The smell of death

For Amy's

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    io non sono leggenda...sono realtà!

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    Due occhi gialli si muovevano fendendo la notte; occhi felini e attenti che non appartenevano a questo mondo osservavano ciò che avevano attorno. I passi si facevano largo strisciando sull'erba umida, ogni tanto si sentiva qualche ramo spezzarsi al passaggio di Edward, riecheggiando con un rumore secco in quella cattedrale naturale. Edward si muoveva usando la sua forma demoniaca, perchè in quel modo si sarebbe abituato meglio all'oscurità che lo circondava, in moda da potersi concentrare meglio su dei possibili indizi. Il ragazzo si stava muovendo in un posto surreale, non vi era alcun rumore se non quello prodotto dal suo avanzare; dove gli alberi dai ceppi neri ricoperti di muschio salivano contorti per diversi metri formando un groviglio impenetrabile coi rami più alti. Solo qualche timido raggio riflesso dalla luna riusciva a superare quell'intreccio di rami e foglie arrivando ad illuminare la fitta nebbia che si espandeva ad un altezza di trenta centimetri da terra celando ciò che vi era sotto di lei. Facendo sembrare quel posto ancora più tetro di quello che poteva già essere, in quella foresta si respirava un aria di morte e anche il più grande tra gli scettici avrebbe vacillato in un posto simile. Che Edward fosse alla ricerca di fantasmi? Certo che no... Allora cosa l'aveva spinto in quel luogo?
    In mattinata Edward era finalmente giunto a Roma, ascoltando le dritte di Luppi "non devi assolutamente toccare nessuno"; un unica regola da rispettare e per un ragazzo con quelle abilità fisiche il compito fu piuttosto facile da rispettare. Se non con l'unica pecca d'apparire piuttosto strambo nelle movenze, specie nelle strade un po più affollate del normale. Appena sceso dall'aereo di diresse subito in un hotel dove poter riposare e da li iniziare le sue ricerche per trovare l'Unica Mente. Appena iniziò le sue ricerche venne aiutato dal fato che si presentò come articolo di giornale.
    " E così pare che la ruota inizi a girare anche per me!"
    Edward era appena arrivato e già aveva una pista da seguire, così comprò il giornale e lesse sull'articolo del quale verranno citate le frasi più importanti:

    "La Death Star colpisce ancora! Bagno di sangue in una foresta"

    "Due guardaboschi hanno trovato diversi cadaveri due giorni fa nel bosco in zona [...]
    [...] dallo stato di decomposizione dei cadaveri si può dire che questo massacro sia avvenuto diversi mesi fa; in uno di questi si è trovato un bossolo dorato macchiato di nero, il che sta a indicare il coinvolgimento della Death star [...]
    [...] Per ragioni di sicurezza i cadaveri non verranno recuperati e la zona resterà Off-Limit per chiunque."

    Ed ecco dunque cosa aveva spinto Edward in quel luogo, per lui fu facile eludere la sicurezza a guardia del bosco, che comunque non era neanche poi così massiccia per proteggere le persone da una zona dichiarata "Off-Limit". Il primo pensiero del ragazzo fu che sarebbe bastato il monito e che sarebbe stato del tutto inutile piazzare ulteriori guardie che in quel momento potevano essere alla stregua di carne da macello. Così Edward entrò facilmente, trovandosi completamente solo in quel luogo, avanzando a caso seguendo il suo istinto, la strada andava in salita fino a che la boscaglia non si aprì di fronte ad una quercia secolare, dinnanzi alla quale il mezzo demone si fermò.
     
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    Aggirarsi da soli per un bosco, senza nessun invito né un filo di Arianna per poter scappare... era semplicemente folle. Un buon guerriero l'avrebbe preso come una prova di coraggio ammirabile, ma un cacciatore... vedeva in quel gesto solo una cena assai più facile. E Edward avrebbe rischiato di non incontrare nemmeno il suo obbiettivo se non prestava più attenzione, perché l'Unica mente e il verme guardiano non erano più i soli cani da caccia di quel luogo... e creature molto più pericolose si aggiravano per la notte, spietate ma soprattutto AFFAMATE. Quanto tempo ci avrebbe messo a rendersi conto dell'imponente presenza che lo seguiva oramai da tempo? Eppure sebbene fosse silenziosa era ingombrante, imponente: ogni singola "treccia" sul suo capo era una belva affamata, e le zanne grondavano di saliva macchiata dei vecchi resti dell'ultima cena. Il suo respiro si fece molto più intenso quando Edward arrivò quasi di fronte all'abitazione di Rachel, e avrebbe dovuto fermarsi anche solo per lo spazzo che separava la casa dalla foresta. Voltandosi avrebbe finalmente visto la creatura: verde metallico, viola brillante, un corpo femminile affascinante ma temibile, un volto di belva insaziabile. Unico avvertimento? Un ruggito. [+]
     
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    Finalmente un attimo di pace, in quella zona gli alberi si diradavano leggermente togliendo quel senso di ansietà dato da un luogo così claustrofobico. Solo allora si accorse di qualcosa che avanzava alle sue spalle... E non sembrava per nulla amichevole. Edward si voltò di scatto trovando a una decina di metri da se un imponente creatura.
    E tu da dove salti fuori? Scommetto che non sei l'Unica Mente.
    Il ragazzo non si aspettava un simile incontro, nessuno gli aveva parlato di mostri presenti in quella foresta, ne Luppi ne il giornale. Nonostante questo non si stupì più di tanto, d'altronde come ci si può stupire dopo esser stati nel settore 5 della Umbrella? La creatura che si presentò di fronte a lui era una figura grottesca, con una pelle verde che ricordava il metallo e sulla testa diverse spire che si contorcevano e si sfregavano sui rami, impazienti di banchettare col corpo del giovane demone. Edward assottigliò le palpebre per mettere a fuoco la bestia, fissando le sue mascelle aperte in quel grottesco urlo, al quale il demone rispose mostrando i denti ed emettendo un suono grave in linea con la sua natura. Non ci fu un attimo di esitazione doveva affrontarla e si preparò alla battaglia abbassando il baricentro pronto a scattare, facendo uscire dalle sue spalle un ventaglio di otto catene nere tutte incurvate verso l'avversario, che volteggiavano a loro volta come le serpi situate sulla testa del mostro.
     
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    Esattamente come Edward, le serpi sulla testa della creatura saettarono in avanti assieme all'essere, bloccando abilmente le catene, alcuni serpenti anche più di una catena alla volta. La creatura era più grande di Edward e non ci sarebbe voluto molto per sopraffarlo: il piano era semplice in realtà... azzannarlo, stringerlo tra le braccia e continuare a morderlo fino a che di lui non sarebbe rimasta poltiglia. Ma proprio mentre le zanne della creatura stavano per colpirlo eccola fermarsi di colpo in seguito ad un flebile richiamo proveniente dalle fronde.
    Piccola mia... da quando ti accontenti degli scarti? Questo bocconcino è già stato masticato molte volte...
    Sentiva il suo odore: Tex, la Umbrella, Luppi, il settore 5, tutto inconfondibile per lei, che se ne stava comodamente sdraiata sul ramo più spesso dell'albero vicino ad Edward. Aveva il ventre appoggiato sul ramo, col seno diviso sull'asta del legno. Il braccio destro era piegato in modo che l'avambraccio sostasse in orizzontale sul ramo e facesse da cuscino per la testa, mentre il sinistro invece penzolava, lasciando che le dita giocassero con quella che sembrava una piccola ragnatela di fibre nere. Le gambe invece oscillavano piegandosi una alla volta, alternandosi, come se fosse una bambina. La sua figura era completamente in ombra, solamente gli occhi rossi luminescenti erano chiaramente visibili, e non aveva nulla di umano. La creatura si fermò subito al richiamo della madre, ritirando i serpenti e facendo un passo indietro. Serrò le fauci fino a nasconderle con una carapace che sembravano labbra, ora che la bocca non era aperta in maniera deforme aveva un aspetto affascinante, con delle labbra carnose seppur simili a qualcosa di finto, molto sensuale ed elegante. Di colpo la bestia feroce si era trasformata in una bellezza degna della Umbrella.
    Chi ti manda coniglietto sperduto...?
    Il suo tono di voce era placido e pacato, quasi sensuale, e continuava a giocare con la sua ragnatela di fibre, fissando Edward negli occhi col suo rosso scarlatto.
     
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    Prima si incontrarono le serpi con le catene, poi i due corpi assieme. Edward gli mise le mani al ventre pronto a far scattare una catena che da quella distanza non avrebbe certamente mancato il bersaglio, il mostro lo strinse in una morsa assassina, mentre le loro armi si muovevano pregne di vita propria ingaggiando una loro seconda battaglia personale. La forza del grosso essere era superiore a quella del ragazzo che a sua volta avrebbe puntato ad affettare la bestia con le sue catene, davanti alle quali anche il materiale più resistente avrebbe ceduto. La chiave stava nella rapidità dei prossimi attacchi, e mentre Edward diventava sempre più rosso nell'unico scorcio di umanità sulla pelle nello sforzo di contrastare quella presa, la bestia si fermò a pochi centimetri dal suo collo. Facendogli sentire il fiato caldo e umido sulla pelle, facendogli percorrere un brivido lungo la schiena come se fosse appena stato baciato dalla sua amante. Una voce si distinse tra i rantolii della bestia, come sentì la presa dei serpenti farsi più placida Edward si voltò incuriosito nella direzione della voce, ignorando completamente l'avversario che ora non sentiva più come una minaccia. Assottigliò gli occhi per capire meglio chi fu a rivolgersi alla creatura che ora si stava allontanando da Edward, prendendo una forma decisamente più sensuale e meno minacciosa. Una volta libero totalmente dalla presa, il mezzo demone ritirò le sue catene voltandosi completamente fissando quella figura tra i rami che tuttavia rimaneva nascosta nella penombra. Non si poteva distinguere perfettamente il corpo, dalla voce e dalle forme sembrava una donna ma le uniche cose che si distinguevano erano solo due occhi scarlatti che osservavano Edward, penetrando fino al suo animo.
    Mi manda la mia curiosità. E posso rivolgermi soltanto ad una persona...
    Questa volta Edward sarebbe stato cauto anche la risposta fu decisa ma allo stesso tempo utilizzò un tono posato. Non poteva sventolare le sue intenzioni a chiunque per cui doveva prima accertarsi dell'identità della figura sull'albero, non poteva rischiare di nominare la Umbrella o Luppi. Un unica cosa lo incuriosiva più di tutte, cosa intendeva quell'essere con la prima frase? Che fosse a conoscenza di qualcosa che lo riguardava? Per questo con l'ultima frase lasciò aperto il discorso, osservando dunque la reazione della figura misteriosa
     
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    Vladimir abbassò lo sguardo, iniziando a canticchiare sempre con fare molto tranquillo e pacato. Sollevò la mano che giocava con la ragnatela, puntandola verso di lui e sollevando l'indice, per poi farlo oscillare lentamente facendogli capire che la sua risposta non le era andata a genio.
    Stai mentendo coniglietto... e io con i bugiardi non ci parlo.
    Riprese a canticchiare, limitandosi a puntarlo con l'indice come se volesse designarlo come bersaglio. A quel comando la belva sollevò di nuovo i serpenti verso Edward, minacciandolo con sibili aggressivi e metallici. Inoltre il volto si deformò ancora una volta in quel ghigno bestiale oltre che aggressivo, ma non partì all'attacco. Era una sorta di minaccia, un "incoraggiamento" se così vogliamo definirlo. Edward non era nelle condizioni di poter scegliere con chi parlare e quando farlo...
     
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    "Ma che succede!? Anche qui sanno tutto di me?
    Questa fu la sua prima reazione che si dipinse anche sul suo viso; a quel punto, quando l'Unica Mente l'avrebbe visto chiudersi tra le spalle con l'espressione di chi è stato colto con le mani nel sacco, avrebbe facilmente intuito di aver colto nel segno. Edward non era così sprovveduto da non accorgersi di essere in svantaggio, aveva assaggiato la forza della "medusa" e se questa stava agli ordini dell'altra donna era facile intuire che affrontarle assieme sarebbe stato troppo avventato. Dunque il "coniglietto" non poteva più compiere eventuali errori, e il mostro alle sue spalle glie lo ricordò tornando minacciosa. A quel punto non aveva altra scelta e chissà, forse la fortuna gli avrebbe dato nuovamente una mano. Solo in quel momento fece caso alla ragnatela nera, forse era un po azzardato, ma fibre del genere le aveva già viste durane lo scontro con Rachel. A quel punto Edward alzò le braccia in segno di resa, sfoggiando un sorrisetto poco convinto.
    E va bene... il nome di Luppi ti dice niente?
    Detto questo abbassò nuovamente le braccia portandole ai fianchi facendosi vedere più amichevole che mai, non aveva per nulla intenzione di ingaggiare un duello e voleva che questo fosse chiaro.
     
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    Nessuna parola, ma un sussulto da parte di quegli occhi rossi si, e nello stesso momento la creatura feroce tornò ad uno stato di quiete, abbassando il capo come a volersi fare da parte. Vladimir avvicinò le dita alla sua faccia, giocando ancora un pò con le ragnatele scure, iniziando a leccare le estremità sporche di quella materia.
    La mia adorata Sovereign... come potrei non ricordarmi di lei?
    Succhiò avidamente con le dita quel materiale, indipendentemente da quanto tempo passava non marciva mai, e ogni traccia che Rachel lasciava nel bosco era un succulento spuntino che Vladimir poteva rintracciare, assaporando di nuovo il massacro dietro quelle piccole fibre rimaste. Come un ricordo, ma molto più tangibile. La figura scivolò giù dall'albero, atterrando delicatamente tenendo schiena e ginocchia piegate: la mano sinistra attutì l'atterraggio, mentre la destra rimase quasi tesa, larga sul fianco e col palmo aperto. Lentamente si risollevò, lasciando che i pochi raggi lì presenti mostrassero il suo volto. Una donna formosa, affascinante e priva di imperfezioni: coperta da un vestito che sembrava fatto di carapace. Sui piedi indossava delle scarpe che sembravano avere il tacco sulla punta, mentre ai lati della schiena pendevano dei filamenti simili a zampe di ragno. i suoi capelli, per metà rossi e metà neri, apparivano come uniti al cranio rispecchiando una sorta di carapace. I suoi occhi completamente rossi con l'iride felina nera scrutarono Edward, avvicinandosi lentamente a lui con un passo estremamente rallentato, mentre le braccia cingevano lentamente la vita in una posizione conserte, mirata ad avvalorare il suo seno. Solo una volta che le braccia si incrociarono Vlad portò la mano destra verso l'alto, piegando l'indice verso le sue labbra, e leccandolo avidamente assieme a quelle carnose estremità rosse. Una mostruosità meravigliosa, più bella della belva che lo aveva attaccato ma al contempo più terrificante.
    Perché Luppi ti ha mandato qui?
    Una domanda non del tutto disinteressata la sua, Vlad aveva spesso risposte facili ai suoi dubbi, ma in quel momento non riusciva a spiegarsi il perché di una simile visita mandata per di più da Luppi, qualcosa che Tex non avrebbe mai approvato e... oh... forse le sue perverse rotelle iniziavano a ragionare.
     
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    Ed ecco un altro aiuto dalla fortuna, forse la ruota stava girando veramente. La creatura conosceva Sovereign alias Luppi, e anche molto bene; un timido sorriso comparve per qualche istante sul volto del ragazzo ora più fiducioso. Osservò la donna calarsi sinuosa, bastarono quei pochi movimenti per far capire a Edward che anche quella era un essere vicino alla perfezione. Rimase fermo, leggermente in obliquo verso la donna che si avvicinava in maniera sinuosa, attraversando finalmente i raggi che mostravano la sua vera forma. Un corpo armonioso nelle sue forme, prosperoso come quello di una vera donna matura, liscio a partire dalle gambe allungate dai tacchi. Mentre l'occhio saliva lungo il ventre, le braccia conserte, il seno in bella mostra che fece seccare la gola a Edward, arrivando alla fine al dessert, un viso sensuale ma allo stesso tempo terrificante... E quella voce così placida, se l'avesse chiamato a morire tra le sue braccia con quel tono non gli avrebbe detto di no. Rimase sempre fermo, muovendo solo la testa seguendo i suoi movimenti, ma non riusciva ad esser del tutto rilassato, qualcosa nel suo corpo gli ricordava di prestare la massima attenzione. Eppure il suo corpo fremeva rimasto incantato come un insetto rimane affascinato dai colori e i profumi inebrianti di una pianta carnivora. Portò nervosamente la mano destra sul trapezio opposto grattandosi, aveva bisogno di sentirsi, di avvertire il suo corpo in quel momento mentre la notte si faceva ancora più buia e quei due paia di occhi felini, rossi e gialli si scrutavano.
    Mi ha detto di cercare una persona... Dice che può... Cambiare il mio modo di vedere le cose
    Disse distogliendo lo sguardo, avrebbe solo dovuto dire il nome che gli suggerì Luppi, eppure era ancora timoroso, non conosceva l'identità di chi gli si parava davanti e non voleva mettere in pericolo l'amica ma poteva permettersi di tentennare? Come fare?
    Cerco un membro della Death Star!
    A quel punto tornò risoluto sulla donna
     
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    Se avesse iniziato con quella notizia, Edward di sicuro avrebbe evitato ulteriori moine. Il fatto che avesse specificato il mandante però, non lasciava dubbi: era lì per l'unica mente, non c'erano alte possibilità. Vladimir volse lo sguardo verso la sua creatura, indicandole il bosco col dito da poco inumidito, per congedarla, difatti non rimase un solo istante lì, lasciandoli finalmente da soli. Vlad non aveva l minima idea di cosa intendesse Luppi, né del perché fosse stato mandato lì da quest'ultima e in gran segreto per di più... Tex non avrebbe mai permesso a nessuno di rintracciarla, figurarsi uno dei suoi nuovi giocattoli.
    Interessante... di solito quando succedeva nel Settore 5 Luppi mi faceva questi favori per riempirmi la pancia e soddisfare qualche mio capriccio... ma per quanto tu sembri gustoso immagino che se sei arrivato fin qui... allora non devi essere destinato alla mia merenda.
    Parlò con naturalezza estrema, senza traccia di pentimento o esitazione. Oramai Vladimir gli aveva fatto capire perfettamente che lei era quella che stava cercando, ma se voleva davvero essere promosso dallo status di merendina allora sarebbe stato bene farle capire per quale ragione era lì, e cosa voleva da lei. L'Unica Mente chiede gentilmente le informazioni una volta sola. Poi se le prende da sola.
     
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    Senza dubbio Edward aveva trovato la persona che cercava, non si era presentata a lui ma gli aveva lasciato ben pochi dubbi, quell'essere era l'Unica Mente. In qualche modo quella donna gli ricordò Tex, bastò un semplice gesto per congedare la creatura alle loro spalle che come un cagnolino ubbidiente si sottomise all'ordine senza fiatare. Di tutt'altra pasta era Edward che rimase sempre fermo ad ascoltarla, trattenendo a stento una nota di disappunto quando venne paragonato ad una gustosa merendina.
    "non provocarla. L'Unica Mente non ha motivo perché tu smetta di esistere"
    Ricordava bene la parole di Luppi così dovette tenere l'istinto a freno, scurendosi in volto. Edward non la temeva, sentiva dentro se che Tex gli era superiore. Aveva anche affrontato Rachel quindi la paura di morire non era più un problema per lui; evitò di rispondergli perchè era pervaso da un immensa curiosità verso quella donna. Luppi aveva regione quando parlò di lei dicendo che il suo modo di essere e persino la sua essenza gli avrebbero fatto cambiare il modo di vere le cose, e già con quella frase introduttiva aveva fatto capire al ragazzo che lei nel bene o nel male aveva qualcosa di unico, qualcosa che fece illuminare gli occhi di Edward. Chi era L'Unica Mente?
    Non dirmi che sei L'Unica Mente? Luppi mi ha mandato da te... Sembrava così entusiasta...Mi ha fatto capire che sei... Speciale. Che il tuo modo di comportarti e di vedere le cose mi può aiutare!
    Edward si era fatto prendere la mano, vomitando informazioni alla rinfusa, anche lui non aveva capito bene cosa doveva chiedergli e perchè doveva cercare proprio lei. Eppure ascoltando il suo discorso c'era già arrivato, lei aveva un rapporto con la vita particolarmente "distaccato", che si riferisse a questo la piccola Xenomorfa? Con particolare attenzione si poteva sentire l'odore della morte attorno a lei eppure questo non faceva altro che renderla ancora più attraente...
     
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    Lo sguardo di Vladimir scese lentamente mentre Edward parlava, si passò le mani sulle braccia, accarezzandosi da sola le spalle mentre annuiva col capo, increspando le labbra con fare pensieroso. Luppi aveva detto a quel ragazzo che lei era speciale, e che incontrarla gli avrebbe parto gli occhi. Senz'altro una sorta di complimento, perfino lei poteva capirlo, ma le domande che si stava ponendo non erano affatto poche.
    Si... non è difficile apparire "speciali" a creature come te... oh ma apprezzo il complimento e non sentirti offeso dalle mie parole...
    Lo sguardo di Vladimir tornò di nuovo sugli occhi di Edward: non c'era traccia di paura, forse un cauto timore verso le potenzialità dell'essere davanti a lei, ma di sicuro non il terrore che rende delizioso il sangue di una persona. Non che questo fosse un buon motivo per non provare a spaventarlo, certo ma... non è sempre tempo per i giochi. Se era giunto fin lì senza finire schiacciato dagli eventi allora un motivo c'era: Vladimir non credeva al caso né al destino, pertanto nulla è prevedibile ma non per questo priva di significato. Chiuse leggermente le distanze, avvicinandosi a lui lasciando pochissimi centimetri tra i loro volti, per poi iniziare ad annusarlo senza emettere rumori animaleschi, semplicemente divaricava le narici con fare curioso.
    Ai miei occhi sei un enigma... cosa può volere un fedele servitore della carne di Tex, dalla sua più perfetta creatura? Luppi forse non ti ha detto COSA effettivamente sono, questo spiegherebbe perché ti ha mandato da me... forse il tuo obbiettivo è semplicemente conoscere l'identità de "L'Unica Mente".
    Fece un passo indietro, sciogliendo la chiave articolare con le braccia, allungando flebilmente la mano destra verso di lui: il palmo aperto verso l'alto, le dita leggermente ripiegate e il gomito non del tutto disteso. Quello era una sorta di test, non per capire il valore del coraggio di Edward, ma per comprendere COSA sapeva.
    Ti va di toccarmi?
    Un ghigno intrigato, poi il labbro inferiore finì tra i denti leggermente appuntiti di Vlad, ansiosa di sapere di più. In quel momento scoprire passo passo la verità era più divertente che strapparglielo letteralmente col sangue. Per il momento.
     
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    L'Unica mente appariva sempre più come una donna lussuriosa, superba e stranamente apprensiva, mai si sarebbe aspettato la finezza che ebbe nel rammentargli di non sentirsi offeso dalle sue parole. Forse Edward la stava incuriosendo e ben presto ne avrebbe avuto la certezza. Fece tornare gli occhi sul ragazzo che non aveva cambiato sguardo, sempre fiero e rispettoso verso quella creatura che ancora non riusciva a comprendere e della quale avrebbe voluto carpire il suo essere. Si voltò completamente verso di lei quando L'Unica Mente si avvicinò, chiudendo definitivamente le distanze; i due corpi non si toccavano ancora... Eppure era una questione di centimetri che venivano quasi a mancare ad ogni respiro che avvicinava i loro petti. Fissò il naso che si incastrava alla perfezione in quel viso senza imperfezioni, si sentiva studiato dalla donna; cosa che gli fece provare un brivido di piacere molto simile all'eccitazione, non c'era ancora stato contatto tra i due, eppure si sentiva attratto da quella figura così enigmatica. Fissò poi le labbra appena prima che iniziasse a parlare, erano di un nero lucido, carnose, invitanti alla luce della luna che rendeva quella pelle eterea ancora più attraente... Passò la lingua all'interno delle labbra per inumidirle, accogliendo il respiro caldo dell'Unica Mente. L'ascoltò mentre veniva ammaliato da quella voce sensuale, Dio perchè veniva attratto da quel genere di persone così distanti da se? Era forse per il desiderio di sgarrare? Di superare quei confini che si era imposto? Purtroppo non sapeva o non voleva darsi risposta, in quel momento lei rappresentava il frutto proibito dell'Eden. Una cosa era certa, se lui era un enigma per l'Unica Mente lo stesso valeva per Edward... Improvvisamente tutto si fece più ambiguo, cosa voleva dirgli con quella frase? Perchè Luppi non gli aveva detto cosa fosse in realtà? Non era un mero esperimento? Magari uno Xenomorfo evoluto? Perchè quel nome così bizzarro che non sembrava esser stato scelto a caso? Ma soprattutto perchè quella richiesta? Edward a quel punto sembrò molto confuso, l'avrebbe senza dubbio toccata non vedeva niente di male in quel gesto anzi, la mano allungata verso di lui era fin troppo invitante. Deglutì della saliva, sentendo il cuore battere più forte nella cassa toracica, lo sguardo sembrava perso nell'inutile tentativo di dare una risposta sensata a quella richiesta, doveva toccarla e basta, allora perchè tanta agitazione? La risposta era semplice, moriva dalla voglia di toccare quella pelle dal primo momento in cui la vide. Avrebbe potuto allungare direttamente la mano verso la sua ma non lo fece, avanzò chiudendo questa volta lui le distanze avvicinando il suo petto verso quella mano tesa. Non scelse a caso il punto in cui volle farsi toccare...

    "Fammi conoscere il tuo mondo..."

     
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    Riuscì a toccarla, ma non fu esattamente così semplice: Edward ci pensò due, tre, quattro volte, i suoi occhi rispecchiavano un'anima tormentata e perfino il suo odore lasciava intuire a Vladimir cosa stesse passando per la sua mente. Iniziò ad intuire molte cose: perché si era unito alla Umbrella, perché si fidava di persone alla quale non avrebbe mai dovuto prestare la propria volontà, perché tanto coraggio misto a tanto timore. Le dita dell'Unica Mente si spalancarono sul suo petto, e nel preciso istante in cui entrarono in contatto capì che non aveva più nessun motivo per doverlo uccidere prematuramente. Più accarezzava quel petto con le mani, più le sue carnose e scure labbra si aprivano in un perverso sorriso.
    Molto bene... ho intenzione di mostrarti chi sono...
    Detto questo fece un leggero passo indietro, riportando la mano che lo aveva appena toccato sul petto, con l'indice leggermente teso in modo da poter ferire il centro del proprio seno con un leggero solco. Non uscì sangue, ma quello "strappo" parve iniziare una reazione a catena che lo fece rapidamente allargare sia in verticale che in orizzontale. Lentamente la pelle pallida dell'Unica Mente si stava strappando e polverizzando rivelando quella che aveva sotto di sé: una pelle scura, bronzea ed estremamente accattivante. Portò le mani verso l'alto, stringendo le dita dietro la nuca così da mettere in posa quel fisico semplicemente mozzafiato, La carapace fece la stessa fine della pelle pallida, fino a che anche il suo volto non si aprì in due, e gli occhi rossi divennero di un gelido glaciale. I capelli si staccarono dalla nuca abbandonando la loro forma di carapace per assumere un aspetto più chiaro, a metà tra il biondo e il chiaro. L'unica cosa che non cambiò fu la sua espressione: maliziosa e sorridente. Aveva assunto una forma che Edward non poteva assolutamente ignorare, e che conosceva assai bene...
    Io sono Tex Shambles... e adesso faccio parte di qualcosa di molto più grande...
    Nuda, meravigliosa e provocante proprio come Edward la conosceva: quella era la sua Tex in tutto e per tutto, in ogni minimo dettaglio. Non c'era una singola imperfezione, né differenza, perfino la malizia in quegli occhi era identica a quella che la leader della Umbrella gli mostrava le rare volte in cui dimostrava affetto e desiderio. Un'imitazione perfetta... oppure non si trattava di un'imitazione?
     
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    io non sono leggenda...sono realtà!

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    Il demone inspirò profondamente sentendo il tocco di quella mano sul petto nudo, nello stesso momento tutta l'ansia che provava dalla voglia di farsi toccare sparì, lasciando spazio ad una piacevole sensazione. I peli delle braccia si drizzarono, così come quelli più piccoli e impalpabili lungo il collo, solleticando tutta la superficie epiteliale. Sentiva che riceveva qualcosa da lui, fu contento nel vederla sorridere in quel modo tant'è che rispose a sua volta con un sorriso più timido, ebbe un brivido nel sentire l'interesse della donna mentre gli accarezzava il petto. Edward non ne concepiva ancora il significato, probabilmente L'Unica Mente aveva dei poteri ma non riusciva a capire cosa stesse cercando tramite quel tocco. Quando finalmente la donna ottenne ciò che cercava si allontanò ancora dando la possibilità ad Edward di osservarla nella sua interezza, rimase ad aspettare con trepidazione sicuro di trovare le risposte che cercava e fu così che L'Unica Mente si aprì un taglio nel petto che iniziò ad allargarsi. Sul momento Edward non riusciva a capire, la ferita si allargava a vista d'occhio senza sanguinare, sembrava quasi spogliarsi mentre la carapace si polverizzava come intonaco strappato dal vento, rivelando una nuova figura. L'Unica Mente si stava svestendo da quelle sembianze e poco a poco mostrava la sua vera essenza, la pelle d'ebano, certi tratti, quegli occhi di ghiaccio...
    A-Allison?!
    Ebbene si, di fronte a lui gli apparve Tex spogliata dall'abito che possedeva prima. Era lei completamente nuda in quella posa accattivante adeguata per mostrare il suo corpo scolpito, ogni singolo particolare era al posto giusto, replicato alla perfezione. Gli occhi si spalancarono, mentre le pupille si assottigliarono per mettere a fuoco quella figura, passando lo sguardo su ogni centimetro di pelle, non aveva dubbi era Tex, già una volta aveva cambiato aspetto quindi doveva aspettarselo... Ecco come lo pedinava e perchè sapeva tutte quelle cose, voleva forse mettere alla prova la sua fiducia? beh in quel caso sentiva d'aver toppato alla grande. Ma non si sentiva in colpa solo per quello... Edward desiderava L'Unica Mente, provava un attrazione fatale verso quella donna, un attrazione quasi paragonabile a quella che aveva per Tex.
    P-perchè hai fatto questo?
    Sgranò gli occhi e rimase di pietra senza nulla da dire, pensò a Luppi, cosa doveva fare? Proteggerla? Oppure si erano messe d'accordo? E perchè nonostante tutto lo guardava con quella malizia? C'era forse dell'altro dietro quell'azione?
     
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