[Missione - Assalto] Interessi comuni.

Misaki era una ragazza sveglia, e di certo aveva fatto una scelta sensata nel decidere di stare al loro gioco e approfittarsi della situazione, dal momento che non sapeva né quanto forti fossero né quanti "colleghi" avesse in giro, sparsi nelle vicinanze. Anche il ragazzo che fino a quel momento aveva parlato sembrò soddisfatto della sua risposta, e soprattutto dell'assenza di domande assillanti che l'avrebbero quantomeno irritato ma che si sarebbe aspettato da una novellina. Quindi la lasciò passare, senza ulteriori indugi e fu per pura gentilezza che -mentre gli altri due aprivano la cassa per mostrarle il contenuto- lui riprese a parlare spiegandole per bene con cosa aveva a che fare.
Quel gioiellino è facilissimo da trasportare ma devi stare attentissima a non strapazzarlo troppo perché se lo fai porterai a termine la missione, ma ci rimarrai secca e non potrai goderti la gloria.
Il "gioiellino" di cui parlava era posato dentro la cassa, all'interno di una valigetta super imbottita che aveva l'aspetto di una comunissima cartella da scolara, tanto per non dare nell'occhio. Non c'erano telecomandi che potessero attivarla da lontano, ciò significava che nell'istallarla avrebbe dovuto essere lei a digitare un codice sul pannello apposito e poi svignarsela più velocemente possibile.
Il codice è 8467-7459, una volta appiccicata nel punto che ti sembra più adatto, possibilmente che sia interno alla struttura, ti basterà digitarlo nel pannello di controllo e il gioco sarà fatto. 60 secondi, ricordalo bene, e se vuoi un consiglio non fermarti a giocare con nessuno mentre corri verso l'uscita... o fai in modo di liberarti dei nemici prima di istallare la bomba, a te la scelta insomma.
E poi il tizio rimase in silenzio. Nella cassa c'era altra artiglieria pesante ma dal momento che nessuno le diede il permesso di prenderla forse era roba non destinata a lei. Una volta spigato tutto, il ragazzino si limitò a un gesto strano con le mani che doveva essere il saluto tipico del gruppo, poi le augurò buona fortuna, e attese che prendesse la valigetta per chiudere la cassa e coricarcisi sopra sbadigliando sonoramente.
Per ora restiamo qui, se non ti vediamo tornare entro un'ora ce ne andiamo alla base. Sai dov'è sì? E' il grosso albero al centro del parco qui vicino, quello enorme con una casa sulla chioma. Ci troverai lì.
Le ciance si conclusero così, ora era il momento per Mei di darsi da fare. Trovare la stazione era facilissimo, dal momento che il vicolo non era troppo lontano dall'obiettivo, ma se si aspettava di svolgere tutto in fretta indisturbata, allora si sbagliava di grosso. Entrando nella stazione la ragazza si sarebbe infatti accorta fin da subito che non era affatto desolata nonostante l'ora tarda, e anzi, c'era persino una piccola folla intenta a prendere uno dei super-treni appena arrivati, mentre 3 guardie armate di MP5 Kurz (Descrizione nello shop) controllavano l'entrata principale, in cui un metal detector rappresentava l'ostacolo più ostico se voleva usare quella via per accedere. Sempre se la bomba che aveva in borsa fosse di lega metallica... il tizio non glielo aveva detto.
La folla distava abbastanza dalle guardie e da lei per permetterle di non doversi preoccupare di attirare l'attenzione... sempre se non avessero iniziato a volare proiettili. Guardandosi intorno avrebbe potuto inoltre contare almeno altri 4 agenti armati sparsi all'interno della struttura, per ora distanti da lei di almeno una trentina di metri. Non poteva essere certa non ve ne fossero altri.
Le restava solo da decidere se elaborare un piano per entrare da lì, affrontare a muso duro i primi nemici direttamente o, ancora, cercare un altro modo per aggirare l'ostacolo e penetrare all'interno. Le scelte erano potenzialmente infinite... c'era solo da ragionare su quale poteva rivelarsi la migliore.

Misaki era una ragazza sveglia, e a quanto pareva i recenti fallimenti l'avevano resa anche prudente. Di certo non un errore, in fondo non aveva fretta... per ora.
Girando nei dintorni della stazione avrebbe trovato due possibili alternative per dirigersi verso il suo obiettivo: un'entrata secondaria accessibile dopo una scalinata verso il basso, con apparentemente solo 3 guardie armate quanto le altre a proteggerla, o ancora, i tombini sparsi per le strade li intorno, che le avrebbero concesso di raggiungere le fognature (e così i cunicoli che portavano direttamente dentro la stazione) senza farsi vedere dalle guardie, ma che allo stesso tempo avrebbero rappresentato un'incognita totale per ciò che poteva trovarci.
Era l'ultima scelta da compiere prima che l'azione iniziasse (o meno)... cosa avrebbe preferito?

Un ragionamento sensato quello di Misaki, in fondo non era probabile che le guardie della stazione proteggessero anche le fognature direttamente sotto essa, ma in un posto buio come quello c'era comunque da tenersi in guardia. Intrufolandosi all'interno del tombino la ragazza si sarebbe infatti accorta di come l'oscurità fosse quasi totale in quel posto, spezzata soltanto da poche e rare illuminazioni sparse per il tunnel. Il tanfo regnava sovrano nel luogo, così come ratti e altre creature che passeggiavano ai suoi piedi. L'acqua colma di putridume scorreva al centro, e se la ragazza non voleva sporcarsi e venire a contatto con chissà quale schifezza si sarebbe dovuta tenere tutto il tragitto a destra o a sinistra del canale, dove due strette passerelle fungevano da terreno calpestabile. Dopo aver camminato per abbastanza metri, avrebbe trovato affissa al muro e illuminata da un faretto la mappa per spostarsi là sotto, scovando così la via che l'avrebbe portata direttamente al tombino che dava sulla stazione. Tutto molto semplice, forse sin troppo... tanto che andando avanti la ragazza avrebbe iniziato a sentir puzza di fregatura. Una fregatura che si sarebbe materializzata a pochi passi dall'entrata del cunicolo che avrebbe dovuto portarla a destinazione, sotto forma di 3 paia di occhi rossi appartenenti a creature dall'aria per niente amichevole. Erano grandi quanto cani di grossa taglia e non si poteva dire che cosa fossero, forse qualche esperimento andato male fuggito da un laboratorio nei dintorni, o chissà, fatto stava che Misaki le avrebbe sentite ringhiare contro di lei in contemporanea, mentre la fissavano.
Distavano da lei circa 5 metri, disposte l'una vicino all'altra a forma una sorta di piccolo triangolo, dove la centrale si trovava avanti rispetto alle altre due, l'una alla sua destra poco più indietro e l'altra alla sua sinistra. Il tunnel era largo 5 metri, lungo non si sapeva quanto, l'unica certezza di Mei era che il canale che aveva appena abbandonato distava 4 metri dalle sue spalle.
Stavolta aveva un'unica via possibile se non voleva tornare indietro ed affrontare le guardie: combattere, e doveva prepararsi perché l'atteggiamento di quelle bestie diceva chiaro che facendo anche solo un passo l'avrebbero attaccata.

Le tre bestie non se lo fecero dire due volte, scattarono ringhiando verso Misaki, veloci almeno quanto lei, con le fauci grondanti di saliva.
La ragazza doveva agire in fretta: le due belve ai lati della prima si dirigevano verso i suoi fianchi, l'una con l'apparente intento di morderle una caviglia, l'altra una coscia, mentre quella al centro, la più grossa, mirava con un grosso balzo a azzannarle direttamente la gola. Poteva affrontarle tutte insieme? E se no, a quale dare la precedenza?

Misaki era pronta e attenta, ma affrontare tre bestie del genere in così poco tempo era un'impresa non da poco e incatenare così tante mosse insieme non era cosa da tutti, infatti qualche errore la ragazza se lo lasciò sfuggire: la prima belva, quella al centro, finì sì colpita dalla plasma cutter ma di striscio, finendo ferita sul muso, cosa che la spinse a indietreggiare momentaneamente portandosi una zampa sulla ferita e lamentandosi proprio come se fosse una specie di cucciolone nell'atto di uggiolare. Con le altre le cose andarono meglio, o quasi. Quella a sinistra rimase stordita abbastanza a lungo, e poté giusto tentare invano di mordere la ragazza prima di venir impalata. La terza, invece, prima che potesse infilzarsi da sola si accorse della spada e cambiò tattica, pur mostrando una scarsa intelligenza degna dell'animale che sembrava: aggirò semplicemente la lama e cercò di fiondarsi sulla gamba di Misaki che, da quella posizione stesa, doveva sembrarle piuttosto inerme. Occupata tra l'altro a impalare la sua compagna.
Appena un istante dopo, l'altra, ripesasi dal dolore, decise di attaccarla cercando di azzannarle il ventre, con l'evidente intento di sbudellarla per bene.

Il colpo portato avanti da Misaki fu semplice e diretto, la creatura -troppo occupata ad assaggiare la sua carne- non poté fare niente per fermarla o fuggire, finendo irrimediabilmente infilzata e senza vita. Le fauci tuttavia rimasero bloccate sulla caviglia, avrebbe dovuto staccarsela di dosso con le mani per evitare danni più gravi. Sistemata la ferita come poteva, non le rimaneva altro che avanzare in quel buio perpetuo, praticamente il suo ambiente naturale.
Proseguendo per quella strada, in lontananza avrebbe iniziato a intravvedere una luce e sentire delle voci. Sembravano voci preoccupate, e avvicinandosi ulteriormente Misaki avrebbe potuto vedere di cosa si trattasse: il tunnel si interrompeva momentaneamente, in un spazio dalla pianta circolare che al centro doveva essere percosso da un canale di scarico, che tuttavia risultava coperto da un'improvvisata "pavimentazione" composta da assi di legno unite insieme. Sopra essa, c'era un intero gruppo di persone che sembravano in procinto di organizzare una guerre: casse di armi ovunque, alcune aperte che mostravano al loro interno esplosivi artigianali, e ognuno dei 5 avversari appartenenti al gruppo aveva con sé un mitra. Erano disposti in cerchio, e parlavano tra loro concitati. Misaki aveva modo di osservarli dal buio della sua postazione poiché in ombra, e soprattutto, se avesse voluto nascondersi meglio per avvicinarsi ulteriormente, aveva giusto due casse posizionate davanti all'entrata della "stanza", a due metri da lei, come una barricata di protezione... seppur un po' inutile.
A terra potevano distinguersi chiaramente delle macchie di sangue, e al centro del gruppo c'era la bestia che Misaki aveva reso innocua, che uggiolava di dolore come un povero cagnolino innocente.
C'erano 2 ragazze nel gruppo, un ragazzino sull'età di 15 anni, e due uomini alti e imponenti, sembravano ben messi. Erano vestiti tutti di nero, e sembravano ben allenati. Tuttavia, dal pianto di una delle ragazze, si poteva intuire una parvenza d'umanità che di certo stonava col quadro generale...
Perché... perché abbiamo dovuto metterle di guardia. Mimi era pure incinta, avrebbe partorito di lì a poco... e...
Dannazione, DONNA! Sono solo stupidi esperimenti malriusciti che noi abbiamo ritrovato per loro fortuna e che sarebbero morti se non l'avessimo accolti! Hanno vissuto più di quanto una vita per strada gli avrebbe concesso. Il nostro problema è...
Fu il secondo uomo a intervenire.
Il nostro problema è che stai urlando come un coglione, e qui è probabile ci sia qualcuno che sta venendo a prenderci. Quelle non sono ferite che il cane si è procurato azzuffandosi con gli altri... e per dio, volete sopprimerlo una buona volta si o no?!
Siete noiosi.
La seconda delle ragazze, una dall'aspetto freddo che teneva una mano sulla spalla di quella che piangeva, tirò fuori una pistola e sparò. Sembrava un'assassina pericolosa per quanto poco traspariva dalla sua espressione.
Misaki aveva abbastanza elementi per capire la situazione, a quanto pareva i kura's boys non erano gli unici a voler danneggiare Londra, e lei si era ritrovata sulla strada di improvvisati terroristi, proprio com'era lei... Era disposta la nostra piccola demonietta a cedere il passo a quella gente e rinunciare? Ormai tornare indietro non sarebbe servito a niente, poteva solo decidere come affrontare quelle persone. Organizzare un attacco e cercare di uscirne indenne? Affrontare la cosa in diverso modo cercando di portarli dalla sua parte? A lei la scelta, fatto stava che distavano dalla cassa dietro cui poteva nascondersi circa 3 metri, abbastanza per utilizzare il suo potere su di loro se l'avesse raggiunta. Coglierli di sorpresa o optare per un approccio diretto?