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Una volta seduto e fermo, Thresh rimase ad osservare Misaki con curiosità, cercando di capire cosa stesse facendo. A quanto pare aveva capito il problema del non morto e ora stava facendo da tramite. Thresh la accolse sul suo ventre, circondandole la vita con la mano destra, mentre con la sinistra le accarezzò i capelli per avvicinarsi alla sua nuca, così da spingerla verso di sé quando iniziarono a scambiarsi un piacevole bacio. Il non morto continuò a fissarla fino a che non unirono le labbra, lasciandosi cullare dal suo ritmo, capendo ben presto che Misaki era riuscita nell'intento e per dimostrarglielo riuscì a portare la mano di Thresh sul proprio ventre, subito dopo aver finito il bacio.
Sei una donna dalle mille risorse, anche questo mi piace di te Misaki.
E dopo averle accarezzato per alcuni istanti il ventre, Thresh tornò a baciarla molto più intensamente di prima. La prese per la nuca in modo da non darle modo di privarsi neanche per un solo istante di quell'intenso e voglioso bacio. Le lingue si incrociarono ,abbandonandosi alla perversione, le labbra si scambiavano posizione in continuazione, trasformando ben presto quello che appariva con un affamato respiro condiviso, i preliminari di quello che sarebbe venuto dopo .E che Thresh non esitò a sottolineare, una volta finito quell'estremo valzer di passione.
Dove eravamo rimasti?
Un largo ghigno malizioso e perverso.. -
†_†yun yun †_† .
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Anche se adesso aveva il via libera per poterla toccare di nuovo senza incontrare alcun tipo di intromissioni, Thresh preferì non dare troppe attenzioni al suo ventre. Misaki si chiese dentro di sé il perché: certo non è che si aspettasse chissà quali istinti paterni, né alcun tipo di sentimentalismo. Ma dopo tutta la fatica che aveva fatto, a parte toccarle un minimo la pancia, non aveva avuto altre reazioni. Avrebbe voluto mettergli il broncio o anche solo sbuffare. Ma la sua felicità era talmente grande che il suo essere scorbutico non l'avrebbe mai scalfita. In fondo era soddisfatta per come si era comportata. E per come aveva reagito il non morto. Certo non era scoppiato a piangere di gioia -non lo avrebbe mai fatto-, ma non era nemmeno andato via, né aveva cercato di convincerla ad abortire. E questo era già molto positivo.
Il non morto adesso voleva nuovamente lei. Lo sentiva che lui aveva bisogno del suo corpo, così come accadeva a lei. Tra i due era l'unica a non aver ancora goduto, e adesso che il muro era stato abbattuto, la sua voglia era ritornata, più prepotente di prima. I baci sempre più rapidi sembravano note di un pianista, che veloci lasciavano segni invisibili sulle loro labbra, ma i cui suoni erano udibili a lungo. Sincronizzando i respiri ben presto anche la sua eccitazione crebbe, riaccendendosi. Si aggrappò a lui, i corpi già premuti assieme, come se cercasse di entrare dentro al suo corpo martoriato. Lo voleva. Lo bramava sopra ogni altra cosa. E adesso loro figlio non si sarebbe messo di nuovo in mezzo. Ormai doveva aver bene chiaro il concetto che ogni tanto gli adulti hanno bisogno dei loro giochi. Giochi... Quella parola la fece fremere di piacere e rabbrividì tra le sue braccia. "Eravamo rimasti al punto in cui tu mi devi un orgasmo." Gli disse, puntandogli l'indice sullo sterno. Il ghigno che le dipinse la faccia era molto simile a quello dello zombie. Le somiglianze tra loro erano sempre più evidenti.... -
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Thresh si concesse una leggera risata maliziosa davanti alle parole di Misaki, ma non disse nulla a proposito, si limitò a ricambiare la stretta dei loro corpi per fiondarsi ancora una volta sulle sue labbra, baciandola intensamente e facendole sentire quanto ancora eccitato fosse. La sua verga, chiusa tra le gambe della ragazza, aveva ancora molto piacere da darle e Misaki non doveva fare altro che accoglierlo dentro di sé proprio come stavano facendo poco prima, prima di essere interrotti. Ma prima il non morto la baciò ancora, la desiderò ardentemente e glielo fece capire con un bacio non da poco, forse il più passionale che le aveva mai dato, probabilmente incoraggiato dalla prospettiva di non poterla avere più in caso il nascituro glielo avesse impedito. Dopo quella meravigliosa unione, Thresh l'avrebbe spronata a girarsi con le mani, così da far ruotare il suo bacino e farla mettere in una posizione dove sembrasse che potesse sedersi su di lui. Il non orto l'avrebbe afferrata per il ventre e per il petto, stringendole un seno con la mano sinistra e stimolandola a dovere mentre lentamente la accompagnava sul suo membro, penetrandola ancora, stavolta nell'altro senso, così da poterla stimolare ancora più a fondo. Mentre la mazza di carne scivolava lascivamente dentro di lei, la mano destra del non morto che le stava massaggiando il ventre scivolò ben presto tra le grandi labbra e una volta saggiata l'intimità che stava venendo dilatata, ecco le dita passare sul suo clitoride, iniziando a stimolarlo molto lentamente. A quel punto Thresh avrebbe avuto in pugno l'intero corpo di Misaki e lo avrebbe conquistato con un lungo gemito di piacere dovuto alla penetrazione tanto agognata. . -
†_†yun yun †_† .
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Forse non sapeva favoleggiare con le parole, ma il suo corpo per lei adesso era come un libro aperto. Thresh era davvero il migliore degli amanti. La baciò con una tale intensità e un tale trasporto che se lui avesse visto quella stessa scena, sarebbe arrivato alla sua stessa conclusione. Sentiva il suo desiderio crescere, non solo da un punto di vista di erezione -che sentiva fremere vicinissima a lei-, ma anche da un punto di vista di bisogno. Forse davvero qualcosa di lei era entrato in quel cuore morto. E lei, al massimo della felicità, ricambiò il bacio, desiderando quelle labbra, quella lingua, quel mento da mordere. Passò una mano su quelle cicatrici che ormai condividevano. Erano talmente vicini da sembrare fusi insieme. Thresh si stava attaccando a lei come se... Come se avesse paura che quella fosse la loro ultima volta. Misaki non lo condivideva. Era certa di quello che sarebbe venuto da lì ai prossimi mesi.
Lo seguì nei movimenti, docile e in breve si ritrovò a dargli le spalle. Quanto la conosceva bene ormai! Sapeva benissimo che quella era la posizione in cui non solo la penetrava più a fondo, ma anche che più le piaceva. Se solo ci fosse stata una competizione, il non morto avrebbe vinto il primo premio come "miglior amante". O almeno così era per lei. Le sue mani corsero a toccarle il seno. Ora che era davvero conscia della sua attuale situazione, si sentiva ancora più esplicita e spregiudicata. In breve tempo lo scranno spinoso sarebbe diventato particolarmente umido e scivoloso proprio nel punto sotto di lei. Si impalò lentamente, seguendo le morbide direttive dello zombie. La pressione che aveva sentito poco prima era scomparsa, a dimostrazione del fatto che il nascituro non sarebbe intervenuto. Si rilassò ulteriormente, permettendo a Thresh di raggiungere le porte finali del suo antro caldo. Ed egli prese a stimolarla intorno al suo lieve boschetto, senza tralasciare niente: labbra, clitoride, la sua intimità... Sì, quel premio non poteva essere che suo. Reclinò la testa all'indietro, poggiandola sul petto di lui, e inarcò la schiena. Le sue natiche avrebbero così aderito perfettamente al suo bacino, permettendo una penetrazione continua e profonda. Oltre che un'ottima visuale. La sua morbida vagina si ritrasse per l'immenso piacere che stava provando, regalando sensazioni meravigliose. I suoi gemiti squarciarono il silenzio della stanza. Ecco cosa le era mancato. Si abbandonò completamente a lui e lasciò che fosse lo zombie a dirigere l'orchestra sinfonica.Avrebbe potuto pizzicare i suoi capezzoli per ottenere degli acuti, oppure avrebbe potuto sfregare il suo clitoride per avere dei tenui mugolii. E se poi avesse iniziato a battere con la sua mazza, lei lo avrebbe seguito nelle note più alte, come un soprano. E l'avrebbe portata alla fine dell'aria sinfonica, che si sarebbe conclusa con un lungo scroscio di fluidi applausi.... -
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Thresh non aveva la minima intenzione di scegliere: lui avrebbe preso tutto, come sempre. Tra le dita della mano sinistra avrebbe stimolato il capezzolo servendosi del piercing fatto alla ragazza tempo prima, tirandolo e poi stimolandolo meglio sfruttando solo la mano. Nulla sfuggiva alla sua attenzione, neanche un centimetro di quel seno che con ogni dito, ogni muscolo e ogni osso del non morto le donava attenzioni. Ma Thresh non era interessato solo a quello, quel seno non era che un contorno, perché lui aveva già iniziato a muoversi dentro Misaki, tenendole le gambe divaricate usando le proprie di gambe, e con rapidi ed intensi movimenti del bacino aveva già iniziato una nuova e profonda penetrazione, accompagnata dall'altra mano che senza la minima esitazione imitò la sua gemella: le dita si divertirono a separare le grandi labbra, circondando il suo stesso membro per poi massaggiarla a dovere. Poi, risalendo, l'attenzione finì tutta sul clitoride che divenne una perla di carne tutta da stuzzicarne, deciso a farla impazzire e provocarle orgasmi semplicemente toccandola con la sua perizia. Tutto questo sarebbe stato utile a tenerla ferma su di sé, così da spingerla verso il basso mentre il proprio bacino continuava a violarla con movimenti decisi ed estremamente fluidi, senza lasciarle un solo istante di insoddisfazione. L'asta di Thresh violava la sua carne senza il minimo problema, lubrificata a dovere dalla stessa eccitazione di Misaki e incoraggiata dai suoi gemiti: ogni sospiro di Misaki era una pulsazione più intensa diretta alla sua profonda intimità, e ogni spinta era mirata ad andare sempre più a fondo, sempre più forte. Il respiro caldo e bollente di Thresh iniziò a riversarsi sul collo candido e beato di Misaki, desideroso di affondare i suoi denti nella sua carne ma limitandosi a qualche lasciva e umida leccata. . -
†_†yun yun †_† .
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Un lungo grido di piacere percosse la stanza e le sue stesse orecchie. Spasmi violenti le attraversarono le membra. Non aveva resistito. Era da troppo tempo ormai che si tratteneva e non era riuscita a sopire un'altra volta l'orgasmo. Si sentì scuotere dall'interno, ma non una fibra, non un muscolo, non un tendine si mosse più del necessario, perché il non morto la teneva saldamente a sé, inchiodandola sulla sua asta. Che da quel momento sarebbe entrata sicuramente con più facilità fuori e dentro di lei. Per un attimo, tant'era sconvolta, perse la lucidità, ritrovandosi a chiedere a se stessa dove fosse. Molto probabilmente quello era l'orgasmo più intenso che avesse mai provato. Che la sua nuova condizione condizionasse pure quell'aspetto della sua vita? Possibile. Thresh continuava ad affondare in lei, strapazzandole quel capezzolo quasi trasfigurato dal troppo spremicciare. "Guarda che è ancora presto per cercare il latte eh..." Gli disse, non appena si fu un poco ripresa. Il volto era la maschera e l'essenza stessa del piacere. La bocca semi-aperta, gli occhi quasi vacui, un rivolo di saliva che le colava lungo il mento, la pelle arrossata e un po' sudata. Sicuramente un pittore del sesso l'avrebbe immortalata considerandola la propria Venere. Ma gran parte del merito andava all'uomo sotto di lei che faceva miracoli con il suo corpo.
Eppure anche se era già venuta, sentiva come se mancasse qualcosa, come se la sua felicità non fosse ancora completa, come se il suo godimento non fosse ancora stato nemmeno lontanamente appagato. Ora era come se avesse l'appetito sessuale di due persone e quindi aveva bisogno di doppia razione. Sentì il non morto leccarle avidamente il collo e desiderò essere morsa. Eccolo il lampo di genio! Ecco cosa le era mancato! Si mosse, per quanto possibile, inquieta su di lui. Voleva di più. Voleva andare oltre. Ormai solo quello non le bastava più. Aveva provato cos'era il vero piacere, era stato lo stesso Thresh a indirizzarla e adesso lo voleva di nuovo. Per fargli capire l'antifona, non erano necessarie le parole. Sarebbe bastato semplicemente passare all'azione. Attivò il potere della lanterna, che prese a brillare fulgida sul suo polso, mentre l'ormai nota luce azzurrognola irradiava nella stanza. Il non morto avrebbe pensato ad una nuova intromissione, oppure avrebbe capito che era lei, adesso ad usare il potere?. -
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Misaki stava perdendo il controllo, Thresh se ne rese conto immediatamente e non riuscì a trattenere una risata divertita, continuando ad aumentare il ritmo della penetrazione e la forza con qui le mani stimolavano due diverse zone del corpo. Poi all'improvviso si aggiunse anche l'energia di Misaki, qualcosa non da poco in effetti per una ragazza con così poca energia, ma vedendo il suo grande potenziale Thresh capì subito che si trattava di qualcosa di volontario.
Capisco... sei già al punto che non ti basta più? Anche tu hai imparato bene Misaki... sei diventata perfetta, di gran lunga migliore di quando ti limitavi semplicemente a sopravvivere... adesso: mostrami la via... tracciala tu stavolta. Fammi vedere di cosa sei capace.
L'avrebbe lasciata fare, lui si sarebbe limitato ad aumentare il ritmo e violarla ancora più a fondo, dandole tutto se stesso. Il resto era nelle mani di Misaki, aveva preso l'iniziativa e questo Thresh lo apprezzava immensamente: non l'avrebbe interrotta. A quel punto l'unica cosa che interessava ad entrambi era godere, e Thresh aveva affidato la sua lussuria a quella ragazza così promettente e perversa. Cosa gli avrebbe fatto conoscere? Nuovi giochi? Nuove sensazioni? Era così curioso da risultare impaziente, talmente impaziente che il suo ritmo e la sua eccitazione aumentarono immensamente.. -
†_†yun yun †_† .
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Il non morto aveva capito subito quali erano le sue intenzioni e la lasciò fare, limitandosi a penetrarla con più energia di prima, tanto da sembrare impaziente di fronte alla prospettiva del nuovo gioco. Misaki ridacchiò soddisfatta tra i denti. Certo, quella sua rinnovata energia non aiutava a portare bene a termine le sue intenzioni. Aveva scoperto quel trucco quasi per caso, durante una serata piovosa. Il risultato era stato grandioso. La sua vittima aveva urlato e si era contorta a lungo. Vederla soffrire era stato uno spasso. Ma per uno come Thresh sarebbe stata un'esperienza meravigliosa. E dentro di sé pregava che nessuno gliela avesse mai fatta provare prima. Si concentrò molto su quello che doveva fare: col potere della lanterna richiamò a sé un barattolo di vetro piuttosto grande. Dentro si poteva vedere un liquido chiaro nel quale sguazzava qualcosa. Il non morto avrebbe potuto vedere qualcosa che si muoveva come all'impazzata all'interno del fluido. Misaki aprì il barattolo usando entrambe le mani. Dentro vi sguazzavano dei pesciolini piccoli, lunghi all'incirca 3 millimetri, dai colori arancioni e violacei. Avevano un aspetto innocuo e anonimo. Quando aveva studiato in adolescenza per diventare fisioterapista, aveva seguito anche un corso per diventare estetista: qui aveva conosciuto quei piccoli pesci spazzini. Erano bravissimi a ripulire le unghie, rimuovendo le pellicine e altre imperfezioni. Bastava che la cliente immergesse la mano o il piede nell'acqua e subito loro avrebbero ripulito le mani, come dei bravi spazzini. Misaki si era accorta che col suo potere quei pesci potevano diventare qualcosa di più. Erano talmente piccoli da poter entrare nelle vene. Anche nei capillari più stretti loro riuscivano a procedere. Li osservò un attimo, decidendo quanti ne avrebbe usati. Poi evocò un piccolo artiglio che si incastrò all'estremità dell'unghia del suo medio: era affilato come un bisturi. Guardò Thresh follemente:"Vediamo quale effetto potranno avere su uno come te!" Esclamò estasiata. Sicura di non incontrare resistenze, incise la carne del non morto all'altezza del suo polso con cui le aveva stimolato il clitoride. Sapeva che aveva una circolazione sanguigna diversa dal normale, ma era sicura che il trucco avrebbe funzionato anche con lui. Con delicatezza sollevò in aria 7 di questi piccoli pesci spazzini e li indirizzò verso il taglio fresco. Uno dopo l'altro i piccoli esseri sarebbero entrati nel flusso del non morto e da lì si sarebbero mossi per lo più a casaccio lungo ogni anfratto del corpo di Thresh. Usare così a lungo il proprio potere le stava facendo imperlare la fronte di sudore, ma era certa che il sacrifico ne avrebbe valsa la pena. Chissà quali piacevoli pene avrebbe provato il non morto nel sentire qualcosa che si muoveva liberamente e all'impazzata dentro di sé! . -
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Misaki aveva in serbo per lui una sorpresa non da poco, qualcosa che lo avrebbe spiazzato e lasciato senza parole. Il non morto partì subito dal presupposto che quella manovra era già stata sperimentata su altre vittime e pertanto una tortura a tutti gli effetti, non vedeva l'ora di provarla e ad essere sinceri inizialmente non capì subito il perché dei pesci e di quella preparazione inusuale. Poi, quando i poteri di Misaki mutarono quelle bestiole e la ragazza aprì una ferita sul suo polso, allora tutto divenne più chiaro.
Ooooohoooo... Misaki, ma tutto questo è prodigioso...
Poi serrò la mascella, spalancò gli occhi e la sua schiena divenne rigida, facendola sbattere contro la poltrona sotto di sé. All'improvviso il suo membro si ingrossò notevolmente, iniziando a dilatare l'intimità di Misaki come mai aveva fatto, pulsando come non mai e martellando nella sua più profonda carne, rendendo la penetrazione molto più intensa. Il sangue di Thresh stava pompando in maniera incontrollata, molto diversa dal solito, e quindi anche la superficie della sua asta risultava sovraccarica di piccole vene nate da quel perfetto mix di dolore e piacere che lui adorava.
Hai trasformato delle bestiole benevole in una tortura incontrollabile, invisibile e semplicemente inarrestabile! Sono così orgoglioso di te! Mi fai quasi venire voglia di mangiarti...
Era davvero entusiasta, non riuscì a non godere intensamente una volta che tutto il corpo venne stimolato da quelle piccole creature, iniziando ad eruttare dentro di lei come un vulcano al culmine della sua esistenza. Ovviamente non perse vigore per un solo istante e nel mentre continuò a violarla, colmo di energie e di eccitazione. Gli spasmi incontrollati divennero gemiti di piacere accompagnati da risate divertite, era semplicemente perso in quella nuova stimolazione... Misaki lo aveva davvero stupefatto!. -
†_†yun yun †_† .
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Misaki rise follemente quando si sentì riempire la propria intimità. Rideva di gusto, con gioia infinita. Era così felice che la sua tecnica fosse piaciuta così tanto! E mentre rideva alcuni caldi fiotti di fresco sperma sgorgarono fuori, macchiando il pavimento sottostante. Era orgogliosa di se stessa: non era un'allieva che superava il maestro in bravura. Era qualcosa di più. Si sentiva come se la prediletta fosse in qualche modo riuscita a stupire e entusiasmare il proprio mentore. Ed era immensamente più gratificante. La sua risata sovrastò quasi le parole del non morto, di cui colse solo l'ultima battuta. Già in passato il non morto aveva minacciato di mangiarla. Lei e il suo feto. E allora si era arrabbiata enormemente. Quante cose erano cambiate in quei mesi! Adesso la sua non pareva affatto una velata minaccia come all'epoca, ma piuttosto un segno tangibile di orgoglio. Si sentì fiera di sé.
Ma il bello doveva ancora iniziare e questo Thresh ovviamente non poteva saperlo. Visto che aveva ampiamente apprezzato la forma "base", adesso poteva passare a quella successiva. "Aspetterei a mangiarmi, se fossi in te. Il bello deve ancora venire!" Esclamò in preda ad una strana euforia. E anche questo faceva vedere quanto fosse cambiata dal loro incontro: una volta il pensiero di far del male a qualcuno la inorridiva, figuriamoci far soffrire la persona che amava! Adesso il pensiero di coinvolgerlo in perversi giochi la faceva bagnare ed esaltare come mai le era accaduto prima. Mentre il non morto continuava a deflorarla e a regalarle gioie con la sua verga sovreccitata, Misaki fece nuovamente appello alle proprie energie: attivò la lanterna e prese a controllare la direzione dei pesci spazzini. Purtroppo la sua prima vittima era deceduta prima di poter saggiare questa esperienza, ma per uno già morto non ci sarebbe stato alcuno spreco. Il suo polso brillò ancora più fulgido di prima, segno che stava usando al massimo il potere. Thresh si sarebbe accorto che pian piano i pesciolini si sarebbe diretti tutti in un'unica zona. Si sarebbe sentito percorre all'interno, attraverso tutti i vasi sanguigni e i capillari. Per via della strana consistenza del suo sangue avrebbero nuotato più lentamente dentro di lui, impiegando più tempo a raggiungere la meta: una tortura lenta e inesorabile. Un piacere continuo e inarrestabile. Mentre gli esserini acquatici convergevano in un unico punto, Misaki si voltò verso il volto del non morto, in modo da non perdersi per un attimo quell'immagine trasfigurata dal piacere. Avrebbe osservato a lungo le sue espressioni facciali, beandosene. E proprio in quel momento eccoli lì, tutti e sette all'intero del suo apparato riproduttore, tutti ben distribuiti: 3 all'interno dello scroto e quattro nei vasi sanguigni dell'asta, arrivata già da tempo a dimensioni sconvolgenti. Prese uno dei nastri dei suoi capelli, che già altre volte aveva usato su di lui e legò strettamente i testicoli e il pene insieme, in modo da far fluire il sangue con minor forza, e quindi impedendo ai pesciolini di andarsene dove volevano senza dover mantenere attivo il potere. Questi si sarebbero mossi allora all'impazzata solo in quella zona ristretta, e avrebbero iniziato a pizzicare dall'interno le vene.
Soddisfatta del lavoro ottenuto alzò nuovamente gli occhi, cercando quelli di Thresh. Era l'immagine più bella che fino a quel momento le aveva mai mostrato. "Sempre convinto di volermi mangiare? Tutto questo finirebbe..." Disse sardonica.. -
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A quanto pare non era ancora finita e Thresh non poté fare altro che rimanere in silenzio, curioso ed eccitato di averne ancora. Rimase pertanto immobile, succube dei giochi di Misaki, questo era il suo momento e non l'avrebbe di certo privata di una simile occasione, adorava essere la sua cavia e per questo non la ostacolò minimamente, concedendole tutti i vagiti che aveva in corpo per massimizzare l'effetto di quella tortura su entrambi. Sentì chiaramente le bestioline fluire dentro il suo corpo, capì subito qual'era la loro destinazione ultima ma si godette comunque il viaggio verso quella zona, contorcendosi dal dolore che ad ogni pulsazione gli regalava una nuova risata e un nuovo spasmo tutto per l'intimità di Misaki. Poi finalmente, la convergenza: le vene del suo membro si gonfiarono ancora per poter ospitare quelle creature, di sicuro i due non avevano mai osato una penetrazione tanto profonda e capiente allo stesso tempo, a quel punto il corpo di Misaki era decisamente messo a dura prova ma in fondo anche lei aveva iniziato ad apprezzare la sofferenza e la tortura, non lo stava facendo senza cognizione di causa. Quelle piccole presenze dentro di lui facevano vibrare il membro di Thresh molto più forte del normale, ogni pulsazione era una scarica di adrenalina dentro il corpo di Misaki e a quel punto l'eccitazione era tale che il non morto stringeva con forza sia il suo seno che la sua intimità, come se non volesse lasciarsi sfuggire neanche un lembo di carne da quella situazione così perfetta. Misaki poi assicurò il tutto con il nastro per i suoi capelli, facendo capire al torturatore che adesso era così che avrebbero giocato. Thresh si lasciò sfuggire un lungo sospiro di piacere, durante la quale inarcò il collo all'indietro e socchiuse gli occhi, volgendoli verso il cielo.
Misaki mi stai facendo impazzire... devo ricambiare in qualche modo ma a questo punto qualsiasi cosa non sarebbe all'altezza... a meno che non passiamo ad una penetrazione leggermente più impegnativa...
Detto questo allargò un ghigno divertito e maligno, scambiando con lei uno sguardo colmo di complicità e lussuria. Thresh portò entrambe le mani sotto le sue cosce, afferrandola e sollevandola in modo da far uscire da dentro di lei quella mazza che oramai aveva raggiunto forme e dimensioni mostruose. Una volta fuori, Misaki avrebbe dovuto avvertire un immane senso di vuoto dentro di lei, esattamente come Thresh non avrebbe voluto abbandonare quell'antro caldo e accogliente. Ma dato che lei si stava impegnando tanto allora meritava una ricompensa, così senza esitare il non morto l'avrebbe fatta scendere di nuovo su di sé, ma stavolta puntando al suo buchino posteriore, dove di sicuro quella mazza di carne sarebbe entrata con molta più difficoltà, dando il via a qualcosa di immensamente più stimolante.
Non preoccuparti... te lo rimetterò subito dentro.... -
†_†yun yun †_† .
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Non appena il non morto uscì da dentro di lei, un gran quantitativo di sperma femminile e maschile le colò giù per le gambe, lasciandole dei segni come la bava delle chiocciole. Si sentiva appiccicosa ed estremamente sporca. Ma ovviamente in senso positivo. Il suo senso di lussuria era tale che più una cosa era volgare, più era eccitante. Ovviamente rifiutava l'intervento di altri agenti corporei. Ma quel succo d'amore, era un mix perfetto di due piaceri che si incontrano mentre i corpi godono della reciproca compagnia.
L'improvviso vuoto dentro di lei la destabilizzò e se non fosse stato per la presa ferrea del non morto sarebbe sicuramente cascata a faccia in giù. Quale terribile sensazione provò! Ma Thresh dietro di sé sembrava oltremodo compiaciuto ed esaltato, e il suo buon umore la tenne abbondantemente allegra. E soprattutto in un lampo capì quali erano le sue intenzioni e al sol pensiero gemette di piacere. Anche se non poteva vederla, sapeva che in quel momento l'asta dello zombie era arrivata dimensioni spropositate, sia per l'eccitazione, sia per il fiocco, sia per il lavoro dei pesci spazzini. Il loro lavoro avrebbe continuato imperterrito, qualsiasi cosa fosse successa. Ormai solo un comando di Misaki li avrebbe fermati. E lei non si sarebbe mai persa quello spettacolo. Al sol pensiero delle intenzioni del suo compagno si bagnò ancora di più, chiedendosi come fosse possibile. "Sì... Sì! Prendimi così!" Gli disse con una voce che quasi non le apparteneva tant'era sconvolta ed eccitata. In un primo momento, per agevolare la penetrazione, avrebbe rilassato i muscoli dello sfintere, ma ben presto avrebbe sfruttato gli stessi muscoli per stringere come in una morsa di ferro quel pezzo di carne meraviglioso, che per l'ennesima volta le stava donando un piacere estremo. Sì, era proprio un bel modo per festeggiare... -
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Misaki non solo non lo ostacolò, ma addirittura lo supplicò di andare fino in fondo. In tutti i sensi. Il non morto prese la sua intimità posteriore, violandola energicamente senza preoccuparsi troppo di dover andare con calma: lo avevano già fatto, e anche di fronte ad un minimo di sofferenza Misaki avrebbe comunque trovato la pace dei sensi. Quella grossa asta venosa e pulsante avrebbe trovato rifugio dentro di lei, scavando sempre più a fondo fino a spingerle lo stomaco in gola, facendola crollare ancora una volta tra le braccia di Thresh che la spinse il più a fondo possibile col preciso scopo di farla impazzire.
Ne vuoi ancora Misaki? Sei davvero insaziabile...
Una risata divertita accompagnò poi il movimento delle braccia in modo da sollevare del tutto le gambe di Misaki, portando praticamente le sue ginocchia il più vicino possibile al suo busto. In quel modo nessuna parte del corpo di Misaki al di fuori delle natiche se ne stava sul ventre del non morto, era totalmente presa da Thresh e solamente lui gestire la penetrazione, in modo da renderla la più profonda possibile. Poi ,senza esitare, afferrò con i denti anche l'altro laccio dei capelli, tirandolo via per scioglierglieli del tutto e finalmente poter infilare la faccia in quella selva di deliziosi aromi che componeva la sua testa. Le labbra del non morto sarebbero scese fino al suo collo, carne che avrebbe morso energicamente senza strappargliela, ma facendole sentire quanto in realtà fosse eccitato. L'odore e il sapore del sangue lo eccitarono a non finire, risvegliando ancora di più quelle piccole creature dentro di lui che adesso lo aiutavano a scavare dentro di lei al ritmo dei suoi spasmi. Era semplicemente sublime.
Dimmi quanto ti piace sentirlo dentro di te Misaki... mi fai impazzire.... -
†_†yun yun †_† .
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Accolse il membro di sé non certo senza un minimo di difficoltà. Le sue cure dovevano averlo decisamente eccitato. Era intenzionato a ripagare il favore, ed era certa che ci sarebbe riuscito senza alcun dubbio. Sì aveva ragione lui. Era diventata davvero insaziabile e nessuna delle sue ultime prede era mai riuscita a darle le stesse gioie che ora le trasmetteva Thresh. Si fece manipolare da lui, rimanendo quasi inerte tra le sue braccia. Lui le aveva dato il suo momento di gloria e di sfoggio, adesso toccava al non morto. Il dolore che provava nel sentirsi strappare la carne del suo anfratto proibito era come miele: dolce. Ormai sapeva lasciarsi andare completamente a quelle forme di piacere... Alternative. E ne godeva. Il suo respiro si fece più breve e veloce, il suo cuore martellava all'impazzata dentro di lei, gli occhi estasiati vagavano per la stanza senza mai posarsi veramente, un rivolo di sudore le colava lungo la schiena. Si sentiva ancora più piena di prima e si chiese se lo zombie sarebbe riuscito ad entrare del tutto dentro di lei, date le esagerate dimensioni.
I lunghi capelli vennero liberati dalla morsa dell'elastico e caddero a cascata all'indietro. Morbidi e setosi, come quelli di qualsiasi altra donna in stato interessante. E lei li amava e li curava con dedizione e accortezza. Sentì che Thresh non perse un attimo per fiondarsi in mezzo a loro e annusarla con trasporto. Brividi freddi di piacere le attraversarono la nuca, facendola irrigidire morbidamente. Abbandonò la testa da un lato, seguendo il movimento di quelle labbra sottili sulla sua pelle, lasciando il collo in bella mostra. I morsi che ricevetti erano carichi di desiderio. Non erano volti a far male solo a trasmettere il proprio sentimento di possesso carnale. Ansimò ad ogni affondo dei denti sulla sua morbida superficie. "Tu mi sconvolgi... Amo quando mi riempi così... Non smettere mai di riempirmi." Riuscì in fine ad ansimare. Era troppo presa da una specifica parte del suo corpo da non prestare quasi attenzioni a quello che diceva. Quell'asta turgida doveva aver raggiunto il suo vigore al meglio dentro il suo anfratto perché si sentì allargare ancora di più. E quando fu certa di essersi abituata a quelle dimensioni, contrasse i muscoli, che pian piano lo avvolsero meglio di un guanto, meglio di una comoda pantofola da casa. Contraeva e rilasciava, ad un ritmo morbido, in piena sintonia con la sua mente. All'inizio fece nuovamente un po' male, ma in breve anche quella piccola scia di dolore si tramutò in un piacere indescrivibile. Le stimolazioni, la sua bocca, la nuova condizione, la penetrazione... Anche solo l'elenco avrebbe fatto venire una vergine. E se Misaki ci avesse riflettuto troppo, sarebbe venuta nuovamente, senza ritegno.. -
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Averla trasformata in una pervertita non gli era bastato, Thresh le prese di più, le tolse la sua innocenza, la costrinse a fare cose orribili, la mise perfino incinta e adesso ne raccoglieva i frutti. Poteva dirsi un mostro? Si, e ne era più che soddisfatto. Il solo pensiero di quello che stava avvenendo i quel momento lo faceva letteralmente impazzire, anzi non è sbagliato dire che l'ultimo spasmo lo ebbe mentre teneva gli occhi chiusi, pensando a quello che stava avvenendo proprio sulle sue gambe, intorno alla sua turgida e virile asta infilata nello stretto anfratto di Misaki, oramai utilizzato per dargli nient'altro che piacere. Misaki si stava impegnando immensamente per soddisfare il suo professore preferito, inutile dire che per ripagarla a dovere anche Thresh doveva fare necessariamente lo stesso. La strinse molto più forte per le gambe, in modo da rendere il suo corpo compatto e manipolarlo al meglio. Tornò di nuovo sul suo collo usando la bocca, ma stavolta si limitò alle labbra e alla lingua, leccando avidamente i segni che le aveva lasciato sopra come se si stesse abbeverando disperatamente ad una fioca fonte d'acqua.
Amo ciò che stai diventando Misaki, sei la perfetta incarnazione della perversione... voglio scoparti ancora, voglio farlo più forte...
Senza ulteriori cerimonie, Thresh iniziò a muovere il corpo di Misaki con tutta la forza che aveva nelle braccia, usandolo per fare su e giù sulla sua grossa asta che nel mentre riceveva potenti spinte grazie al bacino. Come non mai stava muovendo quell'osso pelvico così da incrementare la potenza dei colpi, al punto che i loro corpi a contatto non sembravano più applausi, ma veri e propri schiaffi. Chiunque da fuori avrebbe pensato facilmente ad una violenza domestica, quello che non potevano sapere però, era che Misaki in realtà stava ricevendo la penetrazione più intensa della sua vita, e non finì lì. Thresh non aveva una fisionomia normale, per questo nulla dipendeva da regole stabilite, quindi eccitarsi ancora significava altro spessore, altra carne: la stretta intorno al suo membro creata da Misaki sarebbe stata presto violata, perché la sua erezione stava aumentando ancora. La promessa di farle salire lo stomaco in gola era molto meno metaforica di quanto la ragazza potesse immaginarsi e indubbiamente non aveva mai avuto un rapporto del genere. Il suo corpo, al limite del dolore e del piacer,e avrebbe molto presto assaporato qualcosa di unico, perché quando il corpo di Thresh avrebbe raggiunto il limite... allora sarebbe stato lui a passare alle sue macchine.
Ci siamo Misaki... sto per riempirti anche qui dietro... e quando l'avrò fatto te ne darò ancora... e lo farò con la mia lanterna... sei pronta?
Misaki aveva avuto una trovata geniale con i suoi poteri, ma presto avrebbe potuto assaporare qualcosa direttamente dal maestro... quanto sarebbe stata impaziente?.
