The smell of death

For Amy's

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    io non sono leggenda...sono realtà!

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    Inaspettatamente la suora dai capelli rossi iniziò a fare resistenza, così Edward la guardò scuotendo la testa in quello che era un segno di disapprovazione.
    Occhi azzurri ha capito perfettamente la situazione, sono io che detto le regole e seno sempre io a decidere chi vive e chi muore. Cosa vuoi fare? Vuoi liberarmi da questo?
    Sventolò il braccio sinistro corrotto all'attivazione del potere, per poi appoggiare il gomito sulla spalliera e piegare l'avambraccio verso il viso in modo che il pugno chiuso potesse sorreggerlo, assumendo un espressione annoiata.
    Per quale motivo dovrei liberarmi di questo aspetto? Per fare la vostra fine? Lo sapete benissimo che la vostra fede non serve a un cazzo e non vi salverà da tutto questo
    Le catene vennero irrorate da un intensa energia violacea, a quel punto fu impossibile per la suora dai capelli rossi tenerla in mano senza ferirsi, ecco un altra prova del suo potere.
    Avanti... Cosa vuoi fare? Io so che non voglio rimanere un essere patetico in balia di altri, io ho deciso di combattere.
    Assottigliò gli occhi e sollevò la schiena dalla panchina appoggiando i gomiti sulle cosce, la fissò con uno sguardo di sfida e perverso.
    Sembra che anche tu voglia combattere, avanti... Sappi che dovrai prenderti le tue responsabilità, o mio uccidi, o io uccido le tue compagne. Riuscirai a vivere con un peso simile? Oppure ti sacrificherai per salvarle? Dopotutto ti sto chiedendo un pompino, non c'è nulla di male in questo no? Anzi immagino che possa anche piacerti!
    Si voltò ridendo verso la più giovane delle tre, la catena iniziò a muoversi lentamente fino ad arrotolarsi anche sul braccio sinistro.
    Senza rancore, mi sei simpatica ma la tua amichetta vuole farmi la guerra, e pensare che ti stavi comportando bene...
    Si voltò nuovamente verso la rossa...
    Fai la tua scelta...
     
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    Le parole di Edward e le sue azioni spinsero lentamente la suora alla disperazione Strinse i denti dolente mollando la presa sulla catena, avrebbe voluto lottare in qualche modo oppure opporsi, ma era troppo potente e misterioso, che cosa poteva fare per contrastarlo? Nel sentirlo parlare così, anche la biondina accelerò la velocità con cui si stava spogliando, offrendosi subito come volontaria.
    Non si arrabbi non si arrabbi! Faremo tutto ciò che desidera lo giuro! Non ci faccia del male.
    La biondina era una debole, niente le avrebbe permesso di ottenere qualcosa solo con le sue forze e di fronte alla paura non poteva fare altro se non arrendersi. Ma la sua compagna dai capelli rossi era di tutt'altro avviso.
    Aspetta!
    Lo interruppe, fermando di colpo anche la sua sorella, cercando di trattenersi dallo scoppiare in lacrime amare, molto più amare di quanto non fosse disposta ad ammettere. Serrò i denti fino a digrignarli, poi con fare arreso riprese a parlare.
    Farò quello che vuoi... ma ti prego: non fare del male alle mie sorelle. Lasciale in pace. Mi sacrificherò io, poi potrai uccidermi o divorarmi, non mi importa, ma risparmia le mie sorelle... in cambio farò tutto ciò che vuoi.
    La rossa... nonostante fosse colma di terrore, il suo sguardo celava in realtà lo spirito del sacrificio, la determinazione incandescente, una fiamma pura e pronta a sacrificarsi per gli altri. Edward conosceva bene quella fiamma: era la stessa che aveva lui quando si guardava allo specchio convinto di poter cambiare Tex, fermare i piani della Umbrella e portare pace, giustizia e coraggio in tutti i cuori delle persone. Una fiamma che nei suoi occhi... si era spenta oramai...
     
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    Edward conosceva benissimo quello sguardo, sapeva esattamente quello che passava per la testa della suora, e ancora sapeva della sua ignoranza. La stessa di cui lui stesso era vittima, a questo mondo per sopravvivere bisognava esser disposti a trovare dei compromessi.
    Sacrificio, è una bellissima parola, il più grande gesto di altruismo che si possa fare... Anch'io la pensavo come te un tempo. Poi ho incontrato una persona molto intelligente che mi ha fatto notare una cosa, credi davvero che possa servire a qualcosa farsi ammazzare per salvare altre vite? Anzi, da morta saresti inutile, e niente mi potrebbe vietare di far del male ad altre persone.
    A quel punto Edward non riuscì a nascondere un espressione divertita per l'ingenuità della suora.
    Proprio per questo la mia risposta è no, non se ne parla proprio e poi non ne vedo un vantaggio, voglio che entrambe vi diate da fare, e ora non testare ancora la mia pazienza, alla prossima interruzione giuro che faccio saltare un pezzo della bionda!
    Alzò lo sguardo verso la superiora parlando ancora alla rossa.
    Vedrai che andrà tutto bene, vedrai che la fede della bionda vi salverà, non è forse così?
    Edward decise di stuzzicarla ancora un po, si aspettava qualcosa dalla suora più esperta, invece sembrava essere quella più terrorizzata, forse perchè stava sperimentando più di tutte la natura del suo potere. Edward era oramai in preda all'estasi, dopo lungo tempo vissuto in maniera frustrante finalmente sentiva di avere il potere e nulla l'avrebbe fermato.
     
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    Sentendo le parole della sorella, la ragazza dagli occhi azzurri parve ritrovare un minimo di speranza e di forza, ma davanti alla risposta di Edward perfino la rossa dovette chinare il capo, lasciandosi sfuggire qualche lacrima a denti stretti. La biondina scoppiò di nuovo a piangere e colta definitivamente dalla paura si inginocchiò davanti a lui, prendendo frettolosamente il suo membro tra le mani scavando nei pantaloni come se fosse un roditore impaziente. La rossa distolse lo sguardo per il dolore, cosa che anche la superiore dovette fare poiché estremamente provata da quello spettacolo di immane crudeltà ma anche di infinita debolezza. La ragazza dai capelli biondi afferrò rapidamente il membro di Edward, iniziando a masturbarlo per poi infilarlo in bocca il prima possibile: troppo frettolosa, priva di abilità, si preoccupò soltanto di ingoiarlo come più poteva pensando che fosse quello il desiderio di Edward, ma così non fu. Arrivata troppo in fondo infatti il fiato si spezzò e un conato di vomito la colse, costringendola a tirarlo fuori dalla bocca ed iniziando a tossire disperata.
    No! Mi disp... cough! Cough! Mi dispiace... non succederà più! Cough!
    Cercando il perdono del suo nuovo dio della paura, la ragazza prese a stimolarlo solo con le mani, usando la mancina appena chiamata in causa per massaggiargli anche i testicoli oltre a stimolare l'asta con il pugno chiuso. Non era abile e rischiava anche di fargli male. La rossa era preoccupata per lei, ma soprattutto non voleva arrendersi: doveva trovare una soluzione a qualsiasi costo!
     
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    La biondina dagli occhi azzurri era fin troppo servizievole, spaventata dalla situazione e forse credendo di calmare Edward iniziò a lavorare il suo membro. Purtroppo però con pessimi risultati, dovuti ad un mix tra inesperienza e paura.
    No no no! Non è così che si fa scricciolo! Mettici un po di passione, un po di voglia! Mica ti morde!
    Allungò la mano corrotta afferrandola per il capo, portando nuovamente il suo viso sull'asta forzandola ad usare nuovamente la bocca, questa volta però l'aiutò nel compiere il giusto movimento.
    E' semplice vedi?
    Quasi non si accorse più di lei, lo sguardo si portò sulla preda più invitante, la rossa, che ancora temporeggiava, il mezzo demone gli fece gesto col dito di avvicinarsi mentre dal polso sinistro uscì una terza catena rigida, simile ad una spada che puntò il ventre della suora sospesa.
    Ti avevo detto di iniziare!
    Rimproverò la rossa, il suo tentennare non gli piaceva affatto, stava rovinando tutto, doveva avere il pieno controllo delle tre ed era disposto a tutto pur di sottometterla. Sparò letteralmente la punta di quella catena verso la superiora, tuttavia senza usare tutta la sua forza, avrebbe fatto in modo che lo spuntone rimanesse conficcato nel ventre.
    Vedi di muoverti! o lei sarà la prima a morire!
    La superiora poteva dirsi spacciata, con quell'affare nello stomaco non gli rimaneva molto da vivere e bastava estrarlo per far si che una forte emorragia l'avrebbe uccisa nel giro di pochi secondi.
    Tic, Tac, il tempo scorre, prima mi farete venire e prima potrete chiamare i soccorsi
    Forse l'unica soluzione era quella di assecondarlo
     
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    La biondina prese a gridare terrorizzata anche quando Edward la spinse di nuovo sul suo membro, con le lacrime agli occhi cercò disperatamente di fare del suo meglio e forse ci riuscì in fondo, stringendo la cappella tra le labbra mentre con la lingua inesperta lo massaggiava. Muovendosi rapidamente su di essa riusciva a stimolarlo senza però soffocarsi o andare troppo oltre. Non il migliore dei pompini, ma di sicuro un buon risultato per una inesperta. I miracoli della paura. E quello non fu l'unico risultato che Edward ottenne: la superiore si ritrovò una lama infilata nello stomaco e mentre vomitava sangue con il dolore puro negli occhi, la rossa ritrovò la disperazione precedentemente nascosta da quello sprizzo di coraggio momentaneo, fiondandosi subito ai suoi piedi inginocchiandosi come la bionda.
    D'accordo! D'accordo ti prego smettila! Non ucciderci! Sei tu che fai le regole... abbi pietà...
    Detto questo serrò i denti e chiuse gli occhi persa nella rabbia e nella disperazione, dopodiché si unì alla sua compagna, dedicandosi ai testicoli del ragazzo dato che l'asta era occupata dalla biondina. Quest'ultima, riprendendo fiato, diede il tempo alla rossa di dedicarsi un pò a quella grossa mazza di carne. Lei risultò molto più esperta, probabilmente non era la prima volta che lo faceva: leccò avidamente l'asta, utilizzando tutta la lingua. Poi sulla punta utilizzò l'estremità della lingua per stimolare l'uretra, infine spinse le labbra contro quell'asta bollente circondandola con le labbra e prendendola sempre più a fondo lo stimolò utilizzando la gola, senza strozzarsi e continuando a dargli piacere usando la lingua. Edward a quel punto le teneva in pugno
     
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    Con la giusta leva si può ottenere qualsiasi cosa, Edward aveva trovato la sua, il potere. Non appena colarono le prime gocce di sangue anche la rossa si prostrò a lui, e il mezzo demone potè finalmente rilassarsi e godersi quella meravigliosa sensazione di potere assoluto. allungò nuovamente le braccia lungo le spalliere, appoggiandosi completamente sulla panchina quando, un gemito di stupore lo colse nel sentire la lingua più esperta della rossa.
    Oh oh oh, te mi nascondi qualcosa
    Ribattè maliziosamente e trattenendo a stento le risate.
    Hai visto occhi azzurri? Qui abbiamo un esperta! Ti consiglio d'osservarla per bene!
    Il gemito che uscì in seguito fu dovuto all'eccitamento che raggiunse quando la rossa arrivò a lavorare quel pezzo di carne con la gola, Edward non poteva sapere se ne aveva già fatti prima o se il suo era un dono naturale, fatto sta che si muoveva perfettamente facendolo godere e sussultare, gonfiando il membro al massimo della sua forma. Si alzò di scatto come colto da una scarica, si era lasciato andare così tanto che quella bocca esperta stava per procurargli un orgasmo.
    Spogliati!
    Ordino alla rossa mascherando la sua eccitazione, poi si voltò verso la biondina afferrandola per i fianchi e mettendola seduta sulla panchina panchina.
    Rossa, fai con calma, io ho un fiorellino da far sbocciare
    Afferrò le caviglie della suora con gli occhi azzurri sollevandogli le gambe verso l'alto appoggiandole lungo il suo busto muscoloso con le caviglie all'altezza delle spalle del demone, facendo questo movimento la povera suora scivolò verso il basso, appoggiando la parte dorsale della schiena sulla seduta della panchina, mettendola in una posizione piuttosto scomoda, ma allo stesso tempo invitante per il mezzo demone che avrebbe avuto la possibilità di penetrarla sfruttando tutta la sua massa e il suo peso.
    Questo farà un po male, ma vedrai che ti paicerà...
    Puntò le mani sulla spalliera e il grosso cazzo colante di saliva sull'intimità della suora, affondando senza troppi complimenti quella mazza nella tenera carne della ragazza.
    Ora griderai il nome del tuo dio!
    Iniziò a scoparla violentemente, facendogli capire cosa si fosse persa scegliendo quella strada di castità

    Edited by Yhei - 27/8/2014, 23:51
     
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    La rossa divenne paonazza, colma di vergogna per le parole del demone, ma per lo meno sapeva che se lo distraeva in quel modo forse si sarebbe dimenticato delle sue sorelle. Ma non fu così. Si alzò di scatto quasi strozzandola per quel movimento brusco, la rossa dovette distogliere l'attenzione dal lavoro che stava facendo per riprendere fiato, e nel mentre la sua sorella più giovane ed inesperta diveniva la vittima perfetta del demone. Frignava come una bambina sempre più terrorizzata da quello che poteva succederli, mentre l'altra cercava disperatamente di fermarlo.
    Aspetta non puoi! E' una moglie di Dio, non puoi farlo! Ti prego! Ti prego!
    Ma a nulla servirono le parole della rossa e i suoi tentativi di fermare Edward per i fianchi: una volta posizionata la biondina riuscì subito a farla sua, frantumando l'imene in maniera violenta e assaporando il sangue di una vergine pura. La vittima gridò di dolore spalancando la bocca mentre quel mostro la scopava, mentre la rossa si univa al pianto disperato nel vano tentativo di fermare il demone. Ma la disperazione le aveva tolto tutte le forze, quindi qualsiasi spinta per Edward non rappresentava che un mero fastidio.
    Oh Dio! Oh Dio!
    Invocò il suo Dio come aveva detto Edward, sia per accontentarlo che per chiedere la speranza di salvarsi in qualche modo. Voleva che tutto questo finisse il prima possibile e dovette rendersi conto che le preghiere... stavano funzionando. Probabilmente a causa per la natura demoniaca di Edward, il ventre non le fece più male dopo un pò, anzi sentiva piacere, sentiva godimento, e mentre continuava ad invocare il suo dito il volto si tinse di quello che poteva sembrare un sorriso gustoso, pieno di lussuria. La sua resistenza al demone diminuì, ma non le grida disperate della rossa.
     
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    Ogni tentativo della rossa di fermarlo finì per essere un buco nell'acqua, era troppo più forte, troppo più determinato, essenzialmente era troppo per lei e in generale per le tre suore. I vestiti laceri del ragazzo svolazzavano ad ogni spinta, mettendo in mostra i singoli muscoli che si contraevano nello sforzo del sesso. Il sudore rendeva il suo corpo simile a quello degli Dei raffigurati sulle pareti, con l'unica eccezione del braccio e del viso corrotto. Ogni spinta causava un rumore bagnato allo scontrarsi del suo bacino con quello della giovane suora, era tutto così tremendamente sbagliato per lei e maledettamente bello per lui o meglio per loro.
    Moglie di Dio, quanta ipocrisia! Guarda questa troietta come gode! Non c'è nulla di buono in una vita di pura castità, nessuno può esserlo! Di la verità è piaciuto anche a te! Ho visto come sei arrossita... Non era la prima volta vero?
    La guardò con disgusto per ricordargli l'ennesima volta della sua ipocrisia, mettendo invece l'indice e il medio nella bocca della bionda che a differenza della rossa si era lasciata andare al piacere. Le spinte si fecero allora più intense, talmente forti che ad ogni affondo la panchina vibrava sotto quel peso minacciando di rompersi da un momento all'altro, mentre i piedi di legno si alzavano per poi sbattere nuovamente sul pavimento stridendo. La penetrazione si era fatta molto più piacevole, il sangue della sua prima volta, la saliva e i fluidi vaginali compivano perfettamente il loro lavoro, anche il ventre aveva oramai accettato quella mazza di carne ben dotata dentro di se. Con l'altra mano gli afferrò il seno, stringendolo e strapazzando il capezzolo tra le dita per fargli provare il maggior piacere possibile, l'avrebbe portata all'orgasmo piegando la sua fragile mente, e portandola a fargli piacere la cosa più proibita che si potesse fare in quel luogo. Dopodichè sarebbe arrivato il turno della rossa, e già stava pregustando il sapore della sua carne...
     
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    La bionda oramai non rispondeva più agli stimoli esterni, si limitava a sorridere con gli occhi lucidi mentre la carne si abituava gradualmente al corpo estraneo dentro di lei, perfettamente entrato nella cavità nata appositamente per quel luogo. Non c'era nulla di sbagliato ed innaturale, l'unica cosa che faceva scalpore era l'identità dei due amanti e il luogo, nonché il metodo, con cui consumavano quell'atto che altrimenti sarebbe risultato la cosa più naturale del mondo. La biondina si contorceva sotto i colpi di Edward, provando uno, due, orgasmi multipli senza fine e senza la volontà di fermarsi.
    Ti prego sorella, trattieniti! Non può finire così! Non caderei n tentazione!
    Ogni tentativo della rossa di riportarla alla realtà, di farle trovare un minimo di coscienza, veniva annullato dalle spinte del demone che la faceva diventare sempre più affamata del suo grosso cazzo, e non esitò un solo istante ad ammetterlo.
    Mi spiace sorella... ma non posso farci niente... il suo cazzo mi fa godere... il suo corpo mi fa impazzire... perdo il senno e lo desidero più delle mie stesse preghiere... ti prego demone, riempimi, fammi tua!
    La rossa lanciò un grido di disperazione e rassegnazione mentre non riusciva assolutamente a trattenere le lacrime, d'altro canto la biondina si preparava invece a ricevere il suo bollente premio dritto nel ventre, impaziente di assaporare la pace dei sensi.
     
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    Edward era riuscito a tentare la biondina, che si trasformò da scricciolo tremante a vera peccatrice. L'aveva fatta sua, nel corpo e nell'anima, mentre la suora superiora era terrorizzata dal dolore e dalla fine incombente; finendo con la rossa nella più completa disperazione. Tre donne e tre stati d'animo differenti, Edward stava facendo un ottimo lavoro e tutto proseguiva come da copione. Stava vincendo la sua sfida, non si sarebbe limitato ad ucciderle, no, il mezzo demone aveva in mente ben tre destini differenti. Per il gran finale Edward afferrò nuovamente le caviglie della suora, allargandogli le gambe verso l'esterno, in quel modo, non c'era un centimetro del suo grosso cazzo che non venisse accolto tra le labbra morbide della biondina. Spinto dagli incoraggiamenti della suora aumentò il ritmo, la sua carne si faceva sempre più bollente, sempre più gonfia e pulsante.
    Convertiti ai veri piaceri della vita
    Edward la riempì con un orgasmo molto intenso, seguito da un altrettanto sentita risata, non si trattò di semplici fiotti di sperma, quella fu una vera e propria colata che la riempì con tutta la sua calda viscosità che inondò il ventre della verginella, riempiendola col seme della vergogna che iniziò a colare sulle natiche e sulla panchina. Il mezzo demone diede le ultime quattro spinte, sollevandosi sulle punte dei piedi per concentrare tutta la sua forza, picchiando la cappella lungo le pareti all'interno dell'addome, rimanendo teso e tremante durante l'ultimo sentito affondo, estraendo poi lentamente il suo attrezzo. Edward era molto soddisfatto, tuttavia non liberò ancora nessuna delle tre, si passò soddisfatto l'indice sotto il naso, girandosi e osservando la rossa con sguardo compiaciuto.
    Normalmente mi fermerei qui, ma ho ancora un'idea che mi solletica l'appetito... Ho fatto sesso orale, ho sverginato la tua amica, manca ancora una cosa...
    Il piatto per condire la disperazione della rossa era forse la cosa più umiliante che potesse fare ad una donna, mosse la catena come fosse un abile braccio per fargli appoggiare la testa a terra ma non la fece sdraiare, muovendola lentamente la costrinse ad appoggiare prima le mani a terra mettendola a quattro zampe, poi aumentando la pressione il viso toccò finalmente il pavimento mentre il sedere rimaneva in bella vista. Edward fece con molta calma per dare alla suora tutto il tempo per capire cosa gli avrebbe fatto, prese la tunica dal basso e la strappò con forza bruta, l'afferrò con la mano sinistra sul fianco mentre passava la destra sul membro, raccogliendo ogni sorta di fluido passando poi le dita sporche tra le natiche.
    Hai capito cosa intendo vero?
    Appena finita la frase inserì due dita in quel buchino caldo massaggiandolo.
    Ora prenderò qualcosa anche a te, dopodichè avremo finito...
    Si lasciò andare all'ennesima risata mentre estraeva le dita dando un attimo di respiro alla suora, tregua che sarebbe durata troppo poco, perchè nel giro di pochi secondi avrebbe sentito qualcosa di molto voglioso entrare dietro di lei
     
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    L'espressione di pura estasi che si dipinse sul volto della bionda subito dopo l'intenso orgasmo provato assieme a quello di Edward diceva tutto sulla sua nuova posizione: il sesso era fantastico, fatto solamente di piaceri e di perversione. Sentì il ventre riempirsi del suo seme bollente e quando Edward fu finalmente fuori ella poté raccogliere quel prezioso succo dal suo grondante ventre per poi spargerlo sul resto del corpo soffermandosi sui seni e sulla faccia, assaporandolo tra le labbra e il volto completamente perso nella lussuria.
    E' fantastico... lo sento muoversi dentro di me... mi riempi e mi da calore... è la cosa più bella che io abbia mai provato...
    La biondina oramai era andata e di fronte a quel fallimento la rossa non poteva che china re lo sguardo arreso, totalmente persa nella disperazione. Ma se pensava che quello fosse il peggio allora non si aspettava la prossima mossa di Edward: faccia a terra, natiche alzate, vestiti strappati. prima ancora che la suora con i capelli rossi potesse emettere un vagito di terrore era già imbastita come il più invitante dei banchetti, e non poteva fare a meno di lanciare dei gemiti di paura, incapace di gridare in maniera concreta. Osservandole le intimità, Edward avrebbe potuto capire che quella donna non era vergine come la sua compagna e che aveva già assaporato i piaceri della carne. Ne ebbe la conferma quando il suo culetto si dilatò agilmente e senza il minimo problema sotto il tocco delle dita.
    No! Non lì ti prego! Non farlo!
    Certo questo non significava che sarebbe stato indolore e tranquillo, restava il fatto che Edward possedeva un membro diabolico in tutti i sensi, senza contare che era ancora sporco sia dello sperma che del sangue riversati nell'intimità della sua sorella.
    Non così! E' perverso, è malato, non è amore questo!
    Ma non riuscì ad opporsi, si limitò a gridare a denti stretti esternando tutta la sua disperazione mentre il povero anfratto proibito veniva letteralmente sfondato dalla presenza di Edward, facendogli guadagnare un altro punto sulla loro docile religione. Edward però doveva lasciare qualcosa anche alla superiore, altrimenti l'opera non sarebbe stata completa, questo senza ombra di dubbio Vladimir lo avrebbe apprezzato.
     
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    Non c'è neanche bisogno di dire che Edward non ascoltò minimamente le lamentele della rossa, anzi, oramai era palese che lei aveva già assaporato i piaceri della carene e sfruttò la cosa per rincarare la dose.
    Proprio te parli? Eppure dovresti aver capito che non sono uno sprovveduto, il mio non è il primo cazzo che vedi! Abbi almeno la decenza di evitare certe frasi di circostanza, perverso?! Malato?! La perversione viene imposta dal tuo stato sociale, per una suora è sbagliato, per una pornostar è la cosa più bella al mondo. Guarda la tua amichetta... Alla fine non si può fuggire dall'istinto, amore e sesso sono due facce della stessa medaglia! Ora smettila con la tua ipocrisia! Sicuramente prima di diventare una suora tutto questo ti piaceva, o forse, hai iniziato a trombare quando ti sei sposata con Dio?
    Ed eccolo che emise l'ennesima risata diabolica, seguita da affondi sempre più intensi, con una carne già abituata il mezzo demone poteva dare il massimo di se stesso, allungò la mano destra verso i capelli, tirandoli e costringendola ad alzare il viso che rimaneva appoggiato a terra solo col mento, mentre con il braccio sinistro spingeva i fianchi della donna in direzione contraria alle sue spinte. La stava letteralmente sfondando per punire la sua ipocrisia e per saziare il suo piacere, quel corpo riusciva a farlo godere era quella che più lo affascinava ed ora se la stava prendendo senza troppi complimenti. Passò poi la mano sinistra sul ventre arrivando a stuzzicargli il clitoride, per poi penetrarla con due dita, da dentro la sua intimità sentiva la sua asta muoversi, separata dalle dita da una sottile linea di carne, tutto ciò non fece che stuzzicare il ragazzo che avrebbe riempito a breve anche la rossa. Era esperta e l'avrebbe capito, gli affondi sempre più sentiti, la verga sempre più calda e pulsante, le dita dentro la sua intimità che scavavano sempre più vogliose con l'enfasi particolare di chi era prossimo a raggiungere l'orgasmo...
     
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    La ragazza non riuscì a rispondere per colpa del dolore: certo non era vergine e soprattutto quella non era la sua prima esperienza, tuttavia la violenza di Edward la stava letteralmente sfondando: il suo culetto inizialmente si divaricò per consentirgli di entrare, ma quando il demone diede inizio a quella malata e dolorosa performance la ragazza lo strinse saldamente tutto intorno. Peggio per lei ovviamente: Edward ne avrebbe solo tratto vantaggio dato che era molto forte e poteva penetrarla in ogni caso, lei invece non riusciva a rilassarsi e questo le provocò dolori lancinanti tradotti in lunghi gemiti di dolore. Sentiva chiaramente che poteva morire da un momento all'altro, ma qualcosa di molto inaspettato avvenne: Edward prese a stimolarle anche l'intimità. Questo non solo fece crescere il piacere, ma rese di nuovo il suo stretto buchino più piacevole da violare, ottenendo un risultato non molto lontano dalla prima ragazza... ora la rossa sorrideva, i suoi gemiti non erano più grida dolenti ma veri e proprio spasmi di passione. L'intimità prese a grondare mentre con i fianchi assecondava i movimenti del demone, lasciandosi penetrare il più a fondo possibile. Anche lei era caduta nell'inevitabile giro della perversione, e ora non le importava altro che venire riempita. Meno due... ne mancava una sola...
     
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    io non sono leggenda...sono realtà!

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    La rossa in risposta alla penetrazione fece il gesto più istintivo che si poteva fare quando si veniva obbligati a compiere un gesto, si irrigidì. Col risultato di far provare maggior piacere a Edward e più dolore a lei, il godimento del mezzo demone era doppio, fisico e morale, stringendo la muscolatura più profonda la sua verga veniva stimolata a dovere e non dava per niente fastidio, dato che quell'anfratto era ormai ben lubrificato. Ma ciò che più lo stuzzicava era il godimento dovuto dal fatto di averla in pugno, la stava sottomettendo e ben presto ciò che trovava sudicio e immorale divenne piacevole. Le grida da doloranti divennero di piacere, la muscolatura contratta si lasciò andare a spasmi che gli permisero di violarla con maggiore facilità. Edward la guardò perplesso, non si aspettava un cambiamento simile proprio da lei che più di tutte aveva provato a difendersi, tutto ciò non fece che convincere sempre più il ragazzo delle sue azioni, il mondo era infettato da un velo di ipocrisia e allora solo chi viveva senza filtrare le proprie passioni poteva dirsi onesto. Un pensiero sbagliato tutti fanno pensieri sporchi o sbagliati ed è grazie ai filtri morali che si può avere una civiltà civile, ma nella testa e nell'esperienza del mezzo demone tutto questo suonava perfettamente giusto.
    Ma non era sporco? Non era malato? Hai visto che ti piace allora?
    Rispose ansante e sorpreso, ora era pronto a farla venire e a venire con lei, mise molta più forza nelle spinte rispetto a quella che usò con la biondina, tutto di quella suora lo eccitava, spingendo Edward a muoversi più liberamente portando al limite il corpo della partner. La tirò nuovamente per i capelli questa volta alzandola e portando la schiena della donna a contatto col suo petto fradicio di sudore, la stessa mano poi, scattò fulminea sul seno afferrando quello sinistro in modo che l'avambraccio premesse su quello destro, stringendolo e massaggiandoli entrambi, uno con la mano e l'altro con l'avambraccio. Fece appena in tempo a stringerlo che raggiunse l'orgasmo e sebbene fosse appena venuto, questo fu decisamente più sentito rispetto al primo, fece un unico affondo inginocchiato dietro di lei, poi lasciò che la verga si sfogasse all'interno della donna, rimanendo ferma poteva fargli sentire le pulsazioni che eiaculavano lo sperma all'interno del suo intestino, il quale dopo poco tempo non riuscì a trattenere il suo seme che iniziò a colare tra le cosce che bagnarono la mano ancora intenta a masturbarla. Si sollevò liberandola dalla presa della catena, la rossa era la prescelta per trasmettere il suo messaggio, lei aveva assaggiato i piaceri della carne, lei vi aveva rinunciato, lei era quella che si era opposta con maggior fermezza ed infine lei era quella che nuovamente era caduta in tentazione...
    Ora mettiti qualcosa addosso ed esci di qui, va dalla polizia, portali qua. Subito...
    Concluse la frase con lo sguardo e la tonalità di chi non avrebbe accettato repliche, poteva dirsi fortunata anche se ancora non poteva immaginare la fine che il mezzo demone gli aveva evitato. Per quanto riguarda il messaggio beh, sarebbe stato tutto più chiaro al suo ritorno.
     
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