Una serie di (s)fortunati eventi.

Per Doom.

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar


    Group
    Member
    Posts
    7,234
    Location
    Dietro di te OwO

    Status
    Anonymous
    Alla fine era scappata. Proprio come una codarda, quando Eloy le aveva fatto cenno di attendere mentre partiva all'inseguimento di Kokujo... lei era scappata.
    Non l'aveva fatto correndo. A dirla tutta non era sembrata una fuggitiva, e probabilmente né Kokujo né Eloy avrebbero interpretato la sua uscita di scena come una fuga, ma rimaneva il fatto avesse agito come una codarda, approfittandosi della distrazione creata da quel...Kokujo, per fuggire a propria volta.
    Lui... Alla fine era riuscito a scappare? Avrebbe voluto dire che non le importava, ma.... Non poteva fare a meno di chiederselo, e non poteva fare a meno di odiarsi per tale motivo.
    La testa continuava a pulsare, incapace di riordinare i pensieri che l'assalivano. Come se non bastasse, a ciò si era unita la vergogna e la conseguente rabbia per aver reagito come una codarda davanti ad Eloy.
    Aveva voluto dimostrare a se stessa che non le importava di vedere cosa sarebbe successo... Che non le importava affatto di sapere se Kokujo fosse riuscito o meno a scappare e dirigersi così vero la sua tanto agognata ''vendetta/suicidio'' o, ancora, finire a marcire in una cella per un po'... lontano da lei. Aveva voluto fuggire per dimostrarsi che a tutto ciò non pensava neppure ma... era stato sempre più ovvio, ad ogni passo che aveva fatto... che non pensarci l'era assolutamente impossibile.
    Voleva sapere com'era andata a finire.. Voleva sapere se Eloy era riuscito a fermalo, se avevano parlato, di cosa avevano parlato... Era maledettamente interessata a tutto ciò che era successo dopo la sua fuga... Ed era proprio per questo motivo che... era finita a spiarli.
    Nonostante la sua testa fosse un vero casino in quel momento, nonostante Oeufcoque le avesse ripetuto che non era una buona idea, che avrebbe dovuto prendersi del tempo per riordinare i pensieri... Nonostante tutto ciò era stata appostata dietro il magazzino, in sella alla sua moto, attendendo di vedere qualcuno uscire dall'edificio.
    Si aspettava di vedere Eloy... scoprire che Kokujo era andato incontro alla morte e... No, in realtà era più probabile vedere Kokujo ammanettato da un grosso conglomerato di metallo vario, forzato a entrare in macchina, per poi essere accompagnato da Eloy in persona alla Falange... Era pur sempre un Monarca, dopotutto.
    Ciò che vide dopo una buona mezzora d'attesa, tuttavia, non fu né l'una né l'altra ipotesi.
    Il senso di sollievo che provò vedendoli uscire entrambi fu quasi immediatamente sostituito dalla perplessità nel vedere Kokujo entrare di sua spontanea volontà (sembrava, a dirla tutta, farlo volentieri) nell'auto di Eloy e lo stesso biondino seguirlo. Non sembrava per nulla un arresto.
    Un secondo dopo la loro partenza Oeufcoque le stava già ripetendo quanto poco fosse una buona idea seguirli, che sarebbe dovuta tornare in albergo, spogliarsi di quei vestiti e... Ma anche solo pensare allo scambio di battute tra lei e Kokujo, e a tutto ciò che le aveva raccontato, bastò per farla partire concentrandosi un bel po' sull'acceleratore.
    Lì seguì a lunga distanza, e non le ci volle troppo, essendoci già stata, per capire già a metà strada dove fossero diretti.
    Non poteva affrontarli... Non insieme, perlomeno. Doveva innanzitutto spiegare ad Eloy un sacco di cose. Kokujo... bé, non se ne parlava di rivederlo, questo era certo. Ma allora perché diavolo continuava a guidare?
    Perché era un'idiota, tutto ciò che lui le aveva raccontato era ancora inciso nella sua testa e... voleva vedere come stava. DOVEVA, vedere come stava. Vederlo sporadicamente nei suoi incubi era già abbastanza irritante, se fosse rimasta col pensiero di lui in condizioni così disperate da chiederle persino di aiutarlo, per poi pentirsene immediatamente dopo... bé, non avrebbe dormito più, era certo.

    [...]

    Sospirò. Alla fine aveva fatto un giro molto (decisamente, molto) lungo per arrivare alla Falange, nella speranza di schiarirsi un po' le idee... Non era servito a molto se non a ripetersi quanto fosse stata stupida e ingiusta con Eloy, e quanto avesse bisogno di parlarci e spiegargli tutto... O meglio, quasi tutto. C'erano cose che, benché non volesse mentirgli in alcun modo, non poteva proprio dirgli... Per un'infinità di motivi, primo su tutti il non sapere lei stessa cosa provasse.
    Il piano era dunque uno: una veloce controllata alle condizioni di Kokujo (controllata di cui lui non doveva assolutamente accorgersi) e poi chiamata e appuntamento con Eloy... Sempre se lui avesse voluto, ovvio.
    Ennesimo sospiro. E pensare che si era persino messa addosso quella... ''roba'', passando allo specchio molto più tempo della solito occhiata di sfuggita. Per cosa? Solo per ricevere insulti da quella faccia da... Strinse i pugni. Persino a insultarlo le faceva male il petto. Quell'occhio... Non era il momento di pensarci.
    La prima scusa che le venne in mente fu continuare col dire che aveva bisogno di Eloy... Ma sarebbe stato complicato qualora il ragazzo fosse già tornato a casa. La seconda scusa era la più scontata del mondo...
    Seeu... penso davvero sia una pessima idea.
    Non ho chiesto il tuo parere, topastro.
    Ragazza...
    Lo so, lo so! Ma non mi viene in mente nient'altro...
    Rovinare così il vestito che tanto adoravi per...
    Non era poi così carino. Inoltre lo sai che ho sempre doppioni delle cose che mi piacciono...
    Ti rendi conto di esserti appena contraddetta da sola nell'arco di una frase?

    ....
    Ohargh.. Taci!

    Di cosa mai stessero parlando?

    Una donna con i capelli interamente coperti da un grosso foulard in testa e addosso un vestito dall'aspetto malconcio bussò alla caserma pochi minuti dopo quella conversazione.
    La donna teneva il foulard anche sul viso, sino a coprirsi il naso, aveva occhiaie sotto gli occhi semi chiusi e pareva incinta.
    Ho bisogno... d'aiuto.
    La voce alterata da apparente dolore, le mani sul grosso pancione e la camminata zoppicante...
    Signora, non dovrebbe stare qui. Questa è una caserma di polizia, non un ospedale. Chiamo subito un'ambulanza.
    No... non occorre. Era il posto più vicino... Potrei, potrei...
    Il poliziotto che l'aveva accolta con espressione severa e che si stava per voltare per precipitarsi al telefono, tornò a guardarla alzando le sopracciglia nell'attesa di ascoltare ciò che avesse da dire.
    ...usare il bagno?
    E ovviamente fu piuttosto perplesso quasi sentì una cosa simile.
    Gli occhi socchiusi della signora parvero sorridere imbarazzati, mentre la sua mano continuava a tenersi la pancia come se avesse avuto davvero estrema urgenza del bagno.
    Il poliziotto abbassò il sopracciglio appena alzato per la perplessità e cedette.
    E' da quella parte.
    Fece indicandogli ciò che aveva chiesto.
    Seeu imitò una perfetta camminata arrancante e vi si diresse, ringraziando il fato per aver fatto sì che il bagno si trovasse in una diramazione di un lungo corridoio, lontano dagli occhi del poliziotto che sicuramente non l'avevano lasciata andare neppure un secondo durante la sua camminata.
    Ringraziò anche il suddetto per non essere stato un gentiluomo, e non essersi offerto di accompagnarla lungo il tragitto... Perché sarebbe stato certo un bel problema.
    Arrivata al bagno dovette pensare che quella fosse la sua giornata fortunata, perché trovò un robot-carrello addetto alle pulizie che portava, oltre ai vari utensili per pulire.. un pacco destinato a chi? Ma ad Aleister Alcatraz Crowley ovviamente!
    Inutile dire che le venne spontaneo guardarsi intorno quasi pensasse di trovarsi una candid camera talmente tutta quella serie di coincidenze fosse assurda, per poi dirsi da solo quanto pensare a una cosa simile fosse pure peggio.
    Ripresa dallo shock, si denudò del suo travestimento (decisamente ingombrante) rimanendo solamente in sottoveste, e si nascose (con la sua statura minuta era una sciocchezza) nello scomparto inferiore del robot attendendo che quest'ultimo seguisse il suo programma e andasse a consegnare il pacco.
    Non ci volle molto per raggiungere la stanza, il robot bussò e con voce metallica (e decisamente meno comprensibile di quella di Seeu) informò il signor ''Alcatraz'' del...
    Signor Alcatraz, la sua uniforme è arrivata. Benvenuto alla Falange.
    CHE COSA?!?!?!?
    Seeu per poco non gridò per la sorpresa, sussultando appena e sbattendo quasi la testa, nascosta com'era in quello stretto scomparto.
    Kokujo... un poliziotto?!? Che razza di botta in testa aveva preso Eloy per offrirgli una cosa simile? Che...
    Può ritirare il suo distintivo e la sua benda nel ripiano inferiore.
    No... No... NO!
    Oook, non era decisamente il momento di farsi domande, era il momento di entrare nel panico!
    L'idea iniziale era stata quella di entrare, sbirciare e andarsene via con il robot invisibile così com'era entrata... Ma come diamine aveva fatto a non notare di avere sotto il naso degli oggetti tanto importanti?!
    Non poteva assolutamente far sì che la vedesse in quello stato.... Accovacciata a quattro zampe, in sottoveste trasparente, tanga e alcun reggiseno mentre...
    Oh santo dio...
    L'unica cosa che le venne da fare per istinto, fu afferrare distintivo e benda e porgerli fuori dal telo che copriva i ripiani del robot proprio quando quest'ultimo finì di parlare.
    Chissà, magari la fortuna avrebbe continuato a girare dalla sua e Kokujo avrebbe evitato di notare la mano umana e morbida che le porgeva, con tanto di unghie smaltate di un inconfondibile arancio fluo che solo una certa persona di sua conoscenza avrebbe potuto indossare e...
    Dannazione Oeufcoque, perché me l'hai lasciato fare?!?!
    Ora dava la colpa a lui, certo. Inutile descrivere gli occhi al cielo del topo che apparvero nella testa di Seeu, uniti agli occhietti sgranati quando tra i suoi pensieri fece capolino il cosiddetto ''Piano B'': Se malauguratamente Kokujo avesse deciso di indagare su chi fosse il proprietario di quella mano, avrebbe trovato si, Seeu accovacciata e (s)vestita a quel modo, ma si sarebbe ritrovato anche due occhi rossi puntati in faccia insieme a una Plasma Cutter che ormai conosceva fin troppo bene.
    Insensato? Si... Seeu era solita fare cose insensate, pur di salvare il proprio orgoglio.

    L'ho già detto, da qualche parte, che non sono proprio portata per descrivere... ''entrate ad effetto''? XD


    Edited by =^Midori_no_Neko^= - 19/8/2013, 18:46
     
    .
  2.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    The unseen BOOB, is the Fappest
    fan_club_latob

    Group
    HF Gdr Master
    Posts
    31,817
    Location
    Plutonia Experiment

    Status
    Anonymous
    Il sifone della doccia smise di eruttare acqua dopo un gesto meccanico della mano di Kokujo e un rumore decisamente molto rugginoso al seguito. Il ragazzo, ancora bagnato, si portò le mani sulla fronte e tirò indietro i capelli per poi strizzarne l'estremità e uscire dalla doccia, adagiando i piedi su di un grosso asciugamano appoggiato a terra appositamente per quello scopo. Quasi scivolò e fu costretto a piegarsi in vanti per ritrovare l'equilibrio: quando tornò in piedi si rese conto di avere davanti a sé un lavandino e sopra uno specchio. Perse qualche secondo a guardarsi in faccia: aveva di nuovo entrambi gli occhi, per la prima volta in vita sua sentiva di non essere incompleto, un rottame o semplicemente un soldato finito. Ma l'occhio viola contornato di nero lo facevano sembrare il mostro che si era ripromesso di uccidere, e non esitò a rimettersi la benda. A riportarlo nel mondo dei svegli ci pensò la porta, a quanto pare Eloy era stato sveglio. Il lanciamissili glielo aveva dato subito dopo la stesura degli accordi e se ne stava appoggiato vicino alla porta d'entrata con fare fiero, ma per il resto ci voleva una mattinata. Quella mattinata. Che soddisfazione.
    Si grazie, arrivo. Solo un momento.
    Inizialmente si domandò perché doveva stare attento a non farsi vedere nudo da un robot, ma gli venne stranamente per la testa la voce di Seeu che lo stranì non poco. Perché sentiva che quella ragazza aveva influenzato tantissimo il suo modo di agire negli ultimi tempi? Roma piuttosto che Londra, unirsi al nemico piuttosto che combatterlo. Possibile? No, non gli diede troppo peso. Si infilò una camicia senza nemmeno abbottonarla, mentre le gambe vennero coperte da dei pantaloni sportivi senza l'ausilio delle mutande, era solo questione di ritirare il pacco. Aprì la porta e il piccolo robot si fece strada nella stanza, per poi aprire il suo scomparto principale con dentro la divisa. Un sorriso si dipinse sul suo volto: che classe! Proprio il suo stile, e non disdegnò il fatto che Eloy avesse deciso di scrivere il suo vero nome sull'uniforme, avrebbe aiutato con la copertura. E poi... un poliziotto chiamato Alcatraz fa tutto un altro effetto.
    Benvenuti nel ventiduesimo secolo, dove i robot fanno tutto tranne farsi amare dagli umani. Ma io ho apprezzato, anzi se fossi vagamente attraente e munito dei giusti organi saprei anche ricompensarti.
    Commentò ridacchiando, era ironico, ma il fatto che in seguito al suo commento dallo scomparto inferiore uscirono un paio di mani femminili impugnando distintivo e benda nuova di zecca lo lasciò di stucco. Fece per prenderli, perplesso.
    Ehm... non dicevo sul serio amico. Raffreddati i circuiti. Ma... aspetta un momento.
    No, quelle non erano le mani di un robot qualsiasi, quello smalto non lo utilizzava più nessuno dai terribili primi anni del ventunesimo secolo dove le prostitute iniziavano il loro mestiere prima ancora di iniziare le medie! Quelle mani erano inconfondibili anche e soprattutto per... svariate ragioni. Afferrò il polso sinistro della ragazza con la mancina e mentre la tirava fuori prese il bazooka che gli aveva dato Eloy, puntandole la grossa baionetta che stava sotto la canna proprio come lei gli stava puntando addosso il Plasma Cutter in quel momento. La fissò male, con un occhio scurito e colmo di perplessità. Prima di tutto il modo in cui era vestita, secondo il modo in cui si era presentata e terzo il motivo per cui era lì in quel maledetto momento.
    Ok... ora dirò una cosa ovvia ma visto che sei una macchina scassata dovrebbero piacerti le ripetizioni: sei nei guai.
    Con una pedata lanciò via il robot postino fuori dalla porta e l'impatto col muro fu tale che l'entrata in quel momentaneo appartamento si chiuse di botto destando non poco spavento per chi altri c'era intorno. Prima di piantarle un missile sotto la mascella, optò per una resa pacifica dato il suo nuovo status di tutore della legge: la lasciò andare e le diede le spalle, appoggiando l'arma sull'armadio. La stanza era così composta: dall'entrata, dislocata a destra del muro principale, c'era solo un grosso letto nell'angolo a sinistra della stanza, grande almeno per 3 persone. Davanti, nella posizione opposta a quella dell'entrata, c'era una grossa vetrata priva di un balcone e facilmente chiudibile con delle veneziane. A destra, più vicina alla porta d'entrata c'era l'armadio e subito dopo la porta di entrata per il bagno. Kokujo lasciò le cose recuperate dal robot sul letto, poi si sedette all'angolo di questo, braccia e gambe conserte, lanciandole un'occhiata fulminante.
    Mi hai messo nei guai l'ultima volta, cosa ti fa pensare che averti tra i piedi possa essere un bene per me? Si può sapere che diavolo vuoi?
    Duro, e infilessibile come sempre. Quanto era contento di averla trovata nei suoi dannatissimi vestiti nuovi.
     
    .
  3.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar


    Group
    Member
    Posts
    7,234
    Location
    Dietro di te OwO

    Status
    Anonymous
    Siccome a volte crea confusione la metto. Scusa il ritardo... Perlomeno non puoi dire non ti abbia lasciato modo di dirmi che sono lenta. :asd:
    Narrato.
    Parlato.
    Pensato.
    Sussurrato/Borbottato. <-


    Prima ancora di poter metabolizzare il fatto che Kokujo fosse lì, stesse fin troppo bene, e che lei dovesse trovare una scusa degna e credibile per trovarsi in quelle condizioni dentro uno stupido robot-facchino... la sua mano venne afferrata e ben presto si ritrovò in piedi davanti a lui, in un intimo che aveva scelto in precedenza con lo scopo di sedurre un altro uomo e che certo non avrebbe voluto che lui vedesse, con in mano una Plasma Cutter rigorosamente puntata contro il suo (dannatamente attraente) petto, un bazooka puntato contro di lei in risposta e nemmeno la più pallida idea di cosa dire, cosa fare o, tanto meno, come diavolo rispondere a quella domanda.
    Lo guardò in silenzio per lunghi istanti, lasciando solo per breve tempo che il suo sguardo finisse contro il petto sul quale la canna della Cutter era puntata.
    Era furiosa, furiosa con se stessa per non aver ascoltato Oeufcoque, e ancora più furiosa per essere stata costretta - chissà da quale arcano istinto - a infiltrarsi là dentro mezza nuda per assicurarsi che stesse bene... E come se non bastasse ciò che Kokujo disse, unito alla sua faccia da bac..ehm, schiaffi, non fece altro che farla infuriare di più.
    Perché diavolo mi sono tolta i vestiti poi!
    Fu probabilmente per questi motivi che il suo cervello non riuscì a elaborare niente di meglio se non una scusa come...
    Di certo non sono qui per te, idiota! Quella maledetta ''macchina scassata'' ha semplicemente sbagliato stanza.
    Era nuovamente una coincidenza fortuita che il suo ''abbigliamento'', in quel momento, avvalesse incredibilmente quella scusa campata in aria? Probabilmente no.
    Per niente fortunata, come decisamente poco fortunati si stavano rivelando gli eventi che l'avevano fatta arrivare in quella stanza senza intoppi.
    Doveva assolutamente uscirne. Tanto che in quel momento non le importava neppure cosa pensasse Kokujo, cosa quella frase ambigua potesse lasciar intendere o, tanto meno, quali insulti le avrebbe potuto far guadagnare.
    Ed ora scusami, ma non vorrei proprio causarti ulteriori ''guai'' - Ammesso e non concesso che te l'abbia mai causati. - e come se non bastasse ho delle cose da fare. Addio.
    E così dicendo fece per voltarsi nel modo più dignitoso che le riuscisse in quel momento, furiosa con se stessa per mille e una ragione e ancor di più con lui per almeno altre mille.
    Se solo osa fermarmi giuro che...
    Un sonoro (ma solo nella sua testa) sbuffo da Oeufcoque, fu praticamente doveroso.

    Edited by =^Midori_no_Neko^= - 20/8/2013, 22:23
     
    .
  4.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    The unseen BOOB, is the Fappest
    fan_club_latob

    Group
    HF Gdr Master
    Posts
    31,817
    Location
    Plutonia Experiment

    Status
    Anonymous
    Era una situazione vagamente interessante: lei con quella pistola al plasma che aveva già rotto una volta, totalmente inutile, lui invece con un bazooka lungo e nero puntatole addosso dove anche mancandola clamorosamente sarebbe riuscito a farle molto male. Ecco il deterrente che Kokujo amava con tutto se stesso. Dopo averla lasciata continuò a fissarla dalla sua posizione, lei si rivelò del tutto incapace di rispondergli a dovere e parve anche più acida del solito. Puzzava ancora della polvere da sparo dell'armeria, quella dannata non si era cambiata nemmeno. Il pensiero che non fosse diventata poi un "gatto domestico" lo rallegrò un pò, ma realizzare che lo stava pedinando lo mise piuttosto a disagio, e non sapendo come comportarsi ovviamente la trattò male. Kokujo non si era ancora infilato gli stivali e prendendone uno glielo tirò dietro la nuca facendolo rimbalzare su quella testa vuota. Ma quanto diavolo era dispettoso? Sembrava un bambino. Il problema è che i bambini non agiscono in maniera così subdola.
    Dove cavolo credi di andare? Riportamelo subito.
    Disse, senza muoversi dalla sua posizione e puntando l'indice destro verso il basso,lasciando intendere che voleva anzi pretendeva che Seeu, oltre ad essere stata malmenata con quello stivale, ora glielo riportasse come una brava cagnolina domestica. Ovvio che non avrebbe mai accettato e che anzi voltandosi lo avrebbe fulminato con lo sguardo, ma proprio a quel punto lei avrebbe osservato sul suo volto la tipica faccia da bastardo che caratterizzava Kokujo: sorridente e maligno.
    Oppure vuoi che vada dal tuo adorato monarca d'acciaio a dirgli che sei entrata in camera mia mezza nuda? Magari crederà più a me che a te ma... sei disposta a rischiare?
    Subdolo e infimo, fece leva sulla cosa che ora era importante per Seeu, aveva capito che rapporto c'era tra quei due e immaginava quanto fosse prezioso Eloy per lei. Aveva una nuova arma da utilizzare contro quella maledetta ragazzina e l'avrebbe sfruttata per il suo divertimento e un pò per vendetta dato che lo aveva trattato così freddamente, come un morto di fame. Avrebbe scambiato con lei sguardi fulminanti ma quello che voleva era chiaro: era un ricatto bello e buono e lei doveva starci se non voleva rischiare. Gli avrebbe riportato lo stivale?
     
    .
  5.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar


    Group
    Member
    Posts
    7,234
    Location
    Dietro di te OwO

    Status
    Anonymous
    L'aveva fatto. Non avrebbe dovuto far altro che stare fermo e lasciarla andare nella sua strada, lei che a quanto diceva era solo una fonte di guai per lui... e allora perché, dannazione, l'aveva fermata?
    Era già abbastanza furiosa con sé stessa per essersi preoccupata della sua salute, era già abbastanza furiosa perché lui era il solito stronzo e, ancora di più, perché a quanto pareva non aveva creduto a una parola di ciò che aveva detto... Non aveva assolutamente bisogno delle sue provocazioni perché la sua furia esplodesse ancora di più e invece...
    Restò ferma respirando a fondo, e solo dopo un profondo respiro più lungo dei precedenti si voltò per osservarlo in faccia con occhi decisamente infuocati. Ciò che trovò però non le piacque, non le piacque affatto... Anzi, lo odiò ben di più del dolore che le aveva causato il suo stupido stivale in piena nuca.
    Inizialmente il suo sguardo si posò sul suo indice, poi sullo stivale, e quando tornò su di lui la sua espressione inizialmente fu quella di chi si sta chiedendo se sta parlando con un folle... Cambiò tuttavia quando sentì ciò che aveva da dire, e i suoi occhi divennero se possibile ancor più rossi, mentre il suo sguardo si assottigliava.
    Dopo qualche istante di pensamento, si chinò per raccogliere lo stivale con lentezza quasi inquietante.
    Che glielo volesse restituire? Ma anche no. Ciò che fece fu lanciarglielo addosso con tanta forza che se l'avesse preso in piena faccia come avrebbe voluto vi ci sarebbe rimasta sopra l'impronta. L'aveva forse scambiata per un fottutissimo cane da riporto?! Ma cosa più importante...
    Si può sapere perché diavolo tiri fuori Eloy, adesso? Lo disse quasi stesse ringhiando, con tutta la rabbia che aveva in corpo, un ringhio durante il quale scattò per raggiungere il letto in millesimi di secondo, arrivando con il viso vicinissimo a Kokujo. Voleva afferrarlo per la camicia, e se lui non l'avesse impedito l'avrebbe fatto.
    Pensi che crederebbe davvero che sono venuta qui mezza nuda per vedere la tua faccia da storpio? Un sorriso sarcastico le si dipinse sul volto. Non farmi ridere! Non ti crederebbe mai.
    Si accorse solo dopo aver parlato dell'errore madornale che aveva fatto nell'avvicinarsi. Lo fissò a lungo e finì con il rimanere imbambolata per istanti infiniti, in cui non aggiunse niente... Ricordando in un solo contatto cos'era capace di farle quel maledetto. Poi le venne in mente la faccia di Eloy.
    Eloy... Come se non avesse già avuto in mente di parlargli... Come se fosse possibile che si lasciasse ricattare così facilmente... Come se fosse davvero mezza nuda per lui e... Dannazione, perché era ancora ferma a fissarlo?
     
    .
  6.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    The unseen BOOB, is the Fappest
    fan_club_latob

    Group
    HF Gdr Master
    Posts
    31,817
    Location
    Plutonia Experiment

    Status
    Anonymous
    A quanto pare l'aveva stimolata dovere la dannata gatta randagia ed ebbe non poche difficoltà a schivare quello stivale lanciato a tutta velocità e con che violenza poi! Mancò di poco la finestra, altrimenti l'avrebbe frantumata. Schivare lo stivale però significava aprirsi a Seeu che gli saltò addosso in maniera animalesca, come se volesse azzannarlo e in un certo senso lo fece con le parole. Ringhiò, lo afferrò per la camicia strappandola e subito gli sputò addosso tutto il veleno che lui le aveva fatto salire dallo stomaco fino a quel momento e che non aveva avuto modo di tirare fuori in alcun modo. Lo sguardo di Kokujo si scurì immediatamente e in pochissimi istanti replicò, non con un'argomentazione più convincente ma con l'ausilio dell'arma di chi non sa più che fare ed è accecato dalla rabbia: la forza.
    STAI ZITTA!
    Gridò, e l'unica cosa più forte del suo grido furibondo fu lo schiocco della sua mano contro la delicata guancia di Seeu che si arrossì di colpo, costringendola a girarsi per l'impatto. Aveva scattato, non era riuscito a trattenersi. Quel biondino da latte alle ginocchia si era già conquistato la sua più totale fiducia in quanto? Non era passato neanche un mese da tutto il casino, lui invece non aveva ottenuto niente da lei se non il suo disprezzo. La sua rabbia era mossa più dall'invidia e dalla gelosia che non dalle prole in sé di Seeu. Respirò affannosamente per pochi secondi, poi il volto si tranquillizzò man mano, e la mano che prima l'aveva colpita con così tanta forza ora si appoggiava sulla parte arrossata, quasi accarezzandola.
    Stai zitta...
    No, non meritava parole dolci o frasi smielate, e sicuramente Kokujo non era il tipo che gliele avrebbe date. La spinse via, allontanandola: la sua camicia era ridotta in uno stato pietoso. La sua camicia nuova! L'unico vestiario che aveva avuto da quando era giunto lì a Roma. La fissò con sommo disappunto, poi scosse il capo e riprendendo una faccia irata se la strappò di dosso con forza, gettandola a terra.
    Guarda che cosa cazzo hai combinato! L'avevo appena ricevuta! Sei davvero una cagna di compagnia adesso, l'unica cosa che ti viene bene è rovinare i vestiti!
    Avevano iniziato, ora sarebbe stata una battaglia serrata all'insulto più pesante. Eppure quello non era il suo meglio, era ancora accecato dalla rabbia ma non era quella una scusa plausibile. Ci stava forse andando piano? Ma si, per dirle un minimo di vantaggio, spiazzarla subito significava liberarsene subito e... non era quello che voleva?
     
    .
  7.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar


    Group
    Member
    Posts
    7,234
    Location
    Dietro di te OwO

    Status
    Anonymous
    Seeu impiegò più tempo a metabolizzare quell'unico schiaffo, di quanto non vi avesse mai messo a metabolizzare un colpo qualsiasi.
    Rimase immobile, portandosi una mano alla guancia.
    Se fosse stata una scena qualsiasi, in cui un uomo picchia una donna in un moto d'ira, allora quegli occhi rossi si sarebbero fatti di un profondo blu fino a riempirsi di lacrime... invece si limitarono a fissarlo negli occhi, attoniti.
    Le ci volle così tanto tempo, per metabolizzare quell'unico schiaffo, che lasciò persino che Kokujo l'allontanasse da sé, ma solo d'un passo.
    Lo sguardo attonito si socchiuse in due pozze rosse, sinché la sua espressione non tornò quella che più le confaceva: furiosa e ardente.
    Non attese neppure che concludesse la sua frase gettando a terra la sua camicia, che si scaraventò su di lui nuovamente, stavolta con un pugno decisamente possente per il suo fisico minuto, che si infranse dritto sulla sua guancia... (Seppur non con tutta la sua forza, visto che per un qualche ''arcano'' motivo, inconsciamente, continuava a trattenersi quando si trattava di lui.)
    Respirava a fatica, il viso arrossato, i piccoli seni chiusi in quella trasparente veste succinta che si muovevano ritmicamente ad ogni respiro, gonfiandosi per poi sgonfiarsi ancora e ancora... Ad eccezione degli occhi rossi e l'espressione irata, era una visione che poteva rievocare ben altro tipo di situazione... Ben altro tipo di ''attività fisica''...
    TU!!! SEI TU QUELLO CHE DOVREBBE STARE ZITTO! GUARDATI! PIAGNUCOLI E STRIDI COME UNA CHECCA ISTERICA! IO SARO' ANCHE UNA CAGNA, MA TU SEI UNA FOTTUTISSIMA PRIMA DONNA DEL CAZZO!
    Certo, se si escludeva la solita finezza che certo le mancava durante le sue sfuriate... E, soprattutto, se si escludeva il fatto che fosse già pronta a scagliare il secondo pugno, un sinistro dopo il destro, che certo non era bene prendere in pieno volto di nuovo... Nemmeno se dato con una forza così dimezzata.
    Odioso, bastardo, stupido, idiota, cane, bastardo, bastardo, bastardo...
    Kokujo avrebbe fatto bene a fermare il secondo pugno, così come quelli che sembravano voler seguire... perché Seeu sembrava non volersi - anzi, non potersi - fermare.
    Persino Oeufcoque non aveva idea di come calmarla..

    Edited by =^Midori_no_Neko^= - 29/8/2013, 01:58
     
    .
  8.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    The unseen BOOB, is the Fappest
    fan_club_latob

    Group
    HF Gdr Master
    Posts
    31,817
    Location
    Plutonia Experiment

    Status
    Anonymous
    Il primo colpo si infranse sulla sua guancia facendogli volgere lo sguardo forzatamente da tutt'altra parte, a causa della botta. Non rimase stupito, si aspettava quella reazione, pertanto si limitò a serrare i denti ed incassare il colpo. Un corpo mosso dall'ira tende tutti i muscoli per cercare di fare più male possibile nella maniera più veloce, ma in realtà se tendi troppo i muscoli per la rabbia il colpo va più piano e colpisce meno forte. Kokujo lo sapeva, ma non lo aveva schivato. Forse sentiva di meritarselo dopotutto, per le parole che le aveva detto. Si stava punendo da solo? Il secondo pugno cozzò sul suo palmo aperto, che poi si strinse con le dita intorno alla sua mano fino a che non le tolse più le forze e smise di spingere. Tornò guardarla solo in quel momento, la sua espressione non sembrava adirata, ma nemmeno contenta. Era come se gli avessero portato via un espressione, come se quel pugno lo avesse liberato della rabbia.
    Vedi di finirla.
    Per un attimo parve volerla rassicurare, la sua espressione neutra avrebbe aiutato, forse Seeu si sarebbe ritrovata realmente spiazzata, e in quel preciso istante, tirando la mano serrata a sé in modo da impedirle di scansarsi, effettuò un calcio direttamente sulla sua testa per scaraventarla violentemente sul letto. Aveva scelto un calcio perché era l'unica cosa che potesse stordirla a dovere e lasciarla qualche secondo sul letto senza capire nulla. Questo le avrebbe tolto la facoltà di impedirgli di seguirla sulle lenzuola e sottrarsi a lui
    Blocca.
    Asserì a gran voce, e si sentì chiaramente la porta della stanza bloccarsi. Chiusura elettronica a comando vocale, questo si che è essere nel futuro. Ma mentre Seeu cercava di riprendersi dalla batosta sulla testa Kokujo fu sopra di lei a gattoni. Aveva deciso di punirla a dovere e ora che l'aveva stesa la sua espressione neutrale e confusa aveva lasciato spazio ad un leggero sorriso.
    Mi hai stufato adesso... non voglio più sentirti parlare.
    E senza aspettare il suo consenso si avvicinò alle sue labbra, iniziando a baciarla, le stava strappando quel bacio con la forza perché sapeva che si sarebbe ribellata, quindi il suo corpo la stava già opprimendo del tutto sul materasso e si preparava a ricevere le dovute testate, morsi e sicuramente qualche altra imprecazione. Perché lo sapeva: anche se la baciava Seeu poteva parlare lo stesso. Lo sapeva perché lui la conosceva fin troppo bene. E sapeva anche che quelo era l'unico vero modo per farla calmare: darle quello che voleva, che era anche ciò che voleva Kokujo, che non era disposto ad ammettere dal preciso istanti in cui era entrata vestita in quel modo scambiandola per un regalo di natale. La voleva, ora.
     
    .
  9.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar


    Group
    Member
    Posts
    7,234
    Location
    Dietro di te OwO

    Status
    Anonymous
    Non ricordava dove, non sapeva neppure se fosse solo uno scherzo del suo cervello confuso, ma vagamente nella sua mente le sembrava di aver letto da qualche parte che la rabbia, delle volte, potesse essere afrodisiaca.
    L'aveva ritenuta una cazzata, una cazzata grande quanto tutte quelle fesserie su come gestire la rabbia (che di certo con lei non stavano funzionando)... Eppure, dopo che Kokujo l'aveva colta durante quell'attimo di confusione, in cui si era limitata a fissarlo immobile, per poi scaraventarla con un calcio sul letto... Quando era rimasta lì, stordita e lui aveva avuto tutto il tempo di ''montarle'' sopra e assalirla strappandole un bacio... Nel momento stesso in cui le labbra avevano toccato le labbra, un brivido le aveva percorso ogni centimetro di carne per poi concentrarsi tutto in un unico punto... E lei inizialmente aveva sgranato gli occhi più per quel motivo che per la bocca contro le sua.
    Era assurdo, impossibile, impensabile... ma più di questo era qualcosa che non doveva assolutamente succedere.
    Brutto maiale! Levati di dosso!
    Prima della testata arrivò il morso... forte, così forte che presto il sapore dolce di Seeu sulle labbra di Kokujo sarebbe stato sostituito da quello del sangue. Poi arrivò la testata, i graffi là dove riusciva a raggiungerlo, gli inutili tentativi di respingerlo con la forza nonostante il suo peso la schiacciasse... Eppure ciò che la faceva davvero incazzare, era che nonostante si stesse ribellando a quel modo, nonostante sentisse di odiarlo con tutta se stessa, il suo primo istinto era stato quello di ricambiare il bacio e attirarlo a sé... Cercare il calore della sua pelle contro la propria.
    Ti odio... Sei solo un bastardo che non fa che rovinarmi la vita! Cosa vuoi da me si può sapere?!
    Parlava a sproposito, sussurrando appena quasi non avesse la forza, ma lo faceva velocemente, con ira, di getto... E tremava per la rabbia ma anche per qualcos'altro. Nonostante ciò si sforzò davvero di farlo desistere, mordendo, graffiando, tentò persino di alzare il ginocchio per un colpo decisamente sleale...
    Perché devi farmi questo... proprio ora che Eloy ... Che io ...
    ... ero riuscita a levarmi dalla testa la tua stupida faccia...
    Più che una lotta contro di lui, era una lotta contro se stessa.
     
    .
  10.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    The unseen BOOB, is the Fappest
    fan_club_latob

    Group
    HF Gdr Master
    Posts
    31,817
    Location
    Plutonia Experiment

    Status
    Anonymous
    Anche se l'aveva morso e poi lo aveva colpito, anche se stava cercando di dimenarsi, anche se sbraitava contro di lui infuriata oltremodo, Seeu non riusciva a staccarselo di dosso. Perché lui non voleva. Perché lei non voleva. Kokujo le teneva le mani ogni volta che tentava di colpirlo, fino a che non riuscì a serrarle i polsi e spingerla di nuovo sul letto e l'unica cosa che rimase era la sua testa. Bloccò anche quella nel momento in cui gli assestò un calcio in mezzo alle gambe: strinse i denti e convertì il dolore in rabbia con cui bloccarla. Si fiondò sulle labbra e la baciò ancora, un bacio sanguinolento e feroce, ma con un retrogusto amaro di consapevolezza che in quel momento lei stava pensando ad Eloy. Si stava preoccupando che Kokujo potesse portarglielo via con un gesto del genere, ma lui sapeva che non era vero. Eloy era uno di quei ragazzi per bene che di fronte ad una dimostrazione del genere avrebbe perdonato la sua ragazza e mandato via la minaccia, quella era la realtà comoda e piacevole in cui si trovava quella dannata gatta randagia denaturata ad animale domestico. Si staccò di nuovo da quel secondo bacio violento, per apostrofarla ancora.
    Cosa? Farti questo? Ti è sempre piaciuto farlo, che c'è non vuoi più nemmeno sfogarti? Oppure pensi davvero che io potrei essere un rivale per quel bel biondino? Non farmi ridere...
    Ridacchiò amaramente, per poi lasciarle i polsi delle mani solo dopo che si fosse liberata. La sua morsa si allentò, non era più violenta e irruenta, e mentre le abbandonava i polsi le mani si adagiarono lentamente sul suo "vestito" che non copriva poi così tanto. Iniziò ad avvicinarsi alle spalline, sciogliendole dalla loro posizione stabile e facendole scivolare sulle braccia, fino a che con uno strattone deciso non le scoprì il petto, mettendo in evidenza il suo seno minuto e grazioso, così morbido alla vista come al tatto. Lo desiderò, lo desiderò ardentemente. E il solo pensiero che potesse essere di Eloy lo consumava dall'invidia. Era come una iena, che si cibava della gustosa pietanza prima che il leone con cui non poteva competere gli portasse via tutto. E come una iena si avventò, baciandole il collo, mordendolo, continuando a risalire fino all'orecchio, la guancia, a volte i baci erano così intensi da sembrare morsi. Era affamato di lei.
     
    .
  11.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar


    Group
    Member
    Posts
    7,234
    Location
    Dietro di te OwO

    Status
    Anonymous
    Era riuscita a colpirlo, era riuscita a fargli male, ma nonostante questo non aveva intenzione di cedere. Non la lasciava, non desisteva... Sembrava quasi che anzi avesse usato il suo stesso impeto per riversarglielo contro.
    Seeu strinse i denti guardandolo con ira, senza smettere un solo attimo di contrapporre la sua forza a quella del ragazzo, tendendo fino all'ultimo di levarselo di dosso...
    Poi arrivò il sapore del sangue, arrivò quel baciò che la stordì, facendola quasi perdere... Per poi lasciarle solo rabbia.
    Raccolse le parole che seguirono come fossero armi, che non esitò a rilanciargli contro.
    Hai ragione, non potresti. Non potresti perché Eloy è un uomo... Un uomo mille volte migliore di quanto non sia tu.
    Lo disse con disprezzo e rabbia, e sebbene potesse sembrare l'ingenuo specchio riflesso di una bambina infantile si sentiva fin troppo bene che lo pensasse davvero.
    E lo pensava. Eloy era un uomo fantastico. Un uomo che non meritava il trattamento che lei le aveva riservato. Il fatto che si fosse approfittata di lui per il suo bisogno disperato di aggrapparsi a qualcuno... Di sentirsi amata anche solo per un istante... Eppure, nonostante gli avesse fatto questo, nonostante tutto, lui l'aveva accettata. Aveva continuato a farla sentire divinamente, impedendole di affogare nel senso di colpa. Era così che voleva ripagarlo? Anche se non stavano insieme... Anche se non c'era niente di ufficiale ... Anche se lei non sapeva assolutamente niente di questioni che riguardavano l'amore... Sapeva dannatamente bene che non lo voleva affatto. E allora perché non riusciva a respingerlo? Perché non lo scaraventava via?
    Ci provò, ci provò con tutta se stessa... Ma le sue labbra la facevano sentire debole, le sue mani la tenevano troppo stretta... E anche quando quest'ultime l'abbandonarono, la sua forza non fu niente contrapposta ai suoi baci.
    Come al solito, il suo corpo si incendiò sin troppo facilmente, rispondendo perfettamente ad ogni sollecitazione.
    Come un serpente che si muove al suono del flauto, la sua pelle si solcò di brividi e i punti in cui la sfiorò divennero caldi, arrossandosi.
    Non importava che fosse arrabbiata, o che i suoi occhi ardessero d'odio per lui... Quelle dannate sensazioni erano incontrollabili. Capaci d'impadronirsi di lei in un soffio.
    Anche quello era bisogno di calore? Bisogno di sentirsi amata? Da lui non avrebbe certo ottenuto amore... Da lui poteva solo ottenere dolore... Lei lo sapeva, ma il suo corpo a quanto pareva no.
    E allora, se il suo corpo non poteva sottrarsi a lui... Se quel qualcosa, qualunque cosa fosse, la teneva ancorata lì... perlomeno quella parte di lei ancora in sé avrebbe fatto in modo di restituire pan per focaccia.
    D'accordo. Facciamoci male ancora... Facciamoci male un'ultima volta... Ma stavolta sarai tu quello che dopo dovrà leccarsi le ferite.
    Non lo disse, non poteva dirlo, non poteva confessare quanto fosse stata male per via del loro ultimo incontro... Ma certo glielo avrebbe mostrato.
    Quelli come te, invece, vanno bene solo per sfogarsi...
    Lo sussurrò, e la voce metallica prese un tono quasi sensuale ma beffardo, mentre concludeva la frase iniziata poco prima.
    Era sempre stato lei quella in balia, era sempre stato lui a ferirla per primo... Stavolta gli avrebbe fatto vedere... Ti farò vedere quanto ancora posso essere selvatica.
    Alla frase seguì la bella ma tagliente manicure di Seeu infilata sul suo fianco, e lungo la sua nuca. La mano che dopo averlo graffiato gli tirò i capelli senza il minimo tatto, costringendolo a guardarla.
    I suoi occhi erano ancora rossi, il suo sguardo era ancora colmo d'odio, eppure la sua espressione era neutra, come se non avesse la forza di cedere a una qualunque espressione.
    Alzò il capo per leccare via il sangue dalle sue labbra, poi scese al collo e lo morse, non certo di quei morsetti eccitanti, no, voleva fargli male.
    E proprio come una gatta fece scivolare le mani sul suo petto insieme alle unghie, che si lasciarono dietro striature rosa che ben presto si riempirono di piccole goccioline scarlatte.
    Respirava a fatica, tremava, non sapeva neppure lei se per rabbia o eccitazione.... Ma sapeva che quel fuoco che si era accesso dentro di lei, di qualunque natura fosse, poteva spegnerlo solo lui.
     
    .
  12.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    The unseen BOOB, is the Fappest
    fan_club_latob

    Group
    HF Gdr Master
    Posts
    31,817
    Location
    Plutonia Experiment

    Status
    Anonymous
    Non gli serviva di certo una conferma per qualcosa che aveva già detto lui, ribadire l'ovvio sembrava così insensato che per un attimo si sentì in imbarazzo nel sentirla parlare in quel modo. La sua considerazione era meno di zero, voleva solo farlo arrabbiare e ci stava riuscendo anche piuttosto bene. Decise di difendersi, l'aveva preso per un cuscino, e come un gatto che gioca con le cose soffici lo morse, lo infilzò, lo lacerò in continuazione fino a che Kokujo non poté resistere oltremodo e dopo averla strappata a forza dal suo collo e averle sbattuto la testa sul cuscino, le assestò un altro schiaffo sulla guancia, stavolta al contrario, per farle capire che non aveva la minima intenzione di stare ai suoi giochi. Entrambi erano in quella situazione per una rabbia incontenibile, per una malsana voglia di umiliare l'altro la cui unica colpa è quella di non saper accettare i suoi stessi sentimenti. Valeva per l'uno, e per l'altra, ma non se ne rendevano conto.
    Ti ho detto si stare zitta maledetta!
    Non voleva sentirla parlare, ogni cosa che gli diceva lo faceva arrabbiare ancora di più, e più la schiaffeggiava, cosa che fece ancora dopo averle gridato ma stavolta col palmo della mano, più stava male, perché non era quello che voleva fare. Non era quello che le stava gridando quello che pensava realmente, voleva essere migliore di Eloy per lei, ma non lo era, non lo sarebbe mai stato, sapeva che Seeu ne era cosciente e questo non faceva che farlo arrabbiare ancora di più. I suoi denti erano così serrati che quasi iniziarono a stridere, poi in un impeto di rabbia prese il vestito che fino ad un momento prima aveva solamente scostato e lo strappò in due, letteralmente su entrambi i lati in verticale, lasciando che un sorriso si dipingesse sul suo stesso volto.
    Ecco il tuo bel vestito per il tuo bel principe sul cavallo bianco e l'armatura splendente. Ti vorrà ancora senza questo vestito?
    Le afferrò i seni, quasi con rabbia più che lussuria, e come per prenderla in giro le leccò il capezzolo destro, senza smettere di fissarla negli occhi.
    E ti vorrà ancora dopo che ti avrò assaggiata io? L'ho già fatto, e lo farò ancora, lo farò ogni volta che ne avrò voglia, ogni volta che la tua faccia mi urterà e mi darà fastidio!
    Un ulteriore scatto di rabbia lo portò a mordere quel capezzolo che in un primo momento aveva leccato, non così forte da lacerarglielo ma abbastanza violentemente da lasciarle il segno.
     
    .
  13.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar


    Group
    Member
    Posts
    7,234
    Location
    Dietro di te OwO

    Status
    Anonymous
    Sembrava una scena già vista. Sembravano battute già sentite. Eppure, nonostante il sapore del suo sangue in bocca, nonostante la sensazione pungente della guancia che veniva colpita ancora, e ancora, nonostante tutto ciò avrebbe benissimo potuto risvegliare traumi passati in lei... ciò che sentiva era solo rabbia. Rabbia e odio, odio e rabbia, erano i due ballerini che danzavano nella sua testa, volteggiando continuamente.
    Lasciò che la schiaffeggiasse quasi fosse tornata la bambola di carne che in situazioni del genere era sempre stata, lasciò che le strappasse i vestiti, che la mordesse... Ma quello non era il passato e Kokujo non era un tizio x, che aveva appena pagato per farlo. Era l'uomo per cui, nonostante l'assurda situazione, nonostante le parole d'odio e la rabbia, il suo sesso si stava bagnando. Era l'uomo per cui il suo cuore stava battendo all'impazzata... ed era anche l'uomo che aveva tanta voglia di massacrare di botte.
    Il sottile filo del controllo stava per recidersi sotto quei colpi.
    Seeu... Ma lei lo sapeva già, sapeva che Oeufcoque non avrebbe lasciato che lui continuasse a trattarla così, così come sapeva che Oeufocoque non avrebbe lasciato che lei perdesse il controllo... Nemmeno lei voleva perderlo.
    Non sono... il tuo fottutissimo.... GIOCATTOLO!
    La voce metallica in crescendo, che si sarebbe conclusa con 5 artigli infilati nel braccio sano del ragazzo - quello che poteva ricevere il suo mercurio e rimanere bloccato per giorni. L'altra mano, corazzata come quella che continuava a stringergli il bicipite e spingere, sarebbe invece saettata a stringersi intorno al suo collo, con due canne puntate proprio sotto il suo mento.
    Il viso di Seeu e il sorriso isterico che sarebbero seguiti non promettevano niente di buono.
    Levati di dosso. lo disse mentre i suoi artigli si stringevano pericolosamente, e le canne premevano verso l'alto, in un gesto più che eloquente.
    Faresti dannatamente meglio ad ascoltarmi, perché io non sono come te: le mie mani non tremeranno.
    In quel momento lo pensava davvero. Lo diceva il suo sguardo, lo diceva la voce metallica che per una volta era davvero affilata, tagliente, e non nascondeva assolutamente nulla.
    Stava perdendo il controllo, era furiosa, tanto che Oeufcoque era stato costretto a intervenire.
    A meno che Kokujo non avesse scelto la via più pericolosa, reagendo, si sarebbe ritrovato con Seeu che spingeva a coricarsi sulla schiena, spingendolo contro il materasso, e lei che sempre con gli artigli infilati nel suo braccio, e sempre con la mano che le minacciava e stringeva il collo, avrebbe seguito la rotazione sistemandosi sopra di lui.
    La sottoveste strappata mostrava i seni turgidi e arrossati, ma quel rossore non era niente in confronto alla sua guancia, né tanto meno al rivolo di sangue che era colato lievemente da un lato delle sue labbra, gonfie per gli assalti precedenti.
    Voglio abbastanza Mercurio da tenerlo a terra per una settimana, Oeufcoque. Era così fuori di sé che stava addirittura borbottando a voce alta, quasi ringhiando in realtà, mentre continuava a stringere la presa.
    Seeu non... non me lo permetti...
    Cosa significa che non te lo permetto? FALLO!
    Non è quello che vuoi davvero... Non riesco a iniettarlo! Non riesco a iniettare nemmeno una goccia... Qualcosa nel tuo cervello mi sta bloccando!
    Dal punto di vista di Kokujo poteva essere tutto assurdo: Lei che con ferma convinzione lo minacciava di morte, lei che lo teneva ancorato al letto attendendo di metterlo K.O. per fuggire, parlando da sola mentre lo fissava in faccia con rabbia straboccante... I suoi artigli dentro al braccio, la sua mano al collo... Il freddo del metallo della sua voce nelle orecchie, e quello del suo potere sulla pelle... E poi tutto cambiare, di botto: lei, la sua espressione, il suo sguardo, il colore dei suoi occhi... Le sue lacrime.
    Dannazione...
    Dal suo punto di vista poteva essere tutto assurdo, incomprensibile... Forse gli avrebbe dato persino l'idea di trovarsi davanti a una pazza...
    Ma lei piangeva proprio perché non era pazza, perché sapeva dannatamente bene perché il mercurio non era uscito, sapeva dannatamente bene perché era ancora lì, e sapeva dannatamente bene anche perché, nell'istante in cui le sue lacrime avrebbero iniziato a scorrere, lei si sarebbe abbassata con impeto su di lui a cercare le sue labbra... e prenderle.
    Piangeva perché era davvero una stupida. Una maledetta cagna, proprio come le aveva detto lui.
    Piangeva perché nonostante avesse in mente la faccia di Eloy, nonostante provasse per lui un affetto che sentiva potesse crescere a dismisura, nonostante davvero pensasse che l'uomo sotto di lei fosse il peggiore stronzo dell'universo... Non riusciva a odiarlo fino a in fondo, né a dimenticarlo, né a scacciarlo e il suo dannatissimo corpo continuava a desiderarlo.
    Ed era talmente fuori di sé che non riusciva a far altro che cedere, era talmente stanca che non era riuscita a fuggire...
    E proprio come la rabbia per se stessa cresceva, la sua lingua non avrebbe dato tregua all'uomo sotto di lei, la mano sul suo collo sarebbe tornata normale e quella sul suo braccio sarebbe invece andata subito a lacerare i suoi pantaloni.
    Non gli avrebbe dato un secondo di tregua, né per pensare, né per parlare ancora... ma soprattutto non lo avrebbe dato a sé stessa.
    Non c'era preliminare, non c'era calma, e forse tutto quell'impeto non era neppure passione... Ma di certo Kokujo si sarebbe accorto che Seeu non l'aveva mai baciato con tanta intensità.. Come se in quel momento avesse voluto riversagli dentro tutto... Tutto ciò che provava.. e tutto ciò che non voleva assolutamente accettare.
    Insieme al bacio, anche il suo corpo avrebbe seguito il suo impeto. Il suo sesso, ancora coperto dai sottili slip, avrebbe coperto quello nudo di lui accarezzandolo, ancora e ancora, mentre la mano che l'aveva ''aiutato'' a spogliarsi, tornata normale, sarebbe andata a coprirgli le labbra con due dita quando lei, col fiato corto, le avrebbe abbandonate per mordergli l'orecchio, ansimarci dentro, leccarlo e in fine scivolare con la lingua lungo il collo.
    Solamente due dita e una lieve pressione, quasi volesse inconsciamente scongiurarlo di non parlare... ma sarebbero bastate a fargli chiudere quella boccaccia?
     
    .
  14.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    The unseen BOOB, is the Fappest
    fan_club_latob

    Group
    HF Gdr Master
    Posts
    31,817
    Location
    Plutonia Experiment

    Status
    Anonymous
    Non fu il rumore metallico che fuoriuscì dal suo collo, né le dita che con forza serravano le sue stesse mani dalla rabbia. Erano i suoi occhi, colmi d'odio come non mai, a paralizzarlo completamente, e nuovamente provò quella sensazione di paura, di impotenza, che poche altre volte aveva provato, proprio come quando gli strapparono via il suo braccio e lo ributtarono nelle fogne di Kurayami, abbandonandolo al suo destino. Per la prima volta Seeu gli aveva fatto paura, così tanta che quando il suo braccio destro venne perforato non sentì nemmeno dolore, ma solo un crescendo di terrore, come se il suo fiato lentamente si stesse bloccando, congelando, come i suoi polmoni e il resto del corpo. Non le aveva mai permesso di bloccarlo completamente ma sapeva cosa poteva fare il suo potere: in quella situazione lui poteva morire così come poteva vegetare per giorni, Seeu lo aveva in pugno e lo avrebbe fatto fuori, sicuro come l'oro. Quando poi si portò su di lui, vincitrice e predatrice affamata, lo sguardo sbiancato di Kokujo raggiunse il culmine della paura deformandosi in un espressione strana, quasi rattristata, ma soddisfatta. Era lei che lo avrebbe ucciso? Allora in fondo la paura poteva farsi da parte, perché gli stava bene. Morire divorato dalle bestie della Umbrella, crepare sotto i colpi di un tizio che non aveva nemmeno idea di che arma stava utilizzando, morire tradito dai suoi compagni e dal suo governo, quelle erano morti che poteva temere. Ma ucciso da lei... era quasi una ricompensa, un ultimo desiderio che poteva accettare con rassegnata spensieratezza. Gli stava bene, quindi chiuse l'occhio e si abbandonò al suo destino. Ma non sopraggiunse né il dolore, né la morte senza di esso, né tanto meno la liberazione da ogni sofferenza promessa. Seeu non riusciva a fare nulla, nemmeno a tirare fuori gli artigli dal braccio, era come bloccata. La vendetta voleva ucciderlo, ma non Seeu, Seeu lo desiderava. Un sorriso a metà tra lo stupito e il soddisfatto si dipinse sul volto di Kokujo, e sollevando l'altro braccio le diede un altro schiaffo sulla guancia sinistra, ma stavolta non era violento, né furente, nè tanto meno pieno di forza, era come una sorta di pacca affettuosa, come se volesse semplicemente farla svegliare.
    Lasciami, stupida...
    Il braccio in poco tempo si liberò e lei finì in lacrime, la mano dopo il piccolo schiaffo non scese ma rimase lì, ad accarezzarle la guancia, fino a che non scese su di lui e lo baciò appassionatamente. Il ragazzo portò la mano dietro la sua nuca e accompagnò il bacio con ardore, anche lui non si risparmiò a ricambiare tutta la passione che ci stava mettendo Seeu. Poi si aggiunse anche il braccio ferito che la cinse intorno alla schiena, finché il bacio non terminò.
    Non hai preso una vena, né un muscolo, né un osso... sei una fallita...
    Commentò quasi scherzosamente, anche se il tono era il suo classico strafottente, ma sapeva benissimo che lei lo aveva fatto di proposito, ed era stata bravissima. Ma non poteva ammetterlo, non ora, oramai le parole avevano perso senso e stava tornando a dominare la carne. In poco tempo i vestiti inferiori di Kokujo fecero la fine della camicia e Seeu era già su di lui, a stimolare la sua intimità già eccitata, eccitata da un bel pezzo, già dai primi colpi che si erano scambiati, o forse anche prima, lo aveva scordato, ma sapeva che era tutta colpa di Seeu e ora la desiderava. Mentre le si muoveva lascivamente sulla sua asta eretta, Kokujo fece scivolare le mani sul suo ventre, fino a risalire sul petto dove avrebbe trovato i seni turgidi e pronti per essere stimolati. Li strinse e li stuzzicò alle punte con gli indici, mentre Seeu lo baciava, lo mordeva e lo amava sulla testa, e lui ricambiava con fugaci leccate e baci sul collo. Mentre la sinistra continuava il suo lavoro, la mano destra scese di nuovo sul suo fianco, afferrando un'estremità del fiocco che teneva stretti i suoi slip, tirandolo e liberando finalmente la sua intimità che finì per strusciarsi sul suo sesso di carne eccitato e voglioso. Si muovevano all'unisono, stimolandosi a vicenda, mentre gli umori della ragazza lo stavano già lubrificando a dovere.
    Stavolta sei tu ad avermi preso...
    Ammise, senza aggiungere altro, e lasciando a lei il resto.
     
    .
  15.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar


    Group
    Member
    Posts
    7,234
    Location
    Dietro di te OwO

    Status
    Anonymous
    Ovviamente le dita non erano bastate. Ovviamente quella boccaccia doveva continuare ad aprirsi per darsi aria da sola. E, ovviamente, da essa dovevano uscire solo parole che le ricordavano quanto fosse impotente quando si trattava di lui.
    Forse scherzava, forse no... in ogni caso si guadagnò un morso sanguinolento sul collo, prima che Seeu si alzasse posando le mani sul suo petto, per muoversi più comodamente sopra di lui.
    Non disse altro, non aveva senso farlo. Le lacrime avevano smesso di scendere, e la sua espressione era tornata a essere neutra, arricchita solo dalle guance arrossate e le labbra schiuse per i sospiri di piacere.
    Voleva solo cedere, cedere a quel richiamo che non la lasciava in pace, e a quel corpo che l'aveva tormentata persino negli incubi.
    Lo fissò negli occhi, mentre sospirava sonoramente per il piacere che le procurava il solo contatto del suo sesso fradicio con quello di lui.
    Si concesse giusto un sorriso appena accennato, quando disse che per una volta era lei ad averlo preso.
    E' vero... Sei mio.
    Era estremamente caldo, ed eccitante... E lei non poteva negare ne volesse ancora.
    Gli carezzò il petto, il collo, lo graffiò ancora... mentre il suo clitoride e le piccole labbra percorrevano l'asta turgida più e più volte, quasi volesse trarre piacere solo da quell'unico contatto, e torturare Kokujo allo stesso tempo... E forse lo fece per dispetto inconscio, ma più di una volta si limitò ad accogliere dentro di sé il glande, per poi abbandonarlo 1, 2, 3 volte...
    Non resistette per molto. Ben presto venne l'ultimo lussurioso massaggio che si concluse con lei che, affamata e impaziente, lo prese finalmente dentro di sé.
    Volle tutto e subito, tanto che lo inghiottì interamente dal primo affondo, lasciandosi sfuggire un sospiro prolungato che sembrò quasi di sollievo. Come se l'avesse aspettato per tanto tempo, e ora fosse finalmente tornato a casa...
    Come lei non era affatto sincera con i propri sentimenti, il suo corpo lo era di certo con le sue sensazioni. E proprio il suo corpo la spinse immediatamente a muoversi freneticamente, come se non potesse aspettare oltre.
    I piccoli seni sobbalzarono dando il via a una danza ipnotica, e le pareti del suo sesso si strinsero intorno alla carne di Kokujo come non volessero lasciarla più andare.
    E la sinfonia che solo loro due erano capaci di dirigere iniziò... ancora.
     
    .
21 replies since 9/8/2013, 14:15   314 views
  Share  
.
Top