Il Charm del non morto

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    Evviva!!! Non sono un completo idiota e so' ancora come si fa a fare una ricerca!!!
    Esultazioni a parte, per me non c'è alcun problema, come hai detto tutti possono fare degli errori. Fai gli acquisti e continuiamo la sfida.

    I want to rape Thresh so badly!!
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    Grazie per la comprensione, quando ho fatto tutto rispondo e ti mando un MP.
     
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    Hai fatto schioccare la catena prima della comparsa del palo, quando in realtà nel post precedente l'azione era diversa. Io te l'ho ostacolata ma non puoi ripartire prima della comparsa di esso, tra l'altro non dovresti nemmeno aver utilizzato il separatore visto che ti ho ostacolato la precedente azione e hai anche cambiato il movimento della catena. E non è nemmeno l'unica cosa che hai fatto in un frangente davvero basso che in teoria non avresti dovuto fare. Mi regolerò di conseguenza.


    La dolce Lorelei vedeva nell'immobilità del non morto una reazione passiva e poco vitale del loro combattimento, come se la stesse sottovalutando oppure non volesse godersi a pieno un gioco del genere. Come poteva immaginare che le sue macchine della tortura erano come estroflessioni del suo corpo, e che sebbene le sue ossa fossero immobili la sua carne vibrava ogni volta che le sue catene la sfioravano. Quindi dal suo punto di vista quella che stava facendo la statua di sale era lui.
    Oh non preoccuparti per il mio piccolo amico, uno dei pochi vanti dei non morti è l'impossibilità di stancarsi. Puoi darmi nuove soddisfazioni?
    Lorelei aveva intenzione sia di schioccare un colpo di catena, che frenarsi, che usare il palo come rampa di lancio, ritirare le ali, togliersi dalla portata delle catene dell'iron maiden e utilizzare comunque il separatore per riuscire a rallentare queste ultime ma non successe niente di tutto questo. L'azione principale tra queste, ovvero quella che avrebbe dovuto fare un istante prima, era afferrare il separatore cosa che Thresh era riuscito ad impedire grazie alla colata di cera, pertanto entrambi i polsi di Lorelei sarebbero finalmente stati intrappolati dalle catene, bloccando ulteriori mosse e quindi impedendo alla ragazza di eseguire altre mosse. Nel preciso istante in cui i suoi piedi toccarono il palo che lanciava cera bollente, la catena che partì da esso non dovette fare altro che chiudersi dato che la succubus non aveva fatto nulla per evitarlo e anzi era andata contro di esso, rimanendo bloccata. Scattare in avanti significava strozzarsi, dato che una volta afferrata la ragazza la catena del grosso palo l'avrebbe subito costretta verso di sé, tenendola bloccata lì, mentre le catene dell'Iron Maiden rimanevano lunghe, intente solo a tenerle i polsi il più tesi possibile così da bloccarle ogni altra mossa. Come se non bastasse, la colata di cera non si era arrestata e finì inevitabilmente per aggiungere un nuovo strato sul corpo della dottoressa, vanificando i suoi tentativi di rigenerazione e bloccando ulteriormente le sue mosse. A differenza di Lorelei che aveva tentato di cambiare completamente il suo piano, Thresh non aveva fatto altro che mandare avanti la sua precedente azione, pertanto la differenza di tempistiche tra il suo piano e quello della succubus era abissale. Rimase ancora una volta fermo, concentrandosi per mantenere l'energia, ma la sua espressione era tutta un'altra cosa: perso nella goduria, come se stesse assaporando la pelle ricoperte di cera della ragazza e a ogni suo respiro anche le catene parevano vibrare di ardente desiderio.
    Questo si che è uno spettacolo meraviglioso... Non vedo l'ora di ricoprirti anche io in quel modo.
    Thresh le accettava le sue frecciatine, ma non era disposto a perdere per nessuna ragione...

    lAIHZXw

    [Thresh]


    [Status Fisico]: Boxer illesi.
    [Status Psicologico]: Divertito.
    [Potere]: Livello 2
    - Per poter generare il "Box" sono necessarie almeno 3 macchine ad una distanza minima di 15 metri tra di loro. In questo livello è possibile chiamare fino a due macchine dell'Icona del Peccato per tutto il combattimento.
    - Quando Thresh subisce un malus fisico le sue macchine lo trasformano in bonus, quindi se Thresh ha un malus del 25% sulla forza allora le sue macchine guadagnano un bonus del 25% sulla forza.
    - Quando un nemico subisce un malus fisico le macchine di Thresh lo trasformano in bonus, quindi se il nemico ha un malus del 25% sulla forza allora le macchine guadagnano un bonus del 25% sulla forza.
    - Mentre un nemico è all'interno del Box tutti i bonus fisici di cui vanta vengono dimezzati, e la metà del bonus che gli viene sottratta passa alle macchine di Thresh. Quando il suo potenziamento fisico giunge al termine, finché rimane nel Box, il malus che ne deriverebbe viene raddoppiato.
    - Quando Thresh subisce una ferita di almeno media entità, le macchine guadagnano un bonus del 25% sulla forza oppure sulla velocità (a scelta di Thresh)
    - Quando un nemico subisce una ferita di almeno medio-grave entità, le macchine guadagnano un bonus del 25% sulla forza oppure sulla velocità (a scelta di Thresh)
    - Thresh può generare le sue macchine ad una distanza massima di 10 metri da sé.
    - Le macchine di Thresh hanno una resistenza pari al ferro, risultano tuttavia estremamente resistenti ai danni da taglio e ai danni magici.
    - Quando il Box è attivo, i mantenimenti complessivi di tutte le macchine per turno vengono diminuiti di 3 unità (mai meno di 1).

    [Energia]: 33/50
    [Tecniche]: ///
    [Macchine in campo]:
    Iron Maiden
    - Dislocata a circa 2 metri e mezzo dalla porta d'entrata, attualmente dovrebbe trovarsi a circa 280 cm alle spalle di Lorelei.
    - Ante spalancate, catene allungate verso Lorelei: due verso le braccia (mano attaccante con la catena sicura, mano difensiva sul volto da verificare), una verso il collo frenata ma tenuta a breve distanza (20/30 cm).
    - Illesa.

    Waxmeister
    - Dislocata a circa 4 metri e mezzo dalla porta d'entrata, leggermente spostata di lato seguendo la traiettoria di Lorelei.
    - Colata di cera in funzione.
    - Catena intrappola Lorelei al collo.

    [Statistiche]:
    - -25% sulla velocità di Lorelei = +25% sulla velocità delle catene.
    - (da verificare) -50% sulla velocità di Lorelei = +50% sulla velocità delle catene.

    [Equipaggiamento]:
    - Dark Passage impugnato, falcetto nella mano destra, lanterna in bella vista nella mano sinistra.

     
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    Alla fine era stata catturata. Era stata incauta, e adesso si ritrovava davvero in una brutta situazione. La lanterna continuava a rigettare quella fastidiosissima cera, che faceva non poco male alla pelle della direttrice. Adesso era incatenata non solo ai polsi, ma anche al collo, ed era stata messa in una posizione simile a quella di una crocefissa. Decisamente scomoda. La catena che era stata lanciata dalla lampada sputa-cera si era impigliata al suo collo, mentre due delle tre lanciate dallo scatolone dislocato dietro di lei si erano attaccate nei suoi polsi. Decisamente la situazione non era delle migliori, anzi era decisamente pessima. I suoi movimenti erano estremamente limitati, e quella cera non faceva altro che limitare la sua mobilità. Non poteva utilizzare le sue catene in questo modo, ne tanto meno i coltelli. Proprio una brutta situazione, non c'è che dire. L'unica sua "consolazione" per così dire era nel constatare quanto quello zombie fosse patetico. Quale uomo, un non morto per giunto, doveva fare uso di macchine mortali per togliere l'intimo ad una povera donzella indifesa. Doveva essere proprio un debole per non approfittare di un occasione del genere. Mi dirai, tanto prima o dopo si sarebbero dati da fare comunque, quindi sarebbe comunque riuscire a mettere le mani sul fantastico corpo della succube. Il problema però era che più il tempo passava e più Thresh diventava passivo, e a questo lei non piaceva affatto. A lei piacevano gli uomini forti, non le mezze pippe che fanno affidamento su fanno affidamento sugli altri.
    Mh! Sai, non credevo che tu fossi quel tipo di persona. Evocare delle macchine di tortura per togliere l'intimo ad una povera e indifesa succube. Sei davvero il peggiore, sai? A questo punto mi vedo più interessata a giocare con le tue macchine piuttosto che con una mezza pippa come te. Dovrei avere delle pillole per far diventare queste macchine umane. Sono sicuro che sono più interessanti di te.
    Quelle parole non erano una provocazione, ma la pura verità. Lorelei pensava veramente quelle cose e probabilmente avrebbe veramente utilizzato alcune delle sue pillole per divertirsi con quelle macchine lasciando in disparte il povero Thresh. Se il non morto non si dava una mossa rischiava di perdere completamente l'interesse della direttrice, e questo era un male. Aveva promesso che in caso di sconfitta sarebbe stata completamente al suo servizio, ma quella promessa l'avrebbe mantenuta sola per il semplice fatto che così andava bene anche a lei. Se così non fosse stato in caso di sconfitta non avrebbe fatto altro che girare i tacchi e lasciare lo zombie lì con in mano un pugno di mosche. Si poteva dire che lei non era proprio un tipo "leale", agiva quasi esclusivamente per il suo tornaconto e per nessun'altro motivo. Adesso però doveva prima pensare a liberarsi da quella brutta situazione, pensare a ciò che sarebbe successo dopo sarebbe stato completamente inutile. Era abbastanza vicina al candelabro, per cui volle provare a fare una cosa. Non sapeva quanto quella mossa potesse avere effetto, ma era talmente semplice e banale che forse poteva anche funzionare. Dopotutto in molti casi le soluzioni più semplici sono sempre le migliori, no? Con un rapido movimento delle gambe, portò un piede nella parte posteriore del candelabro in un puntò abbastanza basso e l'altro nella parte anteriore del suo corpo, però in un punto molto più in alto rispetto al primo. La sua idea era semplice, spingere la lanterna utilizzando i suoi piedi e farla cadere. Il piede di sotto avrebbe fatto perno per rendere più semplice il ribaltamento, mentre l'altro avrebbe dato la spinta vera e propria. Se fosse riuscita a farlo cadere si sarebbe levata sicuramente una gran bella seccatura, anche se non ci sperava più di tanto. La lanterna non ha una base vera e propria, per cui quella mossa così semplice poteva anche funzionare, però la succube non sapeva se quell'affare non fosse in realtà tenuto su da una forza misteriosa. Era più che altro un azzardo, una scommessa dove non aveva molto da rischiare.






    Status Fisico
    Diverse bruciature su varie parti del corpo, causate dalla cera

    Status Psicologico
    Normale

    Energia
    58/80

    Lust Point
    1/6

    Tecniche utilizzate
    Nessuna

    Armi ed equipaggiamenti
    Nessuno



     
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    Non ho idea di come ti immagini il candelabro ma non ci sono pezzi da sfilare questo è sicuro.


    Ahhh ecco il sapore della disperazione, alla fine le emozioni non sono che una questione di chimica e quando entra in corpo la consapevolezza di non poter fare nulla per sé stessi allora inevitabilmente si cerca la soluzione migliore per essere in pace con se stessi. Lorelei non riuscì a far esplodere Thresh nella sua tipica risata, tuttavia fu costretto ad allargare il suo ampio sorriso, reso perfino più inquietante dalla colossale cicatrice che gli solcava le guance. Mentre Lorelei tentava inutilmente di sfilare il candelabro con le gambe, la terza catena dell'Iron Maiden che non l'aveva colta al collo si avvinghiò contro il pezzo superiore del suo intimo, iniziando a tirare con tutta la forza necessaria per strapparlo via in pochissimo tempo. Thresh non conosceva il significato del Fair Play, il mezzo per la vittoria è puro divertimento e l'unica cosa che conta è il fine stesso.
    Mia cara, tu non hai idea di quante povere ragazze più giovani e ingenue di te mi hanno fatto questi discorsi. Ma se non sbaglio queste parole dovrebbero uscire dalla bocca di un vincente e non mi pare che tu possa definirti tale. Tra l'altro vi fate tutti un'idea estremamente sbagliata delle mie capacità. Vedi tu sei convinta che io mi serva delle mie macchine e resti qui a sollazzarmi limitandomi a guardare passivamente. Ma è un errore...
    A quel punto si che poteva iniziare a godersi una leggera risata che crescendo assieme alla sconfitta di Lorelei condiva quegli ultimi istanti in maniera assolutamente folle. Tutti sembravano avere l'idea che Thresh fosse qualcosa di diverso dalle sue macchine, ma non c'era niente di più lontano dalla realtà: trovandosi di fronte ad essa, Lorelei avrebbe visto la bocca dalla quale usciva la catena che le stringeva il collo. Sicuramente fino a quel momento aveva l'aspetto di un neutrale teschio di ferro, ma in quel preciso istante il suo aspetto cambiò profondamente, e le fauci che sputavano quel costringente mezzo assunsero le fattezze di Thresh, coperto dalla sua maschera di ossa e sofferenza.
    IO SONO LE MIE MACCHINE.
    Tutto ciò che sentivano le macchine, che provavano, che assaporavano, diveniva parte di Thresh. Quando l'Iron Maiden serrava le ante intorno al corpo di una vittima Thresh sentiva i suoi denti affondare nella carne e il sapore ferroso del sangue invadeva la sua bocca. Quando Lorelei venne a contatto con la cera del Waxmeister ottenne lo stesso effetto di posare la propria lingua sull'intero corpo della donna, leccarla avidamente con quel denso liquido a base di cera per lui era come assaggiare il suo intero corpo, e stringerla con le catene era come imprigionarla tra le proprie spire. Le macchine non erano dei servitori di Thresh, è più corretto dire che il corpo delle zombie è il loro contenitore, e l'anima del torturatore vive in ognuna di essere. Quel corpo di carne e sangue denso non è che una grossa e piacevole batteria...
    Se trasformerai le mie macchine in esseri viventi, non otterrai altro che una mia copia...
    Continuò a parlare dal volto metallico che si era formato sulla superficie del candelabro, ghignando soddisfatto, mentre la catena che aveva serrato un attimo prima il suo reggiseno scendeva verso la seconda parte dell'intimo. Altri pochi istanti sotto la doccia di cera e Lorelei sarebbe diventata una statua incapace di opporsi. Un pò come se lo zombie l'avesse ingoiata per intero nel suo stomaco. Difficile per le sue vittime capire, ma in fondo non aveva importanza: la sofferenza non va capita, ma solo accettata.

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    [Status Psicologico]: Divertito.
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    - Per poter generare il "Box" sono necessarie almeno 3 macchine ad una distanza minima di 15 metri tra di loro. In questo livello è possibile chiamare fino a due macchine dell'Icona del Peccato per tutto il combattimento.
    - Quando Thresh subisce un malus fisico le sue macchine lo trasformano in bonus, quindi se Thresh ha un malus del 25% sulla forza allora le sue macchine guadagnano un bonus del 25% sulla forza.
    - Quando un nemico subisce un malus fisico le macchine di Thresh lo trasformano in bonus, quindi se il nemico ha un malus del 25% sulla forza allora le macchine guadagnano un bonus del 25% sulla forza.
    - Mentre un nemico è all'interno del Box tutti i bonus fisici di cui vanta vengono dimezzati, e la metà del bonus che gli viene sottratta passa alle macchine di Thresh. Quando il suo potenziamento fisico giunge al termine, finché rimane nel Box, il malus che ne deriverebbe viene raddoppiato.
    - Quando Thresh subisce una ferita di almeno media entità, le macchine guadagnano un bonus del 25% sulla forza oppure sulla velocità (a scelta di Thresh)
    - Quando un nemico subisce una ferita di almeno medio-grave entità, le macchine guadagnano un bonus del 25% sulla forza oppure sulla velocità (a scelta di Thresh)
    - Thresh può generare le sue macchine ad una distanza massima di 10 metri da sé.
    - Le macchine di Thresh hanno una resistenza pari al ferro, risultano tuttavia estremamente resistenti ai danni da taglio e ai danni magici.
    - Quando il Box è attivo, i mantenimenti complessivi di tutte le macchine per turno vengono diminuiti di 3 unità (mai meno di 1).

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    - Dislocata a circa 2 metri e mezzo dalla porta d'entrata, attualmente dovrebbe trovarsi a circa 280 cm alle spalle di Lorelei.
    - Ante spalancate, catene allungate verso Lorelei: due verso le braccia (mano attaccante con la catena sicura, mano difensiva sul volto da verificare), una verso il collo frenata ma tenuta a breve distanza (20/30 cm).
    - Illesa.

    Waxmeister
    - Dislocata a circa 4 metri e mezzo dalla porta d'entrata, leggermente spostata di lato seguendo la traiettoria di Lorelei.
    - Colata di cera in funzione.
    - Catena intrappola Lorelei al collo.

    [Statistiche]:
    - -50% sulla velocità di Lorelei = +50% sulla velocità delle catene.
    - (da verificare) -75% sulla velocità di Lorelei = +75% sulla velocità delle catene.

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    Anche quella mossa fu completamente inutile. Anche se non aveva una base quel candelabro rimaneva comunque impiantato nel terreno da una forza misteriosa. Poco male, dopotutto vincere o perdere quella sfida non era così importante. L'importante adesso era capire se ci sarebbe stato un seguito. Più Thresh parlava cercando di spiegare gli errori di valutazione della succube, più quest'ultima perdeva interesse nel non morto. Continuava a ribadire che lui e le sue macchine erano la stessa cosa, che tutto ciò che provavano loro provava anche lui. Aspetta, ma se era veramente così allora...
    Sul volto di Lorelei si dipinse un ghigno malefico, che si trasformò quasi subito in una grossa e grassa risata. Adesso gli era tutto chiaro. Quella rivelazione non era altro che il tassello mancante per capire tutto, grazie ad essa la direttrice poteva spiegarsi molte cose. Forse aveva sbagliato nel valutare il non morto, e lo aveva tremendamente sopravvalutato. Fortuna che se ne era accorta prima, altrimenti poi avrebbe ricevuto una grossa delusione.

    Anche se dici che puoi sentire le sensazioni di questi giocattoli la situazione non cambia, anzi tutt'altro. Dicevi di essere un tipo resistente, che potevi divertirti con me per ore e ore. Adesso ho capito cosa intendevi dire. Tu puoi resistere a lungo non perché a fare il lavoro sporco sono le tue macchine e non tu. Anzi, mi dai anche l'impressione che tu sia più debole di quanto tu non voglia far credere. Sei talmente debole che con il tuo misero corpo umano non riusciresti nemmeno a filare le mutande ad una ragazza, e devi ricorrere a questi ferri vecchi che chiami macchine. E io che pensavo di aver trovato un uomo che sarebbe riuscito a soddisfare una succube come me. Sei davvero pessimo. Noioso e pessimo.
    Questa era la conclusione a cui era arrivata. In effetti non faceva una piega, e anche se questa conclusione era ben lontana dalla realtà, attualmente agl'occhi della direttrice era così che appariva Thresh. Un debole che non sapeva fare niente senza le sue macchine, un perfetto buono a nulla. Probabilmente alla fine di quel combattimento, sia in caso di vittoria che in caso di sconfitta se ne sarebbe andata tornando così al suo lavoro. Aveva perso completamente interesse per quell'uomo, se aveva intenzione di utilizzare le sue macchine per scoparla allora tanto valeva andare in un sexy shop e comprarsi qualche giocattolo lì. Non che la sua casa non fosse piena di oggetti del genere. Questo era la conclusione a cui era arrivata, ma un piccolo lampo di genio gli fece cambiare totalmente idea. Gli era venuto in mente un altro dettaglio, una altra possibile soluzione al perché Thresh rimaneva così passivo. Lo sguardo di Lorelei cambiò improvvisamente. Guardava il non morto come se fosse un cucciolo ferito in mezzo alla strada. Poverino.
    Adesso ho capito perché lascia fare tutto alle tue macchine. Poverino, mi dispiace per te. Non pensavo proprio che tu fossi impotente. O forse insieme alla vita hai perso anche completamente la sensibilità del tuo amichetto e adesso non senti più alcuno stimolo. Poverino, mi dispiace per te. Non è che per caso sei anche vergine? Poverino, sarebbe una catastrofe alla tua età se tu fossi ancora vergine. Non ti preoccupare però, anche se sei un verginello impotente mi prenderò lo stesso cura di te.
    E a quel punto avrebbe fatto qualcosa di veramente inaspettato. Con un rapidissimo colpo di coda tagliò di netto l'elastico del suo perizoma, facendolo cadere a terra come se niente fosse. Una mossa decisamente inaspettata, che sicuramente avrebbe sorpreso anche Thresh. Aveva perso quel loro piccolo gioco, perdendo così anche la possibilità di giocare con lui come meglio credeva, ma adesso poco importava. Voleva una prova tangibile che quell'uomo non era uno smidollato come fino a questo momento aveva dato l'impressione di essere. Allargò le gambe, alzandole e mettendo in bella mostra la sua intimità ancora sporca dal precedente rapporto. Anche se la cera gli dava non poco fastidio poteva ancora muoversi abbastanza per mostrare le sue femminilità. Gli stava offrendo la possibilità di dimostrargli quanto valeva, do fargli vedere che era un vero uomo e non una mammoletta a cui piace giocare con i ferri vecchi. Forse quella era la sua ultima possibilità di riacquistare l'interesse della succube. Lei aveva accettato quel gioco solo per divertirsi, perché trovava quello zombie interessante. Però se queste motivazioni venivano a mancare non aveva nemmeno più un motivo per rimanere lì.
    Avanti, non mordo mica.

     
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    Finiva sempre così, in maniera quasi tragica dal suo punto di vista. Lui si presentava lì con le migliori intenzioni, in maniera amichevole, e di sicuro non cercava di umiliare il suo avversario, non finché combattevano per lo meno. Thresh tendeva a non sottovalutare nessuno e con tutti utilizzava sempre il massimo del suo attuale potere per garantire una sfida equa e impari. Ma specialmente tra i demoni e tra i grandi guerrieri, la prospettiva di rimanere fermo per incanalare energia nel proprio potere diventava un segno di debolezza che portava inevitabilmente il prossimo, trattato sempre col dovuto riguardo dal punto di vista del rispetto, quindi il tutto sfociava in un denso fiume di insulti votato esclusivamente a giustificare una sconfitta ritenuta decisamente poco meritevole. Ma a dirla tutta, per quanto Thresh si fosse presentato lì con le migliori intenzioni, c'era abituato a quel genere di trattamento e non fu la cosa che lo deluse di più. La delusione più grande avvenne quando Lorelei si arrese di sua mano, come se volesse impedirgli di vincere secondo le regole stabilite, neanche volesse giustificare qualcosa, iniziando a comportarsi nell'indecorosa maniera che di sicuro non calzava a lei né meritava Thresh. Permaloso? Un pochino forze, ma non poteva accettare quei giri di logica fini a sé stessi unicamente per soddisfare i capricci di chi non può comprendere la sua arte. Così, con uno sguardo visibilmente deluso, il non morto le rispose impassibile, ignorando le sue provocazioni e declassandola ad un rimandabile impegno.
    Sono mortificato ma... della tua pietà non me ne faccio un cazzo.
    Le catene che la stringevano per i polsi l'avrebbero finalmente tirata verso l'Iron Maiden approfittando della sua quasi totale pietrificazione per colpa del candelabro e la sua cera. L'obbiettivo era infilarla nella vergine e impalarla nelle sue punte ma unicamente per intrappolarla. Le punte erano infatti regolate in maniera non letale, in grado di oltrepassare solo i primi strati di pelle per infliggere il dovuto e piacevole dolore oltre che bloccare completamente i suoi movimenti. Una persona normale sarebbe comunque morta ma lei era una succubus, di sangue ne aveva quanto gliene serviva, contava molto sulla sua resistenza.
    Sono stato fortunato... se la nostra scommessa avesse messo in palio unicamente le tue gambe allargate dopo una così lunga serie di vaghe provocazioni, di sicuro il giogo non sarebbe valso la candela. Ma mi hai promesso qualcosa di molto più interessante che fortunatamente per tutto questo tempo mi ha donato la forza necessaria per vincere.
    Spostò il suo diabolico sguardo verso il suo vero premio: Sapphire. A differenza di Lorelei lo aveva osservato con terrore crescente, affascinata certo ma non priva di paura nei suoi confronti. Aveva osservato il combattimento tremando, temendo ciò che sarebbe potuto succedere se Lorelei avesse fisicamente perso, e adesso non poteva più evitarlo. La vergine di ferro avrebbe seguito con lo sguardo Thresh che lentamente si avvicinava alla piccola dragonica, ancora intenta a stringere Teemo tra le sue braccia che in quel momento non poteva fare a meno di tremare a sua volta... visto che difficilmente vedeva Thresh con un sorriso furioso.
    Tu fai parte del mio premio piccola Sapphire... non devi avere paura di me, finché farai ciò che ti dico allora non avrò motivo di punirti...
    L'obbiettivo di Thresh era dimostrarle che valeva qualcosa ovviamente, ma non lo avrebbe mostrato sulla sua pelle, nossignore. La vergine di ferro infatti permetteva di vedere cosa succedeva fuori dal suo interno e Lorelei avrebbe potuto osservare ogni singolo dettaglio che aveva volontariamente ceduto alla sua assistente con quell'inutile tentativo di elevarsi al di sopra di Thresh, inutilmente tra l'altro. Lo aveva scambiato per un morto di figa in tutti i sensi, e aveva sbagliato ampiamente. Si sarebbe fermato davanti alla cucciola, accarezzandole il mento e stringendolo tra due dita, gustandosi la sua reazione di fronte a quello scambio di sguardi. La punizione di Lorelei sarebbe stata osservare come esterna e mossa o dall'invidia nei confronti della sua assistente, o dall'istinto materno, avrebbe presto implorato Thresh scusandosi come mai aveva fatto nella sua vita. Sarebbe stato il loro piccolo segreto, ma un non morto è abituato a ricevere tutto ciò che si aspetta dalla vita, indipendentemente dal tempo. C'è tutta l'eternità per aspettare...
     
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    Evidentemente per in non morto l'orgoglio era qualcosa che valeva più del divertimento. Non che per la direttrice non fosse così, ma forse lei era più equilibrata su questo punto di vista. Il punto di vista di Lorelei non sembrava esser condiviso dallo zombie, anzi sembrava dargli anche parecchio fastidio, al punto che senza dire niente fece staccare la catena che teneva al collo la succube, dando così modo alla Vergine di Ferro di tirare la sua preda a se, e non c'era modo di evitarlo. Quella fastidiosissima cera aveva già cominciato a solidificarsi, rendendo difficilissimo il movimento alla succube. Una volta entrate dentro le fauci di quella macchina infernale, le porte si chiusero, imprigionando definitivamente la direttrice. Una volta dentro numerose spine si conficcarono nella giovane e sensuale carne della succube, creandogli ferite in varie parti del corpo. Di certo non era qualcosa di piacevole, anzi era anche abbastanza doloroso. Se non fosse stata una succube assetata di sesso, sicuramente sarebbe morta in pochissimi minuti con quelle ferite. Doveva sopportare, almeno fino a quando non gli si fosse presentata l'occasione di cambiare le carte in tavola. Solitamente quando si sa di avere la vittoria in pugno si abbassa sempre la guardia. Lei doveva solo aspettare quel momento. Quello che però non si sarebbe aspettata era che quel momento sarebbe arrivato così presto. L'aveva rinchiusa in quella specie di stretto sgabuzzino acuminato, che per la cronaca era davvero molto stretto, quasi fosse una bambina da mettere in castigo, posando però gl'occhi sulla giovane e impaurita assistente, che per tutto il tempo se n'era stata insieme a quel peluche di nome Teemo in un angolino della stanza. In effetti la cosa aveva senso, dato che lei era stata "rifiutata" l'unica alternativa era quella di passare al secondo premio di quella scommessa: la piccola e innocente Sapphire. Cominciò ad avvicinarsi alla più giovane del gruppo, con il preciso intento di riscuotere il suo premio. Intanto Lorelei, che poteva vedere tutto quello che stava succedendo anche da dentro la Vergine di Ferro, se ne stette in silenzio a guardare la scena notando un particolare che la fece sorridere sorniona. Thresh pensava di avere la situazione sotto controllo, però aveva fatto un piccolo errore di valutazione. Anzi, un grosso errore di valutazione e la succube non poté non sorridere pensando già a come sarebbe finita quella storia. Più o meno poteva prevedere come sarebbe andata a finire, e se tutto andava come previsto in breve tempo sarebbe anche riuscita a liberarsi, o per meglio dire sarebbe stata liberata dal non morto stesso. E per "incrementare" il suo divertimento provò a giocare a favore di Thresh, dandogli un piccolo consiglio spassionato.
    Sai, non ti consiglio di avvicinarti a lei. Non in quelle "condizioni" almeno.
    Completamente ignorata. Beh, in fondo un po' se l'aspettava, anche per questo aveva provato a dargli un suggerimento che avrebbe potuto far sfumare quella l'occasione che si era creata, perché sapeva che tanto orgoglioso com'era l'avrebbe ignorata.
    Beh, io ti ho avvertita.
    Provò a fare spallucce, ma in quella posizione e con tutte quelle spine conficcate qua e là nel corpo gli era veramente impossibile, oltre che doloroso. La Vergine di Ferro si girò seguendo con lo sguardo il suo padrone, facendo così in modo che la direttrice potesse vedere tutto quello che stava succedendo all'esterno. Thresh intanto cominciò ad avvicinarsi alla piccola Sapphire, ignaro di quello che involontariamente stava facendo. Lo sguardo della giovane assistente si faceva sempre più impaurito e terrorizzato, ad ogni passo che il non morto compieva, al punto che lacrime di terrore cominciarono a scendere copiose dai suoi grandi occhi verdi. Era quasi paralizzata dalla paura, non riusciva quasi a muoversi a causa di essa. Strinse il piccolo Teemo fra le sue braccia, intimorito anch'esso dalla terrificante presenza del suo padrone. Alla fine il professore zombie si fermò a nemmeno un passo dalla cucciola, cominciando ad accarezzargli il mento con fare adulatorio, ma al tempo stesso tempo intimidatorio. Voleva possederla, e avrebbe fatto di tutto per rendere quella piccola ragazzina sua. Chissà perché era tanto interessata a Sapphire, così piccola e indifesa. Che in realtà avesse il complesso di Lolita?
    F-F-F-F-F-F-F-...
    A quel punto la piccola assistente cominciò a balbettare qualcosa, terrorizzata a morte da quello che stava succedendo. Eppure era strano, fino a pochi minuti prima arrossiva addirittura nel vedere il corpo seminudo del non morto, adesso invece ne sembrava completamente terrorizzata. Dall'altra parte della stanza, Lorelei tirò un forte sospiro di rassegnazione. Oramai era inevitabile, quello che temeva e in un certo senso anche sperava stava per accadere.
    L'avevo avvertito. Beh, almeno io sono qui dentro. Come si dice, fortuna nella sfortuna.
    Si, nonostante la situazione si poteva definire decisamente fortunata. In più la posizione in cui attualmente era stata rinchiusa l'avrebbe aiutata non poco. Lei conosceva Sapphire da diversi anni, e conosceva molto bene le sue reazioni a certi tipi di eventi. L'ultima volta che era successo non era stata così fortunata. Thresh, ignaro del "pericolo" che stava correndo continuò a spaventare e adulare allo stesso la piccola assistente, finché alla fine vedendo uno di quegli affari avvicinarsi a lei più del dovuto, esplose.
    AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! UN FANTASMAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!
    Ebbene sì, "l'errore di valutazione" che Thresh aveva fatto era stato non capire cosa realmente stava intimorendo la piccola Sapphire, finendo addirittura per portarsi dietro l'oggetto che tanto aveva spaventato la ragazza. Fin dall'inizio del combattimento, anzi ancora prima che questo cominciasse, ciò di cui la piccola e innocente Sapphire aveva paura non era il non morto, ma bensì gli spiritelli che si portava appresso. Probabilmente la giovane assistente non aveva nemmeno assistito al combattimento, terrorizzata com'era da quelle anime che già da un po' svolazzavano attorno al professore non morto. Si, anche se è strano è proprio così: Sapphire, draconica purosangue, discendente di una stirpe di antichi e potenti draghi, aveva paura dei fantasmi. Decisamente uno smacco per Thresh, che fino a quel momento aveva pensato di essere il centro dell'attenzione della sua giovane preda, vedersi surclassare da quelle anime che lui stesso aveva cacciato e intrappolato all'interno della sua lanterna. Però quella non era l'unica "caratteristica" che contraddistingueva la giovane assistente. Questa era soltanto la beffa, bisognava fare ancora il conto dei danni. Se quello della giovane draconica fosse stato un urlo come tutti gl'altri non ci sarebbero stati problemi, al massimo il professore non morto gli avrebbe tappato la bocca con una mano e la storia sarebbe finita lì. Il problema era che il suo non era proprio un urlo "normale", era estremamente stridulo e acuto, al punto da diventare insopportabile. Decisamente un urlo da femminuccia, le cui conseguenze però sarebbero state catastrofiche per Thresh, talmente potente che come minimo sarebbe stato udito dall'intero piano dell'ospedale, se non addirittura agl'altri piani. Essendo un cadavere ambulante non si poteva dire quali sarebbero state le conseguenze sul suo udito, ma di certo al povero Teemo gli sarebbe partito qualche timpano. L'unica che in qualche modo ne sarebbe uscita indenne sarebbe stata Lorelei, che conoscendo già le "capacità canoniche" della sua assistente si era tappata le orecchie prima ancora che questa cominciasse ad urlare come un ossessa. In più si trovava dentro quella scatola di latta, quindi un po' il suono sarebbe stato attutito. L'ultima volta non gli era andata così bene, e ci aveva quasi lasciato l'udito per uno scherzo congegnato dalle gemelle ai danni della piccola e indifesa Sapphire. Sicuramente il non morto avrebbe provato a fare qualcosa per impedire alla piccola draconica di continuare ad urlare in eterno, ma oramai era troppo tardi. Sicuramente quell'urlo avrebbe attirato l'attenzione di molti dei suoi colleghi, che presto o tardi sarebbero entrati lì dentro per controllare cosa fosse successo. Lorelei aveva chiuso dall'interno, ma con il passepartout che tutti i medici avevano a disposizione si poteva comunque entrare nella stanza. La situazione si stava facendo difficile per Thresh, non si trovava di certo in una struttura privata, e ufficialmente lui non era un criminale o un mafioso, bensì un dipendente pubblico. Di certo se l'avessero scoperto a torturare la direttrice a capo dell'ospedale e la sua assistente i piani alti non se ne avrebbero chiuso un occhio tanto facilmente. Non poteva neanche scappare perché molte delle dottoresse e delle infermiere di quell'ospedale sapevano della sua presenza nell'ospedale, in quella particolare stanza per giunta. Adesso era Lorelei ad avere il coltello dalla parte del manico, e non poteva non approfittare di un occasione del genere per farsi liberare dalla sua prigionia. Appena gli urletti striduli provocati da Sapphire cessarono, che per inciso la succube riusciva a sentire anche con da dentro quel sarcofago e con le orecchie tappate tanto erano forti, la direttrice decise di fare la sua mossa, facendo al non morto una proposta che non poteva rifiutare. Sempre se quest'ultimo avesse avuto le capacità per ascoltare ciò che aveva da dire.
    Ti avevo avvertito di non avvicinarti alla mia piccola assistente in quelle condizioni. Adesso i dottori verranno qua, vedranno che cosa hai fatto e diventerai un criminale di massima pericolosità qui a Roma. E il tuo caro amico alla Sapienza non potrà far nulla per evitarlo. Se fossi stata un semplice Direttore Sanitario avrebbero anche potuto chiudere un occhio, ma essendo anche il Capo della Sezione Ricerca di questo ospedale le cose cambiano radicalmente. Sai, all'Imperatore Caius interessano non poco le ricerche che facciamo qui, al Thanathos, e sarebbe un bel guaio se la mente a capo di tutti questi progetti scomparisse improvvisamente. Penso che tua sia abbastanza intelligente da capire che non ti trovi in una bella situazione.
    Una veloce spiegazione di come stavano realmente le cose, tanto per assicurarsi che lui capisse per bene la situazione in cui si era cacciato. Poi ovviamente sarebbero seguiti gli accordi.
    Facciamo così: tu mi liberi e io farò finta che non sia successo niente, nessuno scoprirà quello che hai fatto e andremo tutti e quattro a divertirci da qualche parte. Altrimenti... beh, penso tu possa immaginare cosa ti aspetterà nel caso in cui rifiutassi la mia generosissima proposta.
    Lorelei aveva scoperto le sue carte. Un poker d'Assi. Adesso toccava al non morto fare la sua mossa, e decidere sul da farsi. L'offerta era decisamente vantaggiosa, oltre che ad essere "scagionato" avrebbe potuto anche giocare con la succube e la sua assistente, esattamente come gli era stato promesso all'inizio. Nessuna persona sana di mente avrebbe avuto il coraggio di rifiutare una proposta del genere, nemmeno se in gioco c'era il proprio orgoglio. La risposta di Thresh era praticamente già scritta, ma la succube volle dire un'ultima cosa prima di chiudere definitivamente la questione.
    Eri venuto qui con intenzioni amichevoli, no? Non vorrai dire che per te l'orgoglio è più importante del divertimento.
    Last chance.

     
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    La reazione di Sapphire non lo meravigliò granché a dirla tutta, quello non era il grido più fastidioso né più forte che avesse mai sentito in vita sua, infatti rimase spaesato quando la vide continuare in attesa di un risultato, probabilmente di solito funzionava. Teemo non era dello stesso avviso dato che stava dando i numeri e al posto delle pupille aveva due biglie impazzite. Questa si che diventava una gran seccatura. Lorelei gli servì pan per focaccia spiegandogli che poteva mettersi nei guai come non mai in vita sua e sentendo le sue parole il non morto si voltò verso di lei con uno sguardo che sembrava comunicare "ma dici sul serio?". Ma che razza di minacce sono per un non morto che non ha mai neanche pensato di seguire quel vago senso di giustizia che permea il mondo? Lui era immune tanto quanto Lei, Caius, Zaborg, tutti lì avevano i loro scopi e non ci sarebbe stato nessun incidente. Anche se fosse poteva scappare e nascondersi per molto molto tempo, gli zombie non hanno bisogno di sopravvivere per vivere. Insomma l'argomentazione di Lorelei non lo colpì né lo spaventò, ma doveva spezzare una lancia in suo favore: la cosa stava diventando pesante e lui non era lì per farsi dei nemici. Dopotutto aveva vinto e questo Lorelei non poteva negarlo, quindi le carte erano ancora in tavola. L'unica cosa che avrebbe ottenuto sarebbe stato l'uscire gratis di prigione prima del tempo ma questo il non morto non l'avrebbe scordato.
    Non c'è niente da fare, l'animo di un gentiluomo è duro a morire.
    Tappò la bocca a Sapphire senza troppa forza, mentre il suo corpo e il volto stesso tornavano alla normalità. Le anime vennero rapidamente riassorbite nella Lanterna che durante il procedimento si era aperta in due, e richiudendosi scomparve su se stessa, senza lasciare traccia. Nel mentre la macchina aveva liberato Lorelei senza però staccare gli spuntoni dalla sua carne, in modo da trasformarli in energia pura che venne consegnata direttamente alla Succubus da Thresh per rigenerarsi immediatamente e il prima possibile, giusto come dimostrazione chiara che non aveva intenzione di continuare una battaglia così poco proficua. A quel punto tornò ancora con lo sguardo su Lorelei, aspettando una sua risposta.
    Facciamo a modo tuo allora, tenendo conto che mi devi un animale nuovo.
    Teemo aveva la schiuma alla bocca, ci sarebbe voluto un bel pò prima che si riprendesse. Adesso era completamente nelle sue mani, l'avrebbe seguita e assecondata, tanto per ricordarle che non aveva mai avuto intenzione di farle del male né di umiliarla, ma solamente di dimostrare quanto potesse essere vantaggioso trovare in lui un alleato.
     
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    Alla fine le argomentazioni di Lorelei furono abbastanza forti da colpire il non morto. Lui poteva anche non ammetterlo, ma se veramente le cose fossero andate a finire come aveva predetto, immortale o meno avrebbe avuto non poche grane a cui pensare. Quello in cui si trovavano non era il Regno dei Demoni, non bastava solamente essere forte e immortale per governare sugli altri. Se sei un rinnegato la vita gli sarebbe stata decisamente dura, sopratutto se non si voleva collaborare con l'altra faccia della medaglia, e Thresh non sembrava il tipo disposto a diventare sottoposto di altri per il proprio tornaconto. Dava più l'impressione di essere uno spirito libero, un indipendentista che agiva solo secondo i suoi impulsi e i suoi desideri. Insomma, non era il genere di persona da allearsi alla mafia nel caso si ritrovasse ad avere problemi con la giustizia, e attaccare il Capo della Sezione Ricerche del Thanathos non era di certo un reato che poteva rimanere impunito. Dopo aver tappato la bocca alla giovane Sapphire, il non morto si decise a rilasciare la direttrice, liberandola dalla prigionia della Vergine di Ferro. Poi, tutta d'un tratto, sia la macchina che il suo "costume" scomparvero, facendo tornare tutto alla normalità. Le ferite erano ancora presenti, ma presto o tardi il suo sangue demoniaco avrebbe provvisto a rimarginarle tutte completamente.
    Vedo che siamo ragionevoli. Meno male, almeno così potremo continuare a giocare. Mi sarebbe dispiaciuto dover troncare così presto la nostra "amicizia".
    Mentre diceva quelle parole corna, ali e tutto quello che poteva ricondurre alla sua natura demoniaca sarebbero scomparsi all'istante, facendola tornare la semplice e giovane donna che fingeva di essere. A breve i suoi colleghi sarebbero accorsi richiamati dall'urlo spaventoso della sua giovane assistente, e non poteva di certo rimanere in quelle condizioni. Anzi, doveva anche sbrigarsi a rivestirsi, altrimenti sarebbero sorti dei problemi non da poco se qualcuno fosse entrato. Lei era il capo dopo tutto, doveva dare il buon esempio. Manco a farlo apposta, di lì a breve qualcuno avrebbe bussato alla porta della stanza.
    Dottoressa Grimoire, tutto bene? Abbiamo sentito un urlo provenire da questa stanza?
    La voce dall'altra parte della porta era palesemente preoccupata, anche se non abbastanza da fargli sfondare la porta a suon di calci. Evidentemente avevano riconosciuto la vocina della loro più giovane collega, e se non avevano capito male quest'ultima era stata spaventata da una favoletta per bambini. Diciamo che erano andati a controllare più per vedere se era successo qualcosa che per vedere se stavano bene. Lorelei per timore di poter essere scoperta, raccolse i suoi indumenti, senza però metterseli indosso.
    Si, non si preoccupi. La Dottoressa Pendragon ha soltanto avuto un allucinazione e si è spaventata. Non c'è niente d cui preoccuparsi.
    A quel punto Sapphire, calmatasi dopo lo spavento ricevuto, si liberò delicatamente dalla mano di Thresh che gli teneva la bocca tappata per poter rispondere anche lei all'appello, e confermare la versione della direttrice.
    Si, sto bene, non si preoccupi. È stata solo la mia immaginazione. Grazie dell'interessamento.
    Con il suo solito fare cordiale e gentile, la piccola draconica confermò la versione della sua superiore, tranquillizzando così eventuali sospetti. Dall'altra parte della porta si poté sentire un forte sospiro, evidentemente quella sceneggiata, anche se involontario non era stata gradita da eventuali dottori e pazienti che si trovavano su quel piano.
    Ho capito. Vedi di non farlo una seconda volta, qui c'è gente che sta male. Hai spaventato praticamente tutti con quell'urlo.
    Forse perché assomigliava più ad una ragazzina che ad una vera e propria donna in carriera, la dottoressa dall'altra parte della porta ammonì la piccola Sapphire sgridandola per la sceneggiata fatta pocanzi. Quest'ultima ovviamente non poté non sentirsi in imbarazzo per questo, oltre che terribilmente mortificata.
    Mi dispiace tanto! Prometto che non lo farò mai più!!
    E se Sapphire faceva una promessa la manteneva sempre, questa era una garanzia. Le acqua si erano calmate più facilmente del previsto. Evidentemente per quanto potesse all'apparenza sembrare immatura, la piccola draconica si era guadagnata la fiducia di tutti i suoi colleghi più grandi, per questo la situazione riuscì a risolversi con le semplici parole della giovane assistente. Dopo essersi cordialmente salutate, la dottoressa dall'altra parte della porta se ne andò, insieme a tutto il suo seguito. Si, i passi che si potevano sentire provenivano da diverse persone, ad occhio e croce una decina. Adesso erano finalmente e nuovamente soli, tutti e tre nella stessa stanza, senza contare l'ormai andato Teemo. Un attimo di silenzio, rotto successivamente dalle parole di Thresh. Aveva dato carta bianca alla succube, lasciando a lei potere decisionale su qualsiasi cosa avesse voluto fargli. Non poteva esserci niente di più sbagliato. Anche se odiava ammetterlo era stato lui a vincere quel loro piccolo gioco e quindi era lui ad avere potere decisionale su qualsiasi cosa avesse voluto fargli. Era lui il re, anche se i suoi metodi non gli erano piaciuti per niente. Voglio dire quale persona sana di mente utilizzerebbe delle macchine di tortura per un semplice gioco?
    Ti avevo avvertito di non avvicinarti a lei, però tu non hai voluto ascoltarmi.
    E solo a quel punto la piccola Sapphire si sarebbe accorta delle condizioni in cui si trovava il peluche che da qualche minuto stringeva in mano. Cominciò così una specie di manovra di primo soccorso made by Sapphire, iniziando a scuotere il piccolo animaletto nel tentativo di svegliarlo prima che fosse troppo tardi. Ma tornando alla questione di Lorelei...
    Comunque, anche se con metodi non molto appropriati, a vincere il "gioco" sei stato tu, e a te spetta li diritto di avere due belle servitrici pronte a seguire gli ordini del suo padrone.
    E dopo aver detto ciò fece una specie di inchino, imitando quello tipico delle cameriere quando si trovavano di fronte al loro padrone.
    Allora? Quali sono i suoi ordini... padrone?

     
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    Thresh rimase in silenzio per tutta la durata della loro piccola scenetta, soffermandosi sul corpo nudo di Lorelei che aveva recuperato i suoi vestiti ma non li aveva rimessi per comodità. Dato che nessuno doveva vederle sarebbe stata una mossa inutile quindi il non porto poté gustarsi lo spettacolo senza problemi. A giudicare dalla naturalezza di Sapphire, Thresh realizzò che non si trattava di un totale rifiuto quello di prima, ma semplicemente l'approccio sbagliato di uno zombie nei confronti di un forte e possente drago che ha paura dei fantasmi. Ma questi sono dettagli. Questo non tolse il suo sorriso, ma quando Lorelei gli fece notare di non aver apprezzato i metodi del suo nemico Thresh sollevò le spalle e alzò leggermente le mani tenendo i gomiti bassi, scuotendo il capo.
    Non mi pento di nulla, sei tu che hai alzato la posta rendendo il piatto tanto allettante, dovevo vincere a tutti i costi o non sarei mai stato in pace con me stesso.
    Teemo oramai era andato, non c'erano possibilità di recuperarlo e questo era un peccato, Thresh aveva preso l'abitudine di condividere con lui questo genere di attività ma a quanto pare per il momento doveva starsene in disparte dato che la terapia clinica di Sapphire non lo avrebbe certamente svegliato.
    Finalmente era giunto il momento di riscuotere il proprio meritatissimo premio e l'entusiasmo gli fece allargare ulteriormente quel diabolico e malizioso sorriso che solcava letteralmente il suo volto da parte a parte. Thresh era un tipo molto paziente, di solito doveva fare tutto lui perché le vittime non risultavano consenzienti quindi per una volta che poteva accomodarsi e farsi servire ne avrebbe approfittato. Lasciò risuonare la sua lanterna in modo che un denso fumo verde si materializzasse alle sue spalle, per poi prendere la forma di una sorta di sedia, solidificandosi e rivelando un'altra macchina della tortura: un trono irto di spine, non particolarmente appuntite o pronunciate, al punto che Thresh poté sedercisi sopra senza danni, solo ed esclusivamente il dolore che lui adorava così tanto. Non aveva intenzione di deluderla, le avrebbe dato tutto il divertimento di cui aveva bisogno, ma per il momento voleva godersi il suo ruolo di Master.

    Non sei riuscita a togliermi i boxer prima, perché non lasci che sia Sapphire a provarci? Avvicinatevi, avanti... ma prima non scordarti di spogliare anche la tua assistente.
    Non voleva che la spogliasse del tutto, solamente le parti più importanti in modo che non fosse solo Lorelei ad essere completamente nuda. Dopodiché le avrebbe lasciate avvicinare al suo trono, mentre lui se ne stava scomposto e con la schiena piegata da un lato, tenendo il gomito del braccio sinistro sul bracciolo intento a sostenere il pugno sulla quale posava il volto del non morto. Le gambe larghe per permettere loro di agire al meglio e un'erezione decisamente molto più grande del normale visibile fin da subito anche senza togliere il suo intimo nero. Thresh avrebbe atteso così.
     
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    Ma diceva sul serio? Soltanto per quel motivo? Eppure gli sembrava fosse chiaro che, qualunque fosse stato il risultato il finale sarebbe stato sempre lo stesso, quindi perché rovinare così un gioco tanto carino e stuzzicante? Inutile chiederglielo, tanto se aveva capito il genere di persona con cui aveva a che fare qualsiasi cosa avesse provato a dirgli avrebbe comunque provato ad contraddirla, cercando sempre di rimanere dalla parte della ragione. Beh, infondo un po' era anche colpa sua. La prossima volta che proponeva un gioco del genere doveva ricordarsi di non dare per scontato l'esclusivo utilizzo del corpo a corpo. A lei sembrava una cosa naturale utilizzare il proprio corpo come arma in certe situazioni, ma a quanto pare non tutti la pensavano allo stesso modo. Il pronto soccorso della piccola Sapphire non sembrava essere andato a buon fine, indipendentemente da quanto lo scuoteva per fargli riprendere i sensi. Decise così di adagiarlo dolcemente nel letto più vicino, rimboccandogli addirittura al coperte quasi fosse un bambino durante l'ora della nanna. Almeno così sarebbe stato al comodo oltre che al calduccio. Sperava che si riprendesse al più presto. Se gli fosse successo qualcosa di grave non se lo sarebbe mai perdonata. Mentre la giovane infermiera si prendeva cura del povero Teemo, il professore non morto fece comparire alle sue spalle un'altra delle sue strana macchine, questa volta una specie di trono irto di spine. Il primo pensiero di Lorelei fu che il suo nuovo amichetto gli chiedesse di sedersi in quella fastidiosissima sedia, ma con sua grande sorpresa questa volta si sbagliò e non di poco. E sedersi su quella sedia acuminata fu proprio lo stesso Thresh, che anche se non lo dava a vedere sembrava estremamente soddisfatto di quella nuova posizione.
    Ma sei masochista?
    Una domanda retorica che la succube si lasciò sfuggire senza pensare. Era ovvio che quella persona non era normale, lo aveva dimostrato prima e adesso ne stava dando la conferma. Se prima cercava in tutti i modi intrappolare le sua avversaria dentro la sua Vergine di Ferro, adesso era lui a farsi infilzare dalle sue stessa macchine. Davvero singolare, prima si comportava da sadico e adesso da masochista. Non che lei fosse molto diversa. In quanto succube poteva provare piacere in praticamente tutti i tipi di pratiche sessuali, anche quelle più estreme e pericolose. Però il suo era un tratto genetico, una specie di marchio di fabbrica, mentre il non morto lo era diventato col tempo. Davvero un caso anomalo. Una volta sedutosi sul suo trono di spine, Thresh diede il suo primo ordine alle sue due nuove servitrici, e in particolare si stava rivolgendo alla giovane Sapphire: spogliarsi e mettersi al lavoro con il membro già eretto del non morto. Sentendosi chiamare in causa la draconica non poté non diventare rossissima in volto. Non era la prima volta che faceva quel genere di giochi, anzi vivendo sotto lo stesso tetto di una succube non c'era da stupirsi se quelle cose fossero all'ordine del giorno, però tutte le volte non riusciva a non sentirsi in imbarazzo. Se poi la persona con cui era costretta a farlo era un perfetto sconosciuto il suo imbarazzo era più che comprensibile. A quel punto la giovane assistete si avvicinò a Lorelei, facendo cenno di abbassarsi: voleva parlarle un attimo in privato. La succube sapeva già cosa voleva dirgli, ma assecondò comunque la sua richiesta avvicinando il suo volto a quello della piccola dottoressa.
    Senti, posso usare quella pillola? Mi vergogno troppo a mostrarmi così.
    Cominciò a bisbigliargli nell'orecchi, cercando di non farsi sentire dal suo nuovo "padrone", pregando affinché la direttrice gli lasciasse utilizzare quella pillola. Ovviamente la risposta di Lorelei non poté non essere che...
    No! ♪
    Sembrava quasi felice nel dare quella risposta, addirittura canzoniera. Sfortunatamente per lei la sua superiore non era una donna di buon cuore, e piuttosto che rinunciare ad un po' di divertimento avrebbe messo completamente in imbarazzo la sua giovane assistente. Quest'ultima abbassò il capo scoraggiata. A quanto pare non aveva scelta, doveva mostrarsi al suo padrone per ciò che era in realtà. Ebbe un attimo di esitazione, ma dopo qualche stimolante "aiutino" da parte della succube trovò il coraggio di mettersi finalmente a nudo. Lentamente e ordinatamente cominciò a togliersi il camice, la maglietta e i pantaloncini, rimanendo soltanto con un paio di mutande, il tutto fatto dando le spalle al non morto. Di reggiseno non ne portava, era talmente piatta che non ne aveva alcun bisogno. Sfortunatamente per Thresh la giovane draconica non era disposta a farsi ammirare in tutta la sua bellezza e carineria, e una volta spogliatasi si incamminò velocemente verso le gambe di Thresh, abbassandosi come se volesse nascondere qualcosa. Da quella posizione era assai difficile vedere cosa e se stava nascondendo qualcosa, o se la sua fosse solo semplice vergogna. Si era seduta sulle sue stesse ginocchia, nella posizione tipica dei giapponesi. Non che fosse originaria di quelle zone lì, semplicemente si trovava più comoda in quella posizione.
    Sei davvero carina lo sai... così imbarazzata.
    Un commento che, a parere di Sapphire si sarebbe anche potuta risparmiare. Gli faceva piacere ricevere dei complimenti, ma non se questi venivano detti solo per prenderla in giro. La ragazzina però non disse niente, e dopo un po' di esitazione mista ad imbarazzo, si decise ad eseguire finalmente l'ordine impostogli dal professore non morto. Gli tirò lentamente giù le mutande scoprendo l'imponente erezione dello zombie. Tutto si poteva dire di lui tranne che era un "morto", anzi era più vivo di molti altri uomini che era stata costretta ad incontrare. Certo, non era il più grande che aveva visto, ma di certo poteva facilmente entrare nella sua Top Three.
    Fantastico...
    Rimase un attimo a fissarlo, meravigliata da quello che stava vedendo. Intanto Lorelei rimaneva in disparte, guardando attentamente la sua giovane assistente da dietro, quasi fosse una professoressa che controlla ciò che il proprio alunno scriveva alla lavagna. Dopo averlo fissato per una decina di secondi buoni, la piccola draconica si destò dal suo sogno, alzando lo sguardo fino ad incontrare lo sguardo di Thresh. Era rossissima in volto, e non solo per la situazione in cui era stata incastrata.
    P-P-Padrone, co-cosa dovrei fare adesso?
    La piccola Sapphire rimase in attesa di ordini, un po' agitata immaginandosi quello che stava per fare. Dopotutto lei a differenza della sua padrona era una ragazzina mezza pura e mezza casta, e quelle cose la imbarazzavano non poco.

     
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    Lorelei non sembrava convinta della risposta di Thresh, il fatto era semplicemente che lui non considerava "fare sul serio" utilizzare le sue macchine. Non esisteva un "trattenersi" o "fare sul serio", ma unicamente divertirsi. E combattere senza usare le sue macchine era un pò come sedersi sullo schienale di una sedia piuttosto che sul comodo cuscino. La domanda retorica che gli pose poi lo fece quasi sorridere dolcemente. Aveva capito che non le serviva una risposta, ma il solo fatto che glielo avesse domandato poteva far nascere qualche ragionevole dubbio sull'idea che Lorelei si era fatta di lui.
    Sono un torturatore, non un ipocrita. Se non pensassi seriamente che tutto questo possa dare piacere allora crollerebbe il mio intero castello di carte...
    Prima che potessero perdersi in chiacchiere, Sapphire recepì il comando e piuttosto che ubbidire si concesse una piccola riunione con la sua leader chiedendole qualcosa che Thresh non poteva e soprattutto non voleva sapere. Perché farsi problemi ora che entrambe avevano accettato la sua "supremazia", dolce premio di quel gioco tanto breve quanto intenso? Lorelei l'aveva presa sicuramente bene ma la giovane dragonica sembrava a disagio. Niente di più stimolante per il caro Faust, che si traduceva in un inevitabile spasmo del suo già impaziente membro. Spasmo che non venne da solo nel momento in cui, rassegnata, Sapphire iniziò a spogliarsi. Era così minuta da sembrare molto meno di una minorenne, una carne talmente giovane da risultare addirittura proibita perfino nelle menti più malate, ma non per Thresh: lui la desiderava ardentemente e presto l'avrebbe posseduta. Curioso il suo comportamento però: nessun reggiseno giustificato dalla totale assenza di reggiseno, e tendeva a coprire il ventre come se le sue mutandine non bastassero a nascondere chissà quale segreto. Poteva intuirlo dalle proporzioni di bacino e spalle, ma Thresh si avvalse del ragionevole dubbio, dando particolare importanza al fatto che del suo segreto non gliene importasse assolutamente nulla, o meglio: non faceva alcuna differenza. Sapphire si decise finalmente a chinarsi davanti a lui per potergli togliere i boxer, impresa che Thresh stesso la aiutò a compiere in modo da scoprire la sua erezione decisamente prosperosa se paragonata alla norma. In realtà, per uno zombie le dimensioni erano qualcosa di semplicemente inutile, il vantaggio di poter riattaccare qualsiasi parte del corpo da qualsiasi essere vivente poteva rivelarsi un'utilità estremamente varia in situazioni del genere, ma andare costantemente in giro con il pene di un drago risultava laboriosamente sconveniente quindi diciamo che ci si accontenta dei propri doni e soprattutto se ne fa un buon uso. Al di fuori di questo genere di pensieri, il nostro caro non morto aveva le idee molto chiare ma volle comunque giocare con l'ingenuità di quella dolce ragazzina, sorridendole mentre le lasciava ammirare la sua erezione sicuramente più impaziente di lui.
    Sei l'allieva di una succube, mi aspetto che con la tua dolce boccuccia riuscirai a farmi eccitare ancora di più. Sarebbe davvero sconveniente disonorare il nome della tua insegnante, non trovi?
    Non stava lanciando una frecciatina verso Lorelei, non si sarebbe mai sognato di mettere in dubbio le abilità della succubus, tanto meno in una situazione tanto prematura. Voleva però mettere sotto pressione Sapphire: vederla sottomessa ai suoi ordini era piacevole, ma farlo mentre si sentiva oppressa, con grandi responsabilità e aspettative sulle spalle avrebbe reso tutto molto più divertente. Dopotutto tra le torture non esistono solo quelle fisiche...
     
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    L'ordine che Thresh diede alla sua giovane servitrice non poteva essere più semplice di così: onora la tua maestra mettendo in pratica ciò che aveva imparato da lei, utilizzando ovviamente la sua piccola boccuccia. Di esperienze di quel tipo ne aveva già avute, quindi non si poteva dire che era una principiante in materia, però di certo non poteva competere con la succube alle sue spalle. Sperava solo di riuscire a fare un buon lavoro, almeno da non lasciare insoddisfatto il suo carnefice. Altrimenti chissà cosa gli avrebbe fatto. Senza contare che ad osservarla c'era la sua maestra, una presenza non meno inquietante di quella del non morto. Praticamente la giovane Sapphire si ritrovava in mezzo a due fuochi, decisamente molto ardenti. Entrambi sembravano avere una certa inclinazione per la sottomissione e l'umiliazione del partner, per questo quella che si trovava più in pericolo era lei. Tra gli ordini di Thresh e le iniziative di Lorelei c'era poco di cui essere allegri, primo o poi l'avrebbero messa in una posizione assurda, e non solo metaforicamente parlando. Però ora come ora non aveva potere decisionale, e di certo non poteva discutere gl'ordini del suo nuovo padrone. Cominciò a massaggiare delicatamente l'asta di carne del non morto, cercando di donargli più piacere possibile. Aveva detto di utilizzare la bocca, ma prima voleva stimolarlo con le sole mani. Era più un metodo con il quale sperava di auto-eccitarsi e rendere il tutto più piacevole. Dopo neanche una trentina di secondi, la giovane Sapphire passò al piatto forte, cominciando dando qualche leccata il membro decisamente troppo vivo di Thresh. Fortunatamente la sua maestra gli aveva insegnato quali erano i punti più sensibili di un uomo, e anche se contro voglia li aveva imparati a riconoscere. Se voleva compiere il suo dovere doveva sfruttare al meglio le sue conoscenze in materia. Dopo aver dato un paio di lappate all'asta del non morto, passò alla fase successiva, infilando letteralmente la lingua dentro l'Uretra, il buco da cui presto o tardi sarebbe uscito un mare di seme bianco ad inondargli la faccia, sempre che non la costringesse a bere tutto il suo succo. Ogni tanto si alternava, abbassando le labbra fino a toccare il glande per stimolarlo, per poi tornare su e giocherellare con la sua lingua e il buchino del professore zombie. Quello però non era l'unico dei trucchetti che la direttrice gli aveva insegnati. La bocca era occupata, ma le sue due mani erano completamente libere. E non si sarebbe certo risparmiata nell'utilizzarle. Mentre la mano sinistra riprese il lavoro che aveva interrotto pocanzi, massaggiando l'asta del professore non morto, l'altra avrebbe seguito una pista completamente diversa, e in un certo senso inaspettata. Senza fare troppi complimenti la piccola Sapphire infilò due dita nel retro anfratto di Thresh, spingendole più in dentro che poteva. Il suo obiettivo era quello di trovare la prostata, stimolarla dall'interno come meglio poteva. Non sapeva se al suo padrone piacesse un trattamento del genere, però stava facendo del suo meglio, mettendo in pratica tutti gli insegnamenti che contro voglia aveva imparato dalla succube alle sue spalle. Dopo averlo stimolato per un bel po', alla fine si decise di staccare le sue labbrucce sottili dal membro del suo nuovo padrone, alzando lo sguardo fino ad incontrare il suo, imbarazzatissima per quello che stava facendo.
    C-Come sto' andando? Ti-Ti piace?
    Intanto dalle spalle della giovane schiava, la succube se ne stava ferma, immobile come una statua. Gli sarebbe piaciuto poter intervenire e potersi gustare anche lei il sapore che aveva un non morto, ma adesso non poteva. Quella era la prova di Sapphire e non aveva il diritto di intromettersi. Avrebbe lasciato tutto nelle sue mani, senza proferir parola.

     
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    Se Lorelei le aveva insegnato qualcosa, allora Sapphire ne aveva fatto un tesoro, anzi oro puro, perché Thresh non aveva mai visto una ragazza così piccola destreggiarsi tanto bene e stimolando quasi senza timore tutti i punti più giusti e perversi che un uomo potesse desiderare. Massaggiò inizialmente l'asta di Thresh lasciandolo momentaneamente indifferente, ma curioso di vedere come avrebbe continuato. Quando iniziò ad utilizzare la lingua rimase stupito del tipo di stimolazione che stava utilizzando, ma effettivamente con la sua natura diversa da quella umana le veniva decisamente bene e il non morto poté gustare la cosa senza troppi complimenti. Riuscì a fargli togliere la guancia dalla mano sollevata, e costringerlo a sollevare il capo lanciando un gemito di piacere lanciato direttamente dallo stomaco, ora che aveva inarcato leggermente la schiena, Sapphire poteva passare alla stimolazione anale senza troppi problemi, altra cosa estremamente eccitante e piacevole. Thresh aveva abbandonato pregiudizi e ambiguità sessuali da molto tempo, non aveva importanza giusto o sbagliato, retto o meno ma soprattutto la differenza dei sessi. L'unica cosa che valeva era godere, e Sapphire ci stava riuscendo. Più stimolava il suo anfratto, più Thresh le faceva capire di continuare pulsando col suo grosso affare direttamente sul palato della ragazza, come se volesse picchiarla da lì dentro, o perforarla. Aveva una voglia matta di utilizzare la sua gola come tubo di scarico, ma la stimolazione che la lingua eseguiva sull'uretra era semplicemente irresistibile e in un primo momento la lasciò fare. Che vittoria gloriosa quella ottenuta quel giorno...
    Sei molto brava Sapphire... ti sei meritata un premio.
    Il suo spasmo di piacere si trasformò in un ghigno quasi malefico, e senza darle alcun margine di discussione, Thresh le afferrò i capelli (non la testa) e con tutta la violenza che aveva in corpo la costrinse ad ingoiare la sua grossa erezione diventata molto più intensa e gonfia di prima, sbattendogliela direttamente tra le fauci per poi iniziare a spingere con forza nella sua gola. Thresh aveva una forza sovrumana e lei era gracilina, non avrebbe mai potuto opporre resistenza e sebbene il torturatore fosse molto bravo a penetrare senza fare danni di sicuro non sarebbe stata un'esperienza priva di traumi a causa delle dimensioni notevoli di quell'affare. Sapphire avrebbe potuto sentirlo spaccargli la gola arrivando a superare ampiamente la lingua e infilarsi fino in fondo al punto di bloccare ogni respiro o spasmo involontario. Dopodiché, muovendole la testa con i capelli ben stretti tra le sue dita, iniziò a fotterla come si deve direttamente nella gola, facendo in modo che la sua cappella non uscisse mai abbastanza da lasciarle un respiro. I suoi testicoli, gonfi di desiderio, sbattevano sulle labbra e sul mento della piccola dragonica quasi volessero umiliarla, e Sapphire poteva sentire chiaramente quella colossale mazza pulsare dentro di lei, allargandole gradualmente la gola fino a farla diventare incandescente. Andò avanti per molto tempo fino a spezzarle il fiato e toglierle quasi del tutto il respiro, ma prima che potesse svenire Thresh le avrebbe concesso la sua ricompensa.
    Accetta il dono del tuo padrone, e non lasciarne cadere nemmeno una goccia...
    Thresh spinse più forte il suo membro dentro di lei, fino a che la base non scomparve del tutto tra le sue labbra e gli spasmi si trasformarono in densi fiotti di sperma. IN quella posizione ra impossibile perdere anche solo una goccia dato che Thresh glielo stava iniettando praticamente dentro lo stomaco in via diretta, ma non era tutto: ogni fiotto che attraversava la sua retra stimolata allargava leggermente la mole di quel cazzo voglioso, stimolando ancora di più la gola di Sapphire fino a riempirla con lo sperma più denso e caldo che avesse mai assaggiato. Dopodiché, durante un orgasmo che sembrava non finire mai, Thresh iniziò ad uscire dalla sua bocca, fino a giungere al punto di riempirle la bocca e le guance di quel nettare prezioso, infine uscì, imbrattandole la faccia e soprattutto i capelli che teneva tra le mani. A causa della forte esperienza traumatica era già tanto che Sapphire potesse riprendere a respirare, ingoiare tutto quello sperma era praticamente impossibile e già un miracolo anche solo se non vomitava. Ed era quello che Thresh sperava... perché normalmente anche se poi un normale affare torna duro con la giusta stimolazione, dopo l'orgasmo si concede sempre una pausa. Ma non un non morto: il suo non si era intaccato minimamente e al di fuori dei residui di saliva e sperma, quell'asta di carne sembrava addirittura più grossa di prima...
     
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