Quel tuo viso sgomento, anche se vinto, non mi tormenta più

Per Doom

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    Forse i pensieri di Misaki avevano trovato le parole giuste... talmente eccitante da risvegliare perfino un morto. Thresh sapeva benissimo cosa fare, per questo l'aveva spinta sopra a Giacomo: nonostante la sua bestiale voglia di sesso riusciva tranquillamente a ragionare lucidamente. E mentre con la mano e il bacino riempiva entrambi i suoi buchi con forza crescente, il non morto preparava la prossima fase del premio per Misaki, facendo comparire la sua di lanterna, pronta a sfoggiare altri interessanti poteri.
    Anche questa sarà una lezione... mi raccomando, presto toccherà anche a te...
    E mentre il suo grosso affare arrivava finalmente a spalancare le pareti del suo utero, riempiendolo con quella abbondante cappella, Thresh chiamava in causa la prossima macchina della tortura. Lo stomaco di Misaki veniva spinto violentemente dal basso dalla verga di Thresh, con movimenti intensi, penetrazioni rapide e pulsazioni sempre più forti e calde, intanto dal pavimento si creava sotto al corpo di Giacomo quella che sembrava una sorta di colonna vertebrale metallica, che a giudicare dai rumori che fece andrò a penetrare in più punti la spina dorsale del cadavere, facendolo muovere in maniera sconnessa come se stesse subendo un elettroshock. Di colpo e in maniera del tutto inaspettata, il cadavere di Giacomo si risvegliò, o per lo meno una parte, la più importante: il suo membro. Ovviamente Thresh ci aveva messo del suo, e grazie alla macchina utilizzata l'erezione di Giacomo era notevolmente aumentata, più grossa, quasi livida ed estremamente venosa. Il non morto osservò quella scena soddisfatto, non si aspettava che il corpo di un semplice essere umano potesse spingersi fino a tal punto. Gustò per qualche altro istante l'intimità della sua amante, poi lentamente uscì da dentro di lei lasciando spalancata quell'intimità oramai trasformata in una voragine di piacere che senza la sua presenza sembrava decisamente vuota. Fortunatamente il membro di Giacomo riuscì a rimediare a quel vuoto, grazie ad un forte incoraggiamento di Thresh che spinse Misaki su quell'asta, donandole di nuovo una profonda ed intensa penetrazione, Trovandosi dentro di lei il membro del cadavere crebbe a dismisura, arrivando facilmente alle stesse dimensioni del suo amato non morto, spalancandole ancora una volta l'utero e facendole sentire un calore innaturale per un morto. A quanto pare Thresh lo aveva davvero rianimato e con ce risultati!
    E adesso anche la mia ricompensa...
    Commentò lussuriosamente: aveva ancora due dita dentro ilculetto di Misaki, e allargandole con forza creò la giusta entrata per il suo membro ,ancora eccitato e insoddisfatto della precedente penetrazione. Anche in quel secondo caso la riempì con forza fino in fondo, riuscì ad entrare dentro di lei senza troppi problemi grazie ai numerosi allenamento che avevano compiuto. Ora c'erano due giganteschi affari che spingevano le sue interiora verso l'alto, da farle arrivare fino al cervello con forza e irruenza crescente. Che magnifica sensazione! Ecco il suo premio, la sua soddisfazione dopo un capolavoro come quello a cui aveva fatto assistere Thresh. Non le rimaneva da fare altro che goderselo...
     
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  2. †_†yun yun †_†
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    Troppo concentrata com'era ad assaporare le magnifiche attenzioni del non morto, Misaki non si accorse che Giacomo sotto di lei stava riprendendo vita. Era talmente assuefatta dal piacere che quando il grosso affare di Thresh uscì da dentro di lei, quasi non se ne accorse: il vuoto non le sembrava poi così tanto vuoto. Fu solo quando venne penetrata normalmente che capì l'enorme differenza. Dentro di sé il membro era diverso e messo in una posizione contraria a quella precedente, come se lo zombie fosse passato sotto di lei. Guardò in giù e vide che qualcosa non tornava. "Ma che cazz.." Non ebbe tempo di finire la domanda perchè il burattino prese a muoversi dentro di lei, riempiendola nuovamente con la sua presenza. E allora capì. Che il suo amante fosse diventato veggente? Che fosse in gradi di capire cosa le passava per la testa? Mistero. Era felice di potersi gustare quella verga dentro di sé, anche se adesso era totalmente diversa da come l'aveva assaggiata nemmeno un'ora prima. Per un attimo pensò che quello che stavano facendo (sesso con un cadavere fresco), fosse qualcosa di immorale, contro natura e irrazionale. Ma fu solo un istante perché le spinte dentro di sé si facevano più vogliose e insistenti. Non poté fare altro che gemere. Capì anche che stava per accadere qualcosa di agognato, qualcosa che come donna aveva sempre desiderato di poter sperimentare, ma che per colpa di inutili pregiudizi, si era sempre trattenuta dal chiedere: una doppia penetrazione. Al sol pensiero si sciolse ancora di più e la sua intimità divenne più calda e bagnata. Il non morto dietro di lei si stava preparando il varco necessario per prenderla e grazie al lavoro delle sue sapienti dita, Misaki fu pronta ad accoglierlo con serenità: in un attimo si ritrovò piena di due grosse verghe dentro di sé. L'impatto le fece mancare il fiato oltre che perdere la stabilità sulle braccia e quasi crollò sul viso di Giacomo: anche nel pallore della morte rimaneva un giovane affascinante. Le prime spinte furono quasi un'agonia, perchè non riusciva a muoversi come voleva né ad accettarli dentro di sé come avrebbe voluto. Ma poi il piacere la pervase e lei perse il capo, abbandonandosi alla lussuria. Sentiva i due membri sfregare tra di loro dentro le sue calde intimità deflorate e per aumentare il piacere di tutti, strinse i muscoli più che poteva: fu doloroso, ma talmente tanto piacevole che non se ne curò più di tanto. Ormai aveva imparato ad accettare questa doppia faccia della realtà. "Thresh, fatti sentire... Graffiami, mordimi, strapazzami. Voglio godere con te come mai abbiamo fatto prima" Era abbandonata alla lussuria e niente l'avrebbe resa più savia di così. Voleva essere stimolata in tutto il corpo per raggiungere l'orgasmo migliore della sua vita. Le clavicole, il collo, la schiena, i capezzoli, il clitoride gonfio... Ogni cosa di lei bramava di essere toccata, leccata e morsa da quelle mani portatrici di piacere, da quelle labbra sottili e seducenti.
     
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    Nel sentire i gemiti disperati di Misaki, Thresh si buttò letteralmente su di lei, in modo da schiacciarla col proprio petto sul cadavere del ragazzo, per toglierle ogni via di fuga. Il non morto spinse dentro di lei con foga inaudita, incurante che potesse farle del male perché sapeva oramai che Misaki aveva accettato il dolore come seconda faccia del piacere, e non poteva che goderne. ora non restava che occuparsi del resto del suo corpo, e il non morto sapeva bene come sistemarla per le feste. Ora che l'aveva bloccata a terra continuava a spingere energicamente dentro di lei, aumentando gradualmente il ritmo e gustandosi la sua bollente carne, riempiendola con quell'asta mastodontica e vogliosa fino a farle scoppiare la pancia. intanto le sue abili mani avrebbero dato il giusto peso ad ogni cosa. Dal pavimento iniziarono ad uscire delle catene, non erano molto lunghe, sembravano più dei serpenti, che rapidi saettarono sul corpo della ragazza per poterle avvolgere i polsi, costringendoli dietro la schiena come fossero delle manette, incatenandola in quella scomoda posizione che la costringeva a tenere le spalle larghe e quindi il petto all'infuori. Nel mentre Thresh materializzò tra le sue mani un hole gag serrandolo rapidamente intorno alla bocca di Misaki, costringendola in quell'umiliante posa che le avrebbe fatto perdere ogni goccia di saliva nella sua bocca. Questo non era che l'inizio, ma voleva godersi ogni istanti di quel momento: la sorpresa, la scoperta ed il piacere di Misaki...
     
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  4. †_†yun yun †_†
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    Quando Thresh l'aveva spinta sul cadavere, Misaki aveva chiuso involontariamente gli occhi. Forse perché non riusciva a capacitarsi di tante cose, ma chi poteva saperlo con certezza? Aveva poi notato con gli occhi socchiusi che l'ambiente intorno a loro tornava a brillare di un bagliore fluorescente e capì che il suo uomo stava usando qualcuno dei suoi attrezzi del piacere+tortura. "Interessante" Pensò. Dopo un attimo dei forti lacci le legarono dietro la schiena le braccia, immobilizzandola. Un gemito di stupore e poi solo il piacere. Così le toglieva ogni possibilità di muoversi, la rinchiudeva in quell'angusto spazio di lussuria e la faceva sembrare sua. Sembrava veramente che non volesse farla scappare e che volesse gridare che lei (o il suo corpo) era solo sua. Eccitante. Miagolò di piacere giusto un attimo prima che Thresh le infilasse in bocca un aggeggio mai visto. La costringeva a tenere la bocca aperta e in qualche modo, per stare più comoda, doveva tenere la lingua di fuori, mentre la saliva colava inesorabile sul petto di Giacomo ancora sotto di lei. Sentì stringere nella nuca la parte terminale di quel giocattolo e si sentì come un cane con la museruola. O qualcosa di molto simile. Provò a parlare ma ne uscirono fuori solo dei versi più vergognosi: "H...mmm..es...M...iac..e...mmm" E per un attimo non riconobbe la propria voce, tant'era deformata dal piacere e da quel coso che aveva in bocca. Le spinte provenienti dal basso le fecero man mano acquistare il giusto ritmo per godersi ogni istante di quel macabro amplesso, anche se con le mani legate. Era una sensazione meravigliosa, mai si era sentita così in vita sua!
    Ma la sua mente lavorava frenetica. In fondo adesso anche lei aveva una lanterna e certamente il non morto avrebbe gradito vederla usare su di sé. Fece apparire un nastro nero come il buio che subito si strinse intorno ai genitali di Thresh, allo stesso modo in cui prima aveva circondato quelli di Giacomo, solo più stretti. Avrebbe sentito dentro di sé l'effetto che avrebbe avuto. Ma non aveva ancora finito di giocare e un'altra idea le balenò. Evocò due collari neri, di due diverse misure, collegati fra loro da un guinzaglio lungo meno di un metro: quello più grande si strinse intorno al collo dello zombie, stringendo leggermente; l'altro circondò il collo della stessa Misaki. Erano così collegati insieme e se uno dei due avesse tirato l'altro si sarebbe sentito mancare l'aria, anche se non in maniera letale. Era una prova di fiducia che ognuno poteva avere nei confronti dell'altro, oltre che ad un segnale chiaro. Certo non erano due fedi, ma Misaki credeva che fosse il modo migliore per far capire al non morto che adesso lui le apparteneva. "..he...nsi...i..mmm...gir..i...bagli....mmm...ah.. osso...!" Una frase semplice, ma forse non facile da capire data la situazione.
     
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    Thresh non capì assolutamente nulla di quello che stava farfugliando Misaki, primo perché il suo strumento l'aveva privata della parola, secondo perché gli strumenti della ragazza lo avevano totalmente distratto e rapito. La sua erezione esplose letteralmente quando sentì quel nastro limitarlo, la sensazione di non poter venire secondo il proprio volere era fantastica, un autentico cappio al collo, anche più intenso del collare che aveva adesso intorno alla testa. Non ci mise molto prima di tirare all'indietro la schiena così da strozzare Misaki e costringerla a sollevarsi, mentre con le mani le afferrava violentemente i seni, spinti in avanti da quella posizione scomoda e totalmente alla mercé del non morto. Ecco finalmente arrivare la seconda fase della sua tortura, un pò come se avesse visto la risposta di Misaki esattamente pari ad una sfida, e quello fosse il netto rilancio per farle capire che per stupirlo doveva fare molto di più. Le dita di Thresh strinsero le mammelle mettendo in evidenza i capezzoli il più che poteva, poi due piccoli aghi si sollevarono dal terreno, saettando rapidamente sul petto della ragazza per perforarle i capezzoli in maniera orizzontale, perfettamente in sincronia al punto che incrociando le loro punte al centro del petto della ragazza riuscirono a combinarsi alla perfezione, diventando un unica sbarra di ferro che componeva un sottile piercing nel seno della ragazza. Senza preoccuparsi delle conseguenze Thresh strinse i seni iniziando a mungere letteralmente il suo sangue, per coprirsi le dita di piccole perle scarlatte, mentre l'eccitazione non faceva altro che aumentare spalancando ogni istante di più quella bollente intimità totalmente dissacrata.
    Si... si! Ancora! Ancora!
    Non riusciva a smettere, né di gemere né di desiderarla, fermò la sua tortura solo per lasciarle il tempo di controbattere, così che il loro perverso gioco non avesse mai fine...
     
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  6. †_†yun yun †_†
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    Oramai assomigliavano in tutto e per tutto ad un gruppo di contorsionisti... Oltre che di equilibristi. Man mano che le idee venivano messe in pratica e le stimolazioni si facevano più intriganti la capacità razionali di Misaki venivano sempre meno. E quegli aghetti poi! Aveva avuto paura quando li aveva visti comparire davanti a sé. Quando poi la sua tenera carne era stata violata si era mossa all'indietro, inarcando di più la schiena. Questo almeno le dette modo di respirare meglio. Mentre si rilassava nella nuova posizione, il dolore venne sostituito dal piacere, ancora una volta. E gliene fu grata enormemente. Ora era completamente in balia del proprio corpo, assuefatta e travolta dal godimento. Che magnifiche sensazioni le stavano regalando quelle attenzioni!!! Il membro di Thresh dopo essere stato legato, era raddoppiato in dimensioni e pulsazioni, quello di Giacomo invece la toccava in maniera egregia. La sensazione delle mani legate e di quel morso in bocca, unite agli aghi, era semplicemente stupenda. Mai si era sentita così in vita sua. Solo che adesso voleva trovare un modo per ribattere. Se quello era un gioco di botta e risposta, Misaki non voleva arrendersi tanto facilmente. Tuttavia la sua nebbia cerebrale stava aumentando, togliendole molte possibilità di pensiero. E allora si rivolse alla sua lanterna. Era fuori dalla sua portata ma la sentiva pulsare viva sul suo polso, segno che era pronta. L'ambiente intorno a loro si tinse di celestino fluo. Una catena argentata lunga circa un metro si materializzò alle spalle di Thresh, attorcigliandosi al suo collare. La parte terminale invece si legò al laccio che aveva intorno ai genitali, dividendogli a metà il posteriore. Ma la catena era volutamente più corta del previsto e il non morto si sarebbe sentito tirare in due direzioni diverse e continue. Misaki non era comunque ancora soddisfatta. Stava pensando ai suoi poveri capezzolini sanguinanti e capì che quel giorno non sarebbe stata l'unica a perdere quel denso fluido. Bastò materializzare l'idea dentro di sé che subito la catena appena posizionata si riempì di grosse spine taglienti, capaci di lacerare la carne ad ogni movimento. "A...oa....he...e....ahhh...ici....Esh?... Ah...ah... I... ce..mmm.? Questo riuscì a pronunciare, ma nella realtà aveva detto "Allora, che ne dici Thresh? Ti piace?" Solo che era difficile lui riuscisse a capire quelle parole e lei non aveva nessuna intenzione di ripeterle. Era troppo impegnata a cogliere i frutti di quell'amplesso fuori dall'ordinario. Sicuramente dopo un'esperienza del genere non sarebbe mai più riuscita a fare sesso "normalmente"...
     
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    La risposta di Misaki non gli lasciò altra scelta: impossibile concentrarsi verso altre soglie, oramai avevano entrambi piazzato le loro carte e non c'era stato alcun vincitore, se non il piacere. Il piacere che provocò Thresh quando la catena si strinse sul suo corpo facendo uscire gli spuntoni. L'erezione aumentò ancora e ancora, come le sue grida, oramai il corpo di Misaki stava diventando tutt'uno con quello dello zombie, sarebbero stati inseparabili per pochi istanti, diventando una cosa sola votata al piacere più perverso. Thresh esplose in una risata molto simile ad una lunga serie di gemiti perversi, mentre con le braccia la spingeva contro di sé con tutta la forza che aveva in corpo. Stava per raggiungere il culmine oramai, e non solo lui. Arrivato al culmine della sua esistenza il corpo umano si rilassa del tutto e pensa ad un ultima cosa: la conservazione della specie. Giacomo avrebbe rilasciato i suoi ultimi fluidi dentro Misaki proprio nello stesso momento di Thresh, quando il non morto affondò la sua erezione più bollente e vogliosa dentro di lei portando al limite quell'esperienza unica. Tutto il corpo si tese in un solo istante, le dita si strinsero assieme alle braccia intorno a Misaki, la schiena si inarcò e il membro prese a pompare dentro di lei piccole quantità di sperma... la maggior parte era bloccato dal laccio di Misaki... e finché non l'avrebbe rimosso Thresh non sarebbe stato in grado di abbandonare quel limbo tra dolore, piacere e lussuria incalcolabile.
    AAAAHHHHHHHH!!!
    Un grido bestiale, quasi disumano, la prossima mossa stava a lei e lei soltanto... poteva lasciarlo così e conquistare totalmente la sua volontà, oppure abbandonarsi al piacere per farlo sfogare e ricevere tutta la perversione del non morto dentro di sé. E lo spettacolo sarebbe stato inimitabile...
     
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  8. †_†yun yun †_†
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    Misaki era combattuta. Certo non era facile pensare in un momento del genere e ogni soluzione le arrivava in testa lentamente, quasi avesse la stessa sostanza del miele. Il suo corpo non le apparteneva quasi più, ormai era completamente divorato dal piacere. Di suo cosa rimaneva? Solo un barlume di coscienza che ancora rimaneva legato alla razionalità. Ma quanto avrebbe impiegato a rompersi quel sottile filo di lucidità? Nessuno poteva saperlo. I due uomini stavano arrivando al culmine supremo e anche a lei non mancava molto. Stava ormai per raggiungere l'apice quando si sentì riempire dentro di sé. Giacomo aveva infine ceduto alle tentazioni e stava riversando dentro di lei enormi fiotti del suo fluido. Il suo istinto fu quello di sfilarsi, uscire e dibattersi, ma qualsiasi movimento fu inutile, visto come i tre erano intrecciati tra di loro. E il giovane la riempì completamente. Si svuotò letteralmente all'interno del suo utero. Eccolo il filo della ragione che si spezza, la goccia che fa traboccare il vaso. Quella parte del suo corpo era stata usata e invasa da qualcosa che non aveva diritto di essere lì. Una furia incontenibile la prevalse. Ma gli istinti della carne ebbero la meglio su di lei e il suo corpo, scosso da fremiti violenti, le fece raggiungere l'orgasmo che da tanto ormai desiderava. Ma non si sentiva affatto soddisfatta. Anzi. La rabbia era dirompente. E sapeva come sfogarsi. Perché Thresh era ancora dentro di lei che bramava di venire, ma il laccio stretto attorno ai genitali glielo impediva. Può un non morto avere un infarto? Bella domanda. A cui non sapeva darsi risposta. "Pazienza, lo scopriremo presto" Pensò decisa. Utilizzando ancora la lanterna tatuata, sprigionò il potere che il non morto le aveva regalato alcune ore prima e fece convergere l'utilizzo su quel semplice laccio. Raddoppiò in resistenza e spessore, andando a stringere fino al limite del possibile quella zona tanto sensibile che subito sarebbe diventata violacea. Avrebbe così bloccato il suo orgasmo. In una sorta di vendetta: lui aveva permesso che uno qualunque le venisse dentro al suo utero. Non era una cosa che avrebbe perdonato tanto facilmente. L'urlo del non morto dietro di lei aveva un che di disumano, un mix perfetto tra piacere e dolore. Meraviglioso. Semplicemente meraviglioso. Ancora meglio di quello del suo ex assistente. Si beò di quell'urlo. Per dare enfasi al momento decise di stringere i muscoli dello sfintere, fin che le era possibile, andando a stritolare quel pezzo di carne martoriato. Sicuramente si sarebbero alzate altre grida. Ora sarebbe giunta la parte più divertente. Voleva vedere fino a che punto poteva spingersi con lui, fino a quando era disposto a seguirla e a ubbidirle. Sola una volta aveva ricoperto il ruolo di padrona, ma non le era riuscito molto bene, causa la sua troppa bontà. Forse adesso i tempi erano maturi e poteva davvero farlo. Con la sola forza della volontà, riuscì a girarsi di 180°, posizionandosi con il viso rivolto verso il suo amato e dando le spalle all'essere sotto di lei. Le sue braccia ancora legate premevano sullo sterno dello stesso, dandole non poco dolore, così come lo era stato per il suo povero buchetto durante la manovra rocambolesca. Ora però era tutto nelle mani di Thersh: poteva decidere se lasciarsi andare a lei, togliendole quel morso dalla bocca, oppure liberarsi facilmente dai lacci che lei gli aveva imposto, riprendendo il controllo assoluto della situazione. Se solo si fosse affidato a lei, magari potevano sperimentare qualcosa di diverso...
     
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    Alla fine il suo grido non trovò sfogo, anzi non riuscì letteralmente a darsi la soddisfazione che tanto bramava perché Misaki lo costrinse a rimanere del tutto immobile, incapace di venire se non lasciando uscire qualche grossa goccia dal suo membro filtrata a forza da quel laccio semplicemente indistruttibile a quel punto. L'aveva bloccato, gli impediva di sfogarsi dentro di lei e per quanto spingesse forzatamente in quel caldo buchino non riusciva in alcun modo ad avere la meglio. Trattenne il fiato digrignando i denti mentre Misaki girava completamente il suo corpo donandogli altre meravigliose sensazioni e sancendo il totale disinteresse per Giacomo. Sembrava volesse liberarsi ma in quel momento Thresh era altrove: la vide perfettamente davanti a sé, incatenata, perforata sui capezzoli e costretta a tenere la lingua fuori dalla bocca in una perversa cascata di saliva. Il suo buchino ancora stracolmo e l'intimità grondante di sperma. Ecco l'ennesimo spasmo proveniente da Thresh che lo fece gridare come non mai, esplodendo ancora una volta di piacere ma totalmente incapace di venire copiosamente dentro di lei. Le sue grida divennero presto lamenti incontrollati, incapaci di compiere qualsiasi azione, il suo cervello si stava spegnendo. A quel punto non restava che una cosa da fare: arrendersi. Le catene sulle sue mani si sciolsero e il morso intorno alla bocca scomparve, l'unica cosa che rimase fu quel lungo spillo che le attraversava i capezzoli, per il resto Misaki era completamente libera, ma altrettanto intrappolata dalla presenza di Thresh dentro di lei, e il suo corpo estremamente teso e bisognoso di venire che la sovrastava quasi del tutto. La sua espressione sembrava arrabbiata, ma in realtà voleva semplicemente venire, deformata in un mix di impazienza e piacere. Qualsiasi cosa volesse fare Miskai doveva farla subito.
     
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  10. †_†yun yun †_†
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    Non fu felice dell'iniziale reazione di Thresh: per un attimo la vecchia se stessa riaffiorò e provò compassione per il suo uomo a vederlo così privato del suo orgasmo. Ma la rabbia dentro di lei era ancora troppo forte e ardente, non doveva cedere. Vederlo poi scendere così a patti, per la prima volta, mentre le faceva svanire gli impicci di dosso, senza provare a ribellarsi, così completamente sottomesso, la fece sentire anche peggio. Per lei il non morto era l'esempio stesso dell'integrità, della forza e del cipiglio fiero e sicuro. Ora sembrava quasi un cucciolo abbandonato e le fece tenerezza. Avrebbe voluto abbraccialo, sbaciucchiarlo e coccolarselo fino al mattino successivo. Ma ormai aveva intrapreso una strada e non poteva tirarsi indietro. Ripensò alla scena di Giacomo che veniva dentro di lei e fu scossa da un brivido di odio. Sentiva, attraverso quell'unico legame che ancora li univa, che anche Thresh stava tremando impaziente mentre la sua erezione assumeva probabilmente dei colori improponibili. Finalmente libera di muoversi prese il guinzaglio e, attorcigliandolo intorno al polso sinistro, lo accorciò in modo da poter avvicinare i due amanti. Per Thresh probabilmente fu una cosa abbastanza dolorosa, visto che non aveva rimosso la catena chiodata dalla sua schiena. E non aveva intenzione di farlo. VOleva bearsi dei suoi gemiti, delle sue urla di piacere, gracchianti di dolore. Lui aveva assistito molte volte a quella scena, lei voleva capire cosa si provava.
    Fu difficile parlare perché aveva ancora la bocca asciutta e non si chiudeva bene. Inoltre le cicatrici avevano ripreso a pulsare, tuttavia riuscì comunque a darsi un tono mentre diceva arrabbiata:"Non mi piace quando si viene meno alle promesse... E' una cosa che mi fa perdere il capo. Voglio che tu mi ripulisca dove quell'essere mi ha contaminata." E detto questo avrebbe spinto la testa del non morto verso la sua intimità, dalle quale sgorgava inesorabile un caldo miscuglio di umori caldi. Una volta compiuto il suo primo ordine, Misaki gli avrebbe ordinato di pulirla in profondità con il suo membro e di prenderla fino a farla venire. Solo a quel punto, entrambi all'apice del piacere, avrebbe liberato i genitali del non morto da quella morsa...
     
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    A quanto pare Misaki l'aveva presa proprio male, un peccato dato che Thresh le avrebbe volentieri spiegato il suo punto di vita... se solo il suo cervello non fosse stato completamente oscurato dall'incredibile lussuria che aveva in quel momento. Non si trattava di semplice sottomissione, in realtà era più una sorta di gesto di fiducia nei confronti di Misaki, lei si era certamente dimostrata degna di poter giocare ocn lui, per questo si stava lasciando domare sfruttando gli utensili che sapeva creare con la sua lanterna. Si, Misaki ne era degna e forse non si era ancora resa conto di ciò che Thresh le aveva consegnato. Ma non aveva importanza: adesso l'unica cosa che valeva qualcosa era godere, sfogarsi finalmente e raggiungere il tanto agognato orgasmo. Quando Misaki lo invitò a scendere con forza non fu lei a costringerlo, ma lui stesso a fiondarsi su quell'intimità bollente e piena di seme che appariva oramai irresistibile ai suoi occhi. Scese piazzando le labbra su quelle di Misaki, iniziando a leccare e succhiare quella calda carne nutrendosi di ogni singola goccia che trovava, un misto perverso di sperma e umori, mentre con la faccia cercava in ogni modo di soddisfarla. Sarebbe stato un fedele cagnolino? No di certo: si preparò per quando Misaki gli avrebbe dato il consenso di venire, per questo ribaltò il suo corpo facendo in modo di stare sopra di lei con la faccia in mezzo alle cosce di Misaki, mentre le sue di gambe erano rivolte verso la testa della ragazza mostrandole quindi l'erezione mostruosa che aveva creato: il membro era più gonfio che mai ,tremava, mostrava delle vene quasi deformi e continuava a lanciare piccoli schizzi di sperma che nemmeno quel laccio potevano fermare. Era pronto, non voleva più frenarsi, per questo ogni istante che restava senza l'agognato orgasmo continuava a stimolare sempre più intensamente Misaki, come una bestia vorace. Era allo stremo.
     
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  12. †_†yun yun †_†
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    Thresh si dimostrò estremamente docile, tanto da non sembrare affatto dispiaciuto di quell'incarico. Anzi sembrava più che disposto a svolgerlo. Nuovamente una parte di lei ne fu felice, mentre l'altra rimase contrariata. Ma quando il non morto prese a leccarla e baciarla, la sua intimità fremette a contatto con le sue labbra. Ormai erano diventate familiari e sarebbe stata in grado di riconoscerle ovunque. Se solo avesse potuto gliele avrebbe staccate, per averle sempre con sé. Dopo alcuni istanti Misaki prese ansimare, completamente coinvolta in quell'atto e il suo addome si contraeva, a seconda di dove veniva stimolata, riversando all'esterno una maggiore quantità di fluidi. Ma quanti ne aveva dentro di sé? Poi il non morto si rigirò sopra di lei mettendole a pochi centimetri dal viso la sua enorme erezione. Non l'aveva mai vista così. Era la sofferenza in persona. Le gocce di sperma che saltuariamente uscivano, sembravano quasi lacrime di dolore perché non potevano sfogarsi. Meraviglioso. Era un immagine di lussuria estremamente eccitante e invitante. Non ci pensò due volte e con la lingua prese a lappare dolcemente quella grossa asta, ripulendola e saggiandola con maestria. Si dedicò con particolare attenzione ai testicoli che ormai avevano raggiunto delle dimensioni disumane e le prese entrambe in bocca, giocando con esse attraverso la lingua. Le divideva, le univa, le morsicava in un movimento continuo e stimolante. Poi le venne in mente un ricordo, di alcuni anni prima... Di quello che un ragazzo le aveva chiesto di fare per lui. E ricordò le sue espressioni di godimento. Sperava di non sbagliare e di non vedersi rivoltare il suo uomo per il gesto che stava per fare. Usando la lanterna, allungò la catena che il non morto aveva fissata sulla schiena, liberando così alla sua vista l'ingresso posteriore del non morto. Si inumidì per bene il dito medio e senza troppi preamboli lo spinse dentro, cercando la ghiandola prostatica. La lingua intanto correva a rilassare tutta la parte circostante, a bagnare con entusiasmo ogni centimetro di pelle. Muoveva il dito in modo forse maldestro e un po' impacciato, ma per nulla intimorito. Evidentemente alla fine toccò un punto più sensibile perché senti il non morto agitarsi e capì che forse stava tirando troppo la corda e che era ora per lui di godere insieme a lei. "Thresh... Dimmi, vuoi riempirmi a dovere, la mia amichetta costaggiù non vede l'ora di ricevere il tuo buonissimo succo.." Se il non morto avesse annuito, le avrebbe permesso di metterla nella posizione in cui lui più preferiva, liberandolo dalla catena nella schiena. E poi avrebbe raggiunto insieme a lui il piacere più profondo.
     
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    Come poteva pretendere che gli rispondesse in maniera sensata? Richiedeva troppa coscienza, troppo impegno formulare un pensiero concreto. Semplicemente impossibile. E divenne ancora più arduo quando Misaki gli stimolò la prostata infilando una delle sue meravigliose dita dentro il posteriore. Ovviamente per lui non era un gesto disdicevole, anzi era perfetto in quella situazione dato che stimolandolo da dentro ottenne un'erezione ancora più calda e rigida, facendolo letteralmente impazzire. Il non morto gridò con forza dentro il suo ventre facendole sentire quanta eccitazione era riuscita a provocargli nel corpo, non poteva più resistere e alla fine cedette.
    Si... si voglio riempirti! Voglio toglierti dal ventre il seme del ragazzo e metterci il mio! Voglio inondarti!
    Nel preciso istante in cui Misaki avrebbe finalmente liberato il suo corpo il non morto l'avrebbe letteralmente afferrata, sbattuta per terra con una foga assurda per poi tirarle su le gambe violentemente stringendola dai talloni, spingendola verso l'alto quasi la stesse indossando, per poi infilare la sua impaziente erezione dentro di lei, facendo esattamente ciò che aveva detto: venne copiosamente così forte che spinse via tutti i fluidi che c'erano prima, sostituendoli con i suoi, molto più densi di un normale umano e lo fece abbondantemente, al punto che ne aveva fin troppo. Uscì rapidamente da dentro di lei dopo aver riempito l'intimità principale, iniziando a riempirei l suo secondo buchino penetrandolo fino a farle gonfiare la pancia o farla sentire male. Gridò, gridò forte mentre veniva abbondantemente, lasciando colare ogni fluido che usciva dalle intimità di Misaki sul suo stesso ventre, usando il suo corpo inclinato verso il basso come se fosse una sorta di trampolino. Non venne mai così tanto con lei fino a quel momento, senza ombra di dubbio uno degli orgasmi più forti e sentiti di tutta la sua non vita, e poteva dirsi soddisfatto di poterlo donare a lei...
     
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  14. †_†yun yun †_†
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    Forse era riuscita a far perdere la testa al non morto. Quel grido strozzato che aveva sprigionato dentro di lei ne era una conferma. Certo avrebbe preferito che perdesse la testa per altre sue doti o per altri sentimenti, ma Misaki era comunque soddisfatta. E a breve lo sarebbe stata ancora di più. Venne spostata con violenza, mentre lo zombie seguiva il suo istinto animalesco e lei lo lasciò fare. Preparò mentalmente la lanterna, in modo da poter intervenire nel momento giusto. Con un perfetto sincronismo, come se fosse una cosa provata e riprovata mille volte, sciolse i lacci nello stesso istante in cui lui raggiunse l'apice e le riversò dentro di sé una quantità di liquidi pari ad un fiume in piena. La sua entrata principale non era più in grado di contenere quel flusso, che subito venne direzionato verso l'entrata posteriore. E a quel punto venne anche lei. Abbandonò ogni remora, liberando tutto il piacere che fino a quel punto aveva conservato solo per lui. Gli spasmi erano talmente forti che fecero uscire parte del liquido raccolto dentro di sé, riversandolo sul corpo del non morto. Le sue grida si unirono a quelle di Thersh in un connubio perfetto di soddisfazione e liberazione. Gemette quando lo sperma del non morto, che ancora non accennava a smettere, le inondò gli intestini facendole gonfiare visibilmente la pancia. Non fu doloroso come si aspettava, semplicemente era una sensazione nuova e perversa, che la fece ridere sguaiatamente, come se avesse perso il lume della ragione. Reclinò la testa all'indietro favorendo l'entrata di quel prezioso succo di passione, accogliendolo dolcemente. Poi cadde sfinita a terra. Le fatiche della giornata iniziavano a farsi sentire e il suo corpo non era in grado di rispondere ai comandi del cervello. Solo dopo che il non morto ebbe finito di svuotarsi, riuscì a tirare il guinzaglio, l'unico macchinario ancora in funzione, e ad avvicinare Thresh verso di sé. Con uno sforzo sovrumano lo baciò, le guance doloranti. Cercò di trasmettergli tutto ciò che provava in quel momento. Sapeva che con lui un gesto valeva più di mille parole e che spesso queste non erano state accettate. Le sue labbra si muovevano calde su quelle sottili del compagno, cercando ogni millimetro di lui. Gli leccò anche le cicatrici che ormai condividevano sul volto. Poi si fermò a guardarlo. Le parve l'uomo più bello del mondo. Con l'appagamento dipinto sul viso, i gemiti non ancora cessati e le tracce di umore sparse ovunque, era più bello di qualsiasi altra cosa avesse mai visto prima. Il suo sguardo si addolcì dopo molte ore, donandogli un sorriso radioso e pienamente compiaciuto, lasciando tuttavia una nota di malizia in fondo agli occhi limpidi.
     
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    Entrambi si sfogarono come non mai, ritrovandosi alla fine del culmine davanti all'altro, baciandosi intensamente e con una ritrovata voglia di stare assieme, apparentemente la cosa più naturale che avessero mai fatto fino a quel punto. il non morto si separò dalle sue labbra aprendo gli occhi lentamente, mostrando un sorrisetto soddisfatto e vagamente compiaciuto. Sollevò la mano destra e la passò tra i capelli di Misaki, a metà tra una carezza e un vigoroso gesto di assenso, come a volerle far capire che aveva agito fin troppo bene.
    Hai visto? Con quelle cicatrici il tuo sorriso è ancora più radioso del normale. Sei bellissima Misaki...
    E glielo ripeté solo dopo averla vista sporca di sangue e sperma, gonfia di piacere e umori, totalmente assuefatta dalla passione. Ecco l'immagine che adorava osservare, non la perfetta eleganza, ma la sincerità della carne che non poteva essere contaminata, solo resa più bella e meravigliosa dalla propria devozione verso il dolore. E Misaki ne dimostrò decisamente tanta. Il non morto portò una mano sulla sottile sbarra che costringeva i capezzoli della ragazza, irradiandola di energia e dividendola in due, fino a far rimpiccolire le due estremità di molto. Il risultato furono praticamente un paio di piercing argentati che le attraversavano i capezzoli orizzontalmente, tenuti assieme da due palline più spesse ai lati, minute ma comunque in grado di emulare la forma di un piccolo teschio. Un altro tocco di stile, una sorta di firma per Thresh. Ora era tutto perfetto.
    Dobbiamo andare... se hai a cuore il tuo lavoro in pasticceria faresti meglio a non farti vedere qui.
    E non glielo disse solo per fare la voce della saggezza, ma soprattutto perché finché non veniva slegato lui non poteva andare proprio da nessuna parte.
     
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