E impareremo a camminare...

X Hina

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    Non sapeva davvero cosa aspettarsi, ma quello che accadde su semplicemente fuori dall'ordinario. Misaki, attaccata al corpo di Shyvana, venne rivestita dalle sue stesse fibre, che assomigliavano per colore e robustezza ai lacci che era in grado di evocare lei. Solo che questi parevano avere una resistenza ben maggiore. Si sentì avvolgere le caviglie sottili e le gambe, lasciando però libero il vestito di svolazzare intorno ad esse. Persino le braccia vennero ricoperte. Stava per dire che aveva lasciato fuori la parte che più le premeva, quando prima ancora di emettere un qualsiasi suono, ecco che delle fibre subito le avvolsero la tonda panciona, come in un abbraccio. Questa era infatti la sensazione che provava. Il calore e la sicurezza che emanavano la facevano sentire sicura e protetta, come se anche lei si trovasse dentro il grembo materno. Ovviamente però una parte di lei non era affatto contenta di quel trattamento. La Lanterna come al solito doveva dire la sua e provare a mettere i bastoni tra le ruote, sebbene in questo caso stesse cercando di metterla in guardia da un potere ad essa sconosciuto. Aveva attaccato Thresh per paura che potesse ferire il piccolo Loki, era ovvio che in questo caso reagisse al potere di Shyvana. La Lanterna prese a serpeggiare minacciosa mentre scompariva tra le fibre nere, e la sua luce fluorescente tentava invano di risplendere da eventuali mancanze nella copertura. Forse la xenomorfa avrebbe sentito una debole resistenza partire involontaria dal corpo della ragazza, ma niente che non avrebbe potuto controllare. Ora anche lei faceva parte in qualche modo di quell'enorme vermone che aveva visto in azione. In un attimo furono avvolte dall'oscurità e il cuore della gestante prese a martellare più veloce nel suo petto, puro istinto di sopravvivenza. Ma la mente era lucida e curiosa al tempo stesso mentre si chiedeva dove sarebbero sbucate. Dalla superficie sentirono dei rumori di esplosione e di spari. Evidentemente i poliziotti erano entrati in azione, non ricevendo risposte. Aveva ragione Shyvana, non avrebbero trovato niente e avrebbero solo sprecato munizioni. Le due procedevano unite e tranquille, sebbene una domanda tintinnasse nella testa della pasticcera: come mai quel proiettile abbandonato in mezzo alla stanza? Si era accorta che la xenormorfa lo aveva lasciato lì prima di andarsene e non si spiegava il perché. Si riscosse dai propri pensieri quando le parlò. "A parte il buio ovunque, sto bene grazie. Hai idea di dove finiremo?" Le domandò innocente. Sarebbe sembrato strano sbucare in mezzo ad una strada completamente affollata. Magari avrebbero potuto emergere vicino a casa sua. Oppure vicino al prossimo appartamento che voleva visitare. Con la pancia che si ritrovava non poteva più guidare la moto e si poteva spostare per la città solo in metro o a piedi.
     
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    Fece un piccolo verso concentrato quando Misaki le rispose che andava tutto bene. Era attenta a guardare oltre la superficie con la sua speciale vista per trovare un posto adatto in cui riaffiorare. Farlo fra la gente di città avrebbe solo portato altro scompiglio e avrebbe di nuovo attirato la polizia, meglio trovare un posto isolato ma vicino alla città per non allontanarsi troppo. Di tanto in tanto abbassava lo sguardo per osservare Misaki, sembrava totalmente tranquilla, a quanto pare si fidava di lei e non mostrava paura come invece molti altri umani facevano. Apprezzava molto quando qualcuno che le piaceva non si spaventasse del suo potere. Certo quando un nemico la guardava con orrore se ne sentiva appagata, ma non le piaceva quando i suoi amici tremavano, come se temessero che li uccidesse da un momento all'altro. Dimostravano di non credere alle sue parole, era come se non volessero stare con lei. Lo trovava un gesto molto falso e cafone dirle che stavano bene e si fidavano per poi tremare come foglie al vento. Misaki invece era stata sincera e ciò non poteva che fare un immenso piacere alla giovane xenomorfa.
    Sto cercando un punto un pochino più intimo, non voglio creare altro panico inutile, anche se ammetto che è divertente farlo. commentò allegra.
    Hai mai spaventato qualcuno con il tuo potere? le chiese ripensando al fatto che avesse una lanterna. Si era convinta che chi facesse parte delle lanterne amasse torturare le persone, di fatti si ricordò delle lezioni che le aveva impartito Thresh. Essendo la sua compagna probabilmente anche lei lo faceva? Intanto il viaggio nel vermone rallentò gradualmente e cambiò l'angolazione con cui si muoveva, segno chiaro che stavano risalendo sulla superficie. Ci furono dei movimenti un pochino più bruschi dei precedenti poiché il vermone uscì dal terreno poggiandosi su di esso disteso per poi curvare verso l'alto in modo che sciogliendo le fibre nere si ritrovassero in piedi. Difatti la luce tornò poco dopo man mano che le fibre si diradavano da loro. Misaki avrebbe potuto riconoscere il parco della città ma era un angolo più remoto e lontano dalla parte attrezzata per le persone. Era una piccola radura fra una fitta vegetazione e in quella radura c'era un piccolo bacino di acqua termale totalmente naturale. Era uno degli sbocchi di una vena di acqua calda, un dei più piccoli e nascosti. Raggiungerlo da sopra la superficie era parecchio difficile, ma Shyvana con il suo vermone riusciva a scogliere qualsiasi ostacolo.
    Ehi guarda.... c'è un laghetto caldo. fece entusiasta come una bambina che visitava un bel posto. Senza tanti complimenti si avvicinò al bacino e immerse una mano in acqua per saggiare la temperatura. Aveva il suo aspetto da xenomorfo, quando stava in mezzo la natura non assumeva quasi mai il suo aspetto umano.
     
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    Stare laggiù, sottoterra, al buio, in mezzo ad una poco più che sconosciuta, in stato di gravidanza avanzata, avrebbe potuto spaventare chiunque. Misaki invece aveva sempre avuto un carattere forte, desideroso d'avventura e positivo. Non si sentiva minacciata da lei e le aveva promesso che non avrebbe fatto niente né a lei né al piccolo Loki. Dunque, perché avrebbe dovuto mentire? Certo non si sentiva propriamente a suo agio, né aveva il desiderio di passare così il resto delle giornata, ma certamente non si sarebbe divincolata o avrebbe provato a fuggire. Anche perché non avrebbe nemmeno saputo dove andare. Perciò si godette la placidità del momento, rilassandosi e cercando di far calmare la propria lanterna, che invece non era affatto tranquilla. Forse anche questa volta era stato il suo piccolo ad attivarla? Chi poteva saperlo con certezza? Nemmeno la ginecologa era riuscita a darle una spiegazione soddisfacente. Si riscosse dai suoi pensieri per rispondere alla xenomorfa. "Sì. Anche se sono una principiante e non ho pieni poteri, poso dirti di saper fare il mio lavoro egregiamente. Tuttavia ho dei principi morali e non me la sento di fare certe che invece sicuramente Thresh farebbe. Magari per questo non sarò mai apprezzata, ma ho vissuto praticamente fino ad ieri come una semplice umana." Poi continuò spiegandole che si era posta dei limiti cui non avrebbe mai trasgredito, se non per pura e semplice difesa. Le disse che anche quando torturava ed era al massimo dell'eccitazione, manteneva sempre un certo autocontrollo inconscio e che per sfondarlo era necessario uno sforzo mentale non indifferente. Poi, per la prima volta, parlò ad un altra persona ciò che le era successo recentemente. "Ho conosciuto un ragazzo più giovane di me. Mi ha completamente sconvolto la mente e il cuore. E' riuscito a plasmarmi con la sua dolcezza e per un attimo ho rischiato di buttare tutto all'aria." Forse Shyvana non avrebbe afferrato bene quei nuovi elementi del concetto "amore", ma Misaki sentiva in quel momento l'irrefrenabile desiderio di sfogarsi con qualcuno, di lasciar andare i propri sentimenti. Aveva impiegato un bel po' per riprendersi da quell'esperienza in alto mare, e ancora sentiva la sua presenza al suo fianco. Era talmente presa dai propri film mentali che non si accorse quasi del cambiamento di direzione. Solo quando la luce accecante del sole le invase la vista si accorse che i lacci neri stavano abbandonando il suo corpo e che si trovava in piedi, in mezzo ad una radura idilliaca. La fresca gioia di Shyvana la distrasse per un attimo dai suoi pensieri e si avvicinò alla sua figura per osservare meglio il laghetto. L'acqua era calda e molto piacevole. Un sorriso tenero le rischiarò il volto, togliendole quello sguardo corrucciato che aveva avuto poco prima. Dopo essersi tolta i sandali, si sedette e immerse i piedi nell'acqua, provando un istantaneo sollievo. Poi riprese a parlare. "Molto probabilmente non sarò mai una lanterna pura come Thresh. E già lui mi disse che era piuttosto atipico. Io ho avuto una vita normale, da umana ignara del mondo fino a pochissimo tempo fa. E credo che dentro di me, la Misaki vecchia e quella nuova, conviveranno per tutta la mia esistenza." Guardò la sua nuova amica, cercando di capire se avesse inteso le sue parole. La futura mamma non era riuscita a riconoscere il posto in cui si trovavano, ed era quasi certa che fossero in mezzo alle campagne circostanti la vecchia capitale. Perciò, desiderosa di togliersi di dosso quella sensazione di disagio decise di farsi un bel bagnetto. Si tolse il vestitino e lo adagiò sull'erba fresca, rimanendo con una semplice biancheria. Poi scivolò nell'acqua, dopo aver invitato con lo sguardo la xenomorfa, chiedendole silenziosamente se aveva voglia di rilassarsi anche lei.
     
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    Lasciò che parlasse, ascoltando volentieri le sue esperienze. Non le capitava spesso di parlare con qualcuno che era nato e cresciuto in città e viveva attivamente nella società. Era interessante scoprire che davano molta importanza a certi comportamenti, e riflettevano parecchio sulle loro scelte e su ciò che volevano fare. Lei era sempre stata abituata ad un ambiente completamente diverso in cui regnava l'istinto, le sensazioni e la sete di potere e di sangue. Certe riflessioni erano superflue e inutili. Per quel motivo le venne spontaneo pensarla in modo semplice e diretto.
    Perché dici atipico? Io avrei detto "unica" o "speciale". Significa che nessuno di loro è come te quindi non devi sentirti inferiore a loro. Tu sei tu e a quanto pare a Thresh piace altrimenti non avrebbe fatto un bimbo con te non credi? fece spontaneamente e con un sorriso. Non le piaceva che si sentisse così poco calzante nonostante avesse una lanterna come gli altri. Seguì l'esempio di Misaki: essendo coperta di sola carapace Shyvana si concentrò per diradare più carapace possibile dal proprio corpo e lasciare la pelle al vento in modo che potesse sentire sulla pelle il benessere che avrebbe dato l'acqua calda. Non avendo alcun pudore rimase praticamente nuda ma con la coda e la corona di carapace sul capo. Si immerse anche lei, ma in modo più brusco e divertito, spruzzando accidentalmente dell'acqua su Misaki.
    Io penso che sia un bene conoscere altre persone e vivere esperienze particolari che ti costringono a riflettere. Diventano esperienze che fanno crescere non trovi? Io amo Rachel, ma non mi dispiace conoscere altre persone e farci sesso. Ho capito che il sesso ti aiuta a capire la persona perché riesci a sentire l'energia dell'altro che si fonde con la tua, se ti lasci andare e ti concentri sulla sensazione delle energie che si fondono puoi perfino avvertire il loro essere. Un pochino come è successo prima nel vermone. Ho sentito l'energia della tua lanterna muoversi e l'ho avvertito tramite le fibre che ti proteggevano. Quello che voglio dire è che anche se vivi emozioni forti con qualcun'altro, non puoi cambiare i sentimenti che provi per quella persona che si ama. Io ho giaciuto con altri ma non ho mai smesso di amare Rachel. Io credo che sia una cosa più semplice di quello che sembra. parlò cercando di fare un discorso ordinato. Sapeva di non essere una brava oratrice e cercò quindi di spiegarlo nel modo più immediato che le veniva, ma non era sicura che Misaki comprendesse ciò che voleva dirle. Si avvicinò a lei sedendosi accanto a poca distanza. La osservò con attenzione e guardò il pancione, sembrò perdersi in un filo di pensieri tutto suo, si portò una mano sulle labbra mugugnando meditativa.
    Chissà se si può sentire l'energia del piccolo? sussurrò più a se stessa che recitando una vera e propria domanda. Avvicinò la mano sul pancione carezzandole la pelle liscia e vellutata e cercò di concentrarsi per capire se poteva avvertire l'energia di Loki.
     
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    Shyvana aveva una natura molto semplice e pura e più la conosceva, più essa veniva fuori. Lei non si sentiva affatto speciale, né il suo lugubre amante aveva mai dato adito a frasi del genere. Capiva si di affascinarlo in qualche modo, ma non l'aveva ingravidata certo perché la riteneva idonea a portare avanti il suo DNA. Semplicemente si erano dati un po' da fare ed era capitato. Lei si era data disponibile principalmente per il sentimento che provava e lui ne aveva avuto voglia. "Non credo che Thresh mi ritenga come credi te. Io in confronto alle altre lanterne non valgo nemmeno come fante da inserire nella scacchiera.." Disse decisamente più mogia. Ma era la verità: se non aveva nemmeno il permesso per incontrali, allora significava che valeva e contava meno di zero per loro. Probabilmente, se ancora non sapevano già della sua esistenza, avrebbero continuato a vivere le loro vite tranquillamente, ignari che da qualche parte del mondo ci fosse una come lei. In quel momento Shyvana la raggiunse nell'acqua calda, nuda e schizzando un po' ovunque. L'acqua improvvisa sul volto la fece tornare alla realtà, accantonando per un attimo le proprie angosce. Poi la xenomorfa prese ad analizzare nello specifico ciò che le aveva raccontato poco prima. Mentre l'ascoltava, Misaki tenne la testa bassa come se volesse assimilare per bene il suo punto di vista, mentre si accarezzava languidamente la pancia. Sentì il piccolo Loki adagiarsi, scalciare un po' in qua e là e infine fermarsi. Notò un piccolo bozzetto nella parte sinistra e lo osservò meglio. Era la forma di un minuscolo piedino appoggiato dall'interno. Lo toccò con la mano, come se volesse fargli il solletico. Avvertì l'ennesimo calcio e quella delicata protuberanza sparì. "Anche io riesco a dividere il sesso che faccio con Thresh da quello che faccio con le mie vittime, prima di donare loro la parola fine. Mi piace vederle e sentirle gemere per merito mio. Ma mai quanto mi piace far godere il mio uomo. E il fatto che ci sia riuscita con una persona a me completamente estranea... Beh mi ha dato molto su cui riflettere. Sono sì una persona impulsiva, ma spesso mi faccio dei viaggi mentali che mi portano ovunque e in nessun posto. Purtroppo non sono molto ferrata nella materia 'semplice' applicata alla mia vita." Le rispose con un sorriso mesto. Shyvana intanto le si era avvicinata e le guardava la pancia con un rinnovato interesse. Forse aveva visto il suo comportamento di poco prima e voleva capire a cosa era dovuto. Prima ancora di poter avanzare qualche domanda, la xenomorfa le chiese se poteva sentire l'energia de piccolo. Misaki non credeva che fosse un permesso di poter fare qualcosa di sua iniziativa. Ma lei non sapeva decisamente che cosa rispondere. "Non saprei. Non ho più visto Thresh da... Beh un bel po' di tempo e la ginecologa dice che è una situazione strana. Però so che sa usare la Lanterna. Anche meglio di me." Disse con un tono leggermente piccato. Misaki si affrettò a dirle come era riuscito il piccolo Loki a contrastare il padre usando il suo potere. E sembrava che anche questa volta avesse tutte le intenzioni di ripetere l'esperienza. Non appena Shyvana avvicinò la mano, la Lanterna prese a brillare fulgida e a irradiare la sua forza. Ben oltre superiore a quella che la madre era mai stata in grado di usare. Subito venne avvolta da un alone verdognolo dalla forma di uno scudo, come se volesse proteggersi. "Dai su Loki! Cerca di calmarti! Lei è una mia amica, non ci farà del male!" Era già la seconda volta che doveva fare da tramite. Guardò in volto Shyvana, col chiaro intento di scusarsi, nel caso se la fosse presa per la reazione del piccolo.
     
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    Misaki continuava a sminuirsi, dando ragione a ciò che Thresh pensava di lei. O forse semplicemente Thresh non le voleva dire le cose come stavano, ma lei ovviamente ne ignorava le ragioni. Aveva avuto la sensazione che Misaki volesse partecipare attivamente alle battaglie di Thresh e delle altre lanterne, tuttavia aveva detto che c'erano dei limiti che si poneva in quanto aveva dei principi morali che non avrebbe trasgredito. Probabilmente Thresh lo aveva capito quindi per quel motivo non le permetteva di partecipare alle loro battaglie, proprio perché commettevano atti che probabilmente lei non avrebbe mai condiviso. Lei tuttavia aveva visto gli adepti in azione e guardando Misaki aveva la sensazione che ci fosse qualcosa in lei che gli altri non avevano, e che non dovevano scoprire.
    Continui a buttarti giù. Se ti senti triste perché non ti senti all'altezza di far parte del gruppo allora allenati e diventa forte e potente, tanto da picchiare Thresh e fargli capire che sei più che utile. Se rimani qui a piangerti addosso non otterrai mai ciò che vuoi no? le rispose spontanea e anche un tantino irritata, perché secondo lei erano le persone stesse a complicarsi la vita e non il contrario. Stava per aggiungere altro al suo discorso ma in quel momento l'energia di Loki si fece sentire più vivida che mai e formò uno scudo energetico come se avesse voluto proteggersi dal suo tocco. Shyvana sgranò gli occhi sorpresa, il piccolo possedeva i poteri delle lanterne, ne era sicura lo aveva sentito quando lo scudo aveva respinto il suo tocco. Curiosa più che mai tornò a poggiare la mano contro lo scudo di energia, lo fece dolcemente saggiando l'energia che le bruciava leggermente la pelle.
    Io ho conosciuto gli altri e Vidoq, l'ho visto battibeccare con Thresh che gli rispondeva a tono. Vidoq cerca sempre di comandarlo a bacchetta. C'è una cosa che ho capito di loro, e mi chiedo se anche tu lo abbia capito. Cosa pensi che cosa siano gli adepti delle lanterne? fece fissando ancora il pancione mentre si chiedeva per quale motivo avesse respinto il suo tocco. Si avvicinò con la testa al pancione, provando di nuovo a toccarlo.
    Che c'è Loki non vuoi giocare con me? Non ti farò del male. disse con un tono di voce più dolce e giocoso, quello tipico che si usa quando si parla con i bambini. Intanto attendeva la risposta di Misaki: probabilmente aveva capito perfettamente perché Thresh non la facesse conoscere agli altri e perché dicesse che è atipica.
     
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    Misaki si dondolò dolcemente sui talloni, ondeggiando lentamente con tutto il corpo, mentre provava a far calmare il piccoletto. Tanto sapeva benissimo che non avrebbe potuto fermarlo solo prendendo possesso lei della sua lanterna. Ci aveva già provato con effetto contrario e immediato e preferiva non ripetersi. "Tranquilla Shyvana. Non sono la tipica umana che si piange addosso. Solo che i tempi sono stati piuttosto veloci: poco dopo aver ricevuto la lanterna sono rimasta incinta e da lì ho potuto fare ben poco. Questo marmocchietto mi succhia tutta l'energia e mi sfianca moltissimo. Finiti i miei doveri di madre, ho intenzione di fare sul serio e farmi accettare appieno anche io." Il suo sguardo era fiero e deciso. Si era già scontrata con il non morto su questo argomento, ricevendo un 'no' su tutta la linea. Ma lei non era una bambolina di porcellana da tenere come su un soprammobile. Ben presto si sarebbe accorto del fuoco che la muoveva. Per quanto riguardava i blocchi morali erano sì presenti e lo sarebbero certo stati, ma in certe occasioni sapeva benissimo come aggirarli. E come si sarebbe sentita in colpa. Il suo più grande tabù erano i bambini. Prima di fare loro del male si sarebbe gettata da sola nel sarcofago dello zombie. Su questo non aveva dubbi. Shyvana nel frattempo provava a saggiare la pazienza di Loki, toccando lo scudo verdognolo con una mano. "Sai la mia Lanterna non è propriamente mia. E' la copia in piccolo, se così si può definire, di quella di Thresh. Se si fosse fidato di me fin da subito, mi avrebbe dato pieni poteri. E' evidente che la strada per la sua fiducia è ben lontana." Si carezzò l'enorme pancione, continuando a dondolare dolcemente, mentre un lieve mormorio faceva da sottofondo alle parole della xenomorfa. "Cosa penso che siano? Dei mostri senz'anima, sanguinari, violenti e senza morale." Le disse sarcastica con una nota amara finale, rivolta più che altro a sé stessa che alla risposta in generale. "Non ho mai incontrato altre lanterne, il mio è un giudizio parziale, mal ideato e incompleto. Se mai conoscerò gli altri, allora potrò dirti se faccio parte di una cosa grandiosa. Ad ora sono solo io, con un flebile legame con uno di loro. Spesso mi sono sentita esclusa e inutile. E ora più che mai." Terminò indicandosi il pancione. Gli occhi, carichi di frustrazione, erano prossimi alle lacrime. Finalmente aveva trovato qualcuno con cui sfogarsi che non la giudicava e che cercava anzi di farla ragionare in modo lucido. Tutte le ansie, le preoccupazioni e le incognite degli ultimi mesi, stavano pian piano venendo a galla, inesorabili. Shyvana intanto provava a parlare col piccolo, usando un tono di voce più dolce e interessante. Loki arrestò il flusso di energia. Lo scudo era sempre lì a dividerli, ma non era minaccioso né ingombrante. Sembrava le volesse dire 'Ehi, fila dritto che sennò ti meno io'. Misaki notò un'altra volta la grande differenza della situazione. Thresh non era stato capace nemmeno di quello. Sbuffò, chiedendosi un'ultima volta come aveva fatto ad innamorarsi di uno come lui. Poi osservò la xenomorfa nel volto. Sembrava che a differenza sua conoscesse un segreto o una strana verità. Che in realtà lo zombie le avesse parlato di lei? Si erano visti un paio di volte, magri era accaduto. "Shyvana tu... Tu sai qualcosa, non è vero? Del perché non posso conoscere le altre Lanterne. Ti prego se sai qualcosa, se quello stronzo ti ha detto qualcosa, allora dimmelo. Aiutami a capire!" Le disse afferrandole i polsi, in fare di supplica. Non era nella sua natura comportarsi così, ma tutto era consentito pur di sapere cosa aspettarsi nel futuro.
     
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    Annuì contenta quando Misaki le fece capire che aveva intenzione di farsi valere una volta che aveva finito la sua gravidanza. Tuttavia continuava a pensare che ci fosse qualcosa che non andava per via del fatto che non aveva un potere abbastanza forte per essere una lanterna a tutti gli effetti e l'idea che era balenata alla mente a Shyvana sembrò rinforzarsi. Diceva che erano persone malvagie e senz'anima e si chiedeva se con quest'ultime parole intendesse metaforicamente o meno. Non si ritirò quando Misaki le afferrò i polsi chiedendole di dirle cosa sapesse e di aiutarla a capire. Misaki pensava che Thresh le avesse parlato di lei o qualcosa molto importante che li riguardava e ciò le sembrò buffo perché era esattamente il contrario. Ridacchiò divertita e scosse la testa. Forse dicendole apertamente cosa pensava magari poteva aiutarla a capirci davvero e chissà magari avrebbe riflettuto su piccoli dettagli che magari prima dava per scontato.
    No, Thresh non mi ha mai detto niente, ne su di te e tanto meno sulle lanterne, quando ci siamo conosciuti abbiamo parlato di come il dolore cambiasse il sapore di qualcuno. Però c'è una cosa che ho intuito su di loro, ma magari mi sbaglio oppure ho frainteso. Non ne conosco esattamente le meccaniche, tuttavia c'è una cosa che li accomuna: sono esseri senza anima, nel vero senso della parola. Lo so che sembra strano visto che comunque ragionano e hanno ambizioni come noi, non so esattamente come funzionano, ma sono sicura che Thresh non ti avvicina agli altri perché tu sei una lanterna con l'anima, probabilmente una preda parecchio succulenta per loro visto che porti in grembo il figlio di Thresh, sicuramente anche lui dotato di un'anima. E visto che loro professano la sofferenza per accrescere il loro potere Thresh magari non vuole che ti portano via il bambino. parlò in modo spontaneo, il discorso di Shyvana poteva sembrare sensato e addirittura romantico, ma Shyvana aveva la sensazione che Thresh non la proteggesse per affetto, ma per il semplice fatto che considerava sia Misaki che il neonato di sua proprietà. Quindi essendo un tipo piuttosto egoista e capriccioso non voleva cedere qualcosa che lo incuriosiva e che poteva studiare. Ruotò le mani per afferrare a sua volta le braccia di Misaki e si avvicinò ancora di più a lei.
    Io ho visto altre donne gravide, ho visto la mia sorellona dare vita ad esseri molto particolari e di sicuro non in modo naturale. Ma Loki sembra una cosa del tutto diversa, sono sicura che quando sarà più grande sarà dotato di un potere molto forte, riesco a sentirlo proprio adesso mentre ti tocco. mentre parlava lasciò che le mani scivolassero dagli avambracci verso l'alto carezzando la sua pelle per sentire ancora quella sorta di patina protettiva così strana: percepiva la pelle e il calore di Misaki, ma allo stesso tempo l'energia di loro due che si intrecciavano. Ne era incuriosita e allo stesso tempo affascinata, non le importava se fosse stata respinta di nuovo, anzi non vedeva l'ora di sentire una reazione da quella strana presenza spettrale ma al contempo viva. Chiuse gli occhi e avvicinò il suo corpo a quello di Misaki abbracciandola dolcemente per assaporare tutto ciò che entrava in contatto con lei.
    Dovresti smettere di pensare che sia un bambino normale, Loki è diverso, è speciale. sussurrò chiudendo gli occhi mentre avvicinò la sua guancia a quella di Misaki per strusciarsi su di lei.
     
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  9. †_†yun yun †_†
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    Le supposizioni di Shyvana le lasciarono parecchi dubbi in testa. Persino il suo macabro amante, ora che ci ragionava, aveva detto una cosa simile. Tuttavia lo riteneva diverso: le aveva detto lui stesso che era così. Rammentava di una conversazione avuta mesi addietro, in cui lui le diceva che in mezzo alle altre Lanterne avrebbe rischiato parecchio e che la sua salute sarebbe stata compromessa. Lui le aveva detto però di essere diverso da loro e lo dimostrava il fatto che poteva intrattenere una relazione piuttosto 'normale', con un'umana come lei. "Le sue parole furono: loro sono ghiotti di esseri umani, come io lo sono di dolci al caramello. O qualcosa di molto simile ecco. Forse era questo che intendeva?" Ragionò a voce alta, in modo che la sua amica potesse essere partecipe dei suoi pensieri. Forse lui cercava davvero di proteggerla e non solo per scopi puramente egoistici. Forse voleva essere sicuro che Misaki fosse solo sua, una sua cosa preziosa da non far vedere nemmeno agli altri. La possibilità che le venisse tolta l'anima era inquietante oltre ogni misura, ma che lui fosse così protettivo non quadrava con l'immagine che si era fatta si lui. "Forse... Mi ha dato una Lanterna collegata alla sua in modo che io dipenda da lui e che non abbia quindi alcun legame con tutte le altre..." Borbottò adesso a mezza voce. Inoltre forse le aveva dato il potere anche per renderla più forte, cosicché potesse proteggersi dai pericoli della vita quotidiana. Il suo cuore prese a martellare frenetico mentre gli occhi sembravano ancora più grandi e luminosi. Le cicatrici violacee si allungarono a dismisura sulle guance facendo assomigliare il suo sorriso a quello di Thresh. "Forse... Forse... Forse questo è il suo modo di dirmi... Che ci tiene a me?" Chiese titubante e allo stesso tempo euforica. Si strinse a Shyvana, ricambiando ancor più calorosamente il suo abbraccio, dimentica di Loki e delle sue volontà. Lo sentì agitarsi e scalciare impaziente e decisamente infastidito, ma non fece altro. Le due ragazze erano ora unite, per ragioni diverse, l'una all'altra. Misaki sentì un odore forte, di selvatico, provenire dalla xenomorfa. Si chiese se era caratteristico della sua razza o solo il suo normale odore. "Lo so che non sarà mai un bambino normale. E lo sto accettando. Anche la gravidanza non è normale, il piccolo è avanti di almeno un mese di crescita." Non le parlò delle sue più grandi paure, ovvero che temeva che il padre glielo portasse via per renderlo uguale a sé. Era il suo incubo più ricorrente: Thresh che tiene Loki in mano e lo fa sprofondare nelle tenebre assieme a lui, lei che non può salvarlo e sa che non lo rivedrà più. Rabbrividì. Non seppe mai cosa fu a scatenare quella reazione, forse la troppa vicinanza, forse il filo dei suoi pensieri d'orrore, fatto sta che Loki reagì con tutta la forza di cui disponeva. Lo scudo verdognolo rischiarò come impazzito, mentre la lanterna tatuata serpeggiava minacciosa sul suo polso. Shyvana avrebbe avvertito come una forte resistenza che le impediva di raggiungere il corpo materno. Se avesse fatto forza, Misaki era sicura che avrebbe spazzato via quella barriera senza troppa fatica. Ma era un gesto talmente dolce e protettivo da farla commuovere.
     
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    Shyvana aveva visto come le lanterne razziavano anime durante le battaglie, erano più avidi di pirati che si trovavano in una camera ricolma d'oro e gemme preziose, con quel ricordo e le parole dette da Misaki, si ritrovò a ghignare soddisfatta. Annuì a quelle parole cercando di stringersi di più a lei.
    E' vero. disse senza aggiungere altro riferendosi al fatto che le lanterne erano molto ghiotti di esseri umani. Tuttavia aveva avuto la sensazione che Thresh operasse in modo diverso da loro, che avesse una cura diversa per le anime che raccoglieva, era molto simile a Rachel quando uccideva. Altri assassini lo facevano spegnendo il loro cervello, Rachel invece si apriva alle sensazioni che dava l'omicidio, si cibava della paura delle proprie vittime e ringraziava sempre per la vita presa. Gli altri le erano parsi quasi come dei soldati, Thresh invece credeva fermamente in quello che faceva gustandoselo momento per momento e non pensava all'obbiettivo finale come invece faceva insistentemente Vidoq. Non ne aveva mai parlato con loro, ma il suo istinto le aveva parlato chiaro poiché nella sua natura capace di adattarsi a qualsiasi cosa riusciva a leggere le intenzioni di nemici e amici. Difatti percepì l'ansia crescente in Misaki che venne trasmessa automaticamente a Loki che reagì aumentando la sua energia per proteggere la madre e lui stesso.
    Non lo so, ma se viene più volte a cercarti un motivo deve esserci. Di sicuro gli piaci, questo è un grande traguardo non trovi? Però sai... non ce lo vedo a fare il padre amorevole, non ce lo vedo proprio a cambiare i pannolini. disse per poi ridere divertita mentre si immaginava Thresh e Teemo davanti ad un pargolo che piangeva e scalciava. Shyvana come concezione di sentimenti era molto basilare e semplicistica, a lei per esempio bastava che Rachel la tenesse accanto a lei, gioiva quando si rivolgeva a lei o la guardava orgogliosa. Non avrebbe mai preteso nulla anche dopo aver scoperto i suoi sentimenti nei confronti di Rachel. Sul momento però non pensava a lei ma a raggiungere Misaki e Loki tramite le loro energie. Abbracciò l'energia che la teneva lontana dalla donna, chiuse gli occhi cercando di immaginarsi questo piccolo essere, voleva comunicare con lui ma non aveva la minima idea di come fare quindi fece la cosa che le venne spontaneo: rilasciò parte della sua energia ricoprendo il proprio corpo di energia oscura in modo che entrasse in contatto con quella di Loki e potesse trasmettere a sua volta le sue sensazioni.
    Vuoi molto bene a tua mamma vero? sussurrò non arrendendosi e cercando di ostacolare quella blanda difesa, se solo avesse voluto avrebbe potuto frantumarla con i suoi poteri, ma non era quello lo scopo di Shyvana, voleva arrivare a lui, voleva conoscerlo e capire cosa fosse.
    Io posso darti altro potere. Così che diventerai più forte e nessuno potrà farvi del male. sussurrò ancora ormai persa in quel crogiolo di sensazioni così diverse fra di loro. Se Loki avesse abbassato le difese Shyvana avrebbe concluso ciò che voleva fare ma che lo scudo protettivo le impediva, avrebbe stretto a sé Misaki per poi baciarla sulle labbra.
     
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    Misaki rise energicamente: anche lei aveva fatto la stessa battuta al suo cupo amante. Poi si rabbuiò velocemente, ricordando anche la sua risposta: "Mio figlio uscirà dalla pancia facendosi strada a morsi e si staccherà il cordone ombelicale con un ghigno stampato in faccia". O qualcosa di molto simile. Al sol pensiero di quella scena agghiacciante rabbrividì, nonostante il calore dell'acqua. Sapeva che una visione di Thresh amorevole e paterno era inconciliabile con la sua figura. Eppure lei aveva visto quanto sapeva prendersi cura degli altri, quanto sapeva donare con quel cuore fermo. Semplicemente non lo faceva. "So di piacerli. Me lo ha detto lui stesso. Ma non so quanto né come. Nè se tiene a me solo come tiene ad un buco da riempire a proprio piacere ogniqualvolta senta il desiderio di svuotarsi le palle." Questo modo di parlare molto volgare non le apparteneva. Di solito era molto più posata; tuttavia era un tasto dolente e quindi impossibile parlarne con tranquillità. Si strinse a Shyvana ricambiando volentieri il suo abbraccio, ignara dei tentativi che la ragazza stava compiendo per entrare in contatto con lei. La xenomorfa avrebbe avvertito come un blocco, un enorme masso che le bloccava la strada e se fosse riuscita a superarlo, avrebbe avuto solo immagini confuse e distorte. Ovviamente buona parte di causa era il liquido amniotico in cui galleggiava il piccolo, oltre che alla sua volontà di non volersi mostrare ad un'estranea. Anche se 'rinchiuso' in quel piccolo spazio, Loki sapeva esattamente cosa voleva e come agire, quasi fosse dotato già di un intelletto sviluppato. Shyvana continuò a parlare direttamente rivolta verso di lui, mostrandosi dolce e affabile al tempo stesso e Misaki gliene fu grata. Le piaceva il modo in cui cercava di interagire col feto. E questo era a maggior dimostrazione del suo intento: se avesse accettato, sarebbe stato magnifico. Forse fu proprio questa linea di pensiero, o la situazione in generale a far rilassare il piccoletto, che lentamente abbassò le difese, permettendo a Shyvana di entrare in contatto con lei. Era curioso. Molto probabilmente la sua curiosità sarebbe durata due o tre secondi, per poi decidere di tornare a ignorarla amabilmente. Stava a lei decidere cosa fare. E a quanto sembrava aveva le idee chiare. "In che senso altro potere? Sei in grado di amplificare la mia Lanterna? Non credo che riuscirei a sopportarlo... Temo di essere già abbastanza debilitata così" Ovviamente non poteva sapere di che cosa si trattasse, né se al suo losco amante sarebbe andato bene. Eppure era curiosa e lusingata, oltre che grata, del pensiero gentile che aveva avuto la giovane creatura. Poi mentre le barriere tra loro crollavano, Misaki si ritrovò appoggiata alle sue labbra.
     
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    Ormai aveva capito che Misaki aveva bisogno di certezze, che Thresh non le diceva mai nulla che potesse fare chiarezza nella sua mente e nel suo cuore. Misaki aveva ancora una concezione di rapporto molto "umano" e restrittivo che comprendessero solo due persone. A Shyvana che era abituata ad avere anche più amanti, sembrava un vero peccato che pensasse solo a lui. Misaki era bella, era simpatica e non faceva mai venire una strana voglia di staccarle la testa dal corpo, anzi. Quindi perché doveva dedicarsi solo a lui? Con quel pensiero finalmente riuscì a raggiungere le labbra di Misaki con le sue. In quel preciso momento tutto ciò di cui avevano discusso non aveva più alcuna importanza. Adesso finalmente aveva raggiunto Misaki, le sue labbra calde erano morbide, invitanti. Sentiva il calore della donna, si premette contro di lei incrociando le gambe alle sue per stare più comoda. Sentì le energie che si fondevano percepì anche se in modo confuso Loki ma anche Misaki, le energie avevano qualcosa di strano che eccitarono la xenomorfa. Forse non avrebbe dovuto, forse Misaki non era nemmeno il tipo da fare certe cose con altre donne, eppure Shyvana desiderò un contatto più profondo. Si premette con più decisione contro le sue labbra per poi lasciar scivolare fuori la lingua per entrare quasi con prepotenza nella sua bocca e baciarla con più impeto. Sembrava quasi che non volesse darle la possibilità di rifiutarsi. Sollevò una mano e cercò di carezzarle un seno cercando con le dita il suo capezzolo. Infuse altra energia su Misaki e adesso che quella di Loki non la proteggeva più, Misaki si sarebbe sentita stranamente debole ma non stanca, sarebbe stato quasi come se stesse reggendo un grosso peso ma non gravoso poiché Shyvana non voleva farle del male. Era quasi come se con quel bacio anche le loro energia entrassero in contatto, ma Shyvana essendo una guerriera potente aveva una maggiore energia della sua. Si allontanò di poco dalle labbra di Misaki senza aprire gli occhi, sorrise contenta.
    Finalmente riesco a sentirvi. sussurrò per poi cercare di nuovo un bacio.
     
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    Scusami per l'enorme ritardo!!!!


    Biiiiiiiiip
    Il suo cervello aveva smesso di ragionare. Il mondo intorno sembrava avesse smesso di ruotare. Shyvana la stava baciando. O era una sua impressione? No, avvertiva chiaramente le sue labbra. Il suo cuore prese a martellare veloce, colto completamente alla sprovvista. Loki sembrava totalmente disinteressato. La xenomorfa si avvicinò ancora di più a lei, cercando di intrecciare i loro arti. Misaki era allibita. Sinceramente non sapeva cosa fare. Era la terza donna che la baciava. La prima era stata per pura competizione, per non perdere di fronte al suo amante. La seconda era stata la sua collega, Risha, con cui aveva dovuto frenarsi per non rischiare di farla sua completamente, inglobandola nella Lanterna. E ora questo. "No, dai non può essere vero! Forse sta solo cercando di passarmi la sua energia, come mi ha detto poco fa!" Provò a spiegarsi nella sua testa. Eppure quello pareva tutto tranne che uno scambio di forze. Tuttavia qualcosa stava accadendo. Non sapeva spiegare bene, ma man mano che il bacio si faceva più caldo e piccante, la futura mamma si sentiva particolarmente stanca e provata. Come se un'entità o un qualcosa di più grande di lei cercasse di sovrastarla con la propria potenza. Si sentì afferrare uno dei capezzoli e il piercing le provocò un mugolo di piacevole dolore. Misaki non sapeva ancora che fare. Non riusciva a capire le sue intenzioni. Shyvana sapeva che lei amava uno e sicuramente non avrebbe mai potuto usarla per nutrire la propria lanterna. Che avesse intenzione di scambiare solo qualche innocente bacio? Non ne era sicura. Perciò per il momento rispose in modo positivo a quello scontro amichevole tra lingue. Poi la ragazza si separò guardandola con occhi radiosi. "In che senso riesci a sentirci?" Come poteva non sentirli prima? Era forse colpa della barriera creata dal suo piccolo? Misaki non lo sapeva. Né riusciva a capire se la xenomorfa aveva voglia di condividere con lei questa informazione. La futura mamma si lasciò travolgere dal momento, rimanendo guardinga e aspettando un qualche segno divino proveniente dal cielo. E quando le loro labbra si sfiorarono di nuovo, dischiuse la bocca, accogliendola dentro di sé, ancora confusa e leggermente curiosa.
     
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    Shyvana ridacchiò divertita alla domanda di Misaki. Dimenticava sempre che certi argomenti che lei viveva nel suo mondo personale non potevano conoscerlo anche gli altri. Si riferiva ad una sensazione ben diversa da quella fisica ma non sapeva esattamente come spiegarglielo, così si lasciò andare al bacio che si stavano scambiando. Aumentò per un solo attimo l'intensità della sua energia su Misaki, che a dispetto di prima avrebbe quasi sentito bruciare il suo essere, non sulla pelle ma dentro di lei, avrebbe avvertito la sua energia che veniva raggiunta da quella di Shyvana. Poco dopo si preoccupò di affievolirla per non farla sentire soffocata ma rimanendo tale che Misaki avrebbe potuto percepire chiaramente l'energia di Shyvana, in quel modo non avrebbe dovuto dare alcuna spiegazione a parole, Misaki avrebbe potuto comprendere con il proprio corpo cosa intendeva. Intanto Shyvana continuò a baciarla con passione crescente, eccitandosi quando la sentì ricambiare il suo bacio. Si sorprese nel sentire sotto al tocco delle dita e oltre la stoffa qualcosa di duro sui capezzoli di Misaki. Si staccò dal bacio curiosa, senza fare tanti complimenti spostò la stoffa del reggiseno per vedere il piercing. Lo toccò curiosa e divertita, sopratutto per i mugugni e le reazioni che avrebbe avuto Misaki. Si chinò per saggiare con la lingua il sapore dei capezzoli mischiato a quello del metallo. Posò la lingua sulla perla di carne rosa solleticandola.
    Questo ti rende più sensibile? chiese riferendosi al piercing che spostò leggermente con la lingua. La incuriosiva tantissimo, lei non poteva portare piercing di quel genere perché il suo sangue acido non le permetteva di fare incisioni sulla carne poiché gli strumenti sottili per il piercing si squagliavano prima ancora che potesse perforare la carne da parte a parte. Vedeva che non usciva sangue, che il foro creato si era rimarginato facendo sembrare quasi che ci fosse sempre stato. Provò addirittura a succhiare delicatamente il capezzolo fra le labbra, intanto con una mano scivolò fra le gambe di Misaki alla ricerca delle sue burrose carni. Non era abituata ad essere lei l'amante attivo, di solito veniva travolta dalla passione dei suoi compagni e si lasciava andare ad essi godendosi tutto quanto. Questa volta era lei che voleva andare avanti e lo trovò eccitante. Se Misaki non l'avesse fermata le dita di Shyvana avrebbero carezzato il sesso della ragazza facendole capire che non si sarebbe limitata ad un semplice bacio.
     
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    Shyvana era convinta che le parole non servivano a molto. Decise infatti che poteva spiegarle determinate cose utilizzando le proprie abilità. Misaki si ritrovò spiazzata e impotente di fronte alla forza schiacciante dell'amica. Questa sì che era una combattente! La futura mamma si trovava schiacciata dalla sua energia e dai suoi pressanti tocchi candidi. Non riusciva a impedirle di non spogliarla o toccarla dove voleva. Non era più pudica come un tempo, ma era la prima volta che una donna la metteva alle strette. Le poche volte in cui era capitato, aveva sempre tenuto lei le redini in mano. Gemette quando con la lingua le stuzzicò i capezzoli sensibili. E lo erano davvero. Nel corso dei mesi erano ingrossati e quei piccoli piercing cintenevano a mala pena i bordi di quelle rosee protuberanze. Non ebbe bisogno di rispondere: amava quel pizzicore nato dal dolore. Si sentiva eccitata e calda. Quando poi Shyvana le ciucciò il seno, si sentì andare giù, come se le gambe non potessero più sorreggerla. Che piacevole sensazione. Reclinò la testa all'indietro e allargò le gambe mentre sentiva quwlla mano femminile procedere oltre il suo cocomero. Preda della lussuria, si stava bagnando. Socchiuse gli occhi, rivelando uno sguardo erotico e sensuale. Per ora era decisa a lasciarsi corrompere dai piaceri della carne, ma ben presto sarebbe passata al contrattacco.
     
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70 replies since 4/5/2015, 10:58   685 views
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