[LAVORO] L'ultimo Ballo

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    Vincent Maior. Cacciatore di demoni.
    Molti non sanno, non ne sono al corrente, danno la colpa per il rumore sentito poco prima al vento o a qualche altra cosa, pure se un ramo d'albero si spezza poco dopo che sono passati da sotto di esso, ma i demoni esistono.
    Possono essere di tutti i tipi, alti, grossi e pieni di spuntoni, bassi, magrissimi e con le lame al posto delle braccia, o degli esseri tentacolari estremamente somiglianti a quelli dei vari hentai che ormai riesci a trovare in ogni computer, ce ne sono per tutti i gusti. Normalmente la gente è terrorizzata da tali esseri, ammesso che riescano a vederne uno o ad avere un'esperienza con loro e vivere per raccontarlo, ma alcuni possono addirittura venire affascinati da tali creature. Possono venire corrotte così da vendere la propria umanità e anima per servirli o diventare come loro, possono venire ingannate così da farsi divorare il cuore mentre con le ultime forze guardano, possono persino comandarli in seguito a qualche strano incantesimo che solo loro conoscono.
    Vincent si occupa di rimandare queste creature nel girone dell'inferno dal quale provengono. La sua vita è dedicata a tale obiettivo, e a tal proposito non si separerà mai della sua spada e dei suoi valori, i valori della famiglia che un tempo apparteneva a lui e che ora non esisteva più.
    Dopo un breve periodo in Giappone per cercare gli artefici di questo brutto capitolo nella storia del samurai, Vincent tornò a Roma, dove prese il posto come allievo di Catherine Marchand, e dopo aver... fatto conoscenza a fondo con ella, utilizzò alcune conoscenze di famiglia per comunicare che gli affari non erano finiti, che riprendevano dopo ben 9 anni di inattività. Riprendeva la caccia.
    La sua famiglia era stata la migliore in quell'ambito, soprattutto grazie alla Manamune, la spada della sua famiglia che di generazione in generazione rendeva letale ogni persona che la impugnava. Toccava a Vincent, ormai, e non vedeva l'ora di cominciare.
    La rete di contatti di Vincent, presa direttamente dagli archivi della famiglia, era ancora numerosa. Molti si erano allontanati da quegli affari, altri erano morti, altri ancora vivi ed attivi, felici di poter aiutare Vincent con il suo lavoro. Riuscì persino a convincere a farsi passare almeno delle informazioni da coloro che si erano ritirati, tutto per rispetto alla sua famiglia. Perfetto. Non gli serviva altro.

    Il lavoro di quel giorno era un classico: una discoteca di Roma era estremamente popolare, ed il proprietario era diventato ricchissimo, il tutto in pochissimi giorni dall'apertura. Si potrebbe dire che ebbe fortuna, se non fosse che quel posto puzzava di demone da ogni angolo, secondo quanto dicevano le sentinelle.
    Qualche attività sospetta? chiese Vincent mentre parlava con il buon vecchio Salvatore Briasi, noto anche come "'U Nasu" per via del suo incredibile olfatto. Era in grado di sentire odore di demone a più di cento metri. Peccato che con l'età non era più in grado di riconoscere il numero, più o meno esatto, dei demoni che potrebbero esserci, tendendo ad esagerare.
    Attività sospetta? Ragazzo, fare i vapori di merda è più salutare. rispose Salvatore che, purtroppo, era piuttosto famoso anche per il suo linguaggio colorito meritandosi anche l'appellativo di "'U Zauddu", il volgare. Tu vai lì dentro e ti ritroverai demoni da tutte le parti.
    Forse mi servirà aiuto allora. Non sono ancora in grado di utilizzare al meglio il potere della Manamune.
    Andrai benissimo. Basta che fai il culo al padrone e dovresti essere a posto.
    Sicuro che sia pieno di demoni? Non è che va a finire come quando mi mandasti per una guerra ed erano solo dei demoni minori?
    Credi ch'io sia diventato un rimbambito? Questi giovani d'oggi... non hanno più rispetto per gli anziani.
    Va bene, va bene, vado a prepararmi...
    ormai le loro discussioni finiscono sempre così.
    Vincent, in ogni caso, si preparò, nel caso, per una volta, avesse ragione. Prese 5 shuriken, 5 fly e 3 dissector e li posizionò nei rispettivi posti, e partì, dopo essersi fatto augurare buona fortuna da Salvatore, che nel mentre gli ricordava continuamente di pensare prima al padrone del luogo.

    [CONTINUA]
     
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    Discoteca, ore 03:29.
    La "musica" della discoteca si sentiva nel raggio di cinquanta metri dall'edificio. Il fetore di demone si sentiva chiaramente, ed era molto ostile. Purtroppo, non essendo bravo come Salvatore, non riusciva a percepire quanti demoni ci fossero al suo interno, ma sicuramente non c'erano plotoni pronti ad aspettarlo. Decise di seguire il consiglio di Salvatore e salire direttamente per la grondaia per cercare la finestra del padrone della discoteca, ma per quanto cercasse non la trovò. Sicuramente l'ufficio era in cantina o in un altro posto che non avrebbe potuto raggiungere da fuori. Un classico.
    Sarebbe dovuto passare dall'interno, e per farlo aveva due possibilità: nascondere la Manamune, perché avrebbe allertato tutte le guardie demoniache ed avrebbe soltanto reso il tutto più difficile, in quanto non avrebbe potuto utilizzare le abilità della spada, oppure entrare e fare secco chiunque fosse al suo interno, innocenti compresi, allertando la sicurezza ed offrendo al padrone della discoteca un occasione per scappare.
    Optò per la prima opzione. Non voleva uccidere nessun innocente, e tra la foga del combattimento non avrebbe avuto la certezza di saper riconoscere i demoni dagli innocenti, il che sarebbe stato un problema. Avrebbe cercato di farcela con le sue armi secondarie, pugnali e shuriken, sarebbe andata bene.
    O meglio, avrebbe fatto così se non avesse trovato una finestra che dava in una stanza interessante.
    Trovò ciò che sembrava essere la stanza degli inservienti, riconosciuta grazie alle varie bottiglie di ammoniaca e cose varie che la luce di un lampione gli faceva vedere.
    Ruppe la finestra con una gomitata ed entrò. Lì si sarebbe travestito e sarebbe riuscito ad arrivare al padrone della discoteca senza dover per forza rinunciare alla Manamune.
    Trovò un soprabito con su scritto "inserviente", la prese e la indossò.
    Trovò un carrello dove mettere tutti gli attrezzi del mestiere e lo prese, mettendo la Manamune dentro il secchione dell'immondizia.
    Trovò un cappello e lo mise. Ecco, era pronto. Se tutto fosse andato per il verso giusto, sarebbe passato tra i clienti tranquillamente, ma avrebbe dovuto evitare di reagire a possibili comportamenti anomali da parte dei demoni all'interno, sperando di non trovarne.
    Scese al piano terra nella sala principale e trovò l'inferno. Musica assordante, tra l'altro orrenda, persone che si muovevano come fossero tarantolate, addirittura c'erano dei demoni che stavano mangiando le carni di una vittima uccisa poco prima. Vincent avrebbe messo fine a tutto quello, almeno in quel luogo.
    Arriverà anche il vostro momento, maledetti. pensava tra sé e sé per soffocare gli impulsi di uccidere tutti coloro che si trovavano lì per evitare che qualche demone scappi.
    Mentre passava per la sala principale, Vincent non riuscì a non pensare su quel posto. In passato li aveva evitati come la peste, non trovava neanche un motivo valido per andarci. Non capiva come mai posti del genere hanno tanto successo.
    In un modo o nell'altro, Vincent riuscì ad andare nella zona degli uffici, comodamente segnalati da dei cartelli, e si ritrovò davanti all'ufficio del proprietario del locale, un certo " Silvio Bonasciuti", mai sentito prima.
    Bussò.
    Chi cazzo è che rompe i coglioni? disse Silvio con voce d'ira.
    Ehm, pulizia, devo... ehm... svuotare i cestini dell'immondizia. rispose Vincent improvvisando. Sperava di non aver tergiversato troppo.
    Avanti. Questo fottuto cestino è pieno di merda. a Vincent venne il dubbio se non fosse imparentato con Salvatore 'U Zauddu...
    Entrò e trovò un uomo apparentemente sulla settantina, con il riporto ed un vestito da politico che era circondato da ragazze semi nude, ed un paio erano inginocchiate davanti a lui con la bocca aperta. E ti pareva che non dovesse trovare qualche demone che costringeva delle ragazze a fare sesso. C'era, inoltre, qualcosa che non andava in quelle ragazze, alcune avevano lo sguardo perso nel vuoto, mentre quel vecchio palpava loro i seni o il loro sesso, mentre altre lo sguardo l'avevano proprio inumano ed emanavano energie assolutamente demoniache. Non fu difficile capire che trasformava quelle ragazze in schiave demoniache tramite il sesso ed il proprio seme.
    Come ho detto, sono venuto ad occuparmi dell'immondizia.
    E cosa aspetti, stronzo?! Forza, che sei d'intralcio!
    Come desidera.
    Vincent, dopo questo piccolo scambio di parole, aprì il secchio dell'immondizia ed uscì fuori la sua Manamune, si tolse cappello e soprabito e guardò quell'essere con un'espressione di sfida. Il demone capì tutto, ed urlò qualcosa in una lingua demoniaca che Vincent non capì. Stava il fatto che, comunque, alcune ragazze mostrarono la loro vera natura di demoni ed attaccarono il samurai, erano 3, mentre le altre svennero, comprese quelle che stavano facendo il lavoro orale. Sicuramente quel tizio avrebbe cercato di scappare, ma fortunatamente Vincent era davanti all'unica via d'uscita.

    Le tre ragazze attaccarono Vincent con i propri artigli mirando a diverse parti del corpo del samurai, tutti e tre gli attacchi erano di fila. Schivò il primo che mirava al cuore, Vincent tagliò il braccio del demone per poi infilzarla al torace. La seconda cercò di colpirla allo stomaco, ma Vincent eseguì un salto a muro e la infilzò in testa. La terza lo colpì alla schiena, creando alcuni tagli paralleli che andavano in obliquo da destra a sinistra, causando uno scatto d'ira del samurai, che non esitò a decapitarla. Toccava al capo.
    In teoria, tutto quel luogo era costruito dal potere demoniaco del demone, e la sua eliminazione avrebbe dovuto portare all'eliminazione di tutti i demoni lì e la distruzione della struttura. Doveva fare in fretta, perché non sapeva quali assi nella manica avrebbe tirato fuori quell'essere.
    Il demone sembrava terrorizzato. Cercava di farsi scudo con i corpi delle ragazze svenute, quelle non ancora schiavizzate del tutto, e si muoveva con esse verso un angolo.
    Vincent lo seguì con la Manamune pronta a dare il colpo di grazia su quell'abominio. Appena fu a portata parlò.
    E' finita. Non farai più del male, demone. il tizio... si mise a ridere. Vincent credeva fosse un bluff o che fosse semplicemente pazzo, ma non gli importava molto. Posizionò al Manamune sulla sua testa e si preparò a dare il colpo di grazia. Fu interrotto, però, dalle parole della vittima.
    Pensi di potermi uccidere qui, nel luogo in cui vivo e prospero? Sei proprio un idiota, come tuo padre prima di te e quella puttana di tua madre! queste parole fecero ribollire il sangue di Vincent, che ormai ne aveva fatto una questione personale.
    Con sommo piacere affondò la punta della Manamune nel cranio di quel rifiuto, e ne vide il sangue colare da essa.
    C'era qualcosa di strano, però. Non successe nulla, ma tutto era rimasto così com'era. Poteva significare solo una cosa... non aveva ucciso il padrone del posto.
    Sentì un ringhio dietro di lui, si girò, e trovò un mostro dalle fattezze di toro antropomorfo che lo fissava. Era estremamente muscoloso, con due corna enormi e le venature che si vedevano su tutto il corpo. Con la testa toccava il soffitto,e lo fissava con quegli occhi rossi.
    Grazie per avermi liberato da quel corpo informe. Ora, sei finito! era lo stesso demone ma con il suo corpo reale. Batterlo non sarebbe stato facile.

    [CONTINUA]
     
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    I due erano faccia a faccia, si guardavano negli occhi scambiandosi l'un l'altro occhiate d'ira. Il demone era piuttosto divertito, a dirla tutta, certo della vittoria sul suo assassino e ansioso di tornare a schiavizzare qualche altra fanciulla indifesa. Già solo il sapere che avrebbe continuato a farlo finché campava, metteva al samurai una voglia matta di farlo a fette. Se solo fosse bastato il pensiero...
    Eheheh... sei pronto per morire, merda secca?
    Tutto qui? Merda secca? Non sai insultare meglio i tuoi avversari?
    Che c'è? Ti ho solo chiamato con ciò che diventerai. Una merda secca. AHAHAHAH!
    Se vuoi metterla così, tu farai la fine delle mucche al macello.
    uno scambio di battuto abbastanza patetico. Vincent era abituato solo a combattere e a far parlare la propria spada invece della bocca, ma nonostante fossero insulti di bassa lega, sembrava che quel toro troppo cresciuto se la prese. Aveva forse parenti bovini?
    Il demone, in ogni caso, non la prese per niente bene, tentando di colpire Vincent con un pugno, che tuttavia venne schivato molto facilmente dal samurai facendo un salto verso la propria destra. Lo spazio di manovra era estremamente limitato, e non sarebbe riuscito a schivarlo all'infinito. Doveva muoversi.
    Grande e grosso come sei si potrebbe sfamare il mondo con tutta quella ciccia. disse Vincent provocandolo.
    Il demone non tardò a muggire rabbiosamente e a caricare contro di lui, esattamente ciò che voleva Vincent che, correndo sul muro, riuscì a saltare oltre di lui e a schivarlo. Adesso che aveva la sua totale attenzione, poteva attirarlo verso una zona più adatta a un combattimento contro un toro: la sala da ballo principale.
    Uscì di scatto nel corridoio ed uccise i buttafuori, che puzzavano di demone fino al midollo, che tentarono di attaccarlo, per poi ritrovarsi nella sala da ballo.
    C'erano meno demoni di quanto credeva, e le persone che si trovavano lì scapparono terrorizzate dal vedere tutto quel sangue ed un tizio armato di spada che uccideva esseri visti solo nei film, nei fumetti o nei videogiochi, facendo pensare loro solo alla propria salvezza. Bene, ora Vincent poteva usare al meglio le sue abilità.
    Non tardò molto prima che il demone toro si facesse vivo di nuovo, sbraitando e distruggendo muri pur di uccidere Vincent, e quando vide tutto il sangue delle sue guardie del corpo mugghiò di nuovo e caricò contro di lui.
    Vincent sapeva che era una cosa da prendere con le pinze, sapeva quanto poteva far male una carica di un toro, figuriamoci se è grosso quanto un armadio a quattro ante. Saltò su un tavolo e lo utilizzò per darsi la spinta verso il toro, infilzandogli la schiena con la Manamune. Ciò fece cadere il toro su un lato, e Vincent perse la presa sulla spada, venendo allontanato da essa che rimase conficcata nella schiena del demone.
    Poteva essere un guaio. La Manamune era l'unica arma adatta per uccidere il demone, ed era troppo lontana da lui ed in una posizione molto scomoda. Inoltre, i demoni minori contro cui combatté prima gli fecero perdere alcune energie, così come la botta della caduta, ma non poteva mollare. Doveva esserci qualcosa che poteva fare.
    Il demone si rialzò a fatica ma molto più arrabbiato di prima. Gli occhi gli divennero rosso-sangue, e probabilmente non sarebbero tornati normali fin quando non avrebbe ucciso Vincent.
    La classica furia incontrollabile. Potrebbe essere la sua morte... o la mia. pensò Vincent visibilmente preoccupato mentre passava a guardare gli occhi del demone e la Manamune. Avere un pezzo di metallo all'interno del proprio corpo non doveva certo essere piacevole. Forse poteva sfruttare entrambe le cose...
    Il demone si avvicinò con pochi passi e diede un colpo a Vincent che lo lanciò oltre la piattaforma del bar. Un enorme numero di bottiglie alcoliche rotte caddero attorno a Vincent, rompendosi, ma fortunatamente nessuna lo colpì sulla testa. Invece gli venne un'idea...
    Prese alcune bottiglie e le lanciò contro il demone, mancandolo e facendole finire oltre, sotto la postazione del dj, creando una pozzanghera tutta attorno. Poi, schivando un'altra manata dello stesso, si posizionò proprio dentro la pozzanghera, per poi parlare.
    Cos'è, hai perso la grinta? Non sei in grado di colpire un tizio ferito? Forse meriti davvero di venire macellato, magari troveremo un utilizzo per quel grasso che ti ritrovi addosso. era l'ultima goccia. Il demone mugghiò così forte da far assordare Vincent per un attimo e caricò immediatamente dopo. Se solo non avesse azzeccato i tempi sarebbe morto sicuramente. Doveva fare attenzione.
    Non ancora. il demone era a cinque metri di distanza da lui.
    Non ancora. era a tre metri.
    Non ancora! stava per colpirlo.
    ORA! e si lanciò verso destra.
    Ciò che seguì dopo fu ovvio. La postazione del dj, distrutta, provocò scintille e rilasciò cavi elettrici rotti durante l'impatto del demone, andando a finire sulla pozzanghera che fulminò il demone, per poi prendere fuoco per via dell'eccessiva quantità di alcool. L'impianto anti-incendio si accese qualche secondo dopo le fiamme, con il demone scioccato a terra che vide le fiamme spegnersi attorno a lui. Vincent, esausto, salì sulla sua schiena, utilizzò la tecnica Distruzione potenziando il braccio destro, impugnò la Manamune e la spinse verso il suo cuore. Per sicurezza dopo decapitò il mostro.

    Era finita.
    Con la morte del demone, la discoteca si rivelò per ciò che era, un vecchio edificio diroccato che veniva tirato su solo dalla magia demoniaca, e non appena Vincent mise piede fuori crollò. Nessuno avrebbe mai scoperto cosa era successo lì, ma se solo lo sapessero, se solo conoscessero Vincent e sapessero che aveva reso un grande favore a tutti... forse non sarebbe una buona cosa. Con le buone cose vengono automaticamente le cattive, non si può evitare.
    Non gli restava altro che fare il suo lavoro.
     
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    Dietro di te OwO

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    Ti prendi il massimo del compenso: 80 dindini. Con i miei complimenti per l'impegno.
     
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