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Finalmente il grande giorno! Era passato un anno dall'ultimo evento, ben 365 giorni di noia mortale per gli amanti dei videogames. Tutte le fiere proposte durante l'anno non valevano niente in confronto al GamesRome, la più grande, la più fornita e la più importante fiera del Videogame a Roma. Lo stand era allestito su ben cinque, CINQUE! Piani di puro divertimento, novità e BELLE DONNE IN COSPLAY DEI TUOI PERSONAGGI PREFERITI! videogiochi, nuove consolle, stand dei principali negozi e anche quelli più di nicchia, vuoi un titolo introvabile? Eccolo! Dimenticavo: tette, culi e ancora tette, si ben coperti ma non abbastanza da impedire d'eccitare la mandria di ragazzini brufolosi che non aspettavano altro per poter vedere dal vivo ciò che potevano assaporare soltanto tramite i pixel del loro schermo. Nonostante l'enorme massa la fiera procedeva bene, niente intoppi e niente resse, questo grazie alle dimensioni del complesso. La fiera era ben strutturata il complesso era di forma rettangolare e la strada da percorrere era delimitata dalle varie bancarelle, ovviamente il casino era assordante e ogni tanto si poteva sentire qualche presentatore intento a vendere il proprio prodotto. Così erano disposti i primi tre piani mentre il quarto e il quinto erano delle sale conferenze con grandi stanze tutte dedicate, li in mezzo ci sarebbe stato anche Lukas.SPOILER (clicca per visualizzare)Ok, inizio molto semplice, ti ho lasciato libertà nell'interpretare ciò che accade attorno a Lukas. Descrivi quello che vedi, perchè è lì e cosa fa. Buon divertimento!
Edited by Yhei - 19/4/2015, 01:01. -
ßeelZebuß .
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GameRome. Una delle più grandi fiere a livello mondiale di videogiochi, un must per chi si definisce nerd con tutto il cuore. E ovviamente non potevano mancare i grandi nome del video ludico: FatBoy86, TheSniper e molti altri. Tra i tanti nomi "famosi" citiamo il famoso blogger e videogiocatore BigAl97, alias del perverso NEET di nome Lukas Alpine. Moro, non molto alto ma nerd fino alla punta dei capelli. Vestiva una semplice felpa nera con cappuccio, la quale copriva una simpaticissima maglietta rossa scuso con sopra disegnato il logo di Strip Battle XVI, uno dei giochi che preferiva di più in assoluto. Un paio di jeans tenuti su senza la cintura e un paio di banalissime scarpe da ginnastica grigio scuro a coprirgli la parte inferiore del corpo. E ovviamente in una fiera di tale portata non poteva mancare l'inseparabile zainetto nero carico di tutta la mercanzia acquistata nelle ultime ore. Questo era il videogamer conosciuto come BigAl.
Erano ormai diverse ore che girovagava per gli innumerevoli stand che si potavano trovare al GameRome, comprando senza esitazione alcuna tutto ciò che trovava interessante o che avesse un certo valore "storico". Aveva scannerizzato minuziosamente ogni singolo articolo di ogni singola bancarella presente nei primi tre piani della struttura, per ben tre volte. Adesso era finalmente pronto per passare allo step successivo: la zona dedicata alle conferenze. Prima di salire al fatidico quarto piano, primo dei due dedicati agli eventi seri, posò tutto il carico pesante al "deposito bagagli", uno stand particolare che si occupava di custodire oggetti di vario tipo. Lukas vi lasciò lo zaino e tre sacchetti di plastica, ovviamente tutti pesantemente carichi. Una volta liberatosi di quel fardello, il giovane nerd poté finalmente avviarsi nella zona interessata. Ovviamente partendo dal piano più basso. Il tempo passò in fretta, e in un paio d'ore aveva già presenziato a circa tre quarti di tutte le conferenze quarto piano. Alcune noiose, altre più interessanti, ma niente che lo tenesse con gl'occhi incollati al palco. Aveva appena finito di presenziare l'evento indetto dalla BlackBlock, casa produttrice di videogiochi specializzata in sparatutto in prima persona, e si stava incamminando verso il prossimo a suo avviso molto più interessante dei precedenti: sfilata di cosplay tutti al femminile. Ergo tette e culi al vento, tutto rigorosamente made in reality. Come perdersi un evento del genere.. -
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Per andare alla sfilata di Cosplay Lukas dovette nuovamente scendere al terzo piano, le scale che portavano ai piani inferiori erano piuttosto spaziose ma con un lato cieco nel momento in cui giravano. Fu proprio in quel momento che una forza uguale ma opposta alla discesa del ragazzo lo urtò, Avrebbe sentito un corpo più minuto del suo sbattergli contro, un colpo caldo, soffice all'altezza del petto e con un ammasso di capelli che gli si infilarono nella bocca e negli occhi impedendogli di notare per bene su cosa andò a sbattere.
How!
Era una ragazza molto bella e giovane, probabilmente aveva solo un paio d'anni in più di Lukas. Aveva i capelli neri, raccolti in una coda tenuta da un fiocco bianco, sulla fronte cadeva una frangia che arrivava fino agli occhi di un castano molto chiaro. Aveva lo sguardo sbigottito e la bocca racchiusa nell'espressione di chi sapeva di aver fatto un danno ma si vergognava a scusarsi ma la cosa che avrebbe notato Lukas sarebbe stato sicuramente il suo vestiario: Un costume azzurro aderente che non nascondeva assolutamente nulla, con dei decori bianchi all'altezza delle spalle e un collarino nero chiuso da un fiocco la rendevano il perfetto pacco regalo. Le lunghe e sode gambe erano coperte fin sopra al ginocchio con delle calze autoreggenti in tinta col resto del costume, anch'esse con i ricami bianchi tenuti da una fascia nera, lo stesso copriva il braccio fin sopra i gomiti. Insomma l'incontro che ogni nerd desidera però se voleva far qualcosa avrebbe dovuto trovare un modo per trattenerla visto che dopo un flebile sorriso iniziò a guardarsi nervosamente attorno come se fosse di fretta.Arrossì e si guardò le mani notando che mancava qualcosa, così si girò dando le spalle a Lukas chinandosi a novanta mostrando un sedere che parlava, dove il costume si era infilato accidentalmente tra le natiche e si era leggermente spostato a sinistra mostrando una delle due grandi labbra. Ecco, forse non avrebbe dovuto prendere spunto da quello per attaccare bottone ma chissà, forse voleva sedurlo, dopotutto erano soli su quelle scale.. -
ßeelZebuß .
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Per prendere i posti migliori si sa', bisogna sempre arrivare con un po' di anticipo, e per esperienza diretta su eventi del genere i posti migliori si eclissavano completamente già venti minuti prima dell'inizio dello spettacolo. Mancavano ancora circa tre quarti d'ora all'inizio del decantatissimo evento, e Lukas poté cominciare ad incamminasi con relativa serenità. La sfilata si teneva in uno dei pochissimi palcoscenici allestiti ai piani inferiori, che generalmente venivano utilizzati dai rivenditori per allestire stand et simili. Vi erano circa dieci scalinate che permettevano di salire o scendere a piani differenti, alcune più frequentate ed altre meno. Ormai erano anni che presenziava a tale grande eventi, e come partecipante accanito della fiera la conosceva in ogni suo minimo dettaglio. Sapeva dunque quali delle innumerevoli scalinate erano più affollate e quali meno. In alcune era praticamente impossibile salirvi senza dover imprecare contro una dozzina di tuo simili, mentre in altre era già tanto se trovavi qualcuno. Inutile dire quale delle tante alternative scelse Lukas per scendere al terzo piano. Sarebbe un decerebrato se facesse la scelta opposta.
Optò dunque per una delle scalinate meno frequentate, dove giustamente non vi passava anima pia. Fece la discesa con calma, pensando ai fatti suoi come sempre e non curante di ciò che gli succedeva attorno. Non si poteva di certo aspettare di scontrarsi con qualcuno sul pianerottolo ammezzo che separava il terzo dal quarto piano.
The fuck!? Chi cazzo si mette a correre per le scale!?
Un attimo di imprecazione contro il misterioso ed irruento individuo, accorgendosi solo in un secondo momento che si trattava di una bella e giovane ragazza in cosplay. Ponytail tenuta su da un vistoso fiocco bianco, curve al posto giusto e un vestito succinto che non lasciava spazio all'immaginazione. Uno schianto in pratica. Al volto aveva dipinta l'espressione di una persona che voleva scusarsi, ma che si vergognava a farlo.
Cute shy girl! The best!!
Alla fine la timida ragazza, forse di qualche anno più grande di lui, non si scusò e cominciò a guardarsi attorno nervosamente, come se avesse appena perso qualcosa. Si guardò intorno per un po', accorgendosi poi che l'oggetto che aveva da poco perso si trovava giusto giusto dietro di lei. Benedetto il dio dell'eros per una così meravigliosa coincidenza! La ragazza si girò del tutto, mettendoci così in una posizione a novanta dalla quale lasciava intravedere di tutto e di più.
CUTE SHY SEXY GIRL!!! THE BEST!!!!!!!!!
Il vestitino azzurro si accidentalmente infilato tra le mirabolanti natiche della ragazza, spostato leggermente in modo da lasciar intravedere parte dell'intimità della giovane. Una vista paradisiaca per un nerd pervertito come Lukas. Sarebbe rimasto a contemplare quello spettacolo per ore, ma sfortunatamente non aveva tutto questo tempo a disposizione. Aveva un evento a cui doveva presenziare, e non poteva rimanere lì per sempre. Nemmeno la ragazza se ne sarebbe rimasta lì a farsi ammirare molto a lungo. Fortunatamente per lui però, aveva ancora una ventina di minuti circa da spendere prima che il tempo a sua disposizione finisse, e poteva sfruttarlo per passare il tempo con quella ragazza. Chissà, magari gli sarebbe capitato qualcosa di bello come quella volta a Londra. Era un'occasione da non lasciarsi sfuggire.
Sai, a me non dispiace rimanere in questa posizione con una Saria carina come te, ma non credo lo stesso valga anche per te.
Simple word. Complimento riguardo la sua bellezza, semi sincerità sull'equivoca situazione attuale, ma anche richiesta gentile di spostarsi e mettersi come meglio preferiva. In questa frase c'era praticamente di tutto, ma stava a lei decidere come muoversi. Dopotutto era lei che stava sopra di lui, e non il contrario. Un'altro punto a suo favore. Tra parentesi, Saria è il nome del personaggio che, secondo Lukas, sta impersonando la bella e misteriosa ragazza. Nulla sfugge all'occhio vigile del perverso nerd BigAl.. -
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La misteriosa ragazza, non si accorse della posizione imbarazzante nella quale si era messa. Anzi, il ragazzo gli era parso un essere talmente insignificante, per una con lei, da non notarlo. Solo alla frase si accorse del piccolo NEET dietro alle sue spalle, o meglio alle sue natiche. Rimase nella stessa posizione, con il braccio sinistro sul fianco e il destro allungato verso terra in cerca di qualcosa che sarebbe sfuggito a Lukas. Alzò la testa di scatto, senza voltarsi, girando gli occhi e sbuffando, non rumorosamente ma in modo che il ragazzo potesse intuire. Una bella ragazza come lei era abituata ai provoloni, maniaci e pervertiti; certo la frase di Lukas non era così spinta, ma in qualche modo, alludeva al suo corpo. Quindi, sì, apprezzò il tentativo ma per Lei rimase NO. Certo, c'era una vena di simpatia nelle sue parole e per il ragazzo non era tutto perduto. Se voleva passare al meglio i venti minuti che gli restavano, Lukas, di certo, avrebbe dovuto impegnarsi molto di più. La ragazza finalmente riuscì a raccogliere il misterioso oggetto, tenendolo chiuso in un pugno. Era qualcosa di molto piccolo, ma allo stesso tempo prezioso per la ragazza e che Lukas non avrebbe visto. Lentamente, mosse il suo corpo in modo molto sensuale voltandosi verso Lukas, avendo cura di mostrare ogni parte di sè, perchè in fondo lei sapeva che il suo corpo poteva mandare fuori circuito qualsiasi uomo. lo avrebbe guardato, sorridendogli in modo malizioso e avvicinandosi pericolosamente al suo viso.
Io non so chi sia questa Saria, ma in questa posizione non ci rimango con te che mi guardi con quella faccia
Disse mentre gli puntava l'indice sul petto, con il ritmo di una lancetta che segna i secondi e con l'insistenza di un chiodo che penetra in un muro. Sembrava volesse allontanarsi il più in fratta possibile da Lukas eppure lo fissava in modo malizioso, piegando il busto in avanti avvicinandosi sempre più fino a che il suo respiro non avesse accarezzato le labbra di Lukas. OK, a che gioco stava giocando quella ragazza?. -
ßeelZebuß .
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Uno sbuffo leggero che lasciava intendere molto di più di quel che sembrasse. Sembrava seccata dal comportamento di Lukas, e probabilmente non solo dal suo. Una ragazza bella come lei che vestiva un cosplay del genere non passa di certo inosservata ad una fiera piena di maniaci e pervertiti che dietro ragazze del genere sbavano dal mattino alla sera. Non c'era da meravigliarsi dunque di quella reazione. Per il giovane piccolo NEET però non c'era problema, anzi più feedback lei gli forniva e più poteva delinearne la personalità e capire come agire per farsi apprezzare. Una strategia semplice, ma efficace.
Ignorò il piccolo nerd sotto di lei, continuando a cercare il suo piccolo tesoro come se niente fosse. Alla fin fine la falsa Saria lo trovò. Era un oggetti piccolo, abbastanza da rimanere chiuso nel palmo della mano senza ne dar apparentemente fastidio ne farvi notare alcun particolare semplicemente osservando una mano. Insomma, un oggetto particolarmente piccolo, come può essere un gioiello, un farmaco o anche un componente elettronico molto piccolo. Mentre scendeva le scale Lukas era distratto e non si era accorto di alcun rumore oltre al tonfo dei due, quindi non poteva nemmeno basarsi su ciò per capire di cosa si trattasse. Un piccolo mistero che forse sarebbe riuscito a risolvere col passare del tempo.
Lentamente, la presunta cosplayer si voltò verso il piccolo grande nerd, curandosi di mostrare ogni singola parte del suo corpo, fantastico per l'aggiunta. Lukas da bravo pervertito qual'era non si lasciò sfuggire una sola di quelle sue movenze, salvandosi nel suo capiente hardisk interno l'immagine di ogni singola curva della giovane sopra di lui. Poi, inaspettatamente, la ragazza si avvicinò pericolosamente al piccolo NEET, portando i loto volti a poca distanza gli uni dagl'altri. Disse poi una frase decisamente strana, strana principalmente perché era in completa contraddizione sia con il tono di voce che con le sue azioni. A quanto pare non era una cosplayer, o quanto meno non lo era consapevolmente. Lukas dal canto suo non si scompose alla sua "provocazione", vediamola come tale per il momento, e gli rispose con una semplice frase che mirava più a capire cos'aveva in mente la ragazza che a farsi trovare simpatico.
Then, why didn't you get up yet?
Simple and best. Dritto al punto, senza troppi giri di parole. Dato che il suo comportamento contraddiceva alla perfezione le sue parole, la prima cosa era capire di che pasta era fatta la ragazza e a che gioco stava giocando. Ci stava provando oppure era solo una casualità? Se riusciva a rispondere a questa domanda allora poteva sicuramente agire meglio.. -
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La ragazza Strizzò gli occhi annullando il sorriso malizioso che aveva, diventando particolarmente seria. Spalancò la bocca e gli occhi incredula per il comportamento di Lukas.
Si può sapere che problemi hai?
A quanto pare la reazione del ragazzo fu totalmente inaspettata dalla ragazza, tanto abituata ad attenzioni particolari da parte degli altri. In effetti con quel comportamento puntava a far eccitare il ragazzo per ricevere un po d'attenzione per poi sbolognarlo. Un comportamento un po da ragazza viziata, quindi che avesse fatto apposta o meno, Lukas l'aveva spiazzata rendendo vado il suo sforzo. Sollevò il busto allontanando il corpo da lui ma mantenendo le stesse distanze, ora lo sguardo raccontava tutt'altro e si poteva chiaramente leggere un certo nervosismo.
Cioè, io mi avvicino in quel modo e l'unica cosa che sai fare è rispondermi qualcosa in inglese?
Disse allargando le braccia in un gesto di stizza ma badando di tenere la mano destra chiusa, poi portò la mancina sul volto massaggiandosi la fronte coi polpastrelli con fare indignato.
Io neanche so l'inglese! Che cosa mi hai detto?
Sollevò poi gli occhi al soffitto continuando a gesticolare con la mano sinistra. La ragazza era visibilmente arrabbiata per non esser riuscita a far schizzare sangue dal naso da uno dei tanti nerd presenti in quel luogo, non faceva altro che scrollare la testa in segno di negazione mentre le guance assumevano sempre più un colorito vivace in un misto tra rabbia e vergogna. Beh, se non altro era riuscito a non farla scappare sembrando involontariamente un tipo al quale importava poco della ragazza.. -
ßeelZebuß .
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Più passava il tempo e più Lukas riusciva capire la psiche di quella misteriosa quanto sexy ragazza. Non che ci volesse la sapienza di uno psicanalista per capire i suoi percorsi mentali, specie con reazioni del genere. Alla semplice domanda del ragazzo sotto di lei, la ragazza sgranò gl'occhi, come se non si aspettasse una reazione tanto calma e pacata, e divenne improvvisamente seria.
A spoiled and pampered girl? Non ne posso essere sicuro, ma ad occhio e croce direi che c'ho azzeccato.
In preda al nervosismo, la giovane pseudo cosplayer sollevò il busto, allontanando il suo corpo da quello del piccolo nerd, mantenendo però le stesse distanze di prima. Continuò a borbottare qualcosa stizzita, confermando sempre di più la teoria di Lukas sulla ragazzina viziata e capricciosa che non sapeva far altro che mostrare tette e culi in giro per il mondo. Metodo semplicissimo e giustificato per ottenere favori, ma che sfortunatamente non avrebbe funzionato su chiunque lei incontrasse. Dopo essersi agitata per un po', cominciò a massaggiarsi la fronte, quasi stesse riflettendo. In realtà visto il tipo di persona che era sarebbe stato più giusto dire che stava utilizzando quei pochi e malandati neuroni a sua disposizione per cercare di capirci qualcosa. E infatti non molto dopo rivelò al piccolo nerd che non aveva capito una beatissima mazza di ciò che aveva appena detto. Quasi non scoppiò a ridere per quanto quella situazione fosse ridicola.
Se non capisci l'inglese allora come fai a dire che è inglese?
Domanda arguta, ma facilmente scansabile. Dopotutto anche i più idioti a questo mondo sanno un minimo di inglese e qualche parolina-ina-ina riescono a comprenderla. E molto probabilmente anche quella ragazza.
Ma sopratutto perché ti scazzi tanto se non sai nemmeno cosa ho detto?
Giusta osservazione, che faceva capire sempre di più il carattere di quella falsa Saria. Si, oramai sbagliare sul suo carattere era praticamente impossibile, e puntare sulla categoria "figlia di papà" non sarebbe stato nemmeno un azzardo. Fatte queste due piccole riflessioni, mentre il colorito del volto della ragazza diventava sempre più rosso per rabbia e vergogna, Lukas si decise a ripetere ciò che gli aveva detto poco prima, questa volta in italiano.
Ti ho chiesto "Se dici che in questa posizione non vuoi rimanerci, allora perché non ti sei ancora alzata?". Più o meno è questo ciò che ti avevo chiesto.
Di certo con quelle continue affermazioni e domande non si sarebbe conquistato la simpatia di Fake Saria, per ora chiamiamola così, però avrebbe ottenuto delle reazioni interessanti che prima o poi gli avrebbero fornito un punto cieco sul quale l'avrebbe attaccata senza remore. La caccia al punto debole di quella ragazza ha inizio.. -
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Sentendosi presa in giro alla ragazza comparve un tic nervoso all'occhio destro.
Mi prendi in giro?! Io conosco l'inglese! Solo... Solo...
La ragazza gonfiò le guance in una smorfia, diventando sempre più rossa e sbuffando aria facendo vibrare le labbra in modo da sputare anche un po di saliva sul viso di Lukas.
Solo che non so tutte le parole, contento?! E Poi sto nelle posizioni che voglio! Io posso permettermelo! Non vedi come sono bella? Di la verità, sei eccitato non è vero? Lurido vermiciattolo! Stavo solo raccogliendo una cosa! Figurati se volevo mettermi in mostra!
La ragazza si scaldava sempre di più, iniziando anche ad offendere il ragazzo. A quanto pare se l'era presa veramente tanto per non esser stata calcolata per la sua bellezza. Incrociò poi le braccia sotto il petto mettendo ancora più in risalto il suo seno generoso, voltando il viso a destra con fare altezzoso.
E poi non mi scazzo, gli esserini come te valgono meno di zero. Io sono una ragazza molto importante e abituata a gente di un certo livello: Uomini ricchi, belli e famosi. Gente di classe che sa come prendere una donna sul serio e farla sua...Ahhh! Sono qui solo per lavoro, che non è quello di far la baglia a te che puzzi ancora di latte!
Si piegò nuovamente verso Lukas alzando l'indice della mano destra agitandolo sotto il naso del ragazzo, mentre la mano sinistra si appoggiava al fianco (Incredibile quanto gesticolasse la ragazza).
Io, sono una programmatrice famosissima! E presto me ne andrò da quest'ambiente fatto di mocciosi brufolosi come te!
Interessante, anche perchè Lukas non aveva i brufoli. Forse il ragazzo aveva in parte capito come fosse la ragazza e non sbagliava credendola una "figlia di papà". Se non altro tra un insulto e l'altro il giovane NEET era riuscito ad attacar bottone.. -
ßeelZebuß .
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Più passava il tempo, più la ragazzina si scaldava e più sparava informazioni su di se come una mitragliatrice impazzita. Mancavano solo le tre misure, seno-vita-fianchi, e siamo al completo. Dopo aver borbottato per diverso tempo, gesticolando in maniera vistosa ed incredibile, la falsa Saria aveva rivelato di essere una programmatrice famosa, cosa assai poco credibile dato che praticamente tutti i linguaggi di programmazione di alto livello sono solo ed esclusivamente in inglese. Non saperlo era come essere un fisico e non sapere nemmeno chi fosse Newton. L'idea della ragazzina viziata e coccolata si faceva sempre più largo nella mente di Lukas, che anche se continuava a ricevere insulti su insulti era comunque riuscito ad attaccar bottone con la presunta programmatrice. A discapito delle continue ingiurie, il piccolo grande nerd non si scompose, abituato com'era a giocare il ruolo della "pecora nera" delle società. Non sarebbero di certo state le parole di una ragazza random a turbarlo.
Sure, Miss.Esibizionista. Come dici tu...
Aspettò che la ragazza in cosplay finisse di scimmiottare, ascoltando ogni singola parola e cercando eventuali "bug" nei suoi discorsi. Bug che tra parentesi uscivano a iosa, come un fiume in piena dalle labbra di quella ragazza. E una volta finita l'arringa di falsa Saria, Lukas si decise finalmente a controbattere nella maniera più razionale possibile.
First: si, sei bella e sexy, con le curve giuste al posto giusto. E con il cosplay di Saria stai da favola. Mi ecciti più di quanto tu possa pensare. Second: dici di non volerti mettere in mostra ma quella tua vocina maliziosa di poco prima lasciava supporre tutto il contrario. O mi sono sbagliato ed era solo una recita per vedere se avevo i riflessi pronti?
Inutile dire che la stava palesemente prendendo in giro, offrendogli una scusa già pronta su un piatto d'argento, pronta da poter utilizzare per giustificare le sue azioni. Sperava veramente che non cadesse in una trappola così ovvia, sennò invece di "programmatrice famosa" doveva ricevere il titolo di "Best Bimbo Girl of The Year".
Third: d'accordo, valgo meno di zero e tu non te sei scazzato. Eri semplicemente diversamente euforica, tutto qui. Pacifica come un kamikaze. Fourth: si dia il caso che "quei bambini che puzzano ancora di latte", i "brufolosi vermiciattoli" e "quelli che valgono meno di zero", siano la tua clientela migliore, Miss. Programmatrice. And lastly: mettiamo anche che tu sia una programmatrice famosa, probabilmente la prima a programmare senza sapere decentemente l'inglese, da quale software house provieni?
Un mare di critiche e insulti celati, fatti quasi tutti sotto forma di domande in modo da potervi, se possibile, ricevere una risposta e completare al meglio il quadro generale che incornicia quella ragazza. Ma soltanto l'ultima era la domanda fondamentale, quella che a Lukas interessava più di tutte avere una risposta. Da lì avrebbe finalmente potuto capire con chi avesse avuto a che fare. Forse.. -
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Ooooh, allora la ragazza era bella e sexy, stava una favola in quello stupido vestitino che neanche sapeva di chi fosse, eccitava il ragazzo. Aaaah questo bastò per far tornare calma la ragazza che estinse la rabbia in un magnifico sorriso che non tentò minimamente di nascondere. Inutile fu il tentativo del ragazzo di prenderla in giro con la battuta successiva, la donna sembrava assorta nei propri pensieri zuccherosi e pieni di unicorni fatati. Certo Lukas aveva fatto bene a non sbavare di fronte a lei, comportandosi in quel modo in qualche modo sembrò distinguersi dalla massa. Lui che forse della massa poteva essere il capo, visto l'indole pervertita del ragazzo. Anche dichiarando il proprio apprezzamento verso la ragazza aveva trovato il modo e il tempo giusto: Lukas si era distinto dalla massa. Ci fu poi un "third", dov'era finito il "second"? Solo a quella parte del discorso la ragazza sembrò riprendersi fissando con gli occhioni spalancati Lukas, che avesse esagerato con le critiche? Ci fu un istante di silenzio in cui la ragazza rimase immobile senza neanche batter ciglio, l'espressione indecifrabile e la paura che potesse andarsene da un momento all'altro e addio bella ragazza. Poi come se niente fosse sollevò lo sguardo alla sua destra picchiettando l'indice sul mento, come se stesse pensando a qualcosa. Forse Lukas l'aveva scoperta? Forse non era una programmatrice? Quale fandonia stava inventando? L'attesa finì su un gigantesco sorriso malizioso.
Umpf... Non mi credi vero? Perchè perdere tempo in parole. Vuoi vedere il mio prodotto?
Senza neanche accorgersene Lukas la trovò ancora a pochi centimetri da se, lo sguardo era spavaldo e il sorrisetto abbozzato alzando la punta sinistra del labbro sapeva tanto di sfida: Credergli e seguirla, oppure andarsene? A Lukas la scelta.. -
ßeelZebuß .
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Bimbo Girl. Un nome, un programma. Oramai era chiaro come il sole che tipo di persona fosse quella ragazza che si spacciava per programmatrice, e a detta di Lukas il titolo di bimbo era più che azzeccato per descriverla. Bastarono dei semplici complimenti e da isterica che era divenne subito calma ed euforica, come una bambina il giorno di Natale. La sua euforia durò a lungo, anche a seguito delle "pesanti" critiche da parte del nerd che ancora si teneva sotto come se nulla fosse. Certo, forse la battuta/critica sul kamikaze forse aveva un po' esagerato, ma a parte strabuzzare per un po' gl'occhi la giovane cosplayer non sembrò farci particolarmente caso. Anzi, tutt'altro. Finita l'arringa del ragazzo, la falsa Saria sollevò lo sguardo verso destra, cominciando a picchettare l'indice sul mente, come se stesse pensando a qualcosa.
A cosa sta pensando adesso questa bimbo girl?
Neanche il tempo di formulare delle ipotesi che il filo dei suoi pensieri venne interrotto da un malizioso sorriso improvvisamente dipintosi sul volto della presunta programmatrice. A quanto pare per tutto il tempo sembrava stesse pensando a come dimostrare al suo nuovo "amichetto random", che lei era realmente una programmatrice, mostrandogli il suo "prodotto".
Dunque non erano parole campate per aria.
Primo pensiero di Lukas, che da bravo gamer qual'era non poteva di certo rifiutare una sfida di videogiochi lanciatagli da una ragazzina qualunque che si spacciava programmatrice senza nemmeno conoscere decentemente l'inglese. Rispose al suo sorrisetto di sfida con la stessa identica espressione, accettando così quella strana ma intrigante sfida.
Quindi sei davvero una programmatrice che non sa l'inglese. That sounds funny. Challenge accepted, fake Saria! Mostrami di cosa sei capace!!
Adesso era in ballo, e non poteva far altro che ballare. Chissà, magari quell'inaspettato incontro si sarebbe rivelato più divertente del previsto. Che avesse trovato un modo per passare gli svariati minuti prima dell'inizio della sfilata cosplay?. -
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Il sorriso accennato della ragazza si allargò su tutto il viso nel sentire che il ragazzo avesse accettato la sua proposta, non perse ulteriore tempo e si scostò dal ragazzo sorpassandolo per mostrargli la strada. Come ipotizzato il suo "prodotto" si trovava ai piani superiori, dove si trovavano gli stand più importanti riservati ai convegni delle principali case produttrici. I due non si fermarono al quarto piano ma continuarono verso l'ultimo sempre con la ragazza che apriva la strada, mettendo in mostra le gambe e le natiche ben rassodate che aveva. Insomma non perdeva occasione per mostrare il suo bellissimo corpo e lo faceva salendo gli scalini due a due per sforzare maggiormente il proprio corpo e allargare il più possibile la forbice creata tra le due gambe.
Sono capace di molte cose brufolino, e l'inglese è per dilettanti. Non appena scoprirai che gioco ho creato ti inchinerai ai miei piedi!
Rispose lasciandosi andare ad una risata piuttosto femminile.
Ci siamo quasi...
Disse una volta raggiunto il quinto piano, facendo strada lungo il corridoio guardandosi attorno, badando di tenere Lukas sempre dietro di se. Nella mano teneva ancora stretto il cimelio misterioso mentre con l'altra non faceva altro che indicare le scritte sulle varie porte degli stand, come se stesse leggendo meglio i nomi incisi sopra. Una volta arrivati alla fine del corridoio la ragazza aprì l'unica porta alla loro destra che non possedeva nessun cartello, la cosa iniziava a farsi strada. Una volta entrati nella stanza Lukas non avrebbe notato altro che una grande poltrona al centro di essa che aveva sulla sommità una sorta di casco completamente nero e senza visiera. Dietro la poltrona una scrivania con un PC collegato al casco, un armadio e nulla più, il resto dell'ambiente era bianco e sembrava asettico, come la stanza di un ospedale. A quel punto la ragazza andò verso il computer cliccando sulla tastiera in modo molto indaffarato.
E' ancora un prototipo e il gioco non dura molto: Si tratta di un picchiaduro ma è diverso per concezione rispetto ai classici del suo genere. Qui non ci sono interfacce è completamente "reale" le sensazioni, gli odori, il dolore... Questa è la nuova frontiera del videogioco, oramai abbiamo grafiche che non hanno nulla da invidiare alla realtà. Bene, io sono andata oltre mettendo nuovi stimoli al videogiocatore. Non hai una barra della vita, senti il tuo corpo stancarsi e arrendersi al nemico. Non hai kit medici, ti curi da solo le ferite, insomma: é come confrontarsi con la vita reale.
Parlava senza badare al ragazzo mentre sembrava più intenta a controllare i dati del PC, solo allora tornò con gli occhi su di lui.
In soldoni ti farai male, ti senti pronto per la sfida?. -
ßeelZebuß .
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E come disse una volta Giulio Cesare, il dado è tratto. Senza ulteriori indugi, la presunta programmatrice si scostò dal ragazzo sotto di lei, alzandosi ed incamminandosi verso il piano superiore. Inutile dire che il giovane Lukas, una volta rimessosi in piedi, seguì a sua volta la falsa Saria senza porre altre domande. Non erano necessarie a quel punto. Già dal primo istante la scelta di seguire quella strana ragazza si era rivelata proficua, con una bella visuale delle sue belle gambe e delle sode natiche. Uno spettacolo che di certo uno come Lukas non poteva perdersi.
Salirono le scale fino ad arrivare al quinto piano, l'ultimo dove si tenevano le conferenze più importanti, cosa che destò non poco interesse nel piccolo grande nerd. Che fosse veramente una programmatrice che non sa l'inglese? E una testa vuota come lei avrebbe creato un videogioco? Più passava il tempo e più domande di questo genere cominciarono a formarsi nella mente del giovane, alimentando sempre di più la sua curiosità. Adesso si che era interessato a qualcosa che non fosse il corpo della formosa cosplayer che gli si parava davanti.
La cosa sta cominciando a farsi veramente interessante.
Il loro viaggio si concluse in fondo al corridoio principale della quinta ed ultima sezione di quella fiera, davanti all'ultima porta della zona. Nessun nome ne marchio davanti alla porta d'ingresso, il che fece insospettire il giovane nerd. Non ci diede molto peso però, e senza farsi troppe pippe mentali seguì la giovane programmatrice fin dentro la stanza. Un luogo fin troppo asettico per i gusti di Lukas, con pareti dipinte unicamente di bianco e una mobilia poverissima. Una volta entrato il piccolo nerd cominciò a guardarsi un po' attorno, soffermandosi principalmente sulla poltrona munita di casco e sull'elaboratore collegato a quest'ultimo.
Realtà virtuale? È questo il gioco che voleva farmi provare? Interessante. Ogni secondo che passa questa bimbo girl mi stupisce sempre di più. Forse non è così stupida come sembra.
E a confermare di ciò la cosplayer mostrò al suo piccolo ospite un piccolo assaggio delle sue doti di programmatrice, mettendosi a smanettare un po' col computer, probabilmente per settare i parametri del gioco o comunque controllare i vari dati di sistema. E mentre la sua mente era parzialmente concentrata sul monitor dinanzi a lei, con la bocca si sarebbe messa a spiegare a Lukas in cosa consistesse il gioco, spiegandogli le regole in soldoni. Un semplice picchiaduro, programmato però per essere il più vicino possibile alla realtà. Niente barra vita, magia o simili. Niente capacità rigenerative o kit medici per ripristinare la salute persa. Interfaccia sensoriale completa. In pratica un metodo per far risse senza però farsi realmente male. Non male se era stata veramente lei a creare un gioco del genere. Il giovane e perverso nerd ascoltò fino in fonda la spiegazione della sua sfidante, cominciando già a sedersi nella poltrona che con tutta probabilità sarebbe stato il suo terreno di gioco.
Lasciami indovinare. Niente parametri o skill che caratterizzano l'avatar del giocatore, giusto? That sounds really funny!
Concluse il tutto mettendosi alla testa il caschetto che gli avrebbe fatto da "joystick cerebrale", e girandosi con la poltrona rivolta verso la cosplayer, ancora intenta a smanettare con l'unico computer della stanza. Inutile dire che di spalle offriva al giovane pervertito una visuale da sogno. Sarebbe rimasto lì solo per quello. Però ancora una cosa voleva sapere prima di dare il via a quel piccolo e simpatico gioco.
Dimmi un'ultima cosa: vince chi batte l'avversario, questo era ovvio. Ma cosa vince una volta sconfitto l'avversario? Ci sarà pure un premio una volta che avrò finito il gioco, no? Ti sto pur sempre facendo da beta tester.
Disse spavaldo il giovane, praticamente sicuro di riuscire a concludere quel gioco che a breve avrebbe cominciato. Era molto fiducioso delle sue doti di videogiocatore, e di certo non sarebbe stata una ragazzina popputa a spaventarlo. Chissà quale sarebbe stato, se ce ne fosse stato uno, il premio per la sua vittoria.. -
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Lukas non perse tempo e si sedette subito sulla poltrona mostrandosi eccitato dalla novità di quel gioco, mettendo il casco in testa avrebbe anche notato che c'era una sorta di fessura la dove normalmente ci sarebbe stata la visiera.
Si, Si... Niente parametri o Skill, come devo dirtelo che ti farà vivere un esperienza di vita reale ma sotto forma di videogioco? è funny è funny
Concluse sempre in maniera distratta senza neanche degnargli di uno sguardo, sembrava quasi persa nel suo mondo mentre smanettava sul PC e questo poteva dire solo una cosa: che ci sapeva fare.
Ora ti dirò la trama e i premi non ti preoccupare, solo una cosa molto importante, è una beta e ha degli effetti collaterali, se dovessero ucciderti no...
La ragazza avrebbe tanto voluto raccontargli di più e dargli indicazioni utili ma scattò una visiera nera d'avanti agli occhi di Lukas che aveva commesso un errore gravissimo, si era seduto sulla poltrona e aveva indossato il casco prima che la ragazza potesse dargli il via e lei era stata così indaffarata da non accorgersene. Così come venne privato della vista, la stessa cosa accadde per l'udito e il NEET lentamente iniziò sentire il corpo molto più leggero. All'inizio avrebbe sentito le parti periferiche del corpo formicolare, via via questa sensazione avrebbe preso il sopravvento su tutto il suo corpo, fino a fargli perdere ogni percezione: Lukas aveva i sensi annullati galleggiano in un limbo infinito dove il tempo sembrava non esistere, e la cosa avrebbe dato modo al giovane nerd di ragionare sul suo errore e su quelli che dovevano essere i consigli della ragazza, in effetti non sarebbe stato affatto male sapere cosa fosse successo se l'avessero ucciso nel gioco. Perchè era solo un gioco giusto? Allora perchè quella frase? Per quello che ne sapeva poteva esser passato un secondo oppure degli anni ma improvvisamente apparirono alcuni stimoli sensoriali.
Ok, muoviamoci Cowboy. Qui non si scherza, devo liberarti perchè siamo nella merda!
Lukas avrebbe visto il seno della ragazza in primo piano, mentre accanto alla sua testa c'erano le sue braccia che lo stavano liberando dal casco. Era sempre la solita ragazza ma aveva qualcosa di diverso, notandola con più attenzione avrebbe visto che le iridi non erano più castane ma viola e anche il vestiario era differente, Indossava solo un top nero e i pantaloni di una tuta anch'essi neri. Guardandosi attorno avrebbe visto che il resto della stanza era la stessa e dalla porta provenivano dei colpi molto forti, come se qualcuno volesse buttarla giù.
Hey rimbambito ti vuoi alzare?
La ragazza sembrava piuttosto preoccupata e si diresse verso l'armadio.
Vuoi aiutarmi a spostarlo?let the game begin.
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