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The unseen BOOB, is the Fappest
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Alla domanda di Eloy, tutti finirono col fiato sospeso, aveva chiesto la cosa più giusta e che sicuramente frullava nella mente di tutti in quel momento, ma Nazza sembrava sicuro delle sue idee e non ci pensò un solo istante ad esternarle ai suoi compagni di ricerca. Sollevò la lanterna, mostrandola chiaramente.
In realtà sono solo supposizioni create sfruttando gli indizi che ho a mia disposizione. Ma le lanterne non hanno mai avuto motivo di lasciare indizi e ora non dovrebbe essere diverso. Se volevano qualcosa da mio padre l'avranno ottenuta con l'inganno, non ci sono dubbi, ma piuttosto che sopperire agli eventi mio padre non permetterebbe mai la disfatta incondizionata sua e dei suoi piani. E' pur sempre un genio, e se avesse pensato ad un modo per salvarsi? Oppure... semplicemente aiutare chiunque voglia salvarlo. Questa lanterna è vuota, non ha potere, eppure sappiamo che sono proprio questi strumenti ad essere la fonte imprescindibile dei guerrieri noti come "lanterne", non è così? Se fosse una trappola, un indizio o qualsiasi altra cosa, dovrebbe esserci un minimo barlume di energia, e invece nulla. E' stata svuotata, probabilmente dal suo stesso possessore, perché non voleva che qualcosa vi restasse al suo interno. Perché questo timore? L'unica ipotesi che ho formulato è questa: le lanterne chiedono sempre di stringere un patto con la persona che sparisce. Gli offrono qualcosa in cambio della loro anima. Di solito è qualcosa che desiderano, ma se mio padre avesse pensato un modo per salvarsi e avesse chiesto a Vidocq di aiutarlo a comunicarcelo? Ovviamente non chiaramente, ma con l'inganno. Chiedendogli di lasciare una lanterna lì dove lo avrebbe fatto sparire, mio padre ha messo Vidocq sulla difensiva. La lanterna avrà pensato che Traesto voleva lasciare lì come ultimo desiderio un indizio che potesse rivelare le debolezze delle lanterne se esaminato, per questo l'ha svuotata pensando che potesse essere pericoloso. Quello che non sapeva era che l'indizio non era il contenuto... ma la lanterna stessa. Questo oggetto non è una sfida... è un indizio chiarissimo, lasciato lì di proposito da mio padre per noi.
Il silenzio dell'aula sembrava testimoniare chiaramente l'opinione generale: Nazza era un genio, e se Eloy non avesse sfruttato il suo aiuto per portare avanti l'indagine allora sarebbe stato indubbiamente un demente. Chiunque aveva pensato anche solo per un istante di non sfruttare il suo aiuto era un demente, per questo Caius tirò uno scappellotto sulla nuca di Mobius, rimproverandolo a bassa voce.
E tu che non volevi farlo entrare!
Il ragazzo completò la sua arringa restituendo ad Eloy la lanterna, mentre Dario cercava di rimettere a posto la sua mascella dopo una simile conclusione. Lui era un investigatore abituato a seguire le piste più strane, ma Nazza aveva ipotizzato da un semplice pezzo di metallo un quadro completo e verosimile. Un prodigio.
E' solo un ipotesi, ma l'intelletto di mio padre non ha mai deluso le aspettative, lo conosco bene e tutti gli indizi mi portano a pensare a questo.
Sembrava molto sicuro di sé, e voleva un'opinione da Eloy. Ovviamente se la lanterna era un mero indizio,allora dovevano anche contestualizzarla. Restare lì al Colosseo non li avrebbe aiutati.. -
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Tutti sembravano molto interessati a sentire le ipotesi che si era fatto Nazza. In poche parole, aveva detto che l'indizio non era tanto riferito alle lanterne come gruppo, ma era riferito alla lanterna vuota. Un mero pezzo di metallo vuoto e che probabilmente era stato svuotato appositamente. Era una buona ipotesi, ma non lo rincuorava per niente. Dopo aver udito le parole di Nazza e preso la lanterna offerta dal ragazzo, sembrò pensieroso. Esaminò l'oggetto sperando di trovarci qualcosa, un qualsiasi piccolo particolare che potesse fare chiarezza in tutti i dati che avevano raccolto. Un mero pezzo di metallo svuotato appositamente e lasciato lì. Ormai era chiaro come il sole che era stato fatto di proposito e unicamente i membri delle lanterne potevano svuotare una lanterna del potere. Sempre se quell'oggetto apparteneva a loro e non era che una becera imitazione. Perché Traesto quindi stava indicando a loro una lanterna? Se voleva lasciare un messaggio lo avrebbe fatto tramite parole scrivendo qualcosa, invece aveva solo lasciato un mero pezzo di metallo. A quel punto pensò all'ovvio: non vi era traccia di energia ed Eloy era l'unico lì dentro ad essere capace di manipolare il metallo tramite il magnetismo che avesse lasciato un indizio apposito per lui che potesse vedere solo lui? Cercò di manipolare l'oggetto infondendogli del magnetismo tramite le sue mani, non cambiò molto la forma, voleva solo vedere se interagiva con il suo potere. In ogni caso, se la lanterne avesse risposto alle stimolazioni o meno, Eloy avrebbe guardato Nazza rammaricato.
Se Traesto ha fatto un patto con le lanterne è in serio pericolo. La mia amica aveva barattato la sua anima con loro chiedendo in cambio di avere il potere adatto per proteggermi. L'hanno ingannata e l'hanno costretta a battersi con me ricoperta da una fitta veste che la feriva e la copriva completamente. Invece di ottenere il potere adatto per proteggere me è stata indotta a combattere contro di me per uccidermi. Questo non è affatto un patto è una truffa bella e buona. Forse è meglio partire immediatamente abbiamo perso fin troppo tempo. si voltò verso Seeu per vedere se aveva qualcosa da chiedere o da dire, e anche alla ricerca della forza interiore per scacciare via la rabbia che cresceva prepotente nel suo stomaco ogni volta che raccontava di Zaphira e di ciò che le era successo. Quando anche Seeu avesse parlato o avesse risposto allo sguardo di Eloy per confermare che potevano andare allora si sarebbe voltato verso Caius per chiedere il suo permesso di andare. Fece un inchino solenne.
Con il vostro permesso maestà vorrei recarmi al polo nord seguito da Seeu e da Nazza. Mi farò spiegare strada facendo gli altri indizi trovati da Nazza. sollevò il capo guardando verso l'imperatore attendendo una sua parola. Aveva sentito dire a Nazza che con i suoi indizi era giunto a quelle supposizioni, era curioso di sapere quali altri elementi aveva trovato, non solo per far chiarezza nella sua testa, ma anche per capire il filo logico che aveva usato il ragazzo, sperando che in qualche modo riuscisse a seguirlo nei suoi ragionamenti. Eloy dopotutto era un buon detective ma non un genio.. -
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Dario non fu l'unico a "dover recuperare la mascella" dopo il quadro costruito da Nazza. Seeu era a dir poco meravigliata, e -in un certo senso- ammirata. Del resto non era certo da tutti i giorni, per lei, incontrare delle menti geniali. Per una abituata a ragionare con gli altri tramite i pugni, non era facile seguire dei ragionamenti così illuminanti. In effetti non ci sarebbe arrivata neppure con un certo sforzo, in diverse ore di pensiero serrato. Questo rendeva quel Nazza un alleato prezioso per lei ed Eloy, e sperava vivamente che potesse aiutarli nel loro compito. Ormai la situazione era chiara, e quest'ultima informazione rendeva il tutto ancora più preoccupante. Se Traesto aveva fatto un patto con le lanterne, allora era in serio pericolo, c'era la possibilità che fosse già spacciato... ma lei non voleva crederlo, e non voleva neppure che Eloy si lasciasse scoraggiare. Quando cercò il suo sguardo, si ritrovò davanti quello di Seeu estremamente determinato, che si limitò a un cenno d'assenso secco verso di lui, come a chiarire che fosse perfettamente pronta. In verità non aveva aspettato niente di meno. Le tremavano le mani per quanto era impaziente di mettersi a lavoro. Si ricordò però di trovarsi ancora al cospetto di tutti quei capoccioni, per questo rispose ad Eloy anche con le parole: Penso che la situazione sia abbastanza chiara. Anche per me, con il permesso dei presenti, è il caso di muoversi.
Da qui in poi sarà in salita. Stiamo attenti.
Come se non lo sapesse.... -
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Quando Eloy recuperò la lanterna iniziando ad usare il magnetismo, ebbe come la sensazione che mancasse qualcosa. Un pò come quando sulla sommità di una montagna si urla per poter udire l'eco, ma questo non torna indietro nemmeno dopo aver aspettato un ampio lasso di tempo. Mancava qualcosa... l'indizio era incompleto, e sicuramente al polo Nord avrebbero trovato il pezzo mancante. A quel punto sembrava chiaro cosa fare, per questo l'Imperatore si alzò, voltandosi rapidamente verso Cusillu per ottenere consiglio.
Abbiamo tutto quello che possiamo sfruttare a quanto pare, perdere tempo è inutile. Cusillu, io penso che lasciarli andare con Nazza sia la soluzione migliore, mi fido del Comandante e di chiunque esso si fidi, indipendentemente dal sesso e dal retaggio...
Caius aveva le sue male convinzioni, ma non era uno sprovveduto e non si lasciava influenzare da certe piccolezze: era pur sempre un imperatore e conosceva le priorità. Cusillu si sistemò gli occhiali, ragionando per alcuni istanti, poi si voltò verso Eloy con lo sguardo pieno di speranza.
Non ho dubbi sulle vostre capacità viaggiatori, vi prego di riportare a casa il nostro amico sano e salvo. Sarà bene però che qualcuno venga con voi per aiutarvi...
Si fece subito avanti Dario, portando una mano sul petto con immensa fretta.
Lo farò io, sto dando la caccia a quei maledetti da troppo tempo oramai, è ora di fermarli!
Ma proprio mentre sembrava pronto a dare vita ad un'arringa degna di nota, l'Immortale alla sinistra di Cusillu passò davanti ai tre viaggiatori, portando un passo avanti in più rispetto a Dario.
Verrò io con voi. Ogni Immorale sta facendo la sua parte, mentre io negli ultimi tempi non ho fatto altro che proteggere Cusillu. Io sono un architetto, non una guardia del corpo. Inoltre sono stato io a progettare il rifugio al polo nord, quel luogo non ha segreti né per Traesto né per me. Sarò i vostri occhi.
Apu, l'Architetto degli Immortali Terrestri aveva messo la mano avanti rispetto a Dario che a sua volta si zittì, ingoiando un notevole rospo ma chinando immediatamente lo sguardo quando vide i Monarchi e il resto della squadra annuire compiaciuti. Cusillu sospirò sorridendo, sembrava stressato ma comunque molto felice.
Mi sembra di essere tornato ai vecchi tempi dove tutti fanno qualcosa e io me ne sto in panciolle a coordinare tutto. Meglio non dirlo ad Uru o si fomenterà. In ogni caso hai il mio permesso Apu, fai del tuo meglio.
L'immortale portò entrambe le mani conserte dietro la schiena, restando sull'attenti con fare coordinato e marziale. A quel punto Nazza allargò un ampio sorriso e sollevò il braccio destro con entusiasmo.
Alla Bat-caverna allora!
Nessuno rise, anzi nessuno si mosse. Il gelo che calò in quel momento nella stanza fu tale che perfino Mobius, il monarca Glaciale, mostrò palesemente un brivido letale attraversargli la schiena. Un brivido che non sentiva dai tempi in cui era bambino. Nazza fece un passo indietro, imbarazzato a morte.
Scusate, ma ho sempre voluto dirlo almeno una volta...
Se fossero riusciti a liberarsi dalla mossa di ghiaccio creatasi, l'Imperatore li avrebbe messi sul primo aereo privato di Roma, scortati fino all'ultimo da Dario che li avrebbe salutati solamente al momento del lancio. Fuori, l'aereo sembrava un caccia stealth di ultima generazione, ma all'interno celava un abitacolo degno di tutti gli aerei di linea in prima classe: ampie poltrone, riscaldamento, mini bar e hostess dotate di grandi talenti. Due per la precisione. Nazza si sedette su un sedile centrale dando le spalle alla cabina di volo, Apu invece avrebbe occupato il posto opposto, lasciando libero il corridoio tra lui e Nazza. Di posti ce n'erano all'infinito. Ancora una volta i viaggiatori avrebbero potuto ammirare la compostezza perfetta di Apu: era totalmente simmetrico, sembrava immobile, anzi durante il viaggio l'aereo in movimento avrebbe dato l'idea che quel tizio vi glitchasse all'interno per quanto era immobile. L'Architetto era un soprannome non lasciato assolutamente al caso. Squadrò per tutto il tempo Eloy, e in caso il poliziotto non avesse fatto la prima mossa, ci avrebbe pensato lui a parlare.
Hai avuto un intuizione, vero Comandante? Quando hai preso la lanterna per l'ultima volta. Hai fatto un movimento impercettibile tipico di chi concentra l'energia per utilizzare i propri poteri. E hai anche un testicolo più piccolo dell'altro, lo sapevi?
I momenti imbarazzanti non erano finiti.. -
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Qualcosa non tornava, quella lanterna non era solo una semplice lanterna fatta di metallo, non riusciva a piegarla come di solito si faceva con il metallo normalissimo. Era come se gli mancasse qualcosa... ma cosa?
Eloy si sentì fiero e felice di sentire Caius affermare che si fidava di lui. Era un onore inaspettato, lui era l'unico a non avere legami di parentela con gli altri monarchi, eppure Caius lo aveva subito preso sotto la sua ala concedendogli totale fiducia. Un onore grande, ma anche una grossa responsabilità che lo fece sentire in soggezione. Che avrebbe fatto Caius se lui avesse sbagliato qualcosa? Non voleva scoprirlo. Cusillu si fece avanti per suggerire di portarsi qualcun'altro come aiuto, e stranamente Dario si fece avanti subito. Effettivamente quel ragazzo ultimamente si dava un gran da fare. Era solo un soldato, una sorta di mercenario esclusivo per Caius, non avrebbe dovuto farsi coinvolgere in quel modo dalla situazione. A quanto pare anche la truppa speciale in nero non poteva ignorare i propri sentimenti. Che Dario fosse legato in qualche modo a Traesto? Non lo aveva mai visto così motivato prima di allora. Apu tuttavia smorzò il suo entusiasmo offrendosi come aiuto al suo posto. A quanto pare Traesto era molto benvoluto, e come dar loro torto? Era una persona da un carattere solare e gentile, riusciva a conquistarsi il cuore delle persone che lo circondavano con la sua semplicità, eppure era un genio. Insomma una persona fantastica. Sembrò un'idea ottima comunque visto che Apu conosceva bene il posto avendolo progettato. Eloy annuì convinto e attese che tutti fossero pronti, ma prima che potesse dire qualcosa, Nazza raggelò tutti con la sua battuta. La reazione suscitata sembrò naturale, e per un attimo Eloy capì il disagio di Nazza. Così per dargli una mano sorrise cordialmente per poi dargli una leggera pacca sulle spalle.
Forza signorino, abbiamo molto da fare. disse per poi voltarsi verso Seeu e raccogliere la sua mano, in un gesto così spontaneo e normale che gli fece dimenticare che non doveva far trapelare la loro relazione. Ormai il danno era fatto, così continuò a dirigersi verso l'aereo con i suoi alleati al seguito.
Una volta sull'aereo, invitò Seeu a sedersi vicino a lui, aveva ancora la lanterna fra le mani, continuava a scrutarla sempre più confuso e pensieroso. Tentava di capirci qualcosa, ma più la guardava più il mistero si infittiva. La voce di Apu attirò l'attenzione del comandante che sollevò finalmente lo sguardo sul suo interlocutore per poi arrossire vistosamente mentre nella sua mente partiva un "ma che cazzo?!"
N-non credo interessi a qualcuno signor Apu! fece stizzito ma molto imbarazzato riferendosi al suo ultimo commento. Possibile che quel tipo attraverso quella visiera riusciva a vedere sotto i vestiti? A quel punto realizzò che stava vedendo anche Seeu nuda e ciò lo portò a spostarsi sul sedile per scivolare leggermente più avanti e sperare di coprire la figura di Seeu con il suo corpo: visto che gli interessavano così tanto avrebbe ammirato i suoi testicoli asimmetrici invece del corpo sexy della sua donna. Gli scappò una occhiataccia fissando la strana maschera che copriva il volto di Apu. Poco dopo però abbassò lo sguardo fissando di nuovo la lanterna, non doveva lasciarsi andare a certe futilità. Anche se gli rodeva molto sapere che quel tipo lasciava vagare il suo sguardo sulle curve di Seeu, sopratutto sul suo meraviglioso culetto. Nessuno doveva sapere del suo meraviglioso culetto e delle sue fossette poco sopra, maledizione.
Ha visto bene signor Apu, stavo concentrando la mia energia sulla lanterna per usare il mio potere. Padroneggio bene il magnetismo e volevo vedere se per caso Traesto avesse inserito qualche indizio apposito per me. Ho notato che il metallo di questo affare non interagisce con il mio potere, è come se gli mancasse qualcosa. Non so come spiegarvelo a parole, è strano perché io sento che è di metallo quindi in teoria dovrei riuscire a manipolarlo ma è come se mancassero i poli o che so qualcosa di simile che mi impedisce di imprimerci energia. sollevò lo sguardo verso Nazza, curioso di vedere la sua reazione a ciò che aveva appena spiegato.
Signorino, le viene in mente qualcosa? E a proposito, prima aveva parlato di indizi raccolti, sarebbe così cortese da condividere con noi ciò che ha scoperto? chiese sempre cordiale e scivolando ancora un pochino sul sedile per coprire Seeu allo sguardo di quel inaspettato pervertito di un immortale terrestre.. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)
Tra i testicoli asimmetrici e Eloy geloso, non so dire quale dei due post mi abbia divertita di più.
Seeu rimase piacevolmente colpita delle parole dell'imperatore. Forse, dopotutto, le voci sul suo conto esageravano sul serio e lei -in precedenza- si era risentita per nulla. Sorrise appena, inchinandosi rispettosamente. Era pronta ad andare, ma era anche curiosa di sapere chi in quella stanza avrebbe seguito lei e il suo compagno nella loro avventura. Non si sorprese di sentire l'agente che li aveva accompagnati lì offrirsi immediatamente. Fu invece strano sentir respingere la sua richiesta dall'uomo che fino a quel momento si era tenuto in disparte. Era un individuo abbastanza singolare con quella visiera a coprirgli gli occhi, ma ascoltate le sue parole Seeu non ebbe niente contro l'idea di averlo fra i piedi. Dopotutto, tutta quella gente era fidata e se quel tipo conosceva gli interni del rifugio nel quale si stavano recando, tanto di guadagnato per loro. Dal suo atteggiamento sembrava abbastanza diligente, e con una mente geniale come aveva dimostrato di avere il signor Nazza, la ragazza si sentiva un po' più sicura rispetto al loro viaggio...
Tutto ciò PRIMA di quella battuta. Per poco non esplose a ridere, rendendosi conto giusto in tempo di quanto la cosa sarebbe parsa fuoriluogo. Ed effettivamente lo era, come quella freddura del resto. Che fosse prerogativa dei geni avere un pessimo umorismo? Il gelo che calò nella stanza la fece stare in pena per il povero ragazzo, tanto che smise immediatamente di sorridere. E dopo quell'uscita non poté che chiederselo: Erano davvero in buone mani?
Bé, ormai erano in ballo, c'era poco da fare. Pronta ad avviarsi, si stupì di venir presa per mano da Eloy, ma non si privò comunque di quella fuggevole stretta. Incrociò anzi le dita con le sue, incurante per un attimo di ciò che avrebbe potuto pensare chi li osservava. Non le importava poi molto. Avrebbe dimostrato con i fatti che la fiducia del Monarca non era dettata solo dalla loro unione. Era disposta a morire per lui, e questo era un dato di fatto.
Si sedette al suo fianco, rigida e composta per la presenza dei due signori e delle hostess. Teneva la schiena dritta, le gambe lievemente divaricate e le braccia rigide sui braccioli. Questo solo dopo essersi assicurata al sedile con la cintura di sicurezza, ovviamente, ed essendosi accertata ancor prima che Eloy facesse lo stesso. Madre amorevole? Bé, a volte le fidanzate devono pur esserlo.
Gettò l'occhio fuori dal finestrino per osservare la città durante la partenza, ma ecco che un'altra frase fece gelare la situazione. O perlomeno fece congelare sul posto lei. Per un attimo sorrise, poi smise immediatamente. L'ilarità venne presto sostituita dalla sorpresa. Seeu di sicuro conosceva quel particolare del meraviglioso corpo di Eloy. Una volta gli aveva promesso che avrebbero fatto l'amore per ore finché non avesse conosciuto ogni minimo neo del suo corpo. E per Dio, l'avevano fatto eccome. Da quella volta sorrideva e un po' lo canzonava in momenti d'intimità per quei piccoli difetti insignificanti. Ma dopotutto chi non aveva un minimo di asimmetria nel corpo? Era peculiarità di qualsiasi fisico umano. Bé, eccetto di quelli pseudo "artificiali" come il suo, certo. In ogni caso, LEI aveva avuto svariati modi per sapere di quel particolare del fisico del suo ragazzo, ma quel tizio... come diavolo faceva? L'atteggiamento di Eloy le disse che forse il suo segreto stava nella strana visiera che portava. A causa dello scarso pudore, non riuscì a sentirsi a disagio, anzi, era divertita dalla gelosia del biondo, soprattutto perché essendosi seduti dietro il signor Nazza, l'immortale dall'altra parte doveva voltarsi per guardarli entrambi, rischiando un torcicollo se lo faceva troppo spesso. Per quel che la riguardava, Eloy era adorabile proprio perché si stava preoccupando per nulla. Lo guardò e gli carezzò una spalla, per farglielo sapere. Era un fare amichevole e non troppo intimo che poteva attribuirsi ad un'amica, ma in fondo senza l'imperatore a guardarli non si preoccupava più di limitare le effusioni "innocenti" tra loro. Dopo un attimo di riflessione si rese però conto che, tutto sommato, non c'era proprio niente da ridere. Erano del bel mezzo di un casino assoluto e gli adorabili testicoli del suo uomo non erano certo argomento di interesse pubblico. Anche perché sarebbe morta di gelosia. Eppure l'Architetto aveva voluto tirar fuori quella storia. Per sdrammatizzare, forse? Dovette comunque chiederselo di nuovo: Erano davvero in buone mani?
Quando sentì Eloy parlare, dal canto suo poté tranquillizzarsi: lei di sicuro lo era.
Non poteva dire lo stesso delle proprie capacità intuitive, però. Il fatto che lui percepisse strana quella lanterna con il proprio potere la lasciava perplessa, soprattutto perché l'agente della squadra nera era sembrato particolarmente convinto nell'assicurare a entrambi di aver fatto qualsiasi esperimento su quel pezzo di metallo. Che avessero lasciato indietro qualcosa, nonostante tutto?
Sbuffando, Seeu si portò due dita alla tempia mentre posava il gomito su un bracciolo, con fare piuttosto sconsolato e l'espressione di chi sta cercando disperatamente di respingere un fastidioso mal di testa.
Questa storia si fa sempre più incasinata. Spero almeno che al Polo Nord ci attendano delle risposte, perché la mia testa sta per esplodere. Quell'agente... non aveva detto che avessero provato di tutto per analizzare la lanterna? È possibile che la Squadra Nera abbia lasciato qualcosa indietro?
Cercò con lo sguardo la nuca di Nazza, in attesa di sentirlo parlare. Le serviva sentire altre ipotesi intelligenti, perché lei al momento non ne aveva molte.. -
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Apu ridacchiò divertito di fronte alla reazione di Eloy e anche Nazza si lasciò sfuggire qualche spasmo ghignante ben celato da una mano davanti alle labbra.
Non si sforzi capitano, questa visiera non ha i raggi X, non è attraverso essa che capisco le cose. Mi chiamano "l'architetto" perché ho una capacità visiva enorme e ho passato gli ultimi anni nel sottosuolo, al buio e senza riferimenti. Il mio sguardo si è così sviluppato che per non far esplodere il mio cervello in emicranie devo portare una visiera che limiti la mia capacità, altrimenti i colori, i dettagli e le sfaccettature della superficie mi porterebbero ad impazzire. Ma nonostante il limitatore io ho una capacità di osservazione invidiabile, ed è quella che manca ai nostri cari amici della squadra NERA.
Capendo che Apu avrebbe utilizzato sicuramente paroloni poco rassicuranti, Nazza si fece avanti per cercare di spiegare il tutto nella maniera più riassuntiva possibile.
La squadra NERA ha analizzato le prove partendo dal metodo scientifico e investigativo: si basano esclusivamente sui fatti e tutte le ipotesi che non possono essere verificate non vanno prese in considerazione. Stavolta però non bastano i fatti, bisogna avere anche molto intuito e sono sicuro che unendo le forze raccoglieremo dettagli.
A quel punto riprese la parola Apu, senza nemmeno gesticolare, sembrava davvero una statua priva di vita, se non fosse per il suo sguardo e il suo ghigno giocoso, senza ombra di dubbio sarebbe sembrato un robot meglio di Seeu.
E' per questo che sono qui, intuizione, ed è per questo che le ho fatto quella domanda Comandante. Dimmi, hai provato ad utilizzare il tuo magnetismo anche su altri metalli, non è così? Ad esempio metalli controllati da altre persone, come quello della tua ragazza. Ma non funziona, questo perché quel metallo è attraversato da energia a differenza di quelli presenti in natura o lavorati, e la tua energia non può sovrascriversi a quella dominante di un'altra persona. Il discorso di Nazza mi ha intrigato e tu mi hai dato la conferma di questa ipotesi: se non puoi manipolare quel metallo è perché ha già dell'energia "scritta al suo interno". E' un pò come i segreti dello spazio: solo perché non puoi vederlo non significa che non c'è. Nessuna apparecchiatura riesce a dimostrare una fonte di energia al suo interno, ma questa è la prova che c'è. Non è importante dato che non ce ne facciamo nulla, ma ci conferma che questa è la lanterna di Vidocq, lui l'ha svuotata ma comunque c'è una traccia, questo vuol dire che l'intuizione di Nazza si rafforza... questo messaggio è volontario, Traesto sapeva perfettamente cosa voleva comunicarci e c'è riuscito. Al Polo Nord troveremo sicuramente qualche altro indizio.
Anche Apu era un tipo estremamente preparato, la loro collaborazione avrebbe sicuramente fatto luce su quella storia: non restava che arrivare al Polo Nord per capire di cosa si trattava. Evidentemente Apu aveva utilizzato l'esempio del testicolo per dare un'idea ad Eloy di quello che sapeva fare, tanto per avvalorare le sue tesi.. -
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Da che diamine aveva capito allora che aveva i testicoli asimmetrici? Dalla semplice piega dei pantaloni? Questo risultava ancora più mostruoso, in pratica non gli serviva avere i raggi X perché riusciva a figurarsi tutto quanto guardando semplicemente guardando. Un pochino come fanno tutti gli uomini che osservando una donna definiscono mentalmente le forme sotto i vestiti. Apu probabilmente ci andava molto più vicino di chiunque altro. Senza dire altro allora scivolò di nuovo al suo posto, anche se non si fidava del tutto. Se solo avesse potuto vedere gli occhi.... Beh poco importava, avrebbe saputo come era fatta Seeu, ma non l'avrebbe toccata a quel modo poco ma sicuro. Cercò quindi di concentrarsi sui discorsi, notando che ad Apu non andavano molto a genio la squadra nera, o forse semplicemente non gli piacevano i loro metodi troppo costruiti. Apu poi spiegò una cosa così semplice che stranamente Eloy non aveva pensato. Era ovvio, se non poteva manipolarlo era perché l'energia dominante c'era già. Quindi il fatto che fosse un messaggio da parte di Traesto aveva più senso di prima.
Se riuscissimo a capire di chi è questa energia faremmo un passo avanti. Mi sa che non ci resta che aspettare di vedere cosa troveremo al Polo Nord, troveremo sicuramente qualcos'altro. O per lo meno lo spero. commentò per poi rilassarsi poggiando la testa contro il sedile. Attese quindi che il viaggio giungesse al termine, al momento non poteva fare altro se non pensare e riflettere sui dettagli raccolti.. -
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Seeu non poté fare a meno di schiudere lievemente le labbra nell'ascoltare l'immortale parlare, accompagnato da Nazza. Avevano al loro fianco due menti estremamente preparate e lei non poteva fare a meno di sentirsi più tranquilla nel realizzarlo a ogni cosa che dicevano. Persino l'uscita fuori luogo sui testicoli di Eloy era stato un modo per chiarire il concetto di "capacità d'osservazione" invidiabili, addirittura inumane. Del resto, chi di loro poteva considerarsi "umano" là dentro? Non certo lei. E quell'uomo doveva averlo notato, perché aveva parlato del metallo della "ragazza" di Eloy. Non era sorpresa né imbarazzata dal sentire pronunciare ad alta voce quella parola, ma il fatto che il tizio sapesse anche del suo potere era sconvolgente. Con Oeufcoque dentro il suo portaoggetti? Senza che fossero congiunti? Incredibile.
Davvero incredibile...
Lo borbottò inconsciamente, fissandolo incredula. Scosse poi la testa, come per scusarsi per il commento da ragazzina in ammirazione. Si voltò dunque verso il finestrino, decisa a godersi il panorama e riflettere.
Eppure mi era parso di capire non vedesse attraverso le cose...
Non facciamoci domande, ti prego. Ne abbiamo già abbastanza in sospeso, direi.
Fortunatamente, Oeufcoque tacque. Guardare fuori dal finestrino non si rilevò però una buona idea né tanto meno le fu utile per ragionare in silenzio. Non aveva infatti pensato fino a quel momento a un "piccolissimo" particolare: erano sospesi sopra immense distese d'acqua. Realizzando quel fatto, il suo corpo si irrigidì visibilmente e la mano sul bracciolo andò a cercare quella di Eloy, lievemente tremante. A quel punto, dovette voltarsi nuovamente verso i presenti con piccoli scatti e una rigidità degna del robot perfetto. Apu le faceva un baffo.
Ahehm... p-pensate ci vorrà molto?
Non che soffrisse di vertigini, ma tutta quell'acqua...
Al diavolo i ragionamenti. Era sempre più desiderosa di arrivare a destinazione e mettersi in azione. Decisamente.
Cosa penseranno di te? Guerriera impavida affetta da idrofobia... Kfufufufufu.
Taci, rattaccio.
Ohhh... quella era cattiva.SPOILER (clicca per visualizzare)Perdonate il post inutile ma era inevitabile. D:. -
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Fortunatamente nel duemilacentocredici, i viaggi in areo non sono solo più sicuri (a meno che non ci sia un sacco dell'immondizia semovente della Umbrella a bordo) ma anche più veloci. La luce delle cinture si accese e Apu commentò semplicemente con un:
Siamo arrivati.
Pronunciato circa 3 secondi prima dell'accensione del suddetto segnale. L'aereo iniziò a scendere nella piccola pista di atterraggio rasente quel luogo molto spesso considerato inviolabile. Il primo a farsi avanti fu Nazza, forse impaziente di rivedere la sua casa, poi si alzò Apu, ma fece cenno ai due alleati vicini a lui di precederlo, così da godersi la vista e far sì che lui facesse da chiudi fila. Quando scesero dall'aereo, ad aspettarli non c'erano venti gelide un clima impervio, bensì una grande costruzione in metallo che troneggiava tra i ghiacci come un castello d'inverno. Leggermente innevato ma non dava affatto l'idea di essere freddo, anzi, era un luogo accogliente. La prova? le numerose creature che gli volteggiavano intorno. Ce ne erano davvero tantissime: draghi, volatili e uccelli di ogni razza volteggiavano sull'abitazione, alberi enormi e mobili si occupavano di tenere lontana la neve dai lati aiutati da Kaiju e altre razze enormi. Eloy riuscì a distinguere molte creature che conosceva, altre invece no, tra queste c'era perfino qualche vampira di ghiaccio che in un clima del genere non aveva bisogno della sua tuta per sopravvivere. Tutti avevano addosso qualcosa di rosso, dai cappelli natalizi alle giacche, copri spalle, fiocchetti e cose del genere. Anche la base era addobbata come se fosse costantemente natale. Quello era il rifugio di Traesto.
Signori... benvenuti alla Polar Route.
Pur dovendo attraversare quella fiumana di creature, i ragazzi non avrebbero dovuto esitare nel farsi avanti dentro quella gigantesca costruzione. E anche dentro avrebbero visto altri esseri rifugiati lì. Chiunque andasse in un luogo del genere si sarebbe aspettato folletti caramellosi, invece lì in giro c'erano razze di ogni tipo, Seeu riuscì perfino a riconoscere qualche automa con un sistema di riproduzione verbale simile al suo. Non era l'unica al mondo, molti altri avevano sofferto a causa di esperimenti e angherie, ma Traesto aveva cercato di dare a tutti loro un rifugio sicuro. Nazza si fece avanti fino alla reception, o meglio quella che sembrava la reception di un grosso e magico albergo. Di solito dietro quella scrivania c'era Carry che aspettava i nuovi arrivati, ma stavolta anche lei era in missione. C'era solo un telefono con la cornetta spostata, telefono che venne preso da Nazza per poter parlare con gli altoparlanti sparsi in tutto l'edificio.
Amici miei, sono Nazza, sono tornato. Ho portato alcuni amici che mi aiuteranno a ritrovare il nostro benefattore, vi prego di non distrarli e di aiutarli come potete, se faremo tutti un buon lavoro mio padre tornerà a casa il prima possibile.
Fu affascinante notare come nonostante le diversità razziali, quelle creature fossero tutte ubbidienti e placide, nessuna cercava conflitti e anzi tutti volevano dare una mano e rendersi utili. Polar Route era una sorta di utopia creta da Traesto per incominciare con poco qualcosa di più grande.
Credo che ci converrà iniziare a cercare... Capitano, vuole riprovare con la lanterna? Forse qui avremo più fortuna...
Al Colosseo non aveva risuonato con nulla, ma se Traesto aveva lasciato indizi allora esercitare energia sicuramente avrebbe fruttato qualcosa.. -
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Il viaggio fortunatamente non durò molto a lungo. Seeu quindi non dovette soffrire a lungo. Eloy si era accorto del suo disagio e ciò lo divertì in qualche modo. Non pensava che Seeu avesse paura di volare. Quando finalmente giunsero a destinazione Eloy rimase molto stupito del luogo e di ciò che vi era. La costruzione sembrava immensa e supertecnologica, ma i suoi occhi si sollevarono anche a vedere le creature che volavano attorno al posto. C'erano perfino dei Kaiju e varie creature che non aveva mai visto nemmeno lui. Sembrava un piccolo angolo di paradiso in cui convivevano molte razze. Tuttavia c'era una nota in quel posto che rendeva tutto strano. Gli addobbi e i piccoli elementi natalizi lo confondevano. Si voltò per guardare Seeu e cercare in lei una sorta di confronto. Sembrava quasi volerle dire qualcosa, ma non le disse nulla, si limitò semplicemente a guardarla complice. Improvvisamente un tuffo al cuore quando vide una vampira di ghiaccio della stessa razza di Zaphira. Strinse i denti cercando di non pensare all'immenso senso di colpa che gli attanagliava la gola. Chissà cosa avrebbero detto le sue sorelle se avessero conosciuto la verità? Cercò di guardare altro notando quanto fosse buffo un Kaiju con quei pelletti natalizi. Chissà perché quella visione lo aiutò a distrarsi.
Se non sapessi di cosa si tratta avrei chiesto di vedere la slitta con le renne di Babbo natale. commentò con una piccola risata che morì prima ancora di pronunciare due vocali consecutive. Fortuna che Nazza intervenne chiedendogli di provare ad interagire con la lanterna in quel posto. Tossì per schiarirsi la voce e si preparò al compito. Afferrò la lanterna a due mani e concentrò energia su di essa come se volesse manipolarla, e mentre ciò accadeva si guardò attorno alla ricerca di qualche segnale. Non riusciva comunque a smettere di pensare che una sparizione di Traesto con tutte quelle creature che vivevano lì era assurdo. Nessuno aveva visto niente? Riusciva a crederci sempre di meno.. -
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Fortunatamente, il viaggio finì prima che potesse continuare a tremare all'idea dell'acqua sotto di lei. Il luogo in cui stavano andando, manco a farlo apposta, dava proprio sull'oceano. Seeu cercò di non prestarci troppa attenzione mentre seguiva Eloy e i due alleati verso l'interno del rifugio, spaesata dalla mole di creature che sembravano abitarne gli esterni. Entrando, fu colta ancor più da meraviglia e sorpresa. Quante creature erano riunite lì, sotto lo stesso tetto, in perfetta armonia? Traesto doveva essere ancora più incredibile di quanto si dicesse, e lei improvvisamente si sentì immensamente triste, e irritata. Quel luogo le faceva pensare a come il mondo non fosse perduto, alle persone di buon cuore che ancora lo popolavano... e a come le speranze di troppi individui si sarebbero infrante se fosse successo qualcosa proprio a Traesto. Non poteva sopportarlo. Dovevano salvarlo a ogni costo. L'avrebbero fatto. Ispirò a pieni polmoni come per imprimersi quel monito fin dentro il petto. Il discorso di Nazza poi, non fece che renderla più determinata. Ricambiò lo sguardo di Eloy e gli strinse una mano notando qualche vampira di ghiaccio girare liberamente per la sala. Doveva aver pensato a Zaphira nell'osservarle... Strinse più forte attendendo che si calmasse. Avrebbe atteso, poi anche lei si sarebbe guardata intorno alla ricerca di un punto da cui iniziare. Purtroppo non c'era tempo per rimuginare.
Mentre Eloy controllava la lanterna, lei si sarebbe rivolta ad Apu e Nazza, pronta a darsi da fare e, soprattutto, decisa a non sprecare altri minuti preziosi.
A Nazza: Sa se tutte queste creature siano già state ascoltate riguardo l'accaduto? È davvero possibile che sia successo tutto senza che nessuno abbia visto niente?
Ad Apu: Se fosse andata così, forse ci sarebbe utile sapere se ci siano spazi isolati dove Vidoq potrebbe aver agito inosservato. Lei ha detto di conoscere bene questo posto... Dove inizierebbe le ricerche?
Sapeva che parlare si sarebbe rivelato inutile, se il tentativo di Eloy avesse dato i suoi frutti, ma aveva semplicemente bisogno di mettersi a lavoro e quello, al momento, era tutto ciò che poteva fare.
Edited by ~ Midori ~ - 18/4/2015, 03:40. -
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Alle domande di Seeu, Nazza scosse il capo tenendo lo sguardo basso, chiunque in quel luogo se avesse visto qualcosa avrebbe aiutato il loro benefattore in ogni modo, ma le lanterne non sono famose per le grosse entrate in scena. Poi si fece avanti Apu che riportò l'attenzione su Eloy, indicandolo con lo sguardo e portandosi una mano vicino alla tempia per provare a concentrarsi.
Siamo qui per scoprirlo... aspettate...
Ecco finalmente un indizio. Esattamente come una cassa di risonanza, Eloy avvertì chiaramente qualcosa risuonare assieme alla lanterna che stringeva tra le mani, al piano di sopra verso una delle stanze private di Traesto. Fu come innescare due walkie tolkie e Apu se ne rese subito conto.
Avete sentito? Andiamo!
Apu avrebbe fatto strada, l'aiuto di Eloy fu indispensabile per trovare immediatamente una pista, adesso toccava a lui fare la propria parte e li guidò verso i piani superiori con grande fretta. In quel piano c'erano numerosi archivi, magazzini e altri punti per lo stoccaggio di informazioni e dati. Eloy e Seeu sarebbero perfino riusciti a scorgere qualche magazzino dove venivano ammassati vecchi giocattoli in attesa di riparazione. Poi finalmente arrivarono davanti ad una porta molto sfarzosa e decorata, intagliata nel mogano e che trasmetteva un certo calore accogliente. In caso la fretta fosse stata cattiva consigliera per i ragazzi al suo fianco, Apu li avrebbe fermati dall'aprire subito la porta, invitandoli a meditare.
Nonostante l'aspetto accogliente, questo luogo è strutturato come un labirinto per impedire a malintenzionati di fare i loro comodi e soprattutto di intrappolarli senza necessità di fare loro del male. Le ho definite stanze di Traesto perché sono molte.
Apu afferrò la maniglia della porta, ma invece di girarla nel senso per aprirla lo fece nell'altro lato, innescando un meccanismo a scatto che trasformò lentamente la porta di legno da tre dimensioni a due. Poi esattamente come se la parete fosse un foglio di carta, iniziò a sparire verso il basso mentre una lunga serie di porte disegnate si abbassava e spariva verso il terreno. Erano tutte porte molto curate e particolari. Apu interruppe il "Meccanismo" quando vide una porta con delle palle di natale come addobbi tutto intorno allo stipite, circondate a loro volta da motivi arborei verdi.
Camere ipercubiche... tipico di mio padre.
Una volta toccata quella porta, essa tornò in tre dimensioni ed Apu la aprì, facendo strada ai suoi compagni: si ritrovarono all'interno di uno studio molto caloroso ed accogliente, tutti i mobili e la grossa scrivania erano intagliati nel legno. C'erano fogli sparsi ovunque, la maggior parte sulla scrivania. Su di essa c'era anche un grosso diario che sembrava molto antico, e a tenergli le pagine un misterioso oggetto dalla forma cubica. Apu avrebbe atteso che tutti entrassero, poi avrebbe acceso la luce in modo che non ci fosse solo la lampada sulla scrivania ad illuminarli. Infine chiuse la porta, restando in silenzio mentre Nazza si avvicinava al cubo. Eloy avrebbe sentito chiaramente che la risonanza con la lanterna veniva da quell'oggetto. Più li avvicinava, più li avrebbe sentiti stridere mentre esercitava il suo potere.
Oh no... un cubo di LeMerchand...
Quell'oggetto parve disturbare molto la quiete di Nazza, ma visibilmente non ebbe il coraggio di toccarlo.... -
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Eloy si concentrò a manipolare quel metallo e a infondergli energia, sentì Seeu che già si metteva al lavoro e si sentì fiero di lei. Purtroppo non poteva dire nulla poiché aveva bisogna della massima concentrazione per interagire con del metallo nemico. Non servì comunque molto tempo o energia perché percepì quasi subito qualcosa che interagiva con la lanterna, una strana energia che proveniva dall'alto. Istintivamente Eloy sollevò la testa per guardare verso il soffitto, e stava per dire qualcosa ma Apu lo precedette avvertendo anche lui qualcosa. Seguì il gruppo senza fiatare e si meravigliò di vedere cosa vi era in quel luogo. Prima aveva solo fatto una battuta, ma iniziava a mettere insieme i pezzi: lo chiamavano "il giocattolaio". Inizialmente pensava per via delle sue numerose invenzioni, poi però erano arrivati al polo nord dove tutto dava l'atmosfera natalizia. Creature mai viste che lavoravano sodo, e quei giocattoli conservati. Quei piccoli elementi avevano un non so che di famigliare, aveva già sentito in racconti per bambini di ciò che stavano vedendo. Non riusciva ancora a crederci, possibile che Traesto fosse il tanto adorato "Babbo Natale"? A pensarci sentì un moto di gioia infondo al petto che lo fece sentire per qualche istante bambino. Si ricordò dell'entusiasmo tipico del bambino che non vedeva l'ora di aprire il proprio regalo. Le notti a cercare di rimanere sveglio per vedere se Babbo Natale scendeva dal camino e se apprezzava i biscotti e il latte. Se Traesto era Babbo Natale, allora la voglia di salvarlo salì di una intensità spaventosa. Ecco perché era così facile affezionarsi a lui, ecco perché i suoi sogni erano così belli. Mentre camminavano Eloy sorrise.
Il giocattolaio eh? fece a bassa voce fra sé e sé. Se gli avessero chiesto spiegazioni avrebbe semplicemente mosso una mano come a voler indicare che non fosse importante. Arrivati davanti alla grande porta, Eloy ebbe effettivamente l'istinto di andarla ad aprire, ma Apu lo fermò prima di poterlo fare e ciò che vide lo lasciò di nuovo a bocca aperta. Quella meraviglia tecnologica quasi da sembrare magia, non poteva che essere frutto dell'abilità di Traesto. Si sentì improvvisamente minuscolo e immensamente stupido. Non era nemmeno abile nel montare un mobile senza difficoltà, e vedere quella meraviglia lì davanti ai suoi occhi lo fece sentire come un barbone dentro al palazzo reale. Dopo qualche minuto ecco che si rivelò la stanza di Traesto e ciò che vide fece inumidire gli occhi di Eloy di commozione. Quindi era vero: Traesto era Babbo Natale. Ecco perché non aveva ricevuto il suo regalo una volta: doveva essere stato molto impegnato. Il rancore di quella volta che gli fece dire che Babbo Natale non esistesse svanì completamente e per un solo attimo si sentì felice, come quando si rivedeva un vecchio amico dopo tanti anni. Un momento idilliaco che durò pochissimo perché la risonanza dell'energia portò lo sguardo di Eloy su un misterioso cubo. La gioia si affievolì e trasalì l'ansia.
Proviene da quello. disse Eloy senza pensarci. Non aveva spiegato nulla ai suoi compagni, ma dirlo a quel modo serviva per attirare la loro attenzione. Nazza sembrò capire subito di cosa si trattasse. Notò che non aveva il coraggio di toccarlo, ma era evidente che quell'oggetto fosse importante. Smise di esercitare la sua energia sulla lanterna e si avvicinò anche lui all'oggetto, guardandolo incuriosito.
Che cos'è? chiese preoccupato. Nazza non aveva l'aria di chi sapesse cosa fare e per un attimo sembrò quasi che la sua speranza si affievolisse.. -
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Le sue domande non servirono a niente, ma Seeu non ebbe tempo per rammaricarsene. Apu attirò subito l'attenzione di tutti e lei lo seguì di gran fretta subito dietro Eloy. A quanto pareva i poteri del suo amato "biondone" erano riusciti a scoprire qualcosa che ora richiamava la lanterna a gran voce.
Mentre si affrettava, l'iniziale entusiasmo per la scoperta di un indizio certo si trasformò in apprensione. Le venne istintivo richiamare Oeufcoque a rapporto e dirgli di tenersi pronto; ordine che il topino eseguì senza esitazione posizionandosi a un passo dal punto di congiunzione per utilizzare il loro potere. Cercando di respirare piano, si guardò attentamente intorno per tentare di memorizzare la strada. Per quanto accogliente e colorato, addobbato a Natale per un motivo che lei non aveva intuito (non aveva mai sentito delle voci che vedevano Traesto come Santa Claus né aveva mai ricevuto un solo regalo in vita sua che non fossero rose e cioccolatini da Eloy) quel luogo le sembrava un labirinto in cui perdersi facilmente. Il modo in cui si aprirono alcune porte grazie solo alla conoscenza in merito dell'immortale che li accompagnava avvalse quell'impressione, mettendola sempre più a disagio. Se non ci fosse stato lui...
In un modo o nell'altro, riuscirono ad arrivare a destinazione. Non ci fu tempo per tirare sospiri di sollievo. Seeu si bloccò davanti alla porta chiusa, osservando le reazioni dei suoi compagni, e si accorse subito che non promettevano niente di buono. La cosa davvero scoraggiante, tuttavia, fu quando spostò gli occhi sull'oggetto nominato da Nazza, per avvicinarsi a propria volta. Anche guardandolo attentamente, non riusciva a capire cosa fosse.
Un'altra questione per cervelloni? Il suo mal di testa minacciava di esplodere.
Piacerebbe saperlo anche a me... fu tutto ciò che riuscì a sussurrare, piuttosto ansiosa. Il tono di voce di Nazza e la sua evidente paura nel toccare quel cubo, non promettevano nulla di buono..
