Al Jolly Blu

x Bellatrix

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    Non aveva resistito, il freddo polare della Britannia a lungo andare diventava pesante. Così quando si propose la gita scolastica a Roma fu la prima a farsi avanti come insegnante responsabile. Amava Roma, era un paese così solare e caldo che più di una volta aveva pensato di trasferirsi, ma il lavoro sicuro era a Londra, costringendola a godersi quella città durante le sue vacanze o le gite scolastiche.
    Il giro della città era già finito da qualche ora, e gli alunni furono liberi di andare in giro per locali e bar, a patto che non rientrassero dopo la mezzanotte. Lei invece era l'insegnante e non aveva restrizioni del genere. Uscì da sola, e vagò a lungo per la città fin quando notò un pub accogliente. La musica non troppo alta, la gente che vi stava aveva circa la sua età, non rischiava di incontrare diciottenni appena usciti dalla pubertà. Non che le dispiacesse uscire con loro, ma spesso aveva bisogno di circondarsi di coetanei che potevano capire i suoi problemi di lavoro e vita quotidiana. Il pub si chiamava "Jolly blu", il locale era arredato con strumenti musicali e oggetti famosi da cinema. Si respirava un'aria serena, andò a sedersi al primo tavolino libero che trovò al centro del locale. Prese il menù e diede una rapida occhiata alla ricerca di un cocktail buono da bere.
    I nomi delle bevande erano strane, e non si sentì molto sicura di cosa ordinare, così si voltò verso una ragazza lì vicino, bionda con splendidi occhio viola.
    Scusami, tra tutti questi intrugli cosa è veramente buono da bere? chiese sperando che la ragazza fosse così gentile da darle un consiglio.
     
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  2. ßellatrix
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    CITAZIONE
    Narrato
    Pensato
    Parlato

    Quella sera Velvet sentiva nelle ossa tutta la stanchezza dell'ultimo mese lavorativo.
    Passandosi una mano nei capelli, osservò per un lungo momento il suo adorato pigiama rosa, quello di flanella, con la stampa di coniglietti, che le aveva regalato un'amica un paio d'anni prima.
    Il desiderio di indossarlo, mandando al diavolo tutto e tutti, e di mangiare gelato alla stracciatella guardando un buon film, era davvero fortissimo.
    Eppure, la vocina della sua coscienza le urlò in un orecchio: "E' la serata ideale per uscire! Brutta scioperata, mettiti un paio di tacchi, un po' trucco in faccia, e dimostra al mondo quando sei cazzuta!"
    Vocina molesta.
    Con un leggero sospiro, decise di obbedire. In fondo era vero: la Velvet stanca era quella che riscuoteva il maggiore successo "mondano". Meno loquace, sguardo languido, movenze rallentate.
    Indossò i suoi collant preferiti, con la cucitura dietro, una gonna di similpelle a vita alta, e una camicetta appena appena sblusata. Trucco leggero, e via.
    Giusto il tempo di un drink.
    Chiuse la porta a chiave, scese con attenzione le vecchie scale sbilenche del palazzo, e una volta all'aria aperta imbroccò subito la vietta del suo pub preferito, il Jolly Blu, a pochi metri dal suo portone.
    Facendosi largo tra gli avventori e la leggera nebbiolina del locale, si accomodò su un seggiolino al bancone.
    Giusto il tempo di armeggiare un momento col menu, gesto più che altro di routine, che si sentì chiamare dalla ragazza seduta vicino a lei.
    Una bellissima donna, suppergiù della sua età, con lunghissimi capelli neri, le chiedeva un consiglio su cosa bere.
    Guarda, caschi male, le disse ridacchiando, sono una persona abitudinaria e prendo sempre le solite cose.
    Aprì il menu alla pagina dei cocktail, e glieli mostrò.
    Hanno una discreta varietà di birre, ma fanno dei cocktail davvero succosi. Io prendo sempre uno di questi due, il Lavender Rose o il Mad Words. Sono loro invenzioni, con frutta fresca... secondo me vale la pena provare.
    E, a riprova delle sue scelte, chiamò il barman per ordinare il primo dei due.
     
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    La ragazza rispose con un sorriso a Nariko che rimase un attimo affascinata da quella fila di denti bianchi e perfetti. Il suo volto angelico poi rendeva la sua figura magnetica, che affascinava non poco Nariko.
    Ascoltò il consiglio della bionda osservando giusto un attimo gli ingredienti che componevano il cocktail, non era molto alcoolico, ma sembrava gustoso. Così quando la ragazza ordinò il suo drink, lei si accodò subito per approfittare del momento di attenzione del barista ordinado il suo "Mad world". DOpo dichè si alzò per sedersi sullo sgabello vicino a quello della gentile ragazza.
    Grazie per il consiglio, io sono Nariko. disse per poi allungare una mano verso la ragazza per presentarsi. Adesso che era vicino a lei si poteva notare l'abbigliamento di Nariko che era costituito da aderenti pantaloni di pelle nera, una blusa bianca con uno scollo generoso, ed infine una giacca di pelle corta del medesimo colore dei pantaloni. Ai piedi delle decoltè lucide e scure. Era abbigliata in modo più sportivo della ragazza che aveva vicina, ma non aveva perso la sua eleganza.
    Ti dispiace se chiacchiero un pochino con te? Non mi va di bere da sola, è un po triste non trovi? fece sorridendole amichevolmente. Non sapeva se anche lei fosse sola o se era in compagnia di altre amiche o del fidanzato, sperava di poter passare qualche minuto in compagnia, e magari di conoscere qualcuno di interessante.
     
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  4. ßellatrix
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    Il "Mad Words" (non world) è un cocktail parecchio alcolico. Si chiama così perchè dopo un po' straparli XD


    Velvet osservò con attenzione la ragazza al suo fianco, vestita in modo elegante ma allo stesso tempo casual.
    Le strinse la mano, fresca e asciutta al tatto. Piacere mio, io sono Velvet.
    La ragazza ordinò un "Mad World" al barista, e poi intavolò una conversazione.
    Figurati, certo! In realtà sto da sola, stasera, fare conoscenza è sempre bello. le disse con un sorriso incoraggiante.
    E soprattutto mi piace moltissimo la tua giacca... dove l'hai presa? Non sei di zona? le chiese.
    In quel momento, il barista posò silenziosamente i due cocktail sul bancone. Non chiese subito il pagamento: la conosceva, e sapeva che poteva sempre contare sulla sua serietà.
    Ma... sei sicura della scelta? QUesto cocktail si chiama Mad Words, e deve questo nome a tutte le persone che, dopo averne bevuti un paio, hanno cominciato a sragionare... certi episodi restano nella leggenda.
    Prese il suo Lavender Rose, e lo alzò in segno di brindisi.
    Salute! e iniziò a sorseggiarlo.
     
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    Non sono una esperta di cocktail XD Ho pensato più alla canzone con quel titolo.


    La ragazza si presentò con il nome di Velvet, dicendole che anche lei era da sola, motivo in più per conoscere qualcuno e scambiare due chiacchiere. Velvet notò la sua giacca di pelle e chiese dove l'avesse presa, per poi intuire subito che effettivamente non era di quelle parti, probabilmente si sentiva ancora il suo forte accento giapponese.
    Grazie, in effetti quando l'ho vista in vetrina me ne sono innamorata, l'ho presa in un centro commerciale a Londra. E hai indovinato non sono di queste parti, vengo da Londra. le disse con un sorriso per poi prendere il bicchiere che aveva portato il barista. Non si era nemmeno accorta che aveva sbagliato il nome del cocktail, e quando la ragazza le spiegò il motivo per cui si chiamava in quel modo le sembrò un nome originale e divertente.
    Uh? avevo letto male, adesso si spiega anche il nome del cocktail....simpatico. dopo sollevò a sua volta il bicchiere rispondendo al brindisi volentieri per poi sorseggiare il drink curiosa. In effetti era forte, ma l'alcool veniva mitigato dal sapore della frutta, le piacque molto.
    uhm E' squisito, adesso capisco perché le persone ci fanno il bis. Perché non mi racconti una di quelle leggende legate a questo drink? Mi hai incuriosita. Nariko capì che quel bar era un posto in cui Velvet si recava sempre, conosceva i suoi cocktail e il barista era stato così gentile da non chiedere subito il pagamento. Chissà magari da un momento all'altro avrebbe incontrato qualche amico, o amica e a quel punto sarebbe rimasta di nuovo da sola, sempre se non fossero stati così gentili da invitarla al loro tavolino.
     
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  6. ßellatrix
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    Velvet inclinò leggermente la testa, scoprendo una mezzaluna di pelle candida dal colletto della camicia, pensierosa.
    Complimenti per la scioltezza della tua conversazione, allora. Nonostante il tuo accento sia molto leggero, lo trovo molto carino. le disse con un sorriso incoraggiante.
    Si rendeva conto di quanto fosse difficile esprimersi in una lingua che non fosse la propria, eppure Nariko ci riusciva efficacemente. E aveva una voce molto calda che rendeva la chiacchierata doppiamente piacevole.
    Quando la mora assaggiò il Mad Words, Velvet notò una dolce espressione apparire sul suo volto.
    Buono vero?
    Prese un'altra sorsata del suo cocktail, semitrasparente dalle sfumature lilla, con dei petali di rosa adagiati sul fondo. Era molto elegante anche a vedersi, oltre che delizioso.
    Si leccò velocemente via una gocciolina di liquido che era scivolata pigra sul dorso della mano, sperando che la compagna non la notasse. Non voleva dare l'impressione sbagliata, ma le dispiaceva sprecare anche così poco di quella bevanda squisita.
    E mentre sentiva le estremità del suo corpo riscaldarsi per merito dell'alcol, si apprestò a rispondere alla domanda.
    Allora, penso che il più eclatante sia stato un episodio al quale ho assistito anche io, in pratica c'erano un uomo e sua moglie che...
    In quel momento iniziò una canzone che le piaceva, melodica e ritmata, sparata dalle imponenti casse ad un volume superiore alle precedenti.
    Credo vogliano farci ballare! si interruppe, indicando un francobollo di pista da ballo adagiato in un angolo della sala. Ti va? Per raccontare le leggende del locale abbiamo tutta la serata, in fondo.

    Edited by ßellatrix - 14/12/2013, 18:03
     
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    Quando quella ragazza sorrideva in quel modo così candido e genuino, Nariko si ritrovava a pensare a quanto fosse bella. Non era la solita ragazza che con il trucco pesante cambiava totalmente aspetto, era più genuina, e i suoi occhi erano meravigliosi anche senza trucco. I suoi capelli biondi la rendevano una figura quasi angelica, e le capitò di fissarla con occhio fin troppo analitico. Si era poggiata al bancone intenta ad ascoltare la sua storia, in modo da avere anche una buona scusa per far vagare gli occhi su di lei, probabilmente avrebbe capito metà del racconto, ma ne sarebbe valuta la pena. Ma prima di proseguire si interruppe facendole presente che la canzone messa l'avevano messa per far ballare i ragazzi. Si voltò a guardare la pista indicata dalla ragazza e le chiese se le andasse di ballare. Nariko si alzò con un gran sorriso entusiasto.
    Sì, andiamo adoro ballare. A quel punto avrebbe atteso che anche lei scendesse dalla sedia e mentre si avvicinavano alla pista da ballo, per farsi strada nella folla le prese una mano, come se fossero amiche da una vita. Giunte sulla pista la lasciò andare e si accomodò al centro della pista assieme a Velvet. Quando vide che anche lei si sentì pronta iniziò ad ancheggiare al ritmo della musica, rimanendo con il corpo rivolto verso di lei, per poter ballare "con lei". Pian piano il ritmo divenne più incalzante e Nariko si lasciava andare a passi più audaci muovendosi sinuosa assieme a Velvet. E fu in quell'istante che si accorse che vi era un piccolo pubblico maschile che le stava guardando. Nariko sorrise e fece cenno a Velvet di guardare dietro di lei.
    Che ne dici di farli schiattare di invidia?chiese, senza mai smettere di ancheggiare ovviamente. Se Velvet avesse acconsentito avrebbe iniziato a ballare in modo molto più provocatorio, strusciandosi letteralmente su Velvet, partendo dal basso verso l'alto, imitando il movimento di qualcuno che la stesse per baciare, ma non arrivò mai a farlo. Si sentì un gridolino di stupore da parte del pubblico, Nariko fece un occhiolino a Velvet per incoraggiarla a stupirli a sua volta.
     
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  8. ßellatrix
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    La mano di Nariko, stringeva la sua come se si conoscessero da tanto tempo. Con delicatezza, fermezza, calore. La sua pelle era asciutta e morbida, liscia come un petalo di rosa. Quel contatto così improvviso turbò Velvet più di quanto lei stessa si aspettasse.
    Sulla pista, le due ragazze inisiarono a scatenarsi. La mora era molto sciolta nei movimenti, e concentrava tutta la sua sensualità nei movimenti d'anche.
    Velvet era abituata a che i ragazzi rimanessero affascinati dal suo modo di ballare, sinuoso senza essere volgare, ma era la prima volta che si trovava a fare coppia con una ragazza dalla sensualità così prorompente.
    La ragazza le sussurrò qualcosa all'orecchio, ma lei non capì bene. Tutto però le fu chiaro poco dopo perchè, ad un certo punto, ella fece una mossa che la spiazzò un po': le si strusciò addosso e fece quasi per baciarla, per poi fermarsi e continuare a ballare come se nulla fosse.
    A quel punto la bionda era davvero spiazzata. Cosa stava succedendo? Quegli atteggiamenti saffici non le erano indifferenti, e nonostante fosse sorpresa si ritrovò anche lievemente emozionata da quel ballo così intimo.
    Cogliendo la palla al balzo, le fece un sorriso d'intesa, e prendendole una mano, se la appoggiò sul fianco sinistro. Iniziò allora una serie di sensuali movimenti ispirati alla danza del ventre, facendo ondeggiare leggermente le lunghe braccia intorno al corpo dell'altra ragazza.
    Poi, con una veloce ed aggraziata piroetta, le si collocò dietro.
    Fu questione di un attimo. Forse per merito dell'alcol che le aveva allentato i freni inibitori, si voltò di scatto, e iniziò a strusciare leggermente il corpo contro la sua schiena. Appoggiò le mani sui fianchi di Nariko, facendoli scorrere piano su e giù lungo il profilo del suo corpo, mentre entrambe continuavano a ballare.
    Non le importava un'acca degli sguardi curiosi dei ragazzi a bordo pista, in quel momento era solo presa dalla musica, che le scorreva dentro come fluido nelle vene.
     
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    Sorrise divertita quando notò la sorpresa negli occhi di Velvet, le piaceva quando spiazzava le ragazze, diventavano tenere e irresistibili ai suoi occhi. Percepì comunque qualcosa da lei, come se non le fosse dispiaciuto poi il suo atteggiamento. Notò il suo sorriso complice e la assecondò seguendo il ritmo del suo ballo, strusciandosi a sua volta contro le mani della ragazza, rendendo il quadro di quel balletto complice molto provocante. Si lasciò andare a quel gioco fatto di provocazioni e mosse sensuali per ballare, ormai il pubblico non le interessava più, Velvet aveva mostrato un atteggiamento sexy che eclissò completamente gli sguardi dei curiosi. Con il suo fascino aveva completamente rapito l'attenzione di Nariko.
    Si girò poco dopo verso Velvet ballandole più vicina, con la scusa della folla che iniziava a riempire la pista da ballo. Incrociò le gambe a quelle di Velvet, ormai avevano poco spazio per scatenarsi, ma ciò non avrebbe impedito loro di continuare a ballare, così portò una mano sulla parte bassa della schiena stringendola a sé, le sorrise e iniziò a muovere il bacino in movimenti sensuali, come una sorta di danza del ventre che avrebbe incoraggiato a fare altrettanto Velvet.
    Sai muoverti molto bene. commentò con un sorriso. Era vero, le piaceva il suo modo di muoversi, era incredibilmente sensuale e Nariko si sentiva sempre più attratta da lei. La folla aumentava e loro ormai si ritrovarono a ballare nel famoso stile "dirty dancing" tanto erano pressate una all'altra per colpa della gente. Non le dispiaceva però, perché la costringevano a starle appiccicata, e le piaceva avere la sensazione dei suoi seni premuti contro i suoi.
    Uh? Accidenti stiamo diventando troppi su questa pista. fece con tono divertito.
     
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  10. ßellatrix
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    Le ragazze si lanciavano sorrisi e sguardi d'intesa, e non servivano troppe parole per capire che stava nascendo tra loro un'intimità compromettente.
    Le movenze di Nariko erano estremamente provocanti, a tanto così dall'essere spudorate, e Velvet non era di certo da meno, pur mantenendo sempre il suo stile.
    Quando Nariko iniziò a fare la danza del ventre contro di lei, Velvet sentì l'abbondante morbidezza dei loro seni scontrarsi leggermente, strusciare, muoversi al ritmo dei loro corpi.
    Era un contatto molto eccitante, più di quanto Velvet potesse o volesse ammettere.
    Ballavano avvinghiate, quasi indecenti.
    Ogni tanto le capitava di buttare un'occhiata attorno, e vedeva i ragazzi che cercavano di fissarle senza essere notati. Eppure, questo tipo di atteggiamento li rendeva estremamente vulnerabili e scoperti all'implacabile occhio di Velvet.
    Nariko le fece un complimento, al quale rispose con un sorriso, e un Bè, anche tu..., e quando le fece notare che la pista si stava riempiendo un po' troppo, Velvet le lanciò uno sguardo di fuoco.
    Seguimi! le disse, e si spostò a bordo pista.
    Agguantò quel che rimanenva del suo prezioso cocktail, e lo bevve con un gran sorso, ignorando il ghiaccio semisciolto.
    Dopodichè, afferrò la mano della mora e cominciò a salire prima su una sedia, e poi su uno dei piccoli tavoli di legno.
    Tranquilla, è abbastanza solido per tutte e due! Hannoo resistito a pesi ben peggiori! le urlò, per superare il volume della musica.
    E cominciò a dimeanarsi, aspettando che la mora la raggiungesse.
     
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    La situazione stava iniziando a diventare sempre più piccante, iniziava a sentire più caldo a causa non solo della folla e del suo abbigliamento di pelle, ma sopratutto per il corpo di Velvet che si premeva contro il suo. Quasi le dispiacque quando la invitò a seguirla, ma alla fine la seguì, non poteva mica lasciarla andare da sola no? Quando la vide bere il resto del suo cocktail lo fece anche lei, ma più lentamente a causa del suo forte sapore, la vide salire su uno dei tavolini e improvvisarsi come una cubista. Sorrise all'idea di rimanere lì a guardarla, ma sembrava divertente mettersi in mostra in quel modo alla faccia della folla. Quindi per affrettarsi a raggiungerla bevve tutto in pochi sorsi e salì poco dopo anche lei. Iniziando a ballare dopo un piccolo urletto di giubilo, mentre l'alcool iniziava a entrare in circolo. Si mosse sensuale seguendo il ritmo di Velvet, ballando in modo molto più complice con lei, come se avessero studiato una coreografia apposta. Si abbassò poi risalendo e strusciandosi lungo le sue gambe, fingendo un contatto da letto tipico dei "balli proibiti" e quando arrivò all'altezza delle sue labbra seguì l'istinto, e i fumi dell'alcool e provò a baciarla seriamente. Un bacio languido ma dolce labbra contro labbra, e se ci fosse riuscita si sarebbe allontanata dopo pochi attimi portandosi una mano sulle labbra e ridacchiando divertita e anche un pochino brilla.
    Scusa, non ho resistito, deve essere colpa dell'alcool e tu sei così bella... fece per poi ridacchiare ancora divertita, sperava che non se la prendesse o che si sentisse a disagio. Continuò a ballare e si voltò dandole le spalle ed espose il sedere contro di lei, per poi girarsi con il volto ridendo.
    Se vuoi puoi sculacciare questa cattivona.le urlò divertita.
     
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  12. ßellatrix
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    Vai, vedo che ti diverti a fare la cubista! esclamò Velvet, cercando di scavalcare con la voce i bassi della musica.
    Dopo un po' che ballavano, strusciandosi e muovendosi a tempo, un po' per scena e un po' credendoci davvero, Nariko le si avvicinò pericolosamente al viso, lasciandole sulle labbra l'ombra di un veloce bacio.
    Un bacio fugato, rubato a fior di labbra, subito ritirato con una risata sbarazzina.
    "Scusa, non ho resistito, deve essere colpa dell'alcool e tu sei così bella..." le disse Nariko, quasi a giustificarsi.
    Quel bacio lasciò Velvet spiazzati, in bilico tra il desiderio di tirarsi indietro per l'imbarazzo, e la propensione a seguire il suo istinto, e baciarla in risposta.
    Perchè sì, complice qualche tempo di astinenza dal sesso, l'alcol, e l'intimità di quei movimenti sensuali, avrebbe volentieri ricambiato quel bacio, e con passione.
    Ma Nariko si girò prima che lei potesse decidersi, sculettandole di fronte e invitandola a sculacciarla.
    Ma Velvet non gradì quell'atteggiamento, e preferì sollevare leggermente la compagna, tirandola con delicatezza da una spalla. Non ti occorre essere volgare per essere interessante.
    Così dicendo la abbracciò, facendo scivolare dolcemente i palmi lungo il suo ventre, accarezzando piano le cosce con dei movimenti misurati. I suoi seni sfioravano la schiena della compagna, e Volvet scostò piano una ciocca di capelli dal collo di Nariko, dove affondò il viso, inspirandone il profumo. Sentiva sapone, pulito, e una nota di una qualche essenza, che per fortuna era leggera e non copriva la meravigliosa fragranza di bella donna.
    Incantata da quei profumi, diede una serie di languidi baci lungo il profilo del suo candido collo, e diede una velocissima mordicchiata al suo orecchio.
    Abbiamo fatto fin troppa scena... le sussurrò, ...non sarebbe il caso di essere più discrete?

    Edited by ßellatrix - 24/12/2013, 00:17
     
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    Nariko non si era piegata a "novanta" quando scherzò sulla sculacciata, aveva solo inarcato leggermente la schiena, non c'era lo spazio sufficiente per farlo e comunque non lo avrebbe fatto. Non apprezzò ciò che le disse: volgare? Era stata volgare? A lei non sembrava di esserlo dopo una battuta del genere. Capì che Velvet non aveva molto senso dell'umorismo, avrebbe dovuto misurare bene le battute se voleva divertirla. Ma iniziava a pensare che non servisse più, quella frase le sembrò un rimprovero dato da una amica che cerca di far tornare in sé l'amica ubriaca. Pensò che probabilmente aveva percepito male i segnali della ragazza e che Velvet fosse totalmente eterosessuale, magari le aveva pure dato fastidio quel bacio rubato. Stava per voltarsi e scusarsi ma prima che potesse farlo lei aveva già circondato il suo corpo con le braccia. Poi sentì le sue morbide labbra sul collo, e il suo respiro caldo che le regalò dolci brividi. Ok forse poteva anche passare sopra la frase di prima. La ragazza poi le chiese qualcosa, che più che una domanda sembrava una proposta. Si voltò verso di lei con il capo, poggiando una mano sulla sua come a voler attirare la sua attenzione e le sorrise complice.
    Intendi che è il caso di toglierci dalla scena? E magari andare in un posto meno affollato? chiese incuriosita. Aveva avuto la sensazione che quella frase fosse un modo per chiederle di appartarsi, ma effettivamente il contenuto delle parole era strano, sembrava un rafforzativo a quello che aveva detto prima. Quindi chiese per essere sicura che non si stesse sbagliando, perché se aveva interpretato male le parole e lei intendeva seriamente di suggerirle di essere più discrete, e quindi ballare in modo normale e non troppo trasgressivo, le cose sarebbero cambiate radicalmente, ma non avrebbe avuto senso visto che le aveva baciato il collo.
     
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  14. ßellatrix
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    E' esattamente quello che intendevo, le disse.
    E dandole un ultimo bacio sulla spalla, iniziò a scendere dal tavolino tenendola per mano.
    Si scostò dal viso un ciocca di capelli biondi che non voleva saperne di stare al suo posto, sospirando leggermente, e aiutò anche Nariko a rimettere i piedi per terra.
    Le scarpe iniziavano a darle leggermente fastidio, ma era una sensazione ancosa sopportabile.
    Con un leggero sorriso, prese il portafogli dalla borsa che giaceva seminascosta sotto al tavolo.
    Il miglior nascondiglio di tutti! esclamò ridendo, mentre prendeva una banconota e la porgeva al barman.
    Concedimi di offrirti il drink di prima. In segno di una nuova amicizia.
    Dopodichè aspettò che anche la mora si sistemasse per bene, infilò il cappotto e la prese per mano, conducendola fuori nell'aria frizzantina della sera.
    Certo che fa fresco... disse, ..cosa vorresti fare adesso? Un tour della città by night? Mi dispiace però avvisarti che io non ho la macchina. Non ho nemmeno la patente a dirla tutta, e a meno di prendere un taxi, eviterei di spostarci troppo da questa zona. Che ne dici?
    E aspettando la risposta, si voltò e cominciò a camminare con tranquillità, facendole cenno di seguirla.
    Ti chiedo però solo un attimo di pazienza, se dobbiamo camminare molto preferisco mettere delle scarpe più basse. Abito qua dietro, se non ti dispiace fare una sosta al volo a casa mia. Puoi anche cogliere l'occasione per rinfrescarti un attimo... abito da sola, non rischi nemmeno assalti di coinquilini molesti, disse ridendo.
     
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    Fortuna che la ragazza intendesse proprio di andare via, in effetti il locale si stava riempendo un po troppo per i gusti di Nariko, sopratutto quando diventava problematico anche parlare, per via della musica ad un alto volume. Seguì la ragazza, ringraziandola per il drink offerto. Aveva sempre pensato che i romani fossero gentili e molto ospitali e Velvet confermava già queste credenze. Nariko aveva già la sua giacca addosso e una volta che Velvet uscì fuori la seguì a ruota, una volta all'esterno del locale si poteva parlare ad un volume normale. La ragazza le chiese cosa volesse fare di bello, magari un giro per la città. Avrebbe voluto dirle di appartarsi nel suo albergo, ma non le sembrava il caso di essere così diretta, avrebbe potuto metterla a disagio ed era l'ultima cosa che voleva. Si portò una mano al mento pensierosa.
    Non è malaccio come idea, io non conosco i posti belli da vedere, ma scommetto che tu sai già quali siano i posti che vale la pena di visitare. E purtroppo anche io sono senza mezzi, sono arrivata qui con i mezzi pubblici.in verità era arrivata lì usando la magia, ma di certo non poteva dirle che era una strega che sapeva usare portali dimensionali. Quindi mentì spudoratamente per rendersi credibile ai suoi occhi, visto che il suo albergo stava a qualche chilometro di distanza.
    Oh grande, non so come ringraziarti per la tua offerta, mi farebbe davvero comodo potermi rinfrescare. entusiasta più all'idea di vedere la sua casa che di rinfrescarsi, la raggiunse subito mettendosi a braccetto a lei. Nariko era una donna che prendeva subito confidenza, sopratutto con chi le mostrava un certo interesse che spaziava oltre l'amicizia occasionale.
    Ti dà fastidio se ti prendo per mano? le chiese facendo scivolare la mano lungo il suo braccio per poi far intrecciare le dita alle sue in un gesto lento e languido, guardandola di tanto in tanto con un sorriso sicuro di sé. Nariko si sentiva sempre più impaziente, aveva sentito il sapore delle sue labbra così fugace al locale, e aveva acceso in lei il desiderio di saggiarle ancora. Non disse altro però, si limitò a seguire la direzione in cui Velvet stava andando, guardandola a tratti languida altre volte curiosa.
    Sei una ragazza bellissima Velvet, mi fa strano che eri sola al locale. Probabilmente se non ti avessi rivolto la parola a quest'ora si sarebbe fatto avanti qualche scocciatore, rubandomi la possibilità di conoscerti. Sarebbe stato un enorme peccato. le disse per poi portarsi la mano alle labbra e darle un dolce bacio sul dorso. Si sentiva felice per essere riuscita a catturare la sua attenzione, e averla finalmente lì vicina.
     
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