Un giro turistico

x Jansen_Foulke

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    Era una giornata mite, il sole era alto nel cielo e i primi profumi primaverili si potevano sentire nell'aria. Anche lì davanti al colosseo. Una costruzione maestosa e lussuosa, ricostruito sulle rovine di un tempo per tradizione. Hikaru sapeva che quel posto era frequentato principalmente dall'elitè romana: dai monarchi. Si trovava lì vicino e vagava attorno al colosseo sperando di poter vedere uno di quei monarchi. Aveva sentito dire che giravano spesso ricoperti da scintillanti armature, bellissime e straordinarie poiché le usavano nelle loro battaglie. Era curiosa di poterne vedere almeno uno, tuttavia non poteva avvicinarsi troppo a causa delle guardie messe lì a controllare il via vai. Pregavano sempre i turisti di non invadere la zona riservata ai politici, ma Hikaru volle fare la finta tonta, avvicinandosi alla zona ugualmente. Indossava il suo tipico Kimono tradizionale, personalizzato da lei stessa. Forse non faceva ancora il caldo necessario per indossarlo, ma ad Hikaru piaceva mostrare le sue doti di sarta e sopratutto le piaceva quel vestito che trovava molto elegante e simbolico. Sulle spalle aveva un piccolo zainetto con il necessario per ogni buon turista. Fra le mani aveva una macchina fotografica professionale e si divertiva a fare qualche scatto sui monumenti sfarzosi di Roma. Era così intenta a fotografare che si immerse totalmente nell'estro creativo alla ricerca di uno scatto degno di nota. Non si accorse di indietreggiare sempre di più, finendo quasi sulla strada adiacente. Hikaru non poteva immaginare che la zona del colosseo era comunque una zona di passaggio e le auto la percorrevano a gran velocità. Mentre il suo occhio era puntato contro lo spioncino della camera vide finalmente uno dei monarchi. Presa da grande gioia cercò di avvicinarsi il più possibile per poter scattare la foto al monarca in armatura. Troppo felice e concentrata non fece assolutamente caso della sua posizione ormai sulla strada e un auto che a gran velocità l'avrebbe travolta a breve. Qualcuno avrebbe dovuto tirarla via dalla strada, magari spingerla o sarebbe finita molto male.
     
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    Jansen era una delle guardie a protezione dei politici, si distingueva da tutti gli altri in quando indossava una tuta militare con mimetica invernale, perfettamente fuori luogo in mezzo a Roma. Ma a lui non interessava. Portava a tracolla il suo fucile, teneva d'occhio la folla cercando qualche pianta grane. Un vento primaverile soffia leggero, la temperatura mite faceva apparire il cappello di lana in mimetica invernale che Jansen portava sulla testa quasi ridicolo. Alza gli occhi al cielo che era quasi privo di ogni nuvola, qualche uccello si stagliava nel cielo, mentre Jansen si perde nel suoi pensieri, pensava già alla sua busta paga da mercenario a fine missione.
    "È un gioco da ragazzi, la missione più facile del mondo" li avevano detto durante il briefing pre missione, così lui si sentiva molto molto rilassato.
    Abbassa gli occhi da quel magnifico mantello azzurro mentre l'auricolare collegato bluetooth alla radio gracchia un poco aprendo un collegamento con le sentinelle:"2 minuti all'arrivo dei monarchi. Chiudo."
    Controlla la folla che cominciavano ad avvicinarsi alla zona riservata:"Prego, state lontani, questa è una zona riservata ai politici." Diceva allontanando le persone con il calcio del suo fucile.
    Li casca l'occhio su una ragazza, era vestita in un mondo non proprio usuale, sembrava di origine orientale.
    Preme il tasto sul suo auricolare e dico:"Qui Hawx 1, mi sposto per tener sotto controllo un sospetto, qualcuno prenda la mia posizione vicino alla zona riservata."
    Si sposta controllando la ragazza, visto le tensioni tra l'Impero e l'oriente, vede che si ferma in mezzo alla strada cercando di scattare una foto.
    "Attenta!" Urla mentre una una auto sta per colpire la ragazza.
    Corre e spinge la ragazza fuori dalla traiettoria dell'auto cadendo a terra mentre l'auto sfila suonando il clacson.
    "Sei pazza?!" Li chiede
     
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    Eccolo, nel suo obbiettivo, con lo zoom adatto riuscì a vedere perfino il volto del bel monarca. Cavolo non pensava fossero anche così giovani. Era pronta a premere il bottone ma il suono di un clacson la fece sobbalzare. Successe poi tutto in pochi secondi, sentì una spinta violenta che la costrinse a spostarsi in avanti. Non aspettandosi una spinta del genere si ritrovò a cadere a terra a pancia in giù. La sua macchina fotografica cadde a terra, si ruppe qualche componente di plastica e scivolò più avanti, ma lei era salva. Dolorante si tirò su per rimettersi in piedi e osservando la gente lì attorno e vedendo l'autista fare dei gesti strani verso di lei urlando, intuì cosa fosse successo. Si voltò dunque verso il ragazzo che l'aveva spinta e quindi le aveva salvato la vita. Hikaru gli sorrise, ma il tipo le chiese se fosse pazza. Non aveva urlato ma il tono sembrò lo stesso brusco. Si sentì in colpa e in estremo imbarazzo. Fece un leggero inchino come era tipico dalle sue parti.
    Mi perdoni, avevo perso completamente la cognizione dello spazio. disse parlando la lingua locale in modo fluente, con un leggero accento straniero. Gli sorrise riconoscente, e si portò una mano dietro la nuca mentre lo sguardo si abbassava.
    Lei mi ha salvato la vita. Non so davvero come ringraziarla. disse prima di chinarsi a terra per raccogliere la sua macchina fotografica. La controllò e provò uno scatto veloce per vedere se funzionava e sorrise felice nel vedere che era ancora utilizzabile. La puntò contro il ragazzo sorridendogli e chinò leggermente il capo guardandolo con i suoi grandi occhi dorati ma sinceri.
    Posso fare la foto al mio eroe? chiese facendogli l'occhiolino.
     
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    Si rialza lentamente, pulisce un poco la sua tuta mimetica che era rimasta leggermente sporca del color nero del catrame dell'asfalto.
    Guarda in faccia la ragazza che aveva appena spinto, sembrava sinceramente imbarazzata e dispiaciuta.
    "Non ti preoccupare, l'importante è che tu stia bene"
    Dice accettando le scuse della ragazza, si guarda attorno, a parte poca gente che fissava i due, tutto l'episodio è passato abbastanza inosservato.
    Dopo che la ragazza li disse di averli salvato la vita, pensandoci sopra, realizza tutto quello che è accaduto in così pochi secondi.
    "Beh... Ho fatto solo il mio dovere, salvando una bella ragazza come te."
    Sorride calorosamente.
    Si china per raccogliere il suo fucile rimettendolo a tracolla controllando che non si sia scheggiata nessuna parte, che il caricatore sia inserito correttamente e che la sicura sia ancora attiva...
    Sorride genuinamente vedendo la ragazza provare la fotocamera vedendo che ancora funziona.
    La ragazza poco dopo li chiede se può scattarli una foto.
    "Certamente, nessun problema.*
    Sorride e aggiunge.
    "Scusami per aver alzato la voce in un modo non troppo educato"
     
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    Il ragazzo in divisa non sembrò più arrabbiato con lei, e accettò di buon grado posare per la fotografia. Arrossì poi leggermente quando il ragazzo si scusò per aver alzato la voce con lei poco prima. Hikaru scosse la testa e gli sorrise per fargli capire che non doveva preoccuparsi.
    Immagino che ti ho dato un bello spavento. Non fa niente. fece rimanendo allegra.
    Hikaru sorrise felice e poi si posizionò con la camera davanti al volto per scattare una foto. Fece due scatti e quando finì posò la sua macchina fotografica nel suo zaino. Tornò poi a guardare il ragazzo, essendo armato e vicino al colosseo immaginò subito che stesse lavorando, ma in qualche modo Hikaru voleva farci amicizia e ringraziarlo. Così dopo un attimo di indecisione, afferrò delicatamente con due dita il lembo della giacca del ragazzo per attirare la sua attenzione.

    Grazie per lo scatto. Senti, so che forse ti sembrerò sfacciata, ma ecco mi piacerebbe sdebitarmi in qualche modo, so che non posso fare molto adesso, ma ci terrei ad offrirti magari il pranzo. Voi andate in pausa fra poco? chiese guardando di tanto in tanto verso gli altri uomini vestiti come il ragazzo. Poco dopo si ricordò di una cosa importantissima e dopo un piccolo gesto con la mano tornò a sorridergli solare e gioiosa.
    Ma dove c'è l'ho la testa. Io mi chiamo Hikaru Fumi, piacere di conoscerti. affermò per poi fare un leggero inchino con il capo. Sperò di cuore che il ragazzo accettasse il suo invito. Non era abituata a invitare qualcuno, solitamente succedeva il contrario, ma quel tipo le aveva salvato la vita e meritava il suo interesse. Senza contare che stranamente dopo quel gesto si sentiva più al sicuro vicino a lui. Una sciocca sensazione ma che in quel momento trovava piacevole.
     
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    Sorrise dolcemente fissando la ragazza negli occhi mentre arrossisce.
    eheheh ridacchia Si, mi hai fatto spaventare non poco... dissi.
    Si mise in posa sorridendo e prendendo in mano il suo fucile per la foto. Sente la ragazza scattare due foto e quindi lo rimette in spalla a tracolla.
    Jansen stava per rigirarsi per camminare di nuovo verso gli altri quando la ragazza afferr la sua giacca, la guarda mentre li chiede se può offrirli il pranzo e l'orario di pausa.
    aspetta un attimo dice premendo di nuovo sul tasto delle sue cuffie Qui Hawx 1 a sentinella 2-1 tutti i monarchi sono arrivato? Passo.
    si, signore, sono arrivati tutti. Passo. risponde la sentinella.
    perfetto. Passo e chiudo.
    Si gira verso la ragazza e dolcemente risponde dolcemente togliendosi il cappello di lana mettendolo nel suo zaino.
    ho finito il mio lavoro per oggi.
    La ragazza poco dopo si presenta inchinandosi quindi lui fa lo stesso.
    Piacere mio, Jansen Foulke, mercenario. dice allungando la mano per stringerla all'affascinante ragazza.
    Stava cercando di essere il più gentile e cordiale possibile in quanto da quando è diventato mercenario non ha mai avuto molte possibilità di socializzare.
    quindi, spiegami, da dove viene una così bella ragazza come te?
     
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    Un consiglio, quando si ruola è sempre meglio andare un pizzico avanti altrimenti si fanno post troppo corti e diventa difficile interagire come si deve. Ad esempio adesso, non ho capito se ha accettato l'invito. Se accettava l'invito avresti potuto scrivere che dopo aver accettato, le avrebbe proposto qualche ristorante in particolare, o inventare una situazione che costringa i due a interagire.


    Hikaru attese pazientemente che il ragazzo rispondesse alla sua proposta. Lo vide portarsi la mano sull'orecchio per poi parlare con qualcuno e chiedere se i monarchi erano arrivati tutti quanti. Poco dopo le rivelò che aveva finito di lavorare e si presentò con il nome di Jansen Foulke, un nome che sembrava più nordico che italiano. Dopotutto l'impero romano racchiudeva molte vecchie nazioni diverse fra di loro. Hikaru afferrò la mano adattandosi ai costumi del luogo e sorrise cordiale. I complimenti le piacevano così ridacchiò leggermente imbarazzata.
    Io sono di Kurayami, sono venuta in vacanza qui anche per questioni di studio. Roma è una città meravigliosa, piena di cultura, i monumenti sono fantastici. E poi il sole mi sembra che sia sempre primavera. disse con una luce particolare nei suoi occhi che faceva intuire che il suo apprezzamento era sincero.
    Se adesso hai finito di lavorare allora le va di accompagnarmi in un ristorante? Non ne conosco nessuno, magari tu ne conosci qualcuno in cui si mangia bene. Ho tanta voglia di provare la cucina locale. disse per poi avvicinarsi a Jansen e mettersi a braccetto, giusto per prendersi delle piccole libertà e rompere in quel modo il ghiaccio.
    Hai conosciuto qualche monarca nel tuo lavoro? chiese indicando la sua divisa. Pensò che fosse una sorta di agente di polizia o qualcosa di simile.
    E' vero che girano sempre in armatura? E chi di loro ha l'armatura più bella? chiese ancora. Hikaru era solare e spigliata, sorrideva sempre e quando parlava infondeva allegria e serenità. Nonostante la sua bellezza mozzafiato si comportava come una normalissima ragazza con tanta voglia di vivere e divertirsi.
     
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  8. Jansen_Foulke
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    Sorrise ascoltando attentamente tutto quello che li diceva come fosse già un amico di vecchia data.
    Fai bene a visitare la nostra nazione, piena di storia, è stata al centro del mondo per secoli, e oggi più che mai con le sua grandi conquiste superando persino l'Antico Impero Romano.
    Alla domanda Jansen si vergogna un po' arrossendo e mettendosi tutte e due le mano dietro la testa alzando gli occhi al cielo
    Scusami, non sono originario di Roma, sono nato in un piccolo paese delle alpi nord-occidentali, anche se la mia familia è originaria della Norvegia, le poche volte che sono venuto qui, ero sempre in missione, quindi ho mangiato sempre le razioni K destinate ai soldati. Ma ho sentito due reclute parlare di un buon ristorante a 500 metri da qui... dice abbassando poi lo sguardo a terra.
    Arrossisce di più quando la ragazza si mette a braccetto e sorride divertito guardando il suo viso rispondendo
    Non li ho conosciti molto nel profondo, solo come obbiettivi di scorta... dice abbigliando la mano al calcio del suo mitragliatore ma posso senza alcun dubbio dirti che l'armatuta più bella che abbia mai avuto l'onore di vedere è stata quella di Giacomo De Medici, uno degli eredi della dinastia dei Medici.
    Tira fuori dallo zaino il suo Smart phone e lo accendo...
    Dovrei averne ancora una foto.
    Con un paio di tocchi accede alla galleria delle foto e trova quella desiderata, l'armatuta era completamente fatta a mano in ferro battuto e lucidato, aveva inserti e decorazioni in oro e platino sia sulle spalle che sul petto e le ginocchia, aveva il simbolo della casata dei Medici sul petto e sul mantello che portava attaccato all'armatura, il mantello era in lino e seta, confezionato a mano con diversi inserti in fil d'oro, portava appresso lo scudo col simbolo dei De Medici, ispirato da quello dei crociati.
    Ho avuto la fortuna di doverlo scortare a un combattimento, quindi era già completamente pronto per la battaglia.
    Sorride stringendo a se la ragazza.
    ma parlami del tuo vestito invece, sembra qualcosa di legato alla vostro passato, mi sbaglio?
     
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    Per il futuro, non nominare personaggi se non sai se esistono nello storyline del GDR XD Non esiste nessun Giacomo dei Medici. I monarchi sono 5 e ognuno ha il suo nome. Giustamente sei nuovo quindi non potevi saperlo, quando hai voglia prova a vedere i PNG di Doom che è il master, così potrai farti una idea.


    Hikaru aveva chiesto esplicitamente se al ragazzo andasse di accompagnarla ad un ristorante, ma ancora una volta era stato vago. Aveva risposto dicendole soltanto che non conosceva molto bene i ristoranti della zona, ma sapeva che ce n'era uno a circa 500 metri da lì. Bell'informazione ma non aveva detto ne sì e nemmeno di no. Insomma avrebbe accettato o no? Hikaru non riusciva a capirlo, quindi si lasciò andare alle chiacchiere con il gentile ragazzo. Lasciò quindi la presa sul suo braccio visto che erano ancora fermi sul posto. Osservò la foto sul display del cellulare di Jansen. Osservò l'armatura classica e molto bella, tuttavia non ricordava che esistesse un monarca con quel nome. Sui giornali avevano nomi molto diversi come: Mobius il monarca dei ghiacci, Zaborg il monarca del fulmine, Eloy il monarca d'acciaio, Thestalos il monarca del fuoco, Raiza monarca del vento, ed infine Caius l'imperatore nella sua armatura d'orata, l'unica che aveva potuto vedere nei giornali. Stranamente Caius non aveva un'associazione a qualche elemento, e ciò rimaneva un mistero. Hikaru non conosceva bene roma, quindi gli credette e quando vide l'armatura fece un verso estasiato.
    Ooh è molto bella. commentò avvicinandosi a lui per osservare bene l'immagine.
    Jansen sembrò incuriosito dal suo vestito, e quando le chiese a cosa fosse legato, si impettì orgogliosa.

    Questo, ti piace? L'ho fatto io, ho adattato un kimono tradizionale alla moda moderna. Ho usato un vecchio kimono del santuario che gestisce mio nonno. Ci ero affezionata, ma non potevo indossare una cosa tanto antiquata così l'ho sistemato a modo mio. Ti sembrerà una sciocchezza ma con questo addosso mi sento molto più a mio agio che con una minigonna. disse per poi ridacchiare. Poco dopo allungò una mano verso la direzione davanti a loro e provò di nuovo a chiedere.
    Ehm, proviamo ad andare? A me è venuto un certo appetito a te no? chiese piegando di lato una testa con un gran sorriso. Provò a muovere i primi passi, sperando che Jansen la assecondasse e quindi iniziassero a passeggiare verso il ristorante, nel tragitto avrebbero potuto chiacchierare ancora.
    Il tuo vestito invece ti fa sembrare un poliziotto, però prima hai parlato di missioni, quindi mi sono sbagliata? lo osservò incuriosita, dall'aspetto sembrava uno di quei ragazzi normalissimi che si divertono con gli amici, ma la giubba e il fucile gli davano un'aura misteriosa che in qualche modo lo rendeva anche affascinante.
     
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  10. Jansen_Foulke
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    scusami molto :P
    Mi sono letto la story line del GDR ma non ho visto i monarchi, quindi, ho preso un cognome famosa della storia italiana LOL...
    Susami molto...

    Vede il suo viso inliminarsi mentre parlava del suo kimono e di suo nonno, Jansen era molto curioso di ciò che riguardava le altre culture.
    Ohhh si certo! Scusami, mi son fatto prendere dalla discussione.
    Riprendendo a braccetto la ragazza comincia a camminare dolcemente guardando la ragazza negli occhi ma prestando attenzione anche a quello che accade in torno a loro.
    Anche a me è venuto un certo languorino... Ridacchia leggermente mettendo una mano dietro la testa come se si vergognasse un po' per la perdita di tempo mentre la ragazza li chiedeva della sua tuta.
    Beh... Non sono proprio un poliziotto, sono più un militare, un mercenario per la precisione, infatti, i colori della mia tuta, sono diversi dalla normale polizia... I miei sono coloro più tendenti al bianco, per mimetizzarmi in mezzo alla neve... arrossisce sapendo che indossarla in mezzo a Roma non aveva molto senso...
    perché io sono più abbituato a operare in condizioni di alta montagna...
    Sorride senza motivo alzando gli occhi al cielo...
    La polizia ha più regole, più ordini e schemi da seguire. Io, come mercenario, vengo pagato per svolgere missioni, e al mio commissionario non importa proprio come la porto a termine, basta che io faccia un lavoro pulito e veloce.
    Poi indica il simbolo che ha sul petto...
    Questo simbolo è invece quello di una vecchia e piccola Private Military Company dove lavorava mio nonno... Io lo indosso per rendergli onore.
    Un velo di tristezza cala sulla faccia del ragazzo.
     
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    Ma magari invece di improvvisare potevi chiedere a qualche staffer informazioni XD Comunque dai va bene così.
    Intanto sono andata un pochino avanti, e ho creato una situazione in cui tu possa interagire liberamente.


    Finalmente Jansen mostrò un pizzico di interesse verso il cibo e ciò rincuorò Hikaru che iniziava a sentire la fame. Dopo il ragazzo spiegò che effettivamente non era un poliziotto ma un mercenario. Hikaru non ne capiva molto di ruoli del genere, quindi pensò che fosse una sorta di soldato tuttofare a cui danno compiti di vario genere. Come appunto rafforzare la sicurezza per i monarchi.
    E a tempo perso un eroe che salva fanciulle in pericolo. disse ridacchiando contenta per poi aggrapparsi di nuovo al braccio del ragazzo per mettersi come si vuol dire a "bracetto". Si incamminarono verso il ristorante che conosceva il ragazzo continuando a chiacchierare del più e del meno. Le fece piacere che anche Jansen avesse un legame con il nonno che rappresentò tramite la sua divisa. Ripensò per un attimo al suo adorato nonnino e alle mille raccomandazioni che le aveva fatto prima che partisse. Lei non aveva avuto dei genitori che la crescessero, suo nonno si era arrangiato sia come figura paterna che materna. Hikaru aveva un legame molto forte con lui e ogni volta che pensava al suo caro nonnino sorrideva con immenso affetto.
    I nonni sono esseri meravigliosi. commentò distratta. I passi aumentarono sempre di più e il ristorante era sempre più vicino. Si poteva sentire già il buon odore di cibo cotto. Hikaru si fermò infine davanti all'insegna e la vetrina di una pizzeria. Non esattamente galante come posto per una coppia, ma l'odore aveva attirato Hikaru come una falena.
    Mi hanno sempre detto che le pizze che fanno in italia sono insuperabili, e quelle che fanno a Kurayami sono solo una pallida imitazione mal riuscita. Che te ne pare, va bene come pranzo? Sono curiosa di scoprire se è vero. disse per poi lasciare il braccio di Jansen e varcare la soglia del locale. Un tintinnio dolce li accolse e poco dopo arrivò il cameriere che chiese loro quanti fossero. Dopo aver specificato che erano in 2, il cameriere li scortò ad uno dei tavoli. Hikaru si sedette guardandosi attorno. Il locale era arredato in modo rustico ma accogliente. Si sentiva un buon odore aleggiare nell'aria. Quando si sedette lo stomaco di Hikaru iniziò a gorgogliare.
    Ops... fece per poi ridere imbarazzata. Posò lo zaino vicino ai suoi piedi, non si accorse che la zip era aperta e il contenuto si rovesciò per terra.
    Cavolo... imprecò in giapponese Hikaru per poi chinarsi e raccogliere il contenuto. La cosa curiosa era che oltre alla macchina fotografica sul pavimenti si erano rovesciati vari fumetti, fra cui alcuni manga dalla tematica hentai. E guarda caso proprio quello andò a finire vicino ai piedi di Jansen. Hikaru non se ne era ancora accorta indaffarata com'era a raccogliere il tutto.
     
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  12. Jansen_Foulke
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    Ridacchiando un poco alla affermazione della ragazza...
    Penso che tutti avrebbero salvato una bella e simpatica giovane come te!
    Dice felice mente continuano a parlare arrivando davanti alla vetrina della pizzeria.
    Si, lo penso anche io, in fondo la pizza è stata inventata in Italia...
    Guarda dentro e il locale era un po'rustico ma dalla cucina proveniva un ottimo odore quindi...
    Si, per me sarebbe perfetta un po' di pizza, era proprio quello di cui avevo voglia.
    Entrano insieme e si siedono al tavolo, lui appoggia il suo fucile al muro ma sempre a portata di mano così da non perderlo di vista.
    Poi per sbaglio la ragazza rovescia il suo zaino e esse qualche rivista sui piedi di Jansen, che provando a essere gentile si china per raccoglierli, ne prende un paio in mano, si siede e guarda la copertina...
    Di colpo arrossisce ridacchiando un po' e li porge alla ragazza.
    ottime letture dice ridendo ma non proprio il massimo da portare a fare una passeggiata.
    Ridacchia e ne raccoglie un altro, guarda la copertina e ne rimane quasi stupito...
    ahahah, questo l'ho pure io... Veramente un bel fumetto...
    Dice porgendoli anche quell'altro fumetto hentai.
    Anche io sono appassionato di fumetti, sopratutto di questo tipo, nonostante il poco tempo che ho.
    Sorride calorosamente mettendo una delle mie mani sopra la sua mentre arriva un cameriere a chiederci le ordinazioni porgendoci i menu.
     
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    Scusa per l'assenza ho avuto da fare in questi giorni.
    Se posso darti un consiglio: nelle role prova a descrivere un pochino di più le cose che circondando il tuo personaggio, le sue sensazioni. Cerca di figurarti la scena come se vedessi un film e poi prova a descrivere cosa succede. Il tuo ultimo post sembra una lista della spesa, prova ad arricchirlo un pochino. Ad esempio quando Jansen raccoglie l'hentai potevi per esempio descrivere cosa aveva provato, se era sorpreso, cosa avrebbe potuto pensare di un simile fatto.


    Man mano che Hikaru raccoglieva i suoi fumetti e li rimetteva nella borsa, controllando se ci fossero tutti, si accorse che mancava proprio l'hentai che aveva preso recentemente. Sbiancò di colpo vedendo poco dopo che stava proprio vicino al ragazzo. Cercò di allungarsi per raccoglierlo prima che lo potesse vedere Jansen, ma non fece in tempo poiché il ragazzo lo raccolse prima di lei. Esitò prima di alzarsi da terra, era diventata paonazza. Si vergognava e cercò delle scuse plausibile da dire al ragazzo. Iniziò a chiedersi cosa avrebbe potuto pensare di lei. Se fosse stato uno Yaoi probabilmente l'avrebbe reputata una cosa normale, ma quello era un hentai, dove un uomo e una donna sono ritratti in storie pornografiche. Avrebbe pensato che era una ragazza facile? Oppure che era una gran porcella? Più ci rimuginava sopra più l'imbarazzo cresceva. Tuttavia non poteva di certo nascondersi sotto il tavolo per sempre, quindi si fece coraggio e si risedette alla sedia, sollevando gli occhi sugli albi che aveva fra le mani Jansen. Si sentì avvampare di nuovo e per quanto fosse possibile divenne ancora più rossa di prima sul volto.
    Lo sentì ridere e le tremarono le mani non riuscì a muoversi, non sapeva che dire, poi improvvisamente udì le parole del ragazzo e si stupì. Possibile che non l'avesse giudicata? Aveva perfino detto che ne aveva uno anche lui di quel tipo, e che ne era appassionato. Quindi non l'aveva scambiata per una ragazza vogliosa e fissata con la masturbazione? Non ne era così sicura, ma provò comunque a riprendersi i suoi fumetti.

    I-io... ero curiosa... mentì balbettando insicura. Li leggeva di frequente e con interesse, alle volte attivava i suoi poteri per vivere le avventure che più le piacevano, fortuna che quel segreto non lo conosceva nessuno. Sfortuna voleva invece che l'agitazione di Hikaru non giovò al suo autocontrollo. L'imbarazzo, il panico di trovare le parole giuste e poi le mani che si chiudevano attorno agli albi che stava reggendo Jansen diedero vita ad un fenomeno paranormale. I poteri di Hikaru si attivarono, e lei non potè fare nulla per impedire che accadesse, anche se avesse staccato le mani ormai il viaggio dimensionale era iniziato. Jansen aveva più fumetti fra le mani e nemmeno Hikaru riuscì a capire in quale stavano entrando. I loro corpi si sarebbero illuminati di uno strano bagliore che avrebbe dato loro un senso di formicolio sparso per tutto i corpo, dopo una piccola esplosione di luce, i due ragazzi sparirono dalle sedie e i fumetti ricaddero sul tavolo con un lieve tonfo. In quale fumetto erano entrati?

    Ok adesso entriamo nel vivo della rolata. Spero che hai letto la mia scheda e quindi sai che potere ho sul GDR. Vorrei che tu scegliessi un fumetto, nella tua risposta vorrei che descrivessi il tipo di storia in cui stanno entrando i due ragazzi. Mi va bene qualsiasi cosa, anche un fumetto hentai. Se non vuoi dirigere la trama lo farò io, ma vorrei che tu scegliessi il tipo di storia che devono vivere i due dentro al fumetto.
     
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  14. Jansen_Foulke
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    non ti preoccupare, se devi prenderti del tempo perché hai cose da fare non ho fretta ^^
    Spero che vada bene come descrizione, ho cercato di fare un po' più descrittivo il tutto

    Ridacchia tra se e se pensando proprio a quello che li aveva detto la ragazza, voleva quasi scoppiare dal ridere, ma non li sembrava il caso. Non per il fatto che sapeva che la ragazza mentiva, ma perché li sembrava di vivere un Dejà vu (già visto), era la stessa scusa che aveva usato con sua mamma quando aveva trovato i suoi hentai sotto alle assi del pavimento... In quel momento voleva proprio sotterrarsi, sua mamma aveva alzato quell'asse perché scricchiolava troppo, poi, quando lei vide quelle riviste, la sua faccia si rigò di dispiacere e delusione, lui guardava per terra, rosso come un peperone, voleva poter tornare indietro nel tempo e vendere quei manga... Ma ovviamente non era possibile, lui chiuse gli occhi mentre sua madre chiamava il padre, che da buon soldato, si arrabbiò molto, suo papà cominciava a pelarsi, quindi quando perdeva le staffe si vedevano le vene ingrossarsi sulla sua fronte. Il padre cominciò a insultarlo e sgridarlo, mentre si toglieva la cintura in cuoio dei pantaloni, ovviamente era arrivato il momento delle frustate, Jansen aveva solo 16 anni, non poteva fare altro che mettersi all'angolo mentre il padre li frustava le gambe mentre lo teneva per il braccio. Li rimanevano i segni rossi per giorni, bruciavano come ustioni, quando lo frustava sul culo non poteva sedersi per giorni.
    Ma quella sera non era il dolere fisico, a farli più male, ma l'immagine della delusione sulla faccia dei suoi genitori.
    La ragazza poi allunga le mani tremanti sugli albi mentre li aveva ancora lui in mano, Jansen voleva prendere le sue mani e stringerle per poi tranquillizzarla, alla fin fine non era successo nulla, nulla di tutta quella situazione traumatica in cui si era trovato lui qualche anno prima, sorrideva mentre era arrossito un poco, ma si sentiva un po' euforico, non gli importava cosa la ragazza guardava nei suoi momenti privati, a lui piacevano quelle situazioni un po' scomode, perché li si scopriva veramente le persone con cui si stava parlando... Era abbastanza contento mentre gli scivola l'occhio sulla copertina di uno di quei fumetti, dove era raffigurata una maid... Uno di quei manga dove due amanti si trovano separati da una barriera sociale, cioè il padrone ricco e la maid povera, il ragazzo giovane si innamora e cerca di trattare al meglio possibile e rendere la vita semplice alla ragazza. La ragazza indossava uno di quei tipici vestiti da cameriera francese, aveva un seno prosperoso che strabordava un poco dalla scollatura, il tutto si svolgeva in una grande villa...
    Mentre la guardava gli sembrava di possedere proprio quello stesso hentai nella sua collezione al suo rifugio, era un misto di incredulità e imbarazzo, perché sembrava tutto così surreale e tutto accada a velocemente.
    All'improvviso intravede la ragazza diventare di una luce accesa, lui sgranò gli occhi e non riusciva a capire cosa diavolo succedeva, cominciava a preoccuparsi, il cuore comincio ad aumentare il suo ritmo mentre l'adrenalina entrava in circolo nel suo corpo, abbassò leggermente il suo sguardo e vide che anche al suo corpo stava succedendo la medesima cosa, allora l'adrenalina si trasformò in panico e la preoccupazione in paura profondo, comincia a sbiancare in faccia vive tanto bianco come il latte, il cuore pompò sempre più volo e portando al limite dell'infarto, tutto sembrava ancora ancora più strano e inverosimile mentre le parole di suo padre riecheggiavano nella sua mente *...non dare confidenza ai giapponesi...* Ovviamente era razzista e andava in contraddizione con le idee di Jansen, sopratutto perché li piacevano particolarmente le ragazze con tratti orientali, questo derivante da tutte le letture hentai... Allora chiuse gli occhi proprio come fece mentre suo padre lo frustava...
    Allora un formicolio lo attraverso quando diventò completamente coperto da quella luce abbagliante, sembrava lo stesso formicolio che si prova poco prima che gli arti vadano in ibernazione... L'unica altra volta che aveva provato la stessa sensazione è stato quando si è dovuto nascondere sotto la neve durante una delle sue operazioni. Giorno duri, giorni infelici, giorni che a riguardarli adesso li fa godere la vita momento per momento... Ma c'era una cosa più importante a cui pensare: Cosa diavolo stava succedendo?
    Pochi secondi dopo riaprì gli occhi, non si riconosceva, si guardava le mano e le braccia e non riconosceva il suo corpo, anzi per meglio dire, lo riconosceva ma... Era il suo corpo di quando aveva 18 anni!
    Si guardò attorno, era sdraiato a letto, sotto le coperte, solo in mutande, il rivestimento delle coperte e del materasso era in lino e seta.
    Davanti a lui un mega scherma degno di un cinema e mobili raffinatissimi, era impaurito e non riusciva a capire nulla le mano li tremavano, le pupille si rimpicciolirono e il cuore continuava a battere a un ritmo incredibile. Batteva così forte che quasi lo sentiva dentro alla testa le vene sulle braccia si erano ingrossate un poco.
    *Cosa sta succedendo?* si chiese tra se e se.
     
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    Sì direi che va decisamente meglio.
    Senza offesa ma credo che tu sia convinto di una cosa grammaticale sbagliata, ho notato che più volte hai scritto "li" al posto di "gli" (es. "che li aveva detto"; o "ma non li sembrava il caso") Prova a guardare qui. "Li" è riferito ai luoghi non alle persone. Non volevo farti la lezioncina di grammatica, neanche io sono una cima, però mi sembrava giusto segnalartelo magari ti servirà.
    P.S. Hai provato a scrivere al passato? Magari ti aiuta per la narrazione, scrivere al presente è molto più difficile. ^__-


    Hikaru non riuscì a credere che fosse successo di nuovo in quel modo, senza alcun controllo. Doveva decisamente prendere lezioni di concentrazione al tempio. Ancora una volta aveva attivato il suo potere a causa dell'imbarazzo e delle forti emozioni. Quando la luce accecante cessò, si ritrovò a terra, come se fosse caduta. Rialzandosi si rese conto che i suoi abiti erano cambiati. Guardò la gonna, le scarpe, poi si guardò attorno, notando che era in una cucina molto grande. Vide il suo riflesso sul vetro di una credenza. Era vestita da cameriera, aveva il suo solito aspetto ma il vestito era completamente diverso.
    Ehi! Scansafatiche, forza porta la colazione al padroncino. fece una voce femminile ma autoritaria alle sue spalle. Si voltò di scatto notando una signora che aveva superato ormai la cinquantina che le porse in malo modo un vassoio. Hikaru prese il vassoio leggermente confusa poi realizzò dove aveva visto quella signora. Erano finiti dentro al manga hentai. Si morse il labbro perché si ricordò che la protagonista femminile era proprio la cameriera. Emise un piccolo verso sconfitto. Come avrebbe fatto a spiegare tutto quanto al ragazzo impedendo che vada nel panico?
    S-Sì vado. si limitò a dire in risposta alla cuoca avanzando nella villa. Cercò di ricordarsi la disposizione delle camere, in un hentai non erano molto curati certi dettagli, tuttavia riuscì a trovare la stanza del "padroncino". Bussò alla porta e poco dopo entrò con il vassoio. Si gelò sul posto quando vide sul letto Jansen. Rimase un attimo in silenzio alla ricerca delle giuste parole, ma più cercava di concentrarsi più si sentiva agitata.
    Lo so che sembra pazzesco, ma posso spiegarti tutto. iniziò avvicinandosi al letto con il vassoio con sopra la colazione: una tazza di latte e caffè, un cornetto fragrante, marmellata, fette biscottate e un succo di frutta.
    Poggiò il vassoio sul comodino vicino prima che l'agitazione le facesse cadere tutto quanto a terra.

    Recentemente ho sviluppato uno strano potere paranormale. Riesco a entrare nella dimensione di un mondo immaginario che si può trovare su un fumetto o su un DVD o in un libro. In poche parole adesso io e te siamo entrati dentro al mondo del... il suo respiro si fece più corto, arrossì e iniziarono a tremarle le mani per il nervosismo.
    ..dell'hentai che avevamo fra le mani. Ho perso il controllo sul mio potere e ho risucchiato entrambi in questa storia. A-abbiamo preso il posto dei protagonisti... continuò sempre più imbarazzata. Parlò tutto il tempo con lo sguardo basso, fissando le sue scarpe. Provò a guardare negli occhi Jansen per capire come avesse preso la notizia, lo guardò mortificata e si passò una mano su una guancia.
    Mi dispiace è tutta colpa mia. fece mentre gli occhi diventavano lucidi. Le venne voglia di piangere perché aveva coinvolto uno sconosciuto in quel circolo magico strano. Jansen aveva quindi scoperto il suo segreto più intimo. Aveva giurato a se stessa che nessuno avrebbe dovuto saperlo, poiché temeva che l'avrebbero trattata come un mostro, o magari l'avrebbero etichettata come strega, condannandola ad una vita piena di persone che l'avrebbero disprezzata. Adesso non restava che osservare la reazione di Jansen per capire come potevano agire in un momento così delicato.
     
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