The smell of death

For Amy's

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    io non sono leggenda...sono realtà!

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    L'avrebbe baciata senza pensarci due volte, il connubio tra la pericolosità della lama e la lingua umida della donna gli fecero perdere la testa. Aumentò la pressione dei polpastrelli sul ventre della donna, come se volesse afferrarla, il respiro si fece caldo, deglutì per l'ennesima volta pronto ad affondare la propria lingua in quelle labbra carnose. Quando si sentì afferrare da dietro la schiena, intravide a malapena le braccia verdi metallizzate passargli sotto le ascelle, mentre con estrema forza veniva allontanato da quel frutto invitante.
    Cosa sta succedendo! Mi hai Tr.. Aaaahh!
    Il mostro gli affondò i denti nella carne, non lo vide ma sentì il sangue bagnarli la parte destra del corpo, impregnando i vestiti, il morso non fu fatale ma lo fiaccò molto, rendendo inutile ogni forma di opposizione, i serpenti fecero il resto immobilizzando i suoi arti. L'Unica Mente l'aveva tradito, si sentiva un mero giocattolo nelle sue mani, si era divertita come il gatto fa col topo, avrebbe potuto ucciderlo subito nel bosco ma aveva preferito ammaliarlo, fargli abbassare la guardia per aumentare il suo piacere. Così come Tex aveva scelto di malleare il suo uomo perfetto per rendere la sfida più stimolante, allo stesso modo L'Unica Mente voleva prima giocare con le proprie vittime. Si sentì in così per una sola frazione di secondo, quella che impiegò la spada per lacerare i suoi vestiti. Edward aveva frainteso tutto, o forse no? Magari stava realmente per essere ucciso ma gli andava bene così, era stato stregato da quella donna, dalle sue movenze, forse attratto dal fatto che in qualche modo una parte di Tex fosse presente in lei. Improvvisamente si lasciò trasportare dalle sensazioni, chiuse gli occhi concentrandosi sul fluido caldo che scorreva lungo il suo corpo che gli donava un eccitazione perversa. Poi quella sensazione nell'esser bloccato... Si ricordò di averla già vissuta, senza ricordare però in che ambito, gli vennero in mente solo pochi flash dove neanche a dirlo visualizzava Tex nuda sopra di sei, mentre provava una voglia irrefrenabile di toccarla, senza però riuscirci perchè bloccato da qualcosa. Venne ridestato dalle carezze del viso dell'Unica Mente, il calore delle sue guance che accarezzavano la sua erezione, in un movimento dolce e al tempo stesso passionale spinsero gli occhi verso quella scena, mentre dalla sua bocca uscì un gemito d'approvazione e l'asta recuperò per intero la sua durezza, pompandosi e gonfiandosi a contatto della pelle di Vladimir.
    Oh si...
    L'Unica mente fece scivolare la sua erezione tra le labbra mentre Edward accompagnò il tutto con un movimento del bacino, lei era molto dolce e sensuale e Edward l'aveva accettata, gli aveva messo gli occhi addosso fin da subito ed ora si lasciava andare al proprio desiderio.
     
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    Prima di finire completamente nelle sue labbra, il membro di Edward venne finemente lavorato dall'umida lingua di Vladimir, intenzionata a gustare alla perfezione ogni traccia di quella carne: la consistenza, il calore, l'odore e il sapore. Non le importava di inerzie stupide come la vergogna o l'igiene, a lei importava semplicemente gustare la passione più pura e non ci pensò due volte a prendere completamente in bocca la sua punta, iniziando a risucchiare l'aria così da fare in modo che il membro scivolasse automaticamente dentro di lei, aiutato dalla saliva. Vladimir però non gli permetteva di entrare troppo, anche quando Edward tentava di spingere. Avrebbe dettato lei le regole senza la minima ombra di dubbio. Non cambiò però la sua posizione: sempre a quattro zampe come una belva, ancheggiando con i fianchi come se volesse scodinzolare, gustandosi quella meravigliosa esperienza che si rivelò immensamente costruttiva. Forse Edward non si fidava di lei, ma come gli aveva già detto l'Unica Mente non aveva la minima ragione per ucciderlo in quel momento. Giocare da soli non è sempre divertente. Vladimir non ci pensò due volte ad allargare le labbra e stringere le fauci, facendogli sentire i suoi denti aguzzi prima sensibilmente, poi quanto bastava per farlo sanguinare. Sicuramente non aveva mai provato niente di simile, questo perché spesso le donne non hanno attrazione verso il significato testuale della carne, per Vladimir invece non c'era passione senza il sangue, le vene pulsanti e i nervi in funzione. Niente di meglio di un morso per attivare tutto questo, niente di meglio di un morso per farlo sobbalzare. Proprio come la bestia alle sue spalle poco prima, adesso Vladimir lo stimolava ancora, assaggiandolo più che letteralmente. Solamente dopo aver aperto solchi sufficientemente grandi tornò con le labbra a gustare quella grossa mazza di carne, accogliendo dentro di sé quel nuovo mix a metà tra perversione e sangue, semplicemente irresistibile. Ora aveva il giusto "Lubrificante" e senza pensarci due volte fu lei a spingere la schiena in avanti per poterlo accogliere tutto dentro di sé, facendo scivolare la cappella prima sulla lingua, poi sul palato e infine nella gola, lasciando che i moti involontari della bocca mentre ingurgita stimolassero tutta la punta del suo membro, mentre il resto veniva avvolto dalle labbra e dalle guance, intente a succhiare. Il tocco finale lo diede la sua lingua, lunghissima in quelle situazioni ed estremamente morbida oltre che calda e lubrificata: avvolse il membro in buona parte nella bocca, per poi sgattaiolare fuori dalle labbra per poterlo avvolgere fino alla base, circondando infine i testicoli così da poterli serrare e massaggiare abilmente. Non aveva bisogno delle mani per stimolare ogni centimetro della sua carne...
     
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    Vladimir iniziò ad usare la bocca con estrema maestria, lavorando l'asta con la lingua, lubrificandola con la sua saliva calda e vischiosa. Vladimir gustava il suo banchetto, senza dare la soddisfazione al ragazzo di violarla fino in fondo, continuando a lavorare sulla cappella sempre più turgida, mentre il sangue spingeva per renderla sempre più imponente tra le labbra di quella creatura. Edward tentava di divincolarsi dalla presa del mostro che lo tratteneva, forzava il più possibile con gli arti tirando i propri muscoli mettendo ancora più in evidenza il su corpo statuario, facendo apparire qualche vena che solcava le fibre muscolari, e la tensione del retto addominale pompava ancora più sangue al suo membro. Non ci stava a far reggere il gioco a Vladimir, l'avrebbe fatto impazzire, voleva toccarla, assaporare la sua carne, invece era costretto in quella posizione a godere da spettatore, riducendosi a giocattolo erotico per Vladimir ma tutto questo gli piaceva, più voleva toccarla e più aumentava la sua voglia.
    Lasciami... Ti ho detto di lasciarmi!
    Arrivò presto al limite, e continuando ad agitarsi consumava le poche energie che gli rimanevano, dandogli un senso d'ebbrezza coltivando in lui un insana voglia d'esser tutto suo, per sfidare le leggi morali, e alimentare la sua passione. Allargò le labbra, Edward colse il gesto come un sorriso compiaciuto e ricambiò a sua volta, in realtà Vladimir non stava facendo altro che allargare le sue fauci per affondare i denti nella sua carne, il passaggio fu rapido ma Edward lo visse come se il tempo fosse rallentato. Sentì chiaramente i denti appuntiti premere contro la carne gonfia, alcune vene pulsanti vennero schiacciate assieme ad alcuni nervi che trasmisero una sensazione di pericolo, poi la pressione aumentò dandogli una seconda scarica che gli fece capire quanto fosse in balia della donna che, senza impegnarsi troppo avrebbe potuto mozzare il suo sesso, quella prima sensazione fu eccitante, era completamente nelle sue mani. Successivamente i denti penetrarono nella carne rompendo alcune vene e andando a toccare i nervi che diedero una scarica che salì lungo tutto il busto, contraendo ogni singolo muscolo presente nel suo corpo. In quel momento il dolore, mischiato all'adrenalina gli diedero la forza per contrastare i serpenti, sollevando le gambe e allargando le braccia, tirandosi indietro con la schiena e il viso emettendo un verso a metà tra un gemito e un grido di dolore che si tramutò poi in una risata spasmodica.
    Dhaaaaahhahahaha! Oddio Si!! Mi piace!
    La sensazione fu simile a quella di un orgasmo, non si vergognò della cosa, Vladimir gli stava facendo provare qualcosa di unico, lo stava portando al limite del piacere, stuzzicandolo anche col dolore e premiandolo accogliendolo nella sua interezza dentro di se. Avvolgendolo con le labbra, le guance, la lingua e la gola, arrivando a stuzzicare anche i testicoli del ragazzo, talmente eccitato che il suo membro era in preda a forti contrazioni simili a quelle di un orgasmo. Non aveva mai provato nulla di così estremo e quella sensazione di offuscamento data dal morso al collo che ancora non aveva smesso di sanguinare, facendo colare diverse gocce a terra non faceva altro che aumentarne la percezione di tutto ciò che gli accadeva attorno.
     
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    Per quanto tentasse di divincolarsi, per quanto pensasse che i serpenti stavano abbandonando la morsa, Edward non si sarebbe mai liberato. Questo perché le sue forze stavano lentamente venendo drenate da quel lussurioso morso con la quale Vladimir lo avvolgeva, e se ne rese presto conto: il sangue che finiva nel corpo della ragazza rimaneva infettato ,e rapidamente attraverso la saliva divenne infetto anche quello del ragazzo. LE vene del suo membro si riempirono di nero, divennero gonfie fino alla base, intorno allo scroto e al bacino, ingrossando il tutto. Un verso a metà tra il soffocamento e il gemito di piacere partì dalla gola di Vladimir, mentre il suo sguardo si sollevava verso Edward come a volergli chiedere disperatamente di venire. Nel mentre la presa della belva alle sue spalle si fece molto più forte, e la bocca si spalancò lentamente, fino a che non iniziò a sussurrare qualcosa... anche gli occhi di quella creatura si illuminarono di rosso, e le parole che pronunciò furono dello stesso tono di voce suadente e sensuale dell'Unica Mente.
    Vieni... vieni dentro di me... lasciati assaggiare... nutrimi... saziami...
    Stava letteralmente parlando attraverso la sua servitrice, e lo stava invitando a fare ciò che con la sua gola non poteva fare. I suoi movimenti non accelerarono mai troppo, ma rimasero costanti ed intensi: la gola che si chiudeva intorno alla cappella, le guance e le labbra che lo succhiavano avidamente assieme al suo sangue, mentre la lingua lo stringeva sempre di più a metà tra lo stimolarlo e il trattenere l'orgasmo oramai imminente. Lo voleva, lo desiderava ardentemente ed Edward non poteva fare nulla per impedirle di ottenere ciò che desiderava... né ovviamente lo voleva anche lui, oramai era chiarissimo...
     
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    Stava morendo? Se anche fosse la morte non era mai stata così bella, aveva due occhi rossi, un seno generoso, una pelle senza imperfezioni ed un corpo mozzafiato. Il sangue continuava a colare dalla ferita gocciolando copiosamente a terra, mentre quello che rimaneva nel suo corpo veniva corrotto da quella creatura, contaminandosi e prendendo una colorazione più scura che colorava le vene del ragazzo. Ma questo non gli importava, L'Unica Mente l'aveva ammaliato e lui la desiderava. Rinunciò all'idea di liberarsi, oramai aveva capito che sarebbe stato inutile e che avrebbe sottratto energie utili che avrebbe potuto sfruttare per rimanere più lucido e gustarsi ogni istante di quel momento. Rilassandosi anche il suo membro ne avrebbe giovato, rafforzato da una nuova vigoria e tonificato da quel nuovo sangue nero all'interno del suo corpo, oramai ogni parte di quella carne vogliosa era a contatto con la bocca e la gola di Vladimir, che non smetteva di lavorarla. Lo risucchiava avidamente, mentre i moti involontari della gola si prendevano cura della sua cappella che veniva colta da improvvisi spasmi, tutto in quel momento era perverso e perfetto. Quando ci si lascia andare alla passione è tutta un altra cosa, se si riescono a superare certe barriere imposte da altri allora diventa tutto più bello e naturale. Edward continuava ad osservare Vladimir in tutta la sua sensualità, ansimando e sudando dalla fronte, capendo subito il suo sguardo e le sue intenzioni, che vennero confermate dalla voce della belva dietro di lui. Ora non solo Vladimir usava il suo corpo per portarlo verso il massimo godimento, usò anche le parole e i gesti, la sua era un esperienza che sfruttava a 360 gradi ogni sensazione. Vladimir era entrata nella mente del ragazzo che non resistette più a quegli affondi intensi.
    Dio si! Daaah!!!!
    Edward tirò indietro la testa gridando la sua soddisfazione, mentre fiotti di sperma caldo uscirono dal suo membro pulsante, il retto addominale seguì i numerosi spasmi contraendosi con una forza estrema definendo il suo ventre, ogni contrazione equivaleva ad un abbondante uscita del suo seme dentro la gola dell'Unica Mente, l'avrebbe saziata con quel mix di sangue e sperma. Tornando poi con lo sguardo su di lei, per vedere la soddisfazione sul volto della donna.
     
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    Edward non disubbidì all'unica mente, donandole esattamente ciò che desiderava. Lo sentì chiaramente: i suoi spasmi si fecero più forti, intensi, violenti. La gola si gonfiò pur cercando di stringersi intorno a lui mentre Vladimir ribaltava gli occhi di fronte a tanta goduria, finendo letteralmente in estasi. Poi il culmine: la sua lingua lo strinse in modo da concentrare il getto alla perfezione, il sangue si mescolò allo sperma e fu subito un ghiotto banchetto. la gola di Vladimir si gonfiava e si sgonfiava al ritmo di quelle abbondanti scosse di piacere mentre mandava giù tutto senza lasciare nemmeno una goccia, non permise a quel grosso cazzo di abbandonare la sua bocca nemmeno per un istante proprio perché non gli avrebbe lasciato una sola goccia di sperma in corpo. Le labbra lo succhiavano avidamente cercando di portargliene via il più possibile, e al ritmo dei movimenti della gola si poteva sentire chiaramente il collo dell'Unica Mente emettere versi osceni e perversi, indice che nemmeno uno spermatozoo sarebbe rimasto fuori da quell'intenso banchetto. Se per Edward il termine dell'orgasmo fu la fine, avrebbe dovuto rendersi conto che la lingua dell'Unica Mente lo avvolgeva ancora, così come il suo sguardo era perfettamente ribaltato e in estasi: non aveva ancora finito. Quel banchetto le stava donando l'essenza di Edward. Il suo DNA, la sua progenie, la sua personalità, il suo aspetto, i suoi ricordi... la sua vita stessa. Edward divenne parte dell'unica mente e Vladimir gustò quel momento come se fosse un secondo orgasmo, lasciandolo finalmente andare spalancando la bocca con un gemito rumoroso e sentito, accompagnato da profondi sospiri di piacere. La lingua tornò in bocca lentamente, mentre le labbra di Vlad non sembravano volersi chiudere, la donna fu costretta a raccogliere la saliva con le dita per non sbavare, passandole lentamente sulle sue labbra fino a richiudersi da sola la bocca.
    Perfetto... davvero delizioso.
    Abbandonò la sua posizione "animalesca" mentre la creatura davanti a lei si separava da Edward, lasciandolo finalmente libero. Vladimir tornò in piedi senza troppi complimenti, tutt'altro che scossa o emozionata: per lei era stato normalissimo... certo piacevole, e indubbiamente aveva molte cose con cui giocare, ma questa era un'altra storia. L'importante ora era assimilare i ricordi di Edward e fissarli nella sua mente, così da soddisfare la sua richiesta.
    Ora so cosa devo fare per aiutarti...
    Detto questo impugnò di nuovo la sua lunga spada rossa, stringendola nella mano destra per poi portarla sulla spalla adiacente, come una vera guerriera. La creatura alle spalle di Edward si fece definitivamente da parte, mentre un tetro bagliore illuminò gli occhi dell'Unica Mente... stavano per darsi alla pazza gioia.
     
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    Vladimir continuò a succhiare avidamente fino a che anche l'ultimo goccio di sperma non venne spremuto dalla sua mazza pulsante, sembrava quasi senza controllo mentre inghiottiva il frutto del suo lavoro senza darsi pace, tenendo l'asta in gola come per paura di perdersi una parte di quell'orgasmo così intenso, e allora continuava a succhiare come se fosse posseduta da un demone lussurioso. Edward in tutto questo la lasciò fare, si sentiva fortemente voluto e fiero di se per esser riuscito a saziarla ed avergli donato un esperienza indimenticabile. Anche una volta terminato l'orgasmo Vladimir rimase ad indugiare con la sua mazza in bocca avvolta dalla lingua, sembrava ancora gustarsi qualcosa. Qualcosa che Edward non poteva immaginare, quindi rimase piacevolmente colpito dalla scena, senza neanche fare molto per soddisfarla se non appunto l'avergli donato la sua passione, quello che non sapeva era che assieme a quella gli aveva appena donato tutto se stesso. L'Unica mente sembrò estremamente appagata da tutto ciò, continuando ad ansimare come in preda ad un orgasmo, decisamente troppo per un pompino fatto ad un ragazzo immobilizzato. Nel mentre Edward continuava a sentirsi soddisfatto come se fosse stato la più grande esperienza per quella donna. Che si riassettò sollevandosi assumendo un atteggiamento normale, come se quello accaduto fosse naturale come preparare un panino. Mentre Edward, al contrario, stava cercando di riprendere fiato, spossato sia dall'intensa emozione provata, che per via della ferita al collo. Appoggiò le mani sulle cosce portando il busto in avanti, respirando profondamente un paio di volte per poi rialzarsi e passare una mano sulla fronte bagnata, guardando Vladimir con un sorriso malizioso e uno sguardo soddisfatto, una sorta di ringraziamento per l'esperienza appena passata. Bene... Anf... E come mai hai deciso... Anf... Di aiutarmi... Anf... Solo dopo questo?... Anf... avevi paura che me ne andassi?
    Indubbiamente Edward era convinto di piacere a Vladimir e che l'esperienza appena passata fosse soltanto un mero divertimento per entrambi.
     
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    Forse avrebbe anche potuto spiegargli che lei aveva dei poteri molto simili a quelli di Kassidy, ma non era sicura che potesse capire né aveva voglia che capisse, quindi si limitò a sorridere maliziosa, socchiudendo leggermente gli occhi e alzando rapidamente le spalle. La mano sinistra che non impugnava la spada divenne abbastanza alta, con polso e il palmo rivolti verso l'alto, il gomito piegato e le dita dischiuse, come a voler assumere una posa di sufficienza.
    Ogni insegnante ha il suo metodo... e i suoi segreti...
    A quel punto, senza aggiungere altro, iniziò a camminare fuori dalla casa, tornando nel bosco. Sapeva bene che Edward oramai l'avrebbe seguita ovunque quindi non aveva bisogno di istruzioni precise. Il suo passo non fu incerto ma spedito, certo non corse ma avanzò a falcate non indifferenti, senza però rinunciare alla sua sensualità, mettendo in mostra le curve con movimenti brevi e provocanti. Vladimir non conosceva il significato della parola "abbastanza". Mentre avanzavano nella boscaglia, l'Unica Mente avrebbe ripreso il discorso.
    Sarebbe inutile iniziare a recidere i legami sentimentali delle persone a cui tieni davvero. Ad esempio anche io non rinuncerei facilmente a Rachel e i miei nuovi compagni, farei di tutto pur di mantenerli ma se con tutte le mie forze non ci riuscissi questo non sarebbe un buon motivo per cessare di esistere. Da qualcosa però bisognerà pur cominciare e io suggerisco di farlo dai propri nemici...
    La boscaglia si infittiva sempre di più, ma Vladimir non lo aveva trascinato lì per spostarsi in una locazione precisa, in realtà sembrava quasi volesse fare una passeggiata mentre gli spiegava il prossimo passo. Poi sarebbero passati all'azione.
    Uccidi Alexander, e magari anche la tua amichetta spagnola. Il primo ti ha fatto soffrire immensamente e lo ha fatto solo per il suo personale divertimento: ricambiagli il favore. La seconda invece ti ha dato una vana speranza nel tuo cuore, forse poteva essere l'alternativa a Tex, ma non ha saputo comprenderti, non è stata una vera amica... recidi i loro legami...
     
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    Vladimir Gli diede a malapena il tempo di riprendersi prima di uscire, anzi forse non aveva neanche preso in considerazione il fatto che Edward fosse spossato per l'esorbitante perdita di sangue. Dovette quindi ringraziare i suoi poteri rigenerativi che gli diedero la possibilità quantomeno di riprendere fiato più velocemente. Seguì senza esitazione Vladimir fuori dalla casa. Edward rimase dietro di lei per tutto il tragitto, gustandosi le movenze dell'Unica Mente, che non aveva mai smesso di muoversi in maniera provocante, suscitando ulteriori fantasie da parte del mezzo demone. Solo a quel punto iniziò a pensare che in cuor suo aveva realmente desiderato Vladimir, e a differenza delle altre volte non era stato costretto a farlo per via di una missione, in quel caso si sentiva come se avesse tradito la sua donna perchè quell'esperienza non era stata qualcosa di semplicemente carnale. Ma un altra faccenda ancora più importante incombeva in quel momento, Vladimir aveva fatto la sua proposta, non si smentì, anche lei aveva dei legami ai quali non avrebbe rinunciato, ma come seguirono le sue parole capì la sua vera forza, perchè a differenza sua se si fossero rotti quei legami avrebbe trovato un ulteriore pretesto per vivere. Vladimir poi gli propose di uccidere Alexander e Niniel o quantomeno di recidere il loro legame. Edward rallentò il passo rimanendo sconvolto dalle quantità di informazioni che Vladimir possedeva, molte volte aveva pensato di far fuori quel demone, però in cuor suo sapeva che non l'avrebbe mai fatto e che si sarebbe limitato a sconfiggerlo, e se ne rese conto proprio nel momento in cui fu Vladimir a proporglielo.
    Sarà un piacere per me, non so come hai fatto ma io covo un forte risentimento verso quel cane bastardo... E io stupido avevo sempre pensato di sconfiggerlo e basta, avevo rispetto di una vita come la sua. Ma dimmi, come può servirmi tutto questo? E soprattutto, anche Tex vorrebbe qualcosa del genere da me...
    A quel punto la raggiunse e gli mise la mano destra sulla spalla per farla voltare, voleva guardarla negli occhi.
    ... Allora perchè Luppi mi ha detto di non dirle niente? Perchè non voleva questo incontro?
     
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    La domanda di Edward suscitò l'immaginazione di Vladimir. La verità era che lei non aveva tutte le risposte, specialmente a domande tanto personali e specifiche. Questo le consentiva di andare indietro nei suoi ricordi per cercare di capire come avrebbero agito gli altri a partire dall'esperienza che aveva sottratto loro attraverso ricordi e personalità. Questo era sempre un gioco molto divertente.
    Mettiamola così.
    Solcò una linea a terra con il tacco del suo piede destro, lo fece molto lentamente ma restando in equilibrio nonostante la posizione scomoda e la spada che teneva sulla spalla.
    Tu sei una copia, ma non lo sai, mentre il tuo "io" reale si nasconde molto bene, o tu lo nascondi molto bene. Se iniziassi a sospettare che l'altro te è quello reale, cosa faresti per riuscire a convincere perfino te stesso che non esiste nessuna copia?
    La domanda a quella risposta era così chiara che Edward non aveva nemmeno bisogno di ribadire l'ovvio: l'unico modo per rimanere "quella vera" pur essendo una copia, era nascondere quella vera agli occhi di tutti, così che nessuno avrebbe potuto insinuare nella propria mente il seme del dubbio. Che Tex avesse intuito che Vladimir era in realtà la Shambles originale, e lei solo una copia? Se così fosse, per preservare la sua identità, aveva più di un valido motivo per impedire quell'incontro. Finito il solco, Vladimir tornò a camminare in avanti, stavolta a passo più lento.
    In ogni caso, questo ti servirà per prendere confidenza con la morte. Tu hai ucciso una persona soltanto, violentare è un inizio ma non è la stessa cosa di strappare una vita. Dovrai violentare ancora, e uccidere ancora per imparare ad addomesticare i tuoi sentimenti...
    Voleva portarlo a fare nuove malefatte? A quanto pare dal punto di vista dell'Unica Mente Edward era fin troppo un bravo ragazzo, e andava rieducato per sopravvivere nel mondo in cui aveva scelto di restare. Un passo era già fatto: desiderava l'Unica Ment tanto quanto Tex, questo significava che per lui valevano allo stesso modo, e raggiunto lo scopo di superarle perché non chiederne ancora? Stava lentamente... evolvendo
     
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    Edward incrociò le braccia al petto e osservò la linea tracciata dall'Unica Mente, assottigliando le palpebre in un espressione piuttosto seria. La riposta di Vladimir fu intrigante, dunque proseguiva con la tesi della vera e della "falsa" Tex. Il mezzo demone aveva abbandonato quella teoria, sicuro che la sua fosse solo una manovra per aumentare la curiosità del ragazzo e farlo cadere tra le sue braccia. Sollevò lo sguardo pensieroso, non voleva arrendersi all'idea che la sua Tex fosse solo una copia, questo perchè immaginava i replicanti come degli esseri non senzienti o comunque senza una personalità forte in grado di oscurare il proprio creatore.
    Non riesco a credere che Allison sia una copia, voglio dire sei per forza venuta dopo di lei, lei ha avuto una vita prima di te ed è fortissima. Una personalità come la sua non può essere oggetto di qualcun'altro.
    Questa volta le parole uscirono con estrema calma, quasi con incredulità, la verità che gli mostrava Vladimir non gli piaceva affatto. Proseguendo con il discorso sembrava che solo commettendo malefatte potesse evolvere nella giusta direzione per sopravvivere a quel mondo.
    Non è facile per me, parli di uccidere come se fosse la cosa più naturale al mondo. Io ho grande rispetto della vita, come ti avevo detto prima, avrei risparmiato anche Alexander.
    Strinse i pugni, si stava realmente impegnando, aveva capito che per sopravvivere a quel mondo bisognava essere pronti a tutto, anche a uccidere; Però il processo era estremamente difficile.
    Mi sto arrendendo all'idea che alcuni individui non meritino di vivere. Certamente sarà più facile punire un malvagio, il problema è... Riuscirei a farlo?
    La domanda che si poneva Edward era semplice, a parole e pensieri era entrato nella giusta ottica, se dovesse scontrarsi con un individuo per lui malvagio sarebbe stato disposto ad ucciderlo. Il problema era che si conosceva e non sapeva dove trovare il coraggio per fare la sua REALE, prima vittima...
     
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    Ancora una volta Edward riuscì a far riflettere l'Unica Mente, e anche farla esitare. Il suo ragionamento era così colmo di disappunto che quasi tornava, Vladimir non si trovava in disaccordo con i concetti da lui espressi, tuttavia era la base del ragionamento ad essere errata.
    Quindi è la forza quello che conta? Se io ti dimostrassi di essere più forte di lei, diventerei l'originale? In realtà... sono d'accordo con te. Ma non significa che lei sia venuta prima di me, cosa ti da questa certezza? Hai visto cosa succede nel Settore 5... gli esseri nascono già adulti e già immensamente potenti...
    Era la verità: se tra due copie si dovesse scegliere quale delle due merita di vivere, chi delle due è quella originale non conta nulla, ma avrebbe il diritto di sopravvivere esclusivamente quella più forte. E non ci pioveva anzi, tuttavia il concetto di morte e rispetto per la vita di Edward era assai distorto quindi andava radicalmente corretto. L'Unica Mente non si voltò verso di lui, ma sollevò la spada in modo che la punta arrivasse verso il collo di Edward: le serviva la sua massima attenzione.
    La morte è parte integrante della vita, mancheresti di rispetto a quest'ultima impugnando l'immortalità. In natura una preda ottiene una morte assai più dignitosa nel diventare nutrimento che non morire per vecchiaia o malattia.
    Non continuò subito, prima tolse la spada da sotto la gola, voleva fargli capire di non essere ostile ma ben disponibile ad aiutarlo. O meglio aiutarlo ad aiutarsi... lei poteva mostrargli la via, ma se lui non voleva percorrerla non c'era speranza.
    E' proprio questo il punto, ed anche il motivo per cui Luppi ti ha portato da me: tu non meriti di vivere, sei nei deboli. Io posso aiutarti a scalare questa scomoda posizione, ma non posso obbligarti... devi essere tu a volerlo.
    Detto questo volse lo sguardo al ragazzo: uno sguardo severo che pretendeva una risposta risoluta.
     
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    io non sono leggenda...sono realtà!

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    Edward voleva una risposta definitiva riguardo Tex, per lui era importante sapere quale delle due fosse l'originale, non che avrebbe fatto una reale differenza, alla fine le due Tex erano perfettamente uguali, però voleva sapere se stava seguendo una donna con degli ideali impiantati da un altro essere. Non poteva sopportare l'eventuale ignoranza della sua Allison.
    Semplicemente reputo Allison molto furba, e non ce la vedo proprio convinta di essere l'originale quando in realtà non lo è... Quindi dimmi, sei tu... La copia?
    Il mezzo demone tagliò corto, voleva la verità e se L'Unica Mente non glie l'avrebbe rivelata allora avrebbe iniziato ad investigare da solo sul passato. Per quanto riguarda la visione della morte beh... Forse quella di Edward era troppo infantile, Vedeva la morte come fine di tutto, sofferenza e una cosa da raggiungere più tardi possibile. Si fermò a ragionare, anche lui avrebbe preferito morire prima di diventare vecchio e inutile, alzò le mani guardandosi i palmi, i suoi avambracci, i bicipiti e il resto della suo corpo tonico e perfetto. Era nel fiore degli anni, ma sapeva che un giorno, quel corpo l'avrebbe abbandonato, si sarebbe sfasciato sotto i colpi della vecchiaia, a quel punto sapeva che avrebbe preferito una rapida dipartita piuttosto che esser spettatore della sua fine; sollevò lo sguardo e chiuse i pugni.
    Continuate tutti a dire che sono tra i deboli, questa cosa mi ha sempre fatto incazzare. Però avete ragione, io esiterei troppo, forse è meglio eliminare i propri nemici al posto di dargli una seconda opportunità... Io sono un debole...
    Edward si rese finalmente conto della sua condizione, solo ammettendo i propri difetti si sarà in grado di agire e migliorarsi, Vladimir cercava una risposta risoluta? Eccola accontentata.
    Sono pronto, voglio cambiare la mia condizione, voglio entrare a far parte dei più forti! Insegnami ad uccidere!
     
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    Il fuoco non purifica, annerisce.

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    Edward voleva delle risposte, ma Vladimir non era un profeta, né un dio benevolo che ti concede la sua grazia seguendo rigide regole. Si voltò completamente verso di lui, e mentre si preparava a parlare assunse un'altra forma, qualcosa di decisamente familiare per lui: il suo aspetto, ma non demoniaco: quello umano. Con tanto dei tatuaggi per sigillare il demone dentro di sé, come se non fosse mai successo nulla, senza le cicatrici delle battaglie e il sorriso fanciullesco incontaminato dalla malvagità.
    Rispondi da solo alla tua domanda: sei tu quello vero?
    Guardando quei due, un conoscente o un parente, chi dei due avrebbero decretato come Edward originale? Entrambi con lo stesso odore, espressioni, fattezze e abitudini. Identici in tutto e per tutto, perfino nei ricordi. Forse finalmente Edward aveva capito che una risposta alla sua domanda la doveva trovare da solo, non pretenderla da chi una risposta non ce l'ha mai avuta. Per il momento, la cosa più importante era che finalmente Edward comprendeva la sua debolezza. La forza non nasce solamente dalla capacità di vincere ma anche di prendere decisioni, e non decisioni qualsiasi: quelle giuste. Vladimir lo avrebbe aiutato a scegliere, lo avrebbe spronato a fare quel passo che non era disposto a fare da solo. Tornarono a camminare, ovviamente Vladimir riprese il suo normale aspetto, per poi rimanere in silenzio per tutto il tragitto del loro viaggio. Sarebbero arrivati a Roma, tenendosi alti rispetto alla città, passeggiando per i tetti.
    Assumi la tua forma umana... mostrare la propria essenza è motivo di orgoglio ma teatralità ed inganno sono armi potenti...
    Il passo di Vladimir rallentò fino a fermarsi quando si ritrovarono sull'estremità del tetto che deva davanti ad una piccola chiesa, probabilmente edificata da poco. Presto avrebbe scoperto se i demoni sono davvero deboli all'acqua santa, all'argento e alle croci...
     
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    io non sono leggenda...sono realtà!

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    Vladimir rispondendo in quel modo fece intendere che la questione doveva considerarsi chiusa. Si trasformò in lui con l'unico intento di fargli capire che tra i due non c'era alcuna differenza. Solo Edward sapeva che quello di fronte a lui era una copia, che poi, parlare di copia era un eufemismo, come per la trasformazione in Tex, quella in Edward non aveva il minimo difetto. Il messaggio era fin troppo chiaro " Copia o meno, non c'è differenza, il discorso si chiude qui", Questa fu l'interpretazione del mezzo demone che non pensò minimamente al fatto che Vladimir non potesse aver tutte le risposte, forse aveva enfatizzato anche troppo la sua figura. I due proseguirono poi verso l'uscita della foresta arrivando a Roma, forse per non dare nell'occhio o forse per evitare il traffico le due figure scelsero di muoversi sopra i tetti. Vladimir non sembrava aver molte intenzioni di far conversazione, mentre Edward dal canto suo non aveva altre domande se non un irrefrenabile curiosità verso ciò che l'aspettava. Arrivarono a destinazione, Edward raggiungendo L'Unica Mente all'estremità del tetto vide una piccola chiesa, perchè scegliere proprio quel luogo? Succedeva qualcosa li dentro o era un mero effetto scenico? Quello di utilizzare un luogo di culto, sinonimo di congiunzione tra gli esseri umani e le divinità, e chi meglio di una divinità può influire sulla vita e sulla morte?
    Cos'ha di tanto speciale questo posto?
    Disse raggiungendo Vladimir alla sua sinistra, tornando alle sembianze umane.
     
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