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Ultimamente la presenza di Shyvana si era indebolita come guardia della loro base. Non che di solito si vedesse spesso, stava sempre con Vladimir a cacciare o divertirsi come due liceali in piena fase ormonale, ma quando anche Vlad ti risponde con un "non ne ho idea" allora la cosa si fa preoccupante. Quella scellerata aveva costretto Rachel in persona a scomodarsi per cercarla e aveva fatto impensierire Iwan più del dovuto. Shyvana meritava una punizione e il ragazzo sapeva molto bene come rimetterla in riga, aveva già ottenuto da Rachel il permesso per potersene occupare personalmente e dopo aver conquistato la fiducia della sua padrona si sarebbe anche preoccupato di non deluderla. Ma oltre alla tediosa punizione che Iwan aveva in mente per lei, c'era molto altro di cui voleva parlare con la loro infantile guardiana... solo un problema: se ne vergognava. Aveva già provato invidia e gelosia con tipi come VLadimir che avevano giaciuto con Shyvana, ma mai si era sentito geloso come quella volta durante la missione alla Cyphercorp dove gli aveva confessato di essersi innamorata. Lo faceva imbestialire ogni volta che ne parlava e più ci ripensava più si sentiva geloso. Un conto era sfogare i propri istinti ma innamorarsi... poteva significare tutto! Anche Rachel pur non essendo disposta ad ammetterlo temeva che Shyvana potesse fare stupidaggini per "amore" o per chissà quale altra vocazione. Iwan aveva la responsabilità, no il DOVERE di andare in fondo a quella faccenda e correggere la mentalità della sua sorellina... si perché adesso anche lui proprio come Vlad iniziava a considerarla una sorella minore, una sorella da proteggere a tutti i costi! L'unico problema era affrontare un discorso così delicato, non era affatto esperto e passò la maggior parte del tempo durante la "punizione" pensando a come iniziare.
Iwan aveva scelto di portarla con sé a fare delle compere al centro commerciale, passavano dal cibo alle prime necessità, cose che lui poteva creare ma che spesso risultava molto meglio comprare direttamente anche solo per non infeltrirsi o perdere di vista la realtà, senza contare che creare dal nulla tantissimi materiali diversi era un lavoro stressante e laborioso. Ovviamente Shyvana oltre a diventare un mulo da soma, doveva anche contenersi nello stare in mezzo a persone che lei probabilmente vedeva come tante merendine con le gambe. Doveva stare ferma, in silenzio, calma e soprattutto doveva fare tutto quello che Iwan le diceva. Per una creatura come lei doveva essere una tortura terribile incredibilmente noiosa. Tuttavia, per quanto punire la sua sorellina risultasse molto soddisfacente Iwan non riusciva ad imbastire il discorso per parlare di questo maledetto "Uru" e temeva seriamente di fallire. Per questo, mentre si dirigevano verso la macchina, Iwan si fermò davanti al bagagliaio, esitando prima di aprirlo.
Hey Shyvana... si è fatto tardi vero?
Era già sera, la luna alta nel cielo, risultava già tardi ma doveva guadagnare tempo. Shyvana nonostante la tortura era stata brava, quindi poteva mascherare il suo tentativo di guadagnare tempo come una sorta di premio. La ragazza, sotto sforzo dietro di lui poiché stracolma di buste della spesa, avrebbe subito ottenuto lo sguardo del ragazzo che proseguì il discorso lasciando ondeggiare le chiavi della macchina di fronte a lei.
Prima che torniamo a casa ci vorrà un pò di tempo. Sono sicuro che sei affamata e nel centro commerciale c'è un ristorante piuttosto affidabile. Che ne pensi se facciamo una pausa lì?
Nel suo sguardo si poteva leggere una pallida indecisione, fortuna che Shyvana non era sempre molto sveglia, non ci teneva a venire smascherato subito. Ora l'unica cosa che contava era guadagnare il tempo necessario per poter mettere in atto il suo piano e capire di più su quella cotta... e magari sventarla!. -
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Shyvana non aveva capito: che c'era di male nel andare a spasso da sola? Sì forse avrebbe dovuto dire dove andava, ma perché Rachel si era arrabbiata così tanto? E perché insultava Uru nonostante sapesse che a lei piaceva? Che aveva fatto di male? Aveva dimenticato di dire dove andava e allora? Che c'era di grave?
Rachel l'aveva punita dandole l'ordine di seguire Iwan e fare tutto ciò che le avrebbe richiesto, compreso gli ordini del stare ferma e comportarsi come si doveva. Non poteva disubbidire a Rachel e sapeva che Iwan avrebbe fatto la spia se faceva uno strappo alla regola. Così si comportò diligentemente, annoiandosi a morte. Era così annoiata che quando Iwan le chiedeva di prendere qualcosa o di stare dritta o non toccare la merce, non rispondeva nemmeno più con le parole. Grugniva o elargiva dei lunghi "eeeeh" o sbuffava sonoramente. Aveva promesso a Rachel che avrebbe fatto la brava e lo fece. Dopo la sua mezz'ora più lunga della sua vita finalmente arrivarono di fronte all'auto. Le braccia di Shyvana erano piene di buste della spesa pesanti, le spalle piegate verso il basso. Le sue sopraciglia disegnavano una linea retta che premeva gli occhi in una espressione scocciata, le labbra piegate all'ingiù che mostrava tutto il suo disappunto. Indossava un paio di pantaloncini corti neri, una camicia bianca che le veniva un pochino stretta ma che comunque riusciva a coprirla e sulle spalle una giacca di pelle nera. Ai piedi portava un paio di stivaletti neri di pelle che arrivavano sotto al ginocchio. Il teschio lo lasciò a casa per ordine di Rachel.
Seeee. rispose in una cantilena annoiata alla prima domanda di Iwan. Non vedeva l'ora di montare in macchina per tornare a casa, fra le braccia di Vladimir avrebbe trovato il giusto conforto. Ma Iwan le chiese una cosa che attirò subito la sua attenzione. Le spalle tornarono dritte e composte gli occhi si allargarono in una espressione sorpresa e le labbra salirono in un sorriso estasiato. Se avesse avuto la coda avrebbe perfino scodinzolato.
Posso prendere la pizza? fece come una bambina felice che finalmente veniva premiata. Attese che il ragazzo avesse aperto il bagagliaio per lasciarci tutta la merce, lanciandola quasi all'interno della vettura. Avrebbe poi iniziato a saltellare sul posto impaziente, aggrappandosi al braccio di Iwan per trascinarlo al ristorante.
Dai sbrigati ho una fame pazzesca. continuò avanzando poi decisa e contenta verso il ristorante. Non aveva la minima idea del terzo grado che le aspettava.
Edited by AdolfHINA - 8/4/2014, 23:05. -
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Anche quando doveva mischiarsi nella marmaglia, Shyvana sapeva come apparire con quei vestiti decisamente poco utili a coprire un corpo femminile. Tuttavia non se la sentiva di rimproverarla anche per quello e in fondo... non gli dispiaceva. La sua proposto aveva riscosso il successo sperato e mentre sistemava le buste in macchina Shyvana gli dimostrava il suo entusiasmo saltellandogli intorno e strattonandolo per riportarlo verso il centro commerciarle.
Hey hey d'accordo! Avrai la tua pizza, ma se mi strattoni così mi stacchi un braccio! Non sono nato in laboratorio io.
E invece di sentirsi "diversa" o giudicata, Shyvana avrebbe dovuto cogliere una punta d'invidia nelle parole di Iwan, sebbene avesse imparato a padroneggiare le fibre di Rachel ancora non poteva considerarsi un guerriero degno di quel nome. Quindi per lui Shyvana rimaneva una pedina molto più utile di lui ai fini dell'organizzazione. Dopotutto creature come lei, Rachel e Vladimir gli avevano dimostrato che di fronte ad una potenza colossale la strategia e l'ingegno contavano davvero poco. In ogni caso, tornarono nel centro commerciale con la pizzeria come obbiettivo, fortunatamente non era molto affollata: Iwan detestava stare in mezzo a troppa gente, tuttavia non era nemmeno così isolata da destare i sospetti dei curiosi.
Mettiti comoda e rimani composta. Se farai la brava dirò a Rachel che non ha più motivo di stare in collera con te.
Si accomodarono ad un tavolo più isolato, piazzato al centro di due sottili separé mentre da un lato confinava contro il muro, posizionati dov'erano se non fosse arrivato nessuno sarebbero rimasti isolati da qualsiasi altro occhio indiscreto, il posto perfetto per parlare di cose importanti. Mentre aspettavano il cameriere lo sguardo di Iwan si faceva più serio sfrecciando da un lato all'altro della stanza, per poi prendere il coraggio a due mani per affrontare il discorso più importante. Piantò gli occhi verso quelli di Shyvana e attirò a sé tutta la sua attenzione.
Shyvana devo chiederti una cosa importante... tu...
Sei davvero innamorata di questo Uru? Avanti... chiediglielo! Che diavolo ci vuole?!
Come la prendi la pizza?
La sua voce subì un calo repentino e violento, proprio come la sua espressione fredda e risoluta si ammorbidì di colpo. Dannato codardo.. -
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Dopo un lunghissimo e noiosissimo pomeriggio finalmente vide qualche sprazzo di gioia all'orizzonte. La pizza, il cibo che le era piaciuto subito al primo morso. Certo era anche una nuova esperienza per lei, non aveva mai mangiato in un ristorante. Li aveva sempre visti da fuori o ci passava insieme ad Iwan per ritirare delle ordinazioni, ma succedeva davvero raramente. Di solito quando Iwan lavorava a progetti laboriosi assegnati da Rachel. Era entusiasta e lo si capiva benissimo dal suo modo di sorridere e dai suoi movimenti impazienti. Seguì Iwan guardandosi in giro meravigliata, sentiva nell'aria il delizioso profumo di pomodori, di farina e di pizza cotta. Salì sulla sedia con le ginocchia, afferrando lo schienale per guardarsi attorno. E proprio in quel momento arrivò l'ammonizione di Iwan che la invitava a stare composta. Shyvana sbuffò infastidita, e si sedette composta sulla sedia. Era più forte di lei, non riusciva a fare l'adulta quando si trovava davanti a delle novità. Si voltò a guardare il pizzaiolo dietro ad un muretto basso mentre ruoteava in aria 'impasto per dargli la forma tonda. Avrebbe voluto alzarsi e andare a vedere da vicino, magari chiedere anche se poteva provare lei, ma Iwan glielo avrebbe impedito di sicuro. Così si limitò a guardare incuriosita. Iwan però la richiamò dicendole che doveva dirle qualcosa di importante, lo guardò, e notò subito che aveva un espressione facciale strana. Lo guardò perplessa: iniziò a pensare che doveva dirle qualcosa a proposito di Rachel o delle loro avventura sulla terrazza. Improvvisamente l'espressione di Iwan divenne più interessante del pizzaiolo.
Dimmi. fece tranquillamente, ma la risposta di Iwan la lasciò parecchio delusa. Tuttavia non era una domanda da niente, era indecisa, si picchiettò un dito sulle labbra guardando verso l'alto indecisa.
La fanno con le caramelle? chiese come se fosse stata una ingenua bambina, ma Iwan sapeva che per "caramelle" intendeva altro. Chissà se si ricordava di quella volta in cui Shyvana gli chiese se volesse delle caramelle e lui accettando, si ritrovò dei bulbi oculari sulle mani.. -
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Iwan allargò lentamente la bocca, sollevando l'indice destro con fare saccente, caricando la netta risposta per Shyvana, sapeva perfettamente come rispondere a quella domanda stupida, ma prima che potesse uscirgli anche solo un verbo dalla bocca (se non un verso strozzato) si bloccò come una statua di sale, come se un lampo avesse attraversato di colpo la sua mente. Oh si, se lo ricordava molto bene quel giorno in cui aveva dato un senso alla frase "non accettare caramelle dagli sconosciuti" o in questo caso: di dubbia provenienza. Abbassò di colpo la mano, facendola sbattere sul tavolo senza troppa forza per poi sbuffare e distogliere momentaneamente lo sguardo da lei.
Nnnno Prolungò molto la N, come per sottolinearla. Qui non usano ingredienti che un tempo erano attaccati ad una persona, quindi non fare richieste strane.
Scosse il capo, cercando di nascondere la sua espressione dietro il menù da poco afferrato, non aveva dimenticato il fatto che non era riuscito ad iniziare una conversazione decente o quantomeno inerente al suo obbiettivo ultimo. Si sarebbe sentito molto stupido quando avrebbe notato che il menù dietro la quale si nascondeva in realtà era messo al contrario, ma nel mentre faceva finta di consultarlo e schiarendosi la voce riprese il discorso.
Guardale sul menù che è meglio... e insommaaa...
Allungò di nuovo l'ultima lettera della sua frase, ma nel farlo si rese conto che il menù era capovolto e stonò inevitabilmente più del dovuto mentre lo raddrizzava imbarazzato, cercando di non farsi vedere da Shyvana. Quel piccolo contrattempo gli fece però vuotare il sacco, inconsciamente.
Dico insomma hai conosciuto un Immortale Terrestre... i famigerati immortali. Thestalos la sapeva lunga su di loro, non c'è chiaramente nei file che lo riguardavano ma da come ne parla ne era esperto. Sia lui che il famoso Massimiliano Traesto dovevano essere in confidenza con questi esseri o qualcosa del genere...
Alzando lo sguardo si rese conto che probabilmente Shyvana non era la migliore conversatrice per intraprendere quel tipo di discorso, cosa poteva importargliene a lei di piani e di politica? Sospirò ancora una volta, riprendendo il discorso cercando di forviarla.
Sai visto l'andazzo pensavo che la prima ad incontrarne uno sarebbe stata Rachel, specialmente per il torneo ma a quanto pare... ci si mette anche la fortuna a volte no?
Ammiccò un sorriso, rendendosi conto solo dopo che aveva definito "fortuna" essere catturata e praticamente violentata dal nemico. Scurì lo sguardo, deluso di se stesso, perché non riusciva a parlare normalmente con Shyvana da quando il suo sentimento di "fratello maggiore" era diventato così chiaro? Stava per arrossire e questo non era da lui... dove diavolo era quel dannato cameriere?!. -
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Ma che razza di ristoranti c'erano a Roma? Non esistevano ristoranti per le creature non umane che mangiavano cinghiali interi o muscoli di giovani atleti? No era ovvio che non c'erano ma per un attimo Shyvana nella sua ingenuità ci aveva sperato. Ancora non si rendeva conto che uccidere qualcuno era un crimine grave e che gli "umani" condannavano chi lo faceva. Eppure per lei era una cosa naturale, esattamente come bere dell'acqua.
Uffa, lo faranno prima o poi un ristorante per xenomorfi? Sarebbe figo se la cena te la cacci nel loro giardino, e ti fanno lo sconto se riesci ad ucciderlo prima di essere cucinato. fantasticava mentre raccoglieva il menù e ci dava una occhiata veloce. Ogni tanto guardava Iwan perplessa. Lo trovava diverso dal solito, da quando lo aveva preso trasformato in donna era cambiato qualcosa anche se non capiva cosa. Poco dopo Iwan prese il discorso sugli immortali terrestri. Sembrava sereno quando ne parlava, non la stava guardando truce come al suo solito quando veniva fuori il discorso. Ok, Iwan era decisamente strano quella sera. Shyvana posò il menù sul tavolo e si sporse verso di lui, guardandolo sorpresa ma curiosa.
Non sei più arrabbiato con me? chiese cristallina e al contrario di Iwan fu diretta.
Ogni volta che parlo di Uru mi guardi storta, adesso invece ne vuoi parlare tu. Quindi non sei più arrabbiato? gli sorrise felice alla fine della frase: finalmente non la rimproverava più per ciò che aveva fatto? Poteva quindi sbrodolarsi su quanto fosse figo e forte Uru? Rimase lì china in avanti a guardarlo incuriosita e non si sarebbe spostata fin quando Iwan non avesse detto qualcosa a riguardo.. -
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Lo sguardo inquisitorio di Shyvana lo paralizzò sul colpo, costringendolo a schiacciarsi il più possibile contro la sedia, abbassando le labbra in modo da scoprire un'espressione visibilmente a disagio. Fece saettare i suoi occhi in giro per la stanza alla ricerca di un suggerimento ma aveva fatto il grosso errore di isolarsi il più possibile rispetto agli altri tavoli, e soprattutto ottenere dei separé. Perché era così protettivo nei confronti di Shyvana? Finché cacciava non c'erano problemi, ma quando era lì, in borghese, vestita in quel modo... il solo pensare agli sguardi vogliosi degli altri che la fissavano lo mandava in bestia. Quel pensiero lo fece arrendere e mentre adagiava il menù sul petto sbuffò rumorosamente, chinando lo sguardo.
Non sono mai stato arrabbiato sciocca. Sono solo preoccupato: primo perché non sappiamo l'entità del nemico e secondo perché scappi in continuazione per cercare questo maledetto Uru. E se ti succedesse qualcosa?! Non devi prendere iniziative senza che io possa controllarti, Rachel mi ucciderebbe se ti perdessi e io mi farei ammazzare perché...
Stava per dirle che la perdita della sua sorellina sarebbe stata decisamente troppo dolorosa per lui, ma si bloccò a metà mordendosi le labbra e distogliendo lo sguardo che fino ad un momento prima non si era mosso dai suoi profondi occhi gialli.
... perché non ho ancora finito di studiarti.
Dopodiché piazzò il menù sul tavolo, schiarendosi la voce mettendo un pugno davanti alla bocca per poi tornare a guardarla, sciogliendo la schiena e avvicinando le spalle a lei, sapeva molto bene che se Shyvana non veniva assecondata finiva per fare danni.
Però possiamo comunque trarne qualcosa di utile. Ti va di dirmi cosa sai e cos'hai scoperto su di loro? Se farai la brava e sarai meno impaziente ti prometto che cercherò ogni possibile indizio tra le nostre informazioni per rintracciare Uru, ma devi prima venirmi in contro tu, d'accordo?
Cercava di assecondarla e darle un contentino, in modo da educarla come si fa con un bambino o quantomeno strapparle una promessa di qualche tipo. Ci teneva a lei, non era disposto a concederla ad Uru ma senz'altro poteva renderla felice.. -
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Shyvana era totalmente spontanea, e non si rendeva nemmeno conto degli occhi indiscreti che potessero guardarla. Anzi a dirla tutta Shyvana era ignara del proprio fascino, i suoi canoni di bellezza seguivano una logica particolare e molto personale e di sicuro diversa dall'ordinario. Iwan era bello per lei non perché avesse un bel viso o dei bei capelli. Lo era perché era intelligente, perché riusciva a controllare le fibre nere come aveva fatto Rachel, a modo suo riusciva ad essere mostruoso, senza usare ne la forza e nemmeno strane trasformazioni.
Quando le disse che non era arrabbiato, Shyvana tornò seduta composta e sorrise contenta, anche se poi riprese con la solita lagnosa predica sul "e se ti succedesse qualcosa?". Possibile che non capissero quanto era forte? Certo non sapevano nulla di Uru, ma non voleva farle del male.
Studiarmi? Cosa devi studiare ancora? Perché qualche volta non vieni a caccia con me? Ti mostrerei quanto posso essere forte. Vi preoccupate troppo tu e Rachel, so badare a me stessa. mise il broncio incrociando le braccia sotto al petto. Stava per sbrodolarsi in altri lamenti, ma Iwan disse qualcosa che la fece esplodere letteralmente di gioia.
Mi aiuterai a trovarlo? KYAAA..
Saltò dalla sedia per lanciarsi contro Iwan e abbracciarlo, sfregando una guancia contro quella di Iwan, in modo molto rude, ma che per Shyvana era una vera effusione d'affetto.
Sei il fratellone migliore del mondo! disse per poi girarsi e dargli un bacio a stampo sulla guancia. Se non fosse arrivato il cameriere avrebbe continuato a strapazzarlo di bacetti. Attirò l'attenzione con un colpo di tosse e chiese cosa volessero ordinare. Shyvana mollò il fratellone e tornò a sedersi per poi indicare il nome della pizza più farcita che avessero a disposizione. Da bere Shyvana non chiese nulla non era molto avezza con le bibite, se fosse stato per lei avrebbe chiesto della cioccolata calda. Una volta fatte le ordinazioni e rimasero di nuovo soli, Shyvana afferrò il grissino offerto dalla casa sul tavolo e iniziò a rosicchiarlo.
Dunque, da quello che ho capito, hanno due forme, una umana e una ....mostruosa. Uru era diventato una sorta di enorme ragno con tante zampe e sparava laser dagli occhi. E come me è andato sotto terra per scappare. Sembrava fortissimo, era mastodontico. Mi ha detto che la sua forza non è presa dall'energia di un albero ma dalla rabbia. mentre parlava gesticolava con il grissino, cercando di ricordarsi vari dettagli, ma ovviamente lei non era una grande oratrice. Se ne rese conto e si mise a ridere divertita grattandosi la nuca.
Non so che dirti, cosa ti piacerebbe sapere esattamente? diede altri due morsi al suo grissino e attese di sentire le domande del suo adorato fratellone.. -
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Quando Shyvana lo assaltò temette di morire. Non perché uno xenomorfo poteva tranquillamente divorarlo, non perché fosse più grossa di lui, ma perché quelle tettone esercitavano una forza colossale, frutto di semplice dinamica provocata dallo scatto repentino di Shyvana, la sua massa corporea, il suo peso specifico, l'accelerazione in volo e l'entusiasmo che ci mise partendo verso di lui. Agli occhi di Iwan quelle palle demolitrici erano un pericolo vero e proprio, non perché avesse tendenze sessuali strane ma semplicemente perché conosceva la potenza di quelle creature e soprattutto vedeva il mondo da un punto di vista completamente analitico e meccanico... la sua reazione pertanto fu quella di una femminuccia che si vede passare davanti una macchina a tutta velocità: scattare all'indietro mettendosi le mani davanti al petto. Manovra inutile dato che Shyvana lo afferrò, lo stritolò comunque e lo massacrò di baci fino a che non arrivò il cameriere a salvarlo. ragazzo benedetto.
Calma, calma! Non posso aiutarti se mi spezzi il collo!
Liquidarono il cameriere non poco, quando vide che razza di pizza aveva ordinato Shyvana, Iwan fece cenno al ragazzo di portargliene due, probabilmente non le sarebbe bastata solo una. Pensandoci bene non le sarebbe bastata nemmeno una pizza col cameriere sopra probabilmente, poco importava. Dopo essersi ricomposto, Iwan cedette ancora una volta la parola a Shyvana per cercare di capirci qualcosa, ovviamente lei non sapeva spiegarsi bene quindi se voleva davvero filtrare le informazioni Iwan doveva porgerle le domande giuste. Si passò una mano sotto al mento, lisciandoselo con fare pensieroso, per poi chiederle qualcosa di semplice, dopotutto doveva essersi fatta un'idea di cosa... si insomma, di cosa si era sbattuta.
Andiamo per ordine... dici che si trasforma, ma anche tu lo puoi fare. Tuttavia immagino non sia la stessa cosa no? Quanto era diverso da te? Carne, sangue, ossa, muscoli. E cosa cambiava quando si trasformava? Ti faccio un esempio.
Iwan fece una breve pausa, iniziando a gesticolare per farle capire meglio il concetto.
Tu e Rachel non vi trasformate completamente, sono le fibre nere che vi ricoprono e corrompono la vostra carne rendendovi compatibili alla loro meccanica. Lo so anche io molto bene adesso che ho imparato ad usare le vostre stesse abilità. Immagino che per Uru non sia la stessa cosa giusto? Cos'è che cambia? Cos'ha di diverso da me, te... da noi?
La vera domanda era: quanto è umano Uru? Nel senso se poteva essere ferito, con quanta facilità. Shyvana lo aveva visto imprigionato, quindi non vantava una fisica diversa. Sapeva che i suoi poteri potevano essere limitati, come tutti alla fine (un pò come succedeva anche a lei le prime volte che non controllava a dovere le sue abilità). Aveva gli elementi per rispondere ad Iwan, forse non per farlo in maniera ordinata ma quello era un tipo sveglio, non si sarebbe lasciato sfuggire dettagli interessanti.. -
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Era divertente devastare di coccole Iwan, sopratutto guardarlo alla fine del trattamento, quando si ritrovava con i capelli arruffati e il broncio infastidito. Forse era quello che aveva attirato anche Vladimir. Iwan sembrava parecchio interessato ad Uru, e provò a chiederle di nuovo qualcosa su di lui, andando nei particolari. Shyvana non capiva esattamente la differenza fra un tipo di trasformazione e un'altra, pensava che più o meno fossero tutti nello stesso modo.
Uhm, non credo che sia come me e Rachel, noi normalmente siamo così, ma poi usiamo i nostri poteri e cambiamo, Uru invece sembrava quasi a disagio in forme umane. Aveva detto chiaramente che era più debole in quella forma, e che per colpa di questa cosa aveva ceduto al fascino delle mie tette. ridacchiò divertita ricordandosi come aveva detto che gli piacevano e poi si era rimangiato tutto orgoglioso. Finito di ridacchiare poggiò un gomito sul tavolo e una guancia contro la mano che la sosteneva mentre sospirava con un sorriso beato sul volto.
Quando invece si è trasformato sembrava quasi che si fosse liberato da una prigionia, ed era diventato così grande e potente che nessuno avrebbe potuto fermarlo. lo disse come se stesse parlando della bellezza del suo amato. Sospirò ancora, ridacchiando di nuovo mentre arrossiva, poi improvvisamente si fermò. Tornò seduta composta, sembrò pensare a qualcosa di importante.
Non capisco una cosa però: chissà come ha fatto quella strega a legarlo, e a imprigionarlo? Accidenti avrei dovuto sedurre anche Slay e chiederglielo. fece afferrando un nuovo grissino dalla tavola. Quanto ci metteva la pizza a cuocersi? Il cameriere tornò con le prime bibite: una cocacola e dell'acqua. Incuriosita Shyvana osservò la bottiglia di coca cola, non aveva mai bevuto quella bevanda e il suo colore scuro la incuriosì.
Cos'è? chiese aprendo la bottiglia per poi annusarne il contenuto.. -
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Shyvana non si faceva problemi a parlare del suo seno e metterlo in mostra con fierezza. Ma da chi diavolo aveva preso? Rachel non era così prosperosa ma pensandoci bene anche Vlad era messa bene, che delle tette abbondanti facessero parte dell'essere una xenomorfa? Anche Tex, e tutte le altre bestie che Iwan aveva visto uscire dal laboratorio erano estremamente ben messe. Ma a che diavolo stava pensando proprio ora!? Si spalmò una mano sulla faccia e la fece scendere fino ad arpionare il labbro inferiore con le dita, spostando il suo sguardo perplesso su Shyvana che aveva ripreso a parlare di Uru come se fosse il mostro dei sogni. Per quello lei e Vladimir si erano trovate così bene con Berith? Perché era... "grosso"? Maledizione i mostri sono una razza assolutamente incomprensibile. Cercò disperatamente di trattenersi ma quando Shyvana gli disse che voleva sedurre anche Slay allora Iwan esplose, sbattendo i palmi sul tavolo con gli occhi sgranati e la bocca pronta a gridare.
Le bevande signore.
Molto gentile grazie.
E come se niente fosse Iwan tornò a sedere con naturalezza, dimenticandosi della furia appena scampata ringraziando il cameriere che aveva gentilmente portato un paio di bottiglie. Piazzò i gomiti sul tavolo, sbuffando rumorosamente per poi stringere le mani tra di loro e usarle come cuscino per le proprie labbra. Aveva ancora voglia di sbraitarle contro ma riuscì a trattenersi, anche grazie alla ragazza che stava sviando il discorso.
Quella è coca cola, è molto buona ma non berla tutta d'un fiato, o le bollicine ti entreranno nel cervello e diventi tonta sul serio.
Ironizzò, non poteva pretendere che tutta la rabbia svanisse in un colpo solo, si sfogò con quella leggera frecciatina, riprovando disperatamente a focalizzare il discorso.
Andiamo cerca di concentrarti... perché ti è piaciuto così tanto Uru, che aveva di speciale?!
La vera domanda era "cos'ha che io non ho" o qualcosa del genere, ma non voleva crederci nemmeno lui quindi scelse molto diversamente le parole. Voleva scoprire non come sconfiggere Uru dal punto di vista bellico ma come risultare più interessante di lui agli occhi di Shyvana. Riuscendo in una simile impresa sarebbe stato facile distogliere l'attenzione della ragazza da Uru.... -
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Quando aveva nominato Slay Iwan aveva avuto di nuovo una strana reazione, la medesima faccia di quando gli aveva detto che era cotta di Uru. Shyvana non capiva perché reagisse in quel modo. Non gli piaceva quando trovava nuovi amici? Strano, Vladimir non reagiva in quel modo, tanto meno Rachel. O probabilmente non si accorgeva lei delle loro reazioni. Poteva chiederglielo, ma la coca cola era una cosa nuova per lei quindi l'aveva distratta a dovere. Si riempì il bicchiere, e quando vide le bollicine che frizzavano, si ricordò dello stesso effetto dell'acido nella sua bocca quando consumava le sue prede.
Oooh, profuma di zucchero cotto. disse senza pensarci due volte, aveva il fiuto sviluppato quindi intuì l'ingrediente principale della bevanda. Lo portò alla bocca sorseggiandolo, e quando sentì le bollicine sulla lingua e che l'aria le risaliva su per il naso iniziò a ridere.
Fa il solletico. commentò divertita, per poi sorseggiare ancora e ridere di nuovo per la buffa sensazione. Le dava un pochino fastidio ma il sapore era ottimo, quindi continuò a sorseggiarlo, rendendosi conto di quante cose buone riuscivano a inventarsi gli esseri umani.
Iwan però non sembrava in vena di parlare di coca cola e tornò a fare domande su Uru. Che aveva di speciale Uru? Effettivamente non aveva i concetti molto chiari, ma provò lo stesso a spiegarsi.
Non lo so, cioè è potentissimo. E' come quando la mattina si sveglia Rachel che senti nell'aria la sua potenza che ti schiaccia, sembra che l'aria si riempia della sua energia. Ecco anche con Uru ho avuto quella sensazione. E poi è fiero, è fortissimo e non gli piacciono le coccole, sì credo che mi piaccia perché assomiglia a Rachel, e un pochino pure a te. Quando ha deciso di lasciarsi sedurre e mi ha accettata sembrava che volesse proteggermi, come fate tu, Rachel e Vladimir. Mi sono sentita a casa, mi sono sentita bene. E poi era anche un gran figo, con quello sguardo rosso penetrante, i suoi bellissimi capelli dorati, e quelle dolci labbra dal sapore particolare... aveva iniziato il discorso in modo tranquillo cercando un modo per far capire qualcosa al suo fratellone, poi quando iniziò ad elencare le qualità di Uru si perse di nuovo in un atteggiamento sognante che pian piano divenne sempre meno innocente. Si portò un dito alla bocca mordicchiandolo mentre un lieve rossore si propagava sul viso. Se continuava a parlare di lui in quel modo si sarebbe di nuovo eccitata. Si accorse che stava divagando e si ricordò che ad Iwan dava fastidio quando parlava in quel modo quindi cercò di smettere e tornò a guardare il fratellone, tornando allegra come prima.
Avresti dovuto vederlo quando si era trasformato, non riuscivo a muovermi, e poi lui è andato sotto terra, proprio come me, scavava nella terra per fuggire. Ho guardato i suoi occhi, e mi è sembrato che nascondesse tanti segreti, mi era venuta voglia di conoscerli. afferrò il bicchiere con entrambe le mani, e guardò timorosa Iwan, aveva parlato di Uru in modo molto positivo.
Sei arrabbiato? Guarda che non devi, anche tu mi piaci molto. rimase ferma a guardarlo, incuriosita anche da ciò che avrebbe potuto dirle.. -
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Vederla divagare nuovamente su Uru riportò Iwan in uno stato di nervi sufficiente a fargli stridere i denti rumorosamente. Fortuna che Shyvana se ne rese subito conto cercando di riprendere il discorso con abbastanza serietà. Per lei era tutto così naturale, non serviva neanche una logica dietro, dava per scontato che Uru non volesse farle del male, che non faceva parte di potenziali nemici e che anche se fosse stato così molto probabilmente poteva portarlo dalla sua parte con fascino... o semplice ingenuità. Da un certo punto di vista quel suo comportamento lo inteneriva, perché sapeva che Shyvana aveva bisogno di una guida, doveva essere capita e protetta, non solo rimproverata per ogni errore che faceva, e questo ulteriore pensiero lo calmò del tutto. Sospirò, il suo lavoro di babysitter non finiva mai, forse non era così inutile come pensava in confronto a devastare legioni di nemici... evolversi... diventare immortali... riecco lo sconforto. Ma ecco che Shyvana stava per spiazzarlo definitivamente con la sua ultima considerazione: anche lui gli piaceva molto e non doveva essere geloso perché per lei Iwan era esattamente come Uru, o qualcosa del genere. Il ragazzo dai capelli rossi sgranò gli occhi e incurvò le sopraccigli, arrossando leggermente in volto.
Di che stai parlando? Io non sono potente, io al massimo faccio giochi di prestigio con le fibre nere, trasformo i cuscini in diamanti e al massimo sintetizzo cure, come potrei competere con un ragno gigante immortale che può distruggere qualunque cosa a forza di laser! Non trattarmi con condiscendenza, non ho bisogno di pietà.
Anche se spesso si sentiva inferiore alle altre del gruppo, Iwan era orgoglioso del suo ruolo, in particolare che Rachel avesse scelto lui tra moltissimi altri, magari più forte e fedeli. Tutto questo per lui era un onore più che sufficiente, non serviva che Shyvana tentasse di ravvivarlo con parole gentili.
Uru sa sicuramente molte cose, trovarlo potrebbe essere più interessante del previsto, potrebbe completare le informazioni di Thestalos e sicuramente sapremmo di più sul piano di Rex.
E su questo era sincero, non la stava assecondando, tuttavia ancora turbato dalle sue parole distolse lo sguardo da Shyvana volgendolo verso il muro, appoggiandosi con la guancia sul pugno chiuso sinistro mentre sorseggiava la sua dose di coca. Stranamente riusciva a mettere di buon umore anche lui.. -
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Shyvana non capiva perché stesse facendo il modesto. Non riusciva a comprendere quanto fosse grande nel suo talento. Shyvana lo aveva capito fin da piccola, lui invece sembrava ancora soffrire di un complesso di inferiorità. Infatti quando Iwan arrossì per poi dirle che non era potente e che di sicuro non avrebbe mai potuto competere con Uru. Non si aspettò il rimprovero. Cercò di mandare giù quello strano senso di rabbia che stava montando dal profondo dello stomaco, neanche ciò che disse dopo riuscì a calmarla. Non riuscì a resistere, allungò una mano afferrando il braccio del ragazzo per dargli un pizzicotto che si sarebbe ricordato per parecchio tempo.
Non dire minchiate! sbottò per poi meravigliarsi da sola nell'aver usato una parolaccia. Non le aveva mai dette fino a quel momento, ma la rabbia la portò anche a quello. Lasciò la presa sul braccio del ragazzo e gli puntò un dito contro.
Senti se ti dico che mi piaci anche tu, è così e basta e non devo di certo spiegarti il motivo. Uru riesce a buttare giù una citta intera se volesse? E chi se ne frega, non è certo questa la tua qualità. Sei imbattibile in tutto quello che fai. Hai pure creato le fibre nere! sull'ultima frase lo disse particolarmente furiosa.
A me mi hanno costruita in laboratorio, ho una parte di Rachel dentro di me, altrimenti me lo sognerei di usare il suo stesso potere. Tu invece tiri fuori fibre nere dal nulla! E sei pure un cavolo di umano! si ficcò in bocca un pacchetto intero di grissini, masticando con rabbia, bofonchiando qualcos'altro di incomprensibile. Pensava a quanto si era sentita inferiore nel vederlo usare le fibre nere come faceva Rachel, e lo sguardo di Rachel quando lo vide all'opera. Buttò giù poi un grande sorso di Coca cola, sembrava pronta a continuare la sua paternale ma guardò Iwan in modo diverso da prima, sembrava incerta.
Che significa trattare con condiscendenza? Aveva risposto istintivamente, ma aveva solo risposto a ciò che aveva capito. Ovviamente ciò che diceva Shyvana era sempre sincero al cento per cento. Ormai avrebbe dovuto capirlo anche Iwan. A parte il fatto che fosse una frana nel mentire, ma non aveva alcun timore a dire come la pensava realmente.. -
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The unseen BOOB, is the Fappest
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Lo scatto di Shyvana quasi lo spaventò, il pizzicotto lo fece rinsavire e per un attimo ebbe voglia di replicare rumorosamente ma il terrore recondito che provoca uno xenomorfo infuriato ebbe la meglio sulla sua volontà. Si appiattì contro lo schienale della sedia, stringendo la testa tra le spalle mentre si teneva il braccio pizzicato e dolente come un bambino che stringe il suo prezioso orsacchiotto. Sapeva che Shyvana era molto sincera ma valeva anche la pena dire che il suo metro di giudizio era fin troppo soggettivo, difficile darle veramente credito, tuttavia in quel momento Iwan si rese conto che non gli interessava del pensiero comune, ma proprio di ciò che pensava lei e le sue compagne di squadra. Quindi in fondo... la risposta gli andava più che bene. Ora l'unico problema era tranquillizzarla, tuttavia come succede con la tecnologia moderna il dilemma si risolse da solo senza motivazione apparente. Il cambio di tono e di discorso di Shyvana lo spiazzò in un primo momento, poi si staccò dalla sedia con al schiena e riprese a parlare da molto lento a sempre più veloce.
Bhe... è quando dici a qualcuno cose non vere solo per farlo contento ma... ti chiedo scusa, so che non sei quel genere di persona, quindi apprezzo quello che mi hai detto e ti ringrazio.
Un ultimo leggero massaggio sul braccio pizzicato, per poi chinare lo sguardo con fare dubbioso. Si trovava sempre a disagio in situazioni del genere, quando si rendeva conto di avere torto nonostante fosse un'eventualità che aveva già previsto. Era come calcolare delle possibilità e scegliere quella sbagliata, di proposito per di più! Doveva fare qualcosa per la sua tempra da invertebrato, doveva sperimentare... cosa avrebbe fatto Vladimir in una situazione del genere? Pensa Iwan, hai un quoziente intellettivo che sfiora i 200 punti e non c'è un singolo elemento che non puoi riprodurre semplicemente desiderandolo. Usa la testa.
Dici che ti piaccio almeno tanto quanto Uru...
Il suo sguardo si sollevò lentamente, andando a cercare gli occhi di Shyvana. Sul suo volto si era dipinto un sorriso furbesco particolarmente intrigato. Quel test valeva la pena sul serio portarlo avanti, anche solo per sfidare uno pochino Shyvana. E chissà, magari lei lo avrebbe preso come un gioco e si sarebbero divertiti entrambi. Se voleva diventare abile, doveva imparare con le persone che più temeva: le sue stesse invincibili alleate.
Perché non me lo dimostri?
Forse non aveva il fascino ammaliante di Vladimir né l'autorità di Rachel, ma sapeva che tra lui e Shyvana c'era un legame molto speciale, e se per lei era lo stesso allora non solo non si sarebbe sentita offesa da una simile considerazione, ma perfino intrigata. Fon dove ci avrebbe azzeccato con i suoi calcoli?.
