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Continua da questa rolata
Eloy intuiva vagamente del motivo della reazione di Niniel a quel video eppure gli sembrava assurdo. Alla fine nemmeno Seeu era riuscita a tirarle fuori qualcosa. Le diede però la spinta a reagire, e questo era già un ottimo inizio. Zaphira sembrò stanca si era ritirata nelle sue stanze, costruite appositamente per lei a causa del suo sangue freddo. Erano rimasti soli, e finalmente Eloy avrebbe potuto godersi la compagnia di Seeu e parlare di tutto quello che volevano ma Seeu sembrò intenzionata ad andarsene. Alle sue parole Eloy si allarmò istintivamente. Ogni volta che se ne andava passava troppo tempo prima di rivederla e non voleva che andasse, non dopo quel cavolo di video. Si mosse quindi verso di lei seguendo l'impulso irrefrenabile di fermarla. Se fosse stato un bambino avrebbe cominciato a fare i capricci.
Aspetta. iniziò afferrandole il polso prima che potesse andare. Aprì la bocca e gli mancarono le parole, dopo una giornata del genere era normale voler rimanere da soli, e avrebbe dovuto lasciarla andare, ma qualcosa dentro di lui si ribellava.
A-anche io sono scosso da quel video. Vorrei che tu... lasciò il polso e si grattò la nuca guardando verso un'altra direzione che non fossero gli occhi di Seeu. Si sentiva imbarazzato, non aveva mai chiesto a nessuna quello che stava per chiedere.
Vorrei che mi stessi vicino in questo momento.... non avrebbe mai immaginato che chiedere una cosa del genere lo mettesse tanto a disagio, proprio lui che era famoso per essere un dongiovanni cascamorto che chiede come un bambino sperduto del sostegno morale.
Potremmo andare a sfogarci un attimo se ti va, ho una sala che mi sono fatto costruire apposta, la vorresti vedere? Ci potremmo allenare e scaricare la tensione, che ne pensi? attese una sua risposta, ma sulla sua faccia si leggeva chiaramente cosa stesse pensando: "dimmi di sì, ti prego dimmi di sì"
Aveva così tanto da dirle, così tanto anche da farle, non voleva aspettare ancora prima di vederla. Era lì e poteva stare con lei senza essere interrotti. Chissà che sarebbe accaduto invece nei prossimi giorni?. -
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Voleva fuggire. Mettersi a correre il più veloce possibile sino a farsi venire in fiatone, andare in un qualche fight club clandestino e prendere a pugni il primo bastardo che le fosse capitato tra le mani... tutto pur di svuotarsi la testa.
Lo sapeva, che sarebbe stato duro per lei vedere quel video. Che conoscere il proprio nemico avrebbe avuto un prezzo alto, eppure si era presa quella responsabilità, e non era pentita... ma nonostante questo, l'immagine di quella ragazza così orribilmente sfregiata era impressa nella sua testa ancora, le parole noncuranti di quell'essere le rimbombavano nella testa... e non poteva fare a meno di pensare all'orrore, all'umiliazione, al dolore che Eva aveva dovuto provare prima di morire. Perché lei conosceva fin troppo bene il significato di quelle parole, ce l'aveva indelebilmente marchiato dentro, anche quando se ne dimenticava. E proprio perché la felicità che l'aveva colta con Eloy glielo aveva fatto dimenticare... ora si sentiva ancora più amareggiata e furiosa.
Doveva sfogarsi. Doveva prendere a pugni qualcuno, doveva allontanarsi da Eloy per non mostragli quella parte di sé così oscura e imprevedibile... ma aveva anche paura di allontanarsi di nuovo, perché non sapeva se rimuginando sulla sua decisione sarebbe tornata, perché non sapeva se la sua stupidità l'avrebbe portata a fuggire ancora. Così, quando la voce dell'uomo le raggiunse le orecchie feline, si bloccò sul posto, i pugni stretti e tremanti lungo i fianchi... non osava voltarsi a guardarlo.
Ma se non poteva dire a lui, ciò che aveva per la testa... Se nemmeno con lui poteva aprirsi e mostrare un po' di sé... allora con chi avrebbe potuto farlo? Con chi avrebbe dovuto parlarne?
Io non la conoscevo, sai? Non l'ho mai incontrata e l'ho vista solo su una stupida scheda... Eppure, se penso a quello che l'è successo... se penso alle immagini di quel video... non posso fare a meno di pensare che al posto suo sarebbe potuta esserci chiunque. Che un sacco di innocenti muoiono come lei ogni giorno, per il capriccio di esseri insensati come quello. E mi fa così incazzare... così incazzare che se solo non fossi certa di non esserne all'altezza andrei io a spaccare la faccia a quei bastardi, uno ad uno. Ma sono debole.
A quel punto si voltò, e riuscì a guardarlo. I suoi occhi in quel momento erano come pozze di sangue denso, la cui superficie scintillava e si muoveva come se sotto essa si agitasse un terremoto. Un terremoto di pensieri rabbiosi.
E anche se voglio diventare più forte, anche se impiegherò tutta me stessa per farlo... mentre io starò lì ad allentarmi altre ragazze verranno stuprate, umiliate, torturate e uccise. E io penso a loro e mi rivedo in ognuna di esse... come stanotte probabilmente mi rivedrò al posto di Eva. Quando penso a questo... al fatto di vivere in un mondo così insensato, così schifoso... mi chiedo se ci sia spazio per un noi. Se ci sia ancora spazio per la felicità che cerchiamo...
E nonostante tutto, a quel punto, le venne istintivo e naturale avvicinarsi a lui, aggrapparsi alla sua maglietta, e posare la fronte sul suo petto, facendosi ipnotizzare dal suo battito cardiaco, dal suo odore e da quel calore che per tutta la vita aveva inseguito.
Ho paura, Eloy. Ho così tanta paura e rabbia dentro... che non so nemmeno come liberarmene. Non lo so davvero.
E non voleva chiedere a lui di condividere quel peso, non voleva... ma non poteva nemmeno farne a meno.. -
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Attese la sua risposta ma stranamente Seeu non lo guardò negli occhi. Per un attimo temette il peggio che gli dicesse che non poteva rimanere nonostante il suo desiderio e che non se la sarebbe sentita di stargli accanto per poi fuggire via. Invece Seeu iniziò a parlare di ciò che aveva visto, di cosa provava. Rendendo Eloy stranamente felice perché Seeu aveva deciso di aprirsi a lui. Non disse nulla, la lasciò parlare e le carezzò la testa quando si avvicinò poggiando la fronte contro il suo petto. La abbracciò e le diede un bacio sui suoi riccioli biondi. Gli fece una immensa tenerezza e sentì ancora una volta quella voglia immensa di proteggerla da tutto e tutti.
Anche io ho paura. disse quasi in un bisbiglio che comunque lei avrebbe potuto sentire.
Riesco a capire perfettamente cosa provi perché lo provo anche io.... certo magari non mi vedo violentato da dei maschioni sudati, ma su per giù siamo lì. scherzò di nuovo, per smorzare l'atmosfera, era più forte di lui, non sopportava vederla così giù.
Ti ricordi cosa ti dissi quando ci siamo conosciuti? Che sognavo di diventare una rock star, di far le tournée per tutto il mondo, vedere le mutandine lanciate dalle ragazze sul palco per me. Lo sognavo davvero, era la cosa che più desideravo al mondo: vivere per la musica. Gli si illuminarono gli occhi, gesticolò persino la grandezza di quel sogno muovendo una mano lateralmente. Sorrideva, sembrava quasi che si trovasse davvero su quel palco, poi l'espressione si indurì.
Ma andando avanti mi sono reso conto di quanto il mondo faccia schifo. Mi son detto che non posso spassarmela sui palchi mentre fuori chissà dove le ragazze morivano, le persone soffrivano e i malvagi si potenziavano per radere al suolo tutto quanto. Non posso farlo se la mia adorata Seeu o la piccola Niniel si trovano in pericolo. Allora ho preso una decisione: avrei usato la mia rabbia, avrei fatto qualcosa per rimediare a questo. Se sono diventato un Monarca è unicamente per poter proteggere tutti, per permettere di vivere una vita serena e felice a tutti voi. Anche a te Seeu. Ci potrà essere un noi nel futuro perché noi possiamo combattere, perché noi possiamo impedire che accada ancora. il tono della sua voce era cambiato radicalmente, parlava in modo serio ma sereno, come se ormai avesse trovato la sua via e la stesse percorrendo. Portò una mano sotto al mento di Seeu per poterle sollevare il viso e guardarla negli occhi.
Noi due non potremo mai vivere una vita normale sposarci avere dei figli e tutte queste belle cose, fin quando i malvagi, i nostri nemici spopolano. Il nostro "noi" sarà qualcosa di diverso perché percorreremo la stessa strada insieme, e se tu mi starai al fianco saprò che posso andare fino in fondo. Noi cambieremo questo mondo Seeu, perché possiamo farlo. dicendo quelle parole sollevò le mani con il palmo verso l'alto. Gli oggetti metallici della casa iniziarono a fluttuare attorno a loro, disegnando una sfera di oggetti sparsi. Voleva mostrarle che non era un uomo qualunque che aveva un dono, e quel dono lo avrebbe usato a fin di bene. Ormai aveva capito che la loro vita non sarebbe mai stata semplice e mai sarebbe stata rose e fiori. Se lei stava nei Watchmen sapeva che la pensava allo stesso modo.
Quindi amor mio, non temere, usala la rabbia contro di loro, e non aver paura perché non sarai sola, io combatterò al tuo fianco e non permetterò mai che ti facciano del male. A quel punto si sarebbe abbassato con la testa per avvicinare le labbra alle sue e darle un dolcissimo bacio, mentre le mani circondarono i suoi fianchi per poterla abbracciare.. -
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Anche in una situazione del genere, lui riuscì a farla sorridere. E per quanto quel sorriso fosse amaro, triste e poco convinto... Seeu sentì una strana ma piacevolissima sensazione di calore invaderle il corpo. Non era più sola. Erano finiti i tempi in cui Oeufcoque era l'unica con cui parlare, i cuscini di casa le uniche cose da stringere. Non era più bloccata in quel mondo freddo e privo di un fine, non doveva più arrancare alla ricerca di qualcosa di ignoto... e anche se le sembrava tutto così irreale, se le faceva dannatamente paura inseguire quelle speranze, quelle convinzioni, perché sapeva sin troppo bene quanto avrebbe fatto male se si fossero infrante... non poteva fare a meno di lasciarsi trascinare da quella sensazione così nuova e disarmante per lei.
E forse tutto quello che stava ascoltando faceva suonare le cose troppo semplici, troppo scontate... Forse era tutta una mera utopistica illusione... Ma lei voleva comunque afferrare quelle idee semplicistiche e forse utopiche e aggrapparcisi con tutte le forze, proprio come le sue mani minute si aggrapparono alla camicia di Eloy nell'ascoltarlo, nel baciarlo, e vi rimasero appoggiate mentre infine si staccava quel tanto che bastava per stendere le braccia e guardarlo negli occhi.
Non aveva fiatato durante il suo discorso, non aveva detto niente perché non c'era bisogno che lo facesse. Si limitò a sorridergli apertamente alla fine di tutto, gli occhi lucidi di lacrime... ma non sapeva davvero dire a quale sensazione fossero dovute. L'unica cosa certa, era che Eloy poteva distinguere in quelle due pozze confuse, tra colori che si alternavano tra loro rincorrendosi, anche un verde brillante. E forse non sapeva ancora quando i suoi occhi si tingevano di verde, ma Oeufcoque che era legato a lei così profondamente sentì quello che provava la ragazza, e da occhietti metallici e un cuore duro come il ferro... si commosse.
Insegnami a usarla, Eloy.
E forse non riusciva ancora a chiamarlo amore, ma pronunciò il suo nome con tale affetto che suonò nell'aria come un vezzeggiativo pieno di sentimento.
Affidarmi a qualcuno... alla fine lo sto facendo di nuovo...
Ma, per la prima volta, non riusciva proprio a dirsi che fosse sbagliato.
Edited by = Midori.no.Neko = - 30/3/2014, 17:04. -
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L'aveva sempre vista come una ragazza forte e indipendente. E vederla così insicura e impaurita lo intenerì. Era sincero quando le disse che potevano cambiare le cose. Non era un illuso su quel piano. Non per nulla era il capo della polizia, se non poteva fare qualcosa lui per difendere i deboli chi poteva?
Sapeva perfettamente che era anche quello che voleva Seeu, altrimenti non avrebbe avuto senso la sua presenza nei Watchmen. Aveva solo bisogno di ritrovare la grinta, e lui avrebbe cercato di fargliela ritrovare. Perché gli innamorati facevano anche questo: si sostenevano e si aiutavano a vicenda, affrontando insieme le difficoltà e le brutte cose, così come le belle. Le diede un'altro bacio sulla fronte e le afferrò dolcemente una mano.
Vieni con me, ti faccio vedere una cosa. le disse per poi accompagnarla alla macchina di Eloy. La invitò a salire sulla macchina e poi avrebbe guidato verso la falange. Durante il tragitto si voltava spesso a guardarla, ma non sembrò in vena di chiacchiere. Era ancora preoccupato per Niniel, e probabilmente anche Seeu era immersa nei suoi pensieri. Il viaggio non durò molto, circa una decina di minuti e arrivarono al garage della falange. Le luci erano tutte accese e alcuni agenti facevano i loro turni di notte. Eloy li salutò velocemente passando e la guidò verso alcuni corridoi in fondo alla costruzione. Si diressero verso un grande portone, oltre il portone vi era una sorta di palestra. Una stanza a pianta quadrata spoglia. Il pavimento e le pareti erano rivestiti da uno strano materiale. A guardarlo sembrava parecchio resistente. Sulla porta c'era un quadro con il simbolo della falange e con una scritta sotto: "Nessuna pietà per la feccia" Eloy avanzò nella stanza fermandosi al centro di essa. Si voltò verso Seeu e la invitò ad entrare.
Questa è la camera delle prove. Quando devo assumere un nuovo agente gli faccio affrontare un avversario "speciale" qui dentro. Se riesce a sconfiggerlo lo faccio lavorare per dei progetti speciali, se non riesce gli affido compiti molto più semplici. Ma ultimamente uso questa palestra per sfogarmi.
Volevo mostrarti questa stanza perché qui ho dato inizio a tutto, qui sono riuscito a far capire ai miei agenti che i fuori legge vanno trattati come meritano. Probabilmente noi siamo gli unici poliziotti al mondo che abbiamo il diritto di malmenare i delinquenti. Gli ho detto che quando affrontano il nemico della giustizia devono pensare a cosa ha fatto, ma sopratutto a cosa potrebbe fare ancora. Un uomo che ha tentato di stuprare una bambina al tribunale potrebbe cavarsela, tornerebbe da quella bambina attento a non fare gli stessi errori e la stuprerebbe. Noi sappiamo che potrebbe accadere quindi diamo una soluzione più duratura... le fece cenno con le dita di una forbice per farle capire che il problema va risolto alla radice. Si tolse la giacca e il ciondolo abbandonandoli in un angolo della stanza. Si alzò le maniche della camicia e assunse una posa da combattimento, fece cenno alla ragazza con una mano di farsi sotto.
So che sei forte, fingi che io sia una di quella feccia e affrontami. Fammi vedere quanto sei arrabbiata.. -
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Lo seguì, riuscendo a non chiudersi nei propri pensieri solo grazie alla sua vicinanza, ma quando arrivarono in auto e partirono, ed Eloy si chiuse nel proprio silenzio tanto quanto lei, le immagini che presero a scorrere veloci fuori dal finestrino finirono per confondersi e sparire sostituite da altro...
La faccia sfigurata di Eva e il suo sangue. Le risate malate di quella bestia dagli occhi rossi. E poi, velocemente, dal rosso al nero, dal viso giovane alla pelle grinzosa, dal bastardo sconosciuto a una conoscenza ben più familiare.
Il papà ti ama più di tutti Seeu. Non lo senti quanto ti ama?
Riusciva ancora a ricordarli, gli occhioni azzurri della bambina che era sgranati e rispecchiati nei suoi. Il corpo sudato strusciarsi sulla sua pelle e il sudore gocciolarle addosso in modo quasi innaturale.
E poi, ancora... quel sudore mutato in perle trasparenti sulla pelle bronzea di un uomo dagli stupendi occhi azzurri, un azzurro innaturale, fittizio almeno quanto il sorriso che aveva in faccia. Shell.
Ti amo Seeu... Una bellezza come te meriterebbe una fine migliore... Mi spiace.
Quelle perle che si tramutavano in rosso, in grosse macchie ai suoi piedi, in dolore. Il respiro che si faceva difficile, via via sempre più impossibile... ma non abbastanza in fretta da impedirle di sentire la sensazione della benzina sulla pelle, poi il fuoco.
Giunti a destinazione, Seeu strinse gli occhi, lottando contro la voglia di tirare un calcio al cruscotto, stringendo i pugni così tanto da ferirsi. Mezzo secolo non le era servito a niente. Rinchiusa in un corpo da ragazzina, bloccata in un'età da ragazzina, incapace di maturare abbastanza da dimenticarsi del suo passato. Per anno aveva arrancato senza meta, senza fine, apatica verso ogni cosa. Poi era seguita la rabbia, la rabbia che non riusciva a contenere e che aveva sfogato su chiunque per tanto di quel tempo da farsi schifo da sola. E ora... a cosa era arrivata? Cercò di visualizzarsi su quell'auto, un'insulsa ragazzina dagli occhi lucidi, affranta e rabbiosa, ma allo stesso tempo incapace di sfogare tale sentimento nel modo più sensato.
Prendersela col primo a portata di pugno non era più una possibilità. Erano finiti i tempi in cui si illudeva di potersene fregare del prossimo. Ma anche sfogarsi con Eloy, o contro un sacco da box, non avrebbe avuto senso.
Per questo quando - dopo averlo seguito cercando invano di uscire da quella matassa aggrovigliata di ricordi e pensieri confusi - sentì le sue parole, rimase in un primo momento immobile a fissarlo.
Era ancora confusa, ancora arrabbiata, ancora... ogni cosa. La realtà era che pensare troppo era sempre stato un suo difetto, tanto che fin troppo spesso aveva desiderato che Doc, anni prima, le avesse impiantato un qualche sistema di spegnimento insieme a Oeufcoque e le dannate orecchie da gatto. Le sarebbe stato molto più utile. Ma non l'aveva fatto, e ora lei era lì davanti a Eloy che le diceva di usarlo come valvola di sfogo, di raccogliere la rabbia e sfogarla su di lui.
Ma non avrebbe mai potuto...
Scattò senza rendersene conto, e il pugno diretto all'addome di Eloy partì così repentino da sorprendere persino lei. Per un millesimo di secondo aveva perso il controllo senza pensare a cosa stesse facendo, dimenticando chi avesse davanti... proprio come l'era successo spesso in passato. Si riprese in tempo, però, abbastanza da bloccarsi con le nocche posate sul suo addome (sempre se non si fosse spostato prima) e alzare lo sguardo, gli occhioni rossi.
Scusa... ma temo di non riuscirci. Non penso sia una buona idea usare la mia rabbia con te. Non è questo ciò intendevo con l'insegnarmi a usarla...
Sorrise come a stemperare la tensione, aveva il fiatone per un mero scatto, solo perché la rabbia si era impadronita per un attimo di lei. Ma guardando meglio l'uomo che aveva davanti, scorrendo gli occhioni sul suo viso, e poi sul suo corpo, come se solo in quel momento fosse tornata cosciente della sua presenza, il sorriso divenne sincero... e ammirato.
E in ogni caso, comunque ti si guardi... non potresti venir scambiato per gente come quella neppure se ci provassi con tutte le forze. Hai troppo il viso da angioletto.
Scherzò, prendendolo in giro, e il pugno posato sul suo addome a quel punto diventò un palmo aperto, intento a tastare i muscoli tesi e caldi sotto le dita, e lei si soffermò un attimo a fissare la sua stessa mano, pensosa, mentre il respiro tornava via via regolare e gli occhi schiarivano verso un altro colore...
Eloy aveva sempre avuto il potere di farla sbollire, era vero, ma non avrebbe mai pensato che la sua rabbia potesse trasformarsi in qualcosa di ben diverso nel giro di uno sguardo. Le bastò infatti soffermarsi a guardarlo per tranquillizzarsi, dimenticando per un attimo il motivo stesso per cui si trovava lì, o perché si sentisse arrabbiata e affranta. Improvvisamente si sentì sciocca e volubile, ad aver pensato a tutti quei brutti ricordi, aver perso il controllo e avergli quasi dato un pugno, per poi lasciarsi sopraffare dalla passione solo guardandolo. Volubile ed egoista... due nuove voci da aggiungere alla lunga lista di difetti che si portava dietro. A quanto pare non poteva fare a meno di arricchirla... ma in quel momento non le importava.
Smise di fissare la propria mano e gli addominali che vi stavano sotto e lo guardò, l'espressione strana, gli occhi rosa.
Forse in fondo dovremmo cercare un alto modo... per sfogarci.
Per sfogarsi... per consolarsi... per non pensare... probabilmente non sapeva neppure lei cosa cercava, ma di certo sapeva che prendere a pugni Eloy improvvisamente era diventata l'ultima cosa che aveva voglia di fare.
Se fosse stata sola probabilmente si sarebbe già sfogata contro un sacco da boxe o un malcapitato delinquente qualunque... ma lui l'aveva trattenuta, l'aveva consolata semplicemente standole vicino, e ora le stava mostrando un lato di se stessa che aveva quasi dimenticato di avere: quello appassionato, reminiscenza della ragazza che era stata un tempo.. -
.CITAZIONENome partecipanti: Eloy Suarez vs Seeu Rune
Livello partecipanti: Livello 3 vs Livello 2
Energia partecipanti: Sky Walker vs Rouge
Numero di partecipanti: 2 Eloy e Seeu
Livello del Potere: Livello 3 vs Livello 2
Abilità Fisiche G1: Gigas 5; Mach 4; Shell 4; Jumper 3; Sense 4; Strike 4; Vision 4; Energy 5; Charge 3
Abilità Fisiche G2: Gigas 4; Mach 3; Shell 3; Jumper 2; Sense 3; Strike 4; Vision 4; Energy 3; Charge 3
Tecniche Personali G1: Magnetic Force; El Thunder; Gauss Wave; Magnetic Sand Sword; Fatal Bullet; Black Mamba; Demon Fangs; Iron hand; Star Flash; Guardian; Fulmine Globulare
Tecniche Personali G2: Tigrex; Lunastra; Akantor; Alatreon
Tecniche Loto G1: ///
Tecniche Loto G2: Ninjutsu #3: Evocazione di munizione e di armi; Rinjutsu #3: Scudo crociato; Ninjutsu #6: Lancio Potenziato; Rinjutsu #10: Volontà; Ninjutsu #17: Stretta di ferro; Rinjutsu #18: Repulsione offensiva; Rinjutsu #20: Giudizio crudele; Rinjutsu #21: Tekkai Gozer; Rinjutsu #22: Tekkai Deutzia;
Armi & Equipaggiamento G1: 6 pugnali da lancio; • M3; • Gemma Alfa x 10; Caricatore per Esplosivi x 2; • Barret 50 [Fucile di Precisione]; Splendisfera; Trascendisfera; • Droga: Tonico Energetico
Armi & Equipaggiamento G2: •Oeufcoque; • Plasma Cutter [Pistola]; • Wakizashi; • Kunai; • Gemma Gamma
Luogo: Una stanza a pianta quadrata spoglia. Lunga trenta metri per trenta. Il pavimento e le pareti sono rivestiti da uno strano materiale per resistere agli urti più violenti. Ai lati opposti nord e sud della stanza vi sono due porte che accedono a degli sgabuzzini ricolmi di attrezzi ginnici a circa 5 metri dall'angolo. Sulla porta c'è un quadro con il simbolo della falange e con una scritta sotto: "Nessuna pietà per la feccia"
Tipologia di Sfida: Naked Party!
Questa sfida è tanto semplice quanto divertente, e non per questo facilissima da portare a termine. Lo scopo della battaglia è privare dell'avversario dei suoi vestiti e metterlo a nudo. Potete sfilarglieli con forza oppure tranciarli via con i vostri poteri. Stordirlo e poi spogliarlo è un'opzione ma è molto più semplice denudarlo e basta. Quando le nudità del nemico hanno raggiunto un certo livello di "visibilità", la sfida è considerata conclusa, indipendentemente dall'energia restante e dall'attuale status di ferite. Qualsiasi mezzo è concesso per togliere i vestiti al nemico, e altrettanti svariati sono i modi concessi per evitare che i propri vestiti vengano portati via, o le proprie nudità esposte!SPOILER (clicca per visualizzare)Ho fatto una piccola azione autoconclusiva contandola come role normale non come combattimento, la battaglia in teoria iniziava dopo la sfida lanciata.
Eloy si preparò a difendersi da Seeu quando la vide scattare, ma la ragazza non sembrava in vena di combattere. Sentì il tocco del suo pugno, sembrava così piccolo e debole al contatto. Gli fece una tenerezza infinita, sembrava così fragile, si chiedeva come facesse a prendere a pugni la gente. Con quelle manine così piccole e delicate, solo nell'aspetto certo, chissà quanto era forte? Eloy aveva bisogno di saperlo. Non era più un modo per sfogare la rabbia momentanea o lo sconforto di quello che era successo poco prima. Doveva sapere quanto fosse forte Seeu, voleva capire fin dove poteva lasciarla fare e fin dove potesse far conto sulla sua forza. Dopo il discorso fatto in casa sua, Seeu non era più solo la sua dolce amante. Sarebbe dovuta diventare anche una compagna di lotta. Così posò anche lui una mano su quella di Seeu e le sorrise dolcemente.
Magari dopo. disse per poi scivolare con le mani sul polso, afferrando anche l'altro in uno scatto per poi spingerla verso il terreno, mentre con la gamba avrebbe fatto un mezzo sgambetto per farle perdere l'equilibrio. Non avrebbe comunque lasciato che cadesse in un tonfo, l'avrebbe accompagnata sorreggendola fino a terra.
Ce ne sono tanti con la faccia da angioletto. Ma sono crudeli più di un demone. mosse la mano fulminea per toglierle una forcina nei capelli, aiutandosi anche con il magnetismo che gli permise di percepire immediatamente la sua posizione.
Se io fossi stato un demone impostore, questa forcina sarebbe stata una parte del tuo corpo.
Lasciò i polsi di Seeu, allontanandosi di circa un metro, gettò via la forcina per i capelli alle sue spalle e sorrise in modo malizioso allargando le braccia.
Se non vuoi prendermi a pugni, ammesso che tu ci saresti riuscita, puoi sempre strapparmi via una parte del mio vestito. Se riesci a togliermi la roba di dosso, è come avermi inferto delle ferite. Si tolse il ciondolo che aveva al collo gettandolo in un angolo della palestra per poi tornare a guardare Seeu sicuro di sé. Voleva farle sentire la sua sfacciataggine per spronarla a desiderare di dargli una lezione.
Ti sto sfidando Seeu, vorrei che mi mostrassi ciò che sai fare. Non sono così angioletto come sembro. sollevò una mano con il palmo verso l'alto mentre piegava le ginocchia in una chiara posa di guardia. Mosse le dita invitandola a farsi sotto. La giacca era aperta e sulla cinta di cuoio vi erano i suoi fidati pugnali, li portava sempre con sé quando usciva. Era vestito come al suo solito, con la giacca viola, camicia nera, pantaloni del medesimo colore e un paio di scarpe lucide e nere.
Edited by = Midori.no.Neko = - 17/4/2014, 13:44. -
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Seeu rimase per un attimo interdetta. Comunque lo guardasse, quello riusciva a sembrarle sul momento solo un rifiuto bello e buono e - inspiegabilmente (almeno per lei) - una sensazione di fastidio crescente cominciò a pungerle dentro al petto rendendo i battiti del suo cuore più veloci e i suoi occhi nuovamente rossi.
Non era abituata a provare sensazioni del genere e per questo non riuscì bene a capire come si sentisse. Forse semplicemente... delusa. Tuttavia non era arrabbiata, leggermente infastidita di certo, ma non arrabbiata, e in ogni caso la sfida lanciata da Eloy la punse abbastanza nell'orgoglio perché non si deprimesse con stupidi complessi sul rifiuto ricevuto. In fondo, poteva persino capirlo: quella che aveva in quel momento non era certo una mise da gran seduttrice, anzi, tutt'altro. Un giaccone che sul suo fisico risultava largo e sformato, chiuso su una maglietta maschile da ragazzino, dei pantaloni mimetici larghi a loro volta che non rendevano certo giustizia al suo bel didietro, coperto a propria volta da culottes che definire anti-sesso sarebbe stato poco. Per non parlare delle calze che portava! Se Eloy le avesse viste...
Cristo, da quando mi faccio così tante paranoie sul mio abbigliamento? Al diavolo!
Ci mancavano i complessi da sedicenne innamorata adesso, proprio quello che le serviva e che Eloy aveva bisogno di vedere in quel momento... certo.
Aveva capito il perché di quella sfida, e non poteva certo lamentarsi se il biondino voleva testare le sue capacità, solo... non riusciva a pensare lucidamente con lui. Non sapeva se arrabbiarsi o sorridere, se rispondergli a tono ricordandogli che sapeva perfettamente quanto un angelo potesse dimostrarsi un diavolo o non dire nulla per non ferirlo, se pensare all'attrazione per lui e al desiderio insoddisfatto e irritarsi ancora di più oppure passarci sopra e mostrargli cosa sapeva fare levandogli quel sorrisetto irritante dalla faccia...
Ma in fondo quel sorriso stava bene dove stava, e lui non era Kokujo, né un altro bastardo a cui le veniva voglia di spaccare la faccia. Si fidava di lui, sapeva che non si sarebbe rivelato come Shell o chi altro. Era solo troppo spiritoso per i suoi gusti, e aveva bisogno di una lezione... per quanto lei si sentisse in grado di dare una lezione a un Monarca, certo.
Sorrise dunque a propria volta, sarcastica, con un ''tsk'' che le sfuggì dalle labbra mentre si rialzava con tutta la dignità del mondo e una scrollata di spalle, quasi non le importasse un bel niente del suo rifiuto quando invece le bruciava eccome.
Devo dunque diffidare di te, Eloy? chiese, dopo essersi alzata e spolverata i vestiti. Come preferisci.
Nel frattempo aveva già chiamato Oeufcoque, che velocemente era sceso verso il fondo della sua schiena unendosi a lei.
Due passi indietro, e a quel punto cinque code feline avevano preso a fluttuare dietro di lei, ondeggiando a dimostrazione della sua irritazione.
Distavano l'uno dall'altra un metro e mezzo scarso, e da quella postazione lei aveva spazio di manovra per muovere le sue lunghe code a piacimento. Non avrebbe esitato a cominciare, cercando rapida di direzionarne due a tagliargli i bottoni della camicia, con dei veloci colpi di lama. La prima coda avrebbe colpito da destra verso sinistra sulla prima serie di bottoni, quella superiore, l'altra da sinistra verso destra su quella inferiore.
Edited by = Midori.no.Neko = - 18/4/2014, 17:34. -
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Non l'aveva mai vista con quella espressione. Chissà perché vederla in quello stato lo divertì più di quanto si aspettasse. Nella sua ingenuità non aveva capito a cosa si stesse riferendo Seeu, quando gli propose di sfogarsi in un'altro modo. Ed era strano visto che solitamente erano gli uomini a pensare subito al sesso. Era sopratutto per colpa del fatto che non si sentisse in vena per le coccole, dopo ciò che era successo e per ciò che aveva detto Seeu. Aveva praticamente capito che per quella sera non se ne sarebbe fatto niente, quindi aveva accantonato l'idea di provare a sedurla. Di sicuro non avrebbe mai insistito, non era da gentiluomini farlo. Ormai Eloy aveva preso la sua decisione, avrebbe fatto sfogare Seeu facendola sudare, in realtà aveva desiderato da sempre poter combattere contro di lei. Era curioso di vederla in panni che non aveva mai visto, ovvero quello della guerriera. E l'espressione che aveva dipinto sul viso gli piacque. Quasi si sentì geloso nel pensare che i suoi avversari avrebbero potuto fare pensieri lascivi su di lei affrontandola.
Certo che sì, non userò riguardi nei tuoi confronti solo perché sei la mia donna. sorrideva in quel modo speciale che lo faceva sembrare un bambino dispettoso. Quella tipica espressione che invogliava la gente a prenderlo a schiaffi era apparsa in modo naturale, senza recitazioni.
Attivò subito il campo magnetico per poter sentire ogni oggetto metallico che lo circondava, notò subito che non poteva influenzare le code di Seeu, il che lo rese nervoso: cinque code erano parecchia da fronteggiare corpo a corpo. Quando infatti vide le code scattare in avanti, istintivamente scattò indietro per circa dieci metri, riuscendo in quel modo ad evitare le due code e mettersi ad una distanza di sicurezza. Da quella distanza poteva comunque usare i suoi poteri. Sorrise divertito poiché sentì la presenza di alcuni kunai nella tasca della ragazza, gli basto sollevare una mano di scatto per forzare la tasca e far saettare i kunai verso l'alto per poter stracciare con la lama la stoffa del giubbotto. Cercò di fare attenzione a non ferirla mentre i Kunai salivano sul corpo di Seeu.
Non hai caldo con quello? Ti facevo meno ingenua, eppure dovresti saperlo che indossare del metallo con me nei dintorni è un grosso errore. continuava a sorridere dispettoso, cercava di provocarla con le parole per spingerla a fare di più.
Edited by AdolfHINA - 24/4/2014, 11:21. -
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Seeu strinse gli occhi. Quella versione di Eloy strafottente le risultava incredibilmente irritante, eppure quando si sentì chiamare ''la mia donna'' una sensazione di calore al petto l'attraversò, facendola sentire da prima incredibilmente bene... e poi irritata ancora di più.
Non c'era abituata... a tutte quelle sensazioni contrastanti. Forse non si sarebbe abituata mai. Ma nonostante questo non aveva alcuna voglia di dargliela vinta, e anzi, forse anche per quella stessa sensazione la sua irritazione crebbe esponenzialmente mentre lui sorrideva e cianciava, sorrideva e cianciava...
Parli troppo, biondino. E come se non bastasse... fuggi? Ho sempre pensato non fosse da te... mi sbagliavo?
Lo stuzzicò, chiamando nel modo in cui l'aveva chiamato un anno prima, quando si erano conosciuti. E nell'istante stesso in cui lui scattò indietro, lei scattò in avanti, inseguendolo con un sorrisetto di sfida sul faccino d'angelo, pregno d'ironia nel vederlo così guardingo. Faceva bene ad aver paura delle sue code, ma tenersi a distanza non era un comportamento molto carino da parte sua... Al corpo di Seeu suonava come un nuovo rifiuto, e non le piaceva affatto.
Tu che combatti da questa comoda posizione senza rischiare niente... non è proprio da gentiluomo.
Mentre correva si assicurò di tenere le code pronte, e non si fermò neppure notando che Eloy era più veloce di lei, e per questo giunse prima a destinazione. Arrivata a un metro e mezzo da lui però, il suo sguardo si strinse sospetto e prima ancora che l'istinto potesse ricordarle del dannato potere del biondino, dei kunai schizzarono fuori dalla sua giacca lacerandola in più punti, procurandole lunghi tagli orizzontali sul davanti e sulle maniche, senza prendere cuciture essenziali che glielo facessero cadere, ma comunque abbastanza per dire che - se quelle fossero state ferite - avrebbero fatto un male cane.
Sentirsi dare dell'ingenua poi, non aiutò a farle mantenere la calma.
Ingenua per non aver pensato che sarei finita a combattere con te? Ammetterai -se ci pensi bene- che non sia poi così strano... fino a stamane pensavo di non parlarti mai più.
Era vero, si era svegliata con la voglia di vederlo e di sentire la sua voce ma la consapevolezza che non l'avrebbe più fatto... e invece erano finiti per riconciliarsi. Ma aspettarsi quell'allenamento era un altro storia, e per quel che la riguardava era più che felice di non aver avuto paura a portarsi quei kunai appresso. Non erano per Eloy ma per difendersi da ben altro girando per le strade della zona povera di Roma. Se un giorno, invece, avesse dovuto iniziare a pensare a non portarsi dietro metallo perché in giro c'era lui... bé, avrebbe significato che di lui non si fidava più e non voleva neppure pensare a quell'evenienza.
Comunque fosse, proprio pensando a quella mattina e al fatto che ora si trovasse lì, con lui, il suo viso si addolcì. Perché era così arrabbiata per un test? Certo, da una parte era irritante che volesse metterla alla prova, e non aiutava di sicuro con quel suo fare arrogante, però, per una volta si sentiva stupida ad arrabbiarsi in quel modo. E sfogarsi per tutto quello che avevano passato non le riusciva proprio in una sfida a chi restava nudo per primo.
In ogni caso, quando i kunai schizzarono lo fecero anche le code, tutte insieme, senza bisogno di allungarsi, puntate a lacerare la giacca (ed eventualmente la camicia) di Eloy con gli stessi squarci orizzontali che erano toccati al suo giubbotto.
Sai, non hai bisogno di questi mezzucci per vedermi nuda...
Gli sorrise. Finalmente la stava prendendo per il verso giusto.
Edited by = Midori.no.Neko = - 30/4/2014, 15:16. -
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Notò subito che era riuscito a farla innervosire. Gli rispose a tono, trovando finalmente la grinta che serviva per combattere. E a proposito di combattere, non avrebbe mai pensato che cercare di toglierle i vestiti senza ferirla potesse essere così difficile. Il suo potere era molto malleabile, ma per la maggior parte delle abilità, erano dettate a ferire gravemente. Doveva quindi ponderare bene le sue mosse ed evitare di usare tecniche troppo devastanti contro di lei.
Si meravigliò nel vederla scattare dietro di lui, era veloce, nonostante la mole delle code che muoveva come se fossero degli arti in più. Se li ricordava quando si erano incontrati la prima volta, non sapeva di cosa potevano essere capaci. Beh probabilmente Seeu era meno indifesa di quel che pensasse. Non poteva farci nulla, l'amava e non poteva fare a meno di preoccuparsi per lei, forse era proprio quella assurda voglia di proteggerla ad averlo spinto a voler vedere di cosa fosse capace. Giusto per non fare altre gaffe e rischiare di offenderla, trattandola come una comunissima donna.
Doveva ammettere però che come qualsiasi altra donna era permalosa, e lo capì quando rispose a tono sulla sua battuta da spaccone. Certo aveva risposto a tono, ma aveva detto qualcosa che aveva impensierito Eloy. Davvero pensava di non vederlo mai più? Quella frase detta a cuor leggero gli sembrò un colpo basso. Certo adesso stavano insieme e stavano per combattere, anzi forse era più giusto dire che stavano giocando, ad uno di quelli tosti. Ghignò quando vide la giacca stracciarsi, iniziava ad odiare quell'abbigliamento maschile, troppo coprente per i suoi gusti personali. Sopratutto sulla sua adorata Seeu, ma forse era grazie a quell'abbigliamento che la sua provocazione non rischiò di fargli uscire del sangue dal naso. Doveva ammetterlo, la stava punendo per tutto il tempo che l'aveva cercata. Voleva farsi desiderare, così come l'aveva desiderata lui a lungo. Cercò di non dire nulla, per non tradirsi, si limitò a ghignare divertito stando fermo al suo posto, mentre lei lo attaccò di nuovo.
Prima che le code potessero arrivare a toccarlo, dal corpo di Eloy si allargò una ondata energetica che avrebbe investito in pieno le code e Seeu, sbalzandola all'indietro. Essendo di natura sferica e si allargava fino al massimo del suo controllo, scattare per sfuggirgli sarebbe stato inutile. Eloy contava proprio su quello e sulla sorpresa. Nel momento in cui l'onda l'avrebbe investita, sarebbe scattato fulmineo in avanti per poter afferrare con la mano la stoffa sul suo petto, mentre lei sarebbe stata ancora in caduta. Se ci fosse riuscito avrebbe tirato con forza la stoffa per strapparla.
Sei molto bella quando ti arrabbi. le disse sorridendo. Aveva intenzionalmente evitato di rispondere alla sua ultima provocazione, voleva farla innervosire ancora di più. Doveva anche ammettere che non era abituato ad una Seeu audace che cercava di sedurlo. Di solito era il contrario e chissà perché gli piacque tantissimo.. -
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Doveva dargliene atto, non se l'aspettava. Era chiaro ci sapesse fare (e non intendeva nel spogliare le ragazze) ma del resto non si sarebbe aspettata niente di meno dal ''Monarca d'acciaio''. Ormai frequentava Roma abbastanza spesso da sapere tutto sui Monarchi, l'Imperatore e il governo in generale, ben diversa dalla prima volta in cui aveva scoperto che Eloy era una figura così importante, senza sapere neppure cosa effettivamente rappresentasse. E nonostante saperlo non la rendesse più preparata a ciò che poteva fare, era così concentrata e decisa a dargli filo da torcere che riuscì comunque ad agire prontamente, nonostante la caduta. E fu proprio Eloy -inconsciamente- ad aiutarla. Perché nell'istante in cui tentò di afferrare il suo giubbotto, con l'intento di strapparglielo via, la mano di Seeu scattò fulminea a stringere il suo braccio con una morsa estremamente forte, resa ancora più salda da una formula magica pronunciata solo nella sua mente.
Ninjutsu #17: Stretta di ferro.
Al contempo, le sue code per quanto deboli si sarebbero premurate tutte insieme di ''fare lo sgambetto'' al biondino, cosicché la forza che stava spingendo il suo corpo verso la caduta, unita alla stretta della sua mano, lo trascinassero a terra con lei.
A quel punto, un sorriso malizioso avrebbe ornato le labbra della ragazza, che avrebbe fatto di tutto per trattenere il più possibile il braccio del biondino fermo, ritardando per quanto poteva il momento in cui il suo giubbotto si sarebbe inevitabilmente lacerato. Avrebbe tremato certamente per lo sforzo, ma mantenendo comunque un'espressione carica di sensualità.
Ti sbagli... Se fossi davvero arrabbiata non mi troveresti affatto bella...
Si riferiva alla sua tendenza a perdere il controllo quando si lasciava accecare dall'ira, ma lui non poteva saperlo, e in ogni caso in quel momento non importava lo capisse.
... ma per tua fortuna ho compreso il tuo giochetto, e ci sto.
L'aveva beccato. Non era vero non la desiderasse, non era stato un rifiuto il suo... ma solo una maschera per mantenerla arrabbiata e continuare quello strano test. Voleva vederla aggressiva e scoprire se sapeva cavarsela, e lei avrebbe di tutto per mostrargli che -per quanto non fosse estremamente forte- non sarebbe neppure diventata un peso da proteggere. Non l'avrebbe mai permesso.
Quindi, mentre la mano sinistra stringeva quella di Eloy, la destra -libera- avrebbe afferrato a propria volta i suoi vestiti -giacca e camicia insieme- tirando verso di sé come se volesse trattenerlo il più possibile in quella posizione eccitante. E in effetti, lo scopo era proprio quello, ma se avesse tirato troppo...
Questa è quella che si dice "una situazione di stallo", suppongo.
Perché se quello fosse stato un vero scontro, loro sarebbero stati due avversari entrambi nella posizione di uccidersi l'un l'altro in qualsiasi momento, ma con la consapevolezza che -facendolo- sarebbero morti a propria volta (o -nel loro caso- sarebbero finiti semi-svestiti). E come ulteriore chiarimento di questa visione della cosa, le code sinuose si sarebbero mosse in contemporanea alla mano libera di Seeu, cominciando a strisciare come serpi lungo il corpo di Eloy, intrufolandosi dal basso dentro i suoi pantaloni, attente a non sfiorargli la pelle con le lame, risalendo lentamente le gambe, pronte a tagliuzzare il tessuto in qualsiasi momento.
Un sorriso malizioso e colmo di sfida.
Allora... ti arrendi?
Ma sapeva perfettamente che il gioco era appena iniziato... e a quel punto era la prima a desiderare che andasse avanti, a lungo.
Edited by = Midori.no.Neko = - 30/4/2014, 18:56. -
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Quel giubbotto imbottito che la faceva sembrare un cotechino non lo sopportava più. Era così concentrato a strappare via quel piumino, che non si aspettò Seeu rispondesse repentinamente alla sua tattica. Eloy non si scoraggiò comunque, nemmeno quando era in caduta, tirò con forza la mano che aveva afferrato il giubbotto per staccarglielo dal corpo. Sorrise soddisfatto mentre vedeva le piume ondeggiare attorno a loro. Finalmente avrebbe potuto vedere la sagome della sua adorata Seeu. Ma quando arrivarono a terra e spostò la mano per vederla, ci rimase malissimo. Aveva delle maglie maschili ultra-coprenti. Si vedeva a malapena la curva del suo dolce seno. In compenso sentì il suo calore sul proprio corpo.
Oh merda... si ritrovò a pensare quando si rese conto in che posizione si trovava. Era praticamente caduto fra le sue gambe, con una mano poggiato sul pavimento per non schiacciarla con il suo peso e l'altra stringeva la stoffa lacerata del giubbotto. Non era tanto la mano di Seeu che stringeva la sua giacca a preoccuparlo, ma l'erezione che cresceva nei suoi pantaloni. Da quella angolazione sentiva il suo profumo, la vedeva in posa tipica da letto, e il lungo tempo lontana da lei non aveva aiutato a farlo trattenere. Colpa anche dell'adrenalina durante il combattimento. Rimase un attimo immobilizzato, teso, alla ricerca di una possibile via di fuga, ma quelle labbra rosa e quegli occhi ammalianti, gli fecero passare ogni singolo pensiero di fuga.
Era in svantaggio questo era certo, le code erano numerose, la mano di Seeu sulla sua giacca, sarebbero bastati pochi movimenti e avrebbe sconfitto Eloy al suo gioco. Aveva un solo modo per vincere, e casualmente corrispondeva con i suoi desideri.
Già... fece languido per poi tuffarsi con la testa in un bacio caldo e passionale, assaporando la sua bocca che gli era mancato così tanto. Mentre lasciò andare la stoffa lacerata, dalla sua cinta si mossero due pugnali, che saettarono velocissimi, quasi quanto un proiettile verso l'alto, fra i due corpi. Uno avrebbe cercato di lacerare le maglie curvando prima che potessero colpire le teste. L'altro pugnale si sarebbe mosso più lentamente, ma non per questo efficace, per tagliare la cintura che teneva i pantaloni saldi. In quel modo Seeu non avrebbe potuto intercettare i pugnali con le sue code, per via della schiena di Eloy che faceva da parete. Quindi Seeu avrebbe dovuto lasciare la presa sulla giacca se voleva deviare il pugnale, ma sarebbe stata abbastanza veloce? Eloy tenne per sicurezza pronta la mano libera per afferrare la stoffa in caso servisse. In ogni caso le labbra pressate su quelle di Seeu le avrebbero impedito di vedere bene cosa stava succedendo.
Mentre la baciava stava già pensando di smettere la sfida e sfogare la sua lussuria. Chissà perché Seeu gli faceva sempre quell'effetto devastante. Quasi se ne vergognava ad eccitarsi come un adolescente verginello.. -
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Sentire la sua eccitazione contro la pelle, protetta ancora dagli spessi vestiti, le fece desiderare per un attimo di essere già nuda. Un solo attimo, in cui il desiderio che si poteva leggere negli occhi di Eloy si rispecchiò anche nei suoi, nuovamente accesi di un tenue e languido rosa.
Alla fine il suo giubbotto era stato strappato, neppure la stretta d'acciaio con cui aveva cercato di trattenerlo era riuscita a contrastarlo... e quella forza non aveva fatto altro che eccitarla di più, mentre la mente continuava nonostante tutto a rammentarle che non doveva cedere, che aveva qualcosa da dimostrare e serviva lo facesse. Per questo il bacio fu quasi inaspettato (seppur più che gradito) e -al contempo- i suoi sensi riuscirono nonostante tutto a restare in allerta. Questo non le impedì di partecipare all'effusione con fervore, ma le concesse al contempo di tirare di scatto la stoffa che stava trattenendo, concludendo l'azione precedentemente iniziata, ora che anche Eloy aveva fatto lo stesso. Con la sua forza, i bottoni sarebbero schizzati via senza troppe difficoltà, scoprendo così il torace scolpito, nell'istante prima che lui facesse schizzare i suoi pugnali. Questo avrebbe portato il braccio di Seeu fuori dalla loro traiettoria, lasciandogli libero accesso alla maglietta che si sarebbe lacerata sul davanti, ma non avrebbe salvato i pantaloni e i boxer di Eloy, che le code ormai avevano raggiunto e le cui lame non avrebbero esitato un solo secondo a tagliare di netto, all'altezza delle natiche marmoree. Si sarebbero mosse con l'intento di scoprirle totalmente, danneggiando anche il resto dell'indumento sul retro, cosicché -volendo- sarebbe stato facile scoprirgli per intero anche la virilità e le gambe. Per pura passione più che mera strategia, al contempo le sue gambe sarebbero andate a cingergli la vita, impedendogli di fuggire.
L'immagine del suo fisico nudo era impressa nella sua mente sin dalla prima volta in cui avevano fatto l'amore, e non poterlo ammirare in quel momento la infastidiva, ma il sorriso sulle sue labbra -mentre ancora lo baciava- chiariva al contempo la sua soddisfazione. Se lui aveva ancora voglia di continuare quella sfida, le sue mani e le sue code erano pronte a muoversi di conseguenza, anche se...
Qualcosa mi dice che, se questo fosse un vero scontro... a quest'ora avrei vinto io, Amore.
Ma le importava ben poco della vittoria quando, mentre le sue code si muovevano su di lui per denudarlo del tutto, e le sue cosce lo stringevano con voglia, lei prese a strusciarglisi contro facendogli le fusa...
Aveva già vinto quel giorno, ritrovando lui, e con lui la volontà di combattere. Perché in quel momento più che mai, sentiva che non c'era niente di sbagliato nell'avere un "noi", anche in mezzo a tutto quello schifo. Perché nessuna di quelle meravigliose sensazioni avrebbe impedito a entrambi di prendere a "calci" i cattivi... tra un bacio e l'altro.
Nb: Seeu non ha bisogno della bocca per parlare, quindi parla mentre bacia Eloy.
Edited by = Midori.no.Neko = - 10/5/2014, 17:56. -
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Vedere la sua pelle bianca e liscia gli fece scordare cosa stavano facendo. Era già eccitato, vederla fare la tipa audace e sexy gli uccideva l'autocontrollo sugli ormoni. Non poteva farci nulla, era innamorato perso e quella novità lo stuzzicava e non poco. Non si spostò quando sentì la stoffa della giacca e della camicia che si lacerava, continuò a baciarla sempre più passionale e focoso. Portò le mani su quei lembi di stoffa che la coprivano ancora e le scoprì i seni, i suoi capezzoli rosa e lisci erano irresistibili. Nella testa di Eloy ormai la battaglia era finita. Tornò a baciarla con foga crescente, portò le mani sulle natiche di Seeu, mentre le code andarono a lacerare i pantaloni. Tirò con forza per strappare via quella maledetta stoffa maschile, ne afferrò quanto più poteva e in quella posa Seeu non poteva scappare, non dopo che lo aveva stretto con le gambe. Anche lei si sarebbe ritrovata con i pantaloni stracciati, e i suoi bellissimi glutei scoperti. Li afferrò entrambi stringendoli con le dita per poi spingere il suo bacino contro la propria erezione. La sua bocca si spostò dalle labbra al viso, scivolò sul collo e risalì verso l'orecchio che sfiorò con le labbra. Il suo desiderio ormai era incontenibile e Seeu lo avrebbe potuto sentire pulsare perfino sotto la stoffa che ancora li separava. Si fermò poi di colpo quando Seeu parlò dicendole che avrebbe vinto in uno scontro vero. Eloy le sorrise dolcemente per poi guardarla languido e serio negli occhi. Adorava sentirla fare le fusa, quel suono aveva un non so che di rilassante.
Se fosse stato un vero combattimento, mi sarei fatto uccidere volentieri da te. Meglio morto che averti come nemica. senza nemmeno darle il tempo di rispondergli si sarebbe gettato in nuovi baci colmi di passione e impazienza. Forse a Seeu la frase non sarebbe piaciuta, sopratutto perché aveva tirato in ballo la morte. Voleva solo farle capire quanto fosse innamorato, e non avrebbe mai potuto farle del male, piuttosto si sarebbe fatto uccidere. Sopratutto per un uomo nella sua posizione che aveva degli obblighi da rispettare, che andavano oltre i sentimenti e gli interessi personali. Forse aveva scelto le parole sbagliate ma era anche colpa della mancanza di flusso sanguigno nel cervello, che in quel momento era concentrato in ben altre zone.
Affondando la lingua nella bocca di Seeu continuò a strapparle via altra stoffa, strattonandola dove era più resistente. Aiutando di tanto in tanto lei nel togliersi la propria stoffa di dosso. Quando rimasero completamente nudi uno di fronte all'altro. Eloy la strinse in un dolce abbraccio, rotolando su se stesso per portare Seeu sopra il proprio corpo, in modo che non stesse scomoda con le code, e non doveva stare sul freddo pavimento..