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In un periodo come questo, in maniera tutt'altro che diversa dalla paura del terrorismo, c'era il panico da Tartarus. Oramai tutti, compresi i cittadini, conoscevano la pericolosità di un Tartarus anche senza apprendere i dettagli o le speculazioni. Tuttavia, anche un evento più piccolo può scatenare il panico specialmente se è qualcosa di meno spiegabile di un Tartarus. Tutto iniziò con una semplice scomparsa, un rapimento forse o più difficilmente un coinvolgimento interno, ma nessuno sapeva dare una spiegazione logica a quella scomparsa. Nel momento in cui le forze private dell'Imperatore non bastavano più, divenne necessario chiamare direttamente l'unico che poteva garantire la sicurezza alla propria nazione. Zaborg si raccomandò molto di portare con sé un uomo fidato, capace e soprattutto fedele, purtroppo per Eloy Kokujo era in fuga quindi non c'era modo di contare su di lui, Victoria invece aveva le sue indagini personali da fare e probabilmente non era poi così affidabile come dava a vedere. Non restava che portare con sé l'ultima spiaggia o quantomeno, la persona a lui più vicina e allo stesso tempo fidata.
La chiamata non arrivò nel cuore della notte, ma ben prima delle luci dell'alba: dall'altra parte del telefono c'era Zaborg in persona che col suo solito fare pacato aveva pronunciato qualche parola incisiva. Strano che, uno degli uomini più veloci del mondo e messaggero diretto dell'Imperatore, preferisse il telefono piuttosto che presentarsi lì di persona. Molto più sicuro e forse addirittura più veloce. Quello doveva essere un primo indizio per capire quanto grave fosse la situazione in realtà.
Massimiliano Traesto è sparito dal rifugio al Polo Nord. Abbiamo bisogno di tutti i Monarchi e delle forze a disposizione. Ho chiamato Dario per farti venire a prendere, porta con te il tuo agente più fidato, non ci possiamo permettere errori.
Neanche un quarto d'ora dopo, la macchina d'ordinanza della squadra NERA romana era già pronta ad estrarre il monarca d'acciaio e consorte: si trattava di un auto nera particolarmente aerodinamica, ricordava per forme e colori l'armatura della squadra NERA, il che la faceva somigliare pericolosamente ad una Batmobile. Il che sarebbe stato davvero figo se non fosse per la gravità della situazione. Lo sportello si sarebbe aperto in verticale, non di lato, dal basso verso l'alto come una Delorean d'altri tempi. All'interno, al volante, c'era Dario con indosso l'armatura senza il casco, evidentemente allarmato e forse anche più serio del solito. Zaborg mandava sempre lui quando si trattava di mantenere un basso profilo.
Facciamo presto, la situazione è abbastanza complessa.
Nessun accenno ad un Tartarus, nemmeno da parte sua. Quando persone bersagliate da Satana, o comunque nemiche degli Immortali terrestri, scomparivano o erano nei guai, c'era sempre di mezzo un Tartarus. Ma stavolta la situazione era diversa: Traesto era semplicemente scomparso, svanito nel nulla. Eloy era un poliziotto, il suo intuito di Detective doveva aver fiutato una pista o anche solo mezza similitudine. Pochi altri casi riguardavano sparizioni improvvise e inspiegabili, avvolte nelle tenebre. L'unica domanda legittima e logica era: perché?. -
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Non aveva chiuso occhio, e dormiva male negli ultimi tempi. Se ne stava immobile nel letto nudo con le coperte che coprivano lui e Seeu poggiato contro il suo petto, una mano giocherellava con i suoi riccioli biondi, mentre lo sguardo era fisso verso il soffitto. Pensava a tutto quello che gli stava accadendo attorno: Avevano scoperto che Raiza era un traditore e non era solo sparito ma si era alleato con Satana. Kokujo era stato incastrato dalla politica stessa rendendolo un ricercato a livello mondiale, non lo sentiva da troppo tempo e iniziava a preoccuparsi per la sua incolumità. Zaphira era morta per mano sua e Niniel se n'era andata perché la umbrella le stava dando la caccia. Gli aveva detto che poteva stare tranquillo, ma non lo era affatto, sopratutto sapendo che si era innamorata probabilmente proprio di colui che le stava dando la caccia. Che sarebbe successo se si fosse trovata facci a faccia con quel tipo? Si sarebbe fatta fregare? Si sentiva come se tutti quelli che amava e di cui si fidava scivolassero via, o che qualcosa glieli stesse portando via ad uno ad uno. L'unica che al momento le era rimasto accanto era proprio Seeu, se non si era lasciato andare allo sconforto era solo grazie a lei. La strinse a sè, con la paura che qualcuno gliela potesse portare via come era successo con gli altri. La baciò sulla testa dolcemente e in quello stesso momento squillò il telefono, si meravigliò di sentire la voce di Zaborg all'altro capo del telefono, ma proprio perché aveva sentito lui si allarmò. Svegliò Seeu e le chiese di vestirsi.
Scusami, ma Zaborg mi ha detto di portarmi solo qualcuno di cui mi fido, e al momento ci sei soltanto tu. fece sollevandosi in piedi, mostrando i suoi allenati glutei alla donna. Si rivestì in fretta indossando la sua divisa da capo polizia. Quando arrivò Dario salì sull'auto senza alcun problema, se mandavano la squadra NERA, il problema era assai grave. Se era sparito anche Traesto che era protetto dagli immortali la situazione era più grave di quanto si aspettasse.
Che sai dirmi? Cosa sta succedendo perché una chiamata nel cuore della notte? fece preoccupato. Frse Dario non ne sapeva nulla, ma valeva la pena chiedere informazioni per sapere cosa sapesse lui.
Puoi parlare, mi fido ciecamete di lei.
Edited by BOLSHAK VS DOOM - 14/2/2015, 16:03. -
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Proprio come Eloy, anche lei aveva problemi a riposare ultimamente. Era rimasta sveglia fino a tardi, aspettando che lui si addormentasse, e solo verso le quattro aveva raggiunto le braccia di Morfeo. Il calore del corpo vicino al suo l'aiutava molto a rilassarsi, ma i pensieri cupi del suo uomo la raggiungevano comunque, rendendola tesa e in ansia anche nel sonno. Nonostante le scarse ore di riposo, questa tensione la portò a svegliarsi immediatamente quando il telefono squillò. Si mise seduta, le orecchie ritte e gli occhi gialli, mentre tentava di capire con chi stesse parlando Eloy e di cosa. Apprese frasi sparse, ma sentì abbastanza per piombare giù dal letto prima ancora che lui glielo dicesse, mettendosi subito alla ricerca di qualcosa da indossare.
"Scusami"? Non dirlo nemmeno per scherzo. Avevamo deciso che sarei stata al tuo fianco anche in questo. Piuttosto, ti avrei spaccato la faccia a pugni se non avessi pensato a me.
Aveva sperato le spiegasse meglio la situazione, ma probabilmente nell'ansia non si era reso conto che lei, da esterna, aveva potuto sentire solo qualcosa della conversazione telefonica appena avvenuta. Preferì non domandare niente, perché più che mai c'era bisogno che si sbrigasse e -con ogni probabilità- avrebbe appreso tutto a breve. Infilò velocemente una paio di autoreggenti, degli short neri comodi, e per una volta si coprì ampiamente anche il busto, con una canotta nera di quelle adatte al movimento e una giacca verde militare. Indossò anche dei guanti senza dita con rivestimento in cuoio, utili a impugnare armi, e degli scarponi militari quanto la giacca. Data la situazione, aveva evitato a prescindere il suo solito abbigliamento, decisa a lasciare felpa e maschera a casa, per preferire una "tenuta da combattimento" molto meno vistosa (se non si badava alle calze). Certo, non era il massimo dell'eleganza per andare a incontrare un Monarca, ma meglio tenersi pronti al peggio. Mise a tracolla il fodero con la Wakizashi, che tra il suo arsenale era forse quella più comoda da portarsi dietro, e legò alle cosce degli astucci appositi dove sistemare i kunai da lancio. Il resto avrebbe potuto pur sempre evocarlo al momento opportuno.
Oeufcoque. disse poi, a voce alta.
Subito si sentirono piccoli passi metallici dirigersi verso la loro stanza, e in breve il fidato topino raggiunse le tasche di Seeu, non prima di aver augurato "buongiorno" a Eloy. Il piccolo amico si era imposto una regola per rispettare l'intimità dei due piccioncini: dormiva in salotto, con un mucchietto di bulloni al seguito qualora gli venisse fame durante la notte, e spegneva qualsiasi telepatia con la ragazza quando questa era in camera con il suo "fidanzato". Fidanzato... incredibile come suonasse strana quella parola se affiancata a lei.
Comunque fosse, in pochi minuti Seeu fu pronta quanto Eloy, e insieme si diressero fuori. Ritrovarsi davanti una macchina della Squadra NERA fece crescere l'ansia che l'attanagliava. Ricordava com'era stata ignorante in passato riguardo la politica Romana, e come Eloy fosse rimasto stranito da questo, ma ormai si era documentata parecchio, e sapeva molte cose anche grazie a lui. Di certo conosceva abbastanza per capire quanto la situazione dovesse essere importante, se quell'agente si trovava lì. Sentì le mani cominciare a sudare ma non disse niente. Si limitò a salutare formalmente l'uomo al volante con un inchino del capo alla giapponese, poi salì a bordo, dietro. Lasciò a Eloy la precedenza di parlare, e fu felice della scelta perché l'uomo pose domande che forse avrebbero aiutato anche lei a capire la situazione. In caso contrario, si sarebbe voltata verso il suo uomo per avere risposte subito.
Edited by ~ Midori ~ - 15/2/2015, 16:53. -
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Dopo che Dario vide salire in macchina Seeu esitò, come se volesse trattenersi mentre era in procinto di dire qualcosa, poi però Eloy lo rassicurò dicendogli che si fidava ciecamente di lei, pertanto non c'erano problemi. Rimase comunque teso, sospirando, come se non fosse stato avvisato da Zaborg che Eloy sarebbe stato accompagnato da qualcuno, oppure semplicemente non si aspettava di trovarlo davvero accompagnato data la scarsità di persone affidabili attualmente in giro. La macchina non ci mise neanche mezzo secondo ad arrivare ad una velocità vertiginosa, ma altrettanto rapidamente giunsero le informazioni da parte del fidato messaggero di Zaborg.
Pensavo che dopo aver sentito della scomparsa di un Monarca come Raiza le avevo già viste tutte, ma la scomparsa di Traesto è qualcosa semplicemente fuori dal mondo. Certo venire catturati in un posto come Rom è un conto, ma lì al Polo Nord dove c'è il suo rifugio personale, inossidabile e inattaccabile è tutto un altro discorso...
Sembrava sconcertato, e di sicuro anche Eloy e Seeu avrebbero sentito con grande difficoltà una storia a proposito di Traesto, il polo nord e un rifugio segreto. Forse solo una coincidenza in effetti. Il Colosseo in lontananza diventava gradualmente sempre più ampio, segno evidente che si stavano avvicinando.
Il problema è che non sappiamo a chi dare la colpa, non sappiamo se sono stati i Knight of The Round, le lanterne oppure altri. Ultimamente non possiamo escludere nemmeno i vecchi nemici di Roma, gli esiliati che per molto tempo sono rimasti in disparte e che ultimamente fanno un gran casino. Sono stato sulla loro isola non molto tempo fa in compagnia di alleati Londinesi, e quel posto è pieno di gente fuori di testa. Il monarca Zaborg vuole il vostro aiuto proprio per capire questo: chi è stato e perché proprio Traesto.
Un breve tragitto li separava ancora dal Colosseo, se avevano delle domande da porre a Dario allora era il momento giusto per farle, altrimenti avrebbero tirato dritto verso il colosseo dove Zaborg e probabilmente l'Imperatore in persona li stava aspettando. Se Eloy voleva presentare la sua ragazza al numero uno di Roma avrebbe fatto bene a darle qualche consiglio per non finirgli subito sullo stomaco.. -
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Non aveva spiegato nulla a Seeu, ma nonostante non le avesse detto cosa stava succedendo lo seguì lo stesso. In effetti non aveva molti elementi per capire cosa fosse successo, quindi non voleva dare notizie false a Seeu. Sopratutto notizie apprese velocemente ad un telefono nel cuore della notte. Ci pensò comunque Dario a dare tutte le informazioni necessarie. Traesto era sparito dal polo nord. Quindi in poche parole Traesto si trovava in quel posto quando avevano scoperto che non c'era più. Traesto era capace di creare degli oggetti straordinari, usava una tecnologia che Eloy definiva fuori dal mondo. Possibile che c'era qualcuno al mondo che riuscisse a capire il meccanismo dei suoi infernali marchingegni? La preoccupazione di Eloy aumentò, quando aveva indossato gli occhiali aveva visto chiaramente che in lui c'era qualcosa di totalmente fuori dal comune, ed era praticamente uguale agli immortali terrestri. Avrebbe voluto fargli delle domande, ma la morte di Zaphira l'aveva atterrito e aveva dimenticato nel dolore di parlare con lui.
C'era qualcuno con Traesto al polo nord? Sai darmi qualche informazione in più? Da quanto tempo è scomparso? Avete trovato dei simboli come l'ultima volta con Raiza? mentre formulava quella domande, ripensò alle sue parole riguardo a degli esiliati, e che lui era andato lì con degli alleati Londinesi. Non lo avevano informato, che senso aveva mandare la squadra nera laggiù?
Alleati Londinesi? Perché hanno mandato la squadra nera? Avete scoperto qualcosa di utile laggiù? chiese senza alcuna intonazione particolare nella voce, sembravano domande lecite, e magari anche utili per investigare.. -
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Seeu riuscì ad apprendere i pochi dettagli sull'accaduto dall'agente stesso, e subito la sensazione d'ansia che sentiva addosso si fece "tangibile", sotto forma di groppo alla gola e -successivamente- uno sguardo determinato sul viso. "Massimiliano Traesto", lo conosceva tramite Eloy ma ancor prima per la sua fama. Diplomatico, inventore, pacifista... Erano sempre i buoni a rimetterci. La situazione era ancora più seria di quanto avesse pensato. I motivi dietro a una sparizione simile non potevano che essere estremamente pericolosi, per tutti. E sentendo nominare "le lanterne" il cuore di Seeu perse un battito. Poteva anche c'entrare lui? Scosse la testa. Doveva stare calma e non mischiare questioni personali con la situazione. La sparizione poteva essere dovuta a molte, troppe cose. Il tizio aveva persino nominato i Knight of The Round. Seeu li conosceva solo perché Eloy aveva voluto informarla su molte cose, per la sua sicurezza. Scagnozzi di Satana... E ciò significava entrare in un mondo a lei sconosciuto che le metteva la pelle d'oca.
Per Dio ragazza, sei una guerriera. Un po' di fiducia in te stessa. Ce la caveremo alla grande. Concentrati.
Un leggerò pizzicotto ai danni del suo braccio sinistro bastò per riportarla al mondo. Sperava che il gesto fosse passato inosservato ai due uomini nell'auto, o chissà che avrebbe pensato Eloy sull'averla portata con sé. Doveva concentrasi e stare calma. Come al solito era troppo emotiva.
Pensare, pensare...
I motivi per cui i possibili colpevoli citati dall'uomo potevano volere Traesto erano tra i più disparati. Certo, a lei ne venivano in mente pochi come "conquista del mondo", o costringere l'uomo a creare qualcosa di estremamente pericoloso per i loro loschi scopi, ma del resto lei non era certo la persona più indicata del mondo quando si trattava di investigazioni, ragionamenti a mente fredda e quant'altro. "Chiedetele di menar le mani e accorrerà al vostro cospetto, ma provate anche solo ad accennarle di intrighi governativi e bestie di Satana, ed ecco che le tremeranno le ginocchia." Avrebbe dovuto scriversi quella frase da qualche parte e usarla come presentazione personale da lì in poi. Ma stava decisamente divagando, e il Colosseo si faceva sempre più vicino all'orizzonte. Le piste erano troppe, servivano informazioni alla svelta e lei era finalmente pronta a richiederle, quando Eloy la precedette. In un'altra situazione l'avrebbe fatta sorridere che dalla bocca del biondino fossero uscite proprio le domande che lei stessa voleva porre, quasi le fossero state strappate dall'aggeggio che portava al collo, ma in quelle si limitò ad aspettare avida la risposta del capellone al volante.. -
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Ogni tanto Dario lanciava qualche curiosa occhiata verso Seeu, sembrava quasi che stesse cercando qualcosa, oppure focalizzarla. Gli ricordava qualcuno evidentemente o chissà cosa, difficile leggergli la mente specialmente quando la concentrazione era dedicata a tutt'altro.
Al Polo Nord c'è un sacco di gente, tutte creature strane che Traesto ha salvato oppure cerca di aiutare, non sembra ma è un tipo molto eccentrico che ama stare in mezzo alla gente. Non abbiamo sue notizie da circa 36 ore, non c'erano tracce nelle sue stanze, da nessuna parte, stiamo ancora cercando in tutta la base ma sembra che non abbia lasciato traccia, è molto diverso dalla scomparsa di Raiza, molto molto diverso...
Perfino Dario sembrava a corto di informazioni, e dopotutto era anche abbastanza normale: altrimenti non avrebbero chiamato il detective numero uno della nazione ad indagare sulla situazione.
Per quanto riguarda l'isola, abbiamo gente fidata, tipi che si sono schierati fermamente contro Satana e che credono nella giustizia. Non solo a Roma ci sono i buoni Monarca d'Acciaio. Quello che mi stupisce... è la sorpresa a proposito della Squadra NERA: non è un mistero che Zaborg chiama sempre in causa noi quando serve. Comunque siamo certi di avere altri nemici laggiù, ma dobbiamo affrontare un problema alla volta e sono certo che riusciremo a sedarli. Oh, a proposito!
Ecco finalmente qualcosa di inaspettato: da una delle profonde tasche della tuta iper tecnologica di Dario, si aprì uno scomparto che sembrava custodire qualcosa di molto particolare. L'agente lo tirò fuori e lo mostrò ai due, per poi consegnalo ad Eloy lasciandogli la libertà di esaminarlo con calma.
Questo è l'unico indizio che abbiamo a disposizione per ora. Per caso... vi dice qualcosa?
Eccome se gli diceva qualcosa, come poteva Eloy anche solo esitare di fronte ad un simile oggetto? Non era contornato dal fumo violaceo che la contraddistingueva e non emanava alcuna aura negativa, ma quella che teneva tra le mani era una delle quattro lanterne di Vidocq, privata della sua essenza certo ma ancora pregna di orribili ricordi. Senza la sua luminescenza, più che una lanterna somigliava quasi ad un cilindro metallico, fin troppo banale se privato della sua catena, forse per questo nessuno aveva pensato da subito alle lanterne, ma adesso per Eloy era più che chiaro cosa stava succedendo. Come l'avrebbe fatto sentire il solo stringere tra le mani un simile oggetto?. -
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Eloy fu molto attento alle parole di Dario. Ogni piccola informazione era molto importante, gli indizi che facevano capire come erano andate le cose spesso stavano nei piccolissimi dettagli. Difatti Dario aveva parlato di creature e di gente che circondava Traesto. Non era solo quindi, ma nessuno aveva visto nulla di strano prima della sua sparizione? Qualcuno doveva pur aver visto qualcosa, non poteva essere sparito così nel nulla. Il mistero si infittiva, e il fatto che la sparizione di Traesto fosse così diversa da quella di Raiza lo preoccupò. Le ricordò vagamente quella di Zaphira, nessuno si era accorto della sua sparizione, fin quando non aveva visto il suo volto sorridente ma coperto di sangue. A quel pensiero allungò istintivamente la mano verso quella di Seeu per stringerla, come se cercasse in lei del conforto, ma quando la trovò la strinse con forza, come se avesse avuto paura che potesse sparire da un momento all'altro anche lei. Difatti Seeu avrebbe potuto vedere la mascella di Eloy serrarsi dopo le prime parole di Dario.
Nessuno ha notato niente di strano prima che Traesto sparisse? Non era costantemente accompagnato da Carriuha, o come diavolo si pronuncia? chiese ancora, gli servivano più dettagli possibili per poter mettere insieme i pezzi, ma ancora non riusciva a trovare una traccia. Se non vi erano segni della sparizione probabilmente non si trattava dei Knight of the round. Ma chi poteva avere interesse nel catturare Traesto? Cosa avrebbero potuto volere da lui? Forse non era abile a combattere come gli altri immortali terrestri, ma sapeva che era speciale almeno quanto loro. Come avrebbe potuto farsi sorprendere? No, c'era qualcosa di molto più strano e losco sotto se lo sentiva. Ascoltò le parole successive di Dario che riguardavano l'isola degli esiliati. In effetti non avrebbe dovuto essere una sorpresa che avessero mandato la squadra nera laggiù. Forse Caius iniziava a temere che Rex potesse diventare pericoloso per Roma?
Per quanto riguarda la mia sorpresa, non è tanto il fatto che vi abbiano mandato voi, ma che appunto vi abbiano mandato. Pensavo che fossero sotto controllo e che non sarebbero stati un problema. E' successo qualcosa di cui dovremmo preoccuparci? chiese mentre distratto afferrò l'oggetto che gli porse Dario, quando lo afferrò i suoi occhi si spostarono subito sull'oggetto. La riconobbe immediatamente, lo sguardo di Eloy da sorpreso divenne adirato, strinse con tanta forza l'oggetto che sicuramente avrebbe incrinato il metallo di cui era composto, o qualsiasi tipo di materiale fosse. Vidoq! Apparteneva a lui quell'oggetto, non poteva dimenticare l'aspetto di quel miserabile che lo aveva costretto a combattere contro la sua amica. Aveva ingannato Zaphira costringendola a battersi con lui. Sentì l'odio smuovere le sue viscere, e i denti si serrarono con forza.
Vidoq.. sussurrò a denti stretti e a bassa voce, come se avesse voluto farlo sentire solo a Seeu.
Se avete trovato questo vuol dire che siamo nella merda. Sono state le lanterne a far sparire Traesto, e non so dove possa essere finito. Dobbiamo tenere alta la guardia, potremmo ritrovarci a combattere contro Traesto senza riconoscerlo. Questa lanterna appartiene a quel bastardo di Vidoq. Spero solo che Traesto non sia stato così pazzo da fare un patto con un truffatore del genere. si sentì sempre più preoccupato. Se c'era lo zampino di Vidoq, non sapeva cosa sarebbe potuto succedere, era stato capace di farlo sparire dal resto del gruppo, senza che loro i monarchi più potenti di Roma potessero intervenire. Tuttavia nel profondo del suo cuore era quasi contento, perché avrebbe potuto mettere le mani su Vidoq e portare a compimento la sua vendetta. Iniziò anche a pensare che in realtà fosse impegnato in una dura battaglia, esattamente come era successo a lui.
Perché quest'oggetto ce l'hai tu? fece stranamente più severo e teso. Le prove non dovevano essere portare a spasso in quel modo, ma dovevano essere analizzate in appositi laboratori. Ecco perché non gli piaceva quando ci mettevano le mani la squadra nera. Non avevano alcun rispetto per le indagini.. -
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Seeu incrociò senza volere lo sguardo del capellone più di una volta e alzò un sopracciglio biondo in risposta, curiosa. Avrebbe voluto chiedere se ci fosse qualche problema ma non osò farlo, né in quel momento le sembrò un fatto poi così rilevante, vista la situazione. Era presa dal discorso, quindi lo seguiva avidamente e -quando Eloy le strinse la mano- restituì il gesto per tentare di dargli coraggio, nonostante lei stessa faticasse a trovarlo. Sapeva come si sentiva, perché si sentiva nello stesso modo. Brancolavano nel buio, e dopo la morte di Zaphira non poteva fare a meno di pensare alla terrificante figura di Vidoq, come se aleggiasse tra loro in un memento continuo. Per lui doveva essere persino peggio. Quando si subisce un trauma è inevitabile. Da esso in poi basta un qualsiasi fattore a ricordarlo, anche il più misero, e non ci si può far a meno di pensarci. E quella volta il fattore a rammentarglielo non era affatto misero. C'era di mezzo parecchio, e la vita di un uomo non era che una piccola parte di ciò.
E in tutto questo c'erano fattori secondari di paranoia degni di lei, sebbene lui non potesse saperlo. Per la prima volta si sarebbero trovati a combattere insieme, spalla contro spalla, e non per gioco o allenamento. Sperava vivamente di rivelarsi degna di guardargli le spalle, qualunque fosse il loro nemico, ma sarebbe davvero stato così?
Fanculo a me! Mi sto facendo prendere dall'ansia prima ancora di iniziare.
È per l'appunto ciò che ho cercato di dirti fino a...
E poi arrivò. Come un pugno nello stomaco. La vista di quell'oggetto inizialmente la incuriosì e basta, ma quando ne comprese la forma ed Eloy pronunciò quel nome, allora capì. Non succede spesso che la peggiore delle ipotesi si riveli quella esatta, a meno che tu non sia una sfortunata di prima categoria, e quanto pare lei lo era. Fu lei, stavolta, a cercare la sua mano, anzi, la spalla intera. Si fece più vicino a lui con la scusa di osservare l'oggetto, ma le sue iridi accese di rosso, striate di nero a tratti, e il modo in cui lo stringeva, facevano capire fin troppo bene quanto fosse grande l'emozione che l'aveva colta.
Pensandoci, non sapeva se considerare l'accaduto un semplice caso fortuito o un segno del destino. Poteva rivelarsi l'occasione del suo amato per vendicarsi e liberarsi almeno un minimo del peso che lo attanagliava, oppure una terribile disfatta. Ma in quel momento lei non voleva più pensare al peggio, non poteva. Strinse la presa su di lui, forse persino fin troppo forte, poi si staccò con l'espressione totalmente cambiata. Quella era la faccia determinata di qualcuno che non può proprio permettersi di perdere. Avrebbe voluto solo rispondere ad Eloy che ovunque fosse Traesto l'avrebbero trovato, e ovunque si nascondesse quell'orrido individuo, gli avrebbero fatto il culo insieme, ma non essendo sola con lui cercò di contenersi. Sarebbe stato più un tentativo di far coraggio a se stessa che altro, ma ne avrebbe avuto bisogno per sfogarsi. Provò comunque a contenersi. Era proprio diventata una personcina per bene da quando stava con lui. Sembrava quasi... civile?
Quel pezzo di merda deve sperare soltanto di non essere trovato.
Bé, circa. Per essere la prima cosa che "usciva" dalle labbra serrate sotto forma di quella tagliente voce metallica, c'era quasi da ridere. Ma in fondo, il tempo delle domande era già finito per quel che la riguardava. Voleva solo arrivare a destinazione per avere un'idea completa della situazione e potersi mettere a lavoro. Il bello era che non sapeva ancora come o se, quando e perché. Impulsiva come al solito.
Capisco l'impazienza, ma respira signorina. Ho sentito che l'Imperatore non nutre molta stima nel genere femminile. Se stiamo andando da lui e dagli altri Monarchi, dovresti partire con il comportarti bene, prima di lasciarti trasportare dalla voglia di combattere.
Distolse lo sguardo verso la città, che scorreva veloce fuori dal finestrino.
Scusate.
Pronunciò a quel punto con voce flebilissima. Fortuna che c'era la sua coscienza portatile a tenerla a bada. Figuraccia.
Edited by ~ Midori ~ - 26/2/2015, 15:02. -
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Dario lasciò il tempo ad Eloy per riordinare i pensieri, la strada verso il Colosseo si accorciava sempre di più e molto lentamente i due ospiti avrebbero iniziato a sentire l'enorme pressione energetica che proveniva da quel luogo, frutto dell'unione dell'Imperatore, i Monarchi e chissà quali altri guerrieri degni di nota al servizio di Roma.
Traesto e Ccarayhua hanno un rapporto particolare, ma non stanno sempre insieme e in quel momento non c'era con lui, è già sulle sue tracce facendo ricerche con gli altri immortali, ma per ora nulla.
Il discorso rimbalzò poi di nuovo su Rex e la sua isola, ma ancora una volta Dario fu evasivo, non era quella la loro priorità.
Comandante, se ci fosse un problema serio che non ha letto nei rapporti, glielo direbbe Zaborg di persona. Rex non ha mai smesso di accumulare forze per darci problemi e ogni tanto si fa sentire più del solito, è come un vulcano mezzo inattivo, ma Caius se ne occupa sempre personalmente e non ci sono mai stati problemi. Se mai il castello di Rex crollerà misteriosamente allora mi creda: sarà il primo a saperlo!
Ridacchiò ironico, facendo una piccola pausa e lasciando che Eloy esaminasse la prova trovata sul campo. Dario riprese il discorso solamente dopo, scuotendo il capo e passandosi una mano sulla testa, a quanto pare quell'oggetto riusciva a scombussolare un pò tutti, e non era una novità. Da quando era iniziata quella storia delle Lanterne nessuno dormiva più serenamente.
Lo sapevo, dovevo fidarmi subito del mio istinto.
Dario perse un momento la concentrazione dalla strada per poter indicare la Lanterna con fare accusatorio.
L'unico indizio, l'unico elemento lasciato da chiunque abbia fatto sparire Traesto. L'hanno trovato gli Immortali e l'abbiamo esaminato subito io e Across (altro membro della Squadra NERA) Qualsiasi traccia energetica fosse contenuta al suo interno è scomparsa senza lasciare traccia. Né un impronta digitale, una macchia di sangue, uno sputo, un fantasma intrappolato, niente di niente! Che diavolo ci fa la lanterna di quel figlio di puttana di Vidocq in un posto del genere, completamente svuotata?
L'unica ipotesi plausibile era una combattimento, ma tutti sapevano che Traesto non aveva poteri speciali ed utilizzava armature tecnologiche, impossibile non lasciare tracce con esse, quindi l'unica ipotesi era stata scartata senza troppi complimenti. Quando Dario tornò a guardare la strada, le sue labbra e il suo sguardo si erano serrati, sembrava decisamente preoccupato per qualcosa.
Non riesco neanche ad immaginare cosa succederebbe se perdessimo un alleato come Traesto...
Inutile dirlo, anche gli adulti riescono a preoccuparsi di una scomparsa del genere.... -
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Dall'isola di Rex non sembravano esserci notizie allarmanti o novità buone. Da come aveva parlato Dario sembrava che fosse sotto controllo e Caius al momento non ne temeva la forza. Per un attimo gli era sembrato che quell'isola fosse un contentinto per il fratello maledetto, e lo lasciava fare solo perché sapeva che non poteva batterlo? Era saggio agire in quel modo? Certo se Rex nutriva sentimenti di vendetta o fosse stato desideroso di combattere contro Caius niente glie l'avrebbe impedito. Ed in fin dei conti era pur sempre suo fratello. Era quello il motivo per cui non lo aveva ancora debellato del tutto? Sembrava comunque un problema meno urgente di Traesto e la sua sparizione. Dario fornì altri dettagli sulla lanterna trovata, ovvero che non aveva più alcuna traccia di energia. Eloy e fu sorpreso, ma al contempo molto confuso. Da ciò che aveva capito tramite le domande a Thresh era chiaro che le lanterne erano un oggetto prezioso per loro, conteneva eneriga, anime o chissà quale altra diavoleria. Non per nulla li avevano soprannominati "lanterne" appositamente. Perché Vidoq aveva prosciugato una lanterna? Anche se a vederla avrebbe dovuto essere un sollievo, in realtà lo preoccupava più di prima. Se raccoglievano energia in quelle lanterne allora Vidoq le aveva usate. Aveva quindi combattuto contro Traesto e le sue infernali teconologie?Tuttavia a parte la lanterna non vi erano state altre tracce. Eloy iniziò a pensare cercò di ricordare. Portò una mano sul sedile davanti a lui, come a voler attirare l'attenzione di Dario.
Ricordi quando abbiamo fatto la riunione al processo? Quando sono sparito per un po di tempo e poi sono tornato con.... deglutì a vuoto, non riusciva ancora a pronunciare il suo nome senza sentire lo stomaco bruciare.
..con Zaphira. Ero troppo sconvolto e non ho fatto caso ai dettagli per caso avete trovato una cosa simile?
se avessero trovato un'altra lanterna vuota, allora quasi sicuramente era successa la stessa cosa a Traesto che era successa a lui. Una distorsione spazio dimensionale avrebbe anche spiegato perché non avevano trovato alcuna traccia.. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)Per il "riassunto" strampalato sulle info che abbiamo, mi sono permessa di dare un'occhiata alla vecchia Missione di Eloy, quella con Thresh, dando per scontato che Seeu sappia tutto e che il biondo, dunque, le abbia fornito una spiegazione sommaria sulle lanterne. Se la cosa crea problemi o che altro, ditemi pure che modifico.
Fortunatamente il suo breve sfogo sembrò passare inosservato. Anzi, udite le parole che persino l'agente della Squadra Nera aveva in serbo per un essere spregevole come Vidoq, Seeu si sentì sollevata di aver buttato fuori almeno una parte di ciò che provava. Nessuno l'avrebbe biasimata per un po' di volgarità, sebbene di sicuro da lì in poi avrebbe ricordato di contenersi meglio. Man mano che si avvicinavano al Colosseo, cominciava a sentire un peso enorme avvolgerla, come a ricordarle costantemente in cosa esattamente era stata coinvolta e chi stava andando a incontrare. Una pressione energetica simile bastava per metterla in ansia ancora di più, facendola sudare. Con gli allenamenti era diventata di certo più dura della mammoletta stata in passato, tuttavia un simile carico energetico era su tutt'altro livello rispetto a lei.
L'imperatore, i Monarchi... e stava andando a incontrarli al fianco del "Monarca d'acciaio", il "suo uomo". Senza aver conosciuto almeno la metà delle cose che sapeva grazie a Eloy, di certo quella situazione le sarebbe parsa surreale oltre ogni immaginazione. Il che era assurdo, perché non poteva fare a meno di trovarla già stranissima.
Buffo pensare come invece potesse sentirsi a proprio agio al suo fianco, quando di fatto anche lui faceva parte del gruppo di uomini straordinari sopracitati. Magia dell'amore, probabilmente.
Le ultime parole del capellone la riportarono al presente. Cercando di ignorare l'energia che si faceva sempre più pesante. Tornò dunque a fissare l'oggetto metallico che Eloy teneva in meno, facendoli cenno di passarglielo, chiedendo con gli occhi il permesso di poterlo toccare e osservare da vicino a propria volta. Osservandola dall'esterno, sembrava una comunissima gabbia di metallo, eppure dai racconti sapeva più o meno a cosa servisse, o -per meglio dire- sapeva ciò che conosceva Eloy grazie quello strano zombie-professore che odiava: "Trex"... o come si chiamava. Si fermò a pensare, sforzandosi di riordinare le idee. Si pentì di non aver allenato anche le proprie capacità investigative, oltre al fisico, perché le sarebbe servito parecchio in quella situazione. Stilò mentalmente una lista di ciò che sapeva, poi decise di cercare manforte dai presenti.
Rinfrescatemi la memoria, per favore. Di questi aggeggi sappiamo che sono utilizzate da questi "uomini delle lanterne" per... strappare e "intrappolare" le anime delle persone, così da torturarle e poterle spedire in un luogo chiamato "Labirinto", che dovrebbe essere il regno di una certa... Aco, Apo... una Dea di cui mi sfugge il nome, che sarebbe anche la divinità che questi... "individui" asseriscono di servire. Fece innumerevoli pause, come se stesse cercando le parole e si sforzasse di parlare in tono formale, con modi che certo non le appartenevano. La voce metallica fortunatamente aiutava a non farla sembrare una completa idiota, mascherando abbondantemente la cosa. Alzò lo sguardo prima verso Eloy. È esatto? O dimentico qualcosa? Poi verso lo specchietto retrovisore, per osservare l'immagine riflessa del guidatore. Sapendo questo, perdoni la mia domanda, ma avete provato proprio tutto quando l'avete analizzata? Da quel che ci ha detto non sapevate si trattasse di una delle lanterne di Vidoq. Forse trattarla come tale e analizzarla nuovamente potrebbe servire a scoprire di più sul funzionamento di queste diavolerie? Magari si potrebbe testare se reagisce al contatto energetico... o che so io. Non sono certo una scienziata, per cui la mia è solo curiosità.
Probabilmente era una domanda ripetitiva, ma dai racconti di Eloy immaginava quegli aggeggi come anfratti magici con cui non era certo avvezza, quindi voleva capire se l'avessero analizzata come semplice indizio, non riconoscendolo come lanterna, o si fossero spinti più in là. Magari esisteva un modo per far funzionare le lanterne anche una volta abbandonate dal loro padrone, imprimendovi energia all'interno. Forse poteva essere utile per le indagini, o magari si stava rendendo ridicola, ma sentirsi così confusa la faceva infuriare e quindi parlare senza pensarci troppo. Spostò nuovamente lo sguardo verso il finestrino, per controllare a che punto del tragitto fossero. Fortunatamente si sentiva sufficientemente arrabbiata e preoccupata per le sorti di Traesto e di tutti loro, o l'ansia per l'incontro imminente sarebbe salita alle stelle, a quel punto. Si rivolese a Eloy, pur senza guardarlo. In ogni caso, forse faremo meglio ad aspettare il colloquio con i capoccioni per indagare oltre. Da quel che vedo -e sento- non manca molto ad arrivare.. -
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La domanda di Eloy fece storcere il naso a Dario e scuotere il suo capo, stava andando fuori strada, non erano così impreparati, le lanterne sono sempre state molto brave a nascondersi, per questo quello strumento era un imprevisto del tutto unico nel suo genere.
Cosa? Che dice? Se avessimo trovato una cosa del genere lei lo saprebbe, e lo avrebbe visto insieme a noi. La stanza era "vuota", almeno per quanto riguarda gli indizi.
Chiunque fosse entrato in quel luogo lo aveva fatto senza lasciare traccia e senza farsi riconoscere, un'impresa degna di uno spettro. Il discorso poi venne preso in mano da Seeu che attirò subito l'attenzione di Dario a causa delle sue fiacchissime doti di concentrazione. Il ragazzo sembrava disturbato da tutte quelle pause, messo in difficoltà da un modo tanto caotico di organizzare un discorso, ma sforzandosi riuscì nell'impresa, confermando anche le supposizioni di Seeu che combaciavano con le loro indagini.
E' esatto, ed è per questo che abbiamo pensato bene di provarle tutte per esaminare la lanterna. Ma non c'era nulla, neanche la più vaga traccia energetica, come se non fosse mai stata nelle mani di uno di quei tizi, come se non avesse mai ospitato la prigione di nessuno. Dovete credermi: le abbiamo provate davvero tutte, ma quello che vi ho mostrato è solo un pezzo di metallo, sospetto certo, ma solo metallo... anche non sapendo che era un oggetto chiave, lo abbiamo esaminato come se fosse l'anima dell'indagine, dopotutto è l'unico indizio che abbiamo. Un indizio assolutamente inspiegabile... forse lasciato lì di proposito, possiamo escludere che fosse accidentale proprio dalle informazioni che abbiamo e dal fatto che nonostante la sua forma la lanterna fosse in verticale quando l'abbiamo trovata, e non totalmente sdraiata a terra, come se qualcuno l'avesse appoggiata in equilibrio precario...
Dario fece una piccola pausa, era scontato quindi che si trattasse di un indizio volontario, ma perché le Lanterne che fino a quel punto erano state così brave a celare il loro operato, adesso si divertivano a lasciare indizi?
Siamo quasi arrivati, forse dovreste tenerla voi.
Si limitò a questo, per poi concentrarsi sulla strada che aveva davanti agli occhi. I due avrebbero tenuto quell'importante indizio, a loro decidere chi lo avrebbe custodito.. -
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Le risposte di Dario non lo sorpresero, in effetti se avessero trovato una cosa del genere gliel'avrebbero mostrato sicuramente, ma dopotutto un buon detective non lascia niente al caso. Dalla risposta di Dario avrebbe quindi capito che il ritrovo della lanterna non era di certo dovuto ad uno dei suoi incantesimi dimensionali. Quindi era da escludere che fosse un residuo. Lasciò parlare anche Seeu che aveva posto delle domande interessanti. A quanto pare solo loro erano in grado di usare quelle lanterne, sicuramente per via di una loro abilità innata o dal potere stesso che gli procurava questa misteriosa entità. Di fatti nelle loro mani quella lanterna era solo un mero pezzo di metallo. Sembrava ancora strano, ma l'intuito di Eloy gli diceva che gli stava sfuggendo qualcosa prima che Dario diede un indizio chiaro e lampante. La lanterna era stata trovata in piedi, quindi poggiata lì e lasciata appositamente e con cura. A quelle parole il suo intuito divenne una certezza, sentì il sangue ribollirgli nelle vene. Era per caso una sfida? Stava sfidando tutti loro a ritrovare Traesto? Oppure aveva già ucciso l'uomo e stava giocando con loro? Strinse con forza i denti per frenare quell'ondata di rabbia che sentiva crescere in petto, prima che il suo magnetismo avrebbe fatto lievitare l'auto da terra.
Non è un indizio è un messaggio, anzi una firma. Adesso è più chiaro che mai che Vidoq centra in questa storia di sparizione. Fai in fretta Dario, se Vidoq vuole qualcosa da noi si farà sentire prestissimo. fece poggiando la schiena di nuovo contro il sedile. Voleva calmarsi a tutti i costi, non voleva che il suo desiderio di vendetta influisse sulla sua capacità di ragionamento. Fortuna che aveva Seeu accanto, avrebbe potuto richiamarlo se avesse perso la calma o se si lasciava influenzare troppo dai suoi sentimenti. Le sue domande continuavano a crescere nella sua mente, ma l'unico che poteva rispondere era Vidoq. Dovevano trovarlo il più presto possibile.. -
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Seeu ascoltò la risposta dell'uomo con una certa delusione, inizialmente, ma alle sue ultime parole non poté fare a meno di alzare un sopracciglio, assolutamente perplessa.
"Forse lasciato lì di proposito, possiamo escludere che fosse accidentale proprio dalle informazioni che abbiamo e dal fatto che nonostante la sua forma la lanterna fosse in verticale quando l'abbiamo trovata, e non totalmente sdraiata a terra, come se qualcuno l'avesse appoggiata in equilibrio precario..."
E che cosa diavolo aspettava a dircelo? Un invito scritto?
Stava quasi per dar voce a quel pensiero stizzito, ma fortunatamente Oeufcoque la fermò, impedendole di inimicarsi il capellone. Le ci mancava solo quello: fare l'antipatica con un agente della squadra nera. Il passo successivo sarebbe stato offendere il monarca Zaborg, e poi l'Imperatore in persona. Magari concludendo il tutto con l'essere giustiziata per il suo pessimo caratteraccio...
Per un attimo le venne da ridere del pensiero stupido, ma la voglia di farlo passò in fretta.
Quindi quel bastardo vuole attirare l'attenzione dell'intero Impero su di sé?
Storse il naso, palesando il proprio disprezzo. Ha scelto proprio un bel modo per farlo.
Il modo peggiore per tutti eccetto che per i suoi tornaconti personali. Sapeva di Vidoq solo quello che l'era stato raccontato, ma bastava per farsi un quadro generico terrificante. Trovandoselo davanti, come si sarebbe sentita?
Fissò la lanterna che aveva preso in mano, stringendola più del dovuto. Le tremavano le mani. Poteva essere un mero pezzo di metallo, adesso, ma la faceva comunque infuriare, ricordandole tutte gli spiacevoli avvenimenti a cui era legata.
Fortunatamente, mentre rimuginava rammentò che si trattava di un indizio, un oggetto importante, e dunque -cercando di riprendersi- si voltò verso Eloy per restituirglielo, prima che lo stritolasse o sciupasse con la propria furia. Notando lo stato d'animo del biondino però, fin troppo simile al suo, istantaneamente sospirò, capendo di non potersi permettere di essere infuriata. Per una volta in vita sua era lei quella a dover aiutare qualcun altro a ragionare lucidamente, facendogli da "coscienza". Buffo a pensarci... ma doveva farcela.
Gli prese una mano e vi posò sopra la lanterna, stringendo poi lei stessa la presa per fargli capire di tenerla, ma anche per dargli forza e comunicargli di stare calmo. Tienila tu. Sei tu lo sbirro, dopotutto. provò a canzonarlo affettuosamente, sussurrando solo a lui quella frase. Gli sorrise persino, guardandolo negli occhi. Non che ci fosse qualcosa da sorridere, lo sapevano entrambi, ma voleva comunque mandargli un tacito messaggio che avrebbe voluto suonare come: "Non sei da solo. Stai calmo. Lo affronteremo insieme.". Probabilmente voleva ricordargli anche della promessa che le aveva fatto, al funerale di Zaphira. Le aveva giurato che non si sarebbe lasciato trasportare dalle emozioni e dalla sete di vendetta, e che sarebbe stato attento. Probabilmente i suoi occhi -in quel momento rossi- avrebbero voluto dirgli anche quello. Diavolo se era diventata smielata negli ultimi tempi!
Dopo quel gesto, durato meno di quanto avrebbe voluto, si sarebbe voltata velocemente, lasciandogli le mani, con l'espressione tornata dura e seria. Non voleva mettere in imbarazzo Eloy né se stessa, palesando agli altri il loro reciproco affetto. Era una cosa tra loro e si mosse in modo che potesse passare facilmente inosservata agli occhi altrui. Sperava potesse comunque servire a calmarlo, per quanto possibile. Anche lei dopotutto faceva uno sforzo incredibile per contenere le proprie emozioni. Ed era solo grazie a lui che aveva modo di farsi forza. Doveva farsela, se voleva essergli d'aiuto.
Ad ogni modo, si ritrovò suo malgrado a essere impaziente a propria volta, seppur in ansia. Volevano mettere fine alla questione e vedere compiuta la vendetta del suo compagno, ma al tempo stesso non poteva far a meno di avere un brutto presentimento e provare paura, per tutta la situazione. Sperava vivamente che Traesto fosse vivo e riuscissero a salvarlo... ma rimaneva una speranza. Non c'era niente di certo nelle loro mani, per ora.
Ricordiamo solo di stare attenti. aggiunse dunque. Il nostro amico non gioca pulito, e faremo bene a tenerlo a mente.
Non pensava ci fosse bisogno di ricordarlo anche all'agente al volante, ma si sentì comunque di pronunciare quelle parole, che valessero per Eloy come per tutti. Lei compresa..
