E impareremo a camminare...

X Hina

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  1. †_†yun yun †_†
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    Eccomi Hina cara, tutta per te! E per favore non scusarti, sono io quella che deve farlo! Mi dispiace esse stata via così a lungo....cosa mi sono persa? A livello di role e di quotidianità? Un bacio grande e un abbraccio



    Si abbandonò alla materialità, socchiudendo gli occhi e lasciandosi sconvolgere le membra. Un potente orgasmo le squassò il corpo, facendola vibrare dall'interno e travolgendola come un fiume. Sentì il proprio liquido, viscoso e abbondante, fluire giù, impiastricciando le sue belle gambe. A questo si mischiò anche gli umori densi della xenomorfa. Si era sentita riempire il buchetto e ora ne avvertiva la consistenza molliccia sgorgare pian piano fuori. Il suo corpo era scosso dagli spasmi, lente vibrazioni del piacere che tardava ad abbandonare la mente. Si appoggiò con maggiore forza al bordo del laghetto, cercando di respirare il più lentamente possibile. Sentiva il petto che si alzava e si abbassava. La pancia gonfia la sbilanciava pericolosamente in avanti, rischiando di farle perdere l'equilibrio. Avvertì il potere della Lanterna che ancora pulsava, attivo. Si ricordò del vibratore dentro l'intimità di Shyvana e sorrise, quasi sghignazzò divertita al pensiero. Era stato del sesso eccellente. Si voltò verso la ragazza, curiosa di vedere come stava. E di vedere se il suo sesso-maschile era scomparso oppure svettava ancora bellamente in mezzo alle sue gambe. Il movimento le costò una discreta fatica. "Maledizione Misaki, sembri uno straccio! Ripigliati un attimino su! Si disse tra sé e sé, cercando di trovare forza nelle sue stesse parole. Si allontanò dal bordo per raggiungere la donna, guardandola negli occhi. Era curiosa di sapere con quale buffa frase se ne sarebbe uscita. La futura mamma non le aveva ancora disattivato il dildo che albergava dentro di lei... Ora era impaziente di sapere cosa provava.
     
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    Beh hanno messo il mio fumetto on line per il contest, se sei curiosa di vederlo qui ci trovi:
    Prima parte:
    www.verticalismi.it/cyrano-inizio/
    Seconda parte:
    www.verticalismi.it/cyran-conclusione/


    Shyvana rimase qualche attimo ferma e ansante, non aveva la minima voglia di uscire da Misaki, era così caldo e piacevole rimanere uniti che l'idea di doversi separare le dispiaceva. Sapeva che comunque non poteva esagerare con una semplice umana, quindi non oppose resistenza quando fu lei a muoversi per farla scivolare fuori dal suo corpo. Era diventata molto sensibile e dovette stringere i denti per i brividi che ancora le procurava. Se per Misaki comunque c'era una tregua, la stessa cosa non stava accadendo per Shyvana che aveva ancora il fallo composto di magia dentro di lei. Di fatti quando Misaki si sarebbe voltata avrebbe trovato il viso della sua amica ancora arrossato, le palpebre appesantite per il piacere, così come le labbra socchiuse per l'affanno. Il suo sesso maschile era ancora presente, forse meno vigoroso di prima per via dell'orgasmo appena avuto, ma comunque non del tutto a riposo per via del piacere carnale che si muoveva ancora dentro di lei. Shyvana si avvicinò a Misaki posando le mani sulle sue spalle per poi avvicinarsi a lei e darle un nuovo bacio sensuale. Le sue gambe tremavano e ben presto si lasciò cadere in acqua in cui si sedette con le gambe larghe, per ovvi motivi.
    Nngh è così bello che quasi mi dispiace ridartelo... disse cercando di scherzare.
     
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  3. †_†yun yun †_†
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    Volo a leggere!


    Shyvana le si era avvicinata facendo ondeggiare i seni abbondanti, mentre il corpo scivolava placido e obbediente sull'acqua. Il vapore che saliva, i respiri brevi, il viso arrossato la rendevano una donna irresistibile e tremendamente attraente. Quando furono alla giusta vicinanza le circondò la vita con le mani, accarezzandole i fianchi stretti. Le due donne si scambiarono un bacio appassionato, intrecciando le loro lingue e assaporando di nuovo la saliva l'una dell'altra. Poi la xenomorfa scomparve, lasciandosi cadere in acqua. Misaki la seguì sdraiandosi a pancia in su, cercando in qualche modo di galleggiare. E beh, non era affatto facile. Ovviamente. Cercò di rilassarsi e di tenere su il bacino, ma puntualmente la forza di gravità la rispingeva verso il basso. "Non è necessario che tu me lo ridia. Codesto è tuo. Usalo quando ti verrà un po' di nostalgia o avrai una tremenda voglia" Le disse comprensiva. Per lei non era affatto un problema. Avrebbe potuto procurarsene uno in qualsiasi momento, senza alcuna difficoltà. E per lei non sarebbe stata una grave perdita. Poi la raggiunse, circondandola da dietro e raggiungendo il suo corpo la abbracciò. Posò il capo sulla sua spalla, leccandole lembi di pelle sotto all'orecchio. Le mani scivolarono lungo i seni, sprimicciandoli e comprimendoli. Morse la base del collo più e più volte. Voleva farla godere un' altra volta. "Sarebbe un peccato enorme da parte mia farti andare via mentre sei ancora così." E detto questo scese con la mano destra verso il suo sesso femminile, con tutte le intenzioni chiare e lampanti.
     
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    La frase di Shyvana era più una battuta sul momento, il tono forse non era stato convincente ma era solo a causa delle sensazioni che provava il suo corpo. Si ritrovò a riflettere sul fatto di portarsi quel aggeggio a casa. Ripensò ad Iwan, a Vladimir e perfino a Rachel, non avrebbe sicuramente avuto bisogno di un simile strumento per sfogare le sue voglie. Oltretutto si sentiva ancora l'energia di Misaki, sicuramente avrebbero riempito Shyvana di domande, Vladimir sicuramente la sarebbe andata a cercare, anche solo per curiosità. E se le sarebbe sembrata antipatica o inutile probabilmente si sarebbe cibata di lei. Non poteva permetterlo, non voleva che le rovinassero un'amica. Al contrario di loro lei voleva ancora conoscere le persone e capire come erano. Solo dopo aver capito come erano gli esseri umani avrebbe potuto prendersi il capriccio di far fuori chi le pareva. Immersa nei suoi pensieri non fece caso ai movimenti di Misaki e se la ritrovò dietro di lei. Rabbrividì di piacere nel sentirsi leccare sotto l'orecchio, una zona erogena che molti sottovalutavano.
    C-che fai? si ritrovò a chiedere perplessa. Pensava che per Misaki fosse già stato abbastanza, ma presto si sentì di nuovo toccare dalle sue sottili dita in zone molto sensibili. Non si mosse, curiosa di sapere cosa volesse fare, ma prima voleva mettere in chiaro una cosa.
    Grazie per il regalino, ma non posso tenerlo. Non voglio usare quel coso se mi viene nostalgia, preferisco venire a cercarti. Anche se quel coso ha la tua energia, non saresti tu... disse allargando leggermente le gambe, come se fosse stato un dolce invito per Misaki a non tirarsi indietro.
     
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  5. †_†yun yun †_†
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    Ho letto il fumetto e mi piaciuto un sacco! Bravissima! Mi auguro che tu riceva un sacco di like!


    "Cosa faccio? Ma come, non te ne accorgi? Mi prendo cura di te..." Le disse sussurrandole vicino al lobo destro, abbassando volontariamente il tono di voce. Sorrise divertita, mentre si tuffava sulla sua nuca esposta, alternando lievi leccate a morsi dati in punta di denti. Socchiuse gli occhi mentre lo faceva, assaporando il suo odore. Non le importava niente di quello che diceva, del regalino, di voglie future o di energia. Voleva farla sprofondare di nuovo nel piacere. Voleva sentirla gemere ancora una volta. Così le passò un dito sulle labbra, intimandola al silenzio. E gliele massaggiò: assomigliava molto alla stimolazione che l'altra sua mano stava facendo alle grandi labbra di Shyvana, due movimenti circolari e irresistibili. Le fece capire che voleva la sua saliva, provando a dischiuderle dolcemente ma con fermezza la bocca. La sentì allargare le gambe e tutto divenne più semplice. Il viso di Misaki si illuminò divertito. Ah, quanto avrebbe potuto far divertire e torturare quell'anima così semplice e infantile! Quanto avrebbe desiderato annoverarla nella propria schiera! Evocò con il suo potere un plug di medie dimensioni di forma a cuore. La caratteristica più importante era che alla sua estremità, terminava con una pompetta nera decisamente inquietante. L'erotico oggetto si posò alla destra della futura mamma, che continuava imperterrita il suo lavoro, come se non fosse successo niente. Si lasciò trasportare dal preludio in maniera quasi innaturale, poi le parlò di nuovo: "Perché non provi a chinarti un po', Shyvana? Voglio toccarti meglio... Sia davanti che dietro. Credo di dover rivolgere le mie attenzioni anche da al tuo bel sedere." La voce melliflua e incantatrice. La giovane xenomorfa avrebbe potuto non assecondarla, ma la sua esperienza ormai le diceva bene quando uno era pronto ad acconsentire a nuove o alternative esperienze. E fatto ciò avrebbe preso a stimolare con le dita il suo buchetto posteriore, senza mai dimenticarsi di giocare con il suo turgido clitoride. Continuò a baciarla lungo il busto, mentre un nuovo laccio nero era pronto ad entrare in azione.
     
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    Misaki non rispose nemmeno a ciò che disse, sembrava quasi che non le importava ne se si teneva o meno quell'oggetto, tanto meno se si sarebbero riviste o meno. Era concentrata solo sul corpo sensuale della xenomorfa e presto spinse anche Shyvana a lasciar perdere il suo discorso. Forse era meglio non vedersi mai più dopo quella volta, quindi tanto valeva godersi ogni piccolo momento, così decise di assecondarla e si chinò in avanti, portando una mano sul proprio membro per iniziare a darsi piacere da sola. Lasciò che le dita della sua amica solcassero le labbra, li fermò con i denti mordicchiandoli divertita prima di ciucciarli nella bocca. Sarebbe stato interessante provare ad assaggiarla, ma sapeva che ad un normale essere umano tranciare un dito poteva essere traumatico. Cioè sapeva che lo era a prescindere a chi lo facesse, sopratutto quando erano in quelle condizioni, ma Shyvana era pur sempre una belva che si cibava di umani, non era poi così strano che facesse pensieri del genere. Nuovi brividi percorsero la sua schiena quando ormai Misaki prese a stimolarla nel suo stretto buchino umido per via dell'acqua calda. Era sempre più curiosa di sapere cosa volesse fare, non aveva mostrato un fallo come aveva fatto lei, quindi come avrebbe fatto a darle piacere anche in quel buchetto? Voleva forse creare un nuovo dildo come quello che continuava a torturarla piacevolmente dentro di lei? Non riuscì a vedere l'oggetto e anche vedendolo non avrebbe saputo dire cosa fosse e a cosa poteva servire. Questa volta il gioco era totalmente in mano a Misaki.
     
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  7. †_†yun yun †_†
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    Il futuro era incerto e per una semplice umana come lei, che giocava con gli xenomorfi e provava a vivere con gli zombie, lo era ancora di più. Chi poteva dire cosa le sarebbe successo di lì ad un mese o di lì a un giorno. Per quanto ne sapeva Loki poteva anche decidere di mangiarle la pancia dall'interno per uscire. E così addio Misaki. Perciò voleva godersi ogni momento come se fosse l'ultimo e non le importava più di niente. Voleva vivere la propria esistenza secondo le sue regole. Basta.
    Per lo meno questa era la facciata che si era creata. In realtà ora era mossa solo dalla lussuria che si mescolava alla pazzia del sesso. Quell'intensa esperienza appena provata aveva risvegliato alcuni suoi impulsi malamente soppressi negli ultimi mesi. E adesso esplodevano lentamente. Voleva far provare a Shyvana quanto potesse essere terribilmente eccitante farsi stuzzicare e strapazzare. Per questo spinse il terzo dito nel suo buchetto senza lubrificarla. Aveva visto che si stava lentamente segando il membro artificioso, capendo così quanto fosse entrata nell'atmosfera. Con la mano libera spinse più in profondità il vibratore, cercando di raggiungere quanto più possibile il fondo. Poi la lasciò lì in modo da stuzzicarle e impedire ai suoi muscoli pelvici di rigettare l'oggetto. Infilò un altro dito dentro il suo anfratto posteriore e ruotò in senso orario, per comodità. Voleva farla gemere. Voleva provocarle qualche gridolino simpatico. Tolse la mano all'improvviso, come se avesse toccato qualcosa che bruciava, tanto fece veloce. E allo stesso modo la infilò tutta. Le morse una chiappa mentre spingeva più a fondo. "Allora mia cara... Ora ti metterò dentro qualcosa di diverso. Rilassati e descrivimi tutto ciò che senti, ogni cosa." Disse in tono eccitato, sopra le righe. Dopo aver tolto la mano dal culo, prese il "cuore", e dalla parte della punta iniziò a spingerlo dentro. Shyvana si sarebbe sentita come se un enorme trapano volesse provare a penetrarla: duro, consistente, freddo e decisamente ingombrante. Ma le amorevoli cure apportate ai suoi apparati riproduttori avrebbero reso l'entrata piacevole e eccitante.
     
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    Shyvana si sentiva strana. Solitamente condivideva il piacere, dando e ricevendo dal partner attenzioni e stimolazioni. Invece in quel momento Misaki aveva deciso di posizionarsi alle sue spalle così da impedirle di ricambiare le attenzioni e quindi concentrarsi unicamente su di lei. Per un solo attimo si sentì come nel laboratorio della umbrella, con vari occhi studiosi che la toccavano e la esaminavano: una sensazione orribile che scacciò presto dalla testa chiudendo gli occhi. Fortuna che Misaki la aiutò molto a distrarsi con la stimolazione, aumentandone la dose con un nuovo dito dentro di lei.
    La stimolazione però non finì lì poiché Misaki la sorprese tirando fuori le dita in modo brusco, facendole provare anche un leggero bruciore sull'anello di carne. Emise un verso sorpreso ed eccitato quando senza preavviso la penetrò di nuovo con le dita, costringendola ad appoggiarsi con le mani contro le rocce di fronte a lei. Ovviamente la mano non entrò tutta per ovvie ragioni, ma sentirsi penetrare a quel modo le diede la sensazione di essere trafitta. Le sue gambe tremarono, e cercò di girarsi leggermente verso Misaki per osservare cosa stesse facendo. Vide lo strano oggetto fra le sue mani e prima ancora che potesse chiedere cosa fosse, lei già le chiese di descriverle le sensazioni che avrebbe dato usandolo.

    Perché vuoi usare quel giocattolo? Fai apparire il tuo pene e usa quello no? Potrà essere piacevole anche per te.. no? fece leggermente confusa e tremando quando l'oggetto iniziò a scivolare dentro al suo stretto buchino. Stritolando con le mani le rocce per la sensazione invasiva e dolorosa. Shyvana era convinta di una cosa sbagliatissima riguardo alle donne, e le sue esperienze precedenti non fecero che confermare teorie del tutto infondate. Aveva giaciuto con Vladimir che aveva il potere di emulare ciò che assimilava, e quindi anche un pene maschile nonostante fosse una donna. Poi aveva incontrato una creatura ermafrodita con l'abilità di far apparire o sparire il suo membro maschile. Rachel non ne aveva bisogno perché usava le fibre nere. Shyvana era uno xenomorfo e la sua natura l'aveva aiutata a sviluppare un membro maschile per adattarsi, dopotutto di xenomorfi maschi non si erano ancora visti, erano molto rari e per la prolificazione la loro natura fece il corso ovvio. Misaki era la prima vera femmina che incontrava. Non aveva idea del fatto che non le donne non possedessero un membro maschile. Shyvana era convinta che le donne fossero ad un gradino sopra agli uomini perché gli uomini con cui aveva giaciuto non erano in grado di far apparire una vagina.
     
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  9. †_†yun yun †_†
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    L'atmosfera era giusta, la situazione era giusta e Misaki sapeva che avrebbe potuto spingersi un po' più in là del normale senza rischiare di rompere il suo giocattolino temporaneo. Eppure qualcosa non aveva funzionato. Si chiese, in un breve lasso di tempo, dove aveva sbagliato. Riesaminò nella mente l'ultima mezz'ora. E non trovò niente che non andasse. L'eccitazione, il preludio del dolore, l'avvicinarsi del piacere... Insomma non mancava niente. Eppure la sua compagna di scopata temporanea aveva fatto cadere tutto il suo bel castello in aria. Con una sola parola, era stata capace di farle interrompere il suo divertimento. Forse anche lei aveva qualcosa che non andava. Sbuffò rumorosamente, togliendo con gesto stizzito il cuore dal buco proibito. Se fosse stata una vittima come le altre, avrebbe continuato imperterrita, fregandosene delle sue parole e torturandola fino al raggiungimento di una gloriosa morte. Ma non poteva fare lo stesso con Shyvana. Il motivo principe era perché non aveva la capacità e la forza di farlo. Gli altri erano legati ai sentimenti. Muta ma riottosa, la Lanterna abbandonò la sua preda, schioccando la fiamma irritata. Poteva ben capirla. Espirò rumorosamente un altra volta. Afferrò per i fianchi la xenomorfa, facendole intendere che doveva sedersi e che poteva rilassarsi. "Mia cara... Non posso. Io non sono un uomo. No ho il pene, né posso averlo in maniera... Naturale." Ora le stava di fronte e provava di nuovo a spiegarle come funzionava il mondo. Possibile che lasciassero vagare per il mondo una creatura del genere? Probabilmente sopravviveva grazie alla sua forza. Le accarezzò il viso. Poi decise che doveva affrontare l'argomento in maniera più approfondita. Perciò iniziò a spiegare, con dovizia di particolari, come erano formati i copri degli esseri umani. "Io sono una donna. E ora puoi vedermi nel momento del mio massimo splendore: sono incinta e a breve creerò la vita. Questo un uomo non potrà mai farlo in maniera naturale." E così le avrebbe spiegato al differenza degli organi riproduttori e di come funzionavano. Misaki aveva sempre avuto molta pazienza e non le sarebbe dispiaciuto provare ad insegnarle qualcosa in più su come rapportarsi con esseri "semplici" come lei. Sperava solo che la sua filippica servisse a qualcosa. Ormai la sua voglia era finita sotto le scarpe e non sarebbe più tornata tanto facilmente. Loki tirava calci ogni tre per due. Un grosso livido violaceo affiorò sulla pancia, all'altezza delle ultime costole. L'ennesimo livido. Una smorfia di dolore le alterò i bei lineamenti proprio mentre spiegava l'inseminazione. Ah, che giornata impegnativa!
     
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    Se Misaki voleva continuare a "giocare" con il corpo di Shyvana avrebbe dovuto preparare anche la sua mente e non solo il suo corpo. In quello probabilmente Thresh era molto più abile di lei, perché sapeva solleticare la fantasia, illudeva l'amante del momento che ciò che stavano facendo era bellissimo, e che se non lo viveva si sarebbe pentita per tutta la vita. Misaki invece si era limitata ad agire, chiedendole di spostarsi o fare qualcosa in particolare, o le chiedeva semplicemente di descriverle le sensazioni. Non aveva preparato alcun terreno, e quindi Shyvana agiva ignara di dove voleva andare a parare. Di fatti all'inizio quando sentì l'oggetto (tra l'altro freddo) uscire da dentro di lei, pensò seriamente che Misaki avesse accolto il suo consiglio, e si preparò psicologicamente a ricevere un fallo maschile. Invece Misaki con dei semplici gesti delle mani la invitò a sedersi in acqua. Shyvana era sempre più confusa, poi arrivò la spiegazione del fatto che non poteva far spuntare semplicemente un pene in modo naturale. Anche a Shyvana passò completamente la voglia, difatti il suo membro maschile si rimpicciolì fino a sparire, tornando una semplice perlina di carne rosa, e tirò fuori il vibratore da dentro di lei. Ascoltò le parole di Misaki e si sentì sempre più confusa. Gli uomini erano dotati di pene e le donne di vagina, ed era normale così, quindi in teoria era strano e anormale che lei o le sue amiche riuscissero a emularlo. Si grattò la nuca pensierosa, ripensando a quella volta in cui si era rattristata per il fatto che non riuscisse a farsi spuntare un pene come faceva Vladimir. Perfino quando aveva conosciuto quella strana tipa bionda e paurosa, le aveva chiesto perché mai non ce lo avesse. Alla fine con l'aiuto di Iwan e Vladimir era riuscita a formarlo, ed era stata molto felice perché credeva che non riuscire ad avere un pene era un handicap per lei.
    Non può essere.... fece non del tutto convinta, e osservò Misaki davanti a lei, pensando che in effetti anche stuzzicandola con le mani non era successo nulla al suo clitoride.
    E' perché sei umana forse? Vladimir ci riesce e anche ... no un momento. ripensò a Rachel, a quelle poche volte che era riuscita a giacere con lei ed in effetti lei non aveva mai formato un pene sul suo sesso, si era limitata a usare le fibre nere per penetrarla.
    Rachel no, in effetti lei non ce l'ha. tutto le sembrò più chiaro, ma aveva ancora dei dubbi riguardo alla sua amata. Doveva assolutamente scoprirlo, decise in quel momento che avrebbe provato a sedurre Rachel per capire se erano solo le umane a non poterlo fare. Si sollevò in piedi improvvisamente, con il volto serio e uno sguardo attento molto simile a quello di un felino che ha visto qualcosa. La carapace la rivestì nuovamente come prima, coprendole i seni, il suo sesso e altre parti del corpo come gli arti. Guardò verso una direzione in lontananza. Poco dopo si sarebbero sentiti dei passi lenti che si avvicinavano ed infine si palesò una donna davanti a loro. Alta, snella, vestita di un completo elegante da uomo. Shyvana l'aveva già riconosciuta, era Rachel.
    Misaki nel solo guardarla avrebbe capito che era di tutt'altra pasta rispetto a Shyvana. I suoi occhi di ghiaccio non la degnarono di uno sguardo, ma la neomamma attraverso il bambino avrebbe avvertito il pericolo. Il suo istinto primordiale avrebbe fatto capire a Misaki che era una donna molto pericolosa, che se solo avesse voluto avrebbe potuto ucciderla con uno schiocco di dita.

    Hai finito di giocare? chiese Rachel a Shyvana, con un tono tranquillo e sereno. Sembrava quasi una madre che richiamava il figlio a casa. Shyvana si illuminò con un sorriso radioso e pieno di gioia, uscì dalla pozza termale avvicinandosi a lei, scodinzolando felice.
    Sì ho finito. disse senza mai staccare gli occhi da lei.
    Allora andiamo Iwan ci sta aspettando in macchina. le disse per poi voltarsi e lasciare a Shyvana ai suoi saluti. Di fatti la xenomorfa si voltò verso Misaki con rinnovata energia e solarità. Portò una mano alla bocca, come a volerla coprire a Rachel.
    Hai visto quant'è bella? E' lei la persona che amo. fece, cercando di ricordare a Misaki i loro precedenti discorsi.
    E' stato bello giocare con te Misaki, ma devo andare...
     
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  11. †_†yun yun †_†
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    Misaki non era un'insegnate. Non aveva voglia di perdersi in spiegazioni sulla sua arte. Non le importava di cercare nuove reclute, né di diffondere gli insegnamenti che aveva ricevuto lei stessa. In fondo si considerava una principiante, nel senso letterale. Era da poco che si era convertita all'arte dell'uomo che amava. Non ne conosceva a fondo le dinamiche, la storia e le caratteristiche. Quindi, come avrebbe potuto avere le basi e la presunzione per tramandare i fondamentali appresi da Thresh? No, era impossibile. Lei si "limitava" a nutrirsi e a divertirsi. Era certa che col passare degli anni sarebbe cambiata. Ma ora, voleva solo divertirsi. "Non credo dipenda dalla razza. Semplicemente è dettato dal numero dei cromosomi. Le donne nascono donne e gli uomini nascono uomini. MA ovviamente non sai nemmeno cosa siano i cromosomi, giusto?" Era pronta a dover rispolverare le sue nozioni delle superiori. Sarebbe stata certamente una faticaccia, ma giusto un paio di informazioni di base era sicura di poterle fornire. Stava per aprire bocca, quando la Lanterna emise uno schiocco secco, agitandosi nervosa sul suo polso. Quella reazione le fece venire la pelle d'oca. Sentì come un'ombra oscurarle la vita. Come nel migliore stereotipo cinematografico, sentirono dei passi in lontananza che si avvicinavano. Shyvana era calma. Come poteva esserlo, di fronte a quella presenza. Il suo essere si sentiva schiacciato e in pericolo. Lo stesso Loki le diceva di proteggerlo. Impresa decisamente impossibile. La nuova arrivata emanava un'aria di superiorità e di strafottenza allucinante. Non la degnò di uno sguardo, ma si rivolse alla xenomorfa come se fosse una persona della propria cerchia. La giovane con cui aveva condiviso un rapporto fino a poco prima si avvicinò alla sconosciuta: sembrava un cucciolo di animale quando torna il padrone a casa. Poi la salutò prima di andarsene. Misaki rimase piuttosto sbigottita. Si limitò a tenersi le sue considerazioni. "In bocca al lupo. Spero che lei arrivi a ricambiarti, allora. Spero di rivederti." Le disse infine salutandola con la mano. Le guardò allontanarsi, poi ricercò il suo vestitino e provò a darsi una sistemata. La strana sensazione di pericolo non si allontanava. Si strofinò le braccia e le spalle come a voler scacciare la brutta sensazione. Poi si diresse verso la strada principale. Prese un bigliettino dal portafogli e lesse l'indirizzo della seconda casa da vedere. La prima ormai era stata scartata. Sperava ora di potersi rifare. Alzò gli occhi al cielo. Il tramonto iniziava a profilarsi all'orizzonte. Misaki affrettò il passo, per quanto il pancione glielo potesse consentire. Era in ritardo con l'appuntamento, ma avrebbe trovato comodamente una scusa. La sua figura si perse nel traffico della capitale, insieme alla sua inquietudine.

    Scusami davvero per quanto abbiamo impiegato con questa role. Mi assumo in pieno tutte le mie ripetute assenze. Spero comunque che ti sia divertita. Per me si può considerare conclusa :)
     
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70 replies since 4/5/2015, 10:58   685 views
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