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Herr Boss
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Inutile dire che il trambusto causato dall'inizio del torneo aveva rallentato i miei "affari", ma poco male considerando che così avevo tempo di visitare qualche nuovo luogo. E se dovevo essere onesta, una vacanza era proprio quello che mi serviva. Il che era ovvio, visto il lavoro che svolgevo non avevo molto tempo per me stessa, però ora era diverso e mi sarei goduta al massimo la mia permanenza a Roma. Un giorno tutto per me, forse due. Magari tre. Avevo prenotato una stanza nel leone dorato, l'hotel più costoso e pomposo della capitale. Ovviamente non ero io a pagarne i costi, avevo tra le mani una carta di credito e il codice presa in prestito da un mio vecchio cliente. Un bel biondino. Alto, snello, lunghi capelli. Non dico altro. Ma dovevo ammetterlo, non avevo voglia di chiudere la serata così presto, se ero a Roma allora avrei fatto qualche spesa, sempre usando la carta del biondino. Che caro. Proprio un amore. Ma non soffermiamoci troppo a lui, avevo cose ben più importanti da fare, per esempio comprare dei deliziosi leggings. E in effetti ne avevo un paio in mano. Erano deliziosi, come già detto. E io li adoravo. E se non era un peccato, gli avrei comprato senza esitare un istante. O forse... Era un peccato non farlo.. -
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Shyvana si era persa, ancora una volta. Non c'era comunque da stupirsi visto che andava in città molto raramente, e le uniche volte che poteva accompagnare Rachel o Iwan la relegavano in auto, vietandole di andare in giro. Un vero peccato, la città sembrava un enorme parco giochi e lei non poteva usarlo. Quel giorno però non aveva retto più, voleva andarci e voleva vedere con i propri occhi la città. Vagò a lungo prima di ritrovarsi in un centro commerciale. Shyvana non sapeva nemmeno cosa fosse quel posto, lo trovò interessante e girava in quel posto fissando le vetrine, girava da negozio in negozio entrando e uscendo curiosando fra la merce, saggiando anche qualche dolcetto senza farsi notare. Entrò in un negozio di abbigliamento, incuriosita da tutti quei panni appesi si mise a giocare, nascondendosi fra i cappotti appesi e spaventando le signore, spuntando fuori improvvisamente con delle facce spaventose. Non si era mai divertita così tanto. La sua attenzione si spostò poi su un bancale pieno di morbidi maglioni, alla vista sembravano sofficissimi, si avvicinò e ne toccò uno incuriosita, sentì sotto le dita il calore e la morbidezza che ispirava quel tipo di indumento. Sorrise estasiata e alla fine lo fece, si gettò fra i maglioni sdraiandosi su di essi come se fossero tanti peluches. La commessa si avvicinò al bancale e cercò di mandare via con le buone Shyvana che si rifiutò facendole una boccaccia. La povera commessa pensando che non avesse tutte le rotelle al proprio posto chiamò il direttore che cercò di convincere Shyvana di andare via dal negozio. Shyvana non gli rispose nemmeno arraffò fra le braccia quanti più maglioni poteva prendere e si mise a correre verso l'uscita, ridendo parecchio divertita. Peccato che il divertimento finì quando andò a finire addosso ad una donna che teneva fra le mani un paio di curiosi pantaloni. . -
Herr Boss .
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Ero emozionata. Fare delle compere era il massimo. Provare abiti e sopratutto, poterli comprare senza alcun limite era, come già detto, il MASSIMO. E se prima avevo un armadio pieno di abiti, ora ne avevo un'intera villa. A dirla tutta non avevo così tanto spazio nell'hotel, figuriamoci a casa. Io compravo per puro divertimento. Forse anche per fare un innocuo scherzo a quel bel fusto del biondino. Per attirare la sua attenzione. Forse per portarlo al lastrico. In fin dei conti mi pagava troppo poco per i miei servizi, diciamo che le mie spese erano i debiti che aveva con me. E se non ci fosse tutto quel bacano, a dirla tutta, sarebbe stata più di una giornata al limite del massimo, per così dire, ma una giornata pressoché perfetta. Ma non ci facevo caso. Non ci volevo fare caso. Semplicemente avrei continuato a fare quello che sapevo fare meglio. E mentre sceglievo con cura i pantaloni che avrei usato per uscire a ballare, uno o una, a secondo dei casi, si sarebbe schiantato letteralmente con me che ero più che concentrata nella scelta. Inutile dire che mi sarei ritrovata per terra, leggermente intontita, cercando di capire per quel poco che era possibile cosa fosse accaduto. Un bel fusto? Un bel fusto ricco? Un bel fusto ricco dal pene lungo come un braccio? Le possibilità erano molte, le mie speranze altrettante. Una volta messo a fuoco, con mia sorpresa o non, una giovane ragazza. Per qualche ragione mi era andata addosso. E per chissà quale misterioso motivo sentivo oltre al dolore il suo volto schiacciare il mio seno. Una goccia di piacere nel dolore dello scontro. E se nel primo momento un pizzico di rabbia cercò di farsi strada, avrei ingoiato tutto come una brava ragazza e con il cuore pieno d'amore avrei tentato di ignorare l'accaduto. Hey, piccola, ti sei fatto qualcosa? Oltre la ragazza avrei notato la commessa che continuava a scusarsi con me. Nel farlo era davvero rumorosa, se aveva tutta quella forza per dar aria ai suoi polmoni poteva anche aiutarmi un attimo. . -
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Il suo atterraggio era stato più morbido del previsto, anche il resto del corpo in cadua aveva incontrato i maglioni che avevano attutito la botta. Ebbe la sensazione di cadere su una nuvola soffice. Ancora mezza confusa poggiò le mani a terra per alzarsi e notò finalmente e anche grazie alla sua voce che era caduta su una donna.
La guardò negli occhi, notò poi i suoi fluenti capelli rossi e il suo gran paio di tette. Cavolo erano più grandi dei suoi, e lei veniva pure chiamata tettona con disprezzo da Iwan.
Scivolò via dalla ragazza sedendosi vicino a lei e sorridendo tutta contenta.
Io sto benone grazie, le tue belle tette mi hanno protetta. fece con tono candido, quasi come quello di una bambina, anche se con il suo aspetto stonava incredibilmente. Troppo donna per comportarsi come una bambina. La commessa continuava a scusarsi con la ragazza e cercò di aiutarla a rimettersi in piedi, per poi spiegarle che Shyvana doveva essere qualcuno con problemi che si era persa.
Ehi, tu avrai dei problemi. Stavo solo giocando, brutta guastafeste! fece scattando in piedi e guardando furiosa la commessa. Come osava offenderla in quel modo? La commessa si scusò anche con lei cercando di spiegare che non intendeva offenderla ma si impappinò di più, fortuna che intervenne il direttore che fece calmare la commessa e le chiese di andare alla cassa. Con un ampio sorriso annunciò che aveva chiamato la sicurezza. A quella parola Shyvana capì che non poteva più rimanere in quel posto e si allungò per dare un sonoro pugno al direttore sul viso che poveretto cadde all'indietro per la forza di impatto. Shyvana si abbassò e afferrò un paio di maglioni gettandoli fra le braccia della ragazza dai capelli rossi.
Prendili anche tu, sono morbidissimi. fece per poi arraffare il restante dei maglioni e dirigersi verso l'uscita. In quel momento arrivarono due agenti della sicurezza, che lei scavalcò letteralmente con un balzo, per finire un nuovo balzo usando la loro testa come trampolino. Era così veloce che gli agenti confusi non capirono cosa fosse successo, ma videro la ragazza con i maglioni in mano dai capelli rossi, e venne automaticamente scambiata per la ragazza che stava dando problemi.. -
Herr Boss .
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La commessa tentò di confondermi ulteriormente con la sua voce più che fastidiosa. Molte spiegazioni, tante scuse, infinite parole che non mi interessavano minimamente. Eppure io capivo perfettamente, non serviva una spiegazione, per il mio punto di vista non vi era niente di grave. Ammetto però di essere infastidita, non tanto dalla ragazza ma dalla commessa che non la smetteva di parlare. Guardai negli occhi la ragazza che con mia sorpresa, senza pudore, parlò delle mie tette. Dentro di me sentivo la mascella cadere per terra come un mattone, esteriormente avevo solo un volto lievemente sorpreso. Gli occhi spalancati, la bocca aperta intenta a trovare le parole giuste per risponderle. Alla fine non sapevo che dire. Non avevo parole. Letteralmente. Intanto mi resi conto che, seppur avesse un corpo ben formato e dall'aspetto più che piacevole, era diretta come una ragazzina. E anche il suo modo di fare era particolare, molto infantile a prima occhiata. Ben presto arrivò il direttore del posto, un vecchio dalla pancia sferica. Sembrava pronto a rotolare via, ma invece di farmi fare na risata iniziò a innervosirmi dicendo di aver chiamato la sicurezza. Senza preavviso, prima che riuscissi a alzarmi, la ragazza stese il direttore e mi lanciò una fetta dei maglioni che precedentemente aveva portato con se. Dopodiché scatto verso l'uscita, superò le guardie e si distanzio a gran velocità. Feci uno sbuffo. Ma ... Se ne era andata. Ormai aveva acceso la mia innata curiosità e, sempre con i maglioni tra le mani, avrei seguito la ragazza a passo lento e elegante. D'avanti a me una imponente figura armata di martello che avrebbero sistemato senza pietà le guardie. Una volta uscita, accompagnata dalla figura, avrei cercato la ragazza con il mio sguardo. . -
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Le guardie erano più coriacee di quel che sembrava, anche se finirono a terra grazie al martello della creatura di Veronica. Si rialzarono piuttosto spaventati per la improvvisa apparizione.
Shyvana aveva praticamente saltato di un piano atterrando sulle scale mobili, e quando vide Veronica cercarla, sorrise divertita e le fece il cenno con una mano di seguirla.
Ehiii sono quaggiù, forza seguimi, stanno arrivano altre guardie fastidiose. le disse indicando con la mano almeno altri dieci uomini con una tuta corazzata e armati. Arrivavano sia dalla destra che dalla sinistra della ragazza. Shyvana si agitò sul posto lasciò cadere i maglioni e allargò le braccia come se volesse prendere qualcosa in braccio.
Dai salta giù ti prendo io, non temere. urlò ancora verso la rossa. Non sapeva perché volesse aiutarla ma le era sembrata simpatica e poi era bella. Non poteva di certo lasciarla in balia di quei uomini brutti e cattivi no?. -
Herr Boss .
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Non sapevo se meravigliarmi di più per la resistenza delle guardie o della ragazza che saltò da una finestra come se nulla fosse. All'inizio mi era chiaro che fosse solo un metro o due, ma una volta arrivata notai con stupore e preoccupazione una discesa lungaaaaa e profondaaaa, al solo sguardo mi venne la pelle d'oca. Tremavo come una ragazzina. Forse non tutti lo sanno, ma avevo un certo problema con le altezze e per me una situazione del genere poteva considerarsi alla pari con un incubo. Mi girai nella speranza di poter ignorare l'accaduto e tornarmene a casa mia cara, ma alla sola vista di decine di guardie corazzate mi rivoltò lo stomaco anche più di prima. La mia creatura iniziò il suo compito di difensore, una vera luce di speranza nei miei occhi, poi venne sopraffatto con fin troppa facilità e senza esitazioni mi sarei lanciata dalla finestra, ero troppo bella e giovane per finire in galera colpevole di qualcosa che non avevo commesso. ODDIO! ODDIO! Ti prego, prendimi! Dissi con le lacrime sui occhi mentre cadevo giù come un sacco di patate. Tra le mie braccia i soffici maglioni dal profumo rilassante e gradevole, una magra consolazione considerando la situazione. . -
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Shyvana attese a braccia aperte la ragazza e quando cadde la accolse fra le braccia non senza fatica e quasi cadendo. Ma riuscì in qualche modo a stare in piedi. Quando fu sicura di essere stabile le sorrise divertita alla ragazza per poi posarla a terra e darle modo di camminare con i suoi piedi.
Altri uomini arrivarono da altri angoli del centro commerciale. Shyvana non credeva ai suoi occhi, perché c'erano tutte quelle guardie? Ma che diamine, non era solo un centro commerciale qualsiasi? Afferrò la mano della ragazza e iniziò a tirarla e indicò una via.
Di qua, c'è un passaggio sicuro. fece per poi iniziare a correre assicurandosi che la ragazza riuscisse a seguirla, senza mai lasciarle la mano. Spinse via la gente davanti a lei che le ostruiva il passaggio, per poi inoltrarsi nei corridoi del centro e dirigersi verso la zona dei bagni. Nel corridoio dei bagni c'era una porta chiusa di sicurezza che lei aprì con un calcio. La richiuse poi dietro di lei cercando di ammaccarla per rendere l'apertura molto più difficile. Si ritrovarono su una rampa di scale di metallo e sotto di esse vi era un buco al suolo. Shyvana la guidò verso quel buco e lasciandole la mano la guardò di nuovo sorridente.
Questo passaggio ci porterà oltre lo stradone nei boschi lì non potranno seguirci. le disse per poi lasciare la sua mano e saltare dentro. Non era profondo, ma era ad altezza uomo. Una volta scesa Shyvana le fece spazio e la invitò con un gesto della mano a seguirla.
Forza, quelle guardie sono cocciute, non ci lasceranno in pace. Lo so perché hanno già provato a catturarmi. disse per poi ridere divertita. Sembrava che lo avesse preso come un gioco, si divertiva a far impazzire le guardie ed era stato proprio per colpa sua se il numero era aumentato in quel modo..
