Il gatto e la volpe

x White Raven

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    E adesso che faccio?
    Unica preoccupazione che in quel momento tormentava una dolce e tenera mezza-felina vestita da maid. Per una persona ingenua e di buon cuore come lei, non poteva esserci situazione peggiore di questa. Ma facciamo qualche passetto indietro per capire in che razza di situazione si è cacciata. O meglio, come il puro e semplice caso si sia presa gioco di lei per l'ennesima volta.

    Un tranquillo martedì pomeriggio stava passando per le strade della capitale romana, sebbene il tempo nuvoloso non dava proprio l'idea di essere una splendida giornata. Nonostante ciò gli abitanti della grande capitale continuavano imperterrito con la loro più o meno grigia vita quotidiana. Chi lavora, chi studia e chi invece passa la giornata oziando o divertendosi. Stessa cosa per una certa strana coppia di nostra conoscenza, che ovviamente rientrava nell'ultima categoria. Questa volta però niente giornata dietro ad uno schermo per il caro Lukas, e niente libri/pulizie per la sua maid felina; difatti quella odierna era la giornata dedita agli acquisti. Inutile dire che si trattava ovviamente di acquisti di videogiochi et simili. Da circa tre ore lo strano duo girovagava per il grande centro commerciale della capitale, passando da un negozio di videogiochi all'altro senza mai fare una pausa. Dopo le prime due ore passate assieme però, Ellie suggerisce di arrestare momentaneamente la loro maratona di game shop per passare a qualcosa di più utile: la spesa per la cena di quella sera. Inutile dire che al caro Lukas non importava granché della cena, essendo lui abituato a saltarla in più e più casi, e dunque nella sua mente contorta era un motivo più che stupido per smettere di scannerizzare da cima a fondo ogni singolo negozio della struttura. E non era la prima volta che visitava quei luoghi. Sconsolata dalla testardaggine del suo Master, la mezzosangue allora propose di separarsi. Idea accolta dal giovane nerd, che dopo aver fissato un punto d'incontro avrebbe continuato per la sua strada lasciando la sua compagna alla sua spesa. Spesa che tra parentesi non durò più di una ventina di minuti.

    Ma adesso torniamo alla situazione scomoda in cui si era trovata la dolce e amorevole Ellie, che per la prima volta si stava pentendo della sua eccessiva gentilezza. Erano passati svariati minuti da quando, dopo aver finito con le compere, si era piazzata nel fatidico punto d'incontro ad aspettare l'arrivo del suo master. Inutile dire che si era dimenticata della possibilità di telefonargli per fargli sapere che stava aspettando. Troppo mainstream altrimenti. Il punto di ritrovo in questione era una semplice panchina davanti ad uno dei tanti negozi di abbigliamento presenti in quell'edificio, resa un po' meno anonima dalla presenza di una piccola pianta lì vicino. La maid era seduta lì da più di mezz'ora attirando come sempre l'attenzione di molti. Non tutti i giorni si poteva vedere una bella ragazza vestita da cameriera, e in particolare con coda e orecchie da gatta apparentemente vere. Sfortunatamente per lei però, non tutte le persone di cui attirava l'attenzione erano tipi raccomandabili, ed essendo lei una bella ragazza sola soletta non sarebbe stato tanto strano se qualche d'uno si facesse avanti per rimorchiare. Inutilmente aggiungerei. Com'era prevedibile dopo aver fatto da 'esca' per così tanto tempo, alla fine qualcuno decise di farsi avanti e provarci con lei. Caso vuole però che a farsi avanti non era un singolo dongiovanni, ma ben tre tipi dall'aspetto poco raccomandabile. Delinquenti per l'appunto.

    E adesso che faccio?
    E qui si torna alla situazione iniziale, dove un po' per paura e un po' per via della sua smisurata gentilezza la povera Ellie non aveva il coraggio di mandarli tutti e tre a quel paese. Tra l'altro sempre per via del suo buon cuore gli era estremamente difficile declinare e rifiutare le varie offerte che i tre tipacci gli proponevano. E più andavano avanti e meno opposizione faceva la mezzosangue. I tre non erano stupidi e avevano capito come 'convincere' la loro succulenta preda a seguirli. Quest'ultima non avrebbe resistito per molto e ben presto avrebbe ceduto e acconsentito a seguirli chissà dove.
    Allora? Che ne dici di venire a farti un bicchiere con noi? Sta' tranquilla, offriamo tutto noi. Tu devi solo seguirci.
    Sisi. Vedrai che ti divertirai.
    A parlare furono prima il tizio con i capelli rossi, apparentemente il capo del gruppo, e successivamente il biondo grassoccio. Uno più inquietante dell'altro.
    M-Mi piacerebbe davvero venire insieme a voi, ma purtroppo sto aspettando qualcuno.
    Susu, non essere timida. Dai, mandagli un messaggio e digli che ti sei stufata di aspettare. È da un sacco che aspetti questa persona, no?
    No, ecco io...
    Aiuto.
    Colta in fallo. Adesso la sua unica ed esile scusa dell'aspettare qualcuno era saltata e non aveva più difese per proteggersi dalle avance di quei brutti ceffi. L'unica sua speranza era che il suo master venisse finalmente in suo soccorso, o se non lui quantomeno un'anima pia che la salvasse da quei tre delinquenti. C'è qualche d'uno talmente buono e caritatevole da salvare una povera gattina visibilmente in difficoltà?
     
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    Aveva preso il biglietto, finalmente. Poteva partire e compiere il suo lavoro di lam-
    Signorina, non avete pettinato la coda.
    La voce del Maggiordomo, Sebastian, portò coi piedi per terra la giovane Alexy. Erano dentro un albergo ed avevano appena finito di sistemare i bagagli in quanto ci sarebbero stati per un po' di tempo, a Roma. Il servo, con premura e delicatezza, prese la coda della giovane volpina iniziando a lisciarla con una spazzola sotto lo sguardo assai confuso della giovane. A volte aveva certi comportati strani, ma sopportabili.
    Avevano deciso che quel pomeriggio avrebbero comprato dei vestiti per Alexy, così poteva sembrare più “romana” o quanto meno del luogo. Dopo aver fatto tutto e dato varie regole al suo servo, esempio: Non allontanarti da me, non toccare i gatti che vedi per strada, non portarli con te e altri simili, la giovane volpina fu pronta per uscire. Indossava un semplice completo, pantaloncini corti sino a metà cosce e una canottiera nera, uniti ad delle scarpe da ginnastica. La coda era ovviamente libera di muoversi così come anche le orecchie. Alla mano sinistra, sul medio, vi era l'anello delle Lame Oscure. Prova della appartenenza di Alexy a queste.
    Dopo aver litigato con Sebastian sul fatto che voleva un gelato al cioccolato quando sarebbero stati nei pressi di una gelateria, Alexy finalmente uscì. Non aveva freddo visto che era abituata ai climi freddi di Londra, anzi, quelli di Roma non reggevano il confronto!
    Sebastian le era dietro, naturalmente, spiegandole le usanze di Roma. Cosa che non interessava così tanto alla volpina. Appena entrarono nel negozio accadde. La gelateria era di fianco a loro. Dopo tante litigate e un bernoccolo sulla testa di Sebastian la volpina ricevette finalmente il suo gelato, sotto lo sguardo assai sconvolto delle persone.
    Mentre camminavano per il centro commerciale Alexy notò una scena molto strana, questa vedeva protagonisti quattro persone. Tre ragazzi e una ragazza, seduta su una panchina. I tre sembravano i classici bulletti e, dopo aver dato uno sguardo alla scena e alle espressioni dei tipi, capì che la ragazza era in pericolo. La ragazza, come lei, era un ibrido, una gatta per la precisione. Riusciva ad capirlo facilmente.
    Si avvicinò piano alla ragazza, camminando elegantemente e con Sebastian al fianco destro. Con una calma decisamente disarmante Alexy iniziò a parlare, calibrando bene le sue parole e facendole assomigliare perfettamente a quelle di una turista straniera. In più il suo accento inglese e le parole dette in inglese la facevano sembrare un'aristocratica, in più con Sebastian l'impressione si sarebbe solo rinforzata.
    Scusa, Kitty. Questa città è davvero grande! Mi ero persa, forgive me.
    Finì il suo gelato, un cono per precisare, per poi girarsi verso i tre tipi. Con un'espressione assai stupita la giovane disse un paio di parole in inglese al suo servo che, capendola, eseguì. In quanto erano ordini.
    Mandali via.
    Con un inchino Sebastian si sarebbe messo in mezzo tra le ragazze, iniziando a parlare in un Italiano perfetto. Chiedendoli cortesemente di andarsene. I ragazzi capendo che potevano fare ben poco ora che c'erano altre persone se ne andarono, sbuffando e borbottando. Poco dopo, Sebastian, si sarebbe girato per poi bloccarsi alla vista delle orecchie, chiaramente feline, di quella Maid. Gli occhi presero a luccicare, come quando si da un regalo ad un bambino, per poi inchinarsi di fronte alla giovane.
    Mi sento in dovere di chiederle prima il permesso, My lady, per poterle toccare le orecchie. Posso?
    La volpina a tale proposta avrebbe portato con una velocità sopra la media la mano a contatto col volto, in un sonoro “SLAP” per poi mormorare dei “Lo sapevo che lo faceva”. Ah, ormai conosceva il suo maggiordomo.

    Edit. Corretti alcuni errori di battitura


    Edited by White Raven - 28/5/2015, 02:58
     
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  3. ßeelZebuß
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    Cinque semplici lettere che per un attimo fecero sussultare la giovane gattina vestita da maid. C'era soltanto una persona che la chiamava in quel modo, e vista la situazione in cui si trovava non poteva essere più felice di sapere del suo arrivo. Non si accorse nemmeno che il timbro di voce era completamente differente da quello del suo master, e prima di accorgersi che non era stato quest'ultimo a chiamarla dovette voltarsi in direzione di quella voce così femminile ed elegante. A chiamarla era stata una ragazza, molto più bassa e 'aristocratica' di lei ma in un certo senso simile, essendo anche lei un ibrido. Era abbastanza sicura che nelle vene della nuova arrivata scorresse il sangue di un canide, sua 'nemesi' per antonomasia, sebbene non riuscisse a capire se si trattasse di un lupo, un cane o una volpe. Dall'accento si capiva benissimo che non fosse del posto, e probabilmente non faceva nemmeno parte dell'Impero. Sebbene desse l'aria di una persona benestante, indosso aveva soltanto dei pantaloncini e una maglietta nera senza maniche. Un abbigliamento decisamente casual e poco elegante, ma che metteva comunque in risalto la bellezza della donna. La neo arrivata però non era sola, e al suo fianco vi era un uomo magro e alto circa una decina di centimetri più di lei. Quest'ultimo vestiva un elegante completo da maggiordomo, probabilmente il suo completo da lavoro.
    Dopo essersi avvicinata alla maid felina, e aver prontamente finito il suo cono gelato, la ragazza dai capelli bianchi si voltò verso i tre tipi che da diversi minuti stavano importunando la povera Ellie. Chiese al suo maggiordomo di mandare via i tre tipacci, e con eleganza e portamento magistrali l'uomo convinse i tre ad andarsene.
    Ahhhh~
    Un lungo sospiro di sollievo si levò dalle tenere labbra della mezzosangue felina, sentendosi finalmente libera da un fardello non poco opprimente. Stava per ringraziare i suoi due salvatori per l'aiuto datogli con i tre delinquenti, ma poco prima che potesse parlare si accorse dello sguardo estasiato dell'uomo in tenuta da maggiordomo. Aveva il classico sguardo di un bambino la mattina di Natale, dopo aver visto che sotto il suo albero vi erano più regali che palline. Senza che potesse dire niente, l'uomo si inchinò davanti alla ragazza vestita da cameriera, e con fare da vero gentleman gli chiese il permesso di toccare le sue orecchie. Ellie rimase non poco spiazzata da questa richiesta, alle sue orecchie non tanto strana visto chi era il suo master.
    Non c'è nessunissimo problema. Se vuole può toccarmi le orecchie quanto vuole.
    Tanto c'era abituata. Ma sopratutto si sentiva in obbligo di ripagare il debito che aveva nei confronti del duo, e dunque non avrebbe mai rifiutato ad una richiesta del genere. Prima però un po' di educazione. Doveva ancora presentarsi e ringraziare per l'aiuto datogli con quei tre tipi di poco prima. Si alzò in piedi, e con il classico inchino di riverenza la maid felina si presentò ai due nuovi arrivati.
    Vi ringrazio infinitamente per l'aiuto. Senza di voi non ce l'avrei fatta. Non so' davvero come ringraziarvi. Il mio nome è Ellie Alpine, piacere di fare la vostra conoscenza.
    Adesso che si era educatamente presentata poteva 'offrire' al maggiordomo il suo piccolo e soffice regalo. Chissà se la sua padrona gli avrebbe dato il permesso di farsi avanti o lo avrebbe nuovamente schiaffeggiato in pubblico.

    Edit: corretta incomprensione.


    Edited by ßeelZebuß - 28/5/2015, 16:00
     
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    Cos-
    La voce di Alexy si bloccò, spiazzata da quello che aveva detto la gattina. Non le dava fastidio? Come? Perché? Era chiaramente una proposta da maniaci quella! La mano sul volto della volpina scese, senza forse, fino ad cadere lungo il fianco. Se non fossero intervenuti loro la gattina sarebbe sicuramente andata con loro!
    La giovane gatta si alzò, facendo notare ad Alexy quanto bassa fosse e il suo vestito da meid, fece un inchino e si presentò. Ellie Alpine. Alpine... dove lo aveva già sentito? La volpina corrucciò la fronte, mentre pensava attentamente a dove lo aveva sentito. Una serata, dove non aveva ancora preso casa, alcuni mesi prima. Un parco, neve, un ragazzo che si attaccò alla sua coda. ECCO!
    Come illuminata la volpina provò a chiedere se il suo sospetto era fondato però vedendo lo sguardo e l'aspetto di Ellie si sentì in imbarazzo, chiuse immediatamente la bocca che aveva aperto per poter parlare e deviò lo sguardo, puntandolo per terra. Le guance assunsero un tono rossastro, segno del suo palese imbarazzo. Infine si decise, con voce balbettante e lieve pose la sua domanda.
    A-alpine? Sei per caso la sorella di Lukas Alpine?
    Intanto Sebastian, non visto dalla sua padrona, andò dietro Ellie. Posò le sue mani inguantate sulle orecchie di quella mormorando tutto quello che gli veniva in mente, sparlando sul fatto che i gatti fossero la razza più elegante esistente al mondo e la loro morbidezza era unica. La giovane volpina, a ciò, mise un leggero broncio. Lei aveva sicuramente una coda e delle orecchie morbidissime! Tsk. Che strano demone.
    Ahhhh, so fluffy...
    In più i continui sospiri del maggiordomo attiravano su di lui un sacco di sguardi, sopratutto di signore vogliose e di uomini gelosi. Alexy, a ciò, alzò gli occhi al cielo. Era tremendamente infastidita da un comportamento del genere, sopratutto in un luogo pubblico! Forse per via della sua natura? Infondo è una ragazza che adora l'ordine delle cose. Dopotutto è entrata nelle lame per proteggere la sua Nazione, per far rispettare la legge ai peccatori e-
    SEB!!
    Urlò la giovane volpina per riprendere il servo. Sebastian, approfittando dei soliti viaggi mentali della sua padrona, aveva provato a mordere un orecchio di Ellie. Non “morso” con i denti. Ma un poggiare delle labbra sulle punte di queste. All'urlo di Alexy il servo si sarebbe allontanato di scatto, rigido di fianco alla gattina. Non voleva far arrabbiare la sua padrona, sopratutto nell'ultimo periodo in quanto era tremendamente strana. Infondo l'ultima volta che le ha disubbidito ha dovuto fare il triplo del lavoro che faceva normalmente. Non che gli dia fastidio però vedere il suo sguardo arrabbiato non gli piaceva. Non era folle o altro, tutto grazie al capo delle lame, ma comunque spaventoso nella sua naturalezza.
     
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    Chi poteva fermare oramai il maggiordomo gattofilo adesso che aveva ricevuto il permesso dalla diretta interessata. Senza pensarci due volte l'uomo dai capelli scuri si fiondò sulla orecchie della sua simil collega felina, cominciandole a tastare e accarezzare quasi fossero la cosa più soffice e morbida del mondo. Così come per quasi tutti gl'ibridi mammiferi, orecchie e coda sono due punti molto sensibili, paragonabili quasi a delle zone erogene. Probabilmente per alcuni lo erano anche. Ellie non faceva eccezione, ed esattamente come tutti i suoi simili sentirsi sfrugugnare quelle particolari parti del corpo gli faceva sempre uno strano effetto. Fortuna che con 'l'addestramento' del suo master, non voluto tra l'altro, era riuscita ad acquistare una certa resistenza e sopportazione a stimoli di quel genere, e per così poco poteva anche sopportare. E poi non poteva di certo dimostrarsi scortese con chi l'aveva appena aiutata.
    Dopo aver dimostrato la sua esasperazione in maniera assai vistosa, la mezzacanide si mise in silenziosa contemplazione, mentre il suo maggiordomo continuava a carezzare la loro nuova conoscenza. Rimase un po' in silenzio, poi alla fine il suo viso si illuminò, di un colorito rossastro però.
    C'è qualcosa che non va?
    Ovviamente l'esitazione dell'aristocratica ragazza non poteva passare inosservata agl'occhi eterocromati della maid, così come quel rossore di cui si erano tinte le sue guance. Forse invogliata dalle parole dell'ingenua ragazza dinanzi a se, la mezzosangue si decise a parlare facendo ad Ellie una domanda semplice ma allo stesso tempo insolita.
    Conosce il Master?
    Domanda retorica fatta tra se e se. Di certo la ragazza con le orecchie da canide non si era messa a comporre un nome così di sana pianta, per giunta azzeccandoci ed intuendo un possibile legame tra la maid felina e il nerd che gli faceva da padrona. La cosa che più stupiva la giovane però, era che qualcuno conoscesse il suo master. Era sempre rintanato in casa, e usciva decisamente poco. Come faceva una ragazza così bella, per lo più straniera a conoscere un nerd sfegatato come Lukas? Misteri della vita.
    Mi spiace, ma anche se abbiamo lo stesso cognome non sono sua sorella.
    Se la canide ci avesse pensato un attimo era più che naturale. Come poteva un demone alto poco più di lei dai capelli neri, essere imparentato con una gatta ibrida alta e con i capelli argentei? Sebbene vivano sotto lo stesso tetto i due erano complementari, diametralmente opposti l'uno dell'altra. Anche se avevano lo stesso cognome ciò non significava proprio niente. Forse.
    E mentre le due ragazze discutevano sulla ipotetica parentela della mezzagatta con il demone nerd, il maggiordomo feticista dei gatti si era fatto sempre più avanti, spingendosi ben oltre le semplici toccatine. Dopo aver tastato ben bene le soffici orecchie della sua simil collega, l'uomo vestito di tutto punto arrivò a sforare con le labbra le due soffici protuberanze. Anche con tutta la sua buona forza di volontà, la giovane e amorevole gattina non poteva sopportare più di così, e al contatto con le sensuali labbra di lui le sue guance cominciarono a prendere colore. Se non fosse intervenuta la sua parziale nemesi sgridando e mettendo a cuccia il suo maggiordomo a quest'ora la situazione sarebbe degenerata. L'uomo, che a quanto pare rispondeva al nome di Seb, si allontanò velocemente dalla sua collega, intimorito dall'urlo della sua padrona. A questo punto la caritatevole maid non poteva starsene in disparte, e prese immediatamente le difese del maggiordomo.
    La prego, non si arrabbi con lui. A me non da nessunissimo fastidio.
    Certo, come no. Dopo esser arrossita proprio per via della sua eccessiva audacia di certo non gli avrebbe creduto.
    E poi non ho ancora avuto modo di ringraziarvi per l'aiuto che mi avete dato poco fa.
    Adesso era tutto più chiaro. Ecco perché si faceva praticamente molestare gratuitamente senza batter ciglio; lo faceva in segno di riconoscenza. Troppo buona e troppo ingenua la piccola Ellie. Prima o poi con questo suo atteggiamento si sarebbe cacciata nei guai.
     
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    Ellie resistette bene alle carezze di Sebastian, forse addestrata da Lukas e, conoscendolo, sapeva quanto poteva essere pervertito il nerd. La ragazza disse alla volpina che pur avendo lo stesso cognome non erano parenti. E in effetti lo si poteva notare tranquillamente. Solo che Alexy non è una che sta calma e osserva prima di parlare, se qualcosa la incuriosisce deve dare aria alla bocca altrimenti non è felice. Non si era soffermata sul fatto che Lukas avesse i capelli neri e Ellie argentei, e che questa era un ibrido. Purtroppo, per la gattina, queste non fece altro che piegare la testa di Alexy. Confusa e sempre in imbarazzo avrebbe pensato...
    Sua figlia..? No, troppo grande... cugina?...
    Ripassandosi mentalmente ogni legame parentale da lei conosciuto Alexy prese a grattarsi la guancia con l'indice, imbarazzata per quello che aveva detto. Quando il corvino poggiò le labbra sulle orecchie le guance della giovane si colorarono di rosso, segno che era al limite di sopportazione. Fortunatamente l'urlo della Volpina lo fece allontanare ma, dio santo, la gattina le chiese di non arrabbiarsi con lui. Facendole capire con la frase dopo il motivo di tutta quella disponibilità. Ringraziamento. Voleva ringraziarli. Alexy a quello sospirò rumorosamente, stanca di quello che stava vedendo.
    “Il mio nome è Alexy Dhell e non devi ringraziarci così! Per dio, farsi molestare in questo modo è da... ARGH
    Alla fine, la volpina, scosse la testa. Camminò verso il suo servo per poi saltare lievemente e afferrargli l'orecchio, con sguardo severo ed estremamente cruente, uno sguardo tipico di una madre quando sgrida il figlio, gli tirò l'orecchio.
    Che ti avevo detto? Non riesci a seguire delle semplici regole come quelle? Anche se ti ha dato il permesso di toccarle le orecchie questo non significa che puoi farci ciò che vuoi!
    Doveva farsi rispettare, quel demone era entrato nella sua vita improvvisamente e pensava di poterla rovinare in questo modo pubblicamente? No! Non l'avrebbe permesso. Dopo avergli mollato l'orecchio si girò verso la gattina, mani sui fianchi e busto lievemente inclinato in avanti. La coda era a mezz'aria, a formare una mezza luna bianca. Le orecchie, invece, erano ritte e attente sul capo d'ella.
    Ascoltami. Se continui ad avere questo comportamento non riuscirai a resistere a lungo da sola, dov'è Lukas? Dubito che ti abbia lasciata andare in giro da sola. Spero.
    Al contrario di Ellie... Alexy non riusciva a farsi toccare le orecchie in quel modo, sopratutto da uno con il viso di uno stupratore seriale! Ok, forse attira-stupri e stupratore di gatti. In tutto questo Sebastian, capendo che la sua padrona si era arrabbiata principalmente per il comportamento della gattina si rilassò. Si lasciava trattare così solamente perché sapeva che sotto tutta quella violenza vi era anche la premura, infondo l'avrebbero arrestato se avesse rubato un gatto... no?
     
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  7. ßeelZebuß
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    A quanto pare le parole di Ellie servirono soltanto a far arrabbiare ulteriormente la ragazza aristocratica, la quale si presentò come Alexy Dhell. Lukas non gli aveva mia parlato di quella sua piccola avventura a Londra avvenuta tempo addietro, e dunque per la maid felina quel nome non rievocava minimamente alcun ricordo. Una completa estranea per lei, che però sembrava in qualche modo conoscere il suo master.
    Chissà in che rapporti sono.
    Domanda legittima che da una manciata di secondi aleggiava nella mente della mezzosangue più alta. Entrambe le ragazze avevano non poche domande da porsi riguardanti il rapporto dell'altra con il fantomatico nerd, e nessuna delle due era ancora riuscita a trovare una risposta soddisfacente o quantomeno sensata.
    Amica? Conoscente? O forse ex- ragazza? No, aspetta questo non può essere. O forse si? Aspetta, può anche essere una sua nemica? Però non sembra una cattiva persona.
    A differenza di Alexy la linea di pensiero della maid felina era molto più sobria ed incline al buon senso. Di certo non si sarebbe messa a pensare a legami tipo moglie, sorella o addirittura nonna. Sarebbe stato nosense completo.
    Prima che la canide di cui Ellie non aveva ancora capito l'esatta appartenenza potesse assalire l'orecchi del suo fido maggiordomo, subito dopo che quest'ultima si era presentata la cameriera fece un leggero inchino dicendo le seguenti parole.
    Piacere di fare la sua conoscenza.
    Cordiale e formale come sempre, da brava maid qual'era. Dopo aver rimproverato il suo servo, la ragazza dai capelli bianchi si voltò verso la sua semi-nemesi, e mettendo le mani sui fianchi cominciò a 'sgridare' quest'ultima. Non era veramente arrabbiata, o per lo meno ad Ellie non dava quest'impressione. Dava più l'idea di una mamma che sgridava il figlio per insegnargli che quella cosa non si faceva, preoccupata che quel gesto avrebbe potuto creargli dei problemi. In altre parole sembrava più preoccupata che arrabbiata. Nello sgridarla gli chiese anche dove fosse finito quell'incosciente che l'aveva lasciata gironzolare da sola.
    Mi piacerebbe tanto saperlo.
    Mi spiace, non ho la benché minima idea di dove sia in questo momento. Il Master mi aveva detto che ci sarebbe dovuti incontrare qui, ma non mi ha detto quando.
    Risposta garbata che lasciava finalmente capire che rapporto c'era tra la felina e il nerd. A grandi linee però. Dopo quella semplice risposta la ragazza più alta abbassò lo sguardo verso i sacchetti della spesa appoggiati sulla panchina. Non aveva preso niente che dovesse necessariamente essere messo in freezer il prima possibile, però alcune cose era meglio non lasciarle fuori dal frigo troppo a lungo.
    Dove sarà finito il Master.
    La sua principale preoccupazione al momento, seguita dalle buste della spesa, cosa preparare da mangiare per quella sera e infine il tipo di rapporto che c'era tra Alexy e Lukas. Non era una ficcanaso, ma quel piccolo dubbio continuava a martellargli la testa da un po'. Alla fine decise di fare la fatidica domanda, ovviamente non prima di aver chiesto il permesso.
    Scusi Signorina Dhell, posso farle una domanda?
    D'accordo, qui però con l'educazione si sfiorava il ridicolo. All'apparenza davano l'impressione di essere coetanee, quindi che bisogno c'era di rivolgersi a lei con tale garbo e rispetto. Vai a sapere cosa passi per la testa della maid felina. A quel punto la ragazza dagl'occhi bicolore attese una risposta dalla sua interlocutrice, e se quest'ultima gli avesse dato il permesso gli avrebbe posto la fatidica domanda.
    Posso chiederle che tipo di rapporto ha con il Master?
    Dritta al punto, senza girarci troppo attorno.
     
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    La risposta della gattina non le piacque per nulla, Alexy si stava innervosendo. Lasciarla sola così? In posto così affollato con probabili- Per dio! Come scossa la giovane volpina quasi sussultò sul posto. E se per caso incontravano il suo obbiettivo? Solamente per pura sfortuna, ovviamente. Alexy iniziò a preoccuparsi e a lanciare sguardi intorno a lei, non aveva pensato a questa probabilità. La gattina, invece, sembrava calma. Chiese alla volpina in che rapporti era con il suo master... master? È una serva? O una schiava? Non capiva. Non riusciva a ragionare.
    Immediatamente le guance della canide iniziarono a colorarsi di rosso, imbarazzo causato grazie alla constatazione che effettivamente non erano altro che conoscenti, i due.
    Uhm.... diciamo che per colpa di un incidente si è bagnato completamente, e bagnarsi a Londra, fuori, è come scrivere un cartello “voglio ammalarmi”... così l'ho ospitato per un po' nella mia stanza d'albergo. Quindi non siamo altro che semplici conoscenti, ecco.
    Sebastian, capendo che la sua padrona era in difficoltà, quasi si mise a ridere. Infondo era divertente vederla con le guance rosse quando poco prima aveva fatto la spaccona. Alexy fulminò con lo sguardo l'uomo per poi portarlo di fronte a se, a guardare negli occhi la ragazza.
    Non darmi della signorina, non sono ricca... So solo come giocare le mie carte quando mi trovo davanti delle persone. Per Lukas, invece, forse ci conviene cercarlo no?
    In verità voleva togliersi l'imbarazzo di dosso, magari camminando e guardando qualche vetrina. In più poteva imparare qualcos'altro di interessante.
     
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  9. ßeelZebuß
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    Sentendo quella simpatica storiella del suo master a Londra fece quasi sorridere la maid felina. Lukas non gli aveva raccontato praticamente niente del suo passato e del tipo di vita che trascorreva prima che i due si incontrassero, e anche se lei glielo chiedeva il nerd gli rispondeva dicendogli che non era affatto nulla di importante. Per questo venire a conoscenza di un minuscolo frammento della vita del suo padrone la rendeva non poco felice. Finita la breve spiegazione su come i due si erano conosciuti, Ellie prese la parola, ringraziando la ragazza dinanzi a lei per ciò che aveva fatto.
    La ringrazio infinitamente per essersi presa cura del Master in quell'occasione. Siete davvero una persona gentile.
    Ovviamente la gattina non era a conoscenza del 'pagamento' che la ragazza aveva richiesto al suo temporaneo coinquilino, e ai suoi occhi quello di Alexy era stato un semplice atto di carità. Dopotutto se si fosse trovata lei nei suoi panni avrebbe fatto la stessa identica cosa. Senza pagamento s'intende.
    Seb nel vedere la sua padrona in difficoltà sorrise divertito, scatenando però le ire di quest'ultima. Non disse niente però, limitandosi semplicemente a fulminarlo con lo sguardo. Ad Ellie faceva non poco piacere vedere in che rapporto erano quei due personaggi appena conosciuti, che col passare del tempo davano più l'impressione di essere due amici che un servo e la sua padrona. Sebbene mantenessero sempre un rapporto di servitù e obbedienza. Un po' com'era tra lei e il suo master, e forse con un rapporto ancora più sereno e genuino.
    Dopo aver brevemente rimproverato il suo maggiordomo, Alexy si voltò nuovamente verso la sua pseudo nemesi, chiedendogli di non chiamarla più in quel modo così formale. Successivamente le chiese se non fosse il caso di andare a cercare il tanto decantato nerd. A tale domanda la gattina vestita da maid ci dovette pensare un po' su prima di poter rispondere.
    Ad essere sincera mi piacerebbe andare a cercarlo, però muoversi con queste borse della spesa sarebbe un po' complicato.
    E mentre lo disse indicò i due sacchetti trasparenti carichi di tutto ciò che la mezzosangue aveva comprato nella mezz'ora precedente. Di certo cercare una persona portandosi quei fardelli dietro non era una cosa semplice, e avrebbe rallentato non poco la comitiva.
    Inoltre ci siamo dati appuntamento in questa panchina. Se ci allontaniamo da qui c'è il rischio che lui venga qui e non ci trovi.
    Giusta osservazione. Ellie si fidava ciecamente del suo master e sapeva che prima o poi sarebbe arrivato. Di contro lei era estremamente fedele, e non avrebbe mai e poi mai infranto una promessa fatta con il suo salvatore. Per nulla al mondo. Aveva paura che in questo modo avrebbe perso completamente la fiducia che egli riponeva in lei, e non poteva permettersi una cosa del genere. Cosa avrebbe fatto dunque Alexy? Avrebbe avuto la pazienza di aspettare, oppure andare a cercare il nerd per conto proprio? C'era anche una terza soluzione, molto più semplice e diretta delle precedenti, che però la maid felina si era completamente scordata.
     
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    Annuì un paio di volte, pensando attentamente a ciò che aveva detto la gattina. Le disse che voleva andare a cercarlo ma con le borse che aveva sarebbe stata una cosa complicata, immediatamente si propose Alexy di portarle visto la sua forza. Poi le disse che si erano dati appuntamento su quella panchina e li la cosa si complicò.
    Alexy poteva mandare Sebastian a cercarlo, però lui non conosceva l'aspetto di Lukas. Lei stessa non poteva andarci, non si fidava a lasciare Seb insieme ad Ellie. Poi, come illuminata, la giovane scodinzolando e con l'indice alzato espose la sua idea, sicura delle sue parole.
    Senti, Lukas è un nerd, no? Avrà sicuramente con lui un cellulare!
    L'uomo alle spalle di Alexy sospirò afflitto, ci era arrivata. Si avvicinò di pochi passi a lei per darle un paio di grattini dietro le orecchie complimentandosi. La giovane volpina rilassò le spalle mentre un'espressione beata le dipingeva il volto
    Se non avete i soldi per chiamarlo in questo caso usiamo i miei, che ne dite?
    Il maggiordomo si rivolse verso la felina, cercando di capire cosa aveva in mente. Infondo era lui quello “maggiorenne” nel gruppo, per ora. Purtroppo Alexy venne completamente distratta dai grattini, ora aveva completamente perso l'aristocrazia che all'inizio aleggiava intorno a lei.
     
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  11. ßeelZebuß
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    Una manna dal cielo, ecco cosa furono in quel momento le parole della compagna ibrida alle pelose orecchie di Ellie. Come aveva fatto a non pensarci prima. Si era completamente scordata di quella semplice possibilità. Chiamarlo al cellulare era la soluzione più ovvia di questo mondo, eppure finché Alexy non glielo disse esplicitamente non gli venne manco in mente. Il volto della maid felina si illuminò, mostrando alla ragazza dai capelli bianchi tutta la gratitudine e la gioia che non aveva mostrato prima quando aveva mandato via quei brutti ceffi.
    Giusto! Mi era completamente scordata del cellulare! La ringrazio infinitamente!! Davvero, non so assolutamente come ingraziarla!!!
    Avrebbe voluto mettersi a saltare per la gioia, ma alla fine si limitò ad un paio d'inchini segno della sua riconoscenza. Velocemente tirò fuori il suo piccolo apparecchio bianco e cominciò a smanettarci, fino a quando non fece partire la chiamata. Era troppo felice per prestare attenzione alle parole di Seb, che involontariamente non stette a sentire. Il telefono rimase a suonare un bel po' prima che la segreteria telefonica non avvertì la gattina che la persona all'altro capo del telefono non rispondeva. Davvero strano. Eppure Ellie aveva una memoria praticamente perfetta ed era sicura di non essersi sbagliata a digitare il numero. Ricontrollò la sequenza numerica per sicurezza, ma era quella giusta.
    Che strano. Come mai non mi risponde? Che gli sia successo qualcosa?
    L'ansiosa maid cominciò ad essere irrequieta, e senza porsi troppe domande provò ad inviare un messaggio al suo master. Forse in quel modo gli avrebbe risposto. E difatti era proprio così. In meno di cinque secondi gli arrivò la risposta, la quale gli faceva sapere che a breve sarebbe arrivato lì. Ellie tirò un sospiro di sollievo, rasserenata dal messaggio appena ricevuto.
    Meno male. Sembra che non gli sia successo nulla. Ha detto che a breve sarà qui.
    E mentre pronunciava quelle parole rimise il cellulare nella tasca in cui l'aveva precedentemente tirato fuori. Adesso non rimaneva altro da fare se non aspettare che facesse la sua comparsa in scena. Nell'attesa, la maid felina si rimise a sedere nella panchina, affiancata dalle sue due buste della spesa. Si mise ad osservare le sue due nuove conoscenze, soffermandosi in particolare sui grattini che il maggiordomo faceva alla sua padrona. Provava un po' d'invidia per Alexy, ma in fondo quello era il suo di servo e quest'ultimo doveva soddisfare i desideri della sua di padrona.
    Che fortunata. Magari il Master mi facesse delle coccole di tanto in tanto.
    Speranza vana. A meno che non fosse di ottimo umore non si lasciava andare a smancerie simili, ne lei aveva il coraggio di chiederglielo apertamente. Dopotutto lei era la serva e lui il master. La situazione era l'esatto opposto di quella di Alexy e l'uomo con i capelli corvini. Diametralmente opposti in tutti i sensi.
     
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    Alexy fece una espressione confusa davanti a quella gioiosa di Ellie, sembrava che teneva molto in considerazione il suo master. Quando la ragazza le diede di nuovo del lei la volpina si rabbuiò, abbassò lo sguardo per poi scacciare con lieve stizza la mano del compagno. Nemmeno i grattini sulle orecchie l'avrebbero risollevata di morale, si sentiva a terra.
    Non darmi del lei...
    Purtroppo lo disse quando lei era ancora all'apparecchio elettronico, quindi dubitava che l'aveva sentita. Poco dopo aver provato a chiamare e dopo che la segreteria telefonica le risposte la ragazza incominciò a entrare in ansia, si mise a cianciare sul telefono per inviare un messaggio e al che la ragazza si girò. Guardando nella vetrina.
    Sebastian... ho voglia di un dolce... voglio una crepes al cioccolato e alle fragole.

    *Slap*


    La mano dell'uomo si scontrò contro il suo stesso viso, stupito e decisamente a disagio per la richiesta della volpina. Dove poteva trovare una roba simile?! Iniziò a guardarsi in giro trovando una bancarella con dei bambini, avevano in mano delle crepes. Sbuffando l'uomo si allontanò dalle ragazze per andare a esaudire la richiesta della sua padrona.
    Alexy mugolò piano e distrattamente, come a segnalare alla gattina che avesse sentito le sue parole, quando Ellie le disse che non gli era successo nulla e che a breve sarebbe arrivato. Dopo un paio di minuti dove Alexy avrebbe risposto con voce bassa a ogni domanda che poteva porle la gattina finalmente la sua crepes arrivò, Sebastian aveva fatto di tutto per farsi ascoltare dalla signora che vendeva alla bancarella. Scodinzolando la volpina prese il dolce tanto desiderato per poi sedersi sulla panchina, iniziò a mangiucchiarlo contenta sotto lo sguardo assai divertito del maggiordomo.
    Scusala, negli ultimi tempi è sempre così.
    Si scusò questo, portandosi la mano destra sul pettorale sinistro e inclinandosi in avanti, in un inchino servile praticamente.
     
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  13. ßeelZebuß
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    Stralunata. Forse anche un po' scazzata. Ecco la prima parola che venne in mente ad Ellie per descrivere la sua compagna ibrida. Nel mentre la maid felina era impegnata a cercare di contattare il suo master, il suo simil collega si era allontanato per assecondare un improvviso capriccio della sua padrona. Ovviamente la felina non si accorse di nulla fino a quando quest'ultima non riuscì a contattare il giovane nerd e riprese finalmente a conversare con il resto del gruppo. Rimasero soltanto le due ragazza dunque ad attendere l'arrivo del unico punto che accomunasse le due ibride. O meglio rimase soltanto Ellie, dato che l'altra mezzosangue sembrava essere troppo sovrappensiero e poco reattiva.
    Sembra preoccupata per qualcosa.
    Un leggero ed imbarazzante silenzio si creò tra le due, spezzato soltanto dal rumore del viavai che si poteva sentire in un centro commerciale, unito ad alcune domande di circostanza della micetta. Domande che però ricevettero soltanto dei mugolii come risposta. Non era quella che si poteva definire una conversazione, ma almeno era riuscita ad imparare qualcosa di più su di lei. Tipo che la sua parte ferale era quella di una volpe, oppure che il nome del suo maggiordomo era Sebastian, e il Seb utilizzato in precedenza era soltanto un nomignolo. Insomma cose di poco conto, niente di veramente importante ed essenziale.
    Alla fine quel momento d'imbarazzo terminò, con il ritorno dell'uomo dai capelli corvini. In mano aveva un piccolo foglietto di carta con sopra una deliziosa crepes al cioccolato, probabilmente una richiesta della sua padrona vista la gioia che quest'ultima mostrò in volto. Addirittura scodinzolava tutta contenta per il dolce che di lì a breve avrebbe azzannato. Dopo aver porso la deliziosa merenda alla mezzosangue canina, quest'ultima cominciò tutta contante a manguicchiarselo, sotto lo sguardo vigile e attento del moro. Nel vedere la volpina così felice e spensierata Ellie non poté far altro che abbozzare un sorrisetto, per poi accorgersi che il suo collega si stava scusando per lo strano comportamento della sua padrona. Allora non era solo la sua immaginazione, era veramente preoccupata per qualcosa.
    Non si preoccupi, non è un problema. E poi vederla così felice fa piacere anche a me. Scusi se glielo chiedo, ma la signorina per caso ha qualche problema? So' che non sono affari miei, ma sono comunque preoccupata.
    Non si capiva se quella di Ellie era semplice ficcanasaggine o reale preoccupazione nei confronti di una persona che conosceva da nemmeno una decina di minuti. Eppure lei era fatta così, si preoccupava per tutti indistintamente.
     
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    Sebastian ascoltò con calma le parole di Ellie, chiedendosi se era una ficcanaso oppure se era davvero preoccupata per Alexy. Da quel che aveva visto in quei minuti gli sembrava tanto la seconda opzione, però non azzardava. Quindi: che problema aveva la sua padrona? Non lo sapeva nemmeno lui. All'inizio, quando lo prese con se, era normale e si comportava normalmente. Dopo una settimana aveva incominciato a comportarsi così e non capiva il motivo, o almeno aveva un vago sospetto però, come detto prima, non azzardava. Poi, vabbeh, mica poteva dire alla gattina che la volpina aveva un Dark Side sigillato e che se liberato avrebbe iniziato a distruggere ogni cosa davanti ai suoi occhi. Sul serio, non sapeva che dire.
    Mi dispiace, purtroppo non so nemmeno io se ha qualche problema. A parte i soliti problemi mentali che può avere una pazza.
    L'ultima parte era stata detta con un tono scherzoso, come a prendere in giro la volpina che in quel momento lo stava ignorando bellamente. Troppo presa da quel dolce. Appena sarebbero tornati a Londra, aveva deciso il moro scuotendo la testa, l'avrebbe portata in ospedale per farle dei controlli.
    Tra poco tornerà anche il vostro master, vero?
    Domandò, visto che non aveva sentito quello che aveva detto la gattina, più che altro era riuscito a captare le parole quando si era allontanato quindi era “Sicuro” delle sue parole. Ripensò a quello che gli aveva detto la volpina, su alcuni suoi incontri passati. Non sapeva come avrebbe reagito se le avrebbe toccato la coda in quel modo, imprevedibile com'era in quel momento.
    Grazie!
    La voce di questa portò con i piedi per terra il maggiordomo, segno che aveva appena finito la crepes, ma continuava a scodinzolare felice. Il grazie, naturalmente, era rivolto a Sebastian.
     
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  15. ßeelZebuß
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    A quella semplice e scherzosa spiegazione, la gattina piegò leggermente la testa confusa. Non capiva perché mai il moro dovesse dire certe cose della sua padrona, e sopratutto su che fondamento. Poi si mise per un attimo a riflettere, ripensando al suo master e al suo comportamento abituale,e capì finalmente il suo errore.
    Beh, in fondo anche il mio Master è un pervertito. Forse è meglio non farsi troppe domande a riguardo.
    Saggia decisione. Non era sua abitudine ficcanasare in giro, e se lo faceva era solo ed esclusivamente perché si preoccupava per gl'altri. E nel mentre i due servitori chiacchieravano serenamente, la ghiotta volpina continuava bellamente ad assaporare il suo gustoso dolce. Troppo presa da quest'ultimo, non si accorse minimamente dei commenti fatti in precedenza dal suo servo. Probabilmente era meglio così. Alla domanda dell'uomo, la maid felina sorrise.
    Si. Ha detto che a breve sarà qui.
    Era la seconda volta che ripeteva quella frase, ma solo adesso si era accorta di un particolare al quale prima non aveva fatto caso. Per chi non lo conoscesse sarebbe stato un dettaglio insignificante, ma per lei che lo conosceva abbastanza bene era non poco importante.
    Come mai era così ben disposto e ubbidiente?
    Era davvero insolito che, in situazioni come quella, il giovane nerd seguisse alla lettera i suggerimenti e le richieste della sua serva ibrida. In altre circostanze gli avrebbe risposto con frasi del tipo 'Quando ho finito arrivo' o simili. Adesso però era stranamente ben disposto, e la cosa gli puzzava non poco. Rimase un attimo in religioso silenzio, riflettendo sulle possibili cause di quel comportamento anomalo. Aveva le braccia conserte, gl'occhi chiusi e le sue pelose orecchie che si piegavano di tanto in tanto. Dalle sue labbra uscivano dei mugolii pensosi, segno che si stava sforzando non poco per trovare una spiegazione razionale a quel piccolo e inspiegabile mistero. Dopo una decina di secondi passati a contemplare il suo master, alla fine la micetta trovò una possibile spiegazione a tutto ciò. Spalancò di colpo gl'occhi e drizzò coda e orecchie, molto probabilmente attirando su di se l'attenzione dei suoi due compagni.
    Un attimo. Non sarà per caso che...
    You got a point.
    A quel punto, oltre ad una voce non poco familiare alle sue spalle, Alexy si sarebbe sentita afferrare la soffice e vellutata coda. Una situazione del genere era già accaduta in passato, e quasi fosse un rito di ricongiunzione anche questa volta si ripeté con le stesse identiche dinamiche. Con naturalezza mista a furtività, il buon vecchio Lukas si era avvicinato alla sua vecchia conoscenza per poi 'assalirla' nell'unico modo che conosceva: afferrare le coda e carezzarla. Fino a quel momento nessuno dei presenti si era accorto della sua presenza, troppo concentrati nel capire a cosa la maid felina stesse pensando così intensamente. Un attacco a sorpresa che molto probabilmente la volpina non avrebbe gradito. Dopotutto la prima volta era finita con un bel bagno gelido. Adesso come sarebbe finita?
     
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60 replies since 27/5/2015, 23:02   838 views
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