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.Qui c'erda da chiedersi quale tra i due era il vero mostro: lo strano essere dotato di gambe e strane fauci, o il povero Ex verme che ora veniva divorato senza pietà? Domande senza risposta e che non ne troveranno mai nessuna. Il mostro non potendos cacciare via la ragazza da se dopo essersi dimenato per un po iniziò a indurirsi per via dei diversi morsi della ragazza, ormai era morto.
La ragazza ora avrebbe anche potuto provare a riprendere la propria falce, le sarebbe servito un po di tempo, ma ci sarebbe comunque riuscita. Ora doveva solamente proseguire, intorno a lei non vi era più nessuno e il silenzio più totale era calato in quel luogo. La strada sarebbe stata molto lunga ma l'avrebbe condotta sino allo stomaco del Buddha, e forse la avrebbe capito che quei vermi non erano che un semplice antipasto a quello che avrebbe trovato qui. In quel luogo si trovavano una decina di strani esseri, dotati anche loro di una falce, i loro corpi mostravano i muscoli del corpo scoperti e nonostante fossero alti ben due metri i loro muscoli erano ridotti quasi all'osso. Non sembravano pericolosi, anche perchè si limitavano a camminare senza curarsi delal ragazza, tuttavia camminavano in una pozza che ricordava il vomito dei vermi incontrati prima, quindi forse camminarci non sarebbe stata una buona idea. L'area della pozza era di circa 20 metri, mentre tutto intorno uno strato di carne permetteva di aggirarla arrivando sino alla fine dello stomaco, tuttavia uno strano sigillo posto alla fine dello stomaco impediva di passare. Diversi e strane incisioni nelal acrne simili a cicatrici raffiguravano degli uomini dotati di falce che massacravano degli umani in una gigantesca pozza, che cosa voleva significare tutto questo?. -
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Gustò il pasto finché non le fu impossibile, visto che quel pasto stesso si indurì sino a diventare immangiabile. Si alzò poi, senza curarsi stavolta di pulirsi il viso sporco di sangue sino al naso (aveva iniziato, durante il pasto, ad azzannare anche con le ''fauci'' originali) o le grosse macchie che la sporcavano dal collo al pube. Le fauci aperte sul busto si richiusero poi, sazie e soddisfatte. L'intestino pareva diventato silenzioso e non vi era l'ombra di un nemico intorno, così decise di recuperare la sua fidata arma e dopo un po' di sforzi riuscì nell'impresa. Così, con la falce in spalla, s'incamminò per le viuzze contorte dell'intestino e, incredibilmente, riuscì a raggiungere la bocca dello stomaco senza incontrare difficoltà alcuna. Non mancò di studiare l'ambiente intorno a sé, seppur a metà strada fosse ormai diventato monotono. Arrivata a quello che, almeno per il momento, pareva il capolinea, si bloccò dinanzi all'enorme pozza di ''liquido non ben identificato'' che le si presentò davanti. Sembrava essere la stessa sostanza che quei vermoni avevano provato a spararle addosso, il ché significava che non era decisamente il caso di averci a che fare. Passando in rassegna l'ambiente notò che vi erano ben dieci ''esseri non meglio identificati'', armati di falce come lei stessa. Sorrise, questo certamente era interessante. Si immaginò per un attimo una ragazza in mezzo a quegli ''omoni'' intenta a dividere le proprie grazie come meglio poteva, poi scosse la testa...forse il suo studio sul genere umano era andato un po' oltre con tutti i porno che aveva visionato. Al di là di ciò, poté notare le incisioni presenti sulla sponda opposta e studiandole arrivò alla conclusione che: o quel Buddha gigantesco era un divoratore di umani, o, l'unico modo per attraversare quel posto era liberarsi di quei ''pseudo-scheletri guardiani''. Decise di cominciare tentando un approccio ''pacifico'', almeno per sapere se si sarebbe ritrovata nuovamente a cianciare da sola per la noia. « EHILA', BEGLI OMACCIONI! »
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Gli esseri che camminavano nella pozza non fecero nulla alle provocazioni della ragazza, ne erano indifferenti e non facevano altro che camminare da una aprte all'altra della pozza senza mai fermarsi, da loro provenivano solamenti alcuni mugolii, fino a quando qualcosa cambiò nell'ambiente circostante, il liquido nella pozza iniziò ad emettere delle bolle, come se improvvisamente qualcuno avesse acceso un fuoco sotto. le pareti iniziarono a muoversi compulsivamente e il liquido iniziò improvvisamente a salire di livello, saliva molto lentamente, e se la ragazza voleva continuare ad avere delle gambe, avrebbe fatto meglio a trovare una soluzione a quel problema, almeno finchè quegli esseri non badavano a lei. CITAZIONE1/5 Turni alla salita del liquido.. -
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E questo si che si potrebbe definire un EPIC FAIL per le maniere ''pacifiche'', signori e signore... Leben si guardò intorno, e per una volta non vi era l'ombra del sorriso niveo sul suo viso, pareva anzi piuttosto: stizzita. Sembrava un animale in trappola a dirla tutta ...e, se l'ostacolo per uscire da lì il più in fretta possibile erano quei ''cosi'', bé, avrebbero fatto meglio a prepararsi ad affrontare una zombie con abbastanza fretta. Non ci pensò troppo su, il primo tentativo che avrebbe fatto sarebbe stato quello di utilizzare le teste di quelle creature come bersagli mobili. Una sciocchezza, per una come lei. Non che apprezzasse particolarmente le armi da fuoco certo, o che ricordasse minimamente di aver preso lezioni di tiro quand'era in vita, tuttavia il suo cervello era solito fornirle delle sorprese, e già dal primo colpo le mani avrebbero cominciato a muoversi da sole. La falce sarebbe stata trattenuta da una bocca formata sulla spalla dove stava poggiata, che si sarebbe premurata di tenerla stretta tra i denti. Leben nel frattempo tentò di sparare a due ''bersagli'' mirando in entrambi i casi al cervello. Perché? Puro istinto...o forse qualche informazione direttamente dal suo strano cervello dalle sorprese infinite...
« Fatemi il favore di crepare in fretta. » Ovviamente, se i due colpi fossero andati a segno, era pronta a piazzare una pallottola su ogni singola testa presente nell'ambiente.
Edited by =^Midori_no_Neko^= - 19/3/2013, 19:14. -
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I colpi trapassarono facilmente la testa di quegli esseri che caddero a terra nella pozza, l'acido della pozza sciolse i loro corpi lasciandone solamente le calzature prima nascoste. Sembravano metalliche a prima vista, ma certamente non della taglia della ragazza.
Alla fine dello stomaco dove prima none ra possibile entrare iniziò a muoversi qualcosa e due piccoli spazi si aprirono, troppo piccoli comuqneu ler la ragazza per provare a passare. Il liquido sarebbe salito ancora e con esso finalmente gli esseri da prima noncuranti di lei non esitarono ad attaccarla tuti insieme con le loro falci, la lama era lunga ben due metri e l'asta che la sorreggeva altrettanti. La immersero nel liquido e con un forte movimento tutti e otto lanciarono verso la ragazza un grosso schizzo di liquido corrosivo, proveniente direttamente dalla pozza, era molto veloce e ricopriva un'area di 5 metri davanti alla ragazza, senza contare che le avrebbe bloccato la visuale impedendole un tiro sicuro. Doveva evitare quel colpo, se non voleva diventare uno scheletro.CITAZIONE2/5 Turni alla salita del liquido.. -
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Fu compiaciuta dei suoi due centri perfetti, almeno finché non si presentò il problema degli altri otto ''bersagli''. Bersagli che si erano finalmente accorti di lei, probabilmente per la morte dei loro compagni. «Va bene ragazzoni, fatevi sotto.» Sorrise, il fatto che quei così fossero così facili da buttar giù l'aveva sicuramente rallegrata, nonostante non potesse far a meno di pensare al liquido che continuava lentamente a salire. Aveva troppe, davvero troppe cose in sospeso in quel mondo e non intendeva per nessun motivo rimanere secca in quella missione che per lei era solo un passatempo come un altro. Che l'unica cosa senziente in quel posto sembrasse essere lei poi, l'aveva quantomeno delusa. Quando sarebbe arrivata al cervello di quel coso? O comunque al ''super boss'' che controllava tutto quel gigantesco organismo? Sospirò. Prima pensiamo a questi...cosi. Aveva visto una cosa interessante, i corpi caduti erano si, stati inghiottiti e liquefatti dalla strana pozza ai loro piedi, ma le loro calzature erano rimaste intatte a galleggiarvi sopra...che fossero quegli strani indumenti a permettere a quei così di camminare sopra quella ''merdaglia''? In questo caso bastava tagliargli le gambe e ciao ciao agli strani esserini...peccato sembrassero quantomeno agguerriti, adesso. Leben scattò di lato per evitare quella brodaglia, se fosse riuscita nell'impresa era pronta a sparare di nuovo in testa ad altri due di quei cosi. Certo era che dovesse però trovare il modo di sistemarli più in fretta...e il suo potere non era così versatile da poterla aiutare in questo. Che impresa...Se solo potessi attirarli più vicino... Ed ecco poi l'idea del secolo: le loro armi potevano schizzare quell'acido senza risentirne, erano speciali o...sempre se tutto fosse andato secondo i piani, mentre Leben sparava, una coda dalle fattezze inquietanti, spessa e tagliente ma soprattutto resistente, sarebbe andata a testare con la lama posta in punta l'acidità degli schizzi lasciati dall'attacco delle creature.
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Schivare quell'attacco non era stato difficile per la ragazza, mentre lo sparare alle creature avrebbe avuto qualche intoppo visto che loro dopo aver lancaito il liro attacco non rimasero ferme, anzi si sarebbero mosse verso la ragazza, due di loro per la precisione, beccandosi i colpi di pistola in gola vista la loro vicinanza, un colpo che tuttavia non scaturì enormi problemi nelle creature colpite che tentarono di decapitare la ragazza con due fendenti dati con la loro falce.
la ragazza tuttavia avrebbe fatto in tempo a constatare con la sua coda la potenzia acida del liquido, e senza calcoli amtematici o mistici avrebbe potuto facilmente constatare che la punta non veniva corrosa.
Nel frattempo anche gli altri esseri sis tavano avicinando, ora la loro distanza era di circa 3 metri, ma ad ecezzione degli altri due loro continuavano a rimanere nella pozza di liquido acido.CITAZIONE3/5 Turni alla salita del liquido.. -
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Le due creature a cui mirava non ne vollero sapere di crollare, beccandosi la pallottola nei punti sbagliati stavolta. Si stavano muovendo verso di lei con l'intento di decapitarla, ma un colpo del genere, dato in quel modo da due direzioni diverse era sin troppo facile da schivare. Leben sorrise e si abbassò di scatto in modo che i due fendenti mirati al suo collo trovassero il nulla a rallentarli. L'immensità delle loro armi avrebbe persino potuto far sì che quei due cosi, per quanto sembrassero poco ''svegli'', si decapitassero a vicenda. In ogni caso, anche se ciò non fosse successo, Leben non era tipa da lasciare qualcosa al caso. Abbassandosi avrebbe mirato, dal basso della sua nuova posizione, alle rispettive fronti dei due scheletri, questo mentre la loro azione era in atto. Se tutto fosse andato secondo i suoi calcoli poi, riponendo le pistole al loro posto con destrezza e velocità degni dei migliori pistoleri, avrebbe preso in mano la sua fidata falce e al contempo immerso la coda nell'acido e, copiando le gesta delle stesse creature, alzandosi si sarebbe mossa in modo tale che sia l'acido sulla coda che quello raccolto con la falce mentre si rimetteva in piedi, si dirigesse in copiose quantità verso le 4 figure rimaste nell'acido. Avrebbe mirato ovviamente alla parte superiore dei loro corpi, testa in particolar modo. Sperava vivamente avessero sensi meno acuti dei suoi.
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La ragazza riuscì ad avitare quei colpi di falce con enorme facilità, per poi colpire con le sue fidate pistole alla testa gli esseri eliminandoli definitavamente. Stava andando tutto per il meglio e anche l'idea di usare l'acido contro le creature era buona, tuttavia come al solito queste non rimasero ferme, anche loro contrattaccarono nello stesso modo, tuttavia la forza del getto lanciato ad loro era minore rispetto a quello delal ragazza e per questo due di loro vennero completamente sciolti, mentre gli altri vennero colpiti da qualche goccia che però non riuscì ad ucciderli. Questi non si persero d'animo e si preparavano ad un nuovo attacco identico al primo, ormai avevano acpito che se avessero resistito ancora un po avrebbero vinto, la ragazza avrebbe fatto meglio a muoversi contro di loro, visto che il liquido stava salendo e a breve sarebbe stato incontenibile. CITAZIONE4/5 Turni alla salita del liquido.. -
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Il liquido si faceva sempre più pericolosamente vicino ai bordi di carne che risultavano essere l'unico passaggio per l'uscita e Leben si sentiva sempre meno a suo agio. Ormai il suo umore era in declino e l'unica cosa che desiderava era uscire da quel posto. Scattò velocemente prima che il nuovo attacco dei mostri potesse raggiungerla, dirigendosi di corsa verso i lati, mentre li percorreva avrebbe tenuto d'occhio i due esseri e lanciato in rapida successione schizzi diretti a quei cosi sinché non li avesse o sciolti o avuti troppo lontano. Gli schizzi avrebbero avuto direzioni diverse per ricoprire un'area più ampia possibile. La falce avrebbe mirato in alto, con fendenti orizzontali per schizzare il liquido sulle loro teste e i loro busti, la coda invece avrebbe mirato all'altezza delle loro cosce per tagliargli le gambe e farli cadere. Raggiunta l'altra sponda, se ancora non fossero morti e fossero stati troppo lontani per essere colpiti dagli schizzi, avrebbe sorretto la falce con la bocca sulla spalla e avrebbe nuovamente sparato contro di loro, con la differenza che stavolta avrebbe sparato e sparato, cambiando direzione a seconda della loro reazione, sino a ché non fossero morti e sepolti dal liquame. Insomma, le avrebbe tentate tutte, trepidando perché la porta alle sue spalle si aprisse prima che fosse troppo tardi.
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Wo! WOA! Calma pistolera pazza!
La ragazza con il suo ultimo e disperato tentativo di eliminare quegli esseri sarebbe riuscita nel suo intento, tuttavia quella serie di schizzi le avrebbe impedito di vedere chiaramente quello che stava succedendo e per questo motivo si ritrovò in men che non si dica con i caricatori delle pistole scariche, tuttavia questo ultimo e disperato attacco sarebbe stato sufficente per mettere completamente fine allo scontro. Mentre i corpi venivano sciolti il liquido iniziava a calmarsi e iniziava a tornare al suo stato di quiete, e pian piano a scendere di livello. Gli ultimi pezzi che impedivano l'entrata si aprirono e avrebbero permesso alla ragazza di passare indisturbata, anche se una votla varcata la soglia l'entrata avrebbe iniziato a richiudersi e mostrando inoltre alla ragazza che gli esseri appena elimianti stavano lentamente tornando in vita, rigenerandosi dallo stesso liquido, tuttavia non si avvicinarono alal ragazza, ma tornarono a fare quello che stavano facendo prima, cioè camminare per quella pozza.
A questo punto la ragazza si sarebbe ritrovata in un tunnel che poco dopo si sarbebe diviso in due vie. La prima che portava a sinistra era scura e si poteva riconoscere uno strano odore e sopratutto un calore davvero alto, ma nulla di davero insopportabile per la ragazza. Il secondo invece era luminoso e si muoveva ad uno strano ritmo, inoltre pareva ricco di piccoli vasi sanguigni e si poteva invece sentire un'odore simile a quello del sangue.
Al contrario delle altre parti qui il corpo non rispettava più una forma umana, era diverso, e solo la presenza di due tunnel del genere sarebbe stato sufficente a farglielo capire, ora doveva scegliere dove andare.CITAZIONEScegli dove andare, una via ti porterà velocemente alla fine, la seconda al contrario sarà più lenta e difficile.. -
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Per fortuna (di pochi) Leben riuscì a passare. Varcata la soglia fece un lungo sospiro che non aveva neppure bisogno di fare e immediatamente dopo cominciò a ridere, piegandosi per lo (inesistente) sforzo. Che diavolo era quella sensazione? Paura? Per un momento ho davvero avuto paura? Rise rise e rise ancora, finché non si decise a continuare per la sua strada non senza qualche pensiero in testa. Il suo attaccamento alla sua nuova esistenza aveva dell'anormale o, più precisamente, del...umano. Scosse più forte la testa, il sorriso tornato al proprio posto. Alla fine doveva ammetterlo, quell'ultima ''prova'' che l'era toccata affrontare non era stata per niente noiosa. Certo, neppure divertente, ma non noiosa. Le venne però da ripensare alle creature, anch'esse mugolanti ma mute, e le sue spalle crollarono per un secondo. Avrebbe mai incontrato qualcun altro in grado di parlare là dentro? Qualcuno che potesse divertirla, qualcuno da studiare...mh, a pensarci dubitava di poter ''studiare'' qualcosa che non fosse anatomia nettamente inumana, là dentro. Mentre pensava e camminava era infatti arrivata a uno strano bivio che certamente aveva ben poco dell'anatomia umana e, che lei sapesse, pure di quella non umana. Annusò l'aria e, se da una parte sentì un'odore strano e indecifrabile, non certo appetibile, dall'altra sentì un odore quasi familiare molto simile a qualcosa che lei adorava sopra ogni cosa...sangue. Inutile dire quale strada scelse di percorrere, senza neppure pensarci troppo. Non era stata una scelta dettata dal calcolo e la ragione, ma del resto non poteva non rispondere al richiamo di una cosa che tanto l'attirava. Qualunque ostacolo avesse trovato lungo il cammino, finché questo ostacolo fosse stato commestibile, a lei sarebbe andato più che bene.
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Più la ragazza si avicinava più il tunnel diventava stretto e ricolmo di venature, inoltre la luce si faceva sempre più rossa e scura, tanto che sarebbe imcominciato a diventare difficile vedere, molto più di prima, tuttavia tutto questo sarebbe durato poco, infatti alal fine di quel tunnel vi era una finissima membrana di pelle che avrebbe facilmente potuto tagliare anche a mani nude, e oltre sis arebbe ritrovata all'interno di quello che poteva sembrare un cuore, anche se completamente vuoto, e sropositato alal grandezza del gigante visto che raggiungeva facilmente i 10 metri, quasi come se fosse una sfera in un certo senso. Al centro vi si trovava una statua dorata e dalla sua schiena partivano una miriade di braccia e di strani tubi collegati al "cuore", infatti essi sembravano pompare il sangue e si muovevano al ritmo che la ragazza aveva sentito dentro il tunnel. Il viso della statua era sereno e probabilmente quello era il fulcro dei poteri del Buddha, ormai la missione della ragazza era finita. . -
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Leben non rimase troppo sorpresa nell'attraversare quegli stretti cunicoli e scoprire che portavano al cuore di quell'immenso gigante. Finalmente il cuore, la presunta fonte d'energia, nonché, la fine della sua missione. Sorrise, osservando la statua e avvicinandolesi. Una strana, strana, struttura quella di quella creatura. Non poteva fare a meno che domandarsi che cosa esattamente fosse e chi l'avesse creato...bé, sperava di poter avere le proprie risposte dagli uomini che le avevano affidato il compito, una volta rientrata ''alla base''. Non si fidava però del fatto che distruggerla fosse così semplice...era ben più probabile che un esercito di ''guardie'' o chissà che altro si riversasse su di lei al primo tocco...certo era che avrebbe voluto scoprirlo presto. Finalmente a un passo da essa, Leben allungò gli artigli e fece per toccarla, testandone la resistenza. Se non vi fosse stata alcuna reazione l'avrebbe poi aggirata e, raggiunta la schiena, avrebbe allungato la coda per tagliare tutti quei tubi che la collegavano a quell'immenso organo pulsante. Che fosse davvero finita?
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Nessuna reazione al tocco della ragazza, la statua appariva calda al tatto, quasi quanto tutto quel corpo, forse per via che da quella proveniva il sangue che veniva poi trasportato in tutto il corpo. La resistenza della creatura invece pareva quella di una statua di pietra normalissima, non c'era nulla di strano in quella statua al momento, tuttavia quando la coda si mosse per tagliare i tubi alcune braccai della statua si mossero e fermarono la coda, il volto di questa si sarebbe girato e si sarebbe rivolto alla ragazza, con un tono pacifico e curioso.
Perchè vuoi uccidere questo essere? Cosa ti ha fatto?
A quanto pareva la statua era intelligente, o almeno sino a questo momento pareva così. Cosa avrebbe fatto la ragazza consideranto il fatto che le braccia tenevano stretta la sua coda?.
