Il Charm del non morto

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    Se da una parte sentirsi dire che era stata brava gli faceva piacere, dall'altra la violenza con cui Thresh la prese per i capelli gli spinse a forza la sua grossa asta pulsante in gola fece addirittura male. Sapphire non aveva il fisico della sua maestra, lei seppur una draconica era gracilina e decisamente poco robusta. Non a caso fino a quel momento aveva provato ad evitare di utilizzare per intero la sua bocca nella stimolazione, per timore di non riuscire poi a farlo entrare, o peggio di non riuscire a respirare. Adesso che però era stata forzata a prenderlo tutto poteva dirlo con certezza: per lei quello era troppo. Gli faceva male la mascella e ad ogni colpo il dolore peggiorava, fino a diventare quasi insopportabile. Non si sarebbe meravigliata se di lì a breve la sua mascella si fosse letteralmente staccata dal resto del cranio. E come se non bastasse quell'affare era talmente grosso da bloccargli completamente le vie respiratorie, impedendogli di respirare e costringendola ad una lunga e lenta agonia. Inizialmente provò a fermarlo, a fargli capire che non ne poteva più tirandogli delle leggere pacche sulle sue muscolose gambe, ma a quanto pare il piacere che il non morto stava provando nel fare soffrire la piccola Sapphire era troppo grande, e continuò imperterrito a fottergli letteralmente la gola. A questo punto l'unica che poteva salvarla era la sua maestra, ma l'unico commento che quest'ultima rilasciò fu...
    Ehi, vedi di non rompermela.
    Detto tra l'altro con nonchalance. Lorelei sapeva che il suo compagno di giochi non le avrebbe fatto troppo male, non da ammazzarla per lo meno, però volle mettere in chiaro questa clausola. Erano lì per divertirsi, non per ammazzarsi a colpi di sesso. La tortura continuò ancora per un po' fino a quando la giovane e fragile draconica non ce la fece più. Aveva esaurito la sua resistenza, non poteva continuare a rimanere così senza ossigeno ancora a lungo. Fortunatamente per lei però, anche il non morto sembrava aver raggiunto il limite, e dopo un ultimo affondo il professore zombie rilasciò tutta la sua eccitazione direttamente nello stomaco della piccola Sapphire. Venne in una quantità esorbitante, riempiendole lo stomaco fino all'orlo. Sembrava quasi impossibile che un semplice essere umano potesse rilasciare tanto sperma, ma in fin dei conti Thresh non era affatto un semplice essere umano. Gli aveva ordinato di ingoiare tutto senza lasciarne cadere neanche una goccia, ma era semplicemente impossibile. Non appena il non morto sfilò il suo grosso membro per poter riversare sul suo dolce e innocente viso gli ultimi residui di quella lunga eiaculazione, la giovane dottoressa si piegò in avanti, riversando sul pavimento tutto il dono del suo padrone. In quella situazione ingoiare anche solo un quarto di tutto quello che gli aveva dato sarebbe stato praticamente impossibile, senza contare il fatto che ormai era rimaste completamente senza fiato, e la prima cosa che doveva fare era per l'appunto respirare. Tossì più e più volte, rigettando gli ultimi residui di sperma che gli erano rimasti in gola, per poi poter riprendere a respirare normalmente. Gli ci volle un po' per riprendersi, ma non appena il respiro tornò normale, sempre che Thresh li avesse concesso tale lusso, alzò lo sguardo fino ad incrociare gli occhi del non morto, visibilmente dispiaciuta per non essere riuscita ad eseguire l'ordine impartitogli. Aveva addirittura le lacrime agl'occhi, ma forse la causa di quello era da attribuire alla violenza appena subita.
    M-M-Mi dispiace... Mi perdoni padrone...
    Provò a scusarsi con tutto il cuore, sperando che quelle parole più il suo sguardo da cucciolo bastonato potesse convincere il non morto ad essere più gentile da lì in avanti. Ma si sa, gli zombie non sono certo conosciuto come gente di buon cuore, e Thresh in particolare sembrava proprio non averne.

     
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    Thresh e Lorelei erano sulla stessa lunghezza d'onda, l'importante era divertirsi e magari farlo anche portando al limite i propri corpi. Morire non aveva senso, lui c'era stato dall'altra parte ed era una palla assurda, quindi anche le vittime facevano molta più scena da vive che non da morte. Questo non significava che si sarebbe trattenuto, ma che non avrebbe provato ad uccidere nessuna delle due era certo. In ogni caso, com'era prevedibile e soprattutto premeditato, Sapphire non riuscì assolutamente a raccogliere tutto quello sperma specialmente dopo essere stata quasi soffocata da un affare del genere, non il migliore dei modi per andarsene e questo non l'avrebbe di sicuro incoraggiata a portare a termine quel lavoro.
    Che disgrazia, guarda quanto prezioso seme sprecato... mi hai deluso Sapphire, sono davvero molto deluso...
    Lasciò andare la presa sulla sua ciocca di capelli e probabilmente l'avrebbe lasciata cadere a terra dato che stanca com'era non sarebbe stata in grado di tenersi su con le sue sole forze. Ed era quello che voleva, in modo che ricadesse sulla pozza di sperma che lei stessa aveva lasciato, invitandola a ripulire ciò che non era stata in grado di tenere per sé.
    Pulisci il tuo vergognoso fallimento e forse ti perdonerò. E mentre tu ti redimerai augurati che la tua maestra sia così gentile nei tuoi confronti da distrarmi sufficientemente...
    Dicendo questo sollevò il suo sorriso verso Leorelei, invitandola ad avvicinarsi facendole un lento cenno con le dita della mano destra. Era finalmente giunto il suo turno e affiancando la sua dolce assistente sicuramente avrebbe fatto un lavoro anche superiore. Il grosso affare pulsante di Thresh, più eccitato di prima grazie a Sapphire, se ne stava in piedi davanti a lui, eccitato come non mai e leggermente divaricato sulla punta grazie al trattamento della giocane dragonica.
    Adesso tocca a te mia cara, la tua allieva non è stata male, si è solo tradita sul finale... immagino che tu possa fare anche di meglio, non è così?
    Adesso era tutto nelle sue mani. A dirla tutta, al 90% delle possibilità, Thresh avrebbe punito in ogni caso Sapphire, ma restava il fatto che col giusto incoraggiamento Lorelei potesse offrirgli qualcosa di nuovo ed incredibilmente stimolante, al punto da fargli dubitare della sua posizione id padrona. Fin dove arrivavano le abilità di una succubus? Thresh non aveva mai fatto quell'esperienza e non vedeva l'ora di scoprirlo.
     
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    Finalmente libera. Con un gesto decisamente poco gentile e aggraziato, il non morto lasciò andare i capelli della sua piccola schiava, facendola ricadere in quella pozza di sperma che lei stessa aveva vomitato in un disperato tentativo di riprendere fiato e sopravvivere. Sebbene fosse per metà un drago, non aveva abbastanza forze per potersi reggere in piedi e così cadde miseramente in quel lago di fluidi bianchi, facendo un tonfo decisamente poco rassicurante. Come era prevedibile Thresh decise di concedere alla giovane draconica il suo perdono per quel penoso fallimento, a patto però che riesca a bere tutti i suoi succhi, senza lasciarne nemmeno una goccia. Il tempo concessogli per eseguire il nuovo ordine dipendeva da quanto tempo la sua maestra ci avrebbe messo ad intrattenere il suo nuovo amico. In pratica gli aveva passato la palla, adesso era la succube quella che doveva tenere compagnia al professore. A sentirsi chiamare in causa la succube sfoggiò uno dei suoi sorrisi migliori, ne troppo provocatorio ne troppo innocente.
    Con molto piacere.
    Si avvicinò al non morto senza fare troppe storie, lasciando andare per terra i vestiti che fino a quel momento teneva stretti in mano, riacquistando le sue sembianze da succube che poco prima aveva abbandonato. A differenza della sua giovane assistente lei non aveva niente da nascondere, e anzi tutto ciò che aveva lo metteva in bella mostra avvicinandosi in maniera sensuale a Thresh. Gli era stata data carta bianca, poteva fare di lui quello che voleva a patto che riuscisse a fargli provare piacere. Non poteva esserci occasione più ghiotta per lei. In realtà c'era sempre stato un qualcosa che avrebbe sempre voluto fare, ma che per un motivo o per l'altro non ci era mai riuscita. Adesso che il corpo del suo partner era "adatto" per, poteva fare questo piccolo esperimento in tutta serenità.
    Sai, c'è sempre stata una cosa che ho sempre voluto provare, ma che alla fine non sono mai riuscita a fare. Non ti dispiace se ti utilizzo come cavia, vero? Dopotutto hai detto che a te piace il dolore, o sbaglio?
    Mentre diceva queste parole Lorelei si sarebbe seduta a cavalcioni sulle gambe del non morto, pronta per dare il via al suo esperimento. Non aveva fatto alcuna penetrazione, ne aveva ancora toccato con una singola parte del suo corpo il grosso e pulsante membro di Thresh. Era come se lo stesse tenendo sulle spine, pronta in ogni momento a dare il via al suo gioco.
    Cominciamo.
    E mentre lo disse la sua coda si sarebbe subito fiondata su quell'asta di carne, avvolgendola alla base più stretta che poteva, al punto che il non morto avrebbe sicuramente cominciato a sentire del dolore. Ma non era quello ciò che la perversa succube aveva in mente. Il bello doveva ancora cominciare. Nella sua breve prestazione la piccola Sapphire, attualmente impegnata a ripulire il pavimento da tutto lo sperma che poco prima aveva rigurgitato, si era destreggiata in una delle pratiche che la sua maestra Lorelei gli aveva insegnato e che aveva appreso più che bene: la stimolazione dell'Uretra. Una pratica molto semplice, che il più delle volte faceva letteralmente impazzire gli uomini, e che Thresh pareva aver apprezzato non poco quando l'aveva praticata la piccola draconica. Adesso la direttrice voleva riproporre tale pratica, solo con una piccola variazione: al posto della lingua ad insinuarsi dentro lo stretto anfratto del non morto ci sarebbe stata la lunga e affilata coda della succube. Di certo infilare in quel buchetto un oggetto acuminato e tagliente come la sua coda non era una passeggiata. A meno che non fosse insensibile al dolore, e dalle reazioni mostrate poco prima non lo sembrava affatto, avrebbe sentito un grande dolore attraversargli tutto il corpo, incrementato ad ogni movimento che la succube eseguiva spacciandolo per massaggio. Di certo una pratica del genere non poteva provarla su un semplice essere umano, sarebbe stato qualcosa di assolutamente controproducente. Ma se come affermava a lui il dolore piaceva allora non ci sarebbero stati troppi problemi. E poi male che vada se lo sarebbe riaggiustato in seguito. In fondo era uno zombie, no?
    Allora? Ti piace questo tipo di massaggio?

     
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    Lorelei partì con le migliori presentazioni, tornando alla forma demoniaca che Thresh aveva imparato ad apprezzare, e lo fece in maniera seducente, senza tradirsi un solo istante. Non poteva nasconderlo: lo sguardo del non morto era languido e voglioso, ma perché negare? Solo per apparire più forte o superiore? No, aveva già tutto ciò che gli interessava, non serviva aggiungervi ulteriore orgoglio personale. A differenza di poco prima non avrebbe permesso alla sua smania di rispetto di mettersi in mezzo a lui e il piacere assoluto. Si gustò la scena di Sapphire che iniziava ad eseguire il suo ordine, o almeno fino a che Lorelei non salì su di lui a cavalcioni, attirando su di sé tutta la massima attenzione. La reazione del non morto alle sue parole fu scontata quanto naturale, e proprio come il cliente risponde ad una domanda semplice come un "vuole dell'acqua", eccolo accettare qualsiasi esperimento con estrema sagacia.
    Stupiscimi.
    E lo fece. Potete scommetterci se lo fece. Nel momento in cui Lorelei circondò il suo affare con la coda il non morto strinse i pugni delle mani ed ebbe uno spasmo, aveva una forza decisamente niente male anche in quel sottile punto di equilibrio, e bastava a stringergli l'asta tanto bene quanto farebbero un paio di forzute mani. Lo strinse, e questo gli provocò dolore, ma niente che non potesse venir convertito in puro piacere, e il risultato fu un sorriso ancora più ampio del normale. Ma a quel punto non era ancora impressionato, anzi pensava che Sapphire era stata perfino più audace di lei da un certo punto di vista, ma si sbagliava di grosso perché Lorelei voleva puntare oltre le stelle, spingersi verso i limiti che i normali umani non potevano sopportare, e questo riusciva a mandare in estasi Thresh più di ogni altra cosa: spingersi oltre. Sentì la sua punta sfiorare il foro di uscita ampiamente stimolato dalla dragonica, capì subito cosa voleva fare e sgranò gli occhi: no non era uno sguardo vacuo di sorpresa, era il tipico sguardo che il tuo capo ti lancia nel momento in cui diventa impaziente di vedere eseguito quell'ordine. Quello sguardo spalancato e quasi vacuo, se non fosse stato per l'ampio sorriso che lo circondava, serviva soltanto a non farla esitare un secondo di più.
    Ohh cazzo... questo è veramente notevole!
    La sua reazione fu esagerata, non poté fare a meno di scuotere le spalle lasciandosi andare il principio di una risata soddisfatta, mascherata abilmente tra i gemiti lussuriosi e profondi provocati da quella stimolazione semplicemente oltre ogni aspettativa. La coda di Lorelei andava sempre più a fondo spalancando il suo grosso affare che divenne ancora più gonfio se possibile, gli piaceva da impazzire ma i suoi non erano i gemiti del classico uomo colmo di lussuria: da quel petto muscoloso uscivano gemiti cavernosi, sembravano quasi i sussulti di un demone intrappolato nella prigione più bassa e vuota del castello, mentre ad intervalli irregolari ecco che saliva un principio di risata. Si perché il piacere non andava mai da solo e subentrava sempre il divertimento... e un piacere così intenso equivaleva ad un altrettanto intenso divertimento.
    Sai davvero come sorprendere un non morto, hai il mio rispetto Lorelei... sei riuscita a stupirmi, ma adesso mi hai anche viziato.. .devi mantenere alti questi standard.
    Thresh spalancò un sorriso quasi deforme che riprese a ridacchiare quasi subito: le sue gambe si allargarono come per darle carta bianca su come continuare, ma avrebbe dovuto farlo senza la parte superiore del suo corpo, perché Thresh non era un master passivo... afferrò con forza i suoi seni ,stringendoli saldamente tra le mani, stringendoli così forte che se fossero stati palloncini di sangue sarebbero giàa esplosi. Li tirò a sé, e prese ad assaggiarli. Le sue leccate non erano delicate e attente, non la stavano stimolando... la stavano assaggiando. Come se da un momento all'altro dovesse azzannarla, Lorelei sentiva chiaramente i denti del non morto accarezzarle la carne, impazienti. Con la prospettiva di essere sbranata in qualsiasi momento avrebbe mantenuto la concentrazione? Per il momento aveva fatto guadagnare tempo a Sapphire... ma Thresh non l'aveva dimenticata. Nossignore...
     
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    A quanto pare il suo esperimento piacque al non morto più di quanto Lorelei potesse sperare. Non mentiva sul fatto di essere anche un masochista, a lui piaceva il dolore e la sofferenza in tutte le sue forme, non importa se lo dava o lo riceveva. Che fosse una caratteristica dei non morti quella di sentirsi vivi attraverso la sofferenza? Forse più avanti si sarebbe messa ad indagare su questo aspetto, ma per il momento aveva ben altro da fare. Dopo aver massaggiato un po' la parte iniziale dell'Uretra, quasi fosse un antipasto per vedere la reazione di Thresh, la succube decise di farsi avanti, e cominciare ad andare giù lungo tutta l'asta, o almeno finché poteva. Per fare male faceva decisamente male, e sicuramente più di quel che lei potesse immaginarsi. Eppure il non morto godeva, godeva come non mai, ancora di più che dell'esibizione della piccola Sapphire, che a confronto sembrava un puro e casto bacetto sulla guancia.
    Sembra che il mio esperimento ti piaccia. La cosa mi rende assai felice.
    Ed era vero. Essendo una succube poteva provare piacere attraverso ogni tipo di pratica sessuale, anche le più umilianti e perverse, e anche se le sue intimità non erano ancora state toccate, era già completamente bagnata e pronta per qualsivoglia tipo di gioco che il non morto avrebbe potuto proporgli. Deformazione razziale? Potete dirlo forte. La giovane Sapphire stava ancora cercando di ripulire tutto il pavimento dallo schifo che lei stessa aveva creato in combutta con il suo padrone non morto. Ci avrebbe messo del tempo, quindi i due perversi amanti avevano tutto il tempo per godersi i loro giochetti. Con violenza Thresh prese a mordere e a strizzare i prosperosi seni della succube, quasi stesse cercando di staccarglieli. Se non fosse stata una succube probabilmente avrebbe cominciato a gridare dal dolore, ma le cose non andarono così. Non era una masochista, ne era particolarmente incline a farsi del male da sola, ma quando il professore zombie prese a mordergli le sue due protuberanze la direttrice non poté trattenersi dal tirare un gemito di piacere. Finalmente qualcuno che gli donasse il Piacere con la P maiuscola. Lì in quell'ospedale non aveva incontrato altro che dottori che tutto erano capaci a fare meno che soddisfare una donna. Per la prima volta poteva sfogarsi sul posto di lavoro come diceva lei, e lo stava facendo in grande stile, con un personaggio che non si incontra tutti i giorni. Adesso però non era il momento di stare a crogiolarsi nel piacere. Thresh gli aveva chiesto di mantenere alti gli standard, ma sfortunatamente per lui quella con cui stava giocando non era una bambola gonfiabile. Anche se in quel momento era sottoposta al professore zombie rimaneva pur sempre una persona dalla mentalità libera, a cui piaceva agire di testa propria senza seguire delle regole precise, specialmente sopra le coperte. A lei piaceva giocare, e un'altro gioco avrebbe proposto al suo compagno non morto. Utilizzando i suoi poteri la succube creò nelle sue mani due lunghe catene rosee, una delle quali si sarebbe indirizzata in mezzo alle gambe del non morto. L'obiettivo era più che scontato, penetrarlo con quell'acuminato coltello che c'era alla cime della catena e stimolargli il retto con lo stesso metodo che stava utilizzando per la sua asta di carne, magari mettendosi anche a "punzecchiare" la prostata del non morto.
    Dimmi... ti piace? Ti piace così tanto... il dolore?
    Le due frasi vennero regolarmente interrotte da dei gemiti di piacere, i quali uscivano senza sosta dalle labbra di Lorelei. Il non morto era irruento come non mai, al pari di quei demoni che fin troppo spesso si trovano nei meandri della Città di Dite. Doveva fare qualcosa per cercare di calmarlo. Mentre la prima catena esplorava lo stretto anfratto anale dello zombie, l'altra si sarebbe indirizzata verso il camice della donna, casualmente gettato a terra poco prima di mettersi a cavalcioni su Thresh. In breve tempo sarebbe ritornato indietro portandosi appresso una piccola scatoletta scura, dentro la quale la succube ci teneva i suoi "giocattoli" più preziosi. Era arrivato il momento di proporre al non morto un altro gioco, questa volta più tranquillo del precedente, ma di certo non meno rischioso.
    Che ne dici se facciamo un altro gioco? Questa volta facciamo qualcosa di più semplice ti va?
    Una volta ottenuta l'attenzione del non morto, avrebbe esposto la sua idea in poche e semplici parole.
    Devi solo dirmi un colore e un numero da zero a nove. Se sarai fortunato potresti ricevere un bel premio.
    Lo disse con il sorriso sulle labbra, sperando che il suo compagno la trovasse altrettanto interessante. Di spiegazioni non ne avrebbe date altre, anche perché sennò non ci sarebbe stato tutto inutile. Il bello di quel gioco era non sapere cosa sarebbe successo in seguito.

     
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    Era una stimolazione nuova, non che si fosse trattenuto dal provarla personalmente, ma in compagnia e con la coda di una succube era tutta un'altra cosa. Decisamente tutta un'altra cosa. Sentiva il suo grosso affare riempirsi proprio come se stesse per esplodere di nuovo in un potente orgasmo, la carne si dilatava enormemente e sentiva l'estremità della coda penetrarlo come una lancia affilata, spalancando sempre di più un'intimità che non doveva essere violata in quel modo. Ma che senso aveva porsi dei limiti? Una volta morto non aveva più importanza giusto o sbagliato, doloroso o meno, e più Lorelei andava a fondo più il sorriso di Thresh si allargava, lasciando uscire quei cavernosi versi di piacere votati unicamente a spronare la succubus ad andare avanti come chiaro segno di piacere. Non contenta, si precipitò subito ad utilizzare i suoi poteri per amplificare il piacere e rendere il tutto ancora più interessante: la prima catena si infilò nel suo antro anale, già stimolato a dovere dalla piccola Sapphire e quindi perfettamente in grado di ospitare quello strumento, mentre l'altra recuperò "l'attrezzatura" di Lorelei per proporre il prossimo gioco. Ma Thresh non voleva rimanere passivo per tutto il tempo, specialmente ora che si trovava in una situazione tanto eccitante, e mentre entrambi i suoi buchi venivano stimolati, con un lungo sospiro di piacere, iniziò a rispondere a Lorelei con finta disinvoltura, iniziando a fare la sua parte...
    Facciamo... rosso come il sangue che tanto adoro... e due, come le mie adorate nuove compagne di giochi.
    Mentre diceva questo, uno degli spuntoni sul bracciolo destro del suo trono prese ad allungarsi e assottigliarsi lentamente, come se fosse un chiodo che veniva tirato fuori dall'asse in sui si trovava. Thresh lo impugnò con la mano destra, mentre la mancina ancora si occupava del seno di Lorelei, stimolandolo energicamente. Quando lo tirò fuori dalla macchina la punta si arrotondò leggermente, quanto bastava per non diventare un arma ma rimanendo perfettamente sottile così da potersi infilare in ogni genere di anfratto. Non era particolarmente lungo, ma sembrava ingobbito ogni pochi centimetri, ricordava vagamente uno di quei stimolatori di plastica per le sessioni anali composti da tantissime palline una dietro l'altra, ma era decisamente troppo piccolo per poter stimolare un sedere a dovere. Ma questo non era per il suo sedere.
    Ma prima... sei troppo concentrata: rendiamo il gioco più interessante.
    Lorelei era sopra di lui a cavalcioni, non c'era nessuna penetrazione in corso ma Thresh vedeva chiaramente le sue intimità a disposizione, totalmente alla mercé del non morto. Così senza esitare indirizzò il piccolo strumento metallico verso la sua intimità, ma se in un primo momento sembrava volerla penetrare come n normale pene, presto Thresh la indirizzò molto più verso il clitoride, come se fosse alla ricerca di un anfratto ancora più stretto. Con quel piccolo strumento il suo obbiettivo non era l'utero di Lorelei... ma la sua uretra, proprio come lei stava stimolando quella di Thresh, anche lui voleva ricambiarle il favore. Ecco perché quello strumento era così piccolo... per ora. Thresh attese che il messaggio fosse recepito, ma prima di passarle di nuovo la palla portò a termine il colpito di quella piccola asta metallica che iniziò a penetrarla gradualmente, curva per curva in quell'intimità proibita, poi quando fu quasi completamente dentro dall'estremità rimasta fuori si materializzarono delle piccole fauci metalliche, a metà tra un morsetto e le chele di un granchio, che si avvinghiarono con forza intorno al clitoride di Lorelei così da non poter essere staccate da lì e continuare la stimolazione. Adesso che anche lui aveva fatto la sua parte, Thresh allargò il suo sorriso, lasciando che Lorelei continuasse.
     
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    Due rosso. Sfortunatamente quella scelta da Thresh non era una accoppiata vincente, anzi per come erano fatti loro era praticamente inutile. La succube guardò il non morto visibilmente delusa. Sarà anche stato un bravo combattente, ma come giocatore d'azzardo era decisamente pessimo. Però adesso che aveva proposto quel gioco doveva concluderlo per non deludere il suo nuovo compagno di giochi. Aprì la scatoletta che aveva recuperato dalla tasca del suo camice, rivelando al suo interno un intero set di pillole di ogni genere e colore. A lei piacevano molto quei farmaci, perché semplicemente ingerendole potevi cambiare completamente le carte in tavola, dando anche la possibilità di creare giochi erotici che nemmeno una succube sarebbe stata in grado di fare. Non sapeva se e quanto piacessero quelle pillole al non morto, ma in ogni caso aveva deciso lui di stare al suo gioco, e volente o nolente avrebbe accettato il suo "regalo".
    Sei davvero un pessimo giocatore, lo sai?
    E mentre diceva quelle parole avrebbe tirato fuori una delle sue tante pillole, ed per l'esattezza una di colore rosso. Adesso si capiva il perché di quella strana domanda. Anche se indirettamente aveva lasciato a lui il potere di decidere quale pillola uno dei due avrebbe preso, senza però dargli troppo potere. Una scommessa bella e buona che purtroppo avevano perso entrambi. Senza dire altro si infilò quel farmaco in bocca, senza però ingoiarlo. Dopotutto non era destinata a lei quella medicina. Non appena Thresh smise di giocare con i suoi seni, la succube gli avrebbe messo le mani in faccia, indirizzandolo verso le sue carnose labbra. Un bacio lussurioso e selvaggio quello che Lorelei regalò al suo amico non morto, carico di passione e perversione. Ma non era per saggiare la saliva di uno zombie che aveva preso a baciarlo. Giocando un po' con la lingua fece in modo che la pillola che sei era infilata poco prima in bocca andasse senza troppi problemi nella gola del suo amichetto. Gliel'avrebbe fatta ingoiare, che lui lo volesse o no. Erano le regole del gioco ad imporglielo, e non poteva sottrarsi ad esse. Una volta che il professore ebbe ingurgitato quella pasticca, la succube staccò le sue labbra da quelle del compagno, rimanendo attaccate solo da un filo di bava.
    Non avrà molto effetto su di te, ma spero che apprezzerai comunque il mio regalo. Peccato però, avremmo potuto divertirci molto se fossi stati più fortunato.
    Però adesso era troppo tardi per ripensarci. Il loro piccolo gioco fatto esclusivamente di stimoli e torture sarebbe continuato lo stesso, ma questa volta con una piccola aggiunta da parte del non morto. Lui non era un masochista completo, nelle sue vene scorreva anche il sangue di un vero e proprio sadico. Utilizzando i poteri suoi e della sua sedia trasformò uno delle spine di cui era formato il trono di Thresh in una specie di vibratore anale, molto lungo e fatto interamente di piccole palline nere. Un giocattolo erotico che si sarebbe insinuato quasi subito nell'intimità della succube, ma non nell'orifizio principale. Il suo obiettivo era l'altro buchino anteriore: l'uretra. I romani dicevano "Occhio per Occhio, Dente per Dente", ed era proprio quello che stava succedendo in questo momento. Se Lorelei si era messa a giocare con il buco proibito del non morto, adesso era lui a giocare con quello della perversa direttrice. E come ciliegina sulla torta all'estremità di quel piccolo giocattolo c'era una specie di chela che si aggrappò dolorosamente al suo clitoride. Una sensazione magnifica, unica a dirla tutta. Non era la prima volta che giocava con quel suo anfratto proibito, ma di certo questa era la prima volta che godeva in quel modo. Doveva ammetterlo, giocare con Thresh si era rivelato più interessante del previsto. Aveva molta più esperienza di quanto non sembrasse a prima vista, anche se non era ancora al livello di una succube. Dopotutto la lussuria è il loro dominio, loro sono nate per quello. Il gioco doveva andare avanti, e per continuare voleva fare un'altro piccolo esperimento, decisamente molto più pericoloso di quello di prima, ma contava di riuscire a far eccitare il non morto in qualche modo. Se il suo primo esperimento era un tabù per gli esseri umani il secondo gioco che aveva in mente non doveva nemmeno esistere tanto era pericoloso. Fortuna che il suo compagno di giochi era già morto, sennò con quel nuovo esperimento che la succube voleva mettere in atto sarebbe morto di sicuro.
    Sai, sono curiosa. Voglio vedere fino a che punto uno zombie può provare piacere dal dolore. Non ti dispiace se ti utilizzo come cavia, vero?
    Non attese nemmeno una risposta che lanciò la sua seconda catena in direzione dell'ano già violato dalla sua gemella. Anche lei voleva unirsi alle danze, ma in maniera dolorosamente diversa. Se la prima si era fermata a fare avanti e indietro violando dolorosamente il sedere del non morto come un normale giocattolo erotico, la seconda si sarebbe spinta decisamente troppo oltre. Proseguì la sua strada imperterrita, seguendo tutto il percorso tracciato dall'intestino di Thresh fin dove gli era possibile, nel tentativo di raggiungere la fine del percorso e uscire fuori dalla bocca del professore zombie. La catena era lunga, ma c'era il rischio che non lo fosse abbastanza per percorrere tutto l'apparato del non morto. Cosa fare in quel caso? Semplice. Creare delle "scorciatoie" bucando letteralmente le pareti intestinali di Thresh. Chissà se questa nuova esperienza era di suo gradimento? Di certo era qualcosa di innovativo e originale, ma allo stesso tempo tremendamente doloroso.

     
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    Il gioco di Lorelei si rivelò poco fruttuoso, Thresh vedeva spesso quelle pillole utilizzate dai suoi studenti a scuola e quando capì del grosso errore che aveva fatto rimase piuttosto interdetto. Ma la cosa che più gli fece storcere il naso fu il fatto che Lorelei gli diede quella pillola rossa lo stesso. Cosa diavolo se ne faceva uno zombie di una pillola per diventare forte quanto un combattente? Lui lo era già!
    E tu sei una pessima vincitrice.
    Sbuffò rumorosamente, affondando una mano nella scatola appena aperta da Lorelei col preciso scopo di afferrarne quante più possibile, a caso. Rimaneva sempre lui quello che dettava le regole in quel momento, non aveva nessun interesse a seguire le iniziative di Lorelei alla lettera, quindi si limitò ad afferrarne un pò, mentre la sadica dottoressa riprendeva i suoi esperimenti sul corpo del non morto. Due catene si insinuarono nel suo corpo, partendo dal sedere, bucando lo stomaco e qualsiasi altro ostacolo per poter uscire direttamente dalla bocca. La sensazione che provò Thresh nel sentire il proprio corpo completamente perforato da parte a parte ma sopratutto usando la via lunga, non quella diretta in orizzontale, fu semplicemente indescrivibile. Lorelei aveva sicuramente talento come torturatrice e le fece capire il suo entusiasmo nel preciso istante in cui le due catene uscirono dalla sua bocca, dove l'espressione del non morto si deformò in qualcosa di estremamente perverso e voglioso. Poi, mentre il suo grosso affare pulsava violentemente, eccitato come non mai, le mani si strinsero sui braccioli del trono di spine, lasciando che il non morto iniziasse una lunga e divertita risata di piacere.
    Ooohhh che nostalgia... questo mi riporta alla mente le notti passate a guardare quei meravigliosi film sul cannibalismo violento... e tutte le volte che l'ho messo in pratica...
    Ovviamente non poteva eruttare come un fiume in piena, ma Lorelei capì subito che quel grosso cazzo stava godendo quando capì che la sua coda iniziava a starci larga lì dentro, avvolta da abbondanti quantità di densissimo sperma che fuoriuscì lentamente da quel buco stimolato all'inverosimile, fino a colare verso il basso per tutta l'asta di carne tutt'altro che arresa. Incredibile come Thresh riuscisse a parlare con due catene che gli uscivano dalla bocca, ma da un certo punto di vista era molto, molto allenato...
    Mi dispiace interrompere questo tuo esperimento, ma vorrei passare a qualcosa di più interessante e soprattutto riprendere il controllo... anzi sai cosa? Te lo ordino di toglierti dalle palle e di inginocchiarti davanti a me... anche tu Sapphire.
    Preso dall'entusiasmo si stava quasi scordando il suo ruolo in quella situazione, ma non vi avrebbe rinunciato per niente al mondo. Lorelei aveva dimostrato di essere notevole, estremamente capace e curiosa, sicuramente il tipo di Thresh, ma adesso toccava a lui mostrare alle ragazze di cosa era capace e con le pillole che stringeva tra le mani di sicuro sarebbe riuscito a raggiungere quello scopo...
     
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    Diceva che era una pessima vincitrice, ma a conti fatti era lui quello che aveva perso miseramente a quel suo piccolo gioco e non lei. Il divertimento stava proprio nel rischio. Nessuno sapeva quale pillola sarebbe uscita fuori, ne chi dei due avesse dovuto ingerirla. Aveva perso lui avevano perso entrambi. Però il non morto non sembrò affatto contento di come era finito quel loro gioco, esattamente come lo era Lorelei. Avrebbe dovuto pensare ad un altro gioco da fare in modo da ammazzare la noia, ma prima che lei potesse proferir parola il suo compagno di giochi afferrò di prepotenza la sua preziosa scatoletta, sfilando diverse pasticche prese puramente a caso. Inutile dire cosa aveva in mente, era più che scontato. La succube non si oppose minimamente al suo momentaneo padrone, più perché era curiosa di sapere cosa avesse in mente che per sottomissione. Continuò con il suo esperimento, infilando la seconda catena nel deretano di Thresh, facendogli percorrere tutto l'apparato digerente fino a fuoriuscire dalla bocca. Uno spettacolo meraviglioso sotto certi punti di vista. Non era la tipa da fare certe pratiche così estreme, ma almeno una volta nella vita voleva provarle, e dato che gli era stata data l'occasione non poteva di certo tirarsi indietro. La cosa che però sorprese di più la direttrice fu che anche con le corde vocali ostruite dalla catena lo zombie riusciva ancora a parlare, anche se con voce completamente deformata. A quanto pare i suoi sadici esperimenti da Dottoressa Frankenstein piacquero decisamente molto al non morto, facendole capire a che livello il suo masochismo poteva arrivare.
    Sei davvero fantastico, lo sai. Anche in queste condizioni riesci comunque ad eccitarti. Devo farti i complimenti però, seri riuscito a raggiungere dei livelli di masochismo che forse nemmeno una succube sarebbe stata in grado di raggiungere.
    A quel punto Lolelei poté chiaramente sentire l'asta di carne che già da un po' di tempo stava penetrando pulsare come non mai. Il suo amico aveva quasi raggiunto il limite, e forse lo avrebbe già superato se non fosse per la sua coda che teneva ben salda la base, facendo in modo che non potesse uscirne nemmeno una goccia. Adesso però era combattuta. Il suo obiettivo era quello di far eiaculare il non morto il più possibile, impedendogli di sfogarsi fino a che le palle non gli sarebbero letteralmente esplose, ma dall'altra parte era curiosa di sapere cosa Thresh aveva in mente di fare con quelle pillole. Dopo averci pensato per qualche secondo decise di seguire la seconda strada, allentando la presa con la coda quel che bastava per far uscire il denso sperma del non morto. La sua coda era ancora lì dentro, e in men che non si dica venne completamente ricoperta dei fluidi del suo compagno di giochi. Lentamente, tirò fuori la sua coda dall'asta di carne dello zombie, portandosela poi alla bocca in modo da poter leccare tutto quel prezioso seme. Era davvero gustoso, e il fatto di provenire da una persona morta rendeva il tutto più saporito.
    Davvero squisito. Grazie per il pasto... padrone.
    L'ultima parola la disse con un tono decisamente divertito, quasi si fosse abituata a quel loro piccolo gioco dei ruoli. Il non morto gli ordinò di staccarsi da lui e di inginocchiarsi davanti ad esso. Un ordine a cui Lorelei non poteva rifiutare, anzi era meglio dire che non voleva rifiutare. Quel gioco gli piaceva troppo e rovinarlo controbattendo quell'ordine sarebbe stato controproducente. Avrebbe fatto sparire le sue due catene, eseguendo quell'ordine senza proferir parola, semplicemente guardandolo curiosa. Anche la piccola Sapphire era stata chiamata in causa, che per la cronaca non era nemmeno arrivata a metà del suo operato. Si era fermata, non ne poteva decisamente più. Il fatto di essere l'allieva di una succube non significava che ne avesse acquisito i poteri, anzi era l'esatto contrario. Non sarebbe mai riuscita ad ingoiare altro sperma senza rischiare di doversi fare una lavanda gastrica, e non ci teneva affatto a farsene fare una. L'unica sua sfortuna era di essere capitata in mezzo a due persone che potevano continuare a giocare all'infinito, mentre lei se resisteva per mezzora era già un miracolo. Ecco cosa succedeva quando una persona "normale" veniva messa insieme a dei mostri del sesso come la sua maestra e il suo padrone. Provò a rialzarsi, mettendosi in ginocchio come gli era stato ordinato. Fece un po' di fatica, ma alla fine riuscì ad eseguire quell'ordine.
    C-Che cosa desidera... padrone...?
    Fece quella domanda con voce roca, mettendo in bella mostra tutta la fatica accumulata. Dopo quel tremendo lavoro di bocca era già esausta, sebbene nelle sue vene scorresse il sangue di un drago. Però la fortuna non gli avrebbe sorriso, e lei lo sapeva bene. Che i giochi abbiano finalmente inizio!

     
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    A differenza di Sapphire, Lorelei si rivelava decisamente più impegnativa, se la dragonica era già esausta la sua maestra si stava chiedendo quando avrebbero iniziato a fare sul serio. Il dilemma di Thresh non era quale delle due accontentare prima, ma cercare di tenersi in equilibrio. sapeva di poter soddisfare Lorelei a dovere, ma non poteva ignorare Sapphire, tuttavia se fossero andati avanti come due mostri del sesso come loro non avrebbe potuto mantenere la sua promessa di non arrecare danni significativi alla piccoletta... oh che dilemmi esistenziali, perché è così difficile farsi nuovi amici, mentre ucciderli è talmente semplice? Quei pensieri lo fecero ridacchiare divertito, mentre il suo organismo lentamente ricettava le catene di Lorelei e gli organi si "ricucivano". Non che la sensazione di "trapassato" fosse maligna, ma rischiava di compromettere le sue prestazioni e questo non andava bene. Vedere quelle due schiave affamate di sesso in ginocchio davanti a lui gli fece riprendere il vigore necessario, e mentre la sedia irta di spine scompariva, lui si destava lasciando che il suo lacero cappotto nero scivolasse alle sue spalle, senza però cadere, un pò come se fosse rimasto impigliato in chissà quale misteriosa forza invisibile. Nel mentre lasciava scivolare nelle sue tasche le pillole precedentemente prese, in modo da averle sempre a disposizione. Il grosso affare eccitato e stimolato a dovere di Thresh sovrastava le due donne come a volersi mettere in una posizione di rilievo in confronto a loro, la sua uretra ancora dilatata a dovere, la sua pelle ancora sporca di sperma e infine la grossa sacca che conteneva i testicoli del non morto più gonfia che mai. Aveva seriamente voglia di fotterla alla grande. Utilizzandolo come uno scettro del potere, Thresh afferrò il suo grosso affare portandolo sulla guancia di Lorelei, comandandola tramite il suo sesso, sbattendoglielo contro la pelle e le palpebre con movimenti decisi ma lenti.
    Ho voglia di fottere qualche bel culo, ed entrambe siete messe molto bene. Ma credo che inizierò dalla tua aiutante quindi... preparala: sbattile la faccia a terra sulla vergogna che ancora non ha cancellato e alza i suoi dolci fianchi verso di me. Le farà molto male, questo non posso evitarlo, quindi devi tenerla bene per dare soddisfazione al tuo padrone... e se farai la brava ne avrai anche tu... ma molto, molto di più.
    Ridacchiò divertito, passando infine la punta in mezzo alle labbra della succube ma ritirando subito dopo il suo grosso cazzo, in modo da non darle ulteriori soddisfazioni. Ora doveva ubbidire, ma arrivati a quel punto Lorelei doveva sapere che Thresh manteneva sempre le promesse fatte... non l'avrebbe delusa affatto. Ora doveva limitarsi a compiere il suo dovere, seguire gli ordini del suo padrone. Perché lo stava facendo fare a lei? Semplice... perché l'attesa avrebbe accresciuto la paura di Sapphire... se un mero cazzo in gola l'aveva sconvolta così tanto, cosa avrebbe fatto con quell'affare dritto nel suo culetto, lungo quasi quanto tutta la sua altezza? Solo un attenta analisi medica ce lo avrebbe confermato, e nessuno poteva intromettersi nella sala operatoria di Thresh...
     
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    Anche dopo quella piccola sessione di preliminari estremi Thresh era pieni di vigore e voglia di giocare con le sue nuove schiavette. Non poteva aspettarsi niente di meglio da un non morto. Non avendo più i limiti di un essere vivente poteva non stancarsi mai e non subire ingenti danni alle parti intime. Davvero il migliore dei giocattoli che una donna potesse desiderare. Doveva averlo. A casa sua aveva collezionato diverse specie tra quelle conosciute al mondo, come ad esempio la piccola Sapphire, rappresentante dei draconici a Villa Grimoire, ma di zombie non ne era mai riuscita ad incontrare nemmeno uno. Doveva in qualche modo rimediare, magari lui sapeva indirizzarla in qualche posto dove poteva "comprare" un non morto come lui. Sarebbe diventato la sua bambola gonfiabile vivente, e gli avrebbe fatto fare le cose più disparate. Le gemelle ne sarebbero di sicuro entusiaste. Ma tornando alla realtà, il professore zombie era ancora pieno di vita, e per dimostrarlo cominciò a strusciarlo sulla guancia di Lorelei. Che odore sublime. Avrebbe voluto prenderselo tutto e giocarci fino allo sfinimento, ma in questo momento era lei a dover fare la parte della sottomessa. Seh, come no. Con la premessa di un bel premio a lavoro completato, Thresh ordino alla sua perversa schiava sessuale di preparare la sua assistente per una bella inculata con i controfiocchi. E come poteva rifiutarsi. Certo, lo avrebbe fatto a modo suo, ma un ordine era pur sempre un ordine.
    Come desidera padrone.
    Una volta che la grossa e pulsante asta di carne del non morto si staccò dalla sua guancia, la succube si alzò in piedi, ma non andò subito dalla giovane draconica. Prima doveva fare qualcosa.
    Però se non ti dispiace faccio a modo mio. E già che ci sono mi riprendo queste.
    E senza dire altro strappò di mano allo zombie la scatoletta contenente le sue pillole, con la stessa prepotenza con cui lui gliele aveva rubate poco prima. L'ordine era di sottomettere la piccola Sapphire, non aveva specificato il come. Gli era stata data carta bianca, così avrebbe agito come meglio credeva o desiderava. Un brivido di terrore salì lungo la schiena della malcapitata ragazzina. Non sapeva se avere più paura di ciò che stava per fargli il suo padrone non morto o per l'idea malsana che con tutta probabilità era passata per la mente della sua maestra. Entrambe le prospettive erano terrificanti, ma per ora forse la cosa di cui preoccuparsi maggiormente era il dover ospitare qualcosa di così grande nel suo piccolo e stretto culo. Non era di certo un anfratto vergine, ma di così grossi non ne aveva mai ricevuti.
    N-Non avrai intenzione di infilarmi quel coso lì dietro. Non ci entrerà mai! Ti prego, non farlo!
    Un inutile tentativo della piccola Sapphire di scappare a quella che per lei sembrava una condanna a morte. Sperava vivamente di riuscire a divincolarsi e sfuggire a quella terribile situazione in cui era stata spinta, ma sarebbe stato completamente inutile. A dettare le regole in quella stanza erano la sua maestra e il suo padrone, e lei non aveva alcuna possibilità di controbattere. Mentre la piccola draconica cercava di convincere il non morto a risparmiarla, la succube avrebbe preso due pillole dalla sua scatoletta, ingoiandole però soltanto una. L'altra sarebbe servita per un occasione speciale, quindi era meglio tenersela da parte.
    Bene. Adesso è arrivato il momento di divertirsi.
    Pian piano, mentre pronunciava quelle parole la sua voce cominciava a farsi più grossa, esattamente come il suo corpo che stava gradualmente diventando più grande. In breve tempo diventò una vera e propria gigantessa, occupando da sola più della metà dello spazio disponibile in tutta la stanza. Un'altro dei suoi giochi malati, ma per una pervertita del suo calibro terribilmente eccitante. Allargò le gambe, più che poteva, mostrando ai suoi due compagni di giochi entrambi i suoi anfratti, entrambi fradici di umori.
    Mi spiace piccola, ma adesso tu dovrai tenere compagnia alla mia più cara amica. Spero non ti dispiaccia se ti utilizzo come dildo umano, vero?
    Non attese nemmeno la risposta da parte della sua giovane assistente che già l'aveva afferrata con la sua mano gigante, indirizzandola verso le sue grandi labbra, ovviamente non prima di aver posato lì vicino la seconda pillola che avrebbe utilizzato più avanti. Sapphire provò a scappare, divincolandosi con tutte le sue forze nel tentativo di fuggire dalle grinfie della sua maestra. Piangeva e urlava, ma era tutto inutile. Quando Lorelei decide di fare una cosa non c'è verso di fargli cambiare idea, e le lacrime della draconica non erano altro che un incentivo che la invogliavano a continuare per la sua strada. Senza fare troppi complimenti si infilò il suo nuovo piccolo e fragile giocattolo nelle intimità, facendovi affondare dentro la testa e buona parte del corpo. Fuori vi rimase soltanto la parte inferiore del corpo, pronta per essere violentata dal non morto come meglio poteva. La direttrice afferrò la sua assistente per le gambe, allargandole in modo da fargli fare una specie di spaccata a mezz'aria, rendendo così il lavoro più facile al suo padrone e bloccando ulteriori tentativi di fuga.
    Eccoti servito mio padrone. Adesso puoi violentare la mia piccola assistente come meglio credi. Soltanto una favore le chiedo: ci vada forte. Non vorrà lasciarmi insoddisfatta. Me lo aveva promesso.
    Con quella voce falsa da bambinetta la perversa direttrice diede a Thresh il permesso di dare il via alle danze, invitandolo a non andarci leggero con la piccola Sapphire. Dopotutto la giovane era diventata il dildo umano di Lorelei, e se il suo compagno di giochi non la spingeva dentro con forza non si sarebbe mai eccitata come gli era stato promesso. La situazione stava cominciando a farsi decisamente strana, ma anche terribilmente eccitante.

     
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    Lorelei aveva deciso di fare a modo suo, e di sicuro Thresh non si sarebbe messo in mezzo: aveva dimostrato di saper tirare fuori idee niente male, e le metteva in pratica anche meglio di come il non morto poteva immaginarle. Rivendicò un paio di pillole che Thresh non riconobbe subito, e rimase a guardare tenendo le braccia conserte e il suo eccitato cazzo sull'attenti. Quel che vide subito dopo lo eccitò e divertì allo stesso tempo: Lorelei aveva assunto una pillola per aumentare le proprie dimensioni e utilizzare Sapphire come vibratore vivente... in quel modo sarebbe stata totalmente bloccata. Thresh si mosse solamente quando Lorelei afferrò per le gambe la sua assistente completamente bloccata in quella montagna di carne, provando un pò d'invidia ma più che altro rimase meravigliato del divertente spettacolo a cui stava assistendo.
    Per tutti gli spuntoni arrugginiti... dove diavolo sei stata fino ad ora?
    Ridacchiò soddisfatto, mentre afferrava con violenza le mutandine della piccola dragonica, unico indumento tra Thresh e il suo obbiettivo. Partì subito in quarta, neanche un toro da monta pronto all'uso, ma prima che potesse iniziare si rese conto del piccolo regalino che Sapphire aveva tra le gambe... e spalancò gli occhi colmo di sorpresa e lussuria. Forse l'aveva intuito, ma guardarlo con i suoi occhi era tutto un altro effetto... Sapphire era un ragazzo. Thresh recitò male la sua parte di padrone irato, dato che sembrava fin troppo entusiasta.
    Ma come hai potuto mentire al tuo padrone in questo modo, piccola troietta? Sei un ragazzo eppure succhi cazzi come una puttana di prim'ordine, e non hai detto niente a nessuno. Meriti di essere punita severamente...
    E con quella scusa tirata fuori per accontentare la richiesta di Lorelei a proposito di darci dentro, Thresh afferrò le natiche della sua dolce puttanella, spalancando a dovere quel buchino che aveva già visto altri succosi pezzi di carne prima d'ora, ma di sicuro niente di così mostruosamente stimolato come il membro di Thresh in quel preciso istante. Difatti il non morto dovette piazzare bene il suo affare di fronte a quel buchino stretto, concedendogli un singolo grumo di bava misto a qualche rimanenza del sangue uscito nella precedente penetrazione per poterlo lubrificare un minimo. Non ci entrava, non ci sarebbe mai entrato, ma Thresh era testardo e sicuramente non avrebbe fatto una magra figura davanti a Lorelei.
    Non opporti... sarà dolorosissimo in ogni caso!
    Ed iniziando a ridacchiare divertito, Thresh iniziò a spingere con forza nel buchino della dolce dragonica davanti a lui, non riusciva più ad immaginarlo come un ragazzo, per ora nella sua mente era "la piccola puttana col cazzo", che tra l'altro lo aveva ingannato... se avesse saputo una cosa del genere gli avrebbe fatto ingoiare il suo sperma almeno altre 3 o 4 volte. Dopo aver spalancato la corona di carne che provava ad ostacolarlo facendo fuoriuscire qualche goccia di sangue, il grosso del lavoro per Thresh era fatto, siccome il resto sarebbe stato tutto in salita... letteralmente. Ma mentre si divertiva a spaccare il culo di quella piccola puttana, Thresh vide cadere sulla schiena di quella povera vittima il giocattolo metallico che aveva poco prima donato a Lorelei. Lo afferrò con fare perplesso, e visibilmente deluso.
    Che disdetta... e io che contavo di farle provare qualcosa di decisamente nuovo... oh, ma che idea meravigliosa!
    Ridacchiò tra sè, e mentre continuava a farsi spazio dentro quel culetto che per nessuna ragione al mondo poteva ospitare una mostruosità del genere, Thresh avvicinò con i suoi poteri il giaccone nero, levitandolo, in modo da trafugare al suo interno un paio di pillole: una azzurra, e l'altra grigia.
    Questa è la tua punizione puttanella...
    La prima pillola dopo il commento di Thresh fu quella azzurra, che in pochissimi istanti fece ingrossare ulteriormente il membro del non morto, deformando quasi contro natura il buchino di Sapphire e riempiendola come sicuramente nessuno aveva mai fatto. Non c'entrava, era giunto oramai al limite di quelle viscere e c'era ancora un sacco di cazzo da soddisfare, per questo non smise di spingere, a costo di schiacciare il diaframma di quel draghetto contro la sua stessa gola. Ma non aveva ancora finito, mentre ancora spingeva dentro Sapphire tenendo le sue natiche come se la stesse montando sul serio, Thresh ingoiò una seconda pillola, quella grigia, che esattamente come la prima fece effetto immediatamente, materializzando dalla pelle del non morto una sua copia, già dotata dell'enorme cazzo che stava sfondando la prostituta a scaglie. Il Thresh originale scambiò con la copia uno sguardo divertito, per poi mostrargli il piccolo arnese metallico oramai inutile.
    Non ti piacerebbe prendere il suo posto? Quel cazzo enorme rischia di finire sprecato altrimenti...
    La copia non disse nulla, si limitò ad annuire per poi scalare le gambe di Lorelei, afferrare le grandi labbra alle estremità superiori per rimanere in equilibrio, dopodiché sollevò lo sguardo verso di lei e mentre con il palmo destro le afferrava l'enorme clitoride con la testa avvicinava la propria bocca a quella perla di carne, mordendola avidamente senza però strappare carne. Ora che aveva un punto di sostegno rialzato e perfettamente eretto, la copia di Thresh poteva infilare il suo mastodontico affare nell'uretra di Lorelei, che pur essendo ingrandita non era fatta per ospitare una cosa del genere, e di sicuro non aveva mai provato nulla di simile in vita sua. Osservare quello spettacolo divertì non poco il non morto originale, che nel mentre aveva raggiunto una penetrazione soddisfacente.
    Sei pronta piccola mia? Stiamo per incominciare...
     
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    Thresh non si fece attendere e in men che non si dica era già pronto per giocare con il culetto della piccola draconica. Sembrava aver apprezzato non poco l'idea della sua compagna di utilizzare la sua assistente come vibratore vivente, e non disse niente per il fatto che non aveva gettato Sapphire sul suo fallimento come gli era stato ordinato. Evidentemente l'idea di Lorelei gli era piaciuta più di quanto si potesse immaginare. Senza farsi troppe remore il non morto strappò di forza le mutandine alla sua piccola schiavetta, scoprendo così la scioccante verità sul suo conto. Non sembrava affatto irritato dallo scoprire che in realtà la piccola Sapphire era un maschio, ma al contrario ne sembrava immensamente eccitato. Non perse tempo, e dopo aver insultato per bene la sua giovane schiava, o forse era meglio dire il schiavo, si piazzò davanti alle sue natiche, cominciando ad allargarle come meglio poteva. Il suo grosso e pulsante membro era ovviamente troppo grosso per il piccolo e stretto anfratto della piccola assistente, ma in qualche modo Thresh lo avrebbe forzato a farlo entrare, anche se questo significava far del male alla sua piccola e innocente troietta. Forzò gli eventi e fece entrare il suo grosso affare dentro il culetto della giovane Sapphire, provocandole un immenso dolore. Le sue urla di terrore e di dolore si potevano sentire anche da dentro le grandi labbra della succube, sempre più eccitata ad ogni secondo che passava. Uno spettacolo magnifico, sublime quello a cui stava assistendo. La sua piccola assistente che veniva brutalmente violentata analmente, mentre buona parte del suo corpo veniva utilizzato come vibratore vivente. Poteva esserci qualcosa di meglio? La risposta era si, e Thresh glielo avrebbe mostrato. Utilizzando chissà quali poteri fece avvicinare il suo giaccone a se, mettendovi la mano in tasca per afferrare alcune delle pillole che aveva fregato a Lorelei. Senza troppa esitazione ne ingoiò prima una di colore azzurrino, i cui effetti sarebbero stati devastanti per la piccola e fragile Sapphire. La già grossa asta di carne del non morto si ingrossò ulteriormente, diventando un vero e proprio mostro, enorme in tutti i sensi, allargando ulteriormente il piccolo ano della dolce troietta travestita. Quello per lei fu come un colpo di grazia. Se prima urlava e si dimenava come non mai per il troppo dolore, adesso non aveva nemmeno più la forza di gridare. Povera Sapphire. E dire che lei non centrava niente con tutto quello, era stata solamente messa in mezzo e utilizzata come premio della vittoria. La succube si stava eccitando sempre di più, e con falsa irritazione provò ad ammonire il suo compagno di giochi.
    Sbaglio o ti avevo detto di non rompere la mia assistente. Mi sa che dopo dovrò punirla padrone. A meno che non riesce a soddisfarmi come si deve.
    Un comportamento decisamente troppo deciso per una che doveva essere sottomessa. Che Thresh abbia apprezzato o meno, quelli erano i fatti, e se voleva continuare a giocare con lei doveva impegnarsi per soddisfare i suoi bisogni. Manco a farlo apposta il non morto ingoiò la seconda pillola che aveva rubato, facendo comparire accanto a lui un suo alter ego.
    Capisco; la Pillola Ditto. Bene bene, hai deciso di aumentare il numero di partecipanti al nostro piccolo giochino, adesso però fammi vedere come sai utilizzarle.
    Detto fatto, il nuovo arrivato si mosse quasi subito, arrampicandosi lungo le sensuali gambe della perversa direttrice fino a raggiungere il suo grosso clitoride, per poi cominciare a morderlo furiosamente. Una sensazione magnifica, dolorosa e piacevole allo stesso tempo, che fece infradiciare ulteriormente le sue grandi labbra. Chissà come stava la piccola Sapphire dentro di lei. Sicuramente stretta viste le sue capacità da succube, e come se non bastasse quell'abbondante fuoriuscita di umori l'avrebbe infradiciata tutta, dalla testa ai piedi. Un po' gli dispiaceva per lei, ma ormai era troppo tardi per tirarsi indietro, e di certo non lo avrebbe fatto adesso che erano arrivato sul più bello. Arrivati a casa si sarebbe fatta perdonare in qualche modo, però adesso doveva concludere il suo compito di dildo vivente, costi quel che costi. Il Thresh originale continuava a spingere con violenza la sua piccola schiavetta, stimolando anche la succube gigante, mentre il suo alter ego avrebbe fatto qualcosa di inaspettatamente piacevole: avrebbe infilato il suo lungo arnese nel più stretto degli anfratti di cui era provvista una qualsiasi donna degna di questo nome, l'uretra. Aveva già provato a violare quello stretto buchino con uno dei suoi giocattoli durante la sessione dei preliminari, ma adesso era tutta un'altra cosa. Questo era molto più grosso e stimolante del precedente, e si inseriva alla perfezione, quasi fosse fatto apposta. Fortuna che era una succube, altrimenti sarebbe stato un problema: non tutte le razze hanno la capacità di adattare i propri genitali a quasi tutte le dimensioni possibili, permettendo così di stimolare ed essere stimolati sempre e comunque. Anche il falso Thresh si sarebbe reso subito conto di quella particolare abilità che soltanto le succubi come lei possedevano, sentendosi stringere l'asta come se avesse appena penetrato una vergine.
    Fantastico...
    Però a lei non bastava. Voleva ancora di più. Aveva un sacco di buchi a disposizione, anche i più impensabili eppure il suo compagno di giochi si era premurato di chiudere soltanto il più stretto. Si chiedeva quando il non morto si decidesse a completare l'opera. Di pillole ne aveva a sufficienza, doveva soltanto utilizzarle. Per il momento Lolrelei si limitò soltanto a farsi scopare, non fece altro. C'era ancora tempo prima di passare al secondo step, e di certo ad entrambi il tempo non mancava affatto.

     
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    Lorelei sembrò apprezzare immensamente la manovra combinata dei due Thresh, di sicuro stimolare l'uretra con un vero cazzo pulsante era tutta un'altra cosa, quella carne bollente e ansiosa che si faceva strada dentro il più proibito dei buchi di una donna, anche il falso Thresh se la stava godendo e non poco vista la sua espressione immensamente compiaciuta. Iniziò da subito a riempire quella carne bollente col suo sperma, infischiandosene riccamente se fosse finalizzato a ben altri liquidi, ma nonostante si stesse lasciando andare agli orgasmi come se niente fosse, non sembrava provato in alcun modo e continuava a darci dentro tenendo saldamente tra le mani il clitoride della donna, mordendolo senza timore di farle male, anche perché non poteva strapparle la carne a meno che non si fosse messo a fare sul serio. Improbabile visto il dove era finito il suo affare.
    Ehehehehe... questa è senza ombra di dubbio la scopata più strana che i oabbia mai fatto. E la più divertente.
    Commentò ridacchiando il professore, mentre con vigore perpetuo continuava a sbattere il suo grosso affare nel culetto di Sapphire oramai deformato e distrutto da quelle forme. Probabilmente anche il cervello si era staccato, per questo il non morto percuoteva il culetto della dragonica con possenti schiaffi, al preciso scopo di farlo arrossare il più possibile e soprattutto tenerla sveglia. Un vibratore che non grida non ha un grande valore e Thresh doveva soddisfare Lorelei ad ogni costo, non poteva lasciarla interdetta dopo tutte le arie che si era dato. Me mentre spingeva energicamente e con immenso trasporto, non poteva evitare di meditare sul come sfruttare al meglio le dimensioni della cara Lorelei. A quel punto si domandò fin dove poteva sfruttare i suoi strumenti della tortura in un contesto del genere. Con la creatività si può fare di tutto.
    Credo di aver avuto una meravigliosa idea... ma avrò bisogno di rinforzi.
    Afferrò altre 4 pillole dalla tasca della giacca, due identiche le strinse nella mano, mentre altre due le fece rotolare a terra sfruttando la sua incredibile abilità per poterle far scivolare fin sotto le natiche di Lorelei, all'altezza del suo buchino che... ino non lo era più oramai. Dal cappotto di Thresh fece capolino la sua lanterna che chiamò in causa subito una nuova macchina della tortura, una variante per così dire: si trattava di una sorta di colossale pera vaginale, uno strumento ovale, allungato verso il basso che doveva aprirsi in 4 parti una volta penetrato all'interno dell'intimità femminile. La macchina uscì dal terreno già aperta, afferrando le due pillole che Thresh aveva gettato lì sotto, chiudendole nella sua "testa" per poi entrare nell'antro anale di Lorelei, spalancandola nonostante le sue nuove ed enormi dimensioni. La pera vaginale era collegata al terreno da quello che sembrava un grosso tubo metallico avvolto da materiale morbido, a metà tra carne umana e cuoio. Sembrava un gigantesco dildo con l'estremità a forma di macchina della tortura, che iniziò a percorrere l'intestino di Lorelei col preciso scopo di spalancarlo centimetro per centimetro col suo meccanismo, che si aprì del tutto solamente quando arrivò nello stomaco, facendole ingurgitare al contrario le pillole che aveva preparato per lei. Una volta eseguito il suo dovere, il bizzarro macchinario si limitò a percorrere avanti ed indietro quel meraviglioso e stretto intestino ,stimolandola a dovere dall'ano fino allo stomaco, mentre il suo organismo metabolizzava le due pillole. Il loro effetto combinato avrebbe fatto crescere sensibilmente le dimensioni del suo già mastodontico seno, oltre a darle la sensazione di dover allattare da un momento all'altro... Thresh aveva ancora due pillole ditto tra le mani, sapeva bene cosa fare dopo, ma prima di tutto lasciò la prossima mossa a Lorelei, invitandola verso il suo stesso binario.
    Il tuo padrone ha sete Lorelei... e anche Sapphire mi sembra piuttosto disidratata... inondami, sto aspettando!
    E detto questo spalancò le braccia, iniziando a ridere divertito, aspettando la sua "ricompensa".
     
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  15. bestcloud
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    Con un paio di sberle la piccola Sapphire si riprese completamente, e sfortunatamente per lei la tortura non era ancora finita. Ricominciò a piangere e ad urlare, esattamente come voleva il suo padrone non morto. Non aveva più voce, ne lacrime da piangere, ma in qualche modo riusciva comunque a continuare, come se quella piccola pausa gli avesse ricaricato le pile, e quei potenti schiaffi nel suo pallido sederino l'avessero incentivata ad andare avanti. Nel mentre il Thresh originale si occupava della piccola e dolce draghetta, il suo alter ego continuava imperterrito a fottere l'uretra della sua grande compagna, riempiendola di denso e caldo seme ogni volta che poteva, mentre con la bocca continuava a mordere il grosso clitoride della direttrice. Un'esperienza unica, che non aveva mai provato prima. Con i suoi amichetti aveva provato ogni sorta di gioco erotico, anche i più bizzarri e impensabili, ma mai era riuscita ad arrivare a tanto. Si stava eccitando, e neanche poco. Avrebbe anche potuto raggiungere l'orgasmo da un momento all'altro tanto era stimolante quella sessione decisamente fuori dal comune. Però non poteva, doveva resistere così da invogliare il suo padrone a dargli ancora di più.
    Vero? È la prima volta che mi sento così viva, e se lo dice una succube vuol dire che stai facendo un ottimo lavoro. Dimmi, conosci altri giochetti con cui soddisfare questa tua perversa schiava?
    Con tono ironico e a tratti provocatorio, Lorelei chiese al suo temporaneo padrone di dargli di più. Voleva di più e lo voleva ora. Fortunatamente per lei Thresh era una persona originale, a cui piaceva sperimentare sempre qualcosa di nuovo. Non se fece attendere, e in men che non si dica fece comparire un'altra delle sue misteriose macchine della tortura, anche se questa volta suonava assai strano definirla così. La succube riconobbe subito quell'arnese ne aveva un paio anche a casa sua: era una specie di enorme pera vaginale, completamente in metallo e pronta per insinuarsi nelle viscere di quella perversa montagna di carne. Aveva lanciato verso la macchina due pillole, che la macchina riuscì a prendere senza problemi. Chissà che cosa aveva in mente, era davvero curiosa. Però un po' si poteva immaginare dove sarebbe andata a finire. Le sue grandi labbra erano occupate dalla dolce e piccola Sapphire, mentre la sua uretra continuava ad essere caricata di denso sperma dal falso Thresh, riuscendo addirittura a deformare il sottopancia della succube per quanto era carico di liquidi. Quindi l'unica opzione rimasta era il suo stretto e sensuale culetto, che in brevissimo tempo venne violato da quella macchina infernale. La peretta però non si fermò all'inizio del suo percorso come era giusto che facesse, ma continuò per la sua strada, esattamente come aveva fatto la catena di Lorelei con l'intestino del non morto. Era una strana sensazione quella che stava provando, dolorosa ma allo stesso tempo piacevole. Sentì un fortissimo mal di pancia per tutto il tempo, che però veniva compensato dai suoi due giocattoli che gli stavano occupando le parti intime. Alla fine la macchina raggiunse il suo traguardo, fermandosi allo stomaco per poi aprirsi come se dovesse far uscire qualcosa. Non ci volle molto per capire cosa il professore zombie stava architettando. Gli aveva fatto ingoiare le due pillole facendole finire direttamente nello stomaco. Una pratica interessante, che forse avrebbe riprovato a fare qualche volta. Adesso la domanda è: a cosa servivano quelle due pillole che in breve tempo si sciolsero nel suo stomaco? La risposta l'avrebbe avuta praticamente subito, non appena il suo seno cominciò ad ingrossarsi pericolosamente raggiungendo dimensioni decisamente anormali, e non per via della pillola Jager. Lei aveva già un seno molto grosso di suo, e un ulteriore aumento delle dimensioni l'avrebbe reso decisamente troppo grosso. Ma non era quella la cosa strana. Percepiva una strana sensazione in entrambe quelle sue protuberanze, sentendosele piene.
    Capisco. Allora era questo a cui volevi arrivare.
    Adesso, grazie alle pillole gentilmente offertegli dal suo padrone, gli enormi seni della succube avevano acquisito la capacità di produrre latte in grandi quantità, e come se non bastasse i suoi capezzoli erano talmente larghi da poter fare concorrenza alla sua stratta uretra, oramai completamente ricolma di caldo e denso sperma. Il gioco di Thresh però non si limitò a quello, aveva altro in serbo per lei. Però una cosa alla volta, non avevano mica fretta. Per il momento il professore non morto si limitò ad ordinare alla sua enorme compagna di giochi di sfruttare le sue nuove capacità su di lui, inondandolo con tutto il latte che riusciva a produrre. La succube non poté non rispondere se non con un sorrisetto malizioso e perverso, infantile sotto certi punti di vista.
    Come desidera padrone! ♥
    Sembrava una bambina a cui gli era appena stato dato un giocattolo nuovo. Si stava divertendo come non mai e non poteva negarlo. Non voleva negarlo. Senza dire altro cominciò a strizzare i suoi stessi capezzoli, facendo uscire una grande quantità di latte tutto riversatosi sul volto del non morto, rimasto in attesa con le braccia spalancate come se stesse aspettando la pioggia. E in effetti quella che stava provocando Lorelei era una vera e propria pioggia di latte.

     
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