zaborg allungò il bicchiere al suo imperatore, si ritrovarono faccia a faccia intenti a sorseggiare e parlare per enigmi.
    Stavolta sono stato fortunato che la tipa non ha accusato troppo il colpo della pressione energetica, altrimenti avrei perso un ottimo bocconcino.
    Una donna tosta insomma, non mi ero accorto che ci fosse una combattente tanto rilevante stasera.
    Forte era forte, molto anche, penso fosse abituata perché c'è stato un inconveniente ma non ha fatto una piega... sai il tipico assassino poco preparato. In compenso quelle fibre nere erano decisamente stimolanti... mi domando chi sia.
    Alla parola "fibre", Zaborg smise di bere e sgranò gli occhi, incrinando visibilmente il bicchiere che stringeva tra le mani. Caius lo guardò subito perplesso, aveva forse detto qualcosa di sbagliato?
    Hai detto... fibre nere?
    Caius sollevò le sopracciglia, era evidente che doveva dirgli qualcosa di importante.
    Hai presente quando mi hai detto di occuparmi di Rex, e che tu non volevi saperne nulla? Forse è il caso che ti ragguagli a proposito di chi gli ha dato molto più fastidio di noi, negli ultimi tempi...
     
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    I primi tempi si sentiva infastidita dalla gelosia dei suoi uomini, li aveva anche rimproverati una volta dicendo loro che non ne avevano alcun motivo e che non sarebbe mai stata l'amante, fidanzata o compagna da letto di nessuno. Avrebbe preso ciò che voleva sempre e comunque e a loro doveva stare bene. Tuttavia in quel frangente la divertì: un genio come Iwan che veniva travolto dai suoi sentimenti e lo rendeva un tantino più stupido poiché doveva pur sapere che per Rachel quello che era successo non valeva di certo più di quello che faceva con i suoi compagni. Ghignò divertita mentre si sistemava il vestito, non gli rispose nemmeno alle prime domande, facendogli capire che le sue intuizioni erano esatte. Si godette lo spettacolo di Iwan che inglobava il cuore, anche se sembrava solo una imitazione del suo potere, era estasiata all'idea che quell'uomo con le sue capacità fosse riuscito ad arrivare a tanto. Mille Caius non valevano di certo quanto Iwan e la sua intelligenza, ovviamente non glie l'avrebbe mai detto apertamente. Quando si sentì afferrare per le spalle da Iwan perse il suo ghigno divertito tornando seria. Ascoltò le sue parole e quando finì gli scostò le mani dalle sue spalle in malo modo: stava iniziando ad esagerare. Tolse la sottoveste del vestito ormai stracciato e si ripulì dal sangue in eccesso.
    Hai ragione andiamocene, intanto ti dico ciò che ho scoperto. fece dirigendosi verso l'uscita di quel luogo, stando ovviamente attenta a non farsi notare e cercando una via di uscita secondaria e meno visibile alle persone.
    Ti senti infastidito Iwan? chiese con tono severo, voltandosi verso di lui standogli molto vicina, quasi come se lo stesse minacciando. Sapeva già la risposta e non servì che Iwan le rispondesse.
    Dubiti ancora del fatto che sei il mio preferito? fece portando un dito sotto al suo mento per poi sollevarlo con forza lasciandolo andare. Tornò a ghignare divertita continuando a camminare verso la loro macchina. In fin dei conti non aveva avuto scelta, se si rifiutava o provava ad attaccarlo sarebbe morta di nuovo, nello stesso modo umiliante e violento, e non ne aveva alcuna voglia, sopratutto quando Caius si era mostrato parecchio appetibile con quel suo potere spaventoso.
    C'è qualcosa che tiene a freno i pieni poteri di Caius. Non può essere lui stesso a farlo perché mentre era impegnato con me si era sorpreso della sua esplosione di energia oscura. Era come se fosse stato colto di sorpresa, come se non si aspettasse di aver perso il controllo. E' quasi immortale, il nemico lo aveva passato da parte a parte, ferendo perfino me che ero vicina, ma lui non ha fatto una piega, era come se non sentisse nemmeno il dolore. E' impossibile ucciderlo a tradimento, anche se venisse colpito in modo letale lui sarebbe perfettamente in grado di battersi e ripristinare la sua salute. Si rigenera ad una velocità spaventosa, quasi più di Vladimir. Ha una energia schiacciante, se non avessi usato i miei poteri mi avrebbe fatto perdere i sensi. Anche se con Rex sono fratelli, c'è un abisso di differenza fra loro due. Ho provato a infettarlo con le mie fibre, ma le ha bruciate prima ancora che potessero toccare il suo corpo. Ha perfino bruciato e consumato totalmente la spada che lo ha trafitto. Non ha abbassato la guardia mai nemmeno per un istante. Ma ho capito una cosa fondamentale di lui: teme il suo stesso potere, teme l'oscurità e allo stesso tempo ne è affascinato e non può farne a meno. Mi ha definito lui stesso che per lui è come una droga. si fermò voltandosi verso Iwan e vedere se stava riflettendo sulle informazioni che le aveva dato.
    Che ne pensi? fece curiosa e seriamente interessata.
     
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    Più volte mentre si dirigevano verso la macchina, Iwan diede aria alla bocca pronto a rispondere a tono, ma Rachel non gli diede modo di interagire con lei. Provò a dire la sua, ma la donna era visibilmente su di giri, estasiata dall'esperienza appena provata e impaziente di tirare conclusioni a proposito delle sue scoperte. Comprensibile in fondo e di sicuro Iwan non le avrebbe smorzato l'entusiasmo, ma non gli piaceva essere sottovalutato in quel modo e pertanto accumulò in silenzio. Si fecero strada nella sala cercando di non dare troppo nell'occhio, Iwan provò a puntare con lo sguardo Vidocq ma a quanto pare era scomparso. Una volta giunti in macchina, Rachel concluse la sua arringa, lasciando ad Iwan la parola che si concesse un istante di esitazione, sospirando. Il suo tono di voce parve vagamente infastidito, ma non sembrava accusatorio nei confronti di Rachel.
    Prima di tutto non dubito di te né sono ingelosito, men che meno mi sento minacciato in fascino da un ricco reale. Tuttavia sono stato in pensiero e non ti nascondo che l'idea di un uomo qualsiasi possa toccarti, specialmente un nemico letale, mi rende molto più nervoso della prospettiva di venire seppellito vivo insieme a Vladimir.
    Tirata la prima linea, decise di passare alle cose serie. Quella risposta a tono non voleva essere una sfida verso Rachel e la sua autorità, ma non voleva passare né per il bambino capriccioso né per la guardia del corpo in pensiero. Erano alleati e il suo compito era proteggerla, non poteva pretendere la calma assoluta dopo tutto quel tempo chiusa in una stanza col nemico intenti a copulare. Nel mentre la sua mente aveva già metabolizzato le informazioni di Rachel, rielaborandole e cercando di dare un filo logico al corso dei pensieri.
    Ad ogni modo non mi sorprende che il nostro obbiettivo sia così preoccupante, in questo mondo se non fosse così forte come sembra di sicuro il suo impero non sarebbe durato neanche un minuto. Fatto sta che non può essere invincibile e con i giusti indizi riusciremo sicuramente a trovare una falla nella sua difesa. Per quanto riguarda il suo potere, potrebbe essere qualcosa di esterno a lui che non controlla a pieno, che normalmente gli conferisce delle abilità passive come l'invulnerabilità ma senza lo strumento giusto non può scatenarli al cento per cento, un pò come succede a te finché non cospargi la zona di battaglia con le fibre nere. Tutto sta nel capire di cosa si tratta questo "catalizzatore", come possiamo danneggiarlo o anche solo ostacolarlo e soprattutto che effetto reale ha su Caius. Ci sarebbe molto su cui indagare, è un'informazione vaga ma per lo meno è un punto di partenza. Questa serata si è rivelata indubbiamente fruttuosa...
    E detto questo diede gas alla macchina. Di conclusioni potevano farne a migliaia ma sicuramente sarebbero state solo speculazioni. Dovevano indagare, e lo avrebbero fatto.
     
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    Diceva che non dubitava di lei e che non era geloso, ma la sensazione che aveva descritto era pura gelosia. Il paragone che fece poi affermando con tutto se stesso che odiava il pensiero che qualcun'altro la toccasse e il tono con cui lo disse la fece sentire stranamente in imbarazzo: da quando Iwan era così risoluto quando parlava con lei? Oltretutto le fece capire che era stato preoccupato tutto il tempo. Eppure era rimasto in disparte, probabilmente ad ascoltare tutto ciò che stava succedendo, rodendosi il fegato mentre lei si lasciava andare fra le braccia del nemico. Probabilmente con le sue capacità avrebbe potuto perfino vedere. Fidandosi completamente di lei aveva resistito tutto il tempo lì a due passi. Si sentì il viso andare a fuoco.
    Dummkopf! esclamò in tedesco per poi distogliere lo sguardo da lui e continuare il suo tragitto, cercando di nascondergli quel velo rosa sul viso. Non disse altro, montando in macchina in assoluto silenzio per poi immergersi nei suoi pensieri. Come avrebbe potuto diventare ancora più forte? Avrebbe potuto accettare il sacrificio dei suoi compagni per vincerlo? Guardò Iwan e se lo immaginò privo di vita, con gli occhi sgranati e pieni di paura. Quella visione non le piacque affatto. Di solito la fomentava, ma vederci lui o Shyvana o Vladimir in quelle condizioni la aberravano. Non voleva rinunciare a loro per avere la vittoria, quindi doveva solo diventare più forte, molto più forte tanto che quell'aura schiacciante di Caius sarebbe diventata come una brezza fresca sul suo corpo.
     
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