Il postino addà murì

Grazie e buona serata.
Una frase decisamente normale, di uso comune specialmente in ambito lavorativo, specie se accompagnato da uno smagliante sorriso commerciale. Una quotidianità per circa il 95% delle persone al mondo, escludendo bambini e disoccupati. E come tale doveva rimanere. Guai se un tuo superiore ti scopre in atteggiamenti non professionali sul posto di lavoro, specie davanti ad un cliente. La si poteva considerare una vera e propria regola del business: "sorridi e ringrazia". Si sa però, che come tutte le regole esistono delle eccezioni, delle situazioni durante le quali è impossibile rispettare questa regola. Questo era ciò che successe ad un povero cassiere di una rinomata catena di fast food stile americano, che da più di mezz'ora stava combattendo con quello che probabilmente era da considerarsi il cliente più problematico della sua vita. Bella, formosa e affascinate. Tutte caratteristiche che avrebbero fatto girare la testa di qualsiasi uomo in salute, specie se esposte in maniera così esplicita. Orecchie e coda erano alla stregua di un semplice accessorio, al quale in pochi avevano fatto realmente caso. Soltanto le menti più perverse si chiedevano da dove spuntasse fuori quella lunga e soffice coda bionda, gli altri avevano accettato quel piccolo extra come parte di un cosplay ben fatto. Soltanto chi vi aveva interagito poteva comprendere la reale natura di quella bellezza esotica. Difatti il povero cassiere, una volta conclusa quella estenuante battaglia gli venne concessa un'uscita anticipata dal lavoro, e perché no anche qualche giorno di mutua. E tutto questo grazie ad una semplice ragazza il cui senso comune era pari a zero. Il nome di questa ragazza è Lulu.
Con un breve gesto della mano, la giovane salutò il gentile cassiere che l'aveva aiutata per tutto il tempo, uscendo da quel grosso negozio che aveva avuto la sfortuna di averla come cliente. In mano teneva due grossi sacchetti, dai quale si poteva veder uscire del lieve fumo. Era inutile dire cosa ci fosse dentro, anche se era meglio specificare quanti: sessantatre panini extra large, tutti super conditi con salse di qualsivoglia tipo e imbottiti con tutto il ben di dio possibile e immaginabile. Sessantadue per la precisione, dato che uno era già finito vittima della sua ingordigia. Chiunque l'avesse vista in quel momento avrebbe pensato che avesse fatto compere per un party, ma la realtà era ben diversa. Tutta quella roba era solo ed esclusivamente per lei. Cominciò così una lunga passeggiata illuminata dalle luci artificiali della capitale romana, e costellata da macchie di ketchup che cadevano nei posto più disparati, pulendosi laddove era possibile. La camminata durò circa una dieci minuti, tempo più che sufficiente per la giovane per mangiare almeno sessanta dei suoi super hamburger extra large. Gliene era rimasto ancora qualche d'uno e poi aveva finalmente finito la sua "normale" cena. Stava per addentare il suo sessantunesimo panino, quando qualcosa di decisamente insolito attirò la sua attenzione. Un uomo ben vestito che, in mezzo ad una lunga fila di macchine di cui adesso non gli veniva il nome stava addentando un piccolo foglio di carta in preda alla rabbia. Lo guardava incuriosita dal suo gesto, e anche un po' dubbiosa sulla fattibilità di quello che stava facendo. E come era prevedibile il primo commento su quella scena così inusuale non poteva essere che di quel pozzo senza fondo che la gente si ostinava a chiamare stomaco.
Chissà se la carta è buona da mangiare.
Certo, perché aver svaligiato un fast food non era sufficiente per placare il suo immenso appetito. Adesso anche la carta gli faceva venire fame. Motivo in più per cui Lulu dovrebbe restare il più lontano possibile dalle biblioteche. Un'altro commento più timido ma nettamente più razionale venne fatto dal suo minuscolo cervellino da lupo che si ritrovava.
Forse avrà fame.
Decisamente un commento più sensato del primo. Abbassò un attimo lo sguardo su ciò che aveva in mano, spostandolo in seguito sull'ultimo panino rimastogli. Inutile dire ciò che una bonacciona come lei stava pensando in quel momento. Aveva mangiato a sufficienza per placare anche se solo in parte la sua immensa fame, quindi non aveva problemi ad offrire i suoi due panini a tre strati a quello sconosciuto, che in preda ai morsi della fame si era messo a mangiare addirittura la carta. Il dubbio sulla bontà di quel nuovo tipo di pasto ogni tanto risorgeva, ma non era quello il momento di pensare ad un nuovo possibile menù a base di fibre. Senza pensarci due volte si avvicinò al biondino sconosciuto, sventolando il panino che aveva in mano con nonchalance, pronta ad offrirglielo in qualsiasi momento.
Ehi tu! Per caso hai fame!? Se vuoi posso dati il mio panino!
Inutile dire che svariate gocce di ketchup finirono per cadere sul formoso corpo della giovane lupacchiotta, costringendola a tirare su quel ben di dio con un semplice gesto del dito, per poi ovviamente mangiarselo senza la minima esitazione. Buona fortuna Eloy. Ne avrai bisogno dato che stai per scontrarti con l'essere con meno buon senso di tutto il creato.

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Da quando in qua Lulu da l'impressione di essere una guerriera sanguinaria che vede uno, ci combatte e se ne va? Mi aspetto una bella rola a seguito del combattimento. E ovviamente anche prima.

Sembrava quasi una blasfemia detto da lei, ma la risposta datagli dal biondino mangia-carta era veramente strana. Stando con gli umani aveva più o meno imparato a capire le loro reazioni tipo, specie in situazioni semplici come quelle. Erano molte le possibili reazioni che quell'uomo avrebbe potuto avere alla sua innocente quanto invasiva domanda, e altrettante erano le possibili risposte. Però nessuna di queste comportava un colorito ciano seguito da un caduta arrestata tempestivamente dalle ginocchia. Senza contare poi quei simil-versi che continuava a fare. Sembrava quasi dicesse "sfuoco", ma era un verso talmente criptico che era già un miracolo capirne le parole. Soltanto lo sguardo sembrava suggerirgli qualcosa. Disperato, quasi fosse sul punto di morire. Certo che era davvero strana come risposta, e anche così non riusciva a capire se volesse il suo panino o meno. Lulu lo guardò un po' confusa, non capendoci un accidente di quel che stava facendo. Si abbassò piegandosi sulle ginocchia, arrivando con lo sguardo allo stesso livello del mangiatore di carta. Lo guardò un'altro po' cercando di decifrare quella criptica risposta, emettendo un lungo suono con le labbra. Niente da fare, non ci capiva un acca di quel che passava per la testa di quell'uomo, ne tanto meno riusciva ad interpretare quegli strani versi seguiti da altrettanto strani gesti. Probabilmente ci avrebbe capito di più se avesse usato dei segnali di fumo. Arresasi alla sua ignoranza, la ragazza-lupo provò a riformulare la domanda, nella speranza di ricevere una risposta più chiara.
Non ho capito. Lo vuoi il mio panino? Guarda che non ho problemi a dartelo.
Magari fosse un semplice panino il suo problema al momento. Il povero uomo continuava imperterrito a rantolare cercando di dire qualcosa di incomprensibile, nella vana speranza che la ragazza capisse quello che stava passando. Lulu riprese a guardarlo, in attesa di una risposta che non accennava ad arrivare. Passò una decina di secondi così, tempo più che sufficiente per l'uomo per finire all'altro mondo, finché non gli arrivò una specie di illuminazione. Per tutto il tempo continuava a guardare quegli strani gesti non capendoci un tubo, avendo però uno strano senso di dejà vu. Solo in quel momento si accorse che quello era lo stesso sguardo che faceva lei si e no sei volte a settimana, quando finiva per farsi andare di traverso qualche cosa per la troppa ingordigia.
Ohhhh~ Adesso capisco.
Finalmente era riuscita a decifrare quell'enigmatico messaggio, dandogli un significato più che normale. Il mangiatore di carta stava dicendo "Aiutami!! Aiutami!!", oppure "Sto' soffocando!!". Ora si che tutto aveva un senso. In effetti il colore violaceo che aveva improvvisamente assunto la pelle e quei gesti disperati avrebbero dovuto fargli intuire qualcosa.
Potevi dirmelo subito che ti stavi ingozzando con la carta!! Non preoccuparti, adesso ti do' una mano!
Se fossi in lui invece mi preoccuperei eccome. Alzò la mano al cielo con fare vagamente teatrale, per poi abbassarla di colpo manco fosse l'arbitro di una corsa ad ostacoli. Un colpo secco alla schiena, all'altezza dei polmoni, abbastanza forte da fargli sputare immediatamente la pallina di carta che aveva semi-ingurgitato, e in altre circostanze anche uno o due polmoni. Adesso la domanda era: sarà riuscito il misterioso mangiatore di carta a non schiattare mentre Lulu si faceva le sue lunghe seghe mentali?

Il colpo fu forte e deciso, sufficiente per costringere il colpevole di quell'assurdo omicidio a venire allo scoperto. La pallina di carta rotolò malamente per terra, appesantita com'era dalla saliva del ragazzo. Non arrivò nemmeno ai piedi della giovane per quanto era pesante, e il colpo che gli aveva dato era decisamente potente. Il biondo riprese così a respirare, cercando di recuperare tutta l'aria che gli era mancata fino ad un'attimo prima. Quell'imprevisto l'aveva letteralmente sfinito, al punto che cadde a terra esausto. Stava ancora respirando affannosamente, ma era riuscito a recuperare abbastanza energie da potersi rimettere in piedi. Non gli ci volle molto, ma quella manciata di secondi fu sufficiente per permettergli di combinarne un'altra delle sue. Vedere la pallina di carta rotolare per terra gli fece tornare in mente quella assurda domanda che si era posta non appena vide il biondo mentre si ingozzava con quel foglio di carta, portandolo quasi alla morte: la carta era buona da mangiare? Una domanda che una persona comune non si sarebbe mai fatto, per questioni di buon senso. Lulu però non sapeva nemmeno che cosa fosse il buon senso, e ovviamente domande così ridicole se le poneva. Fissò quella pallina imbevuta di saliva per un pò, quasi la stesse studiando, per poi senza alcun esitazione prenderla in mano e cacciarsela in bocca. Chissenefrega del terriccio che ci era andato a finire sopra, ma sopratutto chissenefrega del fatto che fosse fradicia della saliva di un completo sconoscuiuto. La curiosità era troppa, e quando c'era di mezzo lei il buon senso poteva anche andare a farsi benedire. Non che normalmente Lulu pensasse a queste piccolezze, ovviamente. La masticò per un pò, cercando di studiarne e capirne il sapore. E infine dopo averla maciullata per bene la mandò giù, dando subito il suo responso.
Mmm~ Non ha molto sapore. Sembra quasi che non ne abbia affatto.
E mentre lei esprimeva il suo assurdo giudizio l'affamato biondino si era rimesso in piedi, ringraziandola per il tempestivo aiuto. No, non era per niente tempestivo, ma lasciamo perdere su questo punto, sennò finiva che invece di ringraziarla la denunciava.
Non c'è bisogno di ringraziarmi, l'importante è che tu stia bene!
Disse con un sorriso ingenuo ma allo stesso tempo spontaneo. Per lei era una cosa più che naturale, e non c'era alcun bisogno di ringraziamenti. L'avrebbe fatto per chiunque. Intanto il giovane allungò la mano verso di lei, facendole sorgere qualche dubbio iniziale. Non si era ancora abituata a quelle formalità tipicamente umane, e per questo ci mise un pò a capire cosa stesse facendo. Poi però capì, e senza alcun indugio gli strinse la mano, presentandosi a sua volta.
Io sono Lulu!
Diceva di chiamarsi Eloy, un nome che ovviamente non avea mai sentito. Figurarsi se lei si interessava di politica o leggeva i giornali. Per lei era una persona completamente normale, come quei mangitori di carta che si vedono tutti i giorni passeggiando per strada. E probabilmente anche se gli avesse detto che ruolo svolgeva non avrebbe capito di che si trattava. E a proposito di mangiatori di carta, si era appena ricordata di cosa gli aveva chiesto poco prima del piccolo ma mortale incidente di poco prima. Senza pensarci troppo su la giovane lupacchiotte cambiò subito argomento, tornando a parlare subito di cibo. Che strano, eh?
Allora, hai fame? Se vuoi ti dò il mio panino. La carta non è molto saporita.
Certo che no! Era già tanto se veniva considerata commestibile, figurarsi saporita. Ma questo certo Lulu non poteva capirlo. Per lei c'era soltanto un tizio affamato che in preda ai morsi della fame si era ingozzato di carta fino allo soffocamento. E di certo non poteva stare a guardare una persona mentre moriva di fame.

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C'è sempre una prima volta.

Una risposta un po' titubante, che inizialmente lasciò un po' perplessa Lulu. Non avrebbe detto niente se avesse semplicemente rifiutato la sua offerta, ma quel "non più" gli dava da pensare. Possibile che un pezzo di carta che nemmeno era riuscito a mandare giù avesse saziato la sua fame? Quando l'aveva intravisto all'inizio sembrava veramente furibondo, quasi non ci vedesse più... dalla fame. Eppure adesso declinava un offerta tanto golosa senza troppe remore, con un vago ma percettibile senso di schifo. La giovane lupacchiotta lo guardò un attimo confusa e incuriosita allo stesso tempo, inclinando la testa come suo solito.
Sicuro? Guarda che non mi offendo.
Provò a chiederglielo un'ultima volta, nella speranza che cambiasse idea. Se c'era una cosa che non voleva assolutamente vedere era la gente che moriva di fame. Avrebbe fatto di tutto per poter dare anche un singolo pezzo di pane a chi ne aveva bisogno, arrivando addirittura a rovesciare la terra. In senso metaforico ovviamente. Lei era golosa, una mangiona di prima categoria, ma non era avida e sapeva condividere il cibo con chi ne aveva bisogno. Anzi, forse era proprio per questa sua continua fame che capiva meglio di chiunque altro cosa significasse avere a che fare con i morsi della fame, ed era un'esperienza che non avrebbe mai augurato a nessuno. Questo però non sembrava essere il caso di Eloy, che avrebbe continuato a rifiutare anche la sua seconda offerta, costringendo la sua benefattrice a rinunciare. Non poteva farci niente, dopotutto anche se non lo sapeva era proprio lei con le sue stramberie ad avergli fatto passare la fame.
Beh, se proprio non lo vuoi allora lo finisco io.
E senza troppi complimenti riprese quella che un normale essere umano avrebbe considerato un'impresa titanica: mangiare il suo sessantaduesimo panino, nonché il penultimo di quella sua "normale" cena. Un singolo morso e più della metà di quel panino extra large era andato a farsi benedire, finendo vittima dell'ingordigia della ragazza-lupo. Non gli ci volle molto che con un forte rumore di gola la giovane lupacchiotta mandò giù tre quarti del panino, liberando la bocca per l'ultimo e misero quarto rimasto. E mentre lei finiva di mangiare, il biondino di fronte a lei cominciò attaccando bottone con un complimento, seguito a ruota da una domanda classica, che Lulu si era sentita fare molto spesso. Mandò giù l'ultimo boccone di quel panino, prestandosi a tirar fuori dal sacchetto da carta l'ultimissimo panino di quella serata, sacchetto che ovviamente era marchiato con il logo di una famosa catena di fast food, che avrebbe tolto ad Eloy parecchi dubbi sulle abitudini culinarie della sua salvatrice, ma questo era un'altro discorso.
Certo che mi piace combattere! Al mondo non c'è niente di più divertente!
E detto questo la giovane riprese il suo ultimo assalto, addentando il suo sessantatreesimo panino di quella serata. Con quello si poteva finalmente dire conclusa la sua cena lunga ed insana cena, penultimo pasto prima di andare a dormire. Si, avete capito bene: il penultimo. Non sia mai che dopo un pasto del genere Lulu salti il suo proverbiale spuntino di mezzanotte. Sarebbe una bestemmia alla fame. Se Eloy voleva rimangiarsi le sue parole e accettare finalmente l'offerta della sua benefattrice questa era la sua ultima chance, altrimenti sarebbe rimasto a bocca asciutta.

E dunque anche l'ultimo solitario panino fu vittima dell'ingordigia della ragazza-lupo, che senza attendere oltre lo addentò, mettendo così la parola fine alla sua "normale" cena. Per concludere veramente l'opera avrebbe duvuto ripulirsi di quelle macchie che addobbavano viso e corpo, oltre che buttare via quel sacchetto di carta che gli era rimasto in mano, ma una cosa alla volta. Prima doveva rispondere alla proposta fattagli dal biondo, che a quanto pare stava cercando gente forte e che sapeva combattere. E ovviamente come non fare questa proposta ad una persona come lei, specie dopo la precedente risposta che gli aveva dato. Se gli piaceva combattere allora questo doveva essere un motivo più che sufficiente per convincerla ad entrare in quella cerchia di persone che ambivano a diventare sempre più forti. La risposta di Lulu a quella proposta sembrava quasi scontata, ed Eloy l'aveva intuito. Ciò che però non poteva immaginarsi era che la sua giovane promessa aveva già le idee chiare in merito. Le sue esperienze passate l'avevano portata ad una decisione che sembrava quasi contraddittoria, blasfemica quasi. Lei non sarebbe entrata in nessun gruppo, ne si sarebbe unita a nessuna causa in particolare. E il motivo era uno solo.
Sembra divertente, ma non posso accettare. Preferisco continuare a girare per il mondo alla ricerca di persone sempre più forti da sfidare e combattere. Rimanere in un unico posto non è proprio il massimo per migliorare.
Stando al suo villaggio natio Lulu aveva capito l'importanza del muoversi, di quanto girare il mondo fosse importante se si voleva diventare veramente più forti. In breve tempo aveva raggiunto la vetta, diventando la più forte di tutto il villaggio. E una volta che divenne la più forte ovviamente non ebbe più l'occasione di migliorare realmente. Quando raggiungi la vetta non hai più alcun obiettivo, nessun punto di riferimento o stimolo che ti spingesse a diventare sempre più forte raggiungendo vette sempre più alte. Aveva capito che stando ferma in un unico punto non sarebbe mai diventata realmente forte, e che se voleva veramente migliorare doveva uscire da quel piccolo mondo chiuso che era il villaggio ed esplorare il mondo, alla ricerca di persone sempre più forti con cui confrontarsi. Per questo semplice motivo Lulu non voleva unirsi a nessuno gruppo o causa. Stare "fermi" significava porsi dei limiti, mentre "muoversi" significava avere la possibilità di cambiare in meglio. Ed era proprio per questo motivo che aveva rifiutato l'offerta di Eloy. Questo però non voleva dire che la giovane lupacchiotta non era disponibile per qualsiasi cosa lui avesse bisogno. Se c'era da aiutare lei c'era sempre, e non si sarebbe mai tirata indietro, non importa la situazione. Non unirsi stabilmente ad alcuna causa, ma aiutare ovunque fosse possibile. Questa era la politica di Lulu. Ovviamente aveva confuso le parole di Eloy, dato che non aveva mai parlato di stare fermi in un punto, ma questa era colpa della sua testa bacata, non del giovane.
Se però hai bisogno di me non esitare a chiedere. Sarò felice di darti una mano per qualsiasi cosa.
Un paio di amichevoli pacche sulla spalla e un sorriso genuino e rassicurante. Con questi due semplici gesti la giovane avrebbe fatto capire all'improvvisato talent scout quale era la sua semplice e ottimistica linea di pensiero. E non si faceva problemi a dire cose del genere ad uno sconosciuto, perché il suo sesto senso gli diceva che il biondo era una brava persona che non farebbe mai del male a delle persone innocenti. Poteva stare tranquilla dunque, dato che il suo sesto senso non sbagliava praticamente mai.

Eloy non poteva capire. Per lui il ragionamento di Lulu poteva anche essere contraddittorio, ma in realtà era esattamente il contrario. Solo che lui non poteva capirlo. Di solito chi come lui combatte per una specifica causa non ha interesse per nient'altro, e anzi potrebbe benissimo vedere chi la pensa in modo diverso dal suo come un nemico da abbattere. Lulu non era così. A lei non importava le motivazioni che spingevano una persona a fare determinate cose. Se rientrava nei suoi limiti etici e morali, lei era disposta ad aiutare chiunque, senza esitazione. Non importa di che razza, nazione di appartenenza o religione tu sia. Aiutava tutti senza un inclinazione particolare per una causa piuttosto che per un altra, non faceva distinzioni o preferenze. Per questo motivo non si univa nemmeno ad un gruppo in particolare, o rimaneva mai nello stesso posto troppo a lungo. Un combattente fedele ad una determinata fazione non avrebbe mai potuto capire il modo di vedere le cose di Lulu.
La risposta di Lulu però non soddisfò il biondo, che sentendo le ragioni della lupacchiotta cercò di spiegarsi meglio, dicendole che anche unendosi al suo gruppo non sarebbe rimasta ferma in un unico posto come credeva lei, anzi, che era l'esatto opposto. Per cercare altre persone come lei avrebbero dovuto girare il mondo, esattamente come stava facendo lei in questo momento. Questo era molto più rassicurante, anche se Eloy insisteva sul fatto che anche girando per il mondo non avrebbe trovato guerrieri migliori di quelli che stava cercando. Infine quella proposta, che di certo avrebbe stuzzicato l'interesse della giovane. Un combattimento, uno contro uno. Per Lulu non c'era niente di più stimolante, e di certo sarebbe stato un ottimo input per fargli capire quanto fossero forti i guerrieri del suo gruppo. Eloy aveva proprio colpito nel segno. Sentendo quelle parole le orecchie e la coda di Lulu si rizzarono per la gioia, facendo intuire subito la sua risposta al giovane mangiatore di carta. In circostenze normali frasi del tipo "ti dirò chi sono davvero" gli avrebbero messo curiosità, ma dopo aver sentito la parolina magica tutto il resto era fumo. Letteralmente.
Davvero!! Certo che ci stò!! Non potevi farmi proposta migliore!! Accetto!!!!
A questo punto chissenefrega di organizzazioni che difendono la pace nel mondo o l'identità misteriosa che avvolgeva l'elegante biondo, l'importante era combattere. E per Lulu combattere significava divertimento.

Sentendo le parole di Eloy la giovane non poté non mettersi a ridere. Non perché lo ritenesse troppo debole per fare certe affermazioni, ma per ciò che gli aveva detto. Trattenersi? E che cosa significava? Ad eccezione di casi particolari come una disparità di forza troppo elevata, Lulu non si era mai trattenuta quando combatteva, e nel caso ci andasse giù troppo pesante si sarebbe presa lei stessa cura del suo avversario. L'aveva già fatto in passato, e non c'era motivo per non rifarlo una seconda volta. Inoltre la giovane aveva un ottimo intuito quando si parlava di combattimento, e poteva benissimo dire che il biondo che le stava di fronte era forte. Dunque che motivo c'era di trattenersi? Risposta: nessuno.
Ahahah!! Non preoccuparti, non potrei mai odiarti per una cosa del genere. Anzi lo farei se ti trattenessi. E poi nemmeno io ci andrò leggera con te, quindi non avere riguardi e fammi vedere di che cosa sei capace!!
E mentre sparlava, la giovane lupacchiotta diede le spalle ad Eloy, cominciando ad incamminarsi verso il grosso edificio che avrebbe fatto da sfondo al loro combattimento. Non sapeva di cosa si trattasse, ma con molta probabilità quello era il suo posto di lavoro. Chissà che lavoro faceva? Beh, adesso questi argomenti avevano poco importanza, l'importante era combattere. Camminò per un po', arrivando a circa otto metri di distanza dal simpatico mangiatore di carta. Mentre si metteva in posizione, prese ad appallottolare il sacchetto di carta che aveva ancora in meno, creando una bella e compatta palla di carta. Utile per improvvisare una partita di pallone tra bambini delle elementari, ma non era quello lo scopo che Lulu voleva dargli. Arrivata in posizione, la giovane lupacchiotta si voltò una seconda volta, pronta per dare il via alle danze.
Io sono pronta!! Possiamo cominciare?
Se la risposta fosse stata affermativa, allora Lulu avrebbe lanciato in aria la pallottola di carta che teneva ancora in mano, facendo in modo che cadesse tra i due contendenti, esattamente al centro. Se Eloy non era stupido avrebbe subito intuito le intenzioni della sua avversaria. Così come il gong negl'incontri di wrestling, lì sarebbe stato un misero pezzo di carta appallottolata a dare il via al combattimento. Nessuno avrebbe decretato l'inizio del combattimento a proprio vantaggio dunque. Così si combatteva un combattimento degno di questo nome, leale e senza handicap.
Prontiii~...!!
TOK!
VIA!!!!!
E con quelle due semplici parole, il combattimento tra i due sarebbe cominciato. Come da regolamento(?), Lulu non avrebbe fatto niente, fino a quando l'improvvisato gong non diede inizio al combattimento. Soltanto allora la giovane avrebbe attivato il suo potere, rivestendo il proprio corpo con una spessa corazza fatta interamente di solida roccia. E mentre il suo corpo veniva ricoperto da questa strana ma resistente armatura, la ragazza-lupo avrebbe cominciato a correre moderatamente verso Eloy, stando bene attenta ad eventuali attacchi a distanza. Non sapeva in cosa consistesse il suo potere, ma più di una volta si era dovuta scontrare contro avversari la cui specialità era l'attacco a lungo raggio, e vista che lei era specializzata più che altro nel corpo a corpo questo tipo di avversario gli dava sempre parecchie rogne all'inizio di uno scontro. Sperava vivamente che il biondo non fosse uno di quelli, e che apprezzasse un bello scontro face to face vecchio stile.