-
.CITAZIONENome PG: Orlando Muschio Giorgi
Link Scheda: [+]
Livello del Potere: 2
Energia: Master
Abilità Fisiche: Gigas 3, Mach 3, Shell 3, Jumper 3, Sense 3, Strike 3, Vision 3, Energy 3, Charge 3
Tecniche Personali: I'm Taking your Memories!, Say Goodbye to your Ability!, Worst Case Scenario, Right in the Amygdala, Sheer Hear Attack!
Tecniche Loto: Kearinomanzia #1: Lancia del fulmine, Kearinomanzia #5: Lama circolare, Genjutsu #1: Kai, Genjutsu #2: Visioni Malefiche, Genjutsu #10: Fear of the Dark
Armi & Equipaggiamento: Assasins
Tipo di operazione: Apprendimento: Pro Roma
• Compenso in denaro: 100
• Compenso in SP: 50/100
• +15 Punti Reputazione
• +10 Punti al Governo
• Una arte magica a scelta che rientri nelle proprie competenze (Kearinomanzia #10: Railgun)
Descrizione del luogo: Ala abbandonata del centro commerciale, simile ad un corridoio largo 5 metri e lungo 20, hai lati si trovano quelle che un tempo erano i negozzi e simili, ora chiusi da serrande metalliche molto resistenti, solamente una di queste è aperta, li si trova un piccolo negozio di libri dell'arte magica, ovviamente non più in gestione. Il luogo è ben illuminato da luci al neon e simili, tuttavia il luogo è completamente deserto e perfettamente isolato dal resto del centro commerciale. A dividere questo complesso dal resto è una porta metallica, unica entrata.
Operazioni portate a termine: //
Orlando amava il fatto di aver ottenuto il proprio strabiliante potere, ma non sopportava che altri potessero vederlo. Non erano in molti, ma quelli che vi riuscivano erano incredibilmente fastidiosi, pericolosi e violenti. Sembrava che non appena vedessero qualcuno dotato di un potere si butassero su di lui per combatterlo. Orlando non era una di quelle persone, odiava combattere, lui voleva solamente una vita tranquilla! Fortunatamente il suo potere era adatto alla causa, quando era costretto a combattere poteva benissimo cancellare al memoria al suo avversario, facendo perdere ogni sua traccia, davvero utile, ma non eliminava il fatto che dovesse comunque combattere.
Che seccatura...
Aveva imparato a proprie spese che per sopravvivere e continuare la sua vita tranquilla aveva bisogno di conoscenza, e questo lo costringeva ad esporsi cosa che odiava, nessuno doveva sapere che era li per imparare le arti magiche, e per questo motivo era costretto a ripiegare su luoghi oscuri, sudici e malsani.
Forse qui potrò studiare in pace... Anche se... Questa sensazione... Questo tremore alle mani... Devo fare in fretta... E' da un bel po che non mi trovo una bella ragazza... Orlando calmati... Pensa positivo! Positivo! Positi- ... Non serve a nulla! Non smettono di tremare!
Brutta cosa l'astinenza. Orlando si stava dirigendo verso il negozietto, indossava il suo cloassico abito bianco a righe, insimeme a due guanti neri sulle braccia per nascondere a coloro che riuscivano a vederla, la corazza sul braccio. Era un tipo molto attento e odiava essere interrotto durante le proprie faccende. Si fermò qualche secondo guardandosi intorno, c'era forse qualcun'altro oltre a lui?. -
.CITAZIONENome PG: Alexy Dhell
Link Scheda: [+]
Livello PG: 1
Energia: Warrior
Livello del Potere: 1
Abilità Fisiche: Gigas 4- Mach 4- Shell 4 - Jumper 3 - Sense 3 - Strike 3- Vision 3 - Energy 4 - Charge 3
Tecniche Personali: Killer sorprise, Reset
Tecniche Loto: Ninjutsu #5: Lancio Potenziato; Ninjutsu #8: Ombra furtiva; Ninjutsu #6: Spirale Metallica; Ninjutsu #10: Rankyaku; Rinjutsu #1: Tekkai Parziale; Rinjutsu #2: Lampo Fumogeno; Rinjutsu #3: Gabbia Incrociata; Rinjutsu #9: Cranio di cristallo; Kearinomanzia #2: Colpo del Sole; Kearinomanzia #4: Inversione dei Lobi; Kearinomanzia #7: Arma elettrica rapida; Kearinomanzia #10: Railgun; Goetia #1: Patto Infernale; Goetia #5: Fury; Goetia #2: All4One; Goetia #3: Hideous.
Armi & Equipaggiamento: Blood Drive
Operazioni portate a termine: [+]
Furto di conoscenza: Goetia #4: Elysians Hair
Deglutì pesantemente, la volpina, mentre osservava da lontano quello che doveva essere il suo obbiettivo. Sentiva un groppo in gola, era in ansia. Primo lavoro come Lama, eh? Doveva assolutamente dimenticare i suoi sentimenti, ora come ora, per poter compiere la missione. Silenziò il suo essere, seppellendolo nella parte più profonda della sua anima. Erano lontani molti metri, abbastanza per non farsi notare. Erano tipo 19 metri di distanza, visto che il negozio dove stava andando era alla fine del lungo “corridoio”. Lei, invece era dall'altra parte. E avanzava di pochi passi, per avvicinarsi e con sguardo -falsamente- timoroso.
“L-Lei! N-n-Non dovrebbe essere qui!”
Aveva balbettato, la volpe, come a provare a intendere che avesse sul serio paura. Anche se in questo momento non provava nulla, in mente aveva solo un unico obbiettivo: Punire un peccatore. Indossava i suoi soliti vestiti, felpa bianca e pantaloncini corti sin sopra le cosce. Ai piedi portava delle scarpe da ginnastica. Dietro lei vi era la coda, che si stava per avvolgere intorno ai suoi fianchi. Dentro la tasca destra della felpa vi era la pistola, accuratamente nascosta. Era facile anche da estrarre, in effetti.
Se lo sguardo del suo obbiettivo si sarebbe spostato sopra la sua testa avrebbe potuto notare come le orecchie di questa fossero rizzate e completamente immobili. Attenta a ogni rumore che accadeva intorno a lei, la giovane volpina avrebbe camminato sino a trovarsi a 15 metri di distanza dall'uomo.. -
.
Al sentire quella voce femminile dietro di lui Orlando si rizzò per lo spavento.
HIIIII!
Si mise in punta di piedi mentre le braccia andarono a irrigidirsi attaccate ai suoi fianchi, mentre le mani si lazavano andandotese verso l'esterno. Gli era preso un colpo! Ok, si era fermato per controlalre intorno a lui se qualcuno lo stesse seguendo o simili, ma sentirsi una voce che gli diceva che non doveva essere li mentre cercava di non farsi scoprire... Bhe, lo aveva decisamente sconvolto.
AAAARGH! Il cuore! Fu! Fu! Fu! Respirazione Orlando, ricorda la respisrazione! Inspira con il naso... Sniiiiif! Espira con la bocca! Fuuuuuuu! Anf... Anf...
Si mise una mano sul petto mentre si ingobbiva un poco per poi girarsi verso la ragazza, il sudore colava abbondante dalla sua fronte mentre dalla sua bocca uscivano densi sbuffi di vapore. Si sarebbe messoa d opsservare la ragazza, sembrava avere orecchie e una coda, non era quindi totalmente umana, aveva lunghi capelli bianchi e la sua altezza era davvero... Inesistente.
L-Le S-Sembra il modo! Per poco non mi veniva un infarto! Unnnnngh! Eccolo di nuovo! Il mio povero cuore!
Strinse la mano sul petto mettendola dentro la giacca, vicino a dove si trovavano i pugnali, mentre l'altra andava sul polso di questa, come a mostrare che stava soffrendo come un cane, cosa che era abbastanza vera in effetti, il quel momento il cuore di Orlando batteva a mille, ma non per la sua naturale eccitazione nel aver visto una bella ragazza, ma per il puro spavento!
N-non dovrei essere qui? P-P-erchè? Non è qui la pizzeria di Lucci? Mi avevano detto che si era trasferito sempre in un postaccio, pensavo fosse questo! Inoltre potrei dire lo stesso di te! C-Che ci fai qui!
Disse indicandola col la mano che prima stava tenendo il polso. Le sue mani tremavano, segno che aveva paura, la ragazza poteva interpretarla in un modo, ma per Orlando quella era pura e semplice paura.. -
.
Cos..a?
La canide piegò la testa di lato alla reazione dell'uomo davanti a lei, non se lo aspettava. Aveva sbagliato persona? Pensava che se fosse stato il suo obbiettivo appena l'avrebbe vista avrebbe provato a ucciderla. O si sbagliava? Ora era lei che entrava in confusione.
Osservò sempre più confusa ogni reazione, sembrava terrorizzato. Si portò le mani al petto dicendo che stava per avere un infarto, continuò a parlare senza destare molto interesse nella volpina visto lo stato in cui era lei. In più si allarmò quando notò che la mano dell'uomo era dentro la giacca, dimenticandosi della confusione iniziale.
Un'arma? Ha un arma nella giacca? O dentro i pantaloni?
Era indecisa, non sapeva se era armato o meno e la cosa non poteva far altro che allarmarla. Quindi semplicemente incrociò le braccia. Le chiese anche perché lei era li e al che la ragazza, prevedendolo -infondo era anche una domanda lecita-, aveva già la risposta pronta.
“No, quest'ala è ormai in disuso quindi non c'è nessuna pizzeria attiva e io sono qui perché cerco una persona, niente di così complicato.”
La stava indicando con l'indice e un forte sospetto iniziò ad animarla, però non doveva fare passi affrettati. Per dimostrare che fosse inoffensiva, che non aveva nessuna arma e che non aveva intenzione di attaccare, mise la mani in tasca. In quelle della felpa. Le braccia erano leggere e tranquille, eppure la mano destra stringeva la pistola. Si stava preparando sia mentalmente che fisicamente a ciò che sarebbe potuto succedere, doveva farlo. In più dopo quel tizio avrebbe dovuto saldare i conti con Dan, quindi doveva stare attenta. Già, attenta, non sbrigarsi. Avvertiva sulla pelle un senso d'inquietudine, le stava suggerendo che sembrava tutto fuor che innocente.. -
.
Orlando rimase abbastanza spiazzato dalla reazione della ragazza, prima sembrava spaventata o almeno molto sorpresa, ma tutto quello era scomparso. La ragazza prima incrociò le braccia per poi rispondere senza più un tono spaventato, ma piuttosto serio e calmo, finendo poi per mettere le mani in tasca. E lasciatemelo dire, ma mettere le mani in tasca non era qualcosa che faceva trasparire fiducia o assenza di pericolo. Aveva nascosto le mani, non voleva farle vedere! In Orlando questo rievocò i corsi da venditore porta a porta che aveva svolto, insegnavano un po tutto tutto, ma sorpatutto a leggere i propri clienti/prede, e mettere le mani in tasca non era mai un buon segno. Senza contare che la risposta che la ragazza gli diede era abbastanza in contraddizione con la prima, stava aspettando qualcuno, ma era rimasta spaventata quando lo aveva visto... Stava davvero aspettando qualcuno? O forse stava tentanto di ingannarlo? Orlando era più puntato verso la seconda, ma aveva bisogno ancora di qualche informazione in più, agire così... Senza sapere nulla, gli avrebbe fatto prendere un infarto, e sul serio questa volta.
In d-disuso? Eppure quel locale sembra aperto!
Indicò nervosamente col lo stesso dito, senza girarsi o dare le spalle alla ragazza, il locale dove all'interno si trovavano le arti magiche.
S-Sei sicura di non sbagliarti? E un momento! Ah-ah-ah-AHI detto che! Sei qui perchè stai cercando una persona, ma se quest'ala è in disuso... Non stai violando le regole di tua spontanea volontà!? Aspetta! Ho c-c-c-apito tutto!
Orlando sbiancò. Quel modo di fare... Quell'atteggiamento e portamento... Lo aveva già visto. Era pericolosa, quella strana tecnica di aproccio l'aveva già vista a Londra, dei bastardi che si divertivano a perseguitare la gente come lui, ne aveva una paura incredibile, ma da sempre sperava che nessuno dei membri che ne facevano parte avrebbe provato a seguirlo fuori Londra. Questo era un problema! Un enorme, gigantesco e glorioso problema!
Tu sei una scagnozza del capo gang, e noto rapper afro-irlandese, Big Di. K.! I-io ho solamente fatto il mio lavoro quella volta! In quella birreria non venivano rispettate le più basilari norme igeniche, e vuisto che il proprietario non voleva pagare ho dovuto farla chiudere! N-non non nulla contro il grande Big Di. K.! T-t-t-t-ti Prego non farmi male!
Disse mentre si abbassava di scatto per inginocchiarsi, senza poggiare le ginocchia a terra, e portare entrambe la mani sopra la testa, come se fosse pronto ad un pestaggio bello e buono, tremava e la ragazza avrebbe persino potuto vedere alcune piccole lacrime scendere dal suo viso per via della paura di chi lui credeva avesse davanti.. -
.
Alexy era sempre calma e tranquilla, visto che non aveva più la parte folle non si poteva notare se avesse o meno intenti strani. Ora l'unica cosa che poteva vedere era una espressione calma, che era senza preoccupazioni. Cosa non vera. Era sempre preoccupata, non capiva se aveva delle armi o se era un nemico. Non poteva partire all'attacco così, non ne era la tipa. Anzi, non voleva. Non sapeva se l'uomo che le era di fronte era sul serio il carnefice che doveva punire, però le informazioni erano chiare.
L'uomo indicò il locale dietro lui, dicendo che non sembrava in disuso per poi sbiancare. Disse una cosa tutto sommato vera, un sorriso provocante si dipinse sulle labbra della volpina.
“Di mia spontanea volontà? Io ho avuto un permesso per stare qui.”
Wat. E ora come diavolo faccio?!
Alexy, senza rendersene conto aveva pronunciato delle parole che potevano costarle care. Però si ricordò che poteva sempre bluffare. Nella tasca sinistra formò una busta con all'interno un foglio piegato, la busta era firmata con un nome sparato a caso, uno di quelli di roma ovviamente. Non era così stupida. “Sergio bianchi” recitava la scritta. Un nome e un cognome scelto a caso.
Quando poi si abbassò di scatto, inginocchiandosi quasi e portandosi le mani sopra la testa la ragazza non disse nulla, ascoltò le parole del tizio registrandole acuratamente nella sua memoria. Big Di. K.? Doveva parlarne con Raphael quando tornava a Londra, magari lo conosceva. Comunque, visto che l'uomo sembrava avere gli occhi chiusi mentre alcune lacrime scendevano dai suoi occhi, la volpina estrasse la busta lanciandola vicino all'uomo. Lontana circa cinque metri e con la facciata della firma diretta verso il soffitto.
“Questa è la prova che sono qui legalmente, e chissà. Magari si o magari no... quella era la mia birreria preferita, sai?”
Doveva recitare bene, o almeno non far notare che stava fingendo. E visto che l'uomo sembrava aver paura di questo Big Di. K. Era meglio se continuava a fingere, magari dando un accendo di bastardaggine alla voce. Dopotutto ne andava del suo incarico.. -
.
Aveva addirittura avuto un permesso!? Per stare li ed incontrare qualcuno!? Ma che razza di burocrazia si era formata in sua assenza!? La mascella quasi toccò terra quando vide quel pezzo di carta firmato, non aveva idea di chi potesse essere quella persona, ma rimaneva comunque un documento firmato, ma... Se era una scagnozza di Big Di. K. perchè aveva qualcosa di simile? Era abbastanza strano.
Oh-Oh Capito! V-Va bene!
Mise le mani in tasca per cercare qualcosa, per poi tirare fuori un portafoglio ricolmo di banconote. Lo teneva con enbrambe le mani, portato all'altezza del petto leggermente all'infuori del corpo, come se stesse cercando di porgerglielo.
P-Paghero! Ho messo da parte una grossa cifra! P-Pagherò per il locale e verserò nelle casse di grande Big. Di. K. almeno 5 volte il costo del locale come segno di rispetto e scuse da parte mia! C-Che ne dici?
Orlando iniziò ad avicinarsi alla ragazza con passo lento e poco sicuro, tremante, spaventato, ogni passo era tentennato come se stesse camminando su di un campo minato, e nella mente di Orlando ciò era molto simile a ciò. SI stava addentrando in un territorio ostile e ricco di minacce di ogni tipo. Chissà se la ragazza glielo avrebbe concesso.. -
.
Fiù, ci era cascato. Alexy sentì un po' della pressione che aveva lasciarla, ora era un poco più tranquilla. Non pensava che ci sarebbe cascato, tutto tranne quello. Sul serio, il suo potere a volte era davvero utile. Però non poteva attaccarlo così, gli sembrava sleale. Sopratutto ora che si avvicinava con un passo insicuro. Aveva detto che avrebbe pagato, in denaro, ma che avrebbe pagato. Le orecchie della volpina scattarono un paio di volte, muovendosi su e giù ripetutamente. Infastidita dal fatto che lui si stesse avvicinando.
L'avrebbe fermato, la volpina, parlando con voce alta appena Orlando avrebbe percorso un metro.
“Bene! Però non ti avvicinare, lancia il portafogli. In più Big. Di. K. Mi ha detto che vuole anche un contributo di sangue, vuole vedere sul serio che ti ho incontrato. Non so il perché ma pensa che io sia una codarda! Non è divertente? Ah, tu uccidi?”
Chiese alla fine, per essere sicura che quello che era davanti a lei era sul serio il suo obbiettivo.
Avrebbe rimesso la mano libera in tasca formano all'interno un pacchetto di sigarette. Strane. Molto strane. Non erano comuni, erano come un giocattolino innocuo. Il pacchetto recitava una classica marca, una vista per caso dalla volpina e che aveva riprodotto così. Le avrebbe fatte uscire per poi farne uscire una steccha scuotendo il pacco un poco, l'avrebbe portata alla bocca per poi riportare il pacchetto nella tasca. L'altra mano, quella nella tasca, sarebbe uscita con un accendino. Un'altra creazione fatta sul momento. L'avrebbe portata vicino alla stecca per accenderla per poi ispirare. Non era una sigaretta vera e propria, era più come un oggetto finto che si consumava. Poi avrebbe riportato la mano nella tasca, lasciando l'accendino e afferrando la pistola. Doveva avere più informazioni e per averle doveva comportarsi in quel modo. Altrimenti si sarebbe sentita malissimo a combattere così.
Quel suo comportamento l'aveva fatto principalmente perché le sembrava uno da bullo, lo aveva visto spesso nei film polizieschi e a lei piaceva parodizzare su quelle cose.. -
.
Appena fece pochi passi la ragazza lo fermò, facendolo quasi saltare sul posto, non voleva che si avicinasse e che lanciasse il portafoglio, perchè mai? Era una cosa abbastanza strana, senza contare che voleva un tributo di sangue, Orlando stava pagando proprio per evitare un pestaggio!
Ma-ma-ma-ma-ma-ma-ma-mamamamamamamamama... Come un tributo di sangue! Po-posso pagarti! Non serve che sia per forza il mio di sangue no!? A-avanti, possiamo trovare un accordo no?
Detto questo lanciò il portafoglio, come se stesse liberando un fringuello, permettendogli di tornare a volare, solo che quello non era un uccellino ma in bel portafoglio in pelle che cadde a circa tre metri da lui, un lancio davvero penoso.
N-non mi permetterei mai di dire una cosa simile. S-so-sono sicuro che sei una valida scagnozza del Grande Big Di. K.!
Il viso di Orlando però si contorse in una buffa smorfia quando lei gli chiese se uccidesse. Era un misto di stupore e incredulità, come se avesse fatto una domanda senza un senso apparente. Voglio dire, aveva appena incontrato una persona che stava tremando di fronte a lei, e adesso gli stava chiedendo se fosse in grado di uccidere? Ma che razza di domanda era? E che risposta sperava di ottenere?
EHHHHHHHHH!? Nononononono! Non voglio avere nulla a che fare con queste cose! A-avevo già avvertito il Grande Big Di. K. che non sono in grado di fare cose simili! Alla vista del sangue mi sembra di svenire! T-ti prego... Lasciami andare! Che a-altro devo fare per dimostrare le mie intenzioni?!. -
.
Rimase impassibile davanti allo spavento dell'uomo, non capiva. Che stava succedendo? Non doveva essere un assassino quello che aveva davanti? Non riusciva persino ad lanciare un semplice portafoglio per lo spavento. In più la sua reazione alla domanda della volpina la convinsero che forse aveva sbagliato persona.
“Devi rispondere ad alcune mie domande, poi ti lascerò andare.”
Gli occhi azzurrognoli della ragazza si fecero freddi, assumendo un tono assai ghiacciato e freddo. Unito alla bassa statura, ai capelli dove le orecchie stavano immibili, e il pelo di colore bianco la rendeva quasi una creatura del gelo. O meglio. Un nano da giardino natalizio. Peccato non fosse vestita di rosso. Lasciò cadere per terra la stecca per poi pestarla col piede sinistro.
“Vicino ad un locale abbiamo trovato dei corpi. Sventrati e con gli arti tagliati. L'unico problema sai qual'è? il locale è lo stesso che hai chiuso in più una di loro era anche una mia cara amica.”
Fece un paio di passi in avanti, diminuendo così di un metro la loro distanza. Si sarebbero trovati a 13 metri di distanza, gli occhi di lei continuavano a fissare con insistenza il volto dell'uomo per trovare il minimo cambiamento in quello.
“Per caso conosci chi è stato a farlo?”
Sottolineò le parole, imprimendoci forza e fluidità. Un semplice modo per fargli notare le parti più interessanti. E un modo per vedere meglio le sue reazioni.. -
.
Ancora domande e altre domande, ma sembrava che dopo queste lo avrebbe finalmente lasciato andare. Meno male, ma che altro avrebbe mai potuto chiedergli? Sembrava che nel locale che aveva fatto chiudere fossero stati trovati dei corpi sventrati e con gli arti tagliati, inoltre una delle vittime era una sua amica. Iniziò a pensare a ciò che stava dicendo, corpi, locale, amica... Di certo non era stato lui, in fondo, Orlando era un tipo molto attento a queste cose, portare dei cadaveri in un luogo che aveva chiuso lui stesso e che apparteneva ad una persona come Big Di. K. era un'azione da novellino. Inoltre... Perchè era interessata a quello? Ok, tra le vittime vi era una sua amica ma, perchè usare il nome del proprio capo per persuadere Orlando? Chi stava aspettando? Perchè quel foglio firmato per avere l'autorizazione ad entrare? Quei pezzi non combaciavano tra di loro. Dalla distanza tutto ciò che diceva poteva avere una parvenza di verità ma visti così da vicino... Ed inoltre perchè quella domanda? Se conosceva chi era stato? Ma chi era Orlando per lei?
C-Come potrei sapere qualcosa del genere? Io ho semplicemente chiuso il locale! Chiunque dopo avrebbe potuto entrare, io mi occupo delle scartoffie! L-la sicurezza non è affare mio!
Fece un passo, era più deciso degli altri, come se stesse cercando di incalzare la ragazza, qualcosa non tornava, e lui l'avrebbe smascherata!
I-Inoltre qualè il tuo nome? Non ricordo che Big Di. K. avesse con se una persona come te. S-sei forse nuova, mostrami allora il tatuaggio che dimostra la tua appartenenza alla sua gang!
Un altro passo, ancora più deciso, i suoi pugni si strinsero per far smettere di tremare le mani mentre il braccio destro si protaeva verso la ragazza per poi indicarla col dito, il tonfo del piede sul pavimento diede ancora più profondità a quel suo movimento.
Inoltre... Perchè Big Di. K. ha mandato un emissario quando poteva semplicemente chiamarmi?! Se voleva punirmi poteva semplicemente convocarmi e farlo sui stesso... Qui qualcosa non quadra...
Chinò leggermente la testa mentre con frenesia indicava la ragazza, aveva riacquistato un poco di fiducia in se stesso, sufficenemente da permettergli di reagire alla ragazza.
Chi sei tu?. -
.
Iniziava ad avere dei dubbi, a quanto pare tutte le frottole che stava dicendo Alexy lo stavano insospettendo. Non si era aspettata tutta quella normalità, era ovvio che iniziasse a dire cose a caso per capire.
Peccato, fine dei giochi.
Osservò come l'uomo fece il passo, deciso grazie alle sue parole, per incalzarla. Le chiese il nome e di mostrargli il tatuaggio di appartenenza alla gang. Quindi era un gang, eh? Interessante. Orlando la indicò col dito, facendo delle giuste domande. Quando poi chinò la testa mentre continuava a indicarla con frenesia le chiese chi era. Al che la volpina, che era rimasta in silenzio per ascoltare tutto con più calma, risposte con un sorriso. Aveva avuto un'idea, però non sapeva quanto poteva essere utile.
“Alexy Dhell, una ibrida-volpe. Il tatuaggio l'ho sulla schiena, purtroppo, e mostrartelo mi costringerebbe a darti le spalle. Scusami, ciccio, però io non mi fido a girarmi. E ora... che è tutto sta fiducia..?”
Doveva in qualche modo riportarlo nella situazione di prima, estrasse la sua pistola dalla felpa e la puntò ghignando contro l'uomo. Per quanto potesse sembrare cattiva in quel momento era la giovane che stava andando in panico, non era abituata a fare quello. Ultima possibilità, se l'avrebbe bruciata avrebbe mandato a quel paese la sua copertura improvvisata, al diavolo la trappola, per dire il motivo per cui era la. Teneva sempre la mano sinistra nella tasca, a giocherellare con l'anello delle lame. Era dentro la tasca, con un semplice gesto poteva rimetterselo tranquillamente. In più ora come ora doveva trovare una valvola di sfogo per lo stress a cui la stavano sottoponendo.
Davvero. Interpretare un personaggio non suo la impanica leggermente.. -
.
La ragazza esclamò di avere il tatuaggio sulla schiena e di chiamarsi Alexy Dhell. Conveniente il fatto che lo avesse dietro la schiena no? Orlando ormai si era deciso ad andare a fondo alla questione, anche se ebbe un sussulto quando la ragazza tirò fuori l'arma. La situazione si stava facendo pericolosa e Orlando non poteva rischiare di farsi coinvolgere sino a questo punto. Non poteva fare altro che eliminarla.
... Che cosa vuoi? Sin da subito hai tentato di intimidirmi, eppure hai tirato fuori parecchie scuse, e adesso queste iniziano a non combaciare tra loro... E' inutile continuare a fare la tosta. Dimmi che cosa vuoi veramente.
Killer Queen... Eliminala.
Orlando non sapeva che quella ragazza fosse una combattente, era solamente una delinquente qualunque dal suo punto di vista, e per ciò non avrebbe potuto vedere Killer Queen. Sfortunatamente quella ragazza invece era persino dotata di un potere e avrebbe potuto vedere benissimo Killer Queen comparire al fianco di Orlando.
Non voglio farmi male, tuttavia odio quando la gente cerca di estorcemi delle informazioni senza essere chiara. Che cosa vuoi da me?. -
.
Alexy era stata beccata, alla fine. Con un sorrisetto divertito fece la linguaccia abbandonando la freddezza che l'aveva circondata, però continuava a tenere la pistola dritta e non aveva intenzione di abbassarla. Orlando chiese cosa volesse e al che la ragazza infilò al medio della mano sinistra l'anello delle lame, con un semplice e fluido gesto tirò fuori la mano per mostrarlo.
“Beccata. Non so chi sia questo Big Di cosa, però ti dovrei ringraziare visto che mi hai dato delle informazioni interessanti.”
Mentre parlava la volpe notò una strana figura vicino all'uomo, tanto che piano piano verso la fine della frase la sua voce divenne molto fine. L'uomo disse che odiava quando la gente cercava di estorcergli informazioni per poi chiederle cosa voleva, di nuovo. Però la volpina era distratta dalla figura di fianco all'uomo ma dovette forzarsi a riscuotersi velocemente, per riprendersi e stare attenta. Aveva, in un modo o nell'altro, avuto conferma che quello che aveva davanti era il suo obbiettivo.
“Perdonami, ho trovato delle scappatoie e ho provato ad approfittarne. Non sapevo se eri la persona che cercavo quindi facevo domande a caso per capire, ma ora ne ho avuto conferma quindi grazie. A Londra vi sono stati ritrovati dei corpi e in quanto Lama Oscura è mio dovere punire il colpevole di tali atti. Secondo alcune informazioni il colpevole si sarebbe dovuto presentare qua ma mi sembravi troppo normale, se mi avessi dato altre risposte me ne sarei andata. Confusa, certo, ma ti avrei lasciato in pace. Ora purtroppo devo per forza compiere il mio dovere, mi scuso in anticipo.”
Eccola, la volpina aveva finalmente gettato la sua maschera per rivelare il motivo di quella sceneggiata. Dopo aver parlato la volpina avrebbe sparato un semplice colpo, diretto verso la figura dell'uomo, per poi scattare in avanti. Sapeva già che il colpo di pistola o sarebbe stato deviato o schivato, serviva più a smuoverlo che ad altro. Praticamente era come il suono di un Gong, come a segnalare l'inizio del combattimento.. -
.
E le danze si aprirono. La ragazza finalmente divene più sencera e smise di nascondersi dietro quelle menzogne, sarebbe stato tutto lecito e normale se lei fosse stata una semplice attaccabrighe, o una persona che voleva semplicemente combattere ma lei era li per fare... Giustizia? Ok, poteva essere stato si9curamente Orlando a fare quel casino, ma non vi erano prove, le era stato comunicato solamente che una persona si sarebbe trovata la. Quella era davvero giustizia?
A-Aspetta... Fammi capire. Qualcuno ti ha detto che una persona si sarebbe trovata qui, e il tuo lavoro è quello di fargli la pelle? M-Ma non ha senso!
Chi aveva fatto quelle regole doveva essere sicuramente un pazzo, oppure dotato dell'intelligenza di un criceto, Orlando non sapeva decidersi quali dei due potesse essere la risposta più giusta. Ma non era di certo il tempo adatto per questi pensieri. La battaglia era appena iniziata. Killer Queen si sarebbe messo dietro Orlando come per "abbracciarlo" portando le braccia sopra il suo collo per poi farle scendere dentro la giacca per afferrare tre pugnali per mano, Orlando invece si sarebbe occupato del proiettile, usando il braccio corazzato avrebbe dato una spazzata portando il braccio verso l'esterno così da deviare il proiettile, facendolo finire alle sue spalle.
E quindi siamo arrivati a questo... Killer Queen... Vediamo di fare tutto nel minor tempo possibile. Voglio sapere che strane idee ha questa ragazza.
Killer Queen Alzò le braccia come se fosse pronto a lanciare quei pugnali, mentre dalla mano corazzata di Orlando sarebbe partito uno strano DVD, diretto a tutta velocità verso il petto della ragazza, era leggermente fuori portata, ma visto lo scatto della ragazza ci avrebbe pensato lei stessa ad avicinarsi a sufficenza per essere colpita. Era il momento di scoprire chi era e cosa voleva quella ragazza..
