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La risposta ad Edward arrivò immediatamente, con una naturalezza disarmante e con un tono di voce che sembrava esprimere la stessa tranquillità con cui si spiega ad un bambino come tagliare il pane senza ferirsi le dita.
Il messaggio. Il significato che può assumere per una mente suscettibile. Quando uccidi qualcuno quella persona cessa di esistere, le sue preoccupazioni sono terminate, ma sia per te che per quelli che sapranno di tale uccisione ci sarà ancora molto di cui parlare. Devi fare in modo che le persone ti temano, che non mettano in discussione la tua autorità e la tua fama. Questo ti risparmierà gli sfidanti più inutili e meno coraggiosi. Inoltre farà in modo che la tua figura venga permeata dal terrore. Perché tutti temono la Umbrella? Perché non fa prigionieri... e i pochi prigionieri di solito non vanno in giro a raccontare cosa hanno visto. Uccidere qualcuno è lungimirante...
Perverso e premeditato, il ragionamento di Vladimir faceva quasi accapponare la pelle. Parlava come se l'omicidio fosse solo un piccolo anello di una catena più lunga, più grande, destinata ad allungarsi all'infinito e senza alcun rimpianto. Il primo passo non era che un semplice sacrificio per dare il via a qualcosa di immenso. E immensamente naturale a quanto sembra. Vladimir spostò lo sguardo su Edward, accentuando il concetto principale.
Se di overdose muore un drogato, nessuno batte un ciglio... ma se muore di overdose una suora allora tutti perdono la testa! Perché gli esseri umani hanno delle aspettative, dei concetti, delle convinzioni di base e quando le frantumi allora di colpo... non sanno più in cosa credere, e si gettano sull'unica realtà che gli è rimasta: la paura.
Se Edward avesse capito il concetto, allora avrebbero potuto procedere, altrimenti sarebbero rimasto lì fino al giorno dopo se fosse stato necessario.. -
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Edward osservò le sue labbra per tutto il tempo. Vladimir riuscì a descrivere la morte in modo spaventosamente sublime, facendo scoprire nuove sfaccettature di un aspetto che Edward aveva sempre valutato troppo superficialmente. Edward aveva capito, la morte non era solo la fine, quello era il significato che prende chi la subisce e allora la morte diventa fine e inizio. La fine delle sofferenze, dei problemi e anche delle cose belle. Però è anche inizio, perchè per chi ne verrà a conoscenza inizierà un processo che li porterà a varie conclusioni, e dunque, la morte diventa anche un mezzo per raggiungere un determinato scopo; così Edward rimase affascinato da quel discorso, sentendosi parte di qualcosa di più grande. Ora comprendeva i comportamenti di Tex, anche gli scopi della Umbrella sembravano farsi più nitidi, sbaragliavano la concorrenza per essere i numeri uno e non sprecare inutile tempo. Capì molto bene anche il discorso legato i preconcetti degli esseri umani, L'Unica Mente riusciva ad essere un'insegnate formidabile. Accennò anche al piano che voleva attuare usando quella chiesa, ma Edward era troppo ingenuo per pensare che una suora potesse drogarsi, indubbiamente faceva parte di quel gruppo di umani che si faceva delle aspettative e dei concetti, quindi pensò che i due avrebbero dovuto ingannare la massa inscenando un "incidente". O forse a causa delle sue convinzioni era appunto troppo innocente per pensare di trovarsi di fronte ad un puttanaio una volta entrato nella chiesa.
Sono senza parole, cioè hai ragione! Io non vorrei ma hai completamente ragione...
Si fermò di colpo, come se qualcosa di più importante si fosse presentato pensando nuovamente alla questione delle suore, sollevò il sopracciglio sinistro leggermente perplesso.
Aspetta ma... Come faccio a provocare una overdose a una suora? Cioè è questo quello che vuoi?. -
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Vladimir esplose in una risata decisamente sentita, portandosi la mano libera sul ventre per trattenere il diaframma che sobbalzava forsennatamente. Scosse il capo a quel punto, gustandosi ancora per qualche momento l'ingenuità di Edward.
No no Eddy, non voglio che provochi un'overdose ad una suora. E' il metodo più ridicolo per abbandonare questo mondo e francamente è un lato dell'umanità che disprezzo. Ma ci sono molte cose associate alla religione che fanno notizia, come ad esempio la castità...
Lì il sorriso di Vladimir si trasformò, da divertito divenne malizioso, e lo sguardo si fece man mano più diabolico. Malvagio non è chi rappresenta il male, ma chi lo incarna con la sua esistenza. Portò la spada verso il basso, piantando la lama sul terreno per poi tenerla con entrambe le mani come se fosse un bastone.
Ti presenterai tra loro, le maltratterai, le umilierai, dimostrerai che il loro dio è inutile e quando sarai sazio ne lascerai andare quante ne vuoi. Anche una sola, ma è importante che il messaggio non rimanga celato, deve essere chiaro alla luce del sole: qualcuno dovrà pur trasmetterlo. Tutto qui, il resto è a tuo gusto e piacere. Divertiti... perché se non lo fai non ha senso.
E detto questo allargò il suo sorriso, indicando la chiesa con lo sguardo. Edward aveva carta bianca, lei lo avrebbe osservato da lontano, rimanendo in disparte.SPOILER (clicca per visualizzare)A questo punto procedi con l'infiltrazione, lasca a me le suore.. -
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Con quella risata Vladimir strappò l'ultima parte innocente del mezzo demone, che incrociò le mani al petto imbarazzato dall'aver suscitato quella reazione. Semplicemente Edward non capiva perchè L'Unica Mente non si limitasse a fargli commettere un omicidio, chiedendosi come mai fargli compiere un gesto così estremo e ai suoi occhi ancora inutile. Se non altro quando Tex gli faceva compiere azioni simili queste avevano uno scopo ben preciso, mentre qui, Vladimir voleva farlo conoscere al mondo, una sorta di "Hey ora ci sono anch'io e mi dovrete temere" ok mah... Temere per cosa? Edward non aveva ancora le idee chiare su questo, lui voleva diventare abbastanza forte da poter superare Tex ma sul resto aveva le idee ancora confuse. Annuì e si allontanò dal cornicione per qualche metro in modo da prendere la giusta rincorsa per saltare sul tetto della chiesa. Atterrò piegandosi su se stesso appoggiando i piedi e il braccio sinistro, mentre quello destro rimaneva teso alla ricerca del equilibrio perfetto sulle tegole che si spostarono sotto il suo peso. Si sollevò girando la testa in direzione di Vladimir, per osservarla o cercare un segno, insomma... L'agitazione iniziava a farsi sentire, si sentiva sotto esame e non poteva sbagliare. Dopodichè si guardò attorno cercando un punto da cui entrare, non voleva farlo dall'ingresso principale, voleva studiare la situazione e osservare i comportamenti delle vittime, se doveva giocare allora avrebbe reso la cosa più interessante. Trovò poi una piccola porta in legno all'altezza del campanile e si avvicinò tentando di limitare il rumore stridulo delle tegole sotto i suoi piedi, una volta avvicinatosi abbastanza allungò l'orecchio per capire se ci fosse qualcuno dietro la porta, chiuse gli occhi e... Ssssh... si udiva soltanto il vento fresco della notte
Bene... Andiamo...
Fece uscire la punta di una catena dal polso che usò per scassinare facilmente e silenziosamente la serratura, tagliandola con estrema facilità, a quel punto aprì la porta ed entrò nella chiesa. Si trovò di fronte ad una scalinata che procedeva solo verso il basso, le mura erano in pietra e la torre era illuminata da delle lampadine elettriche. C'era una sola via che portava verso il basso e la seguì silenziosamente arrivando alla base, fermandosi di fronte alla porta che avrebbe portato a una stanza, si appoggiò al muro con la spalla e si mise ad ascoltare alla ricerca di qualche rumore.. -
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Cercando la figura di Vladimir, Edward non trovò nessuno a dargli il consenso, presumibilmente si era spostata per poter osservare meglio lo spettacolo senza farsi vedere. Entrare nella chiesa fu relativamente facile e senza abbandonare la calma il ragazzo si limitò ad esaminare la situazione prima di farsi avanti. La cappella principale era ancora illuminata dalle candele. Due suore se ne stavano in ginocchio davanti alla croce più grande, intente a pregare silenziosamente. Una era molto giovane ma già estremamente sviluppata nel fisico, capelli chiari e occhi azzurri, decisamente una fanciulla adorabile. Al suo fianco c'era una ragazza più matura, ugualmente formosa ma visibilmente più grande della prima, gli occhi erano verdi e i capelli rossi. Non ci volle molto prima che allo spettacolo si unisse una terza suora, probabilmente la più anziana: anche lei munita di lunghi capelli biondi e dagli occhi rossi intensi.
Ragazze, è tardi, domani ci attende una lunga giornata.
Fu l'ultima arrivata a parlare, dettò rapidamente la legge in quel luogo e le altre due non osarono replicare in alcun modo. Si sarebbe dirette verso le loro camere, ma se Edward voleva rendere fiera Vladimir allora doveva agire lì, dove le persone l'indomani avrebbero potuto trovare un disdicevole spettacolo al posto della loro funzione mattutina. Davanti alle statue, ai simboli e alle stanze sacre. Quello era il momento giusto.. -
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Appoggiò l'orecchio alla porta, concentrandosi sui rumori prevenienti dalla sala opposta. Sentì due voci femminili intente a pregare a bassa voce, la loro era una preghiera flebile, difficile da udire per chi non possedesse le capacità di Edward. La stanza era così silenziosa che il mezzo demone poteva sentire i loro respiri. Decise di capire di più, dalla voce sembravano giovani ma questo poteva ancora ingannare. Così si girò e appoggiò i palmi delle mani sulla porta, appoggiandosi sulle ginocchia e abbassando la testa all'altezza della serratura per guardarci attraverso; vide due meravigliosa suore inginocchiate col capo chino e le mani incrociate, nella più classica posa per pregare. Dopo poco tempo si unì a loro una terza compagna, probabilmente la suora superiora che ordinò loro di affrettarsi a concludere i loro rituali. Edward doveva agire in quel momento, fece pressione con le mani in modo da aprire la porta che sbattè rumorosamente contro il muro, mentre il ragazzo cadeva appoggiando le mani a terra mettendosi in una posizione quadrupede, con la testa e i capelli ciondolanti verso il basso.
A-Aiutatemi...il male... Il male!
Sicuramente Edward avrebbe attirato la loro attenzione, aveva ancora i vestiti strappati da Vladimir addosso, la maglietta stracciata pendeva anche lei verso il pavimento, le braccia tremavano e reggevano a malapena la sua figura. Alzò lo sguardo supplichevole rivolto alla più anziana delle tre, cosa voleva quel ragazzo comparso dal nulla e ridotto a uno straccio, cosa l'aveva reso così?. -
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Tale fu lo spavento delle suore e la loro buona volontà nei confronti di un bisognoso, che nessuna si domandò perché quel tipo entrava dall'edificio interno piuttosto che dalla porta principale. Normalmente avrebbe dovuto destare sospetti ma a quanto pare l'ingenuità umana trova le sue radici nella bontà. Le due suore più giovani lo soccorsero subito utilizzando le loro esili braccia per sollevarlo da sotto le ascelle, cercando di aiutarlo a mettersi in piedi. La superiora si fece avanti subito dopo, desiderosa di sapere di più su quel ragazzo.
Che ti è capitato ragazzo? Qual'è il tuo nome?
Il tono benevolo e cordiale avrebbero fatto sentire Edward a suo agio perfettamente, se fosse stato un uomo qualsiasi avrebbe saputo per certo che in quel momento era salvo e nessun pericolo poteva ferirlo. La donna gli accarezzò la guancia con una mano, mentre il suo sguardo caloroso e amorevole cercava di scavare negli occhi del mezzo demone, scrutando nella sua vera natura. Cosa lo aveva portato lì? Cosa cercava da lei e le sue sorelle? La risposta ad ogni domanda sarebbe arrivata molto, molto presto.. -
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Ingenue, se Vladimir si fosse trovata li dentro probabilmente avrebbe pensato questo delle tre suore. Mentre Edward osservò il comportamento di creature simili a lui prima dell'incontro con Tex, rimase quasi spiazzato dal modo in cui tutto andò secondo i suoi piani. Le tre donne si fiondarono subito su di lui, accogliendolo e non facendo caso che arrivasse da una stanza dove non si sarebbe dovuto trovare. Gemette quando le due suore più giovani lo sollevarono, si lasciò alzare di peso e le avvolse con le braccia muscolose dietro le loro schiene, premendole verso di lui in modo che i suoi fianchi premessero in mezzo ai loro seni caldi.
"Chissà" Pensò "Magari è la prima volta che accolgono un uomo nel loro petto"
Rimase con la testa bassa nascondendo il viso tra i capelli, fino a che la più anziana delle tre non gli rivolse la domanda, la sua mano accolse il viso del mezzo demone che strizzò gli occhi sforzandosi di far cadere delle lacrime, che iniziarono a sgorgare subito.
La...La fuori c'è il male! Il mondo è nel caos e io ne sono vittima! Aiutami ti prego! C'è il male! C'è il male!! Mi ha toccato! Mi ha contagiato! E' dentro di me! Aiutami! C'è qualcosa dentro me! Voglio liberarmene! La sento! La sento! E' l'oscurità! Si è impadronita della mia anima! aiutami! Aiutatemi! Ho bisogno di redimermi! Come devo fare?
Le sue parole sembravano quelle di uno sconclusionato, Edward gemeva e singhiozzava mentre pregava la suora di aiutarlo. IL mezzo demone poteva sembrare uno dei tanti credenti caduti nella disperazione in cerca di redenzione, e quale luogo migliore per espiare le proprie colpe se non una chiesa? Ora, potevano forse delle suore, negare aiuto a qualcuno che aveva bisogno di un segno di fede? Come ultimo gesto allungò la mano sinistra verso il petto della suora, facendo barcollare quella che lo teneva a braccetto da quel lato. La afferrò per il seno stringendo poi la mano strizzandolo fino a rimanere con in pugno solo la sua tonaca per percuoterla. Gli occhi erano tremanti e pieni di lacrime, chissà se avrebbe visto della malizia o se l'avrebbe semplicemente accolto come il gesto di un disperato che non aveva fatto caso alle distanze ed era in attesa di una risposta?. -
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Le parole e il gesto del ragazzo fecero allontanarla di qualche centimetro la suora con il petto, forse colpita e spaventata, forse spiazzata da quello scatto di malizia. Il suo volto tuttavia non cambiò, come se non attribuisse ad Edward la colpa delle sue azioni ma semplicemente a quello che aveva passato.
Ti prego figliolo calmati, siamo qui per aiutarti: io e le mie sorelle possiamo donarti la pace dello spirito e mostrarti la via verso Dio...
Difficile immaginare quali fossero le vere intenzioni di Edward: nessuna aveva compreso perfettamente cosa stesse succedendo, non sapevano cosa fare con il loro nuovo protetto e forse la cosa migliore da fare era portarlo nelle stanze dove avrebbe potuto riposare. Da lì sicuramente, dopo aver ripreso le forze, la mente avrebbe ritrovato la quiete e sarebbe stato in grado di parlare.
Ragazze, presto, portiamolo nelle stanze.
Le ragazze annuirono e con non poco sforzo iniziarono a sollevarsi: non erano combattenti ed erano anche molto deboli. Un giaciglio era l'ideale certo ma del tutto in contrapposizione con quello che gli aveva detto Vladimir: se doveva mandare un messaggio esso doveva essere visibile e chiaro, non celato in un luogo che poteva facilmente essere censurato. La superiore delle tre gli diede subito le spalle, mettendo in mostra delle forme che il suo casto vestito non potevano celare.... -
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Le suore volevano portarlo in un altra stanza? Edward non glie l'avrebbe permesso, sapeva qual'era la sua missione voleva solo giocare un po come fa il gatto col topo.
Sembrate aver fiducia in Dio...
Improvvisamente le lacrime smisero di sgorgare dagli occhi del ragazzo che sembrava essersi fatto più calmo
Ma come può aiutarmi? Deve scusarmi ma non ho mai avuto fede, come può, qualcosa che non vedo e non percepisco farmi guarire da questo malessere? Quando parlo di oscurità intendo qualcosa di reale, dentro di me c'è anche il male, faccio brutti pensieri, provo odio verso il prossimo e nutro un forte sentimento di vendetta. Non credo che Dio possa aiutarmi. Un entità spirituale non può essere così forte...
In quelle parole forse c'era una vera confessione chi, anche se buono non aveva mai fatto brutti pensieri? Nessuno era senza peccato, Edward però aveva accettato quella parte oscura di se, quindi tutto ciò riportava quelle dichiarazioni ad uno scherzo. Un siparietto creato ad arte per l'occasione, voleva testare la fede delle donne, fargli dire cosa credevano riguardo a Dio e quanto fosse grande il suo potere per loro, per poi distruggere la sua figura davanti ai loro occhi e avere anche una vittoria morale sulle donne. Edward alzò lo sguardo fissando la più anziana delle suore, forse non c'era più bisogno di portarlo nelle stanze.... -
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Le ragazze si bloccarono quando il loro ospite smise all'improvviso di camminare e di frignare, diventando come il giorno e la notte in una frazione di secondo. Le sue parole fecero girare la superiore tra di loro, che sfoggiò subito uno sguardo allargato e vagamente disturbato.
Non è forse di spirito che è fatta la nostra volontà? La volontà di un uomo smuove le montagne e porta la parola del signore. Non c'è nulla che lo spirito e la fede non possano fare.
Edward non poteva avere un confronto verbale con delle persone che avevano vissuto a lungo sotto degli insegnamenti così rigidi. Se voleva spezzarle doveva farlo dove loro non potevano difendersi, e di sicuro non erano le parole dato che tutte parevano molto convinte di quello che diceva la loro superiora al punto che non aggiunsero praticamente nulla. Come avrebbe gestito la situazione Edward? Temporeggiare ancora significava diventare sospetto, cosa che già incominciava ad essere a dirla tutta: lo poteva capire dallo sguardo della superiora, diventata improvvisamente diffidente nei suoi confronti.. -
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Confronto verbale? Temporeggiare? Edward non cercava nulla di tutto ciò. Edward aveva trovato ciò che cercava e fu piuttosto semplice ottenerlo "Non c'è nulla che lo spirito e la fede non possano fare". Non c'è modo migliore di disorientare e far cadere nell'abisso una persona del distruggere le sue convinzioni, era stata Vladimir stessa a farglielo capire e lui stava soltanto raccogliendo i frutti dell'insegnamento. Il mezzo demone aveva trovato il modo migliore per farlo, aveva fatto ammettere alla suora una banalità, ma una banalità importante, quello che gli era appena stato detto era per lei una verità assoluta. La fede è la cosa più forte a questo mondo, la fede è capace di ogni cosa, e allora come avrebbe potuto difenderle da ciò che sarebbe accaduto? Ecco l'incongruenza che stava cercando Edward, che sorrise assottigliando gli occhi; lo sguardo divenne quello di qualcuno che non aveva delle buone intenzioni, sbattè lentamente le palpebre, quando le aprì la pupilla dell'occhio sinsitro cambiò fisionomia diventando felina, l'iride paglierina e tutta la parte sinistra del volto assunse un aspetto demoniaco, dall'oscurità del volto risaltarono meglio i canini appuntiti. Senza preavviso uscirono tre catene dalla spalla del ragazzo due si avvolsero morbide al collo delle suore più giovani, formando una sorta di guinzaglio senza ferirle, non era ancora il momento. Mentre una terza catena si fiondò verso la suora più "esperta" e si avvolse con le sue spire a partire dalle gambe arrivando fino al collo per poi sollevarla da terra. Ovviamente lei, non ebbe la fortuna delle altre due e la catena la strinse procurandogli diverse lacerazioni.
E adesso statemi bene a sentire! Qui le regole le faccio io e andrà tutto bene!
Si rivolse con tono minaccioso alle prime due suore, mentre per far vedere che non scherzava affatto strinse maggiormente la catena sulla terza, iniziando a strappare brandelli della tunica mostrando le sue nudità.
Non c'è nulla che lo spirito e la fede non possano fare? Vediamo se il tuo Dio ti aiuterà in questa circostanza!
la osservò con sguardo assertivo portandolo in seguito sulle altre due, sfoggiando un sorriso malizioso.
Dobbiamo solo fare un gioco, se farete le brave le mie catene non vi faranno del male, e tutto questo si trasformerà in un brutto sogno. Mi sono spiegato?
Il ragazzo stava già pregustando ciò che sarebbe accaduto, convinto che le due ragazze non avessero messo in pericolo la vita di una sorella. -
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Perché la sua espressione stava cambiando tanto velocemente? Perché tutta quella scena? Perché quelle parole? Quando la suora trovò una risposta era già troppo tardi. Sgranò gli occhi terrorizzata, allungando subito una mano verso le sue sorelle.
Allontanatevi da lui, presto!
Un grido disperato, ma tempo zero ed Edward era già in fase di trasformazione con i suoi personalissimi cagnolini senzienti al guinzaglio, pronto a mietere la prima vittima. La suora superiore afferrò subito il crocefisso che teneva al collo nascosto sotto la veste, sollevandolo verso di lui ottenendo un risultato pari a zero. La donna venne sollevata e le braccia persero rapidamente le forze: le mancò il fiato di rispondere e di controbattere, limitandosi a muovere forsennatamente le gambe. Sotto gli occhi terrorizzati delle due apprendiste, la superiore venne spogliata dei suoi vestiti e le percosse le fecero cadere il velo a terra: rimase nuda, vestita solo di stracci e della croce che disperatamente aveva tentato di usare contro il demonio, aggrappandosi disperatamente alla propria fede. Le due suore intorno a lui erano talmente terrorizzate che stringevano i denti con gli occhi sgranati, grondanti di lacrime e incapaci di replicare, di dire qualsiasi cosa. Avrebbero fatto tutto ciò che il demone avesse ordinato loro, senza fiatare.... -
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Edward si lasciò andare ad una risata divertita nel vedere quel crocefisso sventolargli sotto il naso, la fede non poteva nulla contro nessuno. La forza era l'unica vera arma per sopravvivere in quel mondo e il mezzo demone l'aveva capito. Si sentiva forte, rispettato, il sangue che scorreva caldo lungo le tempie gli stava facendo provare una sensazione d'ebrezza. Non riusciva a smettere di ridere divertito, le guance gli facevano perfino male tanto erano tese, e così il ragazzo metà uomo e metà demone l'aveva capito...
"Dunque è così che ci si sente?"
Aveva capito come ci si sentiva a tenere le vite in pugno, stava assaggiando una misera parte di ciò che il potere poteva offrirne e ne era già rimasto affascinato. Si voltò senza preoccuparsi molto delle tre suore, la più anziana delle tre era sollevata dalla catena e veniva tenuta in mezzo alle altre due, un po come se fosse l'esca per far si che le altre lo seguissero come bestiole ammaestrate. Si sedette su una panchina in legno di fronte all'altare principale, il loro Dio doveva assolutamente avere un posto in prima fila per quello spettacolo. Allargò le gambe e prese tra le dita la catena che faceva da collare alla più giovane delle suore iniziando a giocarci, mentre con sguardo languido guardava negli occhi la suora dai capelli rossi.
Sai cosa c'è qui?
Disse indicando con lo sguardo il suo membro.
Ne hai mai visto uno? Ora voglio che tu e la tua amichetta iniziate a giocarci un po d'accordo?
Parlò con voce profonda, come se fosse un amante intento a stuzzicare la propria donna, mentre con la mano corrotta tirò la catena che aveva tra le mani andando a ferire leggermente il collo della compagna.
Prima però, voglio che occhi azzurri ti spogli, ti toglga i vestiti, e infine, che vienga a darti una mano, insomma qui ce ne per tutte!
Scoppiò in un altra risata sentita completamente catturato da quella sensazione di potere, poi allargò le braccia sulle spalliere della panchina mettendosi comodo e lanciando un ultima frecciatina alla superiora.
Hey Biondina! Vedi di non agitarti troppo, altrimenti non riesco a concentrarmi e da qui non ne usciamo più! Se farai la brava te ne darò un po anche a te!
E scoppiò in un ultima, terrificante, risata.. -
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Le due suore più giovani, terrificate, riuscivano a stento a parlare, mentre la superiore aveva completamente la gola bloccata. La ragazza dai capelli rossi si sentì chiamare in causa, tremò ma la sua espressione si sforzò di rimanere forte e inamovibile. Doveva essere forte! Afferrò la catena intorno al collo con le dita, cercando di allargarla come poteva.
Perché ci fai questo?! Noi ti abbiamo offerto il nostro aiuto, possiamo aiutarti a liberarti del demonio!
Non sembrava intenzionata ad ascoltare ragioni, la fede in lei era ancora molto forte, ma qualcosa la fece vacillare. Lei era terrorizzata, ma mai quanto la biondina dagli occhi azzurri che con le lacrime agli occhi e singhiozzando si stava già spogliando. La sorella dai capelli rossi sobbalzò subito, sgridandola.
Che stai facendo?! Non spogliarti di fronte a lui!
Ma ho paura! Sono terrorizzata... non voglio morire... e non voglio che faccia del male a me e alle mie sorelle! Non voglio...
La biondina si morse il labbro inferiore, continuando a spogliarsi mentre la rossa cercava in ogni modo di essere forze ed opporre resistenza. Edward aveva dettato le regole ma a quanto pare c'era chi non voleva seguirle per nessuna ragione..
