Lezioni di chitarra

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    Videogiocatore vecchio stampo!

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    Lezioni di chitarra

    In tutta la sua vita da studente Tom non era mai stato portato allo
    studio; non gli era mai piaciuto il fatto di essere costretto a fare
    qualsiasi cosa.
    Certamente avrebbe potuto dedicarsi a un qualche sport, ma alla fine
    ebbe tutt'altra ispirazione e diventò un mezzo nerd.
    A ventidue anni si era ritrovato un ragazzo con pochi amici, scarsa
    vita sociale e ancora vergine.
    Si era però dato da fare con una vecchia chitarra, che si era trovato
    in casa, e poteva considerarsi davvero bravo; così decise infine di
    proporsi per dare lezioni private di tale strumento.

    Dopo due settimane da quando affisse il suo annuncio, fu contattato
    da quattro potenziali clienti: un ragazzino delle medie, un bambino
    delle elementari e due ragazze delle superiori.
    Tom si rese disponibile a tutti e, pur restando speranzoso per i
    soldi che avrebbe guadagnato, non potè fare a meno di fantasticare
    sull'aspetto delle ultime due, e su cosa avrebbe potuto accadere
    durante le lezioni.
    Alla fine declinò l'offerta solo lo studente delle medie.
    La prima lezione la tenne con il bambino e non andò affatto male; se
    ne tornò a casa felice coi suoi soldi in tasca; la seconda la tenne
    con la prima delle ragazze, Anna, che si rivelò essere un rospo in
    gonnella.
    Anche se forse ella mostrò il suo interesse per lui, Tom non ci badò
    e alla fine ebbe l'impressione che con lei aveva chiuso.
    La terza lezione invece la tenne con Rebecca, una gran bella gnocca
    dal corpo perfetto, capelli ramati e ondulati, occhi dorati e un
    viso spettacolare; in più la ragazza lo ricevette con addosso solo
    una maglietta larga e lunga fino alla mezza coscia, che lasciava
    vedere le sue gambe da infarto.
    Tom era già eccitato alla sola visione ma si trattenne perchè la
    provocazione, se di quello si trattava, finiva lì; infatti Rebecca
    sembrò concentrata solamente sulla chitarra.
    A fine lezione però la ragazza disse che, andando ancora a scuola,
    precisamente in quarta, doveva sottostare alla paghetta dei suoi
    genitori e quindi lo avrebbe pagato la volta successiva.
    Il ragazzo fu inizialmente scocciato ma davanti a quel visino non
    potè far altro che accettare.

    Passati tre mesi Tom si ritrovò pieno di impegni perchè aveva
    trovato altri allievi, per sfortuna tutti maschi.
    Con Rebecca c'era stata solamente un'altra lezione ma anche in
    quell'occasione non l'aveva pagato.
    La ragazza si rifece viva dopo i mesi passati per riprendere le
    lezioni, con la promessa di pagarlo.
    Passato il terzo incontro però ella lo liquidò con un'altra scusa;
    Tom, frustrato anche perchè con lei non poteva combinare niente,
    mostrò il suo disdegno e Rebecca lo implorò dicendo di darle
    un'ultima possibilità.
    Passarono due settimane prima che la ragazza lo chiamò, e i due
    si rincontrarono.
    La lezione passò lentamente ma anche quella volta la ragazza
    ripetè di non poterlo pagare; Tom allora si arrabbiò e dichiarò
    che quella era stata la loro ultima lezione; Rebecca lo implorò
    dicendo che in verità non riceveva nessuna paghetta, e che
    avrebbe fatto qualunque cosa per continuare le lezioni.
    Ovviamente quel "qualunque cosa" era entro certi limiti ma
    Tom, arrabbiato com'era, si lasciò scappare: << Ok, allora fammi
    un pompino. >>.
    Subito il ragazzo si rese conto di quello che aveva appena detto
    impietrendosi, mentre la ragazza lo fissava sconvolta; i due
    rimasero bloccati in quella posizione per un tempo indefinito,
    poi la ragazza sembrò riprendersi e, rossa in viso, disse quello
    che Tom non si sarebbe mai neppure sognato di sentir dire: << Va
    bene, ma ti prego non dirlo a nessuno... >>.
    Il ragazzo sbigottito la guardò avvicinarsi, in un'altra di
    quelle sue magliette extralarge, inginocchiarsi davanti a lui,
    sbottonargli i pantoloni e abbassare la loro cerniera,
    mostrando alla luce il suo cazzo a riposo; bastò solo che ella
    glielo sfiorasse titubante con le dita per svegliarlo e
    metterlo sull'attenti.
    Tom non era un super dotato ma ce l'aveva abbastanza grosso da
    doverle fare spalancare la bocca per prenderlo dentro; Rebecca
    inziò a masturbarlo oralmente mentre lui stringeva i pugni
    per il piacere del suo primo pompino; mentre lei glielo succhiava
    sempre più forte, lui le scostò i capelli dalla faccia e glieli
    afferrò seguendola nel movimento.
    Non essendosi segato da parecchi giorni, il ragazzo non tardò
    a raggiungere il culmine e per gli ultimi istanti fu lui a
    condurre la testa della ragazza finchè non le sborrò in gola
    godendo come non mai.
    Rebecca si staccò tossendo e sputacchiando mentre rivoli di
    sperma le gocciolavano dai lati della bocca, colando fin sul
    mento.
    Tom, sgonfiato da tutta l'eccitazione, non sapendo che dire o fare
    si rivestì senza pulirsi, recuperò la sua chitarra e poi se ne
    andò.

    Passate tre settimane il ragazzo decise che Rebecca non l'avrebbe
    più contattato, non che ci sperasse dopo quel che era successo.
    Invece, con sua grande sorpresa la ragazza lo richiamò per fissare
    un altra lezione, senza cenni dell'evento passato.
    Il pomeriggio del giorno deciso Tom si ritrovò ancora nella stanza
    della ragazza, tra spartiti e chitarre; la lezione passò tranquilla
    come se niente fosse successo prima, ma giunti per l'ennesima volta
    al momento della paga saltò fuori che ella non poteva pagare
    ancora.
    Prima ancora che il ragazzo potesse dire qualcosa, la ragazza gli
    si era già avvicinata, questa volta più disinvolta.
    Essendo cominciato il periodo estivo lui portava dei pantaloni
    leggeri elastici, così lei glieli tirò giù in un colpo solo.
    Come la volta precedente iniziò a succhiarglielo ma questa volta
    più velocemente, come se volesse finire al più presto; Tom non
    tardò ad avvicinarsi al culmine ma lei, probabilmente sentendo il
    pre-sperma, si fermò staccandosi da lui con un suono simile a
    quello di uno sturalavandini.
    Al ragazzo ovviamente non bastò, si prese il cazzo in mano, umido
    di saliva e si masturbò velocemente per raggiungere l'apice del
    piacere ormai prossimo, finchè non venne spruzzando il suo sperma
    sul viso della ragazza, che serrò la bocca; anche quella volta Tom
    si rivestì subito e se ne andò lasciandola imbrattata del suo seme.

    Seguirono altre tre lezioni, a breve tempo l'una dall'altra, e tutte
    finirono con Rebecca che potè pagare solo in natura: la prima volta
    Tom la fregò bloccandole la testa mentre le veniva in bocca,
    obbligandola ad ingiottire il suo sperma; la seconda volta si fece
    solo masturbare manualmente fino a che non venne nella sua mano, ad
    eccezione di uno schizzetto in faccia; la terza volta Tom volle
    di più, liberandole le tette grosse e sode dalla maglietta e dal
    reggiseno e masturbandosi il cazzo tra di esse per terminare poi
    con schizzate che raggiunsero il collo per poi colare giù.
    Intanto in Tom cresceva la voglia di qualcosa di più, lezione dopo
    lezione, e la masturbazione non gli bastava più.
    Arrivò infine la lezione successiva che proseguì come solito tra
    una musica e un altra.
    Arrivati al momento della paga, Rebecca gli si avvicinò come solito;
    il ragazzo la fermò dicendo: << Questa volta non basta la solita
    paga, ho dovuto aumentare le tariffe quindi si è alzato il
    prezzo. >>; la ragazza sembrò leggermente spaventata ma con voce
    timida disse: << Io non ho soldi per pagarti, cosa vuoi questa
    volta? >> e Tom, ricacciando indietro i sensi di colpa, la prese
    per le spalle, la accompagnò al letto, si abbassò i pantaloni e si
    sedette con il cazzo ritto come un bastone; poi disse: <<
    Spogliati. >> e lei obbedì, togliendosi la sua ennesima maglietta
    extra-large e rivelando un corpo da urlo, coperto solo dal reggiseno
    e dalle mutandine.
    La ragazza si slacciò la parte sopra scoprendo i suoi meravigliosi
    seni poi, esitante, si sfilò lentamente il resto scoprendo una
    vagina giovane ma ben curata; il ragazzo l'afferrò per le braccia
    e l'avvicinò a se fino a farla salire sul letto su di lui, poi
    sistemò il cazzo in linea e la costrinse a sedersi su di esso; la
    sensazione della sua prima penetrata fu indescrivibile mentre
    Rebecca lanciava un grido muto stringendosi con braccia e gambe
    a lui.
    Dato che la ragazza non dava segno di voler collaborare, Tom si
    sollevò, con lei ancora aggrappata, quel tanto che bastava per
    potersi girare assumendo la posizione sopra; finalmente inziò la
    sua prima scopata iniziando con un ritmo lento, tanto per
    assaporare tutte le sensazioni, tentando di penetrarla più a fondo
    possibile; Rebecca iniziò a gemere piano con le lacrime agli occhi
    e il ragazzo intuì che era la prima volta anche per lei; Tom iniziò
    allora a sussurrarle all'orecchio parole dolci, di tanto in tanto,
    soprattutto quando aumentava livemente il ritmo delle penetrate.
    Ad un certo punto si fermò, con il cazzo umido del suo liquido
    lubrificante dentro di lei, e iniziò a palparle le tette
    succhiandole e tirandole coi denti i capezzoli; quando lei sembrò
    non poterlo più sopportare, per il piacere o meno, gli spinse via
    piano la testa e lui riprese a penetrarla, questa volta con più
    foga.
    Dopo poco ci fu un'altra interruzione perchè Rebecca afferrò un
    cuscino e seppellendovi la faccia urlo, e pareva propio di piacere,
    mentre si stringeva nuovamente a lui, e un liquido caldo le colò
    fuori dalla vagina, attorno al pene del ragazzo e poi colando, sui
    sui suoi testicoli.
    Tom capì subito che la ragazza aveva appena avuto un'orgasmo; quando
    ella sembrò essersi calmata lui, che non aveva ancora finito, riniziò
    a scoparla questa volta fortemente, bramoso di raggiungere il piacere
    anche lui.
    E alla fine, nascondendo nei più profondi recessi della sua memoria le
    lezioni sul sesso sicuro, il ragazzo arrivò al traguardo venendo dentro
    la vagina della ragazza e godendo ai limiti del possibile; poi finiti
    gli spasmi del piacere, Tom si abbandonò sulla ragazza e i due rimasero
    così per lungo tempo.
    Ripresosi, il ragazzo si staccò da Rebecca e notò che insieme a sperma
    e liquidi vari, il suo cazzo era anche sporco di sangue, così come la
    piccola pozza sul copriletto.
    Questa volta prima di andarsene, Tom si pulì, si vestì e diede un bacio
    sulla fronte di Rebecca, sicuro che ci sarebbero state altre lezioni di
    chitarra.

     
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