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.Le cose sembravano andare per il verso giusto, se tutto fosse andato bene presto avrebbe raggiunto di nuovo Seeu e l'avrebbe salvata. O per lo meno lo sperava da come aveva parlato Apu. Non aveva ponderato bene la faccenda del togliersi dalle grinfie della demonessa, preso dal panico come era aveva solo pensato a salvare la sua pellaccia e la sua relazione con Seeu dando in pasto al demone Nazza. Dopotutto non sapeva se fosse legato a qualcuno, in fin dei conti Eloy non era un santo, ne mai era stato un bravo ragazzo. Se poteva salvarsi le chiappe lo avrebbe fatto usando anche mezzi come quelli. Il problema adesso però era recuperarlo prima di andare. Tutta colpa di quelle tette, perché gli uomini erano così deboli al fascino delle tette femminili? Perché toglievano la capacità di pensare lucidamente? Beh ormai il danno era fatto doveva inventarsi qualcosa per non farsi seguire. Ascoltò la conversazione degli uomini vicino a lui e non riuscì a pensare a niente di migliore quindi si ritrovò ad annuire al piano.
Io recupero Nazza voi preparatevi ad assisterci. Copritevi gli occhi, quando arrivo ad afferrare Nazza accecherò la demonessa. disse per poi prepararsi alla sua corsa più sfrenata mai fatta in vita sua. Aveva corso per soccorrere dei cittadini, per rincorrere una donna, ma mai per intromettersi durante un coito. Non era una sensazione piacevole, inspirò a fondo e si piegò sulle proprie gambe. Non sentiva più alcun dolore grazie alla cura di quel demone. Le doveva un favore, ma non poteva ricambiarlo in quel momento, aveva perso fin troppo tempo e la sua adorata Seeu lo stava aspettando. Così scattò in avanti verso i due amanti, cercando di non guardare cosa stessero facendo, ma focalizzava Nazza per fermarsi proprio vicino a lui e afferrarlo con forza. Probabilmente gli avrebbe fatto male ma non poteva fare altrimenti, non poteva permettersi di perdere la presa. Fece un occhiolino alla demone che sicuramente non avrebbe ancora intuito le intenzioni del monarca, liberò dal proprio corpo una forte fonte di luce, la famosa tecnica chiamata "Ira degli dei" che avrebbe liberato la sua energia magnetica con un boato di luce ed energia. In quel modo la donna sarebbe rimasta accecata per un lungo lasso di tempo impedendole di inseguirli o centrare loro con i suoi strani incantesimi, dando quindi loro la possibilità di schivarli meglio, e tutto senza ferirla. Ma il suo scopo non era solo accecare, in quel modo la sua energia avrebbe magnetizzato tutti loro vicini, quindi anche Apu ed Eric Draven. A quel punto usò uno scatto migliorato seguendo il sentiero tracciato dal magnetismo che lo avrebbe guidato con un bonus del 50% sulla velocità sfruttando il corpo magnetizzato di Apu, come punto magnetico da sfruttare. Se ci fosse riuscito si sarebbe tuffato senza alcun ripensamento nel portale assieme ad Apu e Nazza. Gli avrebbe fatto in seguito le sue scuse al povero Nazza.. -
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Doveva arrendersi all'evenienza e smettere di mentire a se stessa. Con ogni probabilità, Kokujo era davvero morto e ciò che aveva davanti era l'unica cosa che rimaneva di lui. Seeu chiuse gli occhi, serrando i denti per trattenere lacrime che sfuggirono alla presa nonostante i suoi sforzi. I pugni tremarono lungo i fianchi morbidi, mentre si sforzava di restare ferma sul posto, rigida come un tronco. In quel momento come non mai doveva mantenere la calma, Oeufcoque continuò a ripeterglielo, ma sapeva quanto fosse difficile. Sprazzi di ricordi di un non-rapporto ormai deceduto le attraversarono la mente, e lei spalancò le palpebre per incenerirli all'istante, sostituendoli con l'immagine che aveva davanti. Un'infinità di mostri da abbattere, e in mezzo a essi il più temibile di tutti, tornato a tormentarla. Cos'altro aspettarsi dall'inferno in fondo?
Guardò Kokujo con odio, passando in rassegna ogni possibilità che le rimaneva. Contando la velocità con cui nuove copie si stavano formando, forse seguire quell'assurda richiesta era davvero l'unica cosa che le restava da fare per salvare perlomeno Traesto. Per quanto avesse potuto sfruttare le proprie code per fonderle al suo corpo e scattare contro di lui, niente avrebbe impedito alle frecce già pronte di colpire.
S-Seeu... Neanche il suo fidato amico sapeva cosa fare.
Digrignando i denti, con gli occhi rossi scintillanti come mai erano stati prima d'allora, Seeu prese la sua decisione. Se si fosse trattato di se stessa, di certo avrebbe preferito crepare sul posto, ma se si trattava di qualcun altro -rammollita com'era diventata- non poteva che arrendersi... o perlomeno fingere di farlo. Mostrandosi sconfitta (non doveva sforzarsi di fingere), decise che avrebbe provato a prendere tempo, assecondando quell'assurda richiesta e dandosi qualche istante per ragionare. Portando le mani alla giacca militare, cominciò dunque ad abbassare la zip con estrema lentezza, riassorbendo l'ala che aveva fallito nel proteggere il suo compagno e riportando le code al loro aspetto e lunghezza originali, come se volesse ritirarle del tutto, sebbene evitò di farlo subito. Mentre scostava la giacca verde mostrando il succinto top che portava senza niente sotto, dentro di sé riuscì in qualche modo a chiarire la situazione con Oeufcoque. Qualunque cosa succeda, rimani appiccicato al mio culo anche se dovessi disattivare il contatto.
Fuori, invece, si concesse un amaro sorriso, mostrando la piccola dentatura felina e perfetta. Il suo corpo era scosso da brividi di forti emozioni (rabbia, paura) ma i suoi capezzoli ben visibili sotto il sottile tessuto nero potevano essere scambiati per eccitazione, e questo la fece infuriare ancora di più. Benché non fosse mai stata pudica e Kokujo lo sapesse bene, si sentì più nuda e indifesa che mai anche solo facendo cadere (a fatica) la giacca verde ai propri piedi.
È questo che vuoi, Kokujo? Si sforzò di tirare in fuori il petto e guardarlo negli occhi nella speranza che il suo fisico minuto lo tentasse ancora. Voleva che abbassasse la guardia. Questo corpo sintetico ti manca così tanto? Allora vieni... Ritira le tue frecce e prendilo.
Con tutta la lentezza del mondo, avrebbe poi portato le mani al foulard per continuare a spogliarsi lentamente, aspettando di vedere cosa avessero fatto Falco e quel nuovo Kokujo che, in qualche modo, si rifiutava ancora di accettare.
E dimmi... lo dividerai con tutti questi bambocci, Kokujo? Un po' troppo altruista da parte tua, non credi?
Il solo pensiero di essere toccata da lui o da qualsiasi di quelle creature... Trattenne a stento la bile che le risalì su per l'esofago. Eloy.... -
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Eloy aveva un piano e nessuno gli avrebbe messo i bastoni tra le ruote nella sua squadra. Riuscì a recuperare Nazza facilmente, tirandolo a sé e strappandolo dalle grinfie della demone con non poco stupore da parte dei due amanti. La donna si voltò subito, mentre volteggiava stupita con una faccia che diceva "Hey, non ho ancora finito con lui!". Nazza invece, ancora scosso e piuttosto provato, riuscì a dire quello che pensava ad Eloy senza mezzi termini, usando tutta la sua ira e la sua volgarità accumulata in quel momento.
T-tua madre... era... una donna veramente... poco graziosa...
Era pur sempre un bravo ragazzo dopotutto. La demone non riuscì a replicare in alcun modo che subito i suoi occhi vennero abbagliati dall'Ira degli Dei, consentendo ad Eloy di fuggire verso Apu e il portale che stava aprendo. Quando capì che si trattava di un piano a base di elettricità, Eri Draven prese subito la palla al balzo accumulando magnetismo nel suo corpo e permettendo ad Eloy di raggiungerlo più velocemente tendendo una mano verso di lui. Se avesse ricambiato, si sarebbero salutati per un istante con una forte e decisa stretta, un attimo prima di dividersi per poter raggiungere il portale.
La sai lunga Magneto, spero che ci incontreremo di nuovo. Fino ad allora non arrenderti: salva le persone a cui tieni e non arrenderti mai. La resa è l'unica vera sconfitta!
E con un sorrisetto sfrontato mentre il suo cappuccio veniva portato via dal vento magnetico, li congedò facendoli entrare nel portale tutti quanti, restando da solo a rallentare la povera Galatea che, confusa, vide le sue deliziose prede sparire nel portale.
Oh ma... questo è davvero sgarbato. Io volevo solo divertirmi!
Commentò, tornando a terra e mettendo le braccia conserte, indispettita. Il ragazzo che era rimasto indietro tolse definitivamente il lacero manto che nascondeva il suo corpo ricoperto da tatuaggi neri dal riflesso rosso brillante. Subito impugnò un paio di spade metalliche nere e con lo stesso sorriso di prima, si offrì volontario per la prossima sessione della donna.
Lasciali perdere quelli, per una come te ci vuole un demone vero. Te la incanto io questa sessione vedrai, non potrai più farne a meno... signorina Galatea dell'Abisso.
La donna sembrò divertita da quella risposta, e senza nascondere malizia nel suo sorriso, i suoi capelli iniziarono a volteggiare, indice che stava per liberare energia. Energia che risuonò in ogni piano dell'inferno.
Interessante... pur conoscendomi vuoi sfidarmi? Ne hai di coraggio...
Non sei l'unica ad essere rimasta all'Inferno di tua spontanea scelta, cambia solo lo scopo... adesso però basta parlare! Let's dance!
Si preannunciava l'inizio di una battaglia decisamente memorabile.
Quando vide Seeu arrendersi, Traesto tirò subito un lungo gemito di disappunto, cercando di trattenere il dolore stringendosi il braccio e volgendo lo sguardo verso di lei.
No, Seeu! Ti prego non farlo! Questo è il genere di cose che lega la tua anima all'inferno, Eloy può ancora salvarti se resisti! Non preoccuparti di me!
Kokujo invece osservò ghignante la scena ritirando il suo arco e mettendo le braccia conserte, mentre il resto della corazza spariva lasciando il suo corpo totalmente nudo, e una pallida erezione tra le gambe che non vedeva l'ora di riprendersi ciò che gli apparteneva. Alla considerazione di Seeu però, tutte le creature generate da Falco e Falco stesso sollevarono le mani con fare sprezzante, e con un'espressione decisamente contrariata. Il loro commento fu memorabilmente inopportuno.
No no, chi se la incula una piatta come te... è tutta sua.
Neanche nell'umiliazione un minimo di soddisfazioni. Kokujo si avvicinò rapidamente a Seeu, calciando sotto il mento Traesto per stenderlo per poi afferrarle di prepotenza l'impianto col suo adorato topino, strappandoglielo via con forza e riducendolo alla sua forma "naturale", un pò come se volesse privarla del suo potere. Kokujo strinse con disprezzo quella ferraglia, scagliandola poi su Traesto senza eleganza. Infine raggiunse Seeu, afferrandola per il polso e tirandola a sé per mettersi alle sue spalle, stringendola da dietro con il braccio che conteneva l'arco in modo da farle sentire l'eccitazione che lo tormentava, spingendola tra le sue natiche con movimenti provocanti che Seeu conosceva bene, ma che oramai non le appartenevano più.
Sarai mia per sempre... non ti salverà, ma ci va molto vicino all'espiare i tuoi peccati e quelli di Eloy...
Le lasciò dunque una lunga lappata sul collo, facendole sentire quanto fosse caldo il suo corpo. Era pronto a farla sua, ma proprio in quel momento una scarica di fulmine scarlatti si materializzò tra Kokujo e Falco, nello spazio tra i due fuochi ,proiettando una sfera dimensionale che fece arrivare fin lì Eloy e la sua squadra. Erano arrivati in tempo!
Ma guarda... parli del diavolo...
Nazza, anche se nudo e ancora scosso, si voltò subito verso suo padre, preoccupato.
Oh no, papà! Sei ferito?!
Apu invece si preoccupò di esaminare con calma la situazione, puntando subito il suo sguardo su Kokujo e Falco.
Uhm... Falco... e il ragazzo che era dei nostri. Maledizione... significa che non siamo stati in grado di proteggerlo?
La stretta di Kokujo si fece più salda, mentre il suo sguardo d'ira si rivolse verso Eloy. Aveva qualcosa da dire anche a lui.
Heylà Comandante... ci rivediamo non è così? Come si sta a palazzo? E' da un pò che non ci sentiamo, vuoi sapere l'ultima? Sono un pò morto, ma mi farò comunque la tua ragazza qualche altra volta. Come è già successo mentre lei stava con te. Ehhh forse non lo sai, ma questa troia è una gatta in calore che non può proprio fare a meno di me... forse dovresti lasciarmela all'inferno finché puoi. Ci guadagneresti e basta, fidati!
La situazione divenne di colpo estremamente critica: Kokujo aveva sotto scacco Traesto e Seeu, senza contare che attaccare lui significava volgere le spalle verso Falco che dalla sua aveva un vero e proprio esercito. Come avrebbero gestito la cosa Seeu ed Eloy?. -
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Eloy non si aspettava di vedere Nazza arrabbiato. Probabilmente era uno di quelli che si conservavano per una notte speciale, magari era uno di quelli che sognava di perdere la verginità con qualcuno che amava..... ma non erano di solito le donne a pensarlo? Aveva sempre avuto a che fare con ragazzi che addirittura volevano fare "pratica" prima di farlo con la persona speciale. Incassò il colpo e non rispose all'insulto, ma non riusciva a non dirgli quello che gli premeva nello stomaco dopo aver sentito quelle parole.
Ma che siamo a Gardaland? Dimmelo come si deve non mi offenderò, me lo sono meritato. fece cercando di sdrammatizzare un pochino l'ira di Nazza. Dopotutto il suo arnese sembrava funzionare bene, quindi infondo infondo gli era piaciuto. Accolse la mano di Eric Draven per ricambiare il saluto, stupendosi nel sentire da lui provenire il magnetismo tipico di chi usava l'elettricità, ma ancora più grande fu la sua sorpresa nel vedere il suo volto, giovanissimo quasi da sembrare una ragazzina. Si tuffo nel portale senza alcun ripensamento, urlando un "grazie" prima di essere risucchiato dall'energia del portale sperando che l'avrebbe sentito.
Era stato il peggiore viaggio mai avuto in vita sua. Quando arrivarono gli ci volle un attimo per riprendere il controllo dello stomaco e la lucidità. Quando si accorse che c'era Seeu davanti a lui, gli venne spontaneo sorridere sollevato pronunciando il suo nome con profonda gioia. Finalmente l'aveva ritrovata, ma c'era qualcosa di strano e stonato in tutto quello che vedeva, rimase congelato sul posto, confuso più che mai.
Kokujo?! fece incredulo: che ci faceva lì all'inferno e per quale assurdo motivo era nudo e stringeva Seeu? Sentì una scarica di gelosia montargli su per lo stomaco, il sorriso divenne uno sguardo cupo e preoccupato.
Che sta succedendo? fece guardandosi attorno rapidamente. Traesto era per terra dolorante, dietro di loro c'era questo fantomatico Falco di cui Eloy aveva sentito parlare solo una volta e un numero imprecisato di creature bianche e deformi. Kokujo parlò usando un tono colmo di disprezzo e di rancore. Comandante? Non lo aveva mai chiamato con quell'appellativo, probabilmente per via della sua età giovane o per via della loro amicizia nata dopo il loro primo incontro. Eloy era confuso, quell'uomo era identico al suo amico, ma era sicuro che non avrebbe mai parlato in quel modo. Era strano, parecchio strano, anche il modo con cui parlava di Seeu o di come cercava di ferirlo rivelandogli ciò che lui sapeva già e che aveva superato assieme a Seeu. Non sopportava come la stava trattando e come gli stava parlando, come osava darle della troia? Come osava stringerla a quel modo nudo per di più? E poi che significava che era morto? Perché lui non ne sapeva niente? In effetti era da qualche tempo che non riceveva sue notizie ed Eloy temeva che stesse fuggendo. Kokujo gliel'aveva giurato che avrebbe fatto di tutto per non farsi beccare, gli aveva promesso che non si sarebbe fatto ammazzare. Invece lo vedeva lì completamente fuori di sé: ma era davvero lui?
Brutto coglione, ti sei fatto fregare alla fine? Sei passato dalla parte del nemico? Doppiamente fottuto? sbraitò a gran voce, non poteva di certo starsene zitto dopo aver ricevuto quella notizia. Era terribilmente confuso e spaesato, non ci stava più capendo niente. Avevano trovato sia Seeu che Traesto ma la situazione non era per niente facile. Non poteva gioire ancora e probabilmente non poteva più farlo. Possibile che avesse perso un'altro amico? Prima Zaphira e adesso lui? Strinse i denti con tanta forza fino a farli stridere.
Toglile le mani di dosso! fece a denti stretti, sempre più arrabbiato, con i suoi nemici, con la sorte avversa, con se stesso perché ancora una volta era stato inutile mentre i suoi amici venivano uccisi. Tuttavia anche se erano amici, stava minacciando Seeu e Traesto, non poteva permetterglielo. Fece un segnale con lo sguardo a Seeu per indicarle di intervenire. Sapeva benissimo che Seeu non avrebbe di certo lasciato impunite le parole di Kokujo, era vicinissima a lui e aveva alla portata il suo braccio la fonte del suo potere. Intanto Eloy iniziò ad espandere il suo campo magnetico per poter richiamare a sé la sabbia ferrifera, o qualsiasi altra sostanza simile. Se fosse stato possibile, Eloy avrebbe attivato una delle sue tecniche più efficaci del repertorio, fece affiorare dal terreno una gran quantità di spuntoni neri ed affilati, stando attento a lasciare piccoli spazi vuoti dove c'erano i suoi amici e Seeu. Attorno a lui per un diametro di circa 30 metri non ci sarebbe stato modo di salvarsi. Sperava di diminuire in quel modo il numero dei nemici, e magari colpire anche Falco, se non avesse subito ingenti danno avrebbe comunque potuto dedicarsi alla sua eliminazione con le sue guardie pesantemente danneggiate, anche se sperava morti. Eloy non lo poteva sapere ancora che eliminando Falco avrebbe risolto tutti i problemi, ma il suo intuito gli diceva che doveva prima eliminare lo strano tipo prima di potersi dedicare a Kokujo, Seeu non era una sprovveduta, avrebbe potuto tenerlo occupato il tempo necessario. Se la tattica del campo spinato avrebbe funzionato Eloy si preparò già la sua prossima mossa, squagliando i suoi pugnali per crearsi un guanto metallico. Avrebbe puntato la mano contro Falco e sparò un raggio laser mirando alla testa, facendo in modo che il laser passasse fra le punte. Chissà quanto era resistente quella creatura deforme e inquietante?. -
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Seeu chiuse gli occhi per impedirsi di guardare Traesto e ripensarci. Non aveva altra scelta che provare, e in ogni caso non si sarebbe certo arresa senza combattere. Solo... le serviva un piano, e poiché era convinta che il suo obiettivo fosse Falco, la sua mancanza di interesse verso il suo corpo -ironicamente- la irritò. Se avesse potuto avvicinarlo, magari avrebbe potuto provare un attacco a sorpresa, per quanto disperato. Cominciò a sudare, sforzandosi di restare ferma e facendosi ancora più lenta nello spogliarsi, distogliendo lo sguardo dal corpo nudo di Kokujo. Si rifiutava di guardarlo, di ricordare anche solo per un attimo il ragazzo che era stato in vita. Non che lo stronzo che aveva davanti si discostasse poi così tanto dall'originale.
Sobbalzò, gridando di dolore quando Oeufcoque venne strappato dalla sua colonna vertebrale, rabbrividendo per il contatto con l'erezione di Kokujo. Gli strinse il braccio con cui la cingeva come volesse staccarlo da sé, contenta di non essersi ancora tolta il top e i pantaloncini. Che cosa devo fare? Che cosa devo fare?
Il suo fidato amico si contorceva ancora per riprendere le proprie sembianze animali, e lei lo guardò con disperazione. Poi un lampo... e fu meglio di qualsiasi idea fulminante le potesse venir in mente. Sgranò gli occhi, sporgendosi immediatamente verso Eloy appena lo vide. Proprio come lui, inizialmente non poté fare a meno di sorridere sollevata e commuoversi.
Eloy! Sei qui... Sei qui!
Non poteva essere vero. Era un sogno... Ma non era ancora il momento degli abbracci e delle riconciliazioni e l'irritante voce di quel Kokujo corrotto lo ricordò a entrambi. Seeu digrignò i denti, provando l'impulso animale di affondarli sulla sua carne e strappargliene via un pezzo. Lo sguardo di Eloy la riportò alla realtà, calmandola. Ora che lui era lì, l'avrebbero affrontata insieme. Poteva andarsene davvero; tornare a casa... con lui. Per poco non pianse di gioia in modo prematuro. Decisa a fare la propria parte perché quell'ottimistica visione si realizzasse, strinse ancora più forte il braccio di Kokujo con la sinistra, ignorando le sue parole. L'avrebbe cinto con ogni forza intorno al polso, attivando la tecnica "Stretta di ferro" e invece che scacciarlo se lo sarebbe tenuto intorno al petto come se volesse un abbraccio, così da evitare che potesse utilizzare l'arto per attaccare con il suo arco, stando ben attenta a far sì che la mano mirasse di lato, nel vuoto. Avrebbe fatto la medesima cosa con l'altro braccio, stringendogli il polso e cercando di costringerlo a tenerlo steso lungo il fianco. Anche a costo di lottare tutto il tempo, era decisa a impedirgli di mettere i bastoni tra le ruote ai suoi compagni. Nel frattempo, Oeufcoque prese a zampettare con circospezione verso d lei, deciso ad arrampicarsi lungo la sua gamba e tornare alla propria postazione.
M-mi dispiace... si sentì obbligata a dire poi, rivolgendosi a Nazza. Non ho potuto evitare che venisse ferito, temo sia svenuto. E poi agli altri, in un goffo tentativo di spiegare cosa stesse succedendo. Ho provato ad abbattere quei cosi ma continuano a rinascere a ripetizione da quei nuclei a terra, state attenti. E Kokujo... sembra che Falco lo abbia assorbito ma non so come abbia fatto e non so se potrebbe fare la stessa cosa con noi.
Scosse la testa, probabilmente avevano già capito più di lei anche solo osservando quel quadro assurdo ma si sentiva in dovere di spiegare la situazione. Una situazione che ai suoi occhi diventava più assurda ogni secondo che passava.
14/08: Corretto errore nello status. Il potere risultava attivo seppur non lo fosse.
Edited by ~ Midori ~ - 14/8/2015, 18:37. -
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Lo Sguardo di Kokujo fu imperturbabile, la sua rabbia non poteva essere scavalcata dalle risposte pronte di Eloy, anzi sembrava averlo motivato a fare di peggio.
Hai ancora il coraggio di dare fiato alla bocca?! Non ti importa niente dei tuoi amici sul serio allora, non sono solo io!
A nulla servirono gli spuntoni di sabbia ferrifera, poche creature si fecero fregare, tutte le altre balzarono sul soffitto, come degli scarafaggi, mettendosi in salvo dall'attacco di Eloy. I pochi nuclei a portata dell'attacco esplosero come palloncini pieni di sangue, ma i loro fluidi furono sufficienti per dare inizio ad una rigenerazione di quei nuclei. Quando questo succedeva, ogni singolo nucleo pulsava, come se fossero una forza collettiva. Il raggio sparato a falco fu ancora più inefficace, quell'essere trascendeva l'immortalità, neanche disintegrarlo sarebbe servito a qualcosa. Pertanto mentre il corpo di Falco si rigenerava, anche i suoi nuclei rossi, che diventavano sempre più numerosi, iniziarono a rigenerare le unità uccise dalla sabbia ferrifera e anche di più, indipendentemente dalla potenza delle tecniche di Eloy, Falco e i suoi nuclei si sarebbero rigenerati all'infinito. Più tentavano di sfoltire le fila nemiche, più si ritrovavano nemici contro: Eloy e Seeu dovevano capire che non avevano speranze contro Falco. E provocare Kokujo non andava meglio, assolutamente, perché avendo il corpo di Falco anche lui non scherzava ad immortalità, e quando Seeu cercò di bloccarlo semplicemente Kokujo si staccò da solo le sue stesse braccia, riducendole ad una poltiglia bianca appiccicosa che avrebbe bloccato e appesantito le braccia di Seeu, mentre dai moncherini si rigeneravano le braccia che sfruttò subito per strappare via qualsiasi indumento fosse rimasto a coprire il petto di Seeu.
Seeu ha già fatto la sua scelta, rimarrà all'inferno con me in cambio di Traesto, puoi anche tornare sul tuo trono... tu non mi interessi, anche perché prima o poi ci penseranno LORO a te...
Kokujo sembrava saperla davvero lunga sulla situazione che li attendeva, quello non era che l'inizio della crisi. Prestando attenzione alla situazione, Eloy avrebbe potuto notare che i nuclei di Falco che servivano per generare nuove unità a loro volta si moltiplicavano sulla struttura a ragnatela sulla quale era appeso il nemico. Stavano diventando un numero esponenziale... Apu si avvicinò a lui, cercando di parlare a bassa voce e di calmarlo.
Eloy... lo so che è una situazione difficile, ma non dobbiamo perdere la calma... il nemico pericoloso non è Kokujo, ma Falco. Cercare di sfoltire le sue fila è inutile, dobbiamo distruggere i suoi nuclei in un colpo solo, TUTTI, non uno alla volta. Purtroppo però questo posto è buio e non ho idea se possa anche nasconderli da qualche parte... dobbiamo esaminare meglio la situazione.
Perfino gli "occhi" di Apu sembravano in difficoltà di fronte a quella situazione. Ma come potevano fare? Chi di loro aveva la possibilità di colpire ogni singolo nucleo di Falco in una sola volta e mirarli con sicurezza, colpendo anche quelli nascosti con abilità visive sovrumane? Un enigma senza soluzione.
Edited by BOLSHAK VS DOOM - 12/8/2015, 10:57. -
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Il suo campo spinato venne evitato fin troppo facilmente, e quando Eloy notò che non aveva sortito alcun effetto su Falco rimase un attimo stupito e interdetto. Come poteva sconfiggere qualcuno che non moriva? Seeu spiegò che le creature venivano rigenerate in continuazione dai nuclei che c'erano a terra. Ciò sembrò attivare subito l'intuito di Apu che sembrò capire qualcosa, sopratutto dopo aver visto che distruggendo un nucleo esso si rigenerava. Gli disse senza tanti giri di parole che dovevano far fuori tutti i nuclei insieme in contemporanea ed assicurarsi che li avrebbero colpiti tutti anche quelli che non riuscivano a vedere. Ciò significava che se Apu con la sua vista speciale non riusciva a vederli, diventava molto problematico, figurarsi se doveva avvistarli Eloy o gli altri. Oltretutto non possedeva tecniche così vaste o numerose, e a giudicare dalle esperienze precedenti nemmeno Nazza o Apu sembravano aver qualcosa del genere. L'ansia di non riuscire a farcela lo stava assalendo ma le parole di Apu gli fecero venire una piccola speranza. In effetti qualcuno che poteva risolvere la situazione c'era. Non era comunque sicuro di poterlo sfruttare, anzi così come erano messe le cose era praticamente impossibile riuscirci.
Conosco qualcuno che fa al caso nostro... ma non è in sé. fece facendo un piccolo cenno con la testa ad Apu indicandogli Kokujo, sospirò subito dopo sentendo l'amara sensazione di impotenza. Kokujo in effetti aveva il potere giusto per quella situazione, aveva perfino la possibilità di usare tante frecce contemporaneamente, ma in quel momento non sembrava possibile. Oltretutto Seeu aveva detto una cosa che portò Eloy a pensare a cose ancora più catastrofiche: Falco aveva assorbito Kokujo. Per un solo attimo aveva cercato di credere che fosse solo un trucco, un'illusione, ma dalle parole di Seeu aveva già capito che era lui. L'occhio di quell'uomo lo conosceva bene, non era una cosa da poter imitare facilmente, se poi Seeu che lo aveva visto in azione più volte e pensava che fosse davvero lui, allora non poteva essere altrimenti. Infondo Falco per conoscere tutti quei dettagli su Kokujo doveva averlo incontrato per forza, e magari era pure riuscito ad abbatterlo. Si morse con forza il labbro inferiore cercando di frenare quel senso di tristezza che montava verso l'alto facendogli bruciare gli occhi. Ormai era lampante: aveva perso un'altro amico, ucciso dai nemici, ecco perché Kokujo era lì. I suoi occhi divennero lucidi, risentì di nuovo tutto il dolore di quando aveva perso Zaphira. Sentiva il petto bruciare dalla pesantezza di quella notizia, anche se voleva illudersi che non fosse vero, il suo cuore ormai aveva capito che era troppo tardi. Ogni oggetto metallico nel suo raggio di azione vibrava e tintinnava reagendo al suo stato d'animo. Lo chiamavano "monarca d'acciaio" ma non era riuscito a proteggere i suoi amici più cari. A che serviva essere un monarca se tutte le persone che amava le perdeva senza poter fare nulla per loro? Aveva perfino ucciso con le sue mani la sua amica ingannato dal più crudele dei trucchi. Lasciò le punte alte, così da rendere un ostacolo ai nemici per non farsi raggiungere facilmente e anche per poterne usare il metallo che aveva fatto riaffiorare prima che sparisse. Alla fine Eloy sapeva che sarebbe successo prima o poi, ma aveva sperato lo stesso.
Hai ragione! fece con il cuore pesante e ricolmo di tristezza.
Puntò le mani su alcune punte che erano davanti a Seeu e Kokujo, deformandone il metallo come a voler nasconderli agli occhi dei nemici, magari si stava solo illudendo, e chissà magari il fatto di non avere più un contatto visivo poteva abbassare l'influenza di Falco su Kokujo.
E' tutta colpa mia, avrei dovuto legarti e rinchiuderti al sicuro e invece ti ho lasciato andare. Sapevo che se ti avessi lasciato andare quella sarebbe stata l'ultima volta che ti avrei visto vivo. Ho ceduto ai tuoi occhi pieni di speranza e al tuo desiderio di proteggere la persona che amavi. la sua voce iniziò a incrinarsi e gli occhi ormai si gonfiarono di lacrime. Chiuse gli occhi solo per un attimo come a volersi impedire di cedere ma le lacrime scivolarono ugualmente lungo il suo viso. Quando li riaprì vide la maglietta di Seeu strapparsi. Fece un piccolo movimento come a voler intervenire, ma li separavano le punte di metallo. Indurì lo sguardo, voleva fidarsi di Seeu, sapeva che non si sarebbe fatta fregare, anche se non sopportava vederla in quelle condizione fra le braccia di un'altro uomo. Strinse i denti, doveva farsi forza e cercare di provare almeno un poco a far tornare in sé Kokujo, o almeno sperava che le sue parole in qualche modo lo raggiungessero, che il vero Kokujo lo sentisse, non avrebbe sperato nel suo perdono, voleva solo chiedergli scusa.
Intanto mentre Eloy si struggeva nei suoi sensi di colpa agiva quasi di istinto, muovendosi per poter fare qualcosa e prendere un pochino di tempo, così puntò le mani contro alcune punte (precisamente quelle sotto ai nemici che erano balzati sul tetto) per sollevarle dal terreno e spostarli verso l'alto con la massima forza che aveva in corpo, come se fosse lui stesso a manovrarli, intento a impalarli al tetto con le punte che riusciva a muovere grazie al suo campo magnetico a distanza, in grado di intrappolare gli oggetti come se fossero dentro ad un globo di magnetismo.
Mi dispiace amico mio.... Adesso però sei qui... si asciugò le lacrime con rabbia.
Imprigionato nel corpo del tuo nemico, non lasciare che prenda anche la tua anima. Liberati, questo non è il tuo posto, tu non meriti di fare lo schiavo in eternità per Falco. urlò le sue ultime parole pieno di speranza.. -
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La situazione era pessima. I suoi tentativi di tenere fermo Kokujo non servirono a niente, e per quanto avesse mollato subito le braccia mozzate con un moto di disgusto, queste si erano disciolte in una melma biancastra che aveva bloccato le sue. L'ennesimo memento a ricordarle che gli arti che una volta l'avevano stretta ormai non esistevano più. Strinse gli occhi e i denti, sussultando e rabbrividendo quando le strappò via il sottile top, esponendo i suoi seni minuti, resi turgidi dalla pelle d'oca che l'aveva avvolta. Si rigenerava con una velocità impressionante, proprio come tutti quei mostri che non facevano che aumentare. A niente servì l'attacco di Eloy, e se neanche il suo potere poteva niente, figurarsi cosa avrebbe potuto fare lei, con code che non avvelenavano niente. Stava rimuginando proprio su questo quando Oeufcoque riuscì a raggiungerla, tornando a unirsi a lei. Ma prima di attivare nuovamente il proprio potere, pronta a combattere disperatamente anche se sapeva non sarebbe servito a nulla... guardò Eloy. Aveva visto Apu accostarsi al suo orecchio ma non era riuscita a sentire tutto se non sprazzi del discorso. Vedere quell'espressione e il cenno diretto a Kokujo però le fece intuire qualcosa, spingendola a esitare. Aveva avuto in mente di tentare un attacco a sorpresa vista la posizione favorevole, ma era stata stupida. Semplicemente stupida.
È Kokujo la chiave. Il suo potere è l'unico che può distruggere tutte le creature in una sola volta. Eloy e Apu devono averlo capito. E adesso lo sapeva anche lei.
Gli occhi le si riempirono di lacrime nel vedere la tristezza di Eloy e sentire le sue parole, perché temeva che per quanto sincere, non sarebbero servite. Aveva già provato a comunicare con Kokujo e spingerlo a ribellarsi, ma lui era... diverso. La malvagità di Falco doveva averlo corrotto, quindi come potevano spingerlo a usare i suoi poteri contro di lui? Poteva ancora essere salvato? C'erano così tante cose che avrebbe voluto chiedere al vero Kokujo.... la prima delle quali era di perdonarla. Non provava più lo stesso odio di un tempo, non poteva, ed era vero che avrebbe potuto fare qualcosa. Invece si era imputata per non chiedere ad Eloy quasi niente di lui, se non notizie sparse. Si era impuntata per non rinvangare vecchie questioni così da non ricordargli del suo sciocco errore, dell'ultima volta che lei e l'ex guercio erano andati a letto insieme. Era stata egoista e stupida, e per quanto Kokujo in vita fosse stato un grandissimo bastardo, lei non aveva mai davvero voluto il suo male, soprattutto quando era venuta al corrente del fatto che avesse finalmente messo la testa al proprio posto. Cazzo, non aveva forse fallito ogni suo tentativo di ferirlo davvero anche prima che fosse così? E poi c'erano altre questioni da sistemare e di cui lui a quanto pareva conosceva le risposte. Chi erano i "loro" di cui aveva parlato? Eloy era in pericolo?
Seeu scosse la testa, sommersa da pensieri frenetici. Alla fine, prese una decisione. Chiuse gli occhi e quando li riaprì guardò Eloy e mimò con la bocca un "Perdonami", sperando che capisse che tutto ciò che avrebbe fatto di lì in poi era una bugia. Se (e solo se) si fosse rivelato impossibile comunicare con il vecchio Kokujo... allora lei avrebbe cercato di corrompere quello attuale. Cercando di non pensare al proprio orgoglio, si stampò in faccia un'espressione seria e, lentamente e senza fare movimenti bruschi, cercò di voltarsi verso il ragazzo così da avere la faccia davanti a lui. Per un attimo la visione del suo petto la distrasse, così alzò lo sguardo e mettendosi in punta di piedi, aderì con le curve minute al suo petto. Sperava che il contatto con il suo corpo risvegliasse qualcosa del vecchio Kokujo in lui, ma non poteva fare affidamento solo su quello. Abbassando la voce in modo sensuale (ma anche e soprattutto perché nessun altro la sentisse) gli avrebbe parlato all'orecchio. Avendo le braccia immobilizzate sperava che lui non fosse guardingo, perché per fare la follia che aveva in mente dovevano essere a contatto.
E se non vuoi farlo per loro, almeno ribellati per noi. Eliminare Falco e i suoi mostriciattoli ci sarà solo di vantaggio... perché io starò con te, Kokujo. Non l'ho fatto in vita e me ne sono pentita ogni istante. Perché le parole sgusciavano fuori così facilmente? Quindi ti prego... dammi la possibilità di rimediare. Farò tutto quello che vuoi, sarò una schiava ubbidiente e soddisferò ogni tua richiesta, anche la più perversa. E se aveva dei ricordi dei loro rapporti doveva sapere quanto ne fosse perfettamente capace. Ma sai che non possiamo stare insieme se c'è Falco di mezzo. Sai che continuerà a controllarti e ti farà tornare da lui come suo schiavetto. Io voglio il tuo corpo Kokujo... Voglio te. Ti prego, uccidi tutti quei mostri... e poi potremo goderci l'inferno insieme.
Sapeva di suonare poco credibile, ma contava sul fatto che Kokujo non fosse in sé e, anche se fosse stato abbastanza lucido da capire quanto mentisse, non avrebbe comunque potuto negare che Falco era d'intralcio a loro quanto a lui, perché poteva riassorbirlo nel proprio corpo quando voleva.
Chiudendo gli occhi, se il suo tentativo fosse andato a buon fine fino a quel momento, abbassandosi di nuovo gli avrebbe baciato il petto, proprio al centro dove doveva esserci il cuore, scivolando al contempo in una lenta carezza lungo il suo corpo, rabbrividendo di quel contatto (e non per il piacere). Disprezzava se stessa per quello che stava facendo, soprattutto davanti a Eloy, ma se c'era anche la minima possibilità che il tentativo funzionasse allora doveva provare. Per salvare tutti... magari anche Kokujo. Riattivando il suo potere ma lasciandogli tutto lo spazio per usare sia gli occhi che le braccia e -se avesse voluto- persino attaccare con lei appiccicata al suo petto, avrebbe preso a carezzarlo con le code per stuzzicarlo e stringerlo a sé, massaggiandogli la schiena proprio come avrebbe fatto con il proprio uomo. Per rendere la sua recita il più sincera possibile, tenne gli occhi chiusi e scacciò qualsiasi pensiero sul presente. Non c'era l'inferno, non c'era l'abile Apu, il simpatico Nazza o il brillante Traesto, né c'era Kokujo tra le sue braccia. Erano lei ed Eloy pronti a fare l'amore da qualche altra parte, lontano, lontanissimo... ma tremò di puro terrore nell'accorgersi che -nonostante la testa altrove- il suo corpo riconosceva il petto di Kokujo a contatto con il suo.
14/08: Eseguite piccole modifiche nel testo.
Edited by ~ Midori ~ - 14/8/2015, 18:38. -
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Eloy e Seeu riuscirono a fare perno su due sfaccettature della personalità di Kokujo: il suo orgoglio e la sua perversione. Solo due che gli erano state così vicine e che magari gli avevano anche concesso qualche sentimento serio potevano conoscerlo in quel modo, e questo giocò a loro vantaggio. L'espressione di Kokujo iniziò a mutare, da sorridente e inflessibile si deformò, come se all'interno della sua mente stesse nascendo un dissidio. Ma Kokujo non aveva una testa così complicata da poter dar vita ad un dissidio, quindi rieccolo sorridere malignamente come poco prima, afferrando il sedere di Seeu con il braccio destro, tanto per godersi la situazione. Si rivolse prima verso Seeu e poi ad Eloy, con un ton odi voce vagamente ambiguo.
Non sei mai stata brava a bluffare... e tu di sicuro faresti una brutta fine dentro alle docce di un campo militare con quei lacrimoni da femminuccia. Me la godo solo un pò, scusa...
Annuì stringendo un altro paio di volte il sedere di Seeu, magari ne stava abusando? In quel preciso istante, alle spalle di Falco si fece avanti un'altra presenza, osservando con attenzione attraverso la tela bianca non sarebbe stato difficile riconoscere la figura di Vidocq.
Che diavolo è tutto questo casino?
Falco si voltò verso di lui, rispondendogli con sufficienza.
Mah, niente di che, combattimenti e roba, tra un pò sistemo tutto i...
Neanche il tempo di finire la frase che Kokujo spalancò il suo arco nel braccio sinistro e preparò una tecnica speciale creata appositamente per colpire più nemici contemporaneamente. Un istante per acquisire ogni bersaglio utile, poi finalmente scoccò la pioggia di frecce. Falco non concluse mai il suo discorso perché ogni singolo nucleo venne distrutto in un istante, facendolo tornare ad una massa deforme bianca, disteso a terra e sconfitto. Le sue creature iniziarono a sciogliersi lentamente e come esse, anche Kokujo. Si adagiò sulle code della ragazza, mentre i suoi occhi diventavano bianchi e vuoti.
Cazzo, questo si che è imbarazzante... ho fatto il figo fino alla fine e ci ho rimesso... mi dispiace... non doveva finire così... però sono contento che se doveva finire male allora sia stato con voi. Grazie...
Sollevò la mano sinistra verso Eloy, avrebbe sollevato anche l'altra ma oramai era già sciolta.
Eloy... ti prego... cerca Rika... le Lanterne... non sono il pericolo più grande... c'è un organizzazione... che collabora con la Umbrella... prenderanno l'Impero...
Pochi istanti prima che potesse intavolare un discorso, il suo corpo venne totalmente sciolto in quella melma bianca più leggera dell'acqua, come se fossero nuvole liquide. L'anima di Kokujo scivolò via dalle mani di Seeu, sembrava che si stesse liberando ma in quel momento Vidocq sollevò la sua falce verso di essa, come a volerla rubare. L'anima si voltò verso di lui, ma prima di finire nella sua lanterna scomparve in una nube di fumo. Vidocq abbassò la falce distrattamente, come se ci fosse rimasto male.
Piuttosto che farsi prendere... ha preferito sparire?! Ma si può fare? Io...
Solo in quel momento Vidocq si rese conto di cosa stava succedendo: Falco era sconfitto, non aveva più alleati, ed era nella stessa stanza con il Monarca d'acciaio che lo odiava, Seeu che aveva buoni motivi per odiarli, Traesto e figlio con ottimi motivi per odiarlo e Apu, che forse non lo odiava ma dopo quello che avevano passato un moto di rabbia c'era di sicuro. Nazza e Apu afferrarono Traesto per le braccia in modo da assisterlo, e tutti e tre avevano uno sguardo decisamente lontano da quello dei sant'uomini. Vidocq percepì istantaneamente il pericolo, facendo un passo indietro.
No un attimo... parliamone. Io devo organizzarlo il campo di battaglia, non sono un combattente come voi!
Era giunto il momento di prendersi una rivincita... forse.. -
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Non ci aveva sperato per niente, era già pronto a combattere in tutti i modi possibili, ma a quanto pare le sue parole, combinate con quelle di Seeu erano riusciti a far breccia nell'anima di Kokujo raggiungendolo. Gli bastò guardarlo negli occhi per capire che era tornato in sé. Per un solo attimo sperò che potesse farcela, che poteva portare via con sé anche Kokujo, così speranzoso guardò le frecce che mettevano fine a Falco e a tutti i nemici presenti. Sembrava fatta e stava già per gioire alla nuova speranza, ma il corpo di Kokujo si sciolse assieme a quello di Falco ricordandogli l'amara verità: era troppo tardi. Strinse i denti con forza, cercando a tutti i costi di frenare un urlo di rabbia. Falco era sconfitto, ma avevano perso Kokujo probabilmente per sempre. Per quel motivo quando Vidoq cercò di prendere l'anima del suo amico lo fulminò con lo sguardo. Stava esagerando! Al danno voleva anche aggiungere la beffa? Imperdonabile. Anche se poteva dare qualche preziosa informazione dopo le parole dette da Kokujo, non gli importava più. Voleva riempirlo così tanto di botte da trasformarlo in una poltiglia di sangue e carne informe. Dopotutto era tutta colpa di quell'uomo se le cose stavano andando di merda e i suoi amici morivano uno dopo l'altro. Era stato lui a divertirsi a metterlo contro la sua amica nascondendo le sue fattezze per costringerlo a farle male. Eloy non aveva mai desiderato così tanto uccidere qualcuno come in quel momento. Lui che di solito viveva alla giornata pensando che si poteva vivere serenamente e felici inseguendo i propri sogni, in quel momento era diventata un'altra persona. Piena di un rancore represso che stava per scatenarsi sulla persona che riteneva responsabile di tutto il suo dolore.
Manipolò esattamente come prima le punte ancora presenti sul terreno per sollevarne con l'uso del campo magnetico a distanza, che copriva almeno 5 metri di diametro, le lanciò contro Vidoq per costringerlo a fare qualcosa, muoversi, scattare qualsiasi cosa pur di poterlo incalzare con tutta la sua forza.
Seeu non farlo scappare! urlò pronto a intervenire subito dopo Seeu. Attaccato da due fronti diversi Eloy avrebbe cercato una breccia nelle mosse di Vidoq per sparargli contro un grosso laser, sfruttando la mano ancora ricoperta di metallo che aveva usato poco prima.. -
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Ce l'avevano fatta. Qualcosa aveva risvegliato il vero Kokujo, e per una volta sentire il suo tono canzonatorio fu musica per le sue orecchie. Cercò di staccarsi subito dal suo corpo con un sospiro di sollievo, ma si ritrovò ancora più vicina a lui che le tastava le natiche. Un brivido familiare le salì su per la colonna vertebrale ma il cervello lo represse subito mentre si rammentava che quel tocco non apparteneva ad Eloy. Erano sensazioni vecchie ed estranee, e subito subentrò l'irritazione. Avrebbe voluto schiaffeggiarlo ma si limitò a guardarlo male. Si illuse che una volta tornato sarebbe rimasto, si illuse di averlo salvato e si soffermò più del dovuto sul pensiero che, tolto di mezzo Falco, gli avrebbe potuto assestare un calcione sulle gonadi e sarebbe stata persino in grado di ghignare dispettosa e trattarlo come un amico...
Quanto, cazzo, poteva essere, stupida? Non ci sarebbe stato nessun lieto fine. Non c'era mai un cazzo di lieto fine in quel fottuto mondo e certo non c'era posto per la vittoria totale all'Inferno. Falco sparì, ma lei non fece in tempo a voltarsi grata verso Kokujo che l'immagine che aveva di lui, il ricordo del suo ghigno canzonatorio, del suo tocco, si sciolse letteralmente tra le sue mani. E lei poté solo guardarlo e scuotere la testa, cercando di stringerlo ancora a sé nonostante ormai fosse per metà liquido. Quando nominò Rika le si strinse il cuore, non per gelosia, affatto, ma perché era triste scoprire che aveva davvero rimesso la testa a posto... poco prima di morire. La sola idea che sparisse per sempre le opprimeva il petto, e faceva un male cane. Gridò un "no" disperato, ormai in lacrime, poco prima che tutto ciò che rimaneva di lui diventasse liquido. Vedere la sua anima svanire fu come se dentro di lei un interruttore si spegnesse. Registrò solo in lontananza, da qualche parte, la venuta di Vidoq. Non c'era più la missione per la salvezza di Traesto, il ricongiungimento a Eloy, Oeufcoque che le ripeteva di stare calma. C'era solo... rabbia. Quella sensazione che una volta l'aveva inghiottita totalmente e dominata ogni giorno. Avrebbe voluto avere un cadavere su cui infierire, quello di Falco, quello di una delle sue creature, quello di una qualsiasi delle lanterne o, ancora meglio, quello di uno qualsiasi dei membri dell'organizzazione misteriosa nominata da Kokujo prima di sparire. Avevano dei nuovi nemici. Lei di certo li avrebbe cercati... ma per il momento, aveva anche di meglio: Vidoq. Non ci fu praticamente bisogno di ascoltare Eloy, perché il suo corpo si mosse subito, dominato dall'istinto. Avrebbe sfruttato i movimenti di reazione della lanterna, quali essi fossero, per colpirlo con tutte le code che aveva a disposizione, allungandole tutte e nove al massimo della loro velocità e con tutta la brama di uccidere che provava. Non avrebbe risparmiato un solo punto vitale, né tanto meno gli arti, mirando a colpirlo almeno una volta tenendo le code distanti tra loro di qualche centimetro cosicché in un modo p nell'altro avessero più possibilità di andare a segno. Poteva essere immune anche lui al suo mercurio ma a quel punto della questione semplicemente non stava ragionando. Desiderava solo colpirlo con ogni forza e avrebbe usato il metodo più veloce che aveva per tentare di farlo nel modo più efficiente possibile, a malapena conscia che, comunque andasse, anche Eloy non intendeva lasciare andare quel mostro e i loro attacchi si sarebbe incrociati.
Tu... devi... CREPARE!
E benché umana nella sua forma di anima, la sua voce risuonò atona e glaciale proprio com'era sempre stata in vita.. -
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La tensione che si era generata a quel punto era palpabile, tutti in quel posto avevano un buon motivo per sfogarsi su Vidocq e questo lui lo aveva capito benissimo. Le sue ginocchia tremavano vistosamente, quante altre volte lo avrebbero visto in quel modo? La sua strategia era andata totalmente a farsi benedire e adesso... era impotente. Quando Eloy e Seeu scattarono, anche i loro compagni di squadra non furono da meno, iniziando subito ad incalzarlo.
Fermatelo!
Vidocq si strappò rapidamente il mantello di dosso usandolo come scudo di fronte a sé per confondere gli attaccanti e riuscire a schivare il primo attacco con una certa facilità, con solo l'armatura e la maschera a proteggerlo la sua lunga chioma rossa era piuttosto evidente. Si fiondò lateralmente verso il nulla, inutile scappare, era in trappola dopotutto! E invece sembrava proprio intenzionato a filarsela con ogni mezzo a sua disposizione, utilizzando le sue lanterne per proiettare una portale di uscita dall'inferno.
Maledizione non ho tempo di programmarlo... dovrò improvvisare...
Traesto colse immediatamente la palla al balzo per poter dare il giusto suggerimento ai suoi compagni.
E' la nostra via d'uscita! Inseguiamolo!
Vidocq si lanciò nel portale, continuando la sua folle corsa e seguendolo, i viaggiatori infernali sarebbero finalmente usciti dall'abisso, ritrovandosi in un luogo seppur non più luminoso quantomeno più sicuro. Era un lungo corridoio immerso nella penombra, illuminato solo da qualche fortuito raggio. Vidocq correva a perdifiato inseguito da ogni singola goccia di odio che aveva seminato sul suo campo, ricevendo in cambio tempesta. Nonostante tutto era una gazzella, sembrava destinato ad essere perso di vista, ma proprio mentre il portale si richiudeva alle spalle dei fuggitivi, ecco che al primo angolo avvenne qualcosa di totalmente inaspettato. Una figura nota un pò a tutti si fece avanti all'oscurità, indossava solamente un paio di mutande molto bianche e un lungo cappotto nero, lacero. Anche lui era accompagnato da una lanterna, ma al posto della falce aveva un asciugamano sull'avambraccio e uno spazzolino da denti infilato in bocca. Vidocq si voltò verso di lui, i loro sguardi si incrociarono e il professore dai capelli bianchi si ritrovò estremamente sorpreso. Non quanto Traesto però, che vide molte delle sue ipotesi volatilizzarsi nel nulla. Ci fu quell'interminabile momento di stallo, pur non vedendo la sua faccia Vidocq sembrava chiedergli aiuto, ma qualcosa di inaspettato avvenne. Repentino come un fulmine, Thresh sollevò la gamba destra assestando un violento pestone sul petto di Vidocq, scagliandolo all'indietro e facendo comparire alle sue spalle una Iron Maiden che lo inghiottì, impalandolo probabilmente sulle sue punte. Il professore appoggiò il piede a terra con una certa perplessità, per poi togliersi lo spazzolino da denti dalla bocca e voltarsi verso gli inseguitori con uno smagliante e dentifricioso sorriso.
Ne ho preso uno grosso mi sa.
Lo stupore dei presenti fu non poco, specialmente quello di Traesto che pensava che oltre quella maschera si nascondesse proprio il professor Carnovash, e invece ironia della sorta li aveva addirittura aiutati a catturare il loro nemico. Senza esitare Apu si fiondò sulla vergine di ferro, spalancandola con tutta la forza che aveva in corpo, scoprendo purtroppo che di Vidocq non era rimasto niente, semplicemente si era volatilizzato con uno dei suoi soliti trucchi di magia. L'immortale gridò furioso, sbattendo energicamente una delle ante della macchina della tortura fino a farla rimbalzare.
Non è possibile! E' scappato di nuovo e ci ha lasciato con niente in mano!
A quel punto intervenne di nuovo Traesto che si fece avanti con occhio analitico.
Non così in fretta amico mio... forse il professore ci ha dato una speranza.
L'indice e lo sguardo di Traesto puntavano su una delle spine più acuminate e sporgenti. Sulla sua impercettibile punta, quasi a meno di un millimetro di spessore, c'era quella che somigliava ad una macchia rossa. Quello era il sangue di Vidocq.
Comandante presto... è il momento di allertare la scientifica. Intanto noi ci occuperemo di legare di nuovo l'anima di Seeu al suo corpo. Avrò bisogno dell'aiuto di tutti, mi raccomando professore: ci serve quella macchina...
Thresh alzò le spalle, tornando a lavarsi i denti con una certa indifferenza, mentre Nazza e suo padre si preparavano per rigenerare il corpo di Seeu e legarlo di nuovo alla sua anima. Forse per il momento Vidocq era scappato, ma prestissimo avrebbero scoperto chi era, poco ma sicuro.CITAZIONEMISSIONE COMPLETATASPOILER (clicca per visualizzare)NB: i colori sono stati scelti casualmente
MALEDIZIONE! *sbatte violentemente in giro* Che ti è saltato in mente di fare? Non possiamo mandare a monte tutto così! Lo scopriranno!
E tu, invece? Il tuo piano perfetto mi è sembrato un tantino imperfetto. Dovresti ringraziare il tuo fratellino per l'aiuto che ti ha dato...
Non è servito a niente! Hanno tutto quello che gli serve! Hai dimenticato che sono umano?!
Rilassati... ho la persona che fa al caso nostro. Avrai esattamente quello che ti serve. Non sei l'unico ad avere buone idee fratellino e forse, in quanto ad amicizie preziose, io sono messo molto meglio di te.... -
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Concatenare gli attacchi non servì a nulla, Vidoq era abbastanza abile da schivarli tutti, o chissà magari più che abilità era proprio la paura ad averlo aiutato a muoversi così velocemente. L'unica cosa che potè notare Eloy in quel inseguimento folle era la folta chioma rossa di Vidoq. Sul momento non ci fece molto caso, ma presto quel colore poteva essere un buon indizio per cercare la spia fra di loro. Senza alcuna esitazioni Eloy e gli altri seguirono le parole di Traesto tuffandosi nel portale, ma l'unico pensiero di Eloy era quello di prenderlo, più gli sfuggiva più la rabbia saliva e lo faceva correre veloce. Eloy non riconobbe il posto in cui finirono, ma riconobbe subito Thresh. Il professore che faceva parte delle lanterne e che era stato prosciolto perché non vi erano prove concrete su di lui o sul fatto che stesse agendo contro l'impero. C'era stato un periodo in cui aveva creduto che Thresh fosse Vidoq, ma adesso quei due erano nella stessa stanza assieme e come se non bastasse, il sospettato Thresh aveva provato a catturarlo con un sarcofago spuntato dal nulla. Solo per pochi secondi la sua antipatia per quell'uomo si abbassò. Erano riusciti a fermarlo finalmente. Apu lo precedette, prima che Eloy si avventasse sulla vergine d'acciaio mostrando ancora una volta la delusione più totale nel cuore di Eloy. Non riuscì a trattenere la rabbia, imprecò in spagnolo, dando un calcio sulla vergine di ferro. Avrebbe voluto spaccare tutto quanto con le sue mani, magari anche spaccare la faccia a Thresh, giusto così per sfogarsi. Tuttavia sapeva che era inutile, e si sentì gli occhi puntati addosso, si trattenne, ma la rabbia non passò. Imprecò ancora sentendosi sempre più scoraggiato. Traesto però diede nuova speranza a tutto il gruppo facendo notare il sangue sulle lame del macchinario. Istintivamente Eloy si voltò subito a guardare Thresh per vedere la sua reazione. Facevano parte della stessa setta: perché mai ostacolarsi a vicenda? Gli suonava così strano... e se invece quel macchinario lo avesse salvato? Cercò di scrutarlo e capire se stesse nascondendo qualcosa, ma non sembrò battere ciglio, e diede volentieri il macchinario per la raccolta del campione. Chi diamine era quell'uomo? Invece di sentirsi sollevato per quella dimostrazione di "fede" verso il regno, Eloy nutriva sempre più dubbi.
Alla fine rimase in silenzio e osservò Traesto prendere il campione. Quando finalmente portarono il corpo di Seeu davanti alla sua anima, Eloy sembrò gettare tutto quanto alle spalle. In apprensione attese che la sua donna riprendesse i sensi. Forse non era riuscito a vendicarsi di Vidoq, ma erano riusciti a riportare Traesto indietro ed era riuscito a ritrovare Seeu prima che potesse essere troppo tardi. Troppe emozioni in così poco tempo, perfino un monarca allenato iniziava a sentirsi stanco.
Quando finalmente Seeu riaprì gli occhi la strinse a sé, fregandosene altamente del fatto che non dovevano far capire in che rapporti erano. Seeu era sana e salva e poteva riabbracciarla. Niente aveva più importanza di quello. Le sue braccia tremavano e non sembrava volerla mollare presto. Aveva rischiato di perderla per sempre, si sentì un completo idiota. Aveva fatto il grand'uomo dicendole che avrebbero combattuto insieme che avrebbero cambiato il mondo insieme e invece il nemico per poco non portava via anche lei. Carezzò i suoi capelli, portandoseli al naso per respirarne il loro odore, poi la abbracciò di nuovo forte a sé.
Scusa, per poco.... non riuscì nemmeno a finire la frase, come se avesse avuta la paura folle che dicendolo prima o poi si potesse avverare.
E' tutta colpa mia.le sussurrò poco prima di raccoglierla da terra con le sue braccia e portarla ovunque servisse per farla stare meglio..
