Il Charm del non morto

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    La giovane infermiera, sbigottita, continuava a fissare il vuoto intorno al petto dell'uomo di fronte a lei con uno sguardo perplesso, a dir poco sorpreso. Il non morto di fronte a lei non sembrava molto stranito da quella reazione, era piuttosto normale, semmai era strano che qualcuno si sorprendesse ancora nonostante i grandi salti in avanti della scienza umana. Così, seduto sul lettino del pronto soccorso, Thresh sospirava, scrollando le spalle come se volesse invogliare la sensuale infermiera a togliere lo stetoscopio dalla sua giacca nera.
    Lei è nuova, vero signorina? Deve sapere che io sono uno Zombie, è normale che lei non senta nessun battito.
    Thresh cercava di essere comprensivo con le nuove leve, dopotutto era una ragazza dolce, bella e simpatica, non aveva senso essere scortese o partire dal presupposto di inchiodarla ad una macchina della tortura, insomma un pò di rispetto per i lavori pubblici lo aveva anche lui. Ma la reazione della ragazza non era esattamente quella che si aspettava e dopo le sue parole l'infermiera scosse il capo, rimettendo subito intorno al collo lo strumento più sorpresa di prima.
    No signor Carnovash, è proprio questo il problema! Sento un battito!
    A quel punto fu Thresh a stranirsi dato che non sentiva un palpito del cuore dall'ultima volta che Leben aveva fatto passare la propria testa sotto le gambe... per due volte. Sollevò le sopracciglia, lanciando uno sguardo alla ragazza che sembrava volerle dire "sei sicura?" mentre metteva le mani sul cappotto, iniziando a tastarlo alla ricerca di una spiegazione. Toccandosi il petto la sua espressione si schiarì, tranquillizzandosi. Dopodiché slacciò i bottoni che la tenevano, rivelando al suo interno prima di tutto un petto che provocò immenso piacere alla ragazza, poi una piccola palla di pelo con tanto di cappello che saltò fuori come un gattino preso per la collottola da Thresh. O meglio, un gattino non reagisce così.
    Oh oh capo, dai non fare così lo sai che non mi piace essere manipolato!
    Il piccoletto iniziò a muovere i suoi piccoli arti, nonostante il suo modo di fare brusco aveva una vocina stridula tanto carina che provocò subito la parte più infantile dell'infermiera.
    Ma quanto è carino! E parla anche!
    Thresh ridacchiò, piazzando il piccolo Teemo sulle sue cosce premendogli sulla testa il cappello in modo da fargli capire che non doveva iniziare a correre in giro come faceva di solito. La convivenza con quell'esserino si era rivelata stimolante, ma dargli un freno risulta sempre difficile... e come biasimarlo.
    Oh si e fidati non smette mai di parlare. Ma fortunatamente i cuccioli piacciono alle ragazze, anche questo fa parte delle tecniche di seduzione di un uomo che apprezza una bellezza come la tua.
    E sfoggiando il sorriso più provolone che aveva a disposizione, Thresh fece arrossire la ragazza che portò subito una mano davanti al volto, leggermente imbarazzata.
    Ohi capo vedi di non imbarzottirti che ci sono io sulle gambe nghhh...
    Di nuovo il piccoletto venne messo a tacere da una spinta sul capo di Thresh, che accolse subito le lodi della ragazza davanti a lei.
    Oh lei... deve essere un maestro delle arti di seduzione...
    Una preda fin troppo ingenua e facile, ma fatto sta che non aveva attirato solo l'attenzione della ragazza, ma anche di molte altre dottoresse, infermiere, perfino inservienti che ,ammaliate dai discorsi di Thresh e dalla dolcezza del suo peloso amico, ora circondavano la stanza del pronto soccorso come se fossero riunite in preghiera. Ci vollero 10 minuti netti perché mezzo ospedale, compresi delle pazienti più in forma, si svuotasse per raggiungere l'affascinante professore non morto.
    Ma quindi non è vero che i non morti non possono avere un'erezione!
    La risposta di Thresh a quella domanda così ingenua fu una carezza sotto il mento della ragazza che provocò un brivido tra le presenti, e una risposta dolce quanto premurosa uscì fuori da quelle meschine labbra manipolatrici.
    Gli uomini sono invidiosi, come quando iniziarono a perseguitare i neri per timore che le loro donne scappassero con uomini più agili e dotati, la società crea dei costrutti per scoraggiare le persone alla curiosità. Oltre a non poter morire noi non ci stanchiamo mai e siamo sempre in grado di far provare piacere ad una donna. Ma questa è una realtà scomoda che non sentirete spesso mie signore care.
    Un piccolo "ohh" di giubilo si sollevò, mentre Thresh si gustava le sue attenzioni e Teemo lentamente, annoiato a morte da prede così facili, si stava per addormentare. Che avrebbe dato per una preda degna di questo nome. SI sarebbe rivelato uno stimolo interessante in quell'avventura all'ospedale che... un momento: perché erano all'ospedale?
     
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    Silenzio. Ecco cosa c'era in quella piccola camera bianca, arredata con solo qualche mobile e decorata con qualche fiore per abbellirla e renderla più accogliente. In quel momento non c'era nessuno, non doveva esserci nessuno. Quella stanza doveva rimanere libera nel caso arrivassero dei codici rossi, ai quali secondo il regolamento dell'ospedale spettava una camera costantemente libera in cui poterli mettere nell'immediato. Eppure c'era qualcuno li dentro, qualcuno che non doveva restare lì. Forti cigolii ruppero il silenzio di quella stanza. Un rumore regolare, quasi melodico che veniva però spezzato da diversi mugugnii e gemiti provenienti dal centro della stanza. La camera non era vuota come doveva essere, dentro c'era qualcuno. Una coppia di persone che, sprezzanti del pericolo che correvano, davano libero sfogo alla loro passione come meglio potevano. Sdraiato sul letto c'era un giovane uomo sulla trentina, molto alto e con dei pettorali da fa invidia a molti uomini. Sopra di lui invece c'era una bella e seducente donna, dai lunghi capelli biondi e le prosperose forme che sobbalzavano ad ogni suo più piccolo movimento. Entrambi erano completamente nudi, e consapevoli del fatto che se li avessero scoperti avrebbero passato tutti e due grossi guai. Sopratutto lei, che essendo a capo dell'intera struttura era in una posizione più a rischio rispetto ad altri, e qualsiasi scandalo avrebbe potuto costargli il posto di lavoro. Però questo costante senso del pericolo rendeva ancora più eccitante quella loro scappatella, quel piccolo momento di svago sul luogo del lavoro a cui nessuno dei due poteva rinunciare. Tra sospiri e gemiti di piaceri, i due amanti davano libero sfogo alla loro passione, esibendosi in un amplesso tanto selvaggio quanto pericoloso. La donna sopra di lui continuava a muovere i fianchi su e giù, con una velocità ed una forza a dir poco sorprendenti, mantenendo un ritmo costante quasi stesse seguendo un metronomo. Un metronomo che oscillava molto velocemente.
    Allora? Ti piace? Oppure preferivi l'altro mio buco? Se mi rispondi sinceramente ti darò un bel regalo.
    Cinica e pungente come un ago nel petto, la giovane donna chiese all'uomo sotto di lei che cosa ne pensasse di quella sua piccola performance, o se la preferiva quando giocava con la sua sporca fessa. Una domanda alla quale il suo partner non seppe in alcun modo rispondere. Per lui entrambi i buchi erano fantastici e sarebbe rimasto assieme a lei per tutta la vita.
    I-Io... Anf! Non ne... Anf! Ho idea... Anf! Sei fanta-... Anf! Fantastica in tutti... Anf! E due i buchi... Anf!
    La parole dell'uomo vennero spezzate da gemiti e sospiri, che con regolarità uscivano dalla sua bocca, quasi non potesse fare a meno di mostrare alla sua amata il piacere che gli stava dando in quel momento. Era come un cagnolino obbediente, che rispondeva alla chiamata della sua padrona. A lei però non piacque affatto quella risposta, e lo dimostrò inarcando il sopracciglio e guardando il suo uomo con sguardo di sufficienza. Lei a differenza dell'uomo non mostrava segni di affaticamento, niente sospiri, solo qualche gemito di piacere di tanto in tanto, anche se più passava il tempo e più questi diventavano rari. A lei piaceva dare libero sfogo alla sua libidine, e ancora di più se era lei ad avere il controllo della situazione, al punto che lo si poteva quasi considerare un suo hobby. Però da quando era arrivata nel mondo degli esseri umani aveva incontrato ben poche persone che potessero soddisfarla come si deve, e le uniche persone che sapevano come farla godere nel vero senso della parola erano le stesse con le quali abitava. Quel suo collega era bravo, ma non abbastanza da soddisfarla come voleva lei, e se in quel momento si trovava lì insieme a lui era solo per scacciare la noia che il suo lavoro spesso gli procurava. Lavorare nel campo della medicina era stimolante, e a lei piaceva molto quel suo impiego. Però il più delle volte doveva stare dietro a pile e pile di fogli inutili, e spesso passava le sue giornate rintanata nel suo ufficio cercando di smaltire le pratiche burocratiche dell'ospedale. Cercava nuovi stimoli, qualcosa che la facesse sentire viva. Adesso aveva sotto mano soltanto uno dei tanti dottori che lavoravano in quell'ospedale, ma chissà se un giorno avrebbe incontrato un uomo, o anche una donna che la soddisfasse così come facevano i suoi subordinati. I suoi fianchi continuarono a muoversi ancora per un bel po', fino a che per un capriccio della giovane donna questi si fermarono, liberando completamente il turgido e pulsante membro del povero dottore diventato sua vittima in quel turbine di passione. L'uomo andò letteralmente nel panico, non capiva perché la sua partner si fosse improvvisamente fermata, proprio adesso che stava per raggiungere il tanto sospirato orgasmo, il quinto di quella loro lunga scappatella.
    P... Anf! Perché ti sei... Anf! Fermata? Anf!
    Una domanda lecita quella del giovane uomo, domanda che avrebbe trovato subito risposta nelle parole fredde e allo stesso tempo sadiche del suo capo.
    Non hai ancora risposto alla mia domanda. Quale dei due buchi preferisci? La mia sporca e calda figa, o il mio stretto e invitante culetto?
    La donna non aveva mezze misure. Se voleva che continuasse a donargli piacere doveva rispondere alla sua domanda con sincerità. Lei sapeva già quale fosse la risposta a quella sua domanda, dopotutto dopo svariati incontri di passione con gli esseri umani aveva imparato a comprendere i loro desideri più oscuri, e sapeva leggere le reazioni del loro corpo meglio di una prostituta di alta classe. Non che ci si potesse aspettare di meno da una succube. Ancora la giovane direttrice aspettava una risposta dal suo compagno, che sembrava ancora disperso nel turbine dell'indecisione. Poverino, nemmeno lui sapeva quali fossero i suoi desideri più oscuri e remoti, e in questo momento si trovava di fronte ad una scelta tremenda. Poteva mentire, dirgli qualcosa che in realtà non era vero semplicemente per poter riassaporare il dolce e inebriante gusto che solo quella donna sapeva donargli. Eppure non poteva. Era come se sapesse che se non avesse detto la verità non avrebbe ricevuto niente, come se si trovasse in bilico tra la vita e la morte, tra il piacere e il vuoto. La giovane aveva fatto proprio un ottimo lavoro nel sottometterlo e farlo diventare un bravo e ubbidiente cagnolino, che non sapeva far altro se non sottostare agl'ordini della sua padrona. Per invogliarlo a dare la risposta corretta, la succube cominciò ad far scendere i fianchi, facendo in modo che la punta di quella lunga ed eretta asta di carne cominciasse a penetrare nelle sue grandi labbra, fermandosi quasi subito. Non voleva di certo dargli delle soddisfazioni. Dopotutto era lei a condurre il gioco.
    Allora? La risposta?
    Con un miscuglio di cinismo e sadismo, la donna diede l'ultimatum al suo partner pronta a dargli la passione o a strappargliela in qualsiasi momento. Era come una bambina che giocava con il suo giocattolo preferito, con la differenza che quello che stavano provando i due non era un gioco da bambini. L'uomo non ce la faceva più, era sull'orlo della pazzia e se la sua donna non gli avesse dato ciò che ardentemente desiderava sarebbe impazzito del tutto. In un impeto di follia provò a tirare una risposta a caso, seguendo quello che il suo istinto gli suggeriva.
    La... Anf! La tua... Anf! Voglio la tua figa! Anf! Mi piace da... Anf! Impazzire la... Anf! Tua figa! Anf! È fantastica! Anf!
    Sulle labbra della donna si dipinse un sorriso divertito. A quanto pare l'istinto gli aveva suggerito giusto, e la giovane direttrice avrebbe premiato il suo sottoposto con ciò che ardentemente desiderava. Con un colpo netto e veloce, fece scendere i fianchi fino a che le seducenti natiche non sbatterono contro il corpo del suo partner, prendendo in un sol boccone tutta la sua asta di carne.
    Risposta esatta. Adesso ti meriti la tua ricompensa.
    E senza starci troppo a girare intorno, la giovane donna cominciò a muoversi su e giù con una velocità ed un intensità inaudita, al punto che in un primo momento il suo partner non poté non urlare di piacere. Avvicinò anche il suo volto a quello del dottore sotto di lei, ricompensandolo con un lungo e passionale bacio. Sembrava quasi che lo stesse divorando, e non solo metaforicamente. All'uomo non gli ci volle poi molto che concluse quello che poco prima gli era stato negato. Dopo neanche dieci secondi, in preda al piacere più intenso, l'uomo lanciò un ultimo grido di piacere, strozzato tra le labbra della sua crudele amante, decretando così la fine dei giochi. La donna diede un ultimo colpo di natiche, prendendo dentro di se tutto il membro del suo focoso amante, mentre quest'ultimo gli riempiva il ventre del suo caldo e denso amore. Era la quinta volta che eiaculava dentro di lei da quando si erano rifugiati in quella che abusivamente sarebbe diventato il loro santuario della passione, eppure sembrava ancora pieno di forze. Che sia stata l'influenza della giovane succube a farlo diventare così virile? O forse era stato uno dei suoi farmaci a renderlo così resistente? Nessuno a parte loro due poteva saperlo, però una cosa era certa: i giochi si erano conclusi. Per quanto il giovane dottore volesse continuare a restare in quel meraviglioso turbine di passione insieme alla sua stupenda direttrice, il suo corpo aveva raggiunto ormai il limite, e non avrebbe sopportato altro. E lei lo aveva capito. Senza dire niente una parola, la donna alzò i fianchi. liberando da quella lussuriosa prigione l'ormai sfiancato membro del povero dottore, ormai allo stremo delle forze. Ma non fu l'unica cosa che uscì da quelle grandi e vogliose labbra. Piano piano, da quella larga ma allo stesso tempo accogliente fessura, cominciò a colare una grossa quantità di sperma, colando tutto su quell'asta di carne di cui per tutto il tempo lei e l'altra sua gemella si erano nutrite. L'uomo era ancora sfiancato e respirava affannosamente. Dall'altra parte, la donna sembrava fresca come una rosa, lievemente sudata, ma per nulla stanca. Era evidente che lei avrebbe ancora potuto continuare per ore, ma di certo il suo partner non avrebbe avuto tanta resistenza.
    Ottimo lavoro. Ti meriti una ricompensa.
    E senza dire altro, la succube regalò al suo esausto amante un ultimo bacio focoso e pieno di passione. Quello era l'ultimo atto di quel loro piccolo spettacolo privato, al quale fortunatamente, nessuno era riuscito ad assistere.




    Oramai i giochi si erano conclusi, ed entrambi gli attori di quel piccolo spettacolo si erano ormai rivestiti, pronti ognuno per ritornare alle loro mansioni. Dopotutto si trovavano sul luogo di lavoro, e anche se la loro scappatella era durata si e non una ventina di minuti, probabilmente nessuno si era accorto della loro assenza. Lei in questo momento doveva trovarsi nel suo ufficio a smaltire qualche scartoffia, mentre lui doveva essere in pausa; il momento ideale per dare sfogo alla loro passione.
    Dottoressa Grimoire...
    Il primo a rompere il silenzio che si era creato tra i due fu l'uomo, chiamando la sua amante mentre questa si stava infilando il camice da dottoressa che era solita portare sul luogo di lavoro. Non era obbligatorio per lei che non si occupava direttamente dei pazienti, però a lei piaceva così. La giovane succube voltò lievemente il capo, facendogli capire che lo stava ascoltando, continuando però a dargli di spalle.
    Quando... Possiamo rivederci...?
    Il giovane dottore fu un po' titubante nel pronunciare quelle parole, quasi si aspettasse un castigo da un momento all'altro. Conosceva l'attitudine della sua amante, e sapeva bene quanto lei potesse essere maligna a volte; per questo aveva paura di chiederglielo. Non che fosse un codardo, sia chiaro, però la possibilità che lei per punizione lo facesse stare sulle spine per diversi giorni senza farli assaporare la sua sensuale e libidinosa carne lo terrorizzava. L'uomo era completamente succube della suo giovane direttrice, al punto che lo si poteva considerare il suo fedele cagnolino. Dopo averlo fatto stare sulle spine per una decina di secondi, la giovane donna si voltò verso di lui, guardandolo con sufficienza, com'era solita fare. Cominciò ad avvicinarsi al suo uomo, con passo lento e sensuale, fino a quando la giovane non si ritrovò a pochi centimetri da lui. Il dottore quasi per reazione istintiva cominciò ad indietreggiare, rendendo ancora più lunga e temibile la camminata della donna. Quando si trovò con le spalle al muro, l'uomo cominciò a deglutire, temendo il peggio. La succube cominciò a fissarlo negl'occhi, rimanendo per un po' in silenzio. Alla fine si decise a parlare, con voce tanto seria quanto sensuale e provocante.
    Sai... a me non piacciono affatto gli uomini impazienti. Quando avrò voglia di rivederti, se avrò voglia di rivederti, verrò io a cercarti. E allora potremo divertirci ancora una volta insieme, che ne dici?
    Per quanto ci si potesse sforzare di farla sembrare una domanda, in realtà le parole che in quel momento uscirono dalle labbra della succube non furono altro che un semplice ordine. Era lei a dettare le regole del gioco ed era sempre lei a decidere quando e con chi sfogare la sua passione e la sua libidine. Di certo il dottore che in questo momento si trovava di fronte a lei non era il primo collega con cui se la spassava, e di sicuro non sarebbe stato nemmeno l'ultimo. Se gli fosse andato bene, molto probabilmente il dottore avrebbe rivisto la sua focosa amante dopo si e no una settimana, altrimenti chissà magari non l'avrebbe mai più rivista. La frase della giovane succube si concluse con un lungo e passionale bacio sulle labbra, al termine del quale avrebbe girato i tacchi e si sarebbe incamminata verso l'uscita, lasciando il suo collega completamente da solo. Adesso che si era sfogata però, doveva tornare al lavoro. Non ne aveva assolutamente voglia. Stare dietro a quelle pile infinite di fogli era una cosa che detestava, però che era necessario per mandare avanti la baracca. Cominciò ad incamminarsi verso il suo ufficio, andando a passo lento ma deciso, sbirciando ogni tanto nelle varie camere e nei vari uffici per vedere un po' com'era la situazione nel resto dell'ospedale. Tutto normale. Niente di nuovo, di stimolante. Beh, dopotutto si trovava in un ospedale, dove la cosa più eclatante che potesse capitare era che arrivasse un corpo completamente maciullato di un uomo d'affari molto importante che bisognava ricomporre a tutti i costi. Di certo non avrebbe visto dei cadaveri che girovagavano tranquillamente per i corridoi dell'ospedale. Sarebbe stata una cosa assurda. Ad un tratto però, mentre passava in rassegna tutte le camere del piano, notò qualcosa di veramente insolito, che la sorprese non poco. Dentro una delle stanze si era riunito un nutrito gruppetto di donne; dottoresse, infermiere, pazienti, tutte concentrate in quella stanza. Chissà cos'era successo per riunire così tante donne in una sola stanza. Che fosse arrivato un nuovo dottore figo al quale piaceva fare il cascamorto? Non sapeva cosa fosse successo, però conosceva qualcuno che poteva dargli delle informazioni su quello strano fenomeno. In mezzo a tutta quella folla si potè intravedere una piccola coda verde piena di scaglie, che per puro miracolo non veniva schiacciata dai tacchi delle donne lì presenti. La giovane direttrice conosceva bene quella coda, e senza farsi troppi problemi si avvicinò alla sua proprietaria dandogli un paio di colpetti sulla schiena, come se volesse richiamare la sua attenzione. Il proprietario di quella inusuale parte del corpo si voltò uscendo a forza dalla folla in cui si era incastrata. Da quell'ammasso di donne in calore, ne uscì fuori la figura di una bella e giovane ragazza, dall'esile corporature e la statura decisamente sotto la media. Un po' sorpresa di trovarla lì, la ragazza con le corna, anch'esse verdi come la sua coda, si rivolse alla succube con decisamente troppa confidenza per una collega. Si, perché la ragazza con la coda indossava un lungo camice bianco fatto su misura per lei, il che faceva presumere che anche lei fosse una dottoressa. Assistente di laboratorio per l'esattezza.
    Dottoressa Grimoire, cosa ci fa lei qui? Non dovrebbe essere nel suo ufficio?
    Anche se il tono era confidenziale, essendo sul posto di lavoro doveva comunque chiamarla con l'appellativo di dottoressa, anche se vivevano sotto lo stesso tetto. La donna d'altra parte si rivolse alla giovane con la sua stessa confidenza, senza però utilizzare appellativi consoni al posto in cui si trovava. A lei non piacevano certe formalità, specialmente con persone che conosceva fin troppo bene.
    Diciamo che mi sono presa una piccola pausa.
    E con quella semplice frase la giovane assistente capì cosa la sua superiore volesse dire. Non fosse la prima volta che lo faceva.
    Comunque cosa sta succedendo qui? C'è per caso qualche evento particolare?
    La risposta della più piccola fu un semplice movimento della testa, facendo intendere alla succube che non era così. O almeno credeva.
    No. Cioè si. Insomma, c'è un tizio strano che fa il cascamorto con tutte le donne. È strano, però è davvero un figo, e ci sa proprio fare con le donne. Ah, quasi dimenticavo, dice di essere uno zombie.
    A quel punto la donna non poté far altro che rimanere in silenzio. Cos'è che stava pensando fino a poco tempo prima? Che non avrebbe visto cadaveri ambulanti che girovagavano per il suo ospedale? E adesso ce n'era uno apparentemente figo che rimorchiava le sue colleghe e non solo? Se non fosse stato per il posto in cui si trovava e il suo autocontrollo si sarebbe sicuramente messa a ridere di gusto, e anche molto, ma molto forte.
    Uno zombie, eh?
    Sapeva che la sua piccola amica non gli stava dicendo delle bugie, si fidava di lei, quindi sec'era una persona che poteva aver mentito qui era il presunto zombie. Aveva destato la sua curiosità, e adesso voleva proprio vederlo in faccia questo 'Zombie'. Però prima doveva far sparpagliare la marmaglia. Senza pensarci due volte, la succube batté forte le mani, facendo in modo che tutti i presenti la sentissero e si voltassero verso di lei.
    Allora? Cos'è tutto questo ammucchiamento? Sbaglio o avete dei compiti da assolvere? Chi non è in pausa, è pregato di tornare alla propria postazione, stessa cosa per le pazienti. Tornate nelle vostre camere, su!
    Per quanto lei fosse più giovane di quasi tutte le sue college, la posizione che ricopriva dava un certo impatto, e unendolo alla sua forte attitudine al controllo, difficilmente qualcuno dei presenti si sarebbe rifiutato di eseguire un suo ordine. Dopotutto era lei il capo.

     
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    Quando oramai quella grossa calca di donne era diventata così grande da dargli solo l'imbarazzo della scelta, Thresh iniziava a programmare il resto della giornata. Per quanto si sarebbe rivelato molto divertente, non poteva occuparsi di tutte dato il loro numero ma poteva selezionarle. Non importava se le avesse conquistate o meno, Teemo aveva preparato qualche funghetto allucinogeno dei suoi per risvegliare anche gli animi più scontrosi. Avrebbe prediletto le infermiere e le apprendiste, più fragili e inesperte, prendendo giusto una o due esperte. LE avrebbe utilizzate come deterrente, facendo vedere come gridavano a tutte le altre ragazze. E avrebbe posto loro la domanda "se le vostre insegnanti gridano così tanto, voi quanto griderete?". Era già impaziente all'idea, tra l'altro era saltato al suo occhio una ragazzina in particolare che somigliava particolarmente a Sumi, un suo vizio rimasto insoddisfatto. Lei sarebbe stata speciale, perché avrebbe compensato la mancanza terribile subita quel giorno, lenita a dovere dal suo adorato capo. Ma lo zombie iniziò presto a sospettare il peggio proprio quando la sua "paziente" diletta venne chiamata in disparte da una figura che non riuscì a distinguere subito ma che riuscì comunque a far interrompere la sua parlantina.
    Signor Carnovash? Perché si è ammutolito?
    Lo zombie non fece finta di nulla e indicò con lo sguardo la soglia della stanza, dove immediatamente dopo una figura femminile si presentò con fare imperativo, riportando tutte al loro dovere ancor più velocemente di com'erano arrivate. La fuga rapida e repentina scombussolò non poco la palla di pelo sulle gambe dello zombie che saltò subito in piedi, agitando le mani disperato alla ricerca di qualche ragazza che non stesse volando via.
    No no no no no! Ennò dai, signore, dove andate?! Abbiamo appena iniziato! Il piccoletto peloso! Non ignorate il piccoletto peloso!
    Teemo cascò sulle ginocchia del suo padrone disperato, già con le lacrime agli occhi. Le sue speranze di svagarsi con delle ragazze senza pelo sulle tette erano svanite e adesso aveva bisogno di consolazione. Ma purtroppo per lui Thresh non gli avrebbe dedicato attenzioni, perché mentre le altre andavano via una nuova bellezza entrava nella stanza. Un pò come un baratto: in cambio di numerose donne senza grandi doti, ne trovò una che valeva più di tutte quelle che se ne erano andate, ma raddoppiate. Il suo sguardo passò da sorpreso ad un sorridente ghignò soddisfatto, specialmente perché assieme alla misteriosa e autoritaria dottoressa non era andata via la giovane ragazza dall'aspetto dragonico, e questo bastava a fargli pensare che non aveva perso niente, ma aveva persino guadagnato di più.
    Capo perché non le fermi?! Non possono farsi comandare dalla prima baldracca che arriva!
    Lo zombie infilò un gruppo di termometri nella bocca di Teemo, quasi soffocandolo, mentre lo prendeva per la collottola e lo adagiava sul lettino sulla quale era stato seduto lui fino a quel momento, alzandosi in segno di rispetto. Constatò con simpatia che le ragazze davanti a lui erano decisamente minute, eppure così promettenti. Proprio vero che nella botte piccola c'è il vino buono. Tranne per Teemo, lui era solo veleno.
    Sono desolato per il comportamento del mio amico dottoressa, e anche di aver fatto perdere tempo alle sue sottoposte. Purtroppo un uomo come me passa molto tempo da solo e quando incontra qualcuno in grado di ascoltare si lascia trasportare.
    Portò una mano sul petto, la sinistra, e con fare fin troppo cerimonioso si esibì in un leggerissimo inchino, durante la quale lanciò un occhiata anche verso la ragazza dragonica, che aveva già visto interessata e voleva continuare ad avere la sua attenzione. Sebbene ora il suo obbiettivo principale fosse la bionda.
    Mi chiamo Faust Carnovash, ma gli amici preferiscono chiamarmi Thresh.
    Lei aveva tutto. Un corpo perfetto? Oh certamente, nessun dubbio. Una voce sensuale ma autoritaria? Non mancava, questo no. Uno sguardo penetrante? Ma sicuro, nulla in contrario, ma niente di tutto questo era ciò che Thresh designava per considerare una persona "interessante". L'estrema perversione che usciva da lei, dal suo corpo, l'odore inebriante del sesso fresco che non tutti avevano il piacere di saggiare così facilmente come invece il torturatore riusciva a fare. Lo sguardo di una vera dominatrice, tutto in una donna soltanto. No, non valeva quanto tutte le donne che si erano congedate: valeva più dell'intero ospedale. Un vero affare, quello di venire fin lì. Che poi che ci era venuto a fare?
     
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    Scansafatiche. Ecco cosa aveva pensato la direttrice in quel momento. Alla fine tutte le presenti se ne erano andate via, uscendo velocemente da quella stanza, e nessuna fece eccezione. A quanto pare nessuna delle presenti era in pausa e avevano tutte del lavoro da sbrigare, confermando l'opinione che la succube si era fatta sulle sue colleghe. Un opinione un po' ipocrita, dato che lei per prima era scappata dalla sua postazione ed era andata a svagarsi con il primo dottore che aveva incontrato mentre girava per i corridoi. Però dato che era lei a comandare la baracca sapeva di potersi permettere certe scappatelle, anche perché sapeva che a recuperare il lavoro arretrato non ci avrebbe messo molto tempo, specie con un assistente brava come la piccoletta al suo fianco; in due avrebbero sicuramente smaltito tutte quelle pile di documenti in brevissimo tempo. Adesso nella stanza erano rimasti solo in tre: lei, la sua assistente e l'uomo che era al centro di tutto quel putiferio. Ah, e anche una specie di palla di pelo parlante che sembrava essere l'animaletto da compagnia del presunto zombie. I due si guardarono per un attimo negl'occhi, quasi si stessero studiando a vicenda. A guardarlo bene quell'uomo dava davvero l'impressione di essere uno zombie, con tutte quelle cicatrici che ricoprivano il suo corpo, ed aveva anche un bell'aspetto nonostante queste. Non si meravigliava che avesse generato tutta quella ressa di donne in quella piccola stanza di ospedale, con quei fantastici pettorali che si ritrovava e lo sguardo penetrante. Di certo era una novità per la giovane demonietta, che da quando era approdata nel mondo degli esseri umani non aveva fatto molti incontri "particolari", per così dire. Aveva incontrato persone di diverse razze, ma era la prima volta che gli capitava di vedere un morto vivente in carne putrida e ossa. In un certo senso era "interessata" a quell'uomo, e non solo per stringerci amicizia. Ad assistere a quello spettacolo di sguardi c'era la piccola dragonessa, che guardava gli altri due alternatamente, prima uno e poi l'altra. Il primo a fare la sua mossa fu l'uomo misterioso, che dopo aver zittito il suo peluche parlante infilandogli una serie di termometri in bocca, si alzò dal letto d'ospedale nel quale per tutto il tempo era stato seduto, ovviamente non prima di aver adagiato il suo animaletto sul letto, lasciandolo soffocare in santa pace. Fortuna per lui che la minuta dragonessa era una persona gentile, forse l'unica in quella stanza, e si sarebbe quasi subito fiondata verso il piccoletto peloso cercando di salvarlo.
    Oddio! Aspetta, adesso te li tiro subito fuori!
    Si, era decisamente fuori posto in quella piccola stanza di ospedale, attualmente popolata da succubi e zombi decisamente poco propensi alla gentilezza e alla carità. Ma tornando alla direttrice e al suo inusuale paziente, la prima cosa che salvata subito all'occhio adesso che lo zombie si era alzato era la grande differenza di altezza che c'era tra quest'ultimo e le due ragazze, che ad occhio e croce sovrastava la giovane direttrice di una dozzina di centimetri, e forse anche qualcosina in più. Però alla giovane non importava niente di questi dettagli irrisori, specie se pensava al suo giardiniere, che superava di gran lunga i due metri di altezza, e la sua struttura fisica lo rendeva "gobbo" per così dire. Tanto per dire che per lei l'altezza non era per niente un problema. Ma tornando nel mondo reale, qualcosa di strano accadde subito dopo che lo zombie si era alzato in piedi, qualcosa che di certo non si sarebbe aspettata: lo zombie fece un inchino in segno di rispetto, e lo fece con fare decisamente elegante, quasi fosse un vero gentleman. Una cosa decisamente inusuale per una persona che in realtà doveva essere morta da un bel pezzo, e che era tenuto insieme da un perfetto connubio di ago, filo e piercing. La succube però era brava ad ingannare il prossimo, e non mostrò affatto lo stupore che quel gesto aveva suscitato in lei. Al contrario si dimostrò alquanti interessata a ciò che l'uomo aveva da dire, ascoltando con interesse prima le sue scuse, e poi la sua breve presentazione. Intanto la giovane dragonessa era tornata dalla sua piccola crociata per salvare la piccola bestiola, portandosela dietro e tenendoselo in braccio quasi fosse un cagnolino, e cominciando addirittura a fargli diversi grattini alla testa. Lo zombie si era presentato, adesso era il turno delle due ragazze.
    Non preoccuparti, dopotutto non posso nemmeno dargliene una colpa. A quanto pare avevano delle "buone ragioni" per rimanere qui a tenergli compagnia.
    Inutile dire che la giovane succube stava complimentando il bell'aspetto dell'uomo, che non veniva per niente rovinato da tutte quelle cicatrici, anzi lei le trovava addirittura attraenti. O forse erano solo i suoi pettorali scolpiti a fargli questo effetto?
    Comunque, il mio nome è Lorelei Grimoire,e più che una dottoressa sono il direttore sanitario di questa struttura. Anche se ogni tanto visito anch'io dei "pazienti". Lei invece è Sapphire Pendragon, la mia assistente.
    Piacere.
    A quel punto la giovane dragonessa avrebbe allungato la mano verso lo zombie, con il preciso intento di stringerli la mano. Un modo abbastanza formale per presentarsi a qualche d'uno, ma dato che il loro paziente era stato eccessivamente cerimonioso un minimo di rispetto lo doveva pur mostrare. La succube invece non era la tipa da approcci di questo tipo, lei era una donna molto più diretta in certe situazioni. E data la sua curiosità nel vedere uno zombie girare tranquillamente per i reparti di un ospedale, perché non fargli qualche domandina giusto per rompere il ghiaccio?
    Scusi se mi permetto signor Carnovash, ma mi piacerebbe sapere cosa ci fa uno zombie in un ospedale come questo. Voglio dire, non credo che abbia bisogno di cure mediche, o sbaglio? O forse è qui alla ricerca di qualcos'altro, qualcosa di "diverso"?

     
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    Grazie all'aiuto della drgahetta, Teemo riuscì a ritrovare il respiro e si affidò alle sue abili mani come se fosse una salvatrice, non poteva opporsi alla stretta di chi lo aveva strappato ad una morte da termometro, tra le più umilianti immaginabili. Giurò eterna fedeltà alla famiglia di quella ragazza, promessa che avrebbe infranto alla prima abbuffata disponibile scusandosi con un "ero impegnato". Teemo non eccelleva di certo in fedeltà e coerenza. Si passò quasi subito alle presentazioni e a fare gli omaggi ci pensò l'assistente della dottoressa, allungando una mano verso Thresh. Il non morto sfoggiò un sorriso amichevole e allungando la mano destra a sua volta ricambiò il gesto solenne con la piccola, come se volesse metterla a suo agio.
    Il piacere è tutto mio.
    E lo era davvero. Il solo sfiorare quelle dita così giovani, innocenti e invitanti gli provocavano brividi irrefrenabili sulla schiena, e per un non morto era un evento da non sottovalutare. Ma dovette invocare la sua pazienza perché di fronte alla domanda di Lorelei Thresh si ricordò finalmente del perché era giunto fin lì, e lo fece capire a tutti piazzandosi il palmo della mano destra sulla fronte, e sollevando lo sguardo come un vero smemorato.
    Oh che sbadato, così preso dalle bellezze di questo ospedale ho completamente dimenticato perché sono arrivato fin qui.
    L'uomo non si era mai fatto grossi problemi a rivelare la sua natura, né i suoi poteri, pertanto senza spiegazioni né giri di parole prese l'estremità della sua catena munita di lanterna e sollevandola in direzione della porta alle loro spalle iniziò a chiuderla. Nel farlo un bagliore tetro e verdognolo cominciò a fuoriuscire dallo strumento, e come se quel lamento disperato potesse davvero toccare le cose, la porta si chiuse esattamente come si era aperta. Ovviamente non poteva compiere questo genere di azioni a cuor leggero senza spiegazioni, e mentre la porta cigolava per chiudersi Thresh continuò a parlare.
    Dovrei parlarle qualche istante in privato signorina Grimoire, le ruberò solo qualche minuto... e dato che lei è la sua assistente non penso ci saranno problemi nel farle ascoltare cosa ho da dirle.
    Ovviamente sperava di portarle via più di qualche minuto, ma una richiesta del genere andava imbastita con umiltà, non di certo con la pretesa di ottenere tutto il suo tempo senza essere diventato un minimo interessante. Una volta assicuratosi che nessuno avrebbe interrotto i loro discorsi, Thresh avrebbe riposto la lanterna sul fianco e piazzando entrambi i pugni chiusi dietro la schiena con fare marziale, sollevò leggermente il capo, mostrando un'espressione leggermente più seria, ma non priva del suo smagliante sorriso.
    Esattamente come lei, faccio parte del delicato equilibrio che divide i piani alti di questa nazione con la gente comune, non si direbbe ma dietro questa faccia da amichevole zombie di quartiere si nasconde un professore severo che tiene alla formazione dei suoi studenti.
    Avrebbe preferito dirglielo direttamente, ma confidava che si capisse comunque che era un professore e faceva parte della prestigiosa Sapienza, altrimenti non si sarebbe permesso di elevarsi a "mediatore" tra il governo e la nazione stessa.
    Vorrei poter dire di essere stato mandato come messaggero di pace per annunciare che la scuola concede tutto il suo sostegno all'ospedale, ma la verità è che sono venuto qui di mia spontanea iniziativa. Sa... io e la preside siamo amici molto intimi e non abbiamo segreti sotto la scrivania. La documentazione confidenziale di cui sono in possesso tutti i pezzi grossi come lei e la preside insomma... non mi è preclusa.
    A quel punto il suo sguardo si fece molto più intenso ed interessato, conscio di essere giunto al succo del discorso e ora proprio col suo sguardo voleva sottolinearlo. Ogni tanto lanciava qualche appetitosa occhiata all'assistente della dottoressa che a quanto pare più dell'altra lo aveva preso in simpatica.
    Volevo semplicemente fare la conoscenza di una persona così interessante e dalle origini poco convenzionali... non capita spesso di incontrare una vera succubus. Ma non sono qui per offendere o rappresentare una minaccia, noi dobbiamo collaborare, sono qui solo per stringere amicizia.
    In tutto questo Teemo aveva iniziato ad annuire velocemente col capo, come se volesse confermare le buone intenzioni di Thresh. Effettivamente durante il meeting di poco prima avrebbe voluto iniziare a dissezionare qualche dolce infermiera, ma era partito di casa col presupposto di conoscere Lorelei e il desiderio di legarla ad una delle sue macchine era sopraggiunto solo quando l'aveva vista di presenza... e aveva sentito quell'inebriante odore di perversione che ancora la circondava.
     
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    Sapphire sorrise innocentemente vedendo la gentilezza del non morto, e constatando che a dispetto delle dicerie anche gli zombi potevano essere amichevoli e cordiali con il prossimo. Le mani dei due si separarono dopo una stretta non troppo forte, anzi delicata. Si, perché quelle giovani e affusolate dita erano più che delicate. Erano eteree, sembrava quasi che si staccassero da quella mano da un momento all'altro, come fossero fatte di porcellana. E pensare che nelle vene di quella ragazzina tanto minuta e fragile scorreva il sangue di una delle più antiche e pericolose razze che hanno solcato i cieli di questo pianeta. Com'è ironica a volte la vita. Quel piccolo e fugace gesto solenne, venne supervisionato dallo sguardo attento dell'altra ragazza che si trovava in quella piccola stanza, la quale controllava che tutto fosse in ordine. Forse non lo dava a vedere, ma lei ci teneva alla sua assistente, e non solo perché era brava e un'ottima compagna di "giochi". Alla domanda della direttrice, il non morto si piazzò il palmo della mano in fronte, alzando lo sguardo verso il soffitto con fare smemorato. Evidentemente la presenza di tante belle infermiere e dottoresse giovava a Thresh più di quanto fosse disposto ad ammettere, anzi molto probabilmente lo avrebbe ammesso che essere circondato da un mucchio di belle ragazze era un toccasana per la sua salute oramai andata da parecchio tempo. Non lo conosceva bene, ma a primo impatto non le sembrava il tipo di persona che aveva peli sulla lingua, specie in certe occasioni. A quel punto con una specie di vecchia lampada ad olio chiuse la porta alle spalle delle due ragazze, cambiando completamente l'atmosfera di quel posto. Per qualche strano motivo le tapparelle di quella stanza erano state tirate giù e le finestre chiuse, quasi fossero state messe così apposta per l'occasione. Era evidente che il carismatico zombie voleva intrattenere una conversazione in privato con la giovane direttrice, e a confermargli questa sua teoria furono le parole che disse subito dopo. A quanto pare il motivo principale che aveva spinto uno zombie a fare una visitina all'ospedale era proprio la sensuale direttrice. Gli disse chiaro e tondo che voleva parlare con lei "in privato", e stando alle sue parole anche la giovane assistente sembrava essere invitata in quella conversazione tanto intima. Chissà cosa avrà mai avuto da dire un cadavere ad una dottoressa? Detta così sembrava quasi l'incipit di una barzelletta, ma la realtà era ben diversa. Le cose stavano cominciando a farsi molto interessanti per la giovane succube, un po' meno per la sua minuta assistente, che dopo aver visto il bagliore tetro che emanava la lampada di Thresh aveva cominciato a sentirsi meno a suo agio. Forse quell'affascinante zombie non era poi così gentile come si era mostrato all'inizio, pensò la piccola dragonessa cominciando ad avere dei dubbi sulla vera natura dell'uomo davanti a lei. Però la presenza della sua superiore lì al suo fianco la rassicurava non poco, e sapeva che grazie con lei al suo fianco non aveva nulla da temere. O almeno sperava. Tanto il suo sguardo sicuro nonostante la situazione le dava conforto, sembrava quasi avesse tutto sotto controllo e che qualsiasi imprevisto avrebbe potuto gestirlo senza particolari problemi. Il non morto continuò la sua conversazione, questa volta con fare più serio, senza però mancare di charme. Stando alle sue parole quello strano e allo stesso tempo affascinante zombie era in realtà un professore ad una delle più prestigiose scuole di tutto l'Impero: La Sapienza. Davvero interessante, la succube si stava incuriosendo sempre di più. Ogni secondo che passava voleva sapere di più su quell'uomo che tanto ardeva dal desiderio di parlare con lei. Thresh continuò il suo racconto di come era venuto casualmente a conoscenza dell'identità della direttrice del Thanathos, e di come la scoperta della vera natura di tale donna lo interessasse a tal punto da venire addirittura a cercarla. A quel punto nel volto di Lorelei si dipinse un sorriso divertito, mentre i suoi falsi occhi azzurri guardavano lo zombie dritto negl'occhi. Il suo non era uno sguardo minaccioso, e nemmeno quello della succube. Entrambi cercavano qualcosa, e guarda caso era la medesima: passare il tempo. Forse detta così era un po' riduttiva, ma la direttrice stava effettivamente cercando un pretesto per passare il tempo senza dover stare inchiodata alla scrivania. Il non morto aveva parlato di amicizia, ma se conosceva la vera natura della persona con cui stava parlando doveva anche sapere quale fosse l'unico tipo di amicizia che lei poteva offrirgli.
    Sai, anche io sono molto interessata a lei professore. Dopotutto è la prima volta che mi capita di incontrare un vero e proprio zombie. Ho conosciuto diversi esponenti di diverse razze, ma questa è la prima volta che mi imbatto in un non morto.
    A quel punto la succube si avvicinò lentamente all'uomo di fronte a lei, camminando lentamente e con fare decisamente sensuale e provocatorio. La sua marcia si concluse con il volto a pochi centimetri da quello ricoperto di cicatrici dello zombie. Il suo generoso petto tastò senza fare troppi complimenti il petto muscoloso di Thresh, aumentando ancora di più la provocazione della succube nei confronti dell'uomo deceduto.
    Allora? Che tipo di amicizia sta cercando uno zombie in una succube?
    E concluse quest'ultima frase leccandosi lascivamente le labbra, quasi si stesse già pregustando l'inevitabile incontro di passione con il non morto. Non sapeva quali fossero le intenzioni del suo futuro amichetto di giochi, ma di una cosa era certa: anche lui aveva delle voglie, e era intenzionato a sfogarsi allo stesso modo della succube. Però, proprio in quel momento, un ideuzza saltò nella mente contorta e perversa della giovane dottoressa; un idea malsana che però, se aveva capito la vera natura del non morto, sarebbe piaciuta anche a lui. Lorelei aspettò che il professore deceduto rispondesse alla sua innocente quanto provocatoria domanda, per poi allontanarsi da lui, esattamente con la stessa noncuranza con cui si era avvicinata. Sicuramente la cosa non avrebbe fatto molto piacere a Thresh, che speranzoso pensava di poter bruciare le tappe e passare direttamente all'azione. Però per la direttrice quella sarebbe stata la seconda conquista facile in meno di... mezz'ora? Un quarto d'ora? No. Lei voleva fare qualcosa di diverso, di più divertente in modo da rendere quella loro piccola scappatella ancora più eccitante. Cominciò ad incamminarsi verso la porta appena chiusa dal non morto, con il preciso intento di chiuderla definitivamente. In questo modo anche volendo nessuno sarebbe mai riuscito a disturbarli, a meno che non si fossero messi a sfondare la porta, ma era poco probabile come opzione. Una volta chiuse a chiave l'unica uscita di quella piccola stanza, la succube si voltò nuovamente tornando al suo posto originario, quello di fianco a Sapphire, che per tutto il tempo se n'era stata lì ferma a guardare e a fare massaggini a quella piccola palla di pelo che teneva in braccio. Adesso che i preparativi erano stati ultimati, non rimaneva che esporre la sua idea al suo futuro partner.
    Senti, ti va di fare un piccolo giochino per passare il tempo?

     
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    Gli capitava assai di rado di poter incontrare qualcuno che guardasse oltre le cicatrici, la pelle pallida e la lanterna che convocava macchine mortali e spaventose ma questi erano dettagli: il suo istinto gli aveva suggerito bene. Lorelei non era spaventata da Thresh, probabilmente perché sapeva bene di potergli tenere testa in primo luogo, e in secondo non si proponeva pregiudizi nello sperimentare nuove amicizie, era curiosa tanto quanto lui e questo è un bene nella vita se si vogliono sperimentare nuove cose. O anche nella morte, per intenderci. La succubus si fece subito avanti per parlare a quattrocchi con Thresh, lo zombie non si fece per nulla indietro anzi lasciò che i loro petti si toccassero iniziando a saggiare la bellezza di quel corpo che era molto più morbido di come appariva solo allo sguardo, avrebbe voluto eccitarsi come un verginello ma Lorelei sembrava proprio una dai gusti difficili e gli alti standard, doveva fare bella figura quindi si limitò a sorridere, assecondando le sue parole senza interromperla. Capì subito cosa voleva fare quando gli diede le spalle e volse verso la porta, quando invece Teemo per un'istante pensò che se ne stesse andando, tutt'altro che interessata alla situazione. Ma dovette ricredersi perché quella succubus era già stimolata a sufficienza a livello di curiosità e ora che aveva adocchiato una preda così interessante non l'avrebbe lasciata andare così facilmente. Lei e Thresh si assomigliavano molto e non si conoscevano nemmeno da 5 minuti. Davvero un'ottima idea quella di andare all'ospedale.
    Stavo pensando ad un'amicizia tutt'altro che professionale, certo se servisse aiuto non mancherei di prestare i miei servigi ma preferirei ci incontrassimo per approfondire la nostra amicizia anche in mancanza di necessità. Io amo divertirmi, sono curioso e mi piace sperimentare ogni cosa, su chiunque e con chiunque, pertanto chi meglio di una succubus come compagna di giochi?
    Perfino la piccola palla di pelo tra le mani di Sapphire stava capendo che la situazione volgeva in favore del divertimento ed iniziò a sorridere compiaciuto strusciandosi sempre più intensamente tra le mani abili della ragazzina trovandosi estremamente a suo agio. Thresh allora venne sottoposto ad una richiesta non male che sembrava quasi un mero espediente per allungare il più possibile la loro esperienza. No, non era il temporeggiare di una persona schiva o diffidente, era solamente l'inizio di un'amicizia più che fruttuosa. Thresh mostrò un sorriso furbesco e divertito, accentuato forse oltremodo dalle cicatrici ai lati della sua bocca, dopodiché mise le braccia conserte privando per un pò Lorelei della vista della sua muscolatura tonica e tutt'altro che "non morta", cedendole di nuovo la parola.
    Io adoro i giochi, e si dia il caso che di tempo ne abbia a non finire. Allora... cosa proponi?
    Thresh non aveva dei gusti particolarmente definiti, non si sarebbe fatto meraviglia di nessun tipo di regola o strana richiesta, anzi il mistero lo eccitava ancora di più e non vedeva l'ora di incominciare. Numerose domande si fecero strada nella sua testa ma l'unica vera cosa che desiderava era iniziare il prima possibile. Certo era frettoloso, non poteva farci niente, ma di fronte ad una simile bellezza e la sua assistente tanto stimolante non poteva proprio farci niente...
     
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    Come pensava, Thresh stava cercando un'amicizia che andasse ben oltre ai semplici rapporti professionali. Cercava una compagna di giochi che potesse aiutarlo nelle sue "necessità", e chi meglio di una succube poteva sopperire alle sue mancanze? La direttrice sorrise maliziosa, pensando che, in fondo, l'idea che gli era venuta in mente non era poi così male. Un piccolo giochino giusto per rompere il ghiaccio, e magari portare il loro rapporto ad un livello superiore. Era stufa di uomini che si comportavano come bravi cagnolini e che obbedivano ad ogni loro singolo comando. Avessero almeno qualche abilità particolare, o anche solo una verga che poteva far invidia ad un demone. Invece erano tutti uguali, tutti dei rammolliti che appena vedevano un paio di tette e uno sguardo più lascivo del normale si scioglievano come neve al sole. Per questo adesso voleva fare le cose in modo diverso, voleva "conquistare" quel professore non morto non con una semplice seduzione come faceva normalmente, ma con una vera e propria sfida, nella quale avrebbe messo in gioco il suo corpo e quello dello zombie di fronte a lei. Sentendo la risposta di Thresh, la succube non poté far altro se non sorridere divertita. Si, perché se aveva capito bene com'era fatto il suo futuro nuovo compagno di giochi, allora sapeva che la sua sarebbe stata un offerta che non poteva rifiutare. Incrociò le braccia, sollevando involontariamente i suoi prosperoso seni verso l'alto. Era seria, ma allo stesso tempo divertita.
    Dici che ti piace "sperimentare", giusto? Allora sono certa che troverai interessante la mia proposta.
    Fece una breve pausa, quasi volesse tenere sulle spine il professore zombie. Dopotutto aveva messo io gioco la sua curiosità e la sua voglia di provare nuove cose, stuzzicando così il suo interesse. Però sapeva anche che era paziente, e che avrebbe atteso di sentire la sua proposta senza pendere dalle sue labbra coma avevano fatto già molti uomini. Dopotutto se doveva esserci una sfida tra i due, per prima cosa dovevano dimostrare di essere sullo stesso piano, e non uno che era succube dell'altro.
    Quello che ti propongo è un semplice gioco. Niente di così complicato, una semplice sfida per vedere chi dei due prenderà le redini del gioco. La sfida è abbastanza semplice, dobbiamo cercare di "spogliarci a vicenda", e il primo che riesce a denudare completamente l'avversario vince. Ovviamente per non mettere nessuno in svantaggio entrambi indosseremo solo reggiseno e mutande. Chi vince potrà fare all'avversario quello che vorrà, e l'altro non dovrà lamentarsi per nessuna ragione. Allora? Che en dici, ti piace la mia idea?
    Lorelei aveva messo in gioco le sue carte, però non aveva ancora del tutto finito. Sapeva che la proposta in sé era sufficiente per invogliare il professore non morto ad accettarla, ma voleva mettere altra carne sul fuoco, in modo da rendere le cose più interessanti. Con la coda dell'occhio guardò la piccola ragazza al suo fianco, mentre carezzava dolcemente la testa dell'amichetto peloso di Thresh. Un immagine che sprizzava innocenza e purezza da tutti i pori, che fece venire alla succube un idea su come rendere il loro gioco più interessante. Riportò lo sguardo sul professore, pronta per mettere in gioco la sua ultima carta.
    E per rendere le cose ancora più interessanti, alzo la posta in palio mettendo nel mio pacchetto sconfitta anche la mia assistente.
    Sentendo quella frase, la ragazzina si voltò di scatto verso la succube, con uno sguardo tra lo sconvolto e l'arrabbiato.
    Ehi!? Non sono un giocattolo!? Non puoi decidere così!?
    A quanto pare l'idea di poter diventare il premio di qualche zombie di passaggio non piaceva granché alla giovane Sapphire, che cercò di ribattere come meglio poteva. Però in cuor suo sapeva già che non poteva contraddire ciò che la sua superiore diceva. Non perché dovesse obbedire ai suoi ordini, ma perché la succube conosceva bene la sua piccola assistente, e sapeva quali bottoni andare a premere.
    Ohhh~ Non vorrai dirmi che non hai alcun interesse nel corpo atletico del professore. Dì la verità: avevi già fatto qualche pensierino sconcio su di lui, vero?
    Sentendo le parole maliziose della direttrice, la giovane dragonessa abbassò il capo, guardando il pavimento con il volto visibilmente rosso per l'imbarazzo. Sarà pure stata una ragazzina dolce e gentile, ma era pur sempre una donna e anche lei aveva certe esigenze; anche se si vergognava ad ammetterlo. Adesso che aveva in parte convinto la sua assistente a partecipare a quel perverso gioco, si rivolse nuovamente a Thresh, pronta per sentire la risposta del non morto, e sopratutto sapere che cosa aveva lui da offire. Lei aveva messo in gioco la sua minuta assistente, ma lui che cosa avrebbe messo in palio?
    Allora? Accetti la mia proposta? O hai altro da "aggiungere"?

     
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    Lo zombie rimase in silenzio, con le braccia conserte, ascoltando le parole della succubus. Pendeva dalle sue labbra, il suo sguardo non lo nascose di sicuro, tuttavia se Lorelei aveva visto molti uomini sottomettersi semplicemente alla sua vista sapeva bene che quello non era lo sguardo di uno schiavo, ma di un ammiratore sentito che non vedeva l'ora di partecipare ai giochi. E questa era la parola giusta: non un perdente, ma un giocatore, e gli zombie non amano perdere. Lorelei gli fece capire che se voleva dimostrarsi degno delle sue attenzioni allora doveva sottostare alle sue regole e che regole, decisamente molto semplici ed interessanti, Thresh non si sarebbe tirato indietro e per questo non volle interromperla dato che più condizioni avrebbe messo più il gioco sarebbe stato interessane. Poi, la posta in palio, fu la scoperta più interessante. Lorelei volle alzarla mettendo in gioco anche la sua giovane assistente che subito suscitò un tetro bagliore nello sguardo del non morto, visibilmente interessato ad un premio del genere. Ma rovinare la sua facciata non era una mossa degna di lui, pertanto di fronte all'indecisione di Sapphire si mostrò immediatamente accondiscendente.
    Un premio così prezioso per me? Sono davvero onorato...
    Poi le parole della sua datrice di lavoro sembrarono spronarla del tutto, il patto era sigillato. Senza perdere neanche un centimetro del suo sorriso, Thresh sciolse le braccia dalla posizione conserte, afferrando di nuovo la sua lanterna ma non per la catena, dato che si teneva perfettamente in sospeso senza nessuna forza apparente, come per magia.
    Certo non posso mettermi un reggiseno o perderei parte del mio fascino, ma mi sembrano condizioni fin troppo invitanti per ignorarle. Accetto senza ombra di dubbio, ma rilancio.
    Indicò il piccolo Teemo, che aveva alzato le orecchie sentendosi tirato in causa.
    Se perdo io sarà il mio peloso amico a servire e riverire le meravigliose ragazze in questa stanza, e io con lui. Ma devo avvertirti Lorelei... non sono uno a cui piace perdere.
    E detto questo, con un rapido movimento delle spalle, Thresh si portò via l'enorme giaccone nero, rimanendo completamente con il busto nudo e mettendo così in mostra il suo fisico che appariva tutt'altro che non morto: nonostante le numerose cicatrici conservava ancora una muscolatura statuaria, perfetta ed invitante, non poteva sembrare più adatto come educatore di ginnastica.
     
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    Nome partecipanti: Lorelei Grimoire vs Faust Carnovash

    Livello partecipanti: 1 vs 2

    Energia partecipanti: Newbe vs Champion

    Numero partecipanti: 2

    Livello del Potere: 1 vs 2

    Abilità Fisiche G1: Gigas 3, Mach 3, Shell 3, Jumper 3, Sense 3, Strike 3, Vision 3, Energy 3, Charge 3

    Abilità Fisiche G2: Gigas 4, Mach 3, Shell 3, Jumper 2, Sense 1, Strike 3, Vision 3, Energy 2, Charge 2

    Tecniche Personali G1: Harlotry Power, Lusty Blow, Lust Dagger, Lewd Chain, Craving Poison

    Tecniche Personali G2: Bloodthirster, Iron Maiden, Twitch, Lo Waxmeister, Icon Of The Sin

    Tecniche Loto G1: -

    Tecniche Loto G2: -

    Armi & Equipaggiamento G1: Asmodeus, Plasma Cutter, Lanceblade Mod. SAW, Lanceblade Mod. Cresselia, Gunblade Mod. Sciabolona, Lanciagranate, Caricatore per pistole [x10], Caricatore per Fucili d'assalto [x6], Caricatore per Fucili a pompa [x4], Caricatore per Fucili di precisione [x3], Caricatore per Lanciagranate [x1], Granate Esplosive [x3], Gemma Alfa [x10], Pillola Ditto [x5], Pillola Oppai [x5], Pillola XXL [x5], Pillola XLR8 [x5], Pillola Extreme [x5], Pillola Guro [x5], Pillola LittleCon [x5], Pillola OldSchool [x5], Pillola Change [x5], Pillola Kinder [x5], Pillola Zoozoo [x5], Pillola Bara [x5], Pillola Toys [x5], Pillola MilkyWay [x5], Pillola Jizz [x5], Pillola Maiden [x5], Pillola Sense [x5], Pillola Sado [x5], Pillola Maso [x5], Pillola Nymph [x5]

    Armi & Equipaggiamento G2: Dark Passage, Shuriken [x2], Dissectors [x1], Laser Shuriken [x3], Ninjato, Pillola Ditto [x2]

    Luogo: Una semplice stanza di ospedale, niente di particolare. La sue dimensioni sono di circa 10 metri per 7, mentre in altezza misura all'incirca 5 metri. Vi sono diversi letti d'ospedale disposti in perpendicolare con le due mura più lunghe, in tutto sono 6, tre per muro. Ogni letto è separato dall'altro da una specie di tendina, per garantire la privacy tra i vari pazienti. Lo spazio per muoversi non era molto, ma dato che l'obiettivo è spogliare e non ammazzare l'avversario dovrebbe bastare per entrambi i contendenti. [+]

    Tipologia di Sfida: Naked Party. Semplice sfida in cui il vincitore è colui che riesce a svestire completamente l'avversario.


    Se già Sapphire era rossa per le provocazioni della sua superiore, il velato complimento del professore la fece diventare paonazza. La credeva davvero... preziosa? La direttrice gli aveva detto più e più volte che era una creatura graziosa, ma questa era la prima volta che un estraneo gli diceva una cosa del genere. E di certo lo charm e il carisma del non morto aiutavano non poco le sue pallide guance a diventare rosso cremisi. L'unico che avrebbe sofferto dall'imbarazzo della giovane assistente sarebbe stato il povero Teemo. Perché? Semplice. Anche se involontariamente l'imbarazzo provocato da quelle parole gli fece stringere ancora di più le braccia, chiudendo il povero animaletto che fino a poco prima teneva teneramente in braccio in una morsa decisamente poco comoda. Sarà anche stata una ragazzina fragile, ma era pur sempre una draconica purosangue, e un po' di forza ce la doveva avere per forza. Ma tornando al gioco proposto dalla direttrice, a quanto pare ci aveva preso. La sua piccola proposta sembrava aver smosso la curiosità di Thresh, e in particolar modo a stuzzicarlo maggiormente sembrava essere il premio in palio: la possibilità di fare di quelle due dottoresse ciò che voleva, e dato che non aveva imposto limiti su ciò che gli poteva fare il premio sarebbe stato ancora più intrigante. Lui di contro aveva rilanciato la totale disponibilità sua e del suo peloso amico a servire le due ragazze, anch'essa un offerta allettante da non lasciarsi sfuggire. Non conosceva le "capacità" del piccolo Teemo, ma di certo il professore non morto era ben dotato e lo si poteva capire dall'aura che emanava: trasudava lussuria e malvagità allo stato puro.
    Beh, se è per questo neanche a me piace molto perdere. Anche se sono sicura che comunque vada a finire un premio lo riceverò lo stesso, e questo mi basta.
    Mentre disse quelle parole con la chiara intenzione di provocarlo, cominciò a spogliarsi, partendo dal lungo camice bianco. Pezzo dopo pezzo la succube continuò a spogliarsi. A differenza delle sue parole, nelle sue movenze non c'era niente di volutamente provocatorio, ma solo una velata e implicita. Mosse semplici e allo stesso tempo sensuali, questa era la tattica utilizza dalla direttrice per compiacere lo zombi, che sicuramente avrebbe gradito la vista di un simile corpo che piano piano si svestiva esclusivamente per lui. Alla fine di quella specie di spogliarello, Lorelei si sarebbe ritrovata seminuda, indossando solamente un reggiseno e un paio di mutandine decisamente sensuali. Di certo da una succube non ci si poteva aspettare della biancheria pura e sobria, come sicuramente in questo momento stava indossando la giovane assistente ancora visibilmente in imbarazzo. Con grande sorpresa di tutti, un rivolo di sperma cominciò a fuoriuscire dalle sexy mutande della direttrice, rivelando ai presenti il segreto dei minuti trascorsi poco prima di arrivare lì. Ovviamente questo non turbò minimamente la donna, che anzi pareva quasi orgogliosa di quella piccola imperfezione nel suo corpo perfetto.
    Accidenti, sembra che sia rimasto ancora qualcosa.
    E con lo stesso orgoglio fece passare dolcemente il dito indice lungo le sue gambe, raccogliendo l'ultimo residuo della sua precedente scappatella. Nulla va sprecato, e senza pensarci due volte la succube si portò il dito sporco di sperma in bocca, assaporando un'ultima volta il sapore del suo precedenti incontro sul posto di lavoro, con fare a dir poco sensuale. Con quel gesto chiuse definitivamente l'avventura precedente, pronta ad assaporare il sapore del professore non morto. Adesso che i preparativi erano ultimati, mancava solo una cosa: mostrare a tutti il suo vero potenziale, la sua vera forma. In breve tempo, sulla schiena della succube comparvero due maestose ali di un colore rosso vivido, insieme ad una graziosa coda e ad un paio di corna bianche, molto simili a quelle di un montone. Aveva assunto la sua vera forma, quella che da ormai troppo tempo non assumeva. Era da un po' di tempo che non si sgranchiva le ali e quella sarebbe stata l'occasione perfetta per vedere quanto in tutto questo tempo passato nel regno degli umani si era arrugginita. Si tolse addirittura le sue lenti a contatto, rivelando ai presenti il vero colore dei suoi occhi: rosso, rosso cremisi. Per un momento Sapphire rimase completamente di sasso. Era la prima volta che vedeva la vera forma della succube, eppure erano già un paio d'anni che la conosceva. Cominciò ad aprire e a chiudere la bocca con fare confuso, come se stesse cercando le parole senza però trovarle.
    Padrona...
    Lorelei si accorse quasi subito della reazione della sua giovane assistente, e con fare divertito si voltò verso di lei per parlarle.
    Immagino che questa sia la prima volta che mi vedi in questa forma vero?
    La dragonessa annuì, confermando i "sospetti" della succube. Quella fu di certo una sorpresa per la giovane assistente, sapeva che la sua "padrona" era una succube, di questo gliene aveva parlato, ma non aveva mai mostrato la sua vera forma, ne a lei ne agl'altri suoi dipendenti alla villa. Lorelei sorrise divertita vedendo la reazione della sua sottoposta, avvicinandosi a lei come se niente fosse.
    C'è sempre una prima volta. Semmai quando arriviamo a casa possiamo divertirci assieme utilizzando questo mio corpo, che ne dici?
    Una proposta indecente bisbigliata nell'orecchio della giovane Sapphire, che non poté non arrossire di botto ad una simile proposta. Adesso si trovava in mezzo a due fuochi, da una parte un carismatico e muscoloso zombie che l'aveva fatta invaghire non poco, dall'altra una provocante ma pur sempre bellissima succube che gli aveva promesso una nottata con tanto di fuochi d'artificio. Quella per lei sarebbe stata una lunga giornata, se lo sentiva. Però adesso basta con le chiacchiere, era arrivato il momento di dare il via a quel piccolo gioco perverso ideato dalla depravata mente di Lorelei. Diede le lenti a contatto alla sua assistente, la quale si sarebbe allontanata quasi subito insieme al piccolo Teemo, per poi voltarsi un ultima volta verso il professore non morto, pronta per dare il via alle danze.
    Quando sei pronto, Thresh.





    Status Fisico
    Illesa

    Status Psicologico
    Pronta

    Energia
    75/80

    Lust Point
    0/6

    Tecniche utilizzate
    Trasformazione Raziale: Per poter fruire della trasformazione razziale che vi e normalmente concessa, dovrete acquistare questa abilita. Questo viene meno nel caso in cui il vostro potere sia legato alla trasformazione, ovvero si attiva nel momento in cui vi trasformate, in quel caso allora non avrete bisogno di questa abilita per fruire della trasformazione.
    Costo: 5

    Armi ed equipaggiamenti
    Nessuno





    Edited by BOLSHAK VS DOOM - 5/4/2014, 12:18
     
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    Come il galateo impone: prima le signore. Thresh si mise a braccia conserte, pazientando il suo momento mentre Lorelei dava inizio alle danze. Le regole del gioco erano definite, non servivano ulteriori chiacchiere, quindi si gustò i movimenti sensuali della donna mentre si spogliava, e anche Teemo non fu da meno, anzi tutti i presenti rimasero rapiti dalla sua bellezza, specialmente una volta che questa fu completamente nuda. Loro erano fermi e in silenzio, ma gli sguardi che le lanciavano erano ovazioni pure e se non fosse stato tra le braccia di Sapphire sicuramente Teemo si sarebbe lasciato andare un applauso senza rimorsi. E fu proprio mentre Lorelei rimaneva in biancheria intima decisamente sexy che si presentò l'occasione di un piccolo spettacolo estremamente eccitante: reduce da una sessione visibilmente stimolante, la succube aveva ancora qualche dono dentro di sé, certo non una quantità elevata ma quanto bastava per donare a tutti lo spettacolo della meravigliosa donna che assaggiava quel liquido perverso. Teemo rimase letteralmente a bocca aperta e il suo pelo si arruffò completamente, come rizzandosi, mentre il non morto invece allargò un ghigno visibilmente intrigato. Quella donna era uno spasso. Era già eccitato, ma quel gesto lo fece quasi esplodere e si poteva iniziare a vedere sia la sua erezione, sia che l'energia spettrale fluire fuori dal suo corpo, iniziando a muovere il lungo cappotto nero che indossava mentre le mani congiunte in una posizione conserte si muovevano nervosamente, impazienti di fare la loro parte.
    Ti sei divertita già prima eppure non sei affatto stanca... siamo molto più simili di quanto credi.
    Ma nonostante tutto c'era qualcosa che potesse stimolare ancora di più di un gesto tanto semplice quanto perverso: la sua vera forma demoniaca. Per uno come Thresh, che vedeva la bellezza in una maniera completamente diversa dalle normali convenzioni, quella non era una trasformazione ma "il vero aspetto" che non dovrebbe mai essere celato. Un pò come succedeva per lui quando utilizzava i poteri della lanterna. il suo ampio sorriso divenne presto una risata, prima leggera, poi colma di visibile godimento. E mentre rideva intorno al suo corpo si allargava una grande quantità di energia spettrale, più densa al punto che gli spiriti disperati e bramosi di aiuto sembravano quasi veri, palpabili. I suoi poteri erano principalmente scenici e terrificanti, teatralità ed inganno sono armi potenti.
    Grazie per aver condiviso con me questa tua magnifica forma, lo prenderò come uno stimolo. Ma non temere, non serve fare promesse alla tua deliziosa assistente, perché oggi sarete tutte e due mie ospiti... la mia casa... le mie regole.
    Allargò di colpo le braccia e subito lanterna e falcetto si fiondarono nelle mani del non morto, rispettivamente nella sinistra e nella destra, mentre la lunga catena circondava il corpo. Come se i suoi stessi poteri avessero capito le regole iniziarono a bruciare i vestiti dello zombie, ad eccezione del lungo cappotto nero che però si aprì completamente allargandosi anche sulle spalle, e delle mutande nere in forma di boxer che gli erano indispensabili per tentare di vincere. La lanterna risuonava, e della sua luce l'intera stanza sembrava riempirsi densa di un'incredibile quantità di energia negativa, quanta sofferenza c'era in quello strumento, eppure sicuramente una come Lorelei poteva apprezzare quella sofferenza, e non condannarla come un normalissimo stolto timoroso. Il suo capo venne avvolto da fiamme verdi spettrali, per poi materializzare sulle mani dei guanti scuri, intangibili in realtà ma parte della sua essenza, così come una maschera che si posizionò sul suo volto, simile alla faccia di un teschio diviso in due parti, e munito di 3 escrescenze che seguivano le trecce dei capelli del non morto. La stanza era oramai immersa in un'inquietante aura di terrore, e la lanterna risuonava di questa meravigliosa essenza. La maschera sul volto dello zombie spalancò le fauci rivelando sotto di essa il volto dell'essere artefice di quella meraviglia, che ancora ghignava soddisfatto.
    Spero non ti dispiaccia per la giacca, sai è una questione di stile... visto che prima hai fatto tu la prima mossa, lascia che io ti mostri cosa posso creare.
    La distanza tra loro due era di circa 5 metri, alle spalle di Thresh c'erano 1 metro e mezzo dal muro, mentre dietro a Lorelei 3 metri e mezzo prima della porta di uscita. La lanterna risuonò, emettendo delle grida spettrali intense e terrificanti, poi dal pavimento l'aura infernale iniziò a prendere forma, e proprio a poco più di 80 cm dalla schiena di Lorelei ecco comparire la prima delle armi di Thresh, nonché la sua diletta: la vergine di ferro.
    Normalmente non faccio troppe dichiarazioni sulle mie abilità, ma dato che stiamo cercando di essere amici allora ti spiegherò come funziona: il mio potere mi consente di creare un passaggio tra questo mondo e l'universo della sofferenza, e tramite essi chiamo in combattimento delle macchine della tortura viventi. Lei è una ragazza che chiamo spesso a giocare con me... spero mi perdonerai se sarò un pò violento ma dato che sei una succubus confido che non morirai troppo facilmente.
    E mentre le ante della vergine si spalancavano verso Lorelei, Thresh le faceva capire che non avrebbe serbato troppi riguardi nei suoi confronti, se non la spiegazione dei suoi poteri semmai. La donna poteva rigenerarsi senza problemi, quindi se per distruggere il suo intimo doveva fare a pezzi quello che nascondeva non ci sarebbero state remore. E forse era proprio ciò che lei desiderava, dato che essendo Thresh un non morto la regola valeva anche per lui. Le ante dell'Iron Maiden si spalancarono, rivelando il suo interno irto di spine e allungando sempre dalla sua superficie interna 3 catene: quelle laterali si diressero verso i polsi della succubus, mentre la catena centrale mirava al collo. Le catene delle macchine di Thresh erano dotate di un congegno all'estremità che consentiva loro di intrappolare perfettamente una persona, ma di sicuro i sensi di Lorelei non erano così impreparati. Tuttavia, quella era e restava la sua prima mossa di quella sfida irresistibile.

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    [Thresh]


    [Status Fisico]: Boxer illesi.
    [Status Psicologico]: Divertito.
    [Potere]: The Box
    Thresh ha ottenuto dall'Icona del Peccato un potere unico nel suo genere, quello di distorcere la realtà facendo scendere l'inferno sulla terra e chiudere tutte le sue vittime in un piccolo angolo di limbo dove ogni sofferenza e tortura può essere sperimentata senza il minimo freno. I poteri di Thresh sono sapientemente sigillati all'interno di un particolare oggetto, poiché altrimenti sarebbero assolutamente inarrestabili: si tratta di un'arma molto particolare camuffata da kusarigama, una piccola falce tenuta per mezzo di una lunga catena a ciò che viene chiamata "Configurazione del Lamento", una lanterna che se aperta sprigiona tutti i poteri del "Box". Quando Thresh apre la lanterna, il suo corpo viene immediatamente deformato, dandogli l'aspetto di un demonio, questo non giova ai suoi poteri né alla sua prestanza fisica, ma un misero corpo umano non potrebbe controllare una simile potenza. In realtà l'aspetto non cambia pesantemente, è come se l'intero corpo fosse ricoperto da una carapace simile a delle ossa marce e nere, che compongono perfino una maschera sul suo volto, mentre la pelle diventa leggermente luminescente ed emana un'aura verdognola. Una volta liberati i poteri della scatola il bagliore che la permea si estende per tutto il campo di battaglia, creando una leggerissima nebbia verdastra molto sbiadita che rende la luce più cupa. Thresh è in grado di materializzare nel suo raggio d'azione delle macchine da tortura viventi, non degli esseri del tutto senzienti ma capaci di obbedire agli ordini del servitore dell'Icona del Peccato. Creando uno spazio delimitato per mezzo delle sue macchine della tortura, Thresh crea quello che viene definito "The Box": grazie alla combinazione della posizione delle sue macchine da tortura, queste vengono collegate da una barriera energetica intangibile, che serve a convogliare l'energia per materializzare le macchine della tortura dell'Icona del Peccato, più potenti di quelle di Thresh e molto più pericolose. Queste verranno create unicamente quando viene generato il Box e mai senza l'energia che questa struttura scaturisce. Le macchine della tortura sono profondamente legate alle sensazioni, del loro padrone e delle loro vittime, per questo traggono forza dalla sofferenza e dal masochismo altrui: ferire Thresh le rende più potenti, come anche donare sofferenza alle vittime designate. Le macchine di Thresh scuotono il corpo delle vittime ma il vero tormento è rivolto all'anima: non importa quanto il tuo corpo è reale o meno, non importa se sei allenato a resistere al dolore o se non lo soffri affatto. Non importa se non hai emozioni o hai rimosso la tua personalità: Thresh sarà sempre in grado di tormentare lo spirito, la mente e l'energia stessa del nemico. Non c'è modo di sfuggire alla sofferenza.

    Livello 2
    - Per poter generare il "Box" sono necessarie almeno 3 macchine ad una distanza minima di 15 metri tra di loro. In questo livello è possibile chiamare fino a due macchine dell'Icona del Peccato per tutto il combattimento.
    - Quando Thresh subisce un malus fisico le sue macchine lo trasformano in bonus, quindi se Thresh ha un malus del 25% sulla forza allora le sue macchine guadagnano un bonus del 25% sulla forza.
    - Quando un nemico subisce un malus fisico le macchine di Thresh lo trasformano in bonus, quindi se il nemico ha un malus del 25% sulla forza allora le macchine guadagnano un bonus del 25% sulla forza.
    - Mentre un nemico è all'interno del Box tutti i bonus fisici di cui vanta vengono dimezzati, e la metà del bonus che gli viene sottratta passa alle macchine di Thresh. Quando il suo potenziamento fisico giunge al termine, finché rimane nel Box, il malus che ne deriverebbe viene raddoppiato.
    - Quando Thresh subisce una ferita di almeno media entità, le macchine guadagnano un bonus del 25% sulla forza oppure sulla velocità (a scelta di Thresh)
    - Quando un nemico subisce una ferita di almeno medio-grave entità, le macchine guadagnano un bonus del 25% sulla forza oppure sulla velocità (a scelta di Thresh)
    - Thresh può generare le sue macchine ad una distanza massima di 10 metri da sé.
    - Le macchine di Thresh hanno una resistenza pari al ferro, risultano tuttavia estremamente resistenti ai danni da taglio e ai danni magici.
    - Quando il Box è attivo, i mantenimenti complessivi di tutte le macchine per turno vengono diminuiti di 3 unità (mai meno di 1).

    [Energia]: 40/50
    [Tecniche]: Iron Maiden
    Thresh chiama in causa un grosso sarcofago di metallo nero alto 3 metri e abbastanza largo per ospitare persone anche molto corpulente. Chiuso, il sarcofago mostra il rilievo in un colore più chiaro di una giovane e bellissima fanciulla chiusa in preghiera con il volto sorridente e felice. Aprendosi come le ante di un armadio e raggiungendo un'ampiezza di 3 metri, il sarcofago mostra il suo contenuto irto di spine, e all'interno di queste, in corrispondenza del rilievo della ragazza, vi è l'incisione di uno scheletro con le gambe e le braccia incrociate. Il suo teschio è in rilievo rispetto al corpo che è inciso, e presenta due piccole corna sulla fronte. Dall'altezza delle spalle e dalla bocca del teschio è possibile far lanciare a questo sarcofago fino a 3 catene identiche a quelle della Bloodthirster: molto spesse e resistenti, arrivano ad una lunghezza massima pari alla metà della portata delle tecniche di Thresh, si muovono e hanno la stessa forza del padrone, e alle loro estremità possiedono un anello più resistente del normale che può imprigionare un arto o il collo di una vittima, per poi iniziare a trascinarla verso la vergine d'acciaio. A comando di Thresh, il sarcofago può chiudere e aprire le ante con la stessa forza del suo padrone, inoltre Thresh può decidere la lunghezza delle punte che sono al suo interno, condannando la vittima ad una lenta e dolorosa tortura oppure eseguendo una morte rapida e spietata.
    Costo: 5 +2 di mantenimento
    [Macchine in campo]:
    Iron Maiden
    - Dislocata a circa 2 metri e mezzo dalla porta d'entrata, circa 80 cm alle spalle di Lorelei.
    - Ante spalancate, catene allungate verso lorelei: due verso le braccia, una verso il collo.
    - Illesa.
    [Statistiche]: ///
    [Equipaggiamento]:
    - Dark Passage impugnato, falcetto nella mano destra, lanterna in bella vista nella mano sinistra.

     
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    Un sorrisetto malizioso si dipinse sul volto della succube. A quanto pare il suo spettacolo aveva stupito non poco i presenti, e non si riferiva solo al suo breve spogliarello. Quella piccola degustazione era riuscita ad eccitare tutti quanti, nemmeno fosse un sommelier che degusto un buon vino: di certo non avrebbe ottenuto lo stesso effetto. No, certo che no. Nessun degustatore di vini, a meno che non sia una donna dannatamente sexy, riuscirebbe a far "rivivere" un cadavere in quel modo. Un ulteriore conferma di quanto Thresh in realtà sia vivo e vegeto, e non un semplice ammasso di carne putrida come uno zombi si suppone essere, e la direttrice fu molto entusiasta di ciò. Però non era soltanto quello il motivo per cui la donna stava sorridendo; il motivo principale di quel suo sorrisetto era il commento del professore non morto, decisamente inaspettato ma al tempo stesso prevedibile.
    Cosa ti aspettavi di trovare, una vergine e casta fanciulla che ha fatto voto di castità? Conosci la mia vera identità, quindi dovresti sapere di che pasta sono fatta. Oppure stai sottovalutando una succube?
    Ovviamente scherzava, Lorelei conosceva bene le intenzioni del non morto, e sapeva bene che quella frase l'aveva detto solo per enfatizzare il suo gesto, elevandolo da semplice perversione a vero e proprio desiderio. Non passò molto che Thresh si mise a ridere di gusto, evidentemente era riuscita a stuzzicarlo più di quel che pensasse, e non avevano nemmeno iniziato. Chissà se la cosa potesse essere reciproca? Lei era riuscito a incuriosirlo a tal punto che oramai rinunciare alla sensuale e vogliosa carne della succube sarebbe stato impossibile, lui sarebbe riuscito a fare lo stesso? Certo, già il semplice fatto di essere uno zombie aveva destato la sua curiosità in maniera incredibile, e le sue evidenti doti di amatore avevano fatto il resto, però oltre a quello non gli aveva mostrato ancora niente di quanto fosse profonda la sua perversione. Diceva di essere più simile a lei di quanto credesse, ma senza una prova di ciò erano solo delle parole campate per aria. In poco tempo l'aria della stanza si fece più pesante, più... spettrale. Di certo questa atmosfera lugubre non era una novità per Lorelei, che venendo dagl'Inferi era abituata a cose di questo tipo, però non si poteva dire lo stesso Sapphire, il cui stato d'animo era chiaro è lampante: paura. Già, la piccola e minuta assistente aveva paura. Anche se nelle sue vene scorreva il sangue di una delle più potenti razze esistenti al mondo, tremava comunque come una foglia, e la presenza di quelle anime disperate che vagavano libere per la stanza in cerca di aiuto non fu di certo più rassicurante.
    H-Ho pa-paura... co-cosa sono qu-quelle cose...?
    Se non fosse perché adesso era concentrata sullo zombi, di sicuro la succube sarebbe scoppiata in una grassa e grossa risata. Pensare che lei, una succube proveniente dall'Inferno, avesse come assistente una draconica che aveva paura dei fantasmi, non si poteva non ridere. Thresh a quel punto avrebbe commentato la vera forma della direttrice, aggiungendo però che era inutile fare promesse prima del previsto, perché tanto tutte e due quella sera avrebbero giocato insieme a lui seguendo le sue regole. Una inaspettata dichiarazione di vittoria, cosa che alla donna non piacque molto. Non poteva dire come sarebbe andata a finire, non senza prima aver combattuto. Lorelei rimase alquanto delusa dalla sicurezza del non morto, non perché non gli piacesse avere al suo fianco uomini che sapevano dominarla a dovere, ma perché sapere già il risultato non era per niente divertente, uccideva tutto il divertimento.
    Ma come, mi deludi. Sai, non sei per niente divertente. Sai, preferisco non avere anticipazioni sul finale quando guardo un film, è molto più divertente goderselo tutto istante per istante. Altrimenti poi diventa noioso come tutti quegli umani con cui mi sono divertita, tuo predecessore incluso.
    Lei era lì per divertirsi, ed era per questo motivo che aveva creato quel piccolo giochino. Saltare subito al piatto forte non era divertente, ma se si conosceva già il risultato era come se quel gioco non ci fosse stato. A quel punto Thresh allargò le braccia d'improvviso, facendo comparire nelle sue mani una falce ed una lanterna, entrambe unite da una lunga e resistente catena. A quanto pare erano quelli i giocattoli che aveva intenzione di utilizzare per lo scontro; la cosa si stava facendo interessante. Inizialmente non aveva intenzione di utilizzare armi di quel genere per togliere gl'indumenti al non morto, ma vista la situazione con tutta probabilità sarebbe stata costretta a farlo. Il suo corpo prese fuoco, bruciando completamente i vestiti che aveva indosso, ad esclusione del suo lungo cappotto o di un paio di boxer, punto cruciale di quella sfida. Però quella non fu l'unica cosa che il professore non morto fece in quel momento: le fiamme spettrali che inizialmente ricoprirono il non morto per bruciargli letteralmente i vestiti cominciarono ad espandersi, fino a ricoprire per intero tutto il suo corpo. Strano ma vero, alcune fiamme cominciarono a prendere forma, concentrandosi in particolare sulle mani e sulla testa. Il risultato fu una specie di lugubre maschera a coprirgli il volto, e un paio di guanti a proteggergli le mani. Sapphire era spaventata a morte, tremava come una piccola coniglietta impaurita, nascondendosi in un angolino della stanza assieme a Teemo. Già quell'aria spettrale gli metteva paura, se poi ci aggiungi una specie di maschera a forma di teschio con le trecce era normale che una come lei scappasse impaurita. La porta era chiusa e non si sarebbe aperta tanto facilmente; e poi se l'avesse fatto poi avrebbe dovuto subire la punizione della succube, e forse anche quella dello zombie. L'unica possibilità era nascondersi, e portarsi dietro qualcuno a tenergli compagnia; non importa che questa persona sia una specie di orsacchiotto compagno di un cadavere, l'importante era avere qualcuno accanto. Ma tornando al centro della stanza, il dado era tratto, e i due contendenti sembravano pronti per cominciare. Normalmente la regola imponeva di far cominciare le signore, ma dato che era stata proprio lei a proporre quel gioco era giusto far cominciare l'avversario. Non che a quel punto importasse qualcosa, erano entrambi eccitati e sapevano che chiunque fosse stato il vincitore il finale sarebbe stato sempre lo stesso. Thresh fece la sua mossa, facendo comparire subito dietro alla succube una specie di grosso sarcofago con la figura di una donna scolpita nel davanti. Di certo un immagine inquietante, che trasmetteva una certa sensazione di pericolo. Non era una scatola normale quella che adesso stava alle sue spalle, se lo sentiva. Però allo stesso tempo la cosa la divertiva; era appena iniziata e la partita stava già cominciando a farsi interessante. Il professore non morto però fece un piccolo errore che avrebbe dato la possibilità a Lorelei di giocare d'anticipo: spiegarle la funzione e le capacità del suo particolare potere. In parole povere era un evocatore, ma non uno qualunque. Quelli che faceva comparire lui erano strumenti di tortura, atti a far soffrire l'avversario nelle maniere più atroci possibili. Da qui si poteva già intuire quali tipi di "servizi" avrebbe richiesto lo zombie in cambio della vittoria. La partita stava cominciando a farsi pericolosa, ma allo stesso tempo più eccitante. Chissà come sarebbe finita quel loro piccolo gioco? Anche se come succube aveva la tendenza a dominare il partner, a volte non gli dispiaceva essere cavalcata un po', e magari in maniera violenta. Il problema però era che sicuramente la stessa sorte sarebbe toccata anche alla sua piccola assistente. Quest'ultima non era di certo una pudica e innocente ragazzina, anche lei aveva avuto le sue avventure notturne e non solo con la sua superiore, però un esperienza del genere poteva davvero traumatizzarla. Non era di certo pronta per fare il grande passo, e forse non lo sarebbe mai stata. Ecco una motivazione per vincere.
    Eheh~ Non preoccuparti, noi succubi non ci rompiamo tanto facilmente, non importa quanto tu "violento" spinga. Sai, siamo molto più "flessibili" degli umani sotto quel punto di vista.
    Ironia e malizia tutte mischiate nella stessa frase, in un connubio di parole che potevano essere facilmente fraintese. Ovviamente Lorelei aveva ben capito quale fosse il vero significato dietro a quel "violento", non era una stupida. Quello che voleva fare lei era solamente giocare, dopotutto erano lì per divertirsi, quindi perché non scherzarci su su 'ste cose? Adesso però era arrivato il momento di passare all'azione. Dopo aver dato una rapidissima occhiata a ciò che gli era comparso alle spalle, intuendo praticamente subito di che cosa si trattasse. C'era soltanto un strumento di tortura a forma di sarcofago che potesse avere raffigurata una specie di Madonna nella sua parte anteriore: una vergine di ferro. Non era un esperta in materia di torture e sofferenza, ma sapeva bene cosa fosse ciò che aveva alle spalle, e sapeva anche che poteva rivelarsi un arma assai pericolosa se utilizzata da un esperto come Thresh. Adesso però il problema era un altro: perché evocarla alle sue spalle così, ancora prima di cominciare il combattimento? Non c'erano molte risposte a questa domanda, ma di certo le due più sensate sarebbero state "Thresh vuole spingerla dentro" oppure "La vergine ha un congegno in grado di catturare le sue vittime e imprigionale al suo interno". Tutte e due delle opzioni valide, e per sua sfortuna tutte e due facilmente avviabili. In entrambi i casi però, la cosa più saggia da fare era allontanarsi il più possibile da quella macchina infernale, possibilmente non rimanendo in linea retta con l'apertura del sarcofago. Dopo aver fatto questo breve e semplicissimo ragionamento, la succube decise di fare la sua mossa, nel preciso istante in cui le ante della Vergine di Ferro si aprirono: cominciò a correre in avanti, sfruttando le sue ali per librarsi in volo al momento opportuna, rimanendo lievemente inclinata verso sinistra in modo da riuscire ad allontanarsi dalla Vergine e allo stesso tempo avvicinarsi al suo bersaglio, senza però rimanere in linea retta con quella macchina infernale e troppo vicino al non morto, massimo tre metri di distanza. Non conosceva la vera forza del so avversario, quindi era meglio non avvicinarsi troppo. Come aveva previsto quella macchina era dotata di un congegno che intrappolava le vittime di Thresh e le tirava dentro, anche perché altrimenti il suo sarebbe stato un potere decisamente poco utile. Dalla scatola nera partirono a tutta velocità ben tre catene, provviste di anelli utili per intrappolare la direttrice e portarla dentro a quella macchina infernale. Fortunatamente Lorelei si era mossa prima di loro e si era allontanata già di un po', anche se lo spazio in quella stanza non era molto. Però doveva comunque fermare quelle catene, o perlomeno impedire che la raggiungessero. Non sapeva quanto potessero essere lunghe o veloci, quindi doveva agire in fretta. In men che non si dica fece comparire ben due catene ai suoi polsi, una delle quali sarebbe subito schizzata in avanti mirando ad una delle paratie che separavano i letti presenti in quella stanza. Una volta raggiunta, la catena si sarebbe avvinghiata ad uno dei pali di ferro che la sorreggevano, tenendola ben salda come se dovesse scappare da un momento all'altro. E solo a quel punto la catena sarebbe schizzata indietro, portandosi appresso la paratia come arma decisamente poco convenzionale, ma utile allo scopo: bloccare l'avanzata delle catene colpendole con qualcosa di duro che potesse ostruirgli il passaggio. Sicuramente non avrebbe avuto molto effetto, ma sarebbe sicuramente servita allo scopo. Se tutto fosse andato come previsto, la paratia sarebbe riuscita a colpire tutte e tre le catene, una dopo l'altra e tutte di lato. Adesso che aveva guadagnato un po' di tempo poteva fare la sua mossa. Mentre la prima catene stava muovendo battaglia contro la Vergine di Ferro, la seconda, quella del braccio destro, si sarebbe immediatamente scagliata contro Thresh, mirando ovviamente ai boxer, unico vero obiettivo di quel gioco perverso.
    Un potere interessante. Chissà invece quale sarà il potere di una succube come me? Ti do un suggerimento: non eccitarti troppo altrimenti potrei diventare parecchio pericolosa e perversa.
    Un sorrisetto malizioso si dipinse sul volto della donna, provocatorio quasi. A differenza del suo avversario non gli aveva rivelato per filo e per segno il potenziale del suo potere, dandogli sono qualche dritta per non finire nella tana del lupo.






    Status Fisico
    Illesa

    Status Psicologico
    Entusiasta

    Energia
    65/80

    Lust Point
    1/6

    Tecniche utilizzate

    Lewd Chain
    Sfruttando questa tecnica Lilithia sarà in grado di creare partendo da una delle sue braccia una specie di lunga catena fatta interamente di energia, con il quale potrà limitare i movimenti dei suoi avversari. Questa catena rosea sarà lunga non più di 5 metri, ad esclusione della prima porzione che avvolgerà il braccio della succube, e avrà la stessa forza e la stessa velocità della sua utilizzatrice, mentre la sua resistenza è lievemente superiore a quella del ferro. Nel caso in cui riuscisse ad intrappolare l'avversario avvolgendosi attorno ad una parte del suo corpo, la catena potrà sottrarre 1 punto energia a turno, almeno fino a quando l'avversario non riuscirà a liberarsi da essa, o questa verrà distrutta. La catena avrà inoltre una lama molto simile ad un grosso pugnale circolare alla cima di essa, con la quale è possibile infliggere danni all'avversario. La lama sarà lunga 20 centimetri e resistente come il resto della catena, mentre la sua forza di taglio sarà uguale a quella si un normale pugnale di ferro. Ovviamente tutti i colpi inferti con quest'arma verranno contati come colpi normali, quindi sottrarranno energia all'avversario come se fosse una qualunque arma potenziata con il potere della succube. È inoltre possibile aumentare la lunghezza della catena di 2 metri per ogni Lust Point che si deciderà di spendere per quella tecnica. È inoltre possibile ridurre le dimensioni della catena una volta che queste sono state aumentare, e poterle poi riaumentare a proprio piacimenti, rispettando però i canoni di lunghezza stabiliti dal numero di Lust Point utilizzati. Lilithia non potrà evocare più di due catene contemporaneamente, una per ogni braccio.
    Costo: 5

    Armi ed equipaggiamenti
    Nessuno





    Edited by bestcloud - 18/4/2014, 15:36
     
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    Lorelei avrebbe dovuto sfruttare meglio la sua capacità di volo, per quanto prevedibile fosse. Thresh immaginava che essendo un demone poteva librarsi in aria, iniziava già a valutare la possibilità di chiamare in caso l'Icona del Peccato, ma fortunatamente la donna non lo rese necessario. Tutti cercano di scappare dalle macchine di Thresh, il vero problema è che una volta entrati nel suo raggio d'azione questo diventa estremamente difficile. Lorelei si librò in aria per poter evitare le catene, queste potevano seguirla senza problemi dopotutto non erano dei rigidi pali, ma la succubus sembrava avere delle buone idee per dare fastidio alle sue amichette, voleva utilizzare un paio di catene per poter attaccare dalla distanza, ma il non morto non l'avrebbe aspettata.
    Allora mi perdonerai se ti faccio un pò male, vero?
    Dopo pochi istanti in cui Lorelei si era librata in aria curvando leggermente di lato, non avrebbe fatto in tempo a percorrere nemmeno 2 metri dal punto di partenza, che davanti alla sua faccia sarebbe comparso un grosso e alto lampione che l'avrebbe superata di circa 80 cm in altezza. Questo lampione, più simile ad un lampadario, aveva un doppio scopo: primo tra tutti il fermare l'avanzata della donna per potersi liberare delle catene, aveva scattato di tutta velocità sollevandosi in volo e sarebbe stato già molto non sbattere la faccia contro quell'evocazione, aggirarla del tutto era impossibile. E anche se lo fosse stato quel grosso candelabro aveva anche una seconda utilità: vomitare quantità eccezionali di cera bollente. La cera su Lorelei non avrebbe avuto grossi effetti nefasti, oltre ad una leggera ustione e diminuire le sue abilità di movimento sarebbe stato semplice divincolarsi, tuttavia la stessa cosa non valeva per le ali e le catene: la cera era sufficiente per appesantire le ali quanto bastava per impedire loro di muoversi, e soprattutto avrebbe reso le catene sufficientemente pesanti per annullare sia il lancio verso la paratia (già resa difficoltosa dalla brusca frenata provocata dal palo) che l'attacco contro Thresh, difatti rimase del tutto fermo e impassibile, conscio che le sue macchine avrebbero fatto a dovere il loro lavoro. Questo gli avrebbe consentito di concentrarsi e mantenere alto il suo livello di energia.
    Invidio un pò le mie macchine, io sono qui con le mani in mano e il Waxmeinster sta già schizzando addosso alla tua bellissima pelle... dimmi, è caldo a sufficienza?
    Anche lui se la cavava bene con le battute a doppio senso. Dulcis in fundo Lorelei non doveva dimenticarsi che mentre la cera ostruiva e vanificava i suoi sforzi, alle sue spalle stavano comunque arrivando le catene della Vergine di ferro che, a differenza di quelle della succubus, non avrebbero risentito degli effetti nefasti della colata cerulea e pertanto sarebbe stato semplicissimo catturarla se non fosse riuscita a gestire bene la situazione. Oltre a queste catene doveva aggiungersi anche quella del grosso candelabro appena chiamato in causa, dotato di un solo teschio dalla quale lanciare una catena ma comunque un attacco a sorpresa discreto specialmente se lanciata solo dopo che la colata di cera sarebbe partita, confondendo ulteriormente Lorelei dato che mirava ancora una volta al collo della donna. Chiaramente se una delle due catene che miravano al collo avesse raggiunto il suo obbiettivo allora l'altra si sarebbe fatta da parte. Thresh non era un valoroso guerriero, era allenato si ma non per fare del male agli altri, ma per durare il più possibile. Il dolore e la sofferenza andavano inflitti con le sue macchine e nessun altro. Questo è il potere del Carceriere, che non si sentiva ancora minacciato da Lorelei ma anche, perfettamente in vantaggio. Sembrava trarre forza dalla sua spavalderia quanto dalla paura di Sapphire, il suo tremare era come musica per le orecchie di Thresh. Senza contare che sebbene la sua riserva energetica fosse limitata, poteva fare molto, molto di peggio...

    lAIHZXw

    [Thresh]


    [Status Fisico]: Boxer illesi.
    [Status Psicologico]: Divertito.
    [Potere]: Livello 2
    - Per poter generare il "Box" sono necessarie almeno 3 macchine ad una distanza minima di 15 metri tra di loro. In questo livello è possibile chiamare fino a due macchine dell'Icona del Peccato per tutto il combattimento.
    - Quando Thresh subisce un malus fisico le sue macchine lo trasformano in bonus, quindi se Thresh ha un malus del 25% sulla forza allora le sue macchine guadagnano un bonus del 25% sulla forza.
    - Quando un nemico subisce un malus fisico le macchine di Thresh lo trasformano in bonus, quindi se il nemico ha un malus del 25% sulla forza allora le macchine guadagnano un bonus del 25% sulla forza.
    - Mentre un nemico è all'interno del Box tutti i bonus fisici di cui vanta vengono dimezzati, e la metà del bonus che gli viene sottratta passa alle macchine di Thresh. Quando il suo potenziamento fisico giunge al termine, finché rimane nel Box, il malus che ne deriverebbe viene raddoppiato.
    - Quando Thresh subisce una ferita di almeno media entità, le macchine guadagnano un bonus del 25% sulla forza oppure sulla velocità (a scelta di Thresh)
    - Quando un nemico subisce una ferita di almeno medio-grave entità, le macchine guadagnano un bonus del 25% sulla forza oppure sulla velocità (a scelta di Thresh)
    - Thresh può generare le sue macchine ad una distanza massima di 10 metri da sé.
    - Le macchine di Thresh hanno una resistenza pari al ferro, risultano tuttavia estremamente resistenti ai danni da taglio e ai danni magici.
    - Quando il Box è attivo, i mantenimenti complessivi di tutte le macchine per turno vengono diminuiti di 3 unità (mai meno di 1).

    [Energia]: 35/50
    [Tecniche]: Lo Waxmeister
    Per mezzo di questa tecnica Thresh chiama sul terreno di battaglia una sorta di grande lampione, alto ben 3 metri e con un diametro di 15 cm. All'estremità del lampione si trova un'enorme candelabro con 8 braccia: 4 più corte a circa 40 cm di distanza dal corpo centrale, mentre altri 4 distanti 120 cm. Ogni braccio, più il corpo centrale, possiede delle grandi candele rosse che si rigenerano grazie all'energia. Questo lampione genera in un'area di 2 metri una pioggia di cera continua. La cera è incandescente, veramente caldissima ed estremamente dolorosa, inoltre rallenta i movimenti di chi ne rimane troppo coperto, in funzione di quanto il bersaglio rimane sotto il getto otterrà i seguenti impedimenti:
    - 1 turno: -25% sulla velocità per i prossimi 2 turni.
    - 2 turni: -50% sulla velocità per i prossimi 2 turni.
    - 3 turni: -75% sulla velocità per i prossimi 2 turni.
    - 4 turni: Paralisi totale per i prossimi 2 turni.
    La cera non è cera normale, quindi non può essere sciolta semplicemente usando il fuoco o il calore. A circa 80 cm dalla base del lampione, vi è disposto un teschio dagli occhi luminescenti rossi e due piccole corna sulla fronte, questo teschio può sputare dalla sua bocca una catena. La catena è molto spessa e resistente, arriva ad una lunghezza massima pari alla metà della portata delle tecniche di Thresh, si muove e ha la stessa forza del padrone, e alla sua estremità possiede un anello più resistente del normale che può imprigionare un arto o il collo di una vittima, per poi iniziare a trascinarla verso la fontana di cera. Oltre a paralizzare e fare del male la cera infligge ustioni che peggiorano man mano nel tempo. Thresh non è immune agli effetti di questa tecnica anche se muore molto difficilmente sotto il suo calore.
    Costo: 5 +2 di mantenimento
    [Macchine in campo]:
    Iron Maiden
    - Dislocata a circa 2 metri e mezzo dalla porta d'entrata, attualmente dovrebbe trovarsi a circa 280 cm alle spalle di Lorelei.
    - Ante spalancate, catene allungate verso Lorelei: due verso le braccia, una verso il collo.
    - Illesa.

    Waxmeister
    - Dislocata a circa 4 metri e mezzo dalla porta d'entrata, leggermente spostata di lato seguendo la traiettoria di Lorelei.
    - Colata di cera in funzione.
    - Catena allungata verso Lorelei indirizzata verso il collo.

    [Statistiche]:
    - (da verificare) -25% sulla velocità di Lorelei = +25% sulla velocità delle catene.

    [Equipaggiamento]:
    - Dark Passage impugnato, falcetto nella mano destra, lanterna in bella vista nella mano sinistra.

     
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    A quanto pare a Thresh non era il tipo a cui piaceva sporcarsi le mani, per quanto sporco potesse essere il sensuale corpo di una succube. Lasciò quindi fare tutto alle sue macchine, rimanendo completamente impassibile, come se avesse il completo controllo della situazione. Alla direttrice non piaceva affatto quel suo comportamento, rovinava completamente l'atmosfera di quel gioco. Doveva dargli una strigliata, farlo muovere in qualche modo. Era come fare sesso con una bambola gonfiabile, completamente passiva. Che cavolo, un po' di vita! Per quanto vita si possa considerare quella di un cadavere ambulante. Mentre svolazzava in avanti per sfuggire alla trappola mortale evocata dal non morto, la catena destra della succube si sarebbe avvicinata non poco al non morto, e non appena il momento fu opportuno, la fece schioccare quasi fosse una frusta, facendo partire da essa una lama fatta unicamente di energia, lunga all'incirca mezzo metro e spessa pochi centimetri, in direzione del basso ventre. Ovviamente con quella mossa l'obiettivo della direttrice non era quello di castrare il suo nuovo compagno di giochi, ma quello di denudarlo eliminandogli direttamente le mutande. Se per puro sbaglio gli avesse affettato l'asta di carne pazienza, gliel'avrebbe ricucita in seguito. Dopotutto era uno zombi, e come se non bastasse di ricuciture sembrava averne subite parecchie. Una in più non avrebbe fatto la differenza, no? Gli sarebbe piaciuto continuare ad attaccarlo, ma qualcosa all'improvviso comparve sulla sua strada, rendendogli tutto più difficile. D'improvviso, davanti a lei comparve una specie di grosso lampione fatto di metallo, probabilmente un'altro di quelle strane macchine che Thresh era in grado di evocare. Un altra seccatura dunque. Per sua fortuna la succube non andava ad una velocità esorbitante, ne tanto meno stava scattando, quindi riuscì a vedere il lampione nel momento in cui sarebbe comparso, ma non ce l'avrebbe fatta ad evitarlo. Era comparso troppo all'improvviso e una manovra evasiva con sarebbe stata praticamente impossibile. Non poteva nemmeno indietreggiare perché ad inseguirla c'erano ancora le catene della Vergine di Ferro, che anche se di poco era riuscita a bloccare lanciandovi contro il separatore di ferro. Però non era abbastanza, sapeva che di lì a breve l'avrebbero raggiunta, senza contare che adesso davanti al suo naso aveva fatto la sua comparsa un altra diavoleria del non morto, che in breve tempo avrebbe cominciato a far piovere cera a destra e a manca. Fortunatamente per lei però, non tutto era perduto. In diversi casi sarebbe stata completamente e definitivamente sopraffatta da quella tattica così semplice quanto efficace, ma fortunatamente per lei poteva ancora togliersi d'impiccio. Come? Semplicemente portando la mano sinistra davanti alla faccia, facendole da scudo e impedendo che la succube impattasse contro il lampione. Normalmente sarebbe stato impossibile effettuare una manovra del genere, ma fortunatamente per lei la mano era abbastanza vicina al volto da permettergli di effettuare questa mossa in brevissimo tempo non appena si accorse del lampione. Però adesso che era riuscita ad arrestare la sua corsa? Il pericolo era sempre imminente e se non agiva in fretta avrebbe finito per perdere la sua unica occasione di sfuggire a quella pioggia di cera che in breve tempo aveva cominciato a cadergli addosso, ustionandogli lievemente la pelle candida e sensuale. La succube continuò a svolazzare, fino a che i suoi piedi non toccarono il lampione di ferro, facendo da appoggio quasi fosse una ballerina di lap dance. Si appoggiò con tutte e due i piedi, su livelli sfalsati, e non appena i due palmi furono perfettamente avvinghiati al palo, Lorelei si sarebbe data una potente spinta indietro quasi volesse effettuare un salto, rimanendo però inclinata verso la sua destra, in modo da non finire nuovamente nelle fauci della Vergine di Ferro. Non ci teneva proprio a finir vittima di uno strumento tanto antiquato quanto inutile. Per il sadomaso non aveva alcuna utilità, non si poteva cavalcare nessuno se questo stava rinchiuso in una bara irta di spine. Ma tornando al combattimento, dopo aver effettuato il salto all'indietro la succube avrebbe fatto sparire le sue due catene, oramai diventate troppo pesanti a causa della ingente quantità di cera che gli era stata versata sopra. Anche lei adesso aveva segni di cera fusa un po' dappertutto sul corpo. Non erano ustioni gravissime, ma le avrebbero dato fastidio per un po'. L'unica parte del suo corpo che bene o male si era salvata da quella pioggia di cera era tutta quella zona del corpo che rimaneva coperta alla "vista" di quello strano macchinario sputa-cera, ovvero la schiena e tutta la parte dietro del corpo. Inclinata com'era sarebbe stato impossibile che la cera la colpisse in quel punto, a meno che Thresh non aveva la facoltà di far piovere cera dal basso, ma sarebbe stata una cosa a dir poco inverosimile, anzi impossibile. Per sua fortuna anche le ali erano rimaste quasi completamente intatte, dato che istintivamente prima che la pioggia di cera ebbe inizio le chiuse, facendo in modo che rimanessero dritte e coperte dalla schiena. Adesso si aspettava un'altro strumento di tortura che avrebbe fatto la sua comparsa proprio dietro di lei, ma fortunatamente aveva già un piano per sfuggire ad altri assalti di questo tipo. Era un po' malconcia a causa di quella pioggia di cera, ma tutto sommato stava bene. Le sue capacità rigenerative avrebbero fatto il resto e in breve tempo sarebbe tornata come nuova. Adesso però voleva sapere se il suo attacco di poco prima aveva avuto effetto. La lama di energia che aveva lanciato era estremamente veloce e tagliente, e per Thresh sarebbe stato alquanto difficile evitarlo, sopratutto perché nello stesso momento stava evocando quella specie di lampadario sadomaso. Chissà se e come avrebbe fatto a schivarlo, evitando così di ritrovarsi con l'amichetto mozzato in due, e non si riferiva a Teemo.
    Caldo al punto giusto. Spero però che il tuo amichetto sia ancora più caldo di questa specie di cera. Non vorrai mica farti battere dai tuoi stessi giocattoli spero.
    Continuava a prendere in giro il non morto con battutine sempre più piccanti e retoriche, con la precisa intenzione di eccitarlo ancora di più. Dopotutto se il suo partner era passivo non ci sarebbe stato alcun divertimento. E lei doveva divertirsi.

    Scusa, ma vorrei farti presente che tu hai utilizzato il secondo stadio del potere senza però possederlo come anima fiera. Ho anche fatto dei controlli di tutti i tuoi acquisti fatti con Thresh e non ce n'è nessuno che riporta l'acquisto del secondo stadio di potere, tra l'altro non riportato ne in cronologia ne nella lista delle anime fiere di Thresh. Di conseguenza, a meno che non mi sia sbagliato io confermandomi come un completo idiota, Thresh non sarebbe stato in grado di evocare l'Iron Maiden essendo questa ad una distanza maggiore di quella consentita dal potere. Scusa se te lo dico solo adesso, ma me ne sono accorto poco fa mentre scrivevo. Non so' in questi casi come ci si debba comportare dato che abbiamo già scritto qualche post, quindi confido nella tua esperienza di GDR Master per risolvere il problema, qualora questo si presentasse realmente. Se sono io un completo idiota non c'è nemmeno da disturbarsi a scavarmi la fossa, perché lo faccio da solo.





    Status Fisico
    Lievi bruciature su diverse parti del corpo.
    [Rigenerazione: 0/3]

    Status Psicologico
    Maliziosa

    Energia
    55/80

    Lust Point
    1/6

    Tecniche utilizzate
    Lusty Blow
    Tecnica base del potere di Lilithia, che gli permetterà di utilizzare i propri poteri anche a distanza. Muovendo una qualsiasi arma da taglio impregnata del suo potere, e imitando un taglio, è possibile lanciare letteralmente una lama fatta di sola energia. Questa mezzaluna rosata avrà le stesse dimensioni dell'arma che è stata utilizzata, sia in lunghezza che in larghezza, e si muoverà al doppio della velocità del suo utilizzatore. La lama continuerà a tagliare tutto ciò che trova la sua strada fino a raggiungere una distanza limite di 15 metri, a meno che non si incroci con un oggetto troppo duro per essere tagliato. Nel caso in cui si colpisse l'avversario, il colpo avrà gli stessi effetti di un colpo normale, sottraendo energia all'avversario in base all'entità della ferita provocata. È inoltre possibile aumentare le dimensioni del fendente per ogni Lust Point che si deciderà di impiegare nella tecnica. Potenziando con un Lust Point la mezzaluna otterrà 10 centimetri in spessore e 20 centimetri in lunghezza.
    Costo: 5

    Armi ed equipaggiamenti
    Nessuno





    Edited by bestcloud - 6/4/2014, 00:33
     
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    La prova tangibile che gli errori capitano a tutti e credimi quando ti dico che ero convinto di averlo fatto. E' stata commessa un inflazione che si può risolvere solo col tuo consenso: ho gli SP per farlo quindi mi lasci fare quest'unico acquisto e continuiamo. In diverso modi non possiamo andare avanti a causa dell'incongruenza. Dimmi tu.
     
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