Ho voglia...di cioccolato!

X Neko.

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    Nome partecipanti:Gintoki Sakata
    Livello partecipanti: 2
    Energia partecipanti:Rogue
    Numero di partecipanti: 2, no intromissioni.
    Livello del Potere: 2
    Abilità Fisiche G1: Tutto al 3.
    Tecniche Personali G1: Colibrì,Squali Maledetti C1,Aracnide C1,Mina C1,Lancia C1.
    Tecniche Loto G1://
    Armi & Equipaggiamento G1:Spada Masamune.
    Luogo: Negozio di dolci e gelati all'interno di Roma, piuttosto vasto, conta circa 20 m di lunghezza per 10 di larghezza.Il negozio è pieno di mini bancarelle piene di ogni genere di dolci, ci sono alcuni banchi per i commessi e anche alcune poltroncine piuttosto grandi.

    Non appena aveva cominciato il suo lavoro di Direttore della Midas, Gintoki pensava di avere sì delle responsabilità, ma anche tante scartoffie da fare.Così non era.Aveva scoperto abbastanza presto che poteva minacciare i suoi sottoposti perchè lo facessero al posto suo, e la cosa era assai gradita per lui.Non perchè non volesse farlo o perchè non ne avesse le capacità, ma aveva appena saputo che a Roma avevano aperto un nuovo negozio di dolci non distante dalla Banca.Quello era il suo tallone d'achille.Lo controllava per via della sua glicemia alta, ma quando poteva, non resisteva al calamitico che esercitavano i dolci su di lui.Appena entrò all'interno del negozio stava per venirgli un'infarto.Sono...arrivato in paradiso?Se è un sogno, non svegliatemi!Era davvero assurdo, ma Gintoki, non appena entrato ebbe subito gli occhi lucidi.Qualcosa a metà tra un bambino troppo felice o ad uno che aveva paura di svegliarsi da un sonno stupendo.Analizzava con cura ogni minima bancarella.Essere il direttore della banca romana gli dava il diritto di assaggiare un pochino di quelle adorabili, succose e dolci caramelle.E così fece.Spintonava persino chi si trovava davanti a lui, oramai non gli importava più nulla.Era perso in un mondo tutto suo, se fosse entrato un rapinatore con un mitra non gliene sarebbe fregato nulla.Per lui i dolci erano un'ossessione, lo si poteva quasi chiamare un dolciario-dipendente.Qualsiasi cosa sarebbe successo, non lo avrebbe distolto da quel mondo che si era creato.Poi ad un tratto, vide un'enorme fontanella di cioccolato, probabilmente ornamentale, che si trovava su uno dei banchi.Quella visione paradisiaca paralizzò Gintoki, facendolo diventare completamente immobile, con la bocca aperta e gli occhi fuori dalle orbite.Cio..cioccolato...Tentando di toccarla, innavertitamente Gintoki spostò una valvola che cambiò il flusso della fontanella, che spruzzò tutto il cioccolato dietro di lui, senza però neanche toccarlo di striscio.Ma sicuramente dietro di lui, ci sarebbero state persone non tanto contente di essere inondate da una cascata di cioccolato...
     
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    Nome G2:Mistral
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    Energia G2 : Master
    Livello del Potere: 2
    Abilità Fisiche G2: Tutto al 3. Gigas 4.
    Tecniche Personali G2: Nefarios, Repeller, Tankcrusher, Shielder, Amalgam.
    Tecniche Loto G2: Loto nero.
    Armi & Equipaggiamento G2: [Arma personale] Ennuis & Berrierg.

    Ognuno di noi ha le sue debolezze. C'è chi nasconde qualche terribile fobia a cui non può sottrarsi, chi ha carenza di qualcosa e cerca in tutti modi di nasconderlo, chi è incapace di dire di no...
    Insomma, tutti, nei nostri cuori, sappiamo perfettamente di avere qualche segreto, qualche paura o semplicemente qualcosa che non vorremmo ci strappassero mai. Sarà strano dirlo, ma persino Mistral... anzi, forse soprattutto lei, nonostante l'allenamento di una vita, nonostante la perdita di ogni cosa... ne aveva una. Una piccola e misera debolezza, uno di quei piccoli segreti che non vorresti confessare mai, per vergogna o semplice riservatezza. La sua debolezza erano... i dolci. Ora riderete, forse, ma non era una cosa così stupida come si potrebbe pensare, affatto. La sua passione per i dolci, questa ricerca di un po' di conforto, nascondeva infatti una carenza d'affettività che neppure lo scrutatore più attento avrebbe potuto associare alla sua figura ''tutta d'un pezzo''. Eppure, nonostante questo, c'era. Era nascosta e non si palesava mai, eppure era sempre lì, in attesa. Lo sapeva solo lei e non l'avrebbe saputo nessun altro, e neppure in quel momento, mentre entrava in quello splendido paradiso di dolcezza con lo stesso passo ''di marcia'' che la caratterizzava, e lo stesso identico atteggiamento impassibile da vero soldato (seppur non lo fosse affatto), qualcuno avrebbe potuto dirlo. Poteva essere lì perché passava per caso, perché doveva comprare un regalo... ma nessuno avrebbe detto che i suoi occhi in quel momento avrebbero voluto luccicare, che le sue labbra strette in una rigida linea retta avrebbero voluto piegarsi all'insù o, tanto meno, che il suo cervello le ripetesse di acquistare TUTTO ciò che aveva davanti.
    Per questo non c'era neppure da sorprendersi, che rimase incantata nell'ammirare quella fontana di cioccolato, che si immaginò mentre ci si infilava sotto e che, tra le altre cose, immaginò di alzare semplicemente il viso, come sotto una doccia d'acqua fresca in piena estate, e spalancare le labbra succose per accogliere tutto quello splendido nettare...
    Come dite? Questa similitudine fa pensare ad altro? Poco importa, concentratevi. La vera cosa importante in tutto questo, era che... quando quei pensieri divennero realtà, quando tutto il suo corpo venne sporcato di quel liquido prelibato, la sua espressione essenzialmente... non cambiò di una virgola, si. Ma non era questo il punto. Il punto era che, al di là di ogni aspettativa, il modo in cui reagì non fu arrabbiato, o divertito, ma semplicemente impassibile. Eppure, la sua bocca cedette all'irrefrenabile istinto di spalancarsi e saggiare lo zampillo che continuava imperterrito a sporcarle ogni cosa che indossava: la giacca in pelle che portava, il top attillato sotto essa, i pantaloni larghi e militari, persino la preziosa cintura e il prezioso ciondolo del padre. A quel punto, e solo a quel punto, la sua bocca si chiuse e il suo corpo si spostò d'un passo, verso destra, dalla parte opposta rispetto al tizio che aveva accidentalmente spostato quella valvola.
    Guardò il cioccolato che cadeva a terra sprecato, apparentemente senza emozioni particolari al seguito, eppure non poté certo dire di sentirsi felice.
    Dovrebbe sistemarla, signore. proferì poi con tutta la calma del mondo, quasi non fosse stata minimamente toccata da tutto quel casino, cercando lo sguardo del suo interlocutore senza la minima insicurezza.
    In una situazione simile... avrebbe dovuto arrabbiarsi, non è vero? Eppure... non ci riusciva proprio.
    Quella cioccolata era deliziosa! Anche se non era colpa sua, ne avrebbe dovuto acquistare a palate per ripagare il negozio di tutto quel disturbo...

    Scusa ma ho dovuto essere coerente col PG. Non posso proprio farla arrabbiare per una cosa così sciocca. xD In ogni caso, alla fine pur di rispondere ho rinunciato a una tecnica. Spero comunque che il duello mi possa servire per prendere dimestichezza col potere. Perdona in anticipo se farò errori... tra le altre cose, ho dimenticato come si combatte. (Non che prima lo sapessi fare, a dirla tutta! :asd:)
     
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    Era successo tutto troppo in fretta. Era stato davvero un attimo: un solo, lieve, piccolo gesto che gli era costato decisamente troppo. Il cioccolato scorreva a fiumi, ma sfortunatamente, egli era dalla parte sbagliata. Non perchè non potesse gioirne assaggiandolo, ma perchè la maggior parte di quella sostanza finì in un'altra bocca. Già il fatto che non fosse nella bocca di Gintoki era stato abbastanza oltraggioso, in particolar modo per qualcuno che voleva le delizie cioccolatose unicamente per sè stesso. Sul suo volto apparirono, in due tempi distinti, prima la sorpresa, subito dopo la rabbia. Una rabbia che faceva davvero molta fatica a contenere, credetemi. Ma forse non tutto era ancora perso. Si piazzò davanti alla ragazza, impedendole di continuare a bere il prezioso liquido, quando, tutto ad un tratto, la dolce cascata si interruppe di colpo. Il cioccolato(quanto meno quello proveniente dalla fontanella) era finito. Gintoki divenne immediatamente rosso in viso. Sembrava una grossa pentola a pressione, solo che lui in quel momento non aveva una valvola di sfogo. Irato, si rivolse ad una delle cassiere, prendendola di forza con la mano destra.Riattivala! Subito!Mentre Gintoki stringeva la morsa e digrignava i denti, rosso di rabbia, la cassiera lo guardava spaventata, quasi incapace di parlare. Gintoki mollò la presa poco dopo. Non poteva farci niente, quella cioccolata era andata sprecata, e non sarebbe ripartita, non in breve tempo almeno. Furente, doveva cercare di sfogarsi e cos'altro poteva fare, se non andare a sfogarsi su quella giovane, innocente ragazza, colpevole soltanto di esser stata nel posto sbagliato al momento sbagliato?Tu. Ti rendi conto di cosa diavolo hai fatto?Sembrava un cane feroce che stava dando addosso al primo passante incontrato. Era ormai pervaso da un micidiale cocktail fatto di odio e rabbia insieme.Sappi che non lascerò impunita la tua azione, spazzatura! Si, sei un rifiuto della società, non dovevi neppure essere qui, ed invece guarda cosa hai fatto! Hai mangiato la cioccolata, la MIA cioccolata! Cos'hai da dire, piccola puzzola? Spero proprio che le tue scuse siano abbastanza convincenti.Non era affatto nel giusto, decisamente no, ma ora come ora non gli importava. Che avrebbe detto la ragazza di fronte a quel demone assetato di cioccolata?
     
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2 replies since 3/11/2013, 19:28   169 views
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