Il tormento ha i capelli bianchi o argentei

x Amy e Doomchan

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    Il fuoco non purifica, annerisce.

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    Aprire gli occhi si rivelò particolarmente faticoso. Questo perché a differenza di ogni risveglio Syndra accese prima la mente che lo sguardo, e il ricordo della sera prima era ancora maledettamente nitido. Prima di aprire gli occhi stava già piangendo, ma era difficile farlo con quella maschera di umiliazione bianca sul volto. Piazzò entrambe le mani sulla faccia, smorzando qualche singhiozzo mentre sentiva la povera Nariko dal bagno che rigettava in seguito a quello che avevano passato. Cosa le avevano fatto? Come le avevano usate? Perché facevano loro tutto questo? Syndra e Nariko avevano scelto di abbandonare la violenza, di vivere per una causa giusta ed aiutare gli altri... perché a loro toccava questo destino? Che una strega non potesse vivere in pace? Che una strega fosse destinata alla sofferenza? Syndra si mise seduta al lato del letto, con i piedi penzoloni e le mani serrate sulle coperte. Il suo sguardo era vitreo, assente, gli occhi di un viola particolarmente chiaro che man mano andava scurendosi. Il braccio si riempì di quel tatuaggio magico che presto iniziò a canalizzare energia. All'improvviso non aveva più paura, aveva solo voglia di uccidere, di distruggere... di fare ancora quello che aveva giurato di non fare mai più. Odiava quella vita, odiava quell'esistenza, voleva solo distruggere tutto. Ma come sempre arrivò Nariko che salvarla dall'oblio, che cadde sul suo ventre scusandosi in lacrime. Syndra si svegliò come all'improvviso, sorpresa di quella reazione tanto debole e spontanea da parte della sua maestra. No, non era una debole, era semplicemente sincera: sincera con lei, perché non aveva bisogno di mentirle. Syndra le accarezzò il capo senza falsi sorrisi, cercando di incoraggiarla a rialzarsi, ma fu un errore. Prima che potessero dirsi qualsiasi cosa, Nariko vide il ricordo che Gil aveva lasciato loro di quell'orribile notte. Syndra non voleva ricordare, ma quelle parole le fecero tornare sulle spalle tutto e dovette reggersi di nuovo la testa con la mano sinistra, già pronta a risvegliare il suo tatuaggio. Era pronta a rifinire nell'oblio, ma quando vide Nariko così furiosa e disperata, capì che per una volta doveva essere lei a proteggerla e salvarla dall'abisso. Si alzò, la prese per le spalle e la spinse verso di sé, abbracciandola da dietro e serrando le dita intorno al suo petto.
    Nariko... no. Finché non cederemo... lui non avrà mai vinto, non saremo mai sue. Può farci a pezzi e straziarci con le visioni dei nostri cari che soffrono... ma non può battere due streghe di Umbra. Noi siamo più forti... se cediamo allora non ci resta che l'oscurità... e dall'oscurità non c'è ritorno. Io e te lo sappiamo troppo bene per caderci di nuovo... e io ho bisogno di te, più di quanto io abbia bisogno di uccidere Gil.
    Syndra amava Nariko, dal profondo del suo cuore, se liberarsi da quella morsa significava perderla allora il gioco non valeva la candela. Ma oramai anche lei era al limite, capiva benissimo qual'era lo stato d'animo di Nariko e di sicuro anche lei preso avrebbe ceduto. Potevano solo pregare che Iceringer riuscisse nel suo intento... oppure sarebbero state perdute.
     
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    Gil non aveva ancora osato arrivare a tanto. La foto e ciò che aveva fatto a lei e Syndra ormai era un chiaro segno che non le temeva affatto. Che qualsiasi cosa avesse detto Nariko o fatto, lui non avrebbe fatto alcun passo indietro. Ormai era fuori di sé. Quel "Non dimenticate mai a chi appartenete ora" aveva segnato un confine che ormai Gil aveva superato. Non poteva più negoziare, non aveva niente per cui farlo, non più. Era assurdo pensare che l'unico modo per liberarsi per sempre di lui era farlo fuori, se proprio non voleva ucciderlo, renderlo un vegetale. Sembrava l'unica via di uscita, ma come fare per quel maledetto siero che le serviva? Si sentiva mancare l'aria, inerme e sconfitta. Arrivarono poi le braccia di Syndra a cingerla e a riportare la sua mente in quella stanza. Era così calda, così dolce e aveva permesso che le facessero tutto quello. Era un fallimento sia come strega che come insegnante. Non smise di piangere, non ci riusciva era ancora troppo sconvolta. Si voltò per stringerla a sua volta fra le proprie braccia, cullandola e spingendo il viso fra i suoi capelli. Non riusciva più a trovare la forza di impuntarsi e fare la guida, di fingere che poteva risolvere tutto.
    Non voglio che ti toccano ancora, non voglio che ti facciano del male. Non voglio che succeda di nuovo... diceva fra i singhiozzi, gemendo quasi, come se provasse anche dolore fisico mentre pronunciava quelle parole. Non si sarebbe fermata presto, avrebbe pianto ancora fino a quando stremata non sarebbe crollata fra le braccia di Syndra. Adesso avevano più bisogno che mai di Iceringer e del suo aiuto. Non sarebbero andate a scuola per qualche giorno, fingendosi malate. Non si sentiva più agguerrita come prima, perché aveva capito che non avrebbe potuto contrastare anche le droghe.

    Wow 12 pagine di role. Grazie ragazzi, questa storia mi sta prendendo più del previsto.
     
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166 replies since 2/11/2014, 22:44   1368 views
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