La palestra della Swat. E' un edificio delle dimensioni di una palestra normale con relativi attrezzi ai lati per non ostruire il personale quando si allena. Di forma rettangolare ha delle ampie campate che la rendono una zona ampia ma ben illuminata, essendo totalmente nel sotto suolo. Comprende svariati attrezzi in fondo ( se si entra dall'ingresso degli uffici. ). È dotata di due ingressi, uno che da al garage e l'altro agli uffici.
--[ Batou. ] Quartier generale della Swat. Palestra. Era un giorno abbastanza calmo quel dì. Sebbene egli sapeva che il concetto di "calma" era quanto meno ambiguo per una metropoli del genere. Egli lo aveva capito da diverso tempo oramai ed aveva altrettanto cominciato ad apprezzare quei rari momenti di calma che essa offriva. Un tempo con Lucrezia, ora qui. In palestra. Aveva precedentemente preso tutto quello che gli serviva allo scopo, al suo allenamento personale. Armi, spade, kit di smontaggio e perfino di riparazione personale. Un voluminoso zaino nero e due borse. La sua fida moto aveva tenuto tutto senza batter ciglio. Aveva chiuso la palestra a tutti salvo dipendenti combattenti della swat stessa ma dato che egli era l'unico li in quel momento avrebbe passato tutto il tempo ad allenarsi da solo. Una volta con le armi, una volta con le armi da taglio che aveva con se ed in fine con il suo stesso corpo. Era passato non molto tempo dal cambio radicale di corpo. Ed egli capiva che non lo aveva spinto ancora realmente al massimo. Avrebbe voluto allenarsi con uno delle A.a.m.d. ma distruggerne una sarebbe stato un autentico sacrilegio. Per uno che di robotica ne capisce.. Per cui prendendo dei manichini li avrebbe dilaniati a suon di colpi di frusta elettrica. Ma non ora. Egli brandì in mano le due spade "gentilmente donate" da una sua lontana conoscenze e prese ad allenarsi con fendenti e colpi potenzialmente letali per un individuo comune ma - egli sapeva - di normale esecuzione per esseri "non convenzionali". Doveva dare il massimo, ma voleva che il suo corpo fosse disposto a fare il massimo per lui. Esattamente come il vecchio che aveva resistito ben'oltre la sua originaria progettazione con un potere base e capacità adattive nei limiti. Questo.. Questo era diverso. Ma doveva provarlo fin quanto egli poteva e doveva spingerlo oltre. E oltre. E oltre. Poco importava se lo avesse danneggiato. Lo avrebbe riparato. Ma doveva capire. Capire fin dove egli poteva spingersi e fin dove egli poteva arrivare. O sarebbe morto anzi tempo. Com'era sempre stato per lui. Fendenti su fendenti, un auto allenamento in solitaria dapprima usando un atteggiamento "silenzioso" e poi con colpi e mosse sempre più potenti. Cercando allo stesso tempo di restare il più preciso possibile. Un affondo andato a male poteva fare la differenza fra il colpire o l'essere colpiti. Poi passò al corpo a corpo contro. Contro una cassa pesante almeno 150 kg. Mosse e contromosse con ausilio si gambe e braccia immaginando che fosse un avversario.. L'uomo si era completamente isolato dal mondo mentre si allenava.. Era come nei campi di battaglia, dove fra uno scontro e l'altro ci si allenava per mantenersi in forse ed in salute sia mentale che fisica. Si era portato dietro anche il suo secondo fido fucile. L'fn minimi. Oltre ovviamente alle alfa&omega e ad una beretta ed un mp5 per allenarsi con svariati tipi d'arma. Il tutto per tenersi sempre al massimo.. Perché se non si sta a pieno delle proprie potenzialità si rischia d'esser travolti e di finire male. Molto male.
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--[ Batou. ]
