Una serata sfortunata

x Neko

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    Quella carne aveva una consistenza meravigliosa, non riusciva proprio a farne a meno, continuava a morderla, baciarla e leccarla avidamente, fino a che Mistral non prese l'iniziativa e con una spinta energetica allontanò leggermente Catherine che balzò fuori dal letto ma riuscì a tenersi in equilibrio. In un primo momento rimase perplessa, poi la vide girarsi e provocarla con le manette appena distrutte tra le dita, e il sorriso della professoressa si riaccese, sistemandosi gli occhiali un istante prima di fiondarsi di nuovo sul letto. Si insinuò lentamente su di lei, piazzandosi in mezzo alle sue gambe ed entrando sul letto con il volto in prossimità del suo ventre, così mentre proseguiva sul suo corpo si ritrovò con il volto tra i suoi seni, baciandoli entrambi lentamente, prima uno e poi l'altro con dei baci colmi di perversione e saliva. Sembrava intenzionata a risalire fino alle sue labbra e gliele fece desiderare, avvicinandosi dapprima per un bacio, poi serrò di colpo la bocca facendo schioccare i suoi denti a pochi centimetri dalle labbra di Mistral, come se volesse morderle, per poi riscendere rapidamente sul suo corpo, baciandola dalla pancia in giù fino a che non raggiunse il suo agognato banchetto: l'intimità di Mistral era già umida a dovere, la desiderava non c'era dubbi e Catheirne voleva soddisfarla. Ma con molta calma, non c'era nessuna fretta.
    Hai il corpo di una Dea Mistral, mi stai eccitando da impazzire...
    Delicatamente portò l'indice e il medio della mano destra di fronte alla sua intimità, allargandola e così facendo liberò altre gocce di umori che iniziarono a colare lentamente, fino a che non incontrarono la lingua di Catherine che li ingoiò rapidamente, senza lasciare loro ulteriore spazio. Le dita continuarono ad allargare quella calda intimità colma di umori, mentre con l'altra mano stuzzicava prima il clitoride con movimento circolari, poi solcava la sua fessura, fino a penetrarla col medio cercando di raggiungere la parte più profonda di quella carne iniziando a stimolarla. A quel punto sarebbe tornata finalmente in gioco la sua lingua, ma solamente per assaggiare la carne e il clitoride fuori da quell'intimità, prima di entrare con essa avrebbe fatto assaggiare a Mistral altre due dita dentro di sé, solamente dopo le avrebbe estratte, assaggiandole avidamente, e con quel sapore ben impresso nella mente sarebbe entrata dentro di lei per poterne bere col suo lascivo muscolo quanta più ne poteva, tenendo i suoi fianchi con entrambe le mani come se stringesse una coppa contenente un nettare prezioso e squisito.
     
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    Mistral alla fine non fece niente, la vide avvicinarsi e nel fissarla intensamente negli occhi pensò che fosse semplicemente troppo bella e troppo eccitante per muovere un solo muscolo. Rimase incatenata a quello sguardo e ai gesti che lo accompagnarono, incantata dalle attenzioni ai suoi seni prosperosi, dal suo farle desiderare un bacio per poi sottrarsi, (cosa che la fece ridacchiare divertita) e dalle effusioni che seguirono facendosi via via più perverse.
    Non poté sottrarsi, perché semplicemente non voleva farlo. Voleva viversi quel momento appieno e forse era persino disposta a lasciarsi andare del tutto, perché sentiva che con una donna come Catherine avrebbe potuto farlo. Quindi semplicemente lasciò che il suo respiro si facesse sempre più pesante, che la testa ricadesse sul letto rovesciata, che i denti bianchissimi si serrassero sul labbro inferiore pieno come a volersi sfogare su qualcosa, mentre dalla bocca dischiusa fuoriusciva un sensuale e prolungato mugolio soffocato e le sue mani andavano a carezzare l'una la guancia morbida di Cat, l'altra i suoi capelli corvini.
    Mmmmmmmh... Oh, chéri... la vera Dea qui sei tu, credimi. Perché... non ti volti... e lasci che possa ricambiare anch'io? AH!
    Dovette fermarsi nel sentire la sua intimità violata da quella lingua vogliosa che sembrava non voler lasciare neppure una singola goccia della sua eccitazione. Era davvero meraviglioso.
    Così... non sei... molto corretta! Ahh..ahah...
    Ridere mentre provava piacere... era una cosa del tutto nuova per lei ma stranamente il disagio che aveva provato in un primo momento sembrava essersi velocemente volatilizzato. Si sentiva anzi molto bene, estremamente languida e desiderosa di toccare e saggiare a sua volta lo splendido corpo che aveva davanti finché non si fosse sentita sazia. E voleva anche quel bacio che l'era stato negato...
    Vieni qui... voglio assaggiarti.
    La sua voce veniva a tratti spezzata dal piacere ma risuonò comunque decisa quanto il suo sguardo, che si abbassò alla ricerca dei suoi occhi, intenso e voglioso come mai prima di quel momento.
     
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    Mistral sembrava apprezzare non poco le abilità sviluppate dalla bocca di Catherine, doveva ammettere di essere diventata piuttosto brava ma non pensava di poter donare tanto piacere anche a una donna. La sua compagnia di disavventure voleva ricambiare, ma prima di tutto Catherine doveva assaggiarla a dovere e finché non la sentì desiderare realmente di darsi piacere a vicenda non si fermò, continuando a leccarla, assaggiarla e alla fine anche mordendo la coscia di fianco alla sua intimità, per farle capire che non voleva fermarsi. Si sollevò non appena incrociò il suo sguardo e i loro occhi si unirono ancora, Catherine la sovrastò, con i corpi uniti e i seni schiacciati tra di loro le due meravigliose donne erano già pronte per un nuovo bacio.
    Vuoi sentire che sapore hai?
    Ghignò lussuriosa, per poi concedersi un dolce e voglioso bacio, neanche troppo prolungato, sembrava giusto un momento di pausa prima di continuare i loro perversi giochi. Quando le lingue furono reciprocamente assuefatte tra di loro, Catherine si staccò dalle labbra della sua amante, sfoggiando di nuovo un sorrisetto divertito. Poi si allontanò leggermente, voltandosi lentamente fino a circondare il ventre di Mistral con le ginocchia, abbassando i propri fianchi fino a che non raggiunsero il volto della donna sotto di lei, mostrando anche la sua intimità chiaramente e senza vergogna alcuna. Oramai si era sciolta. Lei invece si abbassò di nuovo tra le gambe della sua amica, stavolta al contrario rispetto a prima, in questo modo potevano stimolarsi a vicenda ed era quello che Catherine sperava, perché Mistral aveva accumulato tanto di quel desiderio che sicuramente poteva darle tutte le emozioni di cui quella sera avrebbe avuto bisogno...
     
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    Mistral sorrise...
    Perché no? Fammi sentire...
    ... per poi ricambiare quel bacio con passione, sospirando contro le labbra di Cat e carezzando il suo viso circondandolo con le mani, prendendoci immediatamente gusto, tanto che quando la donna si staccò facendolo durare un tempo che per lei fu sin troppo breve, quasi la tirò di nuovo a sé desiderosa di baciarla ancora... almeno finché non capì che avrebbe accontentato la sua richiesta. Solo allora la lasciò andare.
    Nel vedere il suo corpo da un'angolazione così perfetta il suo sorriso si allargò, mentre le sue mani andavano a posarsi sui fianchi di Catherine, stringendoli con voglia e impazienza malcelata.
    Non aveva mai fatto niente di simile ma ciò non significava non l'avesse desiderato e immaginato più volte... e infatti quando dopo un ''Sei meravigliosa...'' sussurrato con passione, le sue labbra si fiondarono a bearsi della morbidezza di quella carne, quasi non si percepì il tocco della sua inesperienza. La sua bocca era troppo vogliosa, desiderosa di assaggiare ogni parte di Catherine e lavar via tutto il sudiciume con cui quei bastardi l'avevano deturpata. Per questo leccò via persino le goccioline di sangue che avevano schizzato su una sua coscia, così come parte del seme che era rimasto dentro di lei.
    Forse avrebbero dovuto fare un bagno... ma in quel momento la realtà era che persino lei era troppo eccitata per pensare a cose come l'igiene o il disgusto per quei bastardi. Stava assaggiando il corpo di Cat e anche con ''condimenti'' indesiderati le piaceva un mondo, tanto che non tralasciò un solo centimetro di morbida carne: passando per il clitoride, salendo sino alle piccole labbra, deviando per quelle grandi solo per stuzzicarla dandovi persino un leggerissimo morso per sentirla sussultare e fremere, fino a tornare da dove era partita e immergersi finalmente dentro di lei, dissetandosi direttamente alla fonte senza aspettare oltre. Perché semplicemente non avrebbe potuto.
    In seguito salì persino nello stretto pertugio più in alto, là dove quei maledetti l'avevano violata procurandole dolore, lambendo la pelle sensibile e forse ferita e assaggiando perversamente anche quell'anfratto così stretto.
    Via via stava perdendo ogni freno e più si rilassava più il suo corpo provava piacere strappandole sensuali sospiri e mugolii. D'altra parte, più si gustava il suo sapore e il suo respiro affannato, più ne voleva ancora, tanto che finì col non bastarle, cosa che le fece portare il pollice a penetrare dentro di lei, concentrandosi sulla parete anteriore della sua vagina, in modo da stimolarle il clitoride anche dall'interno, mentre la lingua tornava a stimolare lo stesso dall'esterno e l'indice al contempo si inumidiva dei suoi umori per penetrare delicatamente tra le sue natiche. Non voleva tralasciare niente.

    Edited by = Midori.no.Neko = - 28/1/2014, 12:49
     
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    Il suo odore, l'odore di quel sesso così umido, sporco e perverso, la stava letteralmente facendo impazzire. Mentre Mistral sfoggiava le sue abilità con le dita, la lingua e i denti Catherine non riusciva a concentrarsi saggiamente. Dava languide leccate all'intimità principale e posteriore della sua amante ma ogni morso, ogni leccata di Mistral ogni tocco delle sue dita, la facevano sussultare, impazzire, gridava di piacere facendo rimbombare la sua voce sulla pelle dell'amante sotto di lei muovendo il bacino come se volesse invitarla a darle di più, ancora e ancora. Sapeva che continuando in quel modo avrebbe ceduto e non le sarebbe sembrato carino godere unicamente lei lasciando Mistral a mani vuote. O meglio: a buchi vuoti. Afferrò le cosce della ragazza e la costrinse a sollevarle in modo che i suoi orifizi furono più evidenti, in quel modo anche lei poteva tirarsi più indietro per rendere più comodo il lavoro di Mistral. Ora le sue intimità erano estremamente più vicine e Catherine volle dedicarsi ad una stimolazione unica per farle provare qualcosa di diverso. Raccolse i pochi umori di cui aveva bisogno dall'intimità, per poi fiondarsi con la lingua verso lo stretto buchino di mistral, delimitandone prima la circonferenza per poi lubrificarla mischiando gli umori della donna e la propria saliva. La penetrò con la lingua lentamente, e quando fu dentro iniziò a muoversi in maniera circolare così da dilatare e inumidire quel buchino come meglio poteva. Quella carne aveva un sapore fantastico, era così erotico ed eccitante che le sue gambe iniziarono a tremare, e i suoi capezzoli si fecero duri come il marmo. Era al limite già, per questo mentre ancora era con la lingua dentro di lei un potente gemito fece vibrare la gola e anche la lingua, poi un'abbondante fiotto di umori bollenti venne schizzato via dalla propria intimità verso il volto di Mistral. Non una volta, e non poco abbondante, un orgasmo davvero prorompente, certamente non l'ultimo della serata ma tanto per capire quanto Catherine stesse godendo eccola che ricopriva il volto di Mistral con umori incontenibili.
    Sto godendo... tantissimo...
    Le ultime parole che si concesse, prima di tornare nel suo culetto a divorare ogni istante di quella lussuria.
     
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    Si ritrovò a sorridere soddisfatta contro quella carne ormai fradicia a ogni sussulto o pulsazione nel corpo di Catherine. Alla sua amante stava piacendo un sacco e Mistral godeva già solo per quel fatto, sospirando e gemendo mentre anche le sue intimità ricevevano il medesimo trattamento che stava donando a sua volta. Eppure ciò da cui traeva maggiore godimento era sentirla gemere, godere, farsi calda e accogliente soltanto per lei... e quando infine la sentì esplodere, donandole tutti quegli umori che andarono a bagnarle il viso, gemette forte per l'eccitazione, stringendole inconsciamente le natiche con voglia.
    Anch'io... da impazzire...
    Sebbene non fosse venuta non significava certo non le piacesse infatti, anzi...
    Però non mi basta... voglio di più...
    E per la prima volta da quando aveva acquisito i suoi poteri le venne in mente di utilizzarli in modo del tutto perverso, non certo per uccidere ma anzi, per dare ancora più piacere alla sua compagna di giochi.
    Qualche calcolo fatto mentalmente ed elaborato prontamente dal watcher ed ecco che il suo corpo mutò in pochi istanti, facendo sì che davanti al viso di Catherine (e a seconda della sua posizione, forse persino direttamente dentro la sua bocca) si formasse al posto del clitoride di Mistral un membro maschile dalle invidiabili dimensioni, già eretto e pulsante con spesse vene che ne percorrevano l'asta turgida.
    Ti lasceresti... prendere? sussurrò alla fine, eccitata, continuando dispettosa a muovere le dita dentro di lei, in modo estremamente lento, atto solamente a farsi desiderare.
     
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    Ancora le tremavano le gambe per il piacere, Mistral era eccitata ma non ancora soddisfatta, e questo era un bene perché anche Catherine aveva ancora molto da dare... e ricevere. Stava già tornando a leccare l'intimità della sua amante, con colpi decisi della sua abile lingua, quando improvvisamente una grossa asta di carne comparve direttamente nella sua gola, violandola senza preavviso e facendola quasi strozzare. Ma oltre ad un leggero conato, Catherine non si concesse altri errori, anzi Mistral avrebbe potuto vedere l'intimità della sua compagna di giochi bagnarsi vistosamente ora che la sua gola veniva riempita da tanta magnificenza. Catherine chiuse gli occhi lasciandosi andare un lungo gemito, la sua gola stava godendo come non mai e completò l'opera di Mistral accogliendo dentro di sé tutta quella prorompente asta succhiandola avidamente e leccandone la base. Poi lentamente iniziò ad uscire, afferrando quell'erezione con la mano destra ed iniziando a masturbarla prima ancora che uscisse del tutto da lei. Quando finalmente si staccò da quella carne tirò un lungo respiro di sollievo, che sembrò di più un gemito mascherato a dirla tutta.
    Questo cazzo... è magnifico...
    Quando l'eccitazione le penetrava il cervello Catherine finiva per diventare un pò volgare, ma se lo concedeva solo con chi aveva raggiunto un certo grado di intimità e sapeva che a Mistral non sarebbe dispiaciuto. Così, decisa a fare del suo meglio, la ragazza tornò a leccare avidamente quel grosso affare voglioso, dava l'idea di un membro perfettamente maschile, non sembrava affatto un surrogato. Succhiava la punta, lo leccava in maniera circolare intorno alla cappella e ogni tanto lo spingeva ancora nella sua gola, impaziente. Poi, dopo l'ennesimo gemito dalla sua gola e quando il membro fu perfettamente lubrificato, Catherine si asciugò la bava che scendeva dalle sue labbra per poi sollevare di tutto il busto mettendosi in posizione eretta.
    Ora arriva il bello...
    Senza perdere ulteriore tempo, Catherine spostò il suo bacino dal volto di Mistral al suo ventre, piazzandosi con le ginocchia sul letto e le gambe larghe sulla sua erezione. Con la sinistra posta di fianco alla sua amante si teneva in equilibrio, leggermente inarcata con la schiena verso il basso, mentre con la destra teneva larghe le sue grondanti labbra, colme di voglia, e quando furono in contatto con quel grosso affare usò le dita per direzionarlo al meglio, e lentamente iniziò a stimolarlo. Si lasciò penetrare? Solo per metà della punta, praticamente niente, ma lo desiderava. Il vero motivo per cui non l'aveva fatto era molto semplice: voleva che anche Mistral facesse la sua mossa...
     
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    Si ritrovò con quella nuova carne extra chiusa tra le bellissime labbra di Catherine e non poté fare a meno di lasciarsi sfuggire un gemito profondo e prolungato, resistendo a malapena al bisogno tirare i capelli della sua amante e costringerla a guardarla per sfogare un minimo tutta la sua eccitazione. Non potendolo fare, si sfogò invece su ciò che aveva a portata di mano (o meglio, di dita) intensificando di fin troppo tutta in una volta la stimolazione alle sue intimità ormai entrambe fradice.
    Sentiva già quanto Catherine fosse eccitata, quanto quella ''piccola'' (per nulla) sorpresa non le dispiacesse... ma questo non le impedì di godere un sacco nell'udirla pronunciare quelle parole, rispondendo con un breve risolino accompagnato dalla sua voce eccitata.
    Anche tu gli piaci... Non posso più aspettare!
    E a quel punto avrebbe facilmente ceduto all'istinto usando la forza per trascinare Cat su quella carne pulsante, ma per fortuna e meraviglia, la sua amante era vogliosa almeno quanto lei e non si fece attendere un solo attimo, tanto che lei estrasse le dita dalle sue intimità, lasciando le sue morbide natiche non senza un po' di dispiacere, solo per spostare le mani ad afferrarle i fianchi quando finalmente l'accolse dentro di sé... ma a metà, come a farle dispetto.
    Mistral sorrise, stringendo di più la sua carne e graffiandola divertita, sussurrando con la voce spezzata dall'affanno.
    Non dovresti... stuzzicarmi così... Catherine... potrei perdere facilmente la testa.
    In realtà non era facile per lei perderla, e non sarebbe stato facile farlo neppure per la voglia intensa che l'attanagliava, tuttavia aveva voglia di giocare... e avrebbe iniziato sin da subito a farlo, prendendo a muovere il bacino in alto, da prima lentamente, poi via via con più vigore. Ne voleva ancora, voleva possederla e farla godere fino a farle perdere i sensi.
    E' troppo... bello!
    Lo era, ed era ancora più intenso con quella nuova conformazione mai sperimenta. La sentiva contrarsi, poteva sentire ogni pulsazione, ogni fremito... e voleva solo che tutto ciò aumentasse.
    Mmmmh... Catherine!
    Si sarebbe goduta qualche minuto di quella vista meravigliosa per poi aiutarsi con le mani e ''alzarsi'', mettendosi a sedere così da ritrovarsi con Catherine sopra di lei, i seni sodi e pieni a contatto con la sua schiena candida, e la bocca a pochi centimetri dal suo orecchio destro, che non avrebbe esitato un solo istante a mordere mentre - trovata una posizione stabile - con una mano si reggeva, con l'altra cingeva il seno di Cat con una punta di possesso, e infine con il bacino e l'aiuto delle ginocchia piegate e dei piedi piantati sul letto, prendeva a martellarla senza la minima pietà arrivando subito sino in fondo con estrema ingordigia.
    E' così... bello... NGH! Dentro di te... Anf anf... Non so dirti... quanto adori... tutto questo..
     
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    Mistral assecondò il suo perverso gioco per diverso tempo, attimo che sembrarono ore per chi impaziente cercava di soddisfare la propria lussuria. Entrambe erano decisamente brave a farsi desiderare, ma ancor più brave a soddisfarsi a vicenda. Finalmente Mistral fu dentro di lei, mettendosi in una posizione seduta in modo da poter abbracciare la sua amante, Catherine invece metteva le mani ai lati della ragazza sotto di sé in modo da assecondare la penetrazione con vigore e velocità.
    Oddio è così grande... lo sento fin dentro lo stomaco! Più forte Mistral!
    Gemeva forte, intensamente, ogni gemito era una penetrazione più intensa e muoveva il bacino in maniera circolare cercando di concedergli quanto più piacere possibile, perché più le donava piacere e più lei ne avrebbe ricevuto. I suoi seni venivano stimolati energicamente, con forza, ogni singola parte di lei impazziva dal piacere. I suoi occhi si chiusero in un primo momento, ma quando si spalancarono inarcando la schiena all'indietro Catherine li ribaltò quasi del tutto, cadendo alle sue spalle. La testa si appoggiò sulla spalla sinistra di Mistral, la sua schiena aderì al suo petto mentre il bacino si fermò per un istante su di lei, lasciandosi violare fino in fondo come ben poche altre volte era stata stimolata. Per l'estasi le mani risalirono fino a cingere la testa della sua amante in un flebile abbraccio, gridò ancora di passione mentre le sue labbra sembravano voler pronunciare qualcosa, ma semplicemente non c'era nulla da dire: ne voleva ancora e Mistral aveva tutta la forza e le capacità per farlo. Non restava che spronarla.
    Ancora... ancora!
     
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    Sentiva di poter continuare così per ore, di poter possedere quel corpo senza pietà alcuna e senza mai stancarsi, e il bello era che le parole di Catherine non facevano altro che alimentare questa sua ingordigia.
    Ne voleva ancora? E l'avrebbe avuto.
    Il bacino prese a muoversi con più vigore, con velocità tale da far invidia a qualsiasi vibratore o giocattolo d'altro tipo presente in quella stanza, la mano la strinse con tale possesso da lasciarle i segni, per non farle mancare neppure la presenza di qualche tipo di costrizione, e lei presa dall'impeto prese a violarla con tale fame, da rendere la penetrazione così intensa che qualsiasi umano comune sarebbe di certo svenuto. Ma Cat non era un'umana comune, poteva goderne tutta la notte e oltre, e Mistral lo sapeva bene.
    Te ne darò quanto ne vuoi Catherine, per tutta la notte e anche il giorno se necessario... Non posso più fermarmi.
    Già, non poteva. Non poteva tanto che quella posizione smise di bastarle, che mentre continuava a martellarle dentro la prese e la rigirò senza neppure uscire da lei, spingendola a quattro zampe, prendendo a consumare quell'amplesso come un animale.
    Non le importava di mantenere il controllo quella notte, non le importava neppure di pensare: Catherine l'aveva stregata.
    Mentre le spinte proseguivano in un violento crescendo le sue dita della sinistra andarono a infilarsi tra la soffice chioma della sua amante, afferrandone la pettinatura e tirandola con forza nonostante tutto moderata, così da spingerla a inarcarsi e scoprire il collo, sul quale la sua bocca affamata si sarebbe avventata senza remore, mordicchiandone la carne per poi leccarla con voglia, quasi a scusarsi. Quelle della destra sarebbero invece scivolate giù sino a stimolarle il clitoride con movimenti circolari costanti e abili, così da non farle mancare niente.
    Godi per me di nuovo... Dammene ancora. Voglio sentirti impazzire...
    E senza rendersene quasi conto a sua volta impazziva con lei, il suo membro prendeva a pulsare, e il piacere più puro la invadeva con tale intensità da spingerla alla deriva. Sentì qualcosa affrettarsi per esplodere ma rallentò il proprio piacere, in attesa di quello di Catherine, perché solo dopo il suo si sarebbe lasciata andare.
    Se quello significava godere, allora non sapeva proprio come avrebbe potuto farne a meno ora che quella sensuale professoressa gliel'aveva insegnato.
     
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    Stava diventando tutto così meravigliosamente intenso e violento che le faceva quasi male, ma non sentiva dolore, non poteva: troppo persa nella lussuria, affogata in quel mare di piacere e incapace di vedere la realtà, oramai completamente distorta dalla combinazione della loro perversione. Poi Mistral si lasciò ulteriormente trasportare dalla passione, spingendo Catherine sul materasso per farla mettere a gattoni, in modo da poterla sovrastare ed unirsi a lei come una vera e propria bestia. Quando si sentì domare in quel modo Catherine ebbe un altro violento orgasmo che la portò a mordersi un labbro così da trattenere la perversione, ma che cedette in ogni caso sotto un gemito inequivocabile e perverso, forte come un grido di disperazione, ma ciò che chiedeva non era aiuto: solo altro piacere. Voleva sfogare il suo piacere con qualche nuova frase piena di perversione, ma non ci riuscì, Mistral la prese per i capelli e fece proprio il collo dell'amante sotto di lei, per poi stimolarle il clitoride con l'altra mano libera. Non riuscì a gestire tutto questo e la propria intimità si chiuse intorno a quel membro che invece doveva ospitare, incrementando il dolore e di conseguenza il piacere. Un fiotto di bava che avrebbe dovuto trattenere uscì fuori dalla sua bocca, mentre questa si deformava in un perverso sorriso.
    Mi stai aprendo in due... sto impazzendo Mistral! Sto godendo come non mai!!!
    Mistral si stava già preparando all'orgasmo, Catherine lo sentì chiaramente dalle sue pulsazioni ma si tratteneva, probabilmente in attesa di un altro orgasmo da parte di Catherine. Ma non aveva ancora capito che la sua compagna di giochi stava aspettando proprio quello. Così alle spinte di Mistral si aggiunsero anche quelle di Catherine, così che la penetrazione divenne ancora più forte ed intensa, profonda e colma di piacere. Lo desiderava.
    Lo voglio ti prego1 Vienimi dentro e riempi il mio ventre! Sto venendo anch'io! HAAAAA!!!
    E nel momento in cui avrebbe sentito il caldo liquido della sua amante riempirle l'intimità, si sarebbe lasciata andare ad un intenso orgasmo che contorse letteralmente ogni centimetro di quel caldo e oramai dilatato buco, deformando la faccia di Catherine in un'espressione poco consona ad una professoressa: totalmente stravolta dalla lussuria.
     
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    I corpi ormai sudati che si strusciavano l'uno contro l'altro, i seni eccitati premuti sulla schiena di Catherine, la morbidezza delle sue natiche che sbatteva sul suo ventre a ogni spinta...
    Era semplicemente perfetto, e quando Catherine pronunciò quelle parole di fuoco ansante ed eccitata dopo un nuovo orgasmo, nemmeno il suo lodevole autocontrollo permise a Mistral di trattenersi oltre. Esplose, esplose dentro di lei e il piacere fu così immenso che i denti bianchissimi affondarono senza pensarci sulla spalla nuda, mentre dalla gola profondi lamenti sensuali si espandevano sino ai timpani della sua amante.
    Le riempì il ventre proprio come aveva chiesto, e benché il suo fosse un membro fittizio rilasciò invidiabili quantità di delizioso nettare bianco che finirono persino col traboccare fuori da lei, incapace di trattenerlo tutto.
    Le regalò un nuovo orgasmo, vennero insieme... e incredibilmente ciò non fece che eccitarla ancora. Non era un vero membro, ma un clitoride semplicemente più grande del normale... e una donna com'era lei non aveva alcun periodo refrattario da rispettare, nessuna attesa che la dividesse da nuovo piacere.
    Sembra che tu... abbia sprecato... il mio regalo, Catherine... dovremmo proprio rimediare, non trovi?
    Le sussurrò all'orecchio quelle parole ansante, ridacchiando subito dopo, per farle capire che i giochi erano appena iniziati. Poi si sfilò da lei cercando di ritrovare il respiro, la invitò a voltarsi e sdraiarsi di schiena, e da quella nuova angolazione le dedicò il migliore e più malizioso dei suoi sorrisi.
    Voglio tutto... Ogni... cosa. Non ti dispiace, vero?

    E a quel punto avrebbe osservato ipnotizzata lo sperma dentro di lei colare fuori, scivolare in basso tra le sue natiche, e il sorriso si sarebbe allargato.
    Al colmo dell'eccitazione, si sarebbe chinata fissando Catherine per leccare via un po' di quel nettare e trattenerlo tra le labbra, allargando al contempo quell'anfratto stretto desideroso soltanto di nuove attenzioni. Il suo sesso pulsava ancora per il nuovo orgasmo, e Mistral ne era deliziata, non poteva attendere oltre.
    Sebbene a malincuore, si sarebbe staccata da lei molto velocemente, scivolando sul suo corpo in una nuova carezza che avrebbe portato i loro seni a scontrarsi mentre gli sguardi si incontravano...
    Apri la bocca..., avrebbe detto semplicemente, per poi lasciar colare dalle labbra il prezioso e denso liquido recuperato, in modo sensuale, fissando la donna negli occhi.
    Assaggialo... E' delizioso, non è vero?
    E finalmente, dopo essersi strusciata ancora su di lei quasi fosse una gatta intenta a fare le fusa, le avrebbe posato le mani sulle cosce ''costringendola'' ad aprire le gambe e piegarle più possibile, per poi penetrare in lei anche da quell'entrata così deliziosamente stretta e irresistibile, aprendola centimetro dopo centimetro.
    Un bacio dal sapore perverso avrebbe infine scandito l'inizio di nuove spinte in continuo crescendo...
     
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    Sentirsi riempire da Mistral la fece gridare di piacere, stava godendo come una pervertita e non se ne vergognava minimamente, le sue grida sembravano volerne ancora di più e mentre quel cando nettare bianco traboccava dalla sua intimità anche l'insegnante veniva copiosamente facendo vibrare la propria intimità e le proprie gambe. Il respiro si regolarizzò gradualmente, mentre le dita di Catherine serravano le lenzuola con tutta la forza che aveva in corpo, cercando di trattenersi.
    Sto godendo da impazzire...
    Ma Mistral non era ancora soddisfatta e si fece subito avanti, invitandola a prendere un'altra posizione. Quando si stese di spalle Catherine le sorrise a sua volta, estremamente eccitata: allargò le gambe davanti a lei una volta distesa sulla schiena per poi allargare le labbra della propria intimità con le dita, mostrandole tutto quel denso e copioso sperma che le usciva fuori, mettendolo in mostra portando il medio della mano destra dentro quell'orifizio completamente stracolmo, masturbandosi per poter mostrare quanto effettivamente era piena.
    Guarda quanto sei venuta... sono piena fino all'orlo... non ne vuoi un pò?
    E senza farsi pregare Mistral soddisfò subito quella richiesta, assaggiando il suo stesso sperma mentre Catherine le carezzava la testa e si lasciava andare ad altri intensi e forti gemiti di piacere. Mistral si staccò quasi subito, lasciando la sua amante con un leggero amaro in bocca, ma che venne subito cancellato dalla sua prossima mossa: si sdraiò su di lei lasciando che i loro seni si schiacciassero a vicenda, per poi far colare lo sperma appena recuperato nella sua bocca. Catherine non disse nulla, si limitò ad aprire la bocca per poter bere tutto ciò che Mistral aveva da offrirle, prima semplicemente lasciandoselo cadere in bocca, poi tirò fuori la lingua laccando via i fiotti più intensi, per poi chiudere le labbra intorno alla lingua di Mistral come se volesse succhiarla via neanche fosse un turgido affare da soddisfare. Avrebbe potuto continuare così all'infinito, ma Mistral aveva già deciso come andare avanti e si prese anche il buchino di Catherine, non prima di aver allargato le sue gambe a dovere e aver portato quel grosso affare dentro di lei. Un piccolo fiotto di sperma appena accolto in bocca venne sputato via dalle labbra della professoressa, finendo in parte sul volto di Mistral ma in gran parte anche sulla propria guancia, una reazione provocata dal gemito improvviso di Catherine dovuto a quella penetrazione così intensa. Non fu l'unico segno: al sua schiena provò anche ad inarcarsi e le sue mani si strinsero sulle spalle di Mistral, dopo il primo gemito la sua bocca era spalancata man on usciva nessun cenno di gemito, era completamente senza parole.
    Lo sento... è dentro di me... mi sta aprendo in due... ti prego Mistral, di più! Più in fondo!
    Era uscita di testa, il piacere la stava facendo impazzire, e ne voleva ancora, ancora, al punto che per la penetrazione e l'orgasmo che aveva in corso uscì dalla sua intimità altro sperma che disperatamente aveva provato a rimanere dentro di lei. Il corpo di Catherine era totalmente fuori controllo.
     
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    Era assurdo anche solo sperarci, per lei, ma già dalla quinta spinta, con i gemiti sensuali di Catherine che si univano ai suoi, e il suo orgasmo che ancora l'avvolgeva pulsando intorno alla sua nuova carne, sentiva già il bisogno di venire ancora.
    Aveva pensato che non avrebbe mai più potuto vivere dei momenti normali da quando tutto era successo... e invece quell'incontro così inaspettato e iniziato in modo tanto sgradevole, le stava regalando la notte più eccitante di tutta una vita, un attimo di quelli che ti svuotano piacevolmente la testa e non ti fanno pensare ad altro se non alla compagnia del momento stesso.
    Non voleva finisse, aveva ancora tanto da dare e non voleva smettere... ma non poteva neppure trattenersi e controllare qualcosa di così nuovo e assurdo per lei come il piacere che stava già per esplodere di nuovo, più forte di prima.
    Non ci credo...
    Cercò la mano di Catherine e piantandola al letto, al fianco del suo viso, prese a spingere con più vigore, sempre più in fondo, gonfiando persino - senza rendersene conto - quella carne già considerevolmente grossa, così da accontentare al meglio la perversione che ormai si rispecchiava negli occhi di entrambe.
    Poi senti l'intimità della sua amante rilasciare altro liquido, incapace di trattenerlo, e senza pensarci portò la mano che non stringeva quella di Cat a tappare con due dita quel dolce pertugio, impedendogli di sprecare ancora tutto quel ben di Dio, e muovendole per regalarle un nuovo orgasmo, concentrandosi sul suo punto G per renderlo ancora più intenso dei precedenti.
    Sto già per riempirti di nuovo, Chéri...
    A quel punto smise di trattenersi, gridò mordendosi subito per cercare invano di soffocare i lamenti, chinandosi su Catherine dopo averla guardata per baciarla ancora con passione rinnovata, e riversando dentro di lei altro piacere bollente, più e più volte... sorprendendosi ancora di quanta passione avesse nascosto dentro di sé sino a quel giorno, senza neppure saperlo.
     
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    Mentre violava quel nuovo orifizio, Mistral le teneva anche perfettamente serrato quello appena riempito, in modo da non farle perdere nemmeno una goccia di quel succo così piacevole ed invitante, mentre il suo grosso affare si ingrandiva ancora per l'eccitazione, riempiendo Catherine più che poteva. Il suo volto si girò quasi del tutto, tentò di ingoiare quanto più prezioso sperma poteva ma alla fine il piacere la portò a gemere, facendole sputare via anche gli ultimi rimasugli sul materasso di fianco a lei. Un fiotto abbondante, che tra i gemiti Catherine prese perfino a leccare. Una mano era bloccata, ma l'altra poteva usarla per divaricare il suo buchino a dovere, prendendo una natica con forza come se volesse invitare Mistral a spingere più forte, più a fondo.
    Non ci posso credere stai venendo ancora! Riempimi ti prego!
    La sentì pulsare più intensamente e mentre lo sperma nella sua intimità la eccitava sempre di più, il suo culetto si stringeva con forza intorno a quell'asta di carne come se volesse intrappolarla en on farla andare più via. Era così eccitata che prese a gemere con la bocca spalancata e gli occhi serrati, mentre assecondava i suoi movimenti col bacino e il resto del corpo, come meglio poteva.
    Non resisto... più! AAAAHHH!!!
    E unendosi alla sua amante, Catherine fece esplodere i fluidi nella sua intimità, schizzandoli via in ogni direzione, un misto tra umori femminili e sperma che imbrattò il ventre di Mistral, mentre a sua volta rilasciava altro seme dentro di lei, riempiendola come meglio poteva, e donandole altro piacere. Il suo respiro affannoso gonfiava e metteva in evidenza quei seni prosperosi e vogliosi, mentre la sua espressione si deformava in un vagito di piacere.
    Sto impazzendo dal piacere...
     
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