La Mascherata

x Hina

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    Fu molto enigmatico Iwan, e non lo fece distrattamente: sembrava quasi volesse fare una sorpresa a Rachel. Ma non era di quelle sorprese improvvise, come un regalo, questa era più una lenta e graduale presa di coscienza. Un pò come succede con un invito galante che si trasforma in un appuntamento. Per questo aveva richiesto un abito consono, più che elegante per inciso, e non dubitava che Rachel fosse capace di grande eleganza. Lui non sarebbe stato da meno, con un completo totalmente in bianco accompagnato da una camicia nerissima. La cravatta rossa, dello stesso colore della rosa che portava nel taschino. Le mani coperte dai guanti bianchi lo facevano somigliare quasi ad un killer angelico dai capelli di fuoco, e il suo sguardo fisso verso la strada dava un'aria solenne alla situazione. Lui guidava, come sempre, mentre Rachel nel sedile posteriore attendeva che il viaggio finisse.
    Mi dispiace averle lasciate a casa, avrei voluto portare con noi anche Shyvana e Vladimir, purtroppo però quella di stasera non è una notte per tutti. Loro saprebbero movimentarla, ma non nel buonsenso comune. Spero non ti dispiaccia se siamo solo io e te.
    La notte sembrava priva di stelle e perfino le luci della città non riuscivano a spezzare le tenebre che avvolgevano l'ombra. I fari della macchina quindi apparivano come di fari nell'oceano pronti a guidare gli infausti navigatori verso una meta sicura. Mentre andavano però, Iwan si concesse un rettilineo un pò più lento per assicurarsi che Rachel avesse tutto quello di cui aveva bisogno.
    E' una serata un pò esclusiva e singolare, per questo non possiamo andarci senza il giusto equipaggiamento. Questa è per te.
    Iwan avrebbe tirato fuori dal cruscotto una maschera per Rachel, porgendogliela e subito dopo prenderne un'altra per sé, di colore bianco finemente decorata e portandosela sul volto. Entrambe erano fatte da lui, a mano. L'orologiaio si rivelava come sempre abile nel tutto. Allora, Rachel aveva capito dove Iwan la stava portando?
    La descrizione della maschera e del vestiario di Rachel sono tutte tue.
     
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    Solitamente odiava i misteri, sopratutto quando riguardava il suo coinvolgimento, ma più di una volta Iwan si era dimostrato capace di non tradire le sue aspettative, e le sorprese che preparava diventavano sempre dei giochi decisamente divertenti. Quindi non fece molte domande quando le spiegò che dovevano recarsi ad una serata speciale e che doveva essere rigorosamente elegante. Scelse un abito elegantissimo moderno ma dalla decorazione retrò che non le faceva sentire la mancanza dei vecchi abiti che si usavano una volta. Il vestito aderente sul suo fisico alto e slanciato le donava, mostrava il suo fisico asciutto ma elegante. I suoi capelli erano raccolti solo da una parte, lasciò su una spalla i suoi lunghi capelli corvini che mettevano in evidenza la sua pelle chiara tale da sembrare quasi porcellana. Shyvana non l'aveva vista in quell'aspetto altrimenti le sarebbe saltata addosso senza tanti complimenti, e probabilmente anche Vladimir non sarebbe stata da meno. Rachel era bellissima, nonostante la sua espressione seria e solenne che tuttavia si sposavano bene con il suo abbigliamento insolito.
    Non mi dispiace affatto, sopratutto da quando Shyvana è diventata così misteriosamente appiccicosa. commentò mentre raccoglieva con la mano la sua maschera per la serata. Era da poco tempo che Shyvana si comportava in modo strano con Rachel. Capitava spesso sopratutto a pranzo che la fissava a lungo con uno strano sguardo sospirando e ignorando il proprio piatto, cosa che di solito non succedeva. Ogni scusa era buona per toccarla o farsi toccare. La riempiva sempre di complimenti, ogni tanto stressava pure gli altri due per far notare loro quanto fosse bella e unica la loro adorata Rachel. Era diventata inquietante secondo i gusti di Rachel e non capiva il motivo. Quando provava a chiederle se stesse bene, diceva che stava divinamente bene. Cercò di non pensarci e indossò la sua maschera che mise ancora più in risalto i suoi occhi di ghiaccio.
    Cosa avevi in mente? chiese curiosa, le strade le ricordava ed ebbe la sensazione che si stessero recando al Colosseo. C'era forse qualche serata di gala?
     
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    Iwan poteva immaginare le ragioni dietro l'entusiasmo di Rachel: Shyvana ultimamente era diventata parecchio appiccicosa, quasi strana, un pò come se avesse realizzato qualcosa che in fondo aveva sempre saputo ed ora era finalmente confermato. Iwan non era a disagio con questo suo comportamento, ma conosceva bene Rachel e tutte quelle effusioni non le calzavano affatto. Una serata di svago era l'ideale e nonostante i presupposti quella sera Iwan desiderava ardentemente farla divertire, in modo creativo però, ovviamente. Non poteva fare a meno di distrarsi: Rachel era come al solito bellissima ed elegante, la scelta della maschera fu perfetta e calzante, le stava divinamente specialmente si si conosceva il suo volto reale. Ma ora basta con i misteri, era giunto il momento di rivelarle la verità, anche perché il Colosseo oramai si stava avvicinando all'orizzonte.
    Ora che Rex non è più un problema, possiamo dedicarci ai piani alti dell'Impero. E perché non andarli a conoscere direttamente, nascosti sotto gli occhi di tutti? Stasera in una delle stanze più grandi e lussuose del palazzo Imperiale ci sarà una festa in maschera dove è stata invitata solamente la créme della créme, tra cui anche noi ovviamente con l'inganno. Mascherati nessuno ci riconoscerà e avremo modo di vedere almeno un paio di monarchi, se non l'imperatore stesso. E' un'occasione ideale, in più non saremo costretti a batterci e potremmo goderci una festa in tranquillità. Che ne pensi?
    Si trattava di un ballo in maschera insomma, organizzato nientemeno che dall'Imperatore in persona. I reali si abbandonavano spesso a questi riti mondani e chi aspirava a sopraffarli doveva vederli non solo in armatura, ma anche in abiti da cerimonia. Iwan avrebbe tolto loro le maschere per Rachel, in senso figurato.
    Non serve che ti dica che dovremo avere un comportamento impeccabile, e che se destiamo anche il minimo sospetto potrebbero giustiziarci all'istante. Ad essere sincero prima non avrei mai fatto qualcosa di tanto rischioso ma da quando ci siamo uniti... sento in me un istinto che mi spinge a rischiare. Lo senti anche tu, mia regina?
    Non si sentiva strano, non voleva espellere quella sensazione da sé, non lo chiedeva a Rachel per rassicurarsi, quello che voleva era diventare come lei, e un cenno di assenso verso quella sensazione significava una cosa sola:si stava trasformando in meglio.
     
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    Come volevasi dimostrare, Iwan aveva organizzato qualcosa di unico e stimolante. Dopo la spiegazione capì perfettamente perché aveva lasciato a casa Shyvana e Vladimir, forse la seconda poteva anche riuscire a darsi un contegno, ma Shyvana sarebbe stato un problema. Quindi Vladimir a casa con lei era un modo sicuro per trattenerla e non farli seguire.
    Come al solito tendi a sorprendermi piacevolmente. Penso che sia un'ottima idea potremo conoscere i nostri nemici da vicino e chissà magari potremo anche scoprire qualche loro debolezza che potrebbe tornarci utile. fece lisciandosi con le dita il bordo della maschera. Non era estranea a serate di gala, nel suo passato capitava che il padre fosse invitato a feste di conti ricchi nelle loro ville enormi. Il padre ce l'aveva portata per trovarle un marito, ma nessuno di loro riusciva mai a stuzzicare il suo interesse, ma anche da parte loro non riuscivano a trovarla interessante, provando un istintivo timore nei suoi confronti che non li faceva avvicinare.
    Non vado ad un ballo da parecchio tempo, chissà se gli usi sono cambiati? fece con un ghigno divertito prime che Iwan le chiese se sentisse anche lei quella strana voglia di rischiare e mettersi in gioco. Era naturale dopotutto che qualcosa in lui fosse cambiato, così come era successo a lei. Dopo l'unione delle menti con tutti i membri del gruppo, sicuramente nelle loro menti poteva essere rimasto qualche residuo dei pensieri di Shyvana o Vladimir, creature molto più istintive e in cerca di stimoli tipici da predatore. Non sarebbe stato strano provare desideri simili ai loro. Quella notte però non era dedicata alla caccia, ma allo studio del nemico: era curiosa di vedere da vicino quanti dei monarchi erano rimasti e quanti di loro erano da temere. Tuttavia la voglia di rischiare nasceva dal loro desiderio di andare avanti nel loro progetto.
    E' naturale Iwan, quando assapori il potere vuoi metterti in gioco. Adesso hai la forza per farlo. E' il tuo istinto a spingerti a trovare stimoli interessanti perché sai che potresti tenere testa a situazioni molto difficili e problematiche. E' come se avessi appena comperato dei nuovi colori e non vedi l'ora di usarli per dipingere. Stasera potrai assaporare il brivido della paura e domarla, dopotutto ci stiamo infilando nella tana del lupo. fece Rachel sempre più entusiasta della serata, ma ovviamente parlò in modo normale e controllato. Non vedeva l'ora di giungere a destinazione. Iwan riuscì ancora una volta a rendersi interessante ai suoi occhi, dopotutto anche se considerava gli uomini inferiori lui stava rappresentando l'eccezione alla regola. Era fiero di lui anche quando la chiamava "mia regina".

    Edited by AdolfHINA - 10/6/2015, 14:15
     
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    Iwan rimase in silenzio, compiacendosi in disparte senza lasciar trapelare troppo il suo entusiasmo per la soddisfazione di Rachel, non doveva darle l'idea che stesse gongolando. Rimase in silenzio per il resto del tragitto che non fu molto dato che erano oramai praticamente arrivati. Se fermò davanti ad uno dei paggetti dedicati a quella serata, uscendo dalla macchina sistemandosi la giacca e prendendo l'invito, raccomandandosi di parcheggiare la sua perla con la massima attenzione. Prima che il ragazzo entrasse in azione però, Iwan si avvicinò alla portiera di Rachel, aprendola e offrendole la sua mano per aiutarla ad alzarsi nella maniera più elegante possibile.
    Prego, mia signora...
    Ribadire il "Regina" sarebbe stato ridondante ma soprattutto quanto erano malvisti simili appellativi al Colosseo dove i veri "Monarchi" prestavano molta attenzione all'etichetta e ai nomi appropriati. Mentre aiutava Rachal e scendere, Iwan non ostacolava minimamente la vista del posto alla donna: era una delle entrate secondarie del Colosseo, non la meno lussuosa ovviamente, che dava verso un ampio salone decorato in drappi e tappeti rossi, quasi totalmente rivestito in avorio e le rifiniture fatte in roccia lavica, probabilmente marmo nero. Iwan non avrebbe mai avanzato mettendo fretta a Rachel, rispettando il suo passo senza rallentarla, facendosi strada verso la sala con fare solenne e fiero. Per lui sfoggiare la sua Regina era come mostrare il premio più nobile e ambito che quella marmaglia potesse mai aspirare. La sala era enorme, ampissima e perfettamente illuminata: aveva una forma ovale con le mura scandite da grosse colonne che volgevano verso l'alto. Sul soffitto una miniatura finemente lavorata circondava una vetrata enorme. Tra le colonne, solo alcune, c'erano degli ampi portoni che davano verso dei corridoi con stanze dal misterioso contenuto, sembrava quasi che gli invitati più riservati si ritirassero in quei posti per discutere di chissà quali complotti o mere ciarle di corte. La sala era già ghermita di gente, tutti mascherati e che sfoggiavano abiti meravigliosi, lussuosi, alcuni addirittura esagerati. La festa era condita principalmente da musica classica in sottofondo scandita da un orchestra piazzata ad un lato della sala, valorizzata ma non messa in risalto. Al lato opposto invece c'erano dei tavoli con un buffet molto sobrio, più assaggi che veri e propri pasti, anche perché la maggior parte degli elementi era caratterizzato da bevande che non cibarie. La miniatura che circondava la vetrata raffigurava i nobili cavalieri di Roma intenti a lottare contro un terrificante quanto maestoso drago dalle numerose teste. E al lato opposto dell'entrata, laddove c'era un portone più grande degli altri sparsi per tutta la sala, ecco iniziare ad avvicinarsi una guardia pesantemente corazzata: almeno una ventina di uomini che iniziarono ad aggiungersi a quelli che già fiancheggiavano il colonnato della sala. In quanto a sicurezza Roma non scherzava affatto. Che stesse giungendo una personalità di rilievo? Un tempismo perfetto il loro.
     
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    Come di uso comune e per non farsi notare Rachel si appoggiò ad Iwan a braccetto come se fosse stato il suo cavaliere per quella serata. Avanzando nel colosseo si accorse che i costumi non erano cambiati affatto. C'era giusto tecnologia in più, ma il lusso e l'atmosfera, tutto era rimasto uguale ai suoi tempi. Le donne più ricche sfoggiavano con orgoglio le loro vesti esagerate. Le più giovani mostravano il più possibile le loro scollature per riuscire ad accaparrarsi qualche riccone da incastrare con un matrimonio, i più grandi e anziani parlavano di affari e i più annoiati giravano attorno ai buffet. Solo per un attimo si sentì catapultata nel passato, una sensazione di disagio e noia la stava per assalire ma la vista di Iwan al suo fianco le fece ricordare che tutto quanto era cambiato. Non c'era più suo padre a presentargli uomini facilmente impressionabili e stupidi. Erano lì per un motivo molto diverso e molto più stimolante. Quando vide le guardie presentarsi la folla abbassò il volume del loro chiacchiericcio, tutti sembravano sapere che sarebbe arrivato qualcuno di importante. Che fosse l'imperatore in persona? Si voltò verso Iwan come a volergli indicare la scena, ma chissà perché si ritrovò a pensare nuovamente al passato, chiedendosi come sarebbe stato se il padre gli avesse presentato un uomo come Iwan. Qualcuno che come lei era affine all'oscurità e in cerca di stimoli sempre più pericolosi. Probabilmente lo avrebbe considerato ugualmente un idiota senza dargli nemmeno la possibilità di esprimersi, infondo non aveva mai sopportato che cercassero di organizzare la sua vita. Quel giorno però era lei stessa padrona della sua vita e quella dei suoi uomini, quando sarebbe arrivato il momento avrebbe potuto sfruttare una festa come quella per scatenare i suoi poteri e trasformare quei sorrisi e la loro felicità in disperazione e terrore. A quei pensieri si sentì rinvigorire: amava essere rinata in quel periodo.
    Secondo te chi sta arrivando? chiese Rachel divertita ad Iwan tirandoselo dolcemente dietro per avvicinarsi di più e vedere con i suoi occhi il vip della serata.
     
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    Rachel emanava una strana energia, una forza oscura, maligna e corrotta, ma soprattutto affascinante e afrodisiaca. Sembrava quasi che volesse ubriacare l'intera sala con la sua malvagità ma per il momento quella sensazione colpì solamente Iwan e fu quasi peggio di una botta in testa. Riusciva a sentire perfettamente la sua voglia di uccidere e divorare quei sorrisi tra le lacrime e le grida, e la cosa che più rendeva il tutto incontrollabile era che al ragazzo piaceva non poco quella prospettiva. Sembrava quasi di guardare quella sala con gli occhi di Rachel: un immenso e perverso banchetto di crudeltà e fame. A tal punto era arrivata la loro simbiosi? Iwan ne era quasi terrorizzato, non che gli dispiacesse, affatto! Ciò che veramente lo terrorizzava era il temere di non essere all'altezza, di non essere mai sufficiente per compensare quell'immenso dono, la tentazione quindi di farsi avanti e agire impulsivamente si faceva immensa, ma non poteva cedere così facilmente o tutti gli sforzi sarebbero stati vani. Quindi la presenza di Rachel oltre a stimolarlo lo conteneva anche, bloccandolo in un limbo dall'equilibrio precario e piacevolmente incerto. Si avvicinarono gradualmente all'approssimarsi di quella personalità di spicco protetta da tutte quelle guardie, ma qualcosa suggeriva ad Iwan che se era così importante allora quei soldati non gli servivano assolutamente a nulla, se non come entrata coreografica. Eccolo quindi presentarsi alla folla, schiudendosi come se le guardie fossero i petali di un fiore: il Monarca del fulmine in persona, Zaborg, vestito in elegante abito da cerimonia blu con doppio petto e maschera d'argento alla mano, di quelle che coprivano solo gli occhi e poco più.
    Benvenuti, ospiti del Colosseo e fieri cittadini Imperiali. Il vostro Monarca vi da il benvenuto e vi augura di divertirvi nella rievocazione estiva dei Saturnalia, permettetemi quindi di brindare per il nostro Imperatore e per tutto il regno!
    Zaborg sollevò quindi un calice per brindare, e dopo averlo svuotato con grande eleganza portò la maschera sui suoi occhi, iniziando ad addentrarsi nella folla. Iwan si unì all'applauso generale per non farsi riconoscere subito, e approfittò dello scrosciare di quelle mani per chinare il capo lateralmente verso Rachel, condividendo con lei il suo pensiero.
    Una presentazione interessante, e se sperava di attirare su di sé l'attenzione c'è riuscito... almeno per gli altri. Se c'è Zaborg, significa che l'Imperatore è nei paraggi ma non vuole farsi riconoscere. Per questo il monarca ha fatto un'entrata tanto appariscente...
    Iwan era sveglio, in più si aspettava un simile espediente tutt'altro che inutilizzato tra i reali e le personalità di spicco. Evidentemente anche un Imperatore ha bisogno di godersi una festa.
    Sveglio come sempre Iwan, non smetterai mai di stupirmi...
    Ed ecco un'altra voce inaspettata, ma comunque conosciuta. Non molto distante da Iwan e Rachel se ne stava una figura nascosta dietro l'ombra di una colonna. Anch'egli era vestito in maniera elegante e sfarzosa con uno smoking nero e un ampio fiore all'occhiello. Un sottile mantello scuro sulle spalle, i rossi capelli fluenti che gli ornavano il capo circondando una grottesca maschera di ferro che gli nascondeva il volto. Non un singolo centimetro di pelle di quella figura era visibile, nemmeno le mani in quanto coperte da guanti neri. Iwan si voltò lentamente verso di lui, vagamente sorpreso.
    Non manca proprio nessuno a questa festa... non è la tua, ma hai comunque una maschera, devo comunque chiamarti Vidocq?
    Solo a quel punto gli applausi iniziarono ad affievolirsi e Vidocq, concedendosi una breve pausa, sollevò il suo calice verso Rachel in cenno di saluto, per poi sorseggiarlo sollevando leggermente la maschera e scoprire le labbra.
     
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    Non servì attendere molto prima che il monarca si presentasse con un saluto parecchio allegro per essere un regno pieno di problemi. Era quello il loro modo per intrattenere le persone più influenti del paese? Fare festa in maschera, per quale ragione ancora non lo aveva capito nell'invito non c'era scritto molto e Iwan non aveva detto molto e la scusa della rievocazione dei saturnali era troppo banale per poter fare festa. Osservò Zaborg riconoscendolo subito: era riuscito a portarsela dalla sua parte pagandola molto bene. Chissà se si ricordava di lei? Chissà se pensava di poterla sfruttare ancora pagandola? O se invece avevano già capito che Rachel e i suoi compagni potevano essere molto pericolosi? Non disse nulla partecipando anche lei svogliatamente all'applauso per non farsi notare. Ascoltò poi le parole di Iwan lasciandosi sfuggire un piccolo verso divertito. Quindi Caius era un timidone? Udire la voce di Vidoq sorprese non poco Rachel che si voltò lentamente assieme ad Iwan verso di lui. Come al solito aveva gusti molto bizzarri con quella maschera dall'aria antica e medievale.
    Cosa ti porta qui? Non dovresti essere in giro a raccogliere anime? fece Rachel con il suo solito tono pacato ed educato. Si guardò attorno osservando le persone che cercavano di avvicinarsi a Zaborg per fare conversazione. Si perse ancora una volta nei suoi pensieri immaginandosi tutta quella gente ai suoi piedi che la supplicavano, altri che la veneravano e al suo fianco i suoi compagni che terrorizzavano tutta quella gente per poi guardarla in cerca di consenso e della sua benevolenza. Aaah che magnifica visione, iniziava a diventare impaziente per vedere realizzati quelle visioni oniriche. Doveva solo avere pazienza e presto sarebbe successo, assieme ai suoi compagni era sicura di farcela.
    C'è qualcosa che ti fa gola in questo posto? Oltre alla festa si intende. chiese amichevole e serena. Infondo Vidoq aveva collaborato con lei ed era riuscita a fare un grosso passo avanti nel suo piano, chissà magari poteva darle qualche buona soffiata.
     
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    La risposta di Vidocq fu un finto sbuffo spazientito, a giudicare dalle sue parole sembrava volesse fare l'offeso, ma il tono di voce chiariva perfettamente che in realtà fosse solo ironico e non aveva dato realmente peso a quello che gli aveva detto Rachel.
    Oh questo si che è offensivo, il mio lavoro non è mica come raccogliere funghi sai?
    Rimase nell'ombra, lasciando scivolare il bicchiere su un rialzo vicino a lui per poi mettere le braccia conserte, restando in ombra e per qualche istante in silenzio. Iwan lo fissò con diffidenza inarcando un sopracciglio, immaginando che stesse facendo finta di niente per non rispondere a Rachel, ma così non fu.
    Dovreste sapere che non sono qui per piacere, ma per lavoro, le coperture sono importanti. Ma se proprio devo essere sincero... speravo vivamente che ci foste voi due, mi aspettavo la vostra presenza e in cuor mio mi auguravo che foste così furbi da partecipare.
    Iwan allargò un sorrisetto soddisfatto, Vidocq aveva già capito alla perfezione che la Dead Star puntava in alto e faceva di tutto per riuscirci, sembrava quasi potesse calcolare le loro mosse. Una fortuna averlo dalla propria parte perché Iwan iniziava a considerarlo suo pari in quanto ad intelligenza, sarebbe stato molto difficile dargli filo da torcere in caso fossero stati nemici.
    E sei venuto solo per goderti lo spettacolo? Abbiamo una festa a cui partecipare... non farci perdere tempo.
    A quella provocazione, Vidocq abbassò lo sguardo sospirando ed alzando le mani in segno di resa. Scosse il capo divertito, a nessuno piaceva perdere tempo e poi chiacchierando lì in fondo come dei criminali rischiavano di destare sospetti.
    Vorrei condividere con voi qualcosa, nella speranza che riusciate a testarlo per dare un feedback. Consiglio spassionatamente di non usarlo su di voi. Non voglio rovinarvi la sorpresa quindi ve lo affido senza dire altro...
    Mentre parlava, Vidocq sfoderò dalla sua giacca quella che sembrava una piccola ampolla che conteneva una polvere nera. Sembrava quasi una foglia polverizzata, macinata fino al punto da farla diventare inconsistente. Ce n'era abbastanza per riempire un piccolo bicchiere, ma forse usarne poca alla volta sarebbe stato molto più saggio. Iwan la afferrò con decisione, non senza una certa diffidenza dettata più che altro da un sano timore e lungimiranza, tuttavia Vidocq non aveva nessuna ragione per mandare a monte una così piacevole alleanza quindi confidava ancora nella sua intelligenza.
    Immagino che fare domande si rivelerà inutile... proverò comunque ad esaminarlo per conto mio prima di usarlo, chissà che non scopra qualcosa che perfino tu ignori...
    Dopodiché, Iwan fece per portare l'ampolla nella sua giacca, concedendosi prima uno sguardo con Rachel come a voler cercare il suo permesso.
     
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    Rachel Ghignò divertita sotto la sua maschera, ma ovviamente ne Iwan e tanto meno Vidoq riuscirono a vederlo. Rachel sapeva benissimo perché si trovava in quel posto, le faceva strano che non indossasse la sua solita copertura, era evidente che non fosse lì solo per il lavoro. Assistette alla conversazione fra i due uomini, osservando molto incuriosita la boccetta che aveva passato ad Iwan. Fece un cenno con la testa come a dare il permesso ad Iwan di prenderlo, infondo era lui il cervellone del gruppo in grado di analizzare alla perfezione qualsiasi cosa visto che era la sua abilità innata. NOn fece ulteriori domande e non volle guardare meglio perché temeva che non fosse un oggetto di uso comune e poteva insospettire qualcuno. Rachel si avvicinò ad uno dei tavolini vicini con vari bicchiere colmi di champagne a disposizione degli ospiti e ne afferrò uno con calma ed eleganza. Tornò a guardare Vidoq, poco dopo spostò lo sguardo su Zaborg ed infine tornò su Vidoq.
    Se sei vestito a festa anche tu significa che non devi farti notare dagli ospiti, ma... dici che sei qui per lavoro. si guardò attorno cercando di visualizzare qualche ospite più massiccio degli altri.
    Quindi perché non mi fai felice e mi dici chi di questi signori devi tenere d'occhio? chiese con un tono quasi malizioso prima di spostare leggermente la maschera per scoprire le sue labbra e prendere un sorso della bibita alcoolica. Non era dunque un caso se fosse conciato in quel modo? Se era lì per lavoro significava che doveva stare dietro a qualcuno e chissà perché Rachel aveva intuito che lui sapesse chi di loro era un pezzo grosso. Rachel sperava vivamente che ci fosse Caius in quella massa di gente.
     
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    Vidocq rimase in silenzio per tutto il tempo, ci pensarono i suoi occhi a parlare. Iwan nel mentre custodì gelosamente il dono del loro alleato, per poi unirsi al brindisi di Rachel non senza gusto. Non era mai un errore rilassarsi quando potevano concederselo. Alla domanda di Rachel, lo sguardo dell'uomo mascherato si spostò verso il centro della sala, il suo sorriso non era evidente ma Rachel poteva intravederlo semplicemente dai suoi occhi. Iwan si voltò nella stessa direzione e in pochissimo tempo inquadrò il loro obiettivo: un giovane mascherato vestito elegante senza però esagerare, una camicia senza cravatta, una giacca senza fiore, tutto prevalentemente in grigio e con le mani in tasca. Dietro la maschera nera ed oro sfoggiava degli occhi rossi e i capelli biondi tirati all'indietro. Ad essere sinceri non era affatto riconoscibile: nessuno conosceva i suoi tratti somatici così bene ed essendo privo di caratteristiche uniche non poteva venir sgamato con così poco, ma dato il contesto, lo sguardo di Vidocq e infine l'intuito di Iwan, non fu difficile capire chi si celasse dietro quella maschera così dozzinale.
    Ma non mi dire...
    Il tono di Iwan era un finto sorpreso, se lo aspettava dopotutto anche se non in maniera così "scontata". Nel momento in cui i tre volsero il loro sguardo verso di lui, avvenne però qualcosa di molto inaspettato: gli occhi dell'Imperatore incrociarono i loro. Più precisamente quelli di Rachel, esattamente come se li avesse sentiti. Solo in quel momento la donna ebbe il primo contatto col suo reale nemico, l'obbiettivo numero uno: una personalità che da sempre veniva data per scontata, paragonato ad un bambino viziato, venerato solo perché forte e non perché temuto. Ma in quel preciso istante Rachel avrebbe sentito la sua carne ardere in maniera molto più intensa e dolorosa di quella notte in cui venne giustiziata dai suoi stessi servitori. Quelle non erano le fiamme del dolore, ma della paura. Caius non era un mero ragazzino viziato, era potente... molto più di quanto i suoi stessi nemici si aspettassero. Sulla spalla di Iwan e su quella di Rachel si posarono rapidamente un paio di mani.
    Non divertitevi troppo...
    Con quel gesto e quelle parole, che quasi fecero sobbalzare Iwan, Vidocq si congedò allontanandosi da loro per non destare sospetti. Lo scambio di sguardi con Caius fu di un solo istante eppure parve aver colpito anche Iwan che si voltò verso di Rachel non senza una punta di esitazione.
    Te lo confesso... era da quando ho conosciuto te e Vladimir che non sentivo questa sensazione. Mi pento di aver sottovalutato un nemico del genere e anche se probabilmente non abbiamo destato sospetti io ci andrei comunque con i piedi di piombo...
    Pronunciò quelle parole sottovoce, come un monito, una maledizione, un destino funesto. Rachel aveva dalla sua due possibilità: andare e fare la prima mossa oppure provare ad attirare indirettamente l'attenzione. Proprio mentre il valzer stava per incominciare, ecco un altro sguardo: non c'erano più dubbi, l'aveva vista. Dopo le prime note di quella dolce e cullante canzone, ecco sopraggiungere la mano di Iwan che la invitava a danzare con lui, probabilmente più per tranquillizzarla e distrarla che per altro, oppure perché a sua volta aveva deciso di attirare in qualche modo l'attenzione. A quel punto sarebbe stato molto più di un mero scambio di sguardi, ma fin dove si sarebbero spinti?

    Edited by BOLSHAK VS DOOM - 22/6/2015, 09:20
     
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    Rachel capì subito che doveva guardare nella stessa direzione in cui guardava Vidoq. Vide un uomo alto dai capelli biondi tirati indietro. Inizialmente non seppe dire "quale" pezzo grosso fosse, infondo non aveva mai visto da vicino l'imperatore nei giornali o in televisione, non era un uomo che amava mettersi in mostra, solitamente era Zaborg a parlare al popolo. Mentre si chiedeva chi potesse essere ecco che i loro sguardi si incrociarono per un breve istante. Rachel venne investita da una sensazione profonda e primitiva che non avvertiva da parecchio tempo. Quella stessa sensazione che aveva vissuto quando i suoi schiavi si erano ribellati a lei sopraffacendola. I suoi occhi si allargarono, sentì i suoi cuori accelerare i battiti, stava di nuovo per essere sopraffatta dall'istinto, dal potere delle sue fibre, anche se era da poco che aveva saputo domare totalmente. Sentì di nuovo delle voci sibilare nelle sue orecchie, le ricordavano che poteva reagire che non era impotente come allora. Una ciocca di capelli si mosse spostandosi dal collo verso la spalla, poteva benissimo sembrare che la gravità avesse fatto scivolare i suoi capelli, ma in realtà le sue fibre si stavano attivando. La mano di Vidoq che si posò sulla sua spalla la fece sobbalzare ma la aiutò a rinsavire. Abbassò lo sguardo e si voltò verso i due uomini. Che stava facendo? Le bastava davvero uno sguardo e la percezione della sua potenza per farla cedere? Si stava rammollendo e non poteva permetterselo. Non era più una ragazza sola e debole, adesso avrebbe potuto affrontare quell'uomo e ucciderlo. Si immaginò per un solo momento la sensazione del cuore di quell'uomo dentro il suo corpo, ghignò eccitata all'idea. Avrebbe potuto misurarsi con qualcuno così forte da farla tremare, avrebbe potuto scatenare tutto il suo potere lasciarsi ubriacare dall'oscurità e inghiottire quell'uomo nelle sue tenebre. E quando sarebbe successo allora la gente l'avrebbe proclamata come "dea oscura". Sarebbe stata la più forte e ciò l'avrebbe appagata come nessuna cosa al mondo poteva fare.
    Più è grande il nemico più è grande la gloria quando lo abbatteremo. disse ad un volume basso per cui solo Iwan poteva sentirla. Accolse la mano di Iwan senza mai staccare gli occhi dal loro obbiettivo. E come se si sentisse osservato, Caius tornò a scambiare un nuovo sguardo con loro. Di nuovo una forte sensazione la investì, la conosceva e la invidiava, anche lei voleva dare quella sensazione a chiunque la guardasse. Rubargli il regno non era più solo una questione di "potere", togliendogli tutto si sarebbe appropriata di quella paura primordiale che suscitava facendola sua. Ormai lo aveva capito, non poteva essere che lui l'imperatore, nessun'altro le dava quella sensazione strana infondo allo stomaco. Accettò l'invito di Iwan e si diressero verso il centro della sala dove anche altri si prodigavano in danze. Rachel non distolse lo sguardo da Caius, anzi continuò a cercarlo con gli occhi, voleva attirare la sua attenzione ma doveva farlo gradualmente, dopotutto non era sola.
    Avviciniamoci, voglio sentire la sua energia. sussurrò ad Iwan. No, non sarebbe fuggita via come una codarda, sarebbe stata prudente ma voleva avere un contatto con quell'uomo.
     
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    Iwan accolse la mano di Rachel delicatamente, portandola verso l'alto e trascinandola con eleganza al centro della sala. A differenza di lei, il ragazzo non distolse lo sguardo dalla sua padrona nemmeno per un istante: non stava disperatamente cercando le sue attenzioni, bensì recitava la sua parte ed era ben conscio di non poter vedere nulla che Rachel potesse in realtà carpire per conto su oda Caius. La fiducia nei suoi confronti era totale, quindi avrebbe fatto il suo a tempo debito. Lentamente ma con vigore portò l'altra mano sul fianco della donna, accompagnandola in quel leggero valzer come solo un oche la conosceva alla perfezione poteva fare: assecondandole i movimenti e offrendole sempre una visuale chiara verso Caius che nel mentre si divertiva a conversare con chi capitava.
    Vuoi sapere la verità? Non ho mai ballato in vita mia. Né questo ballo, né quelli più moderni chiassosi e caotici, neanche per sbaglio da piccolo. Non sarebbe difficile per me ricordare balli che ho visto in televisione o dal vivo, potrei emularli facilmente, ma in questo momento sono guidato dall'istinto. Immagino che anche questo sia merito tuo...
    La mente di Iwan era sempre stracolma, ogni tanto aveva bisogno di tirarli fuori certi pensieri piuttosto che tenerli per sé. E come dargli torto in quell'occasione? Se non altro la conversazione li avrebbe aiutati a passare inosservati. La danza sembrava una sorta di attesa, di pausa tra una cosa e l'altra, la vera festa non era iniziata in macchina o varcando quella soglia, la vera festa per Iwan e Rachel iniziava e finiva con quel ballo, perché prima erano immersi nel loro mondo, e subito dopo sarebbero tornati nella violenza e della pianificazione senza troppi ricordi mielosi. Era la loro natura, non una scelta o una decisione sofferta, semplicemente l'unico e indissolubile desiderio di essere sopra a tutti. Un fuggevole sguardo verso Caius, solo uno, poi gli occhi di Iwan incrociarono quelli di Rachel.
    Ti fissa da quando vi siete incrociati, e quando distoglie lo sguardo fa solo finta... andrò a prendere qualcosa da bere.
    Quando la musica si fermò e gli invitati ricambiarono la performance con un applauso, Iwan fece altrettanto e senza voltarsi verso Caius si dileguò, avvicinandosi ai tavoli col buffet. Non si trattava di mera cortesia, bensì di creare per Rachel l'occasione giusta per avvicinarsi alla sua preda suprema. L'unico timore orbitava intorno ad una domanda: la sua padrona sarebbe stata capace di trattenersi? Rachel lo vide avvicinarsi, proprio come due bestie fameliche si avvicinano a vicenda in vista della battaglia finale, l'ultimo confronto. Nessuna lama al mondo in quel preciso istante era più affilata dello sguardo di Caius.
    Una festa notevole... peccato che serva solo a mascherare la pessima gestione dell'impero, non trova?
    Il sorriso del ragazzo di fianco a lei sembrava sinceramente divertito. L'autoironia di Caius era decisamente meno tagliente del suo sguardo. Perché però, di colpo, la sua forza era scomparsa? Da lontano sembrava imponente, invincibile, eppure ora che se ne stava così vicino a lei... nulla, meno di un topo.Come se fosse scomparso.

    Edited by BOLSHAK VS DOOM - 25/6/2015, 14:00
     
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    Iwan era l'unico uomo al mondo che non le dava problemi quando la toccava, aveva imparato ad accettare il contatto fisico con altre donne perché non le riteneva una minaccia e non scatenavano il suo istinto primordiale dovuto al suo trauma, come invece succedeva con gli uomini. Iwan era l'unico al momento che riusciva a toccarla senza farla sobbalzare o inquietare. Certo con il tempo era riuscita a controllarsi, ma non svaniva mai quel senso di disagio quando erano gli altri a provare un contatto fisico con lei. Come quando aveva ballato con Thresh, anche se si era sforzata cercava di tenere meno parti possibili in contatto con quell'uomo. Ormai aveva accettato Iwan totalmente, quasi come se facesse parte di lei e non era poi così sbagliato come concetto se si pensava al tipo di potere che aveva sviluppato. Venne distratta dalle parole di Iwan che le confessava di non aver mai ballato prima. Lo guardò scettica, non sembrava in difficoltà e non le aveva ancora pestato i piedi, non sembravano i passi di un dilettante. Si muovevano in completa sintonia come se si fossero allenati in precedenza.
    Non sei mai stato coinvolto in una festa? Beh non dovrebbe sorprendermi, io invece sono stata obbligata a imparare i balli come questo. Non avrei mai pensato che un giorno mi sarebbe stato utile. commentò tornando a cercare con lo sguardo Caius che intanto si divertiva a conversare con le persone. Si chiese se per caso fosse un modo tutto suo di divertirsi, perché magari non aveva mai occasione di socializzare. Quindi un imperatore di quel calibro amava stare in compagnia? Era proprio l'esatto opposto di Rachel che preferiva di gran lunga la solitudine. Ghignò divertita quando Iwan le fece presente che l'uomo la fissava a sua volta cercando di non farsi notare, esattamente come un verginello che puntava una bella donna ma cercava di studiarsi un modo per approcciarla senza mai farlo.
    Ma non mi dire. fece sempre più divertita per poi annuire all'idea di Iwan di allontanarsi e lasciarla "preda" dell'imperatore che non si fece attendere avvicinandola presto. Aveva lo sguardo tagliente e tipico di chi non temesse nulla ed era consapevole della sua immensa forza, stranamente però aveva inibito al massimo la sua aura minacciosa: probabilmente temeva che la gente comune lo smascherasse se lasciava galoppare la sua aura energetica? Rachel invece non inibì la sua energia, la lasciò bassa come quando stava a casa sua. Si voltò verso di lui con il suo solito sguardo di ghiaccio che divenne penetrante quando incrociò quello di Caius.
    Siamo la prima potenza mondiale, i più ricchi del mondo, dopotutto questa pessima organizzazione qualcosa di buono l'ha combinata non trova? gli rispose sicura di sé con lo stesso tono divertito. Avrebbe recitato la parte della nobildonna in cerca di avventure, chissà magari avrebbe potuto ingannarlo e scoprire più cose su di lui, così quando sarebbe giunto il momento di togliergli la vita l'avrebbe guardata con orrore quando avrebbe ricordato il loro primo incontro. E se invece avrebbe potuto assassinarlo quando aveva la guardia abbassata? Sarebbe stato un passo enorme nel loro progetto anche se effettivamente non l'avrebbe appagata come quando invece l'avrebbe schiacciato con il suo potere.
     
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    Lo sguardo che sfoggiò l'imperatore per annuire alle parole di Rachel parve intendere che era rimasto sorpreso dalle parole della donna, sicuramente le condivideva e ammiccando un sorriso compiaciuto avvicinò il suo bicchiere allo sguardo di Rachel per poi innalzarlo in segno di brindisi.
    Al risultato allora, indipendentemente dai mezzi che si usano.
    E con tutta la noncuranza di questo mondo sorseggiò il suo calice, svuotandolo quasi del tutto e lasciando quello che restava su un rialzo lì vicino. Tipico atteggiamento da giovane che non si preoccupava degli sprechi o dell'ordine. Pur essendo a capo di un Impero, Caius non aveva nemmeno oltrepassato i trent'anni. Comprensibile? forse, ma certamente non giustificabile per la sua posizione. Prestando più attenzione alla sua figura, Rachel avrebbe potuto notare che la sua energia non era affatto trattenuta, in quel caso avrebbe dovuto avvertire la minima pulsione, anche un semplice istinto, un intuizione. Ma niente, nulla in alcun modo. Era come spento, come una persona normale se non meno addirittura. Che ci fosse lo zampino di Vidocq? Non c'era neanche il più pallido motivo per farlo, quindi qual'era la spiegazione? Una nuova sinfonia partì, attirando subito l'attenzione di Caius: non era meno elegante ma sicuramente più attiva dell'ultima danzata. Il ragazzo biondo si voltò verso la donna, sollevando la mano da vero galantuomo come aveva fatto Iwan poc'anzi, per poi invitarla a danzare.
    Posso avere questo ballo signorina? Nella speranza che siate davvero una signorina senza impegni... anche se le vostre mani sembrano già darmi una risposta.
    Alludeva al fatto che Rachel non portasse un anello nuziale com'era solito vedere nella nobiltà coniugale di Roma. Probabilmente per lei un contatto con un uomo, il suo peggior nemico peraltro, poteva sembrare decisamente inopportuno ma aspettandosi una sua reazione negativa, Iwan avrebbe atteso che Rachel si voltasse verso di lui per poterla incoraggiare a farsi avanti. Magari poteva immaginare di starlo già sventrando se la aiutava, ma non poteva assolutamente tirarsi indietro. Anche solo un contatto simile era prezioso per i loro scopi. Lo sguardo compiaciuto di Caius non lasciava spazio a controproposte. O forse si?
     
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