[role] Chi ti fermerà verso l'ingenuità

Per Jigoku

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    Misaki era in ritardo. Strano! Generalmente spaccava il minuto, ma oggi aveva fatto davvero, davvero tardi. Dopo pranzo si era messa a creare un nuovo dolce, da proporre alla capa della pasticceria e per finire di decorarlo con una particolare mousse di cioccolato aveva perso di vista l'orologio. Per questo era partita da casa in ritardo, beccando in pieno il traffico dei rientri dal lavoro. Se non mi sbrigo non farò in tempo a comprare il biglietto! Devo andare di più! Accelerò, sgommando tra le auto pigre. Sentì qualcuno berciarle dietro. La sua moto non l'avrebbe mai tradita. Il vestitino giallo svolazzava, mostrando le gambe agli ignari passanti. Non si vergognava a mostrarle: non era lo stacco di coscia di una modella, ma anche le sue erano belle da guardare, toniche e leggermente abbronzate. E poi con quel caldo era impensabile decidere di mettersi i pantaloni! Sgassò un paio di volte ferma al semaforo rosso, impaziente. Quando scattò il verde impennò, ebbra di gioia. Dopo pochi minuti riuscì a parcheggiare poco distante dal multisala.
    Raramente andava a vedere un film e quando lo faceva non aveva mai compagnia. Preferiva goderselo in solitudine. Aveva fatto i salti mortali pur di andare a vederlo: trasmettevano un film poliziesco, carico di azione, colpi di scena e sotterfugi. Il suo genere preferito. E in più il protagonista maschile era interpretato da quello gnocco di Ren Afflet! Non se lo sarebbe perso per niente al mondo. Il multisala era enorme, non aveva mai capito quante sale contenesse, ogni volta che ci andava ne trovava una nuova. L'immenso atrio era luminosissimo e pieno di gente. La fila alla casa infinita! "No cavoli questa non ci voleva! Che diamine mi invento per passare davanti a questa massa di gente?" Guardava preoccupata la coda, poi l'illuminazione celeste:"Idea, ok è un po' vecchiotta ma funzionerà." E così incominciò a farsi largo tra la gente, chiedendo permesso con la scusa di raggiungere qualcuno che l'aspettava più avanti. Molti la guardavano già male. Sperò vivamente di trovare una persona buona e gentile, che non le facesse storie.


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    Non era solito visitare nuove città, non amava il chiasso, la folla, e la puzza delle grandi città. Il suo olfatto era talmente sviluppato che restare in una città significava soffrire per ogni minima boccata d'aria. Forse è proprio per questo motivo che fumava cosi convulsivamente, preferiva l'aria bruciata dal tabacco allo smog di qualche scarico, ma purtroppo per lui, cio che cercava non poteva essere trovato senza cercarlo, ed è questa l'unica ragione che lo spinse al di fuori del Giappone.
    Decise suo malgrado di dirigersi verso Roma, pronto a tutto pur di risolvere qualcosa, prese il primo aereo e in un baleno si ritrovò in terra straniera. A discapito del suo aspetto Toshiro era un genio, forse troppo pigro, ma pur sempre un genio, di fatti il viaggio gli bastò per imparare la lingua parlata in quella nazione, l'accento purtroppo non è una cosa che può essere imparata sui libri quindi sicuramente non poteva parlare fluente come un natio del posto ma nemmeno poteva dire di non saper parlare la lingua del luogo.
    L'impatto visivo fu impressionante, l'architettura della città impressionò Toshiro, purtroppo però che non fu lo stesso per gli altri sensi, schifato dall'odore ed infastidito dai rumori cominciò a vagare senza meta, stordito da tutto quell'insieme di nuovi sapori si ritrovò totalmente privo del senso dell'orientamento, ormai persi i punti di riferimento capì di essersi definitivamente perso, la cosa non lo preoccupò molto, non per sicurezza o stupidità, ma perchè non riusciva materialmente a pensare, desiderava quiete, pace...Con gli occhi cercava un posto riparato, cercava un posto isolato che potesse alleviare anche di poco le sue sofferenze. La sua ricerca per fortuna durò giusto il tempo di qualche sigaretta...Come un miraggio gli si palesò davanti un gigantesco multisala...Certo, non è proprio quello che si può definire un oasi del relax, ma di certo un posto scuro e silenzioso era sicuramente meglio del caos del traffico.
    Senza indulgiare oltre entrò nel multisala, era davvero enorme, impiegò un po prima di riuscire a riprendere fiato e a calmarsi, era ancora frastornato, ma almeno riuscì a trovare la pace dei sensi.
    Si guardò intorno respirando affannosamente cercando di riprendere fiato, capì di dover fare per forza un biglietto, gli addeti del cinema avevano gia cominciato a guardarlo male, un ragazzone dalla chioma argentea non era comune nemmeno a Kurayami figuriamoci in un posto del genere. Con disinvoltura si diresse verso una delle tante file sperando di trovare una soluzione durante l'attesa. Purtroppo Toshiro aveva scordato di cambiare i soldi, e di certo non poteva pagare con una moneta estera e non poteva permettersi di perdere un intera giornata a discutere con la polizia del luogo, doveva trovare una soluzione in fretta...Una soluzione che non tardò ad arrivare.
    Un fortissimo odore fulminò l'olfatto di Toshiro, un odore cosi fresco e piacevole che lo fece vacillare un attimo...Si voltò di scatto per cercare la fonte di quell'odore per poi sorridere, era l'odore di una bellissima ragazza. Capita l'origine dell'odore Toshiro voltò di nuovo il capo, non voleva farsi notare quindi si limitò a far finta di nulla, ma poi la ragazza colta dall'impazzienza cominciò a farsi largo tra la folla giustificandosi, dicendo che doveva raggiungere qualcuno. Era ovvio che stesse mentendo, giunta di fronte alla fila non aveva salutato nessuno, e le persone in fila lo avevano capito, di fatti i piu educati si lasciarono andare in sbuffate scocciate, e qualcuno molto piu sgarbato si fece scappare qualche insulto. La ragazza non sembrò disturbata, cocciuta e sfacciata continuò la sua camminata, Toshiro rimase colpito, la sfacciataggine di quell'umana lo stava divertendo, cosa che non succedeva spesso, ma piu che altro il suo odore era talmente bello che Toshiro non riuscì a resistere. Appena la ragazza si trovò abbastanza vicina decise di aiutarla, e mentre cercava di farsi largo Toshiro le afferrò il braccio mettendosi a braccetto con la ragazza, per poi voltarsi verso di lei con un sorriso falsissimo che ostentava gentilezza e spontaneità e dirle...
    Ma ciao! Eccoti finalmente...Che fine avevi fatto?
    Non attese nemmeno la sua risposta, si voltò nuovamente nella fila e con il braccio cercò di avvicinarla il piu possibile per rendere la cosa "credibile". Il volto di Toshiro tornò freddo e malizioso, si sforzò parecchio per fingersi contento...E con un pizzico di cattiveria, senza nemmeno guardarla negli occhi le sussurrò...
    Hai un bel coraggio ad usare un trucchetto cosi scontato...Sei fortunata! Apprezzo le persone oraggiose come te, ma sappi che tutto ha un prezzo a questo mondo, ed il prezzo per saltare l'intera fila ha il prezzo di un biglietto anche per me...
    L'ultima parte della sua frase fu piu una minaccia che un consiglio, il tono di Toshiro non era un tono amichevole, era pronto a far crollare l'intera montatura da un momento all'altro se la ragazza non lo avesse assecondato.
     
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    Misaki si sentì all'improvviso strattonare. "Eccoci adesso sicuramente mi toccherà discutere con qualcuno. Misaki pensa in fretta e trova una buona scusa!" Ma fortunatamente non era un addetto del multisala, né la tipica madre frustrata e inacidita. Era un bel ragazzo, dai lunghi e disordinati capelli argentei. Sembrava avessero in sé la luce della luna. Il ragazzo le coprì la menzogna, prendendola a braccetto e trattandola come un'amica di vecchia conoscenza. Che fortuna! Meno male che mi sta coprendo lui! Era già felice e stava per ringraziarlo, quando parlò di nuovo, con un intercalare diverso da un romano. Non era affatto gentile. E' vero che le stava reggendo la balla, ma addirittura arrivare a chiedere i soldi del biglietto era un po' troppo per i suoi gusti. Ma che fare? Si sentiva in trappola. Certamente se avesse detto di no, lui l'avrebbe subito sbugiardata. Sospirò rumorosamente, in modo da farsi sentire. Aprì la borsetta a tracolla da cui estrasse il portafogli. Dentro aveva pochi soldi, ma fortunatamente a sufficienza per pagare l'ingresso ad entrambi. Intanto la coda scorreva e loro sue erano quasi arrivati in cima. Sbuffò nel rialzare lo sguardo:"ma da che mondo e mondo una donna deve pagare un biglietto ad un uomo?" Poi il suo viso si rilassò, mostrando un sorriso caldo e gioviale:"Sembra che io sia stata fortunata nell'incontrarti. Grazie per avermi tirata fuori da possibili impicci. E pure tu sei stato fortunato, oggi trasmettono un film che desidero da tempo e mi sento generosa. Ti offrirò il biglietto di ingresso. Ma ovviamente a questo punto vieni con me." Lo guardò ancora, sorridendo smaliziata. Voleva fargli togliere quel tono poco socievole dalla bocca. Era un bel ragazzo, perchè doveva rovinarsi comportandosi da antipatico? Finalmente era il loro turno e Misaki parlò per entrambi:"Due biglietti per il film con Ren Afflet, per favore" La commessa la guardò stranita mentre le porgeva i due foglietti. I due si allontanarono sempre tenendosi a braccetto. "Senti mi dispiace di averti trascinato a vedere il film che volevo io, ma sinceramente non mi sembri il tipo da commedia romantica. Nè tanto meno da cartone animato. E come puoi vedere dalle programmazioni, oggi ci sono poche alternative. Un bel film con sangue e sparatorie è quello che ci vuole no?" Sorrise di nuovo. Il suo accompagnatore sembrava esausto, forse reduce da una dura giornata lavorativa. Pareva quasi sofferente. Cercò di ammorbidirlo ancora un po':"Ti piacciono i pop-corn al caramello? Io quando vengo qui li compro sempre" Lo guardò di nuovo. Poi un lampo le attraversò la mente:"Cavoli quanto sono maleducata! Non mi sono ancora presentata. Io sono Misaki degli Innocenti, e tu?" Gli porse la mano con fare amichevole.
     
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    Fortunatamente la ragazza la prese bene e decise di collaborare, Toshiro tirò un sospiro di sollievo poteva finalmente rilassarsi...Si lasciò tirare verso la biglietteria e non fece nemmeno caso a cosa stesse succedendo, ascoltò a mala pena la ragazza, sentiva il suo tono gentile, la cosa lo rilassava ma rimase comunque distratto, osservando nel vuoto seguì la ragazza incamminandosi verso le sale. Tornò coscente per un secondo quando la ragazza riprese a parlargli. La osservò...Toshiro non apprezzava molto gli abiti estivi e larghi, preferiva le cose attillate, amava il corpo femminile ed adorava apprezzarne le curve, cosa che gli veniva negata con abiti di quel genere, ma non si soffermò piu del dovuto. Ascoltata la domanda rialzò gli occhi verso i suoi e con faccia tosta le rispose a tono, ancora non era "gentile" non era il tipo da dare confidenza con tanta leggerezza.
    Non importa quale film hai scelto, sono entrato qui per caso...
    Sbuffò e crucciò le sopracciglia osservandola, era quasi infastidito dalla sua spontaneatà, ma la cosa lo faceva riflettere, era affascinato dalla sua naturalezza, iniziò a chiedersi se fosse un'enorme fiducia di se o pura ingenuità.
    La ragazza parlava a raffica, fortunatamente la sua voce non sembrò infastidire Toshiro che comunque restò concentrato ed incuriosito. Ascoltò un ulteriore domanda e subito rispose sempre piu aspro.
    No...preferisco quelli al cioccolato...
    La sua risposta risultò talmente ruvida che Toshiro stesso si accorse di essere stato sgarbato, comunque la ragazza gli avevaofferto il biglietto e sicuramente gli avrebbe offerto anche i pop corn...Bèh di certo non glieli avrebbe offerti se avesse continuato cosi, ma popcorn apparte si sentì un po a disagio, abbassò lo sguardo per un attimo lasciando cadere il suo viso truce lasciandosi andare in un espressione crucciata, come se stesse pensando ad un modo per scusarsi. Cosa che non avvenne...Si ricompose subito appena la ragazza si presentò e con fare strafottente le disse...
    Sono Toshiro!
    Essendo prevalentemente un selvaggio non conosceva raffinatezze come lo stringersi la mano, e vedendo la ragazza porgergli la mano gli venne naturale schiaffeggiarle il palmo della mano quasi simulando una sorta di "batti il cinque" lasciandosi andare in una risata divertito dallo schiocco che si creò. Sembrò piu un cagnolino divertito che un drago tirannico.
     
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    Quella risata spontanea la sorprese. Finalmente un gesto carino! Certo era stata strana la sua presentazione: chi mai batteva il cinque invece che rispondere alla presa? Dal nome capì che non era nato nell'Impero. Oppure era come lei, nato da tue genitori provenienti da parti diverse del mondo. Con i popcorn al cioccolato in mano si diressero alla sala. Era abbastanza lontana da dove si trovavano, ma durante il tragitto non spiccicarono parola, ognuno perso nei propri pensieri. Chissà da dove viene. La sua cadenza mi ricorda un po' quella di mia madre... Magari viene dall'oriente come lei. Ma perchè sta così zitto? Insomma... Non dice niente. Forse si vergogna, magari è timido. Mah, che mistero. Vabbè tanto durante il film non dovremo parlare."
    Si diressero ai loro posti, mentre Toshiro la seguiva senza problemi. Diverse persone li guardavano. O meglio guardavano lui. I suoi capelli erano davvero particolari e attiravano l'attenzione generale. Però per lei erano belli. Avrebbe tanto voluto provare a passarci in mezzo le dita, per sentire se erano ispidi come la loro forma, oppure morbidi e setosi. "No Misaki, non metterti a fare domande imbarazzanti. Non lo conosci neanche! Si sedettero sempre in silenzio. La sala era quasi gremita, piena di gente di tutte le età, a parte i bambini. Un gruppo di studenti delle superiori in fondo alla stanza chiaccherava animatamente. Misaki sperò che durante la proiezione tenessero chiuse le loro bocche. O ci avrebbe pensato lei a farli stare zitti. Ora doveva però riuscire a far parlare Toshiro. C'erano tutte le anticipazioni e la pubblicità prima dell'inizio, avrebbero avuto un po' di tempo per scambiare due parole. Si schiarì la gola, voltandosi verso di lui. "Ti dà noia se ti parlo? Non mi sembri un tipo molto loquace, ma magari due chiacchere riusciamo a farle" Sorrise, in modo rassicurante. E poi parlò come un fiume in piena:"Da dove vieni di preciso? Non sembri essere di queste parti. Scusa se te lo chiedo, ma il tuo accento non è di qui. Mi ricorda molto quello di mia madre. Sai lei è giapponese, è nata vicino alla capitale. Io non sono mai uscita dall'impero, ma un giorno se avrò un po' di soldi da parte mi piacerebbe viaggiare. Certo con quello che guadagno ora non posso proprio permettermelo. Lavoro part-time in una pasticceria dentro al centro commerciale. Ho sempre avto la passione per i dolci. Mi piace crearne di nuovi. Ah e poi ogni tanto..." Abbassò il tono di voce, e in tono confidenziale si avvicinò al suo orecchio:"Faccio massaggi. Sono brava, ma è un lavoro a nero, quindi non sempre ho dei clienti." Poi lo guardò, sperando che la sua confessione facesse abbassare un po' la guardia a Toshiro. Ma immediatamente si morse il labbro, con fare vergognoso."Che stupida, magari così lo metti ancora di più in difficoltà!"
     
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    Ancora frastornato dagli accadimenti, Toshiro si chiuse in un mutismo imbarazzante, non per timidezza, effettivamente non era un tipo di molte parole, preferiva ascoltare fingendo di essere interessato.
    Il tragitto fino alla sala fu totalmente in silenzio, Toshiro camminava leggermente distanziato dalla ragazza, nonriusciva a fidarsi ed anche se il suo odore lo intrigava preferiva camminare a distanza. Mentre lei si distraeva la fissava costantemente, cercava di carpire ogni suo movimento, avrebbe capito ogni suo intenzione dalla minima mossa storta. Ma stranamente la ragazza sembrava essere sincera...Si diressero verso la sala ormai gremita, e si sedettero, erano al centro, ne troppo avanti ne troppo dietro, solitamente il posto veniva scelto dalle coppiette poichè era il meno visibile, di fatti inizialmente si stupì, ma poi si tranquillizzò pensando che la ragazza lo scelse per tenere il gioco fatto nella fila, giustamente qualcuno si poteva indispettire nel vederi divisi.
    I posti non erano malaccio, lo schermo si poteva vedere chiaramente, anche se a Toshiro non interessava piu di tanto, in tutta la sua vita non aveva mai visto un film, conosceva molte cose, ma non si era mai concesso un lusso del genere, gli sembrava una perdita di tempo. Di fatti lo era, senza rendersene conto si stava totalmente dimenticando del suo obbiettivo, forse quella ragazza aveva davvero una dote nascosta, forse quel profumo era piu che un semplice odore.
    Toshiro non si girò nemmeno una volta per osservare lo schermo...Le luci si spensero e la ragazza iniziò a parlare. Parlò ad una velocità quasi stordente, rivelò qualsiasi cosa gli passasse per la mente su se stessa, la cosa sbalordì Toshiro, che interdetto non riuscì a rispondere subito. il volto della ragazza era cosi vicino che Toshiro poteva quasi svenire per tutto quell'odore che sprigionava.
    Tornò serio, e lentamente si avvicinò all'orecchio della ragazza e con voce soave, per niente scontrosa le sussurrò, appoggiando la sua mano sulla morbina mano della ragazza.
    Non ti conviene sapere troppe cose su di me...
    Sorrise, facendo trapelare il suo respiro ardente sulla guancia della ragazza.
    L'unica cosa che posso dirti è che vengo da Kurayami
    Sarebbe tornato indietro con il capo guardandola dritta negli occhi, sorridendo superbamente. Per poi arrossire leggermente rendendosi conto di aver lasciato la mano sulla sua, e lentamente rimuoverla.
    Durante la rimozione pensò al pezzo in cui la ragazza si definiva un abile massaggiatrice, e come un lampo gli ritornò alla mente il terribile dolore che aveva al polso della mano che le aveva appoggiato, una ferita di una precedente battaglia che tutt'ora lo tormentava. La mano dolorante avrebbe tremato, e nuovamente si sarebbe appoggiata sulla sua, sta volta con il palmo alzato verso l'alto.
    [color=red]Se sei davvero brava con i massaggi rimettimi a posto il polso!
    Se sono i soldi che ti preoccupano, dopo il cinema accompagnami a cambiarli e te ne darò talmente tanti che non riuscirai a portarli/color]
    Sorrise beffardo...Non mentiva, i soldi non gli mancavano, ed effettivamente non ne conosceva a pieno il valore, erano solo un mezzo per ottenere cio che voleva senza combattere.
     
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  7. †_†yun yun †_†
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    "Ti fa male un polso? Lo avevo notato. Mentre camminavamo tenevi il braccio irrigidito. Probabilmente non lo fai in modo volontario, è il tuo corpo che si adegua a posizioni alternative per ovviare il dolore. Succede spesso" Misaki adesso stava sciorinando tutte le sue abilità in campo di fisioterapista. Aveva dato talmente tanti esami che ormai le bastava poco per capire quali fossero i problemi. E ovviamente capire in quale modo intervenire. Certo, seduti come erano non avrebbe potuto sciogliere i muscoli all'attaccatura del collo, ma intanto, giusto per fargli sapere quello che era in grado di fare, era sufficiente. Si riscaldò le mani, muovendole ormai quasi in automatico: anni di esercizio alle spalle avevano reso quel movimento sensuale e carezzevole. Poi gli prese con delicatezza il polso, massaggiandolo lentamente. Doveva trovare il punto cruciale, scioglierlo e poi pensare al resto del braccio. Toshiro non voleva farle sapere di sé, ma non importava. "Così vieni da Kurayami, eh? Mi piacerebbe davvero molto poterla vedere. Sai ho imparato a fare massaggi quando ero ancora piccola, da prima per divertimento, poi pian piano è diventata una passione, e una sete di conoscenza. Volevo imparare di più sul corpo umano. E alla fine ce l'ho fatta. Ma tutte le volte si scoprono un sacco di cose nuove." Parlava tranquillamente, mentre le mani correvano veraci su quella strana pelle. Eh sì, se n'era accorta subito. Sembrava molto più resistente rispetto a tutte le altre che aveva toccato. La cosa la stranì, ma non fece commenti. Infine trovò il problema: una brutta distorsione, che aveva causato un irrigidimento di tutto l'arto, oltre che a peggiorare la mobilità delle dita. Massaggiò con più attenzione nella zona del triquetrum, quella lesionata. Spesso poteva fare male, quindi non alzò lo sguardo per vedere se soffriva oppure no. Era troppo concentrata. Non lo faceva per i soldi, ma solo per dimostrargli chi era. Senti uno "stock", segno che adesso poteva cambiare metodo. Si sciolse uno dei fiocchi rossi, lo arrotolò fino a sembrare una pallina e glielo porse:"Tieni questo tra le dita, e apri e chiudi lentamente, mi raccomando con calma eh! Non è ancora finita" Sorrise. Lo faceva spesso quando era di buon umore. Risalì l'articolazione del braccio, massaggiando con energia, in modo da poter sciogliere velocemente tutti i muscoli, quando raggiunse la spalla rimosse le contratture del collo. Sentì che i muscoli pian piano rispondevano al suo tocco: era come una violinista che pizzicava le corde, invece che usare l'archetto. Quando arrivò al collo premette più forti in un paio di punti. Era curiosa e si sa la curiosità è femmina. Ma non si scompose. Rimase impassibile. Continuò a massaggiare lentamente finchè il braccio non fu completamente rilassato. A quel punto gli tolse il nastro dalla mano e lo usò per fasciare stretto il polso: in questo modo nei giorni a seguire non lo avrebbe sforzato e si sarebbe ristabilito nella metà del tempo. "Dimmi come ti senti? Va meglio?Questa fasciatura dovresti tenerla per almeno 5 giorni, in modo da scongiurare eventuali ricadute. Non sarà un colore adatto ad un ragazzo, ma credo che il rosso ti doni molto." Sorrise fissandolo con i suoi grandi occhi neri.
     
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    Rimase attonito di fronte alla maestria della ragazza, si sentì massaggiare il polso con delicatezza, non era abituato a questo genere di attenzioni, e sentire una mano femminile toccarlo con dolcezza lo fece sentire meglio. Improvvisamente tutti i suoi problemi cominciarono a sparire, si sentì sempre piu sprofondare nella calma piu totale. Una sensazione talmente intenza da perdere man mano conoscenza...Appoggiò la testa sullo schienale della poltrona, chiuse gli occhi e svuotò la mente, si sentì stordito e rilassato, ogni rumore sensazione svanì rimase solo quel forte odore della ragazza che gli riempiva le narici, ogni respiro sembrava andare a tempo con i massaggi della ragazza che incalzando si diresse sul braccio dicendo di stringere il suo nastro appallottolato. Toshiro cercò in vano di eseguire la richiesta della ragazza stringendo giusto un paio di volte.
    Appena la ragazza giunse sul collo Toshiro ebbe un brivido di piacere che gli imperversò l'intero corpo, il suo cuore batteva cosi forte che lui stesso riuscì a sentirlo.
    Kurayami non è un posto per turisti...Se vuoi davvero visitarla avrai bisogno di qualcuno che ti accompagni
    Disse con voce strozzata dal piacere. Oramai soggiogato dal massaggio perse quella cattiveria che lo aveva contraddistinto fino a quel momento.
    La ragazza terminò il massaggio e legò il nastro al polso di Toshiro che come da un sonno profondò si svegliò di scatto. Rialzò il capo e guardò la ragazza stupito di cio che era successo. Guardò il nastro e sorridendo le disse.
    Mi sento rinato...grazie per il nastro, il rosso mi piace tantissimo
    Arrossì leggermente tenendo lo sguardo basso verso il nastro e strinse il pugno...Si sentirono una serie di "crack" per poi rilasciare la stretta e muovere le dita, sentiva che il dolore era svanito, ed anche se la sua mano era comunque irrigidita non avvertiva piu il fastidio che provava in precedenza.
    Si perse guardando i suoi occhi neri, adorava gli occhi scuri.
    Ma la bellissima sensazione venne terribilmente interrotta da una sensazione molto piu profonda...Sentì contrarsi in una zona particolare del corpo. Strinse le gambe improvvisamente, e visibilmente imbarazzato cercò di fare il finto tonto. Che fosse il massaggio? o il buono odore della ragazza? Fatto sta che qualcosa si stava muovendo. Toshiro cercò in tutti i modi di trattenersi, ma i suoi occhi cominciarono a guardare la ragazza in un modo diverso da come l'avevano vista in precedenza, notò le sue gambe, il suo volto. Per fortuna di Toshiro l'ambiente era fin troppo scuro per riuscire a notare qualcosa in particolare. Respirò profondamente, il peggio gli sembrò passato e lentamente tornò a rilassarsi man mano, era riuscito apparentemente nel suo intento.
     
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    Forse il massaggio aveva sortito davvero qualche cambiamento. Adesso, seppur comunque silenzioso, era più ben disposto nel parlare. Almeno aveva tolto quell'accento un po' arrogante. Misaki esultò silenziosamente, ma non riuscì a trattenere un sorriso soddisfatto che le illuminò il volto. Ma una cosa le aveva dato da pensare: "Perchè dopo avermi guardato negli occhi è arrossito? Sembrava imbarazzato... Come se non sapesse come comportarsi. Mah, magari è solo perchè sono troppo esuberante io. Ecco e adesso lo sento irrigidirsi!" Erano ancora vicini con le braccia, quindi Misaki fu in grado di percepire i muscoli che pian piano si tendevano, come la corda di un arco. Decise di allontanarsi un po': forse era stata davvero troppo invadente. I titoli di inizio stavano terminando e nella sala scese il buio totale, diventando finalmente silenziosa. Partì la colonna sonora, una melodia viva, composta da tamburi, piano e violini, in un crescendo che presagiva a una scena carica di suspance. Ren Afflet era un attore da urlo, non solo per la sua bellezza, ma anche a livello di interpretazione. Misaki guardava la proiezione con il fiato sospeso, seguendo le scene con attenzione. Il sangue non le faceva schifo, anzi nelle scene più cruente si divertiva. Osservava con occhio critico le parti dei combattimenti, cercando di cogliere quanto c'era di inventato sotto, oppure per vedere di scoprire qualche nuova tecnica, ma da questo punto di vista lasciò un po' a desiderare. Era talmente presa dalle scene che non si accorse quasi di ciò che stava facendo. La mano sinistra percorreva lentamente il braccio di Toshiro, come una sorta di lieve carezza, con movimenti casuali e ripetitivi. Era come se la sua mano non volesse staccarsi da quella strana pelle, come se volesse coglierne il segreto. Ma la mente non vi prestava attenzione, presa com'era dal seguire il film. Una breve scena comica fece divertire la sala, e anche Misaki scoppiò in una calda risata. Si voltò verso Toshiro come a cercare una conferma di ilarità sul suo volto, e solo allora si accorse dei movimenti della propria mano.
     
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    Improvvisamente calò il silenzio, una musica trionfante si destò facendo risvegliare Toshiro che con attenzione iniziò a guardare il film. Non era un critico, non conosceva nulla di cinematografia, ma quelle esplosioni cosi irreali, tutto quel sangue senza senso, lasciarono attonito Toshiro che annoiato continuava a seguire il film, iniziò a pensare che aveva sbagliato ad entrare li, si stava annoiando. Quando però qualcosa lo allontanò da quei pensieri, sentì toccarsi la mano delicatamente. Si voltò di scatto verso la ragazza, che sembrò totalmente distratta, capendo cosi che forse era un gesto involontario. Toshiro non sapeva come comportarsi, rimase spiazzato, e con rassegnazione si lasciò toccare, fissando la ragazza che nuovamente lo stregò, era incredibile la facilità con cui riusciva a perdersi nella vista di quella ragazza.
    Ma nuovamente venne risvegliato improvvisamente dalle risate che imperversarono la sala. La ragazza stessa si lasicò andare in una risata voltandosi verso di lui che imbarazzato abbassò lo sguardo girandosi da un altra parte.
    C-come mai mi stai toccando la mano?
    Fu diretto, non era il tipo da giri di parole, sopratutto quando stava compiendo una battaglia dentro di se per cercare di non cedere all'eccitazione.
    Si voltò nuovamente, prese un bel respiro e coraggioso la guardò negli occhi e perplesso ed imbarazzato incalzò ancora di piu.
    Non fraintendere, non mi infastidisce la cosa...è solo che vorrei capire il perchè
    Non era abituato a questo genere di dolcezze, e trovarsi cosi impreparato lo impanicò radicalmente. Non sapevo cosa volesse dire, nella sua mente cominciarono a balenare teorie. Forse era un uso di quel paese...Forse stava continuando semplicemente la terapia...Forse non si era accorta che ci fosse la sua mano e l'aveva scambiata per la poltrona...Toshiro cominciò a crucciarsi sempre di piu, aspettava una risposta dalla ragazza.
     
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    "Eccoci, brava Misaki. Se con il massaggio eri riuscita un po' a rabbonirlo, adesso sembra abbia fatto due passi indietro" Distolse l'attenzione dal film. "E' un semplice gesto involontario. Raramente tengo le mani ferme, soprattutto per via dei lavori che faccio. E così... Quando sono calde tendono a muoversi da sole." Ora anche lei adesso era imbarazzata. Ringraziò il buio della sala. Forse così non avrebbe notato le sue guance rosse come un peperone. Ma non era stata pienamente sincera, così decise di dirgli tutto. Si morsicò le labbra:"E poi...Ecco mi piace la consistenza della tua pelle. E' diversa... Dalle altre che ho toccato. Sembra più resistente. E' davvero particolare e volevo anche un po' continuare a toccarla, se davvero non ti dispiace" Finalmente sorrise, ancora un po' imbarazzata, ma comunque con spontaneità. Decise però per il momento di non rivelargli l'altra sua scoperta. In fondo non aveva fatto una cosa proprio tanto carina, e voleva che lui fosse ancora più a suo agio. Accantonò il pensiero e si rimise a guardare il film. Ren Afflet adesso mostrava il suo fisico statuario, pieno di cicatrici, sudore e macchie: era veramente da sbavo. Peccato per la sciacquetta che gli recitava accanto: era un oca giuliva, tutta rifatta e con zero espressività del volto. Poi un terribile pensiero la mandò nel panico:"Oddio speriamo non ci siano scene di sesso! No via, diventerei rossa! No no dai, non ci saranno. E' un film di combattimenti, sparatorie e sangue: non esiste che ore questi due si mettano a trombare allegramente." La mano ancora accarezzava quella di Toshiro, con cerchi regolari e lievi, quasi come una carezza di una piuma. Poteva sentire le vene in rilievo, le piegature della mano, le nocche pronunciate. E poi leggermente salì, toccando l'avambraccio, i tendini rilassati e la punta del gomito. La mano salì per un attimo sul bicipite, e Misaki non potè che apprezzarne la forma. Sorrise divertita tra sé e sé.
     
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    La spontaneità della ragazza lo lasciò di sasso, ammise le sue colpe e con non curanza continuò imperterrita.
    Mh no non mi da fastidio
    Era imbarazzato ma comunque divertito, non gli sembrò vero di trovare una ragazza del genere, poteva goire tra se e se di averle viste davvero tutte.
    La ragazza sembrò apprezzare la pelle di Toshiro, non capitava tutti i giorni di poter saggiare una pelle dragonica, se pur in forma umana era comunque piu calda e resistente di una pelle normale, per un normale essere umano poteva sempre quasi quanto toccare una roccia calda e ruvida.
    Sorrise divertito alle affermazioni della ragazza, autocompiacendosi della "consistenza" della sua pelle titubò, voleva rivelare la sua natura alla ragazza ma non sapeva ancora se fidarsi o meno, piu che altro, il pensiero che premeva nella mente di Toshiro era diretto verso la sua parte intima che sembrava gridare a squarcia gola di lasciarla andare. Ma la sua resistenza risultò impeccabile. Sfortunatamente Toshiro in forma umana era difficilmente eccitabile, diciamo quasi impossibile. Poichè ben poche cose riuscivano a destare quel suo lato. Era un drago testardamente orgoglioso, si sarebbe sentito quasi umiliato nel cedere a delle tentazioni cosi umane. Ma non si perse molto a pensare, sopratutto perchè la ragazza distraendosi nuovamente con il film riprese a sfiorarlo, sempre di piu, assatanata dalla sua pelle comincio ad oltrepassare la soglia della mano spingendosi sempre piu in alto arrivando pian piano a sfiorare addirittura il bicipide. Avrebbe riempito la sua mano, i muscoli temprati di Toshiro potevano far invidia a quel divo da strapazzo che mezzo nudo si pavoneggiava nel grande schermo. Sorrise schifato quardando quei essere umani iscenare tutta quella commedia.
    Ma osservando meglio la protagonista si capì implicitamente cosa potesse piacere al ragazzo, poichè in una scena implicita in cui si mostravano le deliziose scarpe con il tacco alto indossate da quella gallina rifatta Toshiro tese i muscoli e si lasciò andare in un gemito di stupore.
    Ohhhh...wow
    Rimase stupito ed affascinato per quel istante, nemmeno riuscì ad accorgersene per quanto veloce passò quel fermoimmagine.
    Finalmente il film sembrò catturarlo anche se per poco...Di fatti continuò ad ignorare la pellicola anche poichè a disagio per lo sfiorare della ragazza.
     
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    Le più grandi paure di Misaki si avverarono di lì a poco. Ren e la bambolina rifatta, in preda all'estasi di essere sopravvissuti ad una sparatoria senza confini, si accoppiarono praticamente nel mezzo di strada. Vabbè scelta discutibile. Il problema era ora come comportarsi. Per un attimo aveva smesso di toccarlo, lasciando la mano a mezz'aria per qualche secondo, indecisa sul da farsi. Poi si disse che in fondo era solo finzione, una scena come tante altre, e che non doveva darci troppo peso. Così riprese a toccarlo. Senza accorgersene, i suoi movimenti ora si erano fatti più accentuati, quasi sensuali e lascivi. Sembrava che la sua mano volesse toccare l'eccitabilità di quella pelle particolare, graffiandola dolcemente e pizzicandola di quando in quando. Misaki adesso prestava poca attenzione al film, troppo concentrata com'era a capire quel tessuto. "Ma che diamine è lui? No via glielo devo chiedere... Sì, ma quando? Forse dopo il film sarebbe meglio. Sì dai Misaki guardati Ren Afflet con calma e dopo magari andate a prendere un gelato e glielo chiedi con calma." Ormai però la sua curiosità era venuta completamente fuori. Il film stava passando in secondo piano. Espirò a fondo, cercando di liberare la mente. Tra pochi minuti ci sarebbe stato l'intervallo e lei aveva voglia di fumarsi una sigaretta. Magari lui l'avrebbe accompagnata e così avrebbero potuto parlare un po', senza dover disturbare i vicini che già avevano manifestato loro di fare più silenzio.
    L'agognata pausa arrivò infatti pochi minuti dopo, tagliando il film a metà di una scena carica di aspettative. La sala lentamente si illuminò e la gente prese le direzioni delle uscite. Misaki smise di toccarlo, e con gli occhi ancora poco abituati alla luce, gli prese la mano, invitandolo ad uscire fuori. "Ho un bisogno disperato di una sigaretta, spero che l'odore non ti dia noia" Si avviarono, rimanendo comunque abbastanza vicini, tra la folla della gente. In un attimo furono fuori. Il sole si avviava quasi al tramonto, tingendo di un bel colore rosso il cielo: il crepuscolo avanzava inesorabile. Era così bello che per un attimo Misaki rimase ad osservarlo affascinata. Sembrava quasi che la città stesse prendendo fuoco, era uno spettacolo terribile al pensiero, ma bello oltre ogni modo da dire. Dopo aver acceso la sigaretta ne porse una a Toshiro, che stava già tirando fuori le sue. Gli osservò le labbra. Avrebbe voluto toccargliele per capire se avevano la stessa consistenza della pelle del braccio. Rise un po' nervosa, quel silenzio a volte la metteva a disagio. "Pensavo il film fosse meglio. I suoi ultimi sceneggiati erano molto più avvincenti. Quella di oggi come interpretazione è buona, ma il resto lascia un po' a desiderare." Lo guardò di nuovo, provando con i suoi occhi a capire cosa gli passasse per la testa, ma non riuscì a decifrarlo. E a quel punto scoppiò, si era trattenuta troppo a lungo, e adesso non ce la faceva più. Dopo che ebbe finito la sigaretta si avvicinò, fissandolo e alzandosi in punta di piedi lo baciò sulle labbra, con fare divertito e un po' malizioso. Sì, avevano la stessa consistenza del braccio, solo più calde e invitanti. Era ancora lì, ad un soffio dalla sua bocca quando gli sussurrò:"Non te la prendere ok? Se ti do noia, puoi benissimo andartene, ma... Io so che te sei un combattente. Qual'è la tua natura?"
     
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    La ragazza continuò imperterrita, sfiorava dolcemente con sensualità, persino la pelle di un drago venne stimolata, ciò dimostrò la bravura della ragazza che sempre piu riuscì a colpire Toshiro che anche se terribilmente annoiato dal film decise di restare solo per quella ragazza.
    Finalmente le luci si accesero, Toshiro dentro di se urlò dalla gioia, che venne distrutta appena capì che era solo l'intervallo del primo tempo. Rassegnato cercava conforto nella mano della ragazza che si arrestò...Toshiro pensò che fosse la fine per lui, intrappolato in quel posto senza nemmeno piu quel piacere. Ma fortunatamente la ragazza si rivolse a lui chiedendogli se potesse accompagnarla per una sigaretta. Un vero e proprio invito a nozze.
    Anche io, devi sapere che sono un accanito fumatore
    Le sorrise e in mezzo alla folla si incamminarono fuori. Toshiro si sentì a disagio, tutte quelle persone che lo fissavano, il suo istinto gli diceva di distruggere tutto e porre fine alle sue sofferenze ma non poteva, si stava frenando per quella ragazza. Non voleva spaventarla.
    Non fece in tempo a tirare fuori il suo pacchetto di sigarette che la ragazza gliene offrì una...Toshiro riposò il pacchetto in tasca lasciando le mani all'interno della tasca e lentamente chinò il capo verso la mano della ragazza per prenderla direttamente fra le labbra, aspettò a labbra semiaperte che la ragazza gliela adagiasse sulle labbra per poi stringere le labbra e tornare di scatto indietro ed afferrare la sigaretta con la mano destra. Sorrise divertito, purtroppo non possedeva un accendino quindi si voltò guardandosi intorno come in cerca d'ispirazione per poi girarsi lentamente verso la ragazza.
    Il film è davvero terribile...Per caso hai da accend...
    Non fece in tempo a girarsi che la ragazza gli si avventò direttamente addosso baciandolo. La cosa scosse Toshiro, la sua spontanetà stava andando troppo oltre, senza rendersene conto si sarebbe scansato con forza portandosi la mano sinistra sulle labbra sconcertato.
    Ma che cosa!?
    Mormorò...Era furibondo. Rimase di sasso osservando la ragazza che con non curanza incalzo ancora con un altra delle sue domande. Gli chiese cosa fosse...Aveva fegato quella ragazza, era davvero una pazza coraggiosa.
    Folle...Hai davvero un bel coraggio
    l'ira si trasformò pian piano in malizia, era colpito e divertito, effettivamente il bacio non fu niente male. Era comunque una bellissima ragazza. Di certo non era una sprovveduta, ed aveva un bel fegato.
    Quindi vorresti farmi credere che hai capito che sono un "combattente"
    Disse con fare di sfida. Si ricompose in fretta, si voltò leggermente avvicinandosi a lei con il volto. Lentamente portò alla bocca la sigaretta offerta con la mano destra appoggiandola nuovamente sulle labbra.
    Si avvicinò a tal punto che la ragazza poteva sentire il respiro ardente sul suo viso mentre lentamente Toshirò voltò lo sguardo in modo da trovarsi di fianco al volto della ragazza in modo da non toccarla con la sigaretta per dirle a bassa voce.
    Vuoi sapere la mia natura?
    Sorrise malignamente mentre dalla mano destra sollevò l'indice avvicinando il polpastrello alla punta della sua sigaretta.
    Qui ci sono troppe persone...Portami a casa tua...E ti dirò tutto quello che vuoi...
    L'indice diventò d'un tratto incandescente, talmente tanto che brillò di una luce rossa intensa, il calore generato fu tale che al minimo tocco con la sigaretta si accese consumandosi fino a metà permettendo a Toshiro di incuriosire ancor di piu la ragazza, ma sopratutto di fare un profondo tiro alla sigaretta, per poi rilasciarne una grande fumata mentre il dito pian piano si sfiammava tornando "umano".
     
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  15. †_†yun yun †_†
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    "Coraggio? Sì, forse un po'. Più che altro odio starmene sulle mie. Detesto chi si nasconde dentro se stesso, anche se capisco che ognuno ha i suoi problemi. E sì ho capito che non sei una persona comune" Disse le ultime parole abbassando la voce, in modo che solo Toshiro potesse udirla. Intorno era pieno di facce curiose, ma ai loro occhi sarebbero apparsi solo come una coppietta molto unita e affiatata. "Voglio sapere cosa sei. Così giusto per togliermi la curiosità, ma se non vuoi mostrarmelo non mi importa. Mi lasceresti solo nel dubbio, io non ci perdo altro." Lo guardò cercando di capire quanto fosse arrabbiato. Sicuramente era rimasto stupito dal bacio. Ma lei era fatta così. Quando vedeva una cosa e le piaceva, non se la sentiva di rinunciarci solo per paure o timidezze. La afferrava, la faceva sua. Molti la giudicavano male per questo, e forse alcune false amicizie erano finite per via del suo comportamento. Ma lei preferiva allora la solitudine, piuttosto che stare in compagnia senza poter mostrare quello che era veramente.
    La sua mente lavorava febbrile."Casa mia?? No è fuori discussione. Rinchiudersi in casa con uno sconosciuto, di cui non so nulla? No no, proprio non ci siamo. Avanti Misaki, pensa. Dove potreste andare? Poi le venne un'idea, un po' folle, ma che avrebbe potuto funzionare senza problemi. Doveva soltanto sperare che Toshiro si fidasse di lei. Beh, non che gli avesse dato tanti motivi per farlo. Sospirò. Si sarebbe persa la seconda parte del film. Ma ora non le importava più di tanto. La trama non era un granché e al posto di Ren Afflet avrebbe potuto soddisfare la sua curiosità. E forse anche qualcos'altro. Lo guardò fisso:"Casa mia è meglio di no. Ma avrei pensato ad un'altra idea. Non so se può piacerti ma io la trovo.. Esilarante" Sorrise al colmo della felicità. "Dai seguimi!" E lo prese per mano, trascinandolo quasi con forza. Non gli avrebbe permesso di dire di no. Raggiunsero a corsa la moto. Fortunatamente aveva ancora il casco di scorta, dopo che la scorsa notte aveva riaccompagnato a casa la sua collega. Glielo porse e sempre sorridendo gli disse:"Allora, ti fidi di me?"

    Io sarei per una tua risposta e poi ne apriamo una nuova, che dici?
     
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15 replies since 1/4/2014, 16:24   349 views
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