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Che bellissima città Roma, la sua bellezza è stata decatata per secoli da innumerevoli artisti di tutto il globo, e tutt'ora le genti si recano a roma per poterne ammirare le grandi ricchezze e la storia contenuta, ma naturalmente non mancano le persone che da sempre vogliono conquistare la città, molti ci hanno provato ma in pocchi sono realmente riusciti a dominarla, e ancora di meno coloro che sono riusciti a distruggerla, ma ora stiamo divagando nell'inutile. Torniamo ora nel presente dove l'alba inizia ad illuminare la città, ma c'è un piccolo particolare in mezzo al sole si erge una figura, è molto lontana e sembra una formica, tuttavia... Più si avvicina e più la gente e sopratutto la guardia costiera capisce quanto sia ENORMEMENTE grande quella figura. Non servì molto tempo per capire cosa fosse veramente, era un gigantesco Buddha, completamente nero, e sul viso non aveva la classica espressione calma, anzi sembrava davvero, scusate l'espressione davvero molto volgare, incazzato come una iena, in bocca una gigantesca sigaretta che sembrava non finire mai e l'incredibile quantità di fumo che usciva dalle narici. Ogni suo passo generava delle onde altissime, e questo era solo l'inizio, era ancora lontano e se fosse arrivato sulla terraferma avrebbe acusato danni incredibili, doveva essere fermato. E per questo che la persona più apropriata a fermarla fu proprio la preside delal scuola Romana, chi meglio di lei poteva mostrare alle nuove generazioni come si doveva difendere la propria casa?
Campo base improvvisato sulla spaiggia: 8:30
Hem Hem!
Un vecchio baffuto si stava schiarendo la voce, indossava una mimetica militare adatta al luogo e advantia d una grande mappa della zona si preparava a spiegare la situazione hai presenti, tra i quli si trovava anche la nostra eroina.
Signori e signore! La situazione è critica! Un gigantesco essere è in avicinamento, non sapendo cosa sia ne da dove sia sbucato lo abbiamo rimominato Buddha di Piombo, visto il suo colore e l'enormi onde che genera ad ogni passo. Ebbene, abbiamo stimato che il suo avicinarsi alal costa potrebbe causare in breve tempo delle onde davvero incontenibili, in questo momento stiamo alzando belle difese per riuscire a smorzare le onde, ma non funzinerà con quelle troppo grandi, ed inoltre... Se dovesse mettere piede in città sarebbe un bel guaio, non avremo modo di combatterlo in nessun modo senza danneggiare la città,e per questo... Dobbiamo fermarlo finchè si trova ancora in mare. Abbiamo provato ad attaccarlo con dei missili, ma questi non riescono a scalfirlo, solo a rallentarlo, e per nostra sfortuna non c'è sono rimasti molti, ne abbiamo a sufficenza per un ultimo atacco, molto massiccio per giusta, che dovrebbe riuscire a fermarlo per alcuni minuti... Hem... Cosa c'è giovine?
Un soldato aveva alzato la mano, sembrava giovane e probabilmente inesperto, lo sivedeva dal fatto che non avesse nessuna medaglia e che indossava l'elmetto nel modo sbagliato, senza conatre che all'inizio dell'incontro aveva persino sbagliato il saluto, ma in goni caso aveva chiesto parola, e la domanda che voleva fare era più che lecita.
Ma se le nostre armi non riescono minimamente a sclfirlo... Come possiamo noi da soli riuscire a fargli qualcosa?
I soldati iniziarono a parlare tra di loro, non erano più sicuri di per quale motivo dovessero afrotnarlo in quel modo, sapendo che non sarebbe servito a nulla. Un forte pugno al tabellone che teneva la cartina da parte del vecchio riportò l'attenzione su di lui.
Ebbene, abbiamo scoperto che il Buddha di Piombo possiede delle entrate per il suo corpo, presumiamo che all'interno sia meno resistente e si trovi la sua fonte di energia, tuttavia entrare non sarà facile, e inoltre non sappiamo cosa ci sia all'interno. Per questo colei che enterà all'interno del Buddha di Piombo sarà la preside della nostra scuola, l'unica tra noi a possedere un potere sufficentemente forte da poterlo fermare, per questo noi le faremo ad supporto e le daremo il mezzo più avanzato per raggiungerlo in poco tempo, in grado di eseguere una potente accelerazione e poi partire in alto con una spinta superiore a Mach 2, un vero gioiello che siamo disposti a sacrificare per questa missione... Hem! Che cosa vuoi ancora recluta?
Il soldato di prima questa volta oltre ad alzare la mano si era persino alzato in piedi, come se questa volta la domanda fosse di vitle importanza.
Lei ha parlato che la signora qui presente dovrà entrare all'interno del Buddha, ma se non riusciamo neppure a scalfirlo da dove dovrebbe entrare? Dalla bocca? Dal naso?
Il vecchio rimase in silenzio per alcuni secondi, e per un attimo arrosì, ma durò poco prima che si ricompose.
Hem... Secondo le scansioni effettuate la zona del naso è così calda per via del fumo che una persona verrebbe completamente bruciata viva in pochi attimi, e all'interno ci dicono che è anche peggio, passare per di la è escluso, così come la bocca che sembra essere quasi sigillata, lo spazio presente è troppo piccolo per far passare una persona, e anche l'interno di questa è troppo caldo.
Quindi dovrebbe entrare dal cu-
Ok! Basta con le domande! Signorina preside se ha qualcosa da dire la dica ora, poichè dopo sarà tempo per lei di agire! Il veicolo è già pronto, aspettiamo solo lei!
Se aveva qualche domanda o insulto da lanciare al vecchio era questo il momento, vista la situazione non si sarebbe per nulla offeso.SPOILER (clicca per visualizzare)Una buona introduzione non sarbebe male, sopratutto se condita da commenti personali delal ragazza.. -
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Leben ascoltava il ''vecchio baffuto'' con attenzione ben celata (dall'esterno sembrava tutto fuorché interessata) dal muro in fondo alla stanza colma di uomini che sembravano darsi un gran da fare per evitare che la grossa creatura di cui parlavano arrivasse in città. Lei, d'altra parte, poggiata su quel muro col fare di chi è estraneo al tutto, poteva percepire chiaramente la loro l'agitazione, l'impellenza di tutta la faccenda...e ne sorrideva divertita. Divertita dal fatto che fosse lei a doversi occupare di una cosa simile, divertita dal fatto stesso che tutte quelle persone contassero sul suo aiuto e fossero pronte ad aiutarla per portare a termine la loro missione ma, soprattutto, divertita perché nessuno fino a quel momento sembrava averla guardata con attenzione. Se l'avessero fatto, avrebbero probabilmente capito che sarebbero dovuti essere piuttosto timorosi nell'affidare l'intera faccenda a una creatura così...così...''inconsueta'': palesemente inumana, vestita da gran donna ma colma di cicatrici e con una grossa falce in mano, sembrava proprio il tipo di mostro che solitamente si sarebbe dovuto eliminare, ben lungi dal sembrava la paladina della giustizia a cui affidare la propria vita. Ma in fondo poco le importava ciò che pensasse quel mucchio di gente, dal momento che la sua nuova inaspettata posizione la rendeva comunque in dovere di assecondarli. Non che, se lei stessa non fosse stata la prima a volerlo fare, l'avrebbe fatto per costrizione, certo. Non le importava niente della vita di quelle persone, dal momento che qualcuno tra loro si sarebbe potuto benissimo rivelare la portata principale della cena di quella sera, doveva però ammettere che quel compito suonava parecchio divertente e che inoltre, per convenienza, preferiva non scontentare ''i piani alti''. Da quando si era risvegliata in quel sudicio seminterrato, per poi scoprire di non essere più un essere vivente, di avere davanti l'eternità, la sua nuova ''vita'' si era rivelata giorno dopo giorno più interessante. Non aveva ancora riprovato a cercare l'uomo che le aveva fatto questo dono, ma in fondo aveva tutto il tempo del mondo, e quella sembrava proprio un'occasione propizia per sfruttare il tempo a sua disposizione in modo fantasioso e divertente. Il suo sorriso si allargò dunque all'ultimo stralcio di dialogo tra i due uomini dinanzi a lei, ilarità nei suoi occhi e una leggera risata che le fece alzare più volte le spalle, fuoriuscita più per abitudine muscolare che altro. << Ad esser sincera... >> fece per dire, giusto per vedere i visi di quegli uomini spaventati, giusto per sentire l'odore della loro paura...ma subito le venne in mente che concludere con ''sono più propensa a crearne, di aperture nei corpi altrui'' come avrebbe voluto fare, sarebbe stato troppo indiscreto, e si bloccò. Sapeva che, se non voleva scontentare l'ira di ''qualcuno'' e proseguire i propri scopi indisturbata, la discrezione era importante. Così scattò sull'attenti, un gesto che aveva visto fare poco prima, e con tutta la naturalezza del mondo e un sorriso stampato in faccia disse: << Sono pronta per eseguire il mio compito, signore! >> E si stava prendendo gioco di loro...oh, come si stava prendendo gioco di loro...ma del resto chi, oltre lei, avrebbe potuto comprendere il suo insensato senso dell'umor? Apparì proprio come se fosse pronta ad agire e in effetti, ilarità a parte, lo era. Porre domande sulla situazione? A che le serviva quando le bastava recarsi sul posto e dar inizio al divertimento?
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La ragazza venne scortata dal vecchio al veicolo che aveva menzioanto prima, sembrava quasi una gigantesca sfera priva di qualsiasi motore o simile, e a detta del volantino che le fu consegnato sembrava essere molto areodinamica, ma una volta avicinatasi si sarebbe aperta a metà rivelando la psotazione costituita da una semplice poltroncina e un pulsante rosso.
La prego di accomodarsi, una volta dentro avrà pochi istanti per attivare il pulsante che la porterà verso l'altro dentro il Buddha di Piombo, e penso che non serva dirle che ha un solo tentativo, se fallisce probabilmente la ritroveremo in Sardegna, o al massimo in Africa, e guardi che non stò scherzando. Nel momento in cui dovrà premere il pulsante lo vedrà illuminarsi di verde, mentre come può vedere, ora è rosso, la prego di non sbagliare l'attimo, abbiamo solamente lei.
Il baffo l'avrebbe fatta accomodare e le avrebbe anche consegnato un piccolo ricevitore che le avrebbe permesso di comunicare con loro. Erano momenti delicati questi, tutti erano preoccupati per il risultato che avrebbe avuto il lancio, era la parte iniziare e nessuno sapeva comes arebbe stato all'interno. Era un'incognita.
Si dia inizio alla missione!
Da dietro la sfera sarebbe comparso un gigantesco macchinario, simile ad un psitone, ma con una grossa molla tutta intorno, dall'altro capo tutti i soldati sembravano tirare un certo gancio del macchinario, tentando di allungarlo il più possibile, e una volta che lo lasciarono questo partì di botto colpendo la sfera con una forza indicibile, che l'avrebbe letteralmente sparata in direzione del Buddha.
Ora FUOCO!
I vari missili partirono dagli elicotteri posti in prossimità dell'essere e gli lanciarono contro tutti i missili rimasti, questo si fermò e diede il tempo alals fera di raggiungere il gigante proprio da sotto, sarebbe toccato alla preside ora premere il bottone e far schizzare il alto la sfera che sarebbe entrata senza nessun problema all'interno del Buddha, proiettandola in poco tempo all'interno del suo corpo. La fera una volta impattata contro una strana galleria carnosa si sarebbe fermata, e prima di aprirsi avrebbe mostrato tutto intorno i vari resoconti sullo statuo dell'aria e delal temperatura. L'aria era respirabile, e il calore non era poi così elevato, a quel punto la sfera si asrebbe aperta mostrando alal ragazza un luogo stranamente illuminato, le pareti carnose del luogo si muovevano ad intervalli regoalri e proiettavano una fievole luce rossastra, al tatto sembrava della semplice carne ma se avesse provato a tagliarla avrebbe scoperto che solo pochi centimetri di essa earno effettivamente così poco resistenti, il resto era resistente, fin troppo per le sue attuali forze. I tunnel si diforcava in una soaldirezione da cui provenivano strani suoni, era l'unica via e avrebbe fatto bene a prepararsi al peggio finchè ne aveva il tempo.. -
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Un pulsante rosso da schiacciare nell'istante esatto. Un compito fin troppo semplice che fece sorridere Leben nuovamente. Per lei era davvero comica tutta l'urgenza con cui parlava ''Mister Baffo''. Per non parlare del fatto che pensasse sul serio che un compito così semplice per una che in vita era stata tutto ciò che potesse definirsi ''intelligenza superiore'' o più precisamente ''genio'', rischiasse di fallire. Era alla stregua di un test da laboratorio su una scimmia! Scosse la testa mentalmente, cercando di non mostrare troppo la sua ilarità e prese il ricevitore che l'era stato dato, mettendolo nella tasca di una delle fondine sulle sue cosce. Si godette un ultimo attimo tutta la loro agitazione, aspirandone a pieni polmoni l'odore e poi, finalmente, partì. Non ci volle ovviamente nulla a portare a termine il compito assegnatole e in men che non si dica, non senza una punta di sorpresa per la velocità del tutto, Leben si ritrovò all'interno di quello che, le pareva di ricordare, avessero nominato il ''Buddha di piombo''. Studiò con cura i resoconti che il suo improvvisato mezzo di trasporto le mostrò, sorridendo del fatto che anche se essi avessero detto che l'aria non fosse stata respirabile, lei semplicemente avrebbe potuto smettere di respirare prima di metter piede fuori. Fu per questo pensiero che, mentre scendeva dalla sfera, rise da sola. Una volta a ''terra'' si guardò attentamente intorno, sempre sorridente ma concentrata. Incuriosita dalle strane pareti, che sembravano carne ma emanavano comunque un odore strano che non era troppo invitante alle sue narici, vi si avvicino e affondò gli artigli che tuttavia si bloccarono a pochi centimetri, trovando un materiale troppo duro per venir danneggiato. Davvero uno strano posticino... Un po' meno divertita ora che non vi era nessuno di cui ridere, era pronta a gettarsi totalmente in quella che (almeno sperava) sarebbe stata una missione divertente. Lasciò scivolare il proprio vestito nero, così come il boa di piume, e li pose accuratamente sopra il sedile del mezzo di trasporto: era un vizio che aveva preso dalla prima trasformazione, durante la quale aveva strappato l'unico indumento che possedeva per via delle lame che l'avevano ricoperta, da allora, l'aveva rammendato e ora si spogliava sempre prima di trasformarsi, rimanendo totalmente nuda al di là della situazione. Dopo quel buffo rito, senza ulteriori indugi, cercò di concentrarsi totalmente ed esclusivamente sulla carne che la circondava, senza spingersi più in là con l'olfatto. Chiuse gli occhi e ispirò sino a riempirsi i polmoni di quell'odore, senza buttarlo fuori per un tempo che per un umano sarebbe stato impossibile da sopportare. Poco dopo, non ottenendo gli effetti desiderati, prese a pensare al succulento individuo che aveva divorato a pranzo. Pensò a quanto fosse bello sentirlo...sentire il sangue fluire seppur per poco nelle vene defunte, il tatto tornare seppur per brevissimi istanti, il battito fittizio riprendere, la carne risvegliarsi...quando mangiava il suo corpo sembrava prendere vita e morire nuovamente, tutto nel giro di un brevissimo istante, ma questo faceva parte del bello. Questo rendeva tutto così divertente. L'euforia momentanea, il calore...
Ed eccolo lì, lo sentiva...quell'essere nel suo cervello dimenarsi in preda alla fame, come del resto il suo intero corpo corrotto dalla morte e dalla sete di ''vita''. La sua carne prese a cambiare, le braccia e i polpacci si inspessirono, così come il petto e i seni, la spina dorsale venne ricoperta da scaglie taglienti, l'oscurità prese ad avvolgerla...ed eccola: la vera forma del mostro.
<< Comincia il divertimento. >> disse tra sé in un sussurro inquietante mentre, con la falce in spalla, si dirigeva (con calma degna di chi ha tutta l'eternità davanti) verso gli strani suoni provenienti dall'unica via percorribile.SPOILER (clicca per visualizzare)@.@ Non so quanto possa essere decente come post visto che è scritto alle 3 di notte da una che non riesce a dormire ma va bé.. -
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Più la ragazza si addentrava e più si sarebbe resa conto che cammianre diventava molto più difficile, se all'inizio il terreno si cui poggiava era molto uniforme, a questo punto del suo percorso il terreno risultava inspiegabilmente più spesso e camminare risultava difficile senza sbalonzolare in giro, come se si trovasse a caminare su un budino di carne, ma non era tutto, sulla via erano iniziatia comparire delle piccole protuberanze simili a piccolissimi tentacoli lunghi da pochi millimetri fino a quelli più grandi che raggiungevano i 10 cm di lunghezza, erano ovunque, anche sulle pareti, e si muovevano a ritmo degli spasmi di quel corpo.
Sssignorina Non dovrebbe gironzolare qui. E pericolossso...
Quelle piccole protuberanze si sarebbero lentamente avvinghiate alle gambe della ragazza, salendo sempre più su, erano molto fini e poco resistenti, tuttavia erano estremamente viscidi e pulsavano in continuazione, non erano una minaccia al momento, ma trovarseli addosso non era di certo gradevole.
Qui non amiamo le cossse che risssalgono, preferiamo sssolo quello che ssscende e ssse ne va via.
La voce non proveniva da una direzione precisa, sembrava che uscisse da tutta quella galleria, e gli sparmi di prima iniziarono a diventare molto più forti e restare im piedi senza un vero appoggio sarebbe diventato impossibile, ma un rumore simile ad un masso in caduta avrebbe preceduto nuovamente quella voce.
Arrivederci e tanti sssaluti.
Una gigantesca sfera nera grande quanto tutto il tunnel si sarebbe diretta verso la ragazza, spinta dagli spasmi di quella galleria, se non voleva essere spinta realmente fuori doveva trovare il modo di distruggerla, ma come si poteva distruggere una sfera di circa 5 metri senza sapere neppure la sua resistenza?. -
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Camminare si stava facendo sempre più complicato, ma del resto Leben si stava divertendo un mondo a saltellare come una bambina dentro un parco giochi. Si fermò solamente all'udire quella strana e sibilante voce, osservando gli esseri striscianti che ad un tratto della strada cominciarono a ricoprire la carne sottostante come anche le pareti di quello che sarebbe dovuto essere l'intestino del gigante.
« Pericoloso? Tanto meglio. »
Si guardò intorno incuriosita dal fatto che quella strana voce sembrasse non provenire da un punto preciso ma dall'intera galleria, come se fosse la stessa a parlare. Solo quando il suo sguardo cadde ai suoi piedi, notò che quei ''mini-tentacoli'' tentavano di risalire sulle sua gambe. Per un attimo le vennero in mente gli hentai che era solita guardare per ''studiare'' gli umani e i loro strani gusti sessuali, tra i quali vi era un certo genere chiamato ''tentacle rape'' che solitamente era ambientato proprio in posti così ''rosa'' e pieni di esseri striscianti. Fu per questo che il suo sorriso si allargò notandoli. Ad ogni modo, sfortunatamente per gli esserini, due strappi all'altezza delle caviglie di Leben che presero ben presto l'aspetto di fauci, avrebbero posto fine alla loro risalita. Non che, se avesse potuto provar qualcosa, non gli avrebbe lasciati continuare per sentire...qualunque cosa provassero gli umani in quei frangenti, ma da quando era ''rinata'' non sentiva ormai più bisogno che non fosse la bramosia di cibo, sicché...
Le bocche tuttavia si limitarono a strapparli e sputarli. Evidentemente quel viscidume aveva un sapore pessimo...o più probabilmente si sarebbe potuto rivelare dannoso e il cervello di Leben l'aveva prontamente ammonita al riguardo.
« Mi dispiace ''voce'', ma non intendo proprio andar via...non certo ora che comincio a divertirmi. »
Quando restare in piedi cominciò a farsi difficile, per non cadere piazzò i tacchi in quel budino di carne e si sporse in avanti sorreggendosi con la falce, a sua volta infilzata nel terreno dal manico. Sentire che qualcosa stava arrivando però la mise sull'attenti. Sorrise tuttavia, quel rumore suonava familiare e un flashback che le mostrò un vecchio film, le fece capire il perché. Prima di veder la palla scendere Leben cominciò a correre nella direzione opposta, salvo poi fermarsi in un punto con un terreno meno ''gelatinoso'' e voltarsi per fare ciò che agli occhi di chiunque sarebbe potuto apparire particolarmente stupido: sparare un colpo con una delle pistole che ''Qualcuno'' le aveva imposto di portarsi dietro, in direzione della sfera in discesa, per poi rifoderare l'arma in un istante. Apparentemente un gesto stupido per chiunque, si, ma solo perché ''chiunque'' non era una creatura con il suo cervello. Come avrebbe potuto distruggere una sfera grossa come quella senza conoscerne neppure la resistenza? Semplice...facendo in modo di conoscerla al più presto e, nel caso, trovare un'alternativa per contrastarla. Il suo cervello aveva pensato alla prima cosa e, attendendo di scoprirla, si apprestava a pensare all'altra.
In quel momento che per qualunque essere vivente sarebbe stato di pura adrenalina, di pensieri freddi e forse di timore. In quel momento cui il tempo parve fermarsi in attesa della risposta che cercava, Leben...cominciò a ridere. Di quelle risate che erano così da lei...di quelle che iniziano basse e silenziose, per poi esplodere in inquietanti schiamazzi. Cosa c'era di divertente? Si trovava in una strana puntata di ''Esplorando il corpo umano'' barra ''Esplorando il corpo del Buddha di piombo'' e stava per venir travolta da quella che probabilmente era la sua materia di scarto...il ché probabilmente non era divertente, ma quantomeno era una sfida che si stava rivelando assolutamente eccitante. E poi, ormai cominciava a capirsi, il suo insensato umorismo era capace di farle trovare divertenti le cose che meno lo erano...ed essere travolti da una palla di escrementi, per la sua visione malata delle cose e per un qualche arcano motivo che nessuno potrebbe mai concepire...lo era.
Edited by =^Midori_no_Neko^= - 13/3/2013, 14:24. -
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Il proiettile una volta che colpì la gigantesca sfera la trapassò ad parte a parte generando una grossa crepa e facendo sfaldare la parte copita, tanto che ora li si trovava un buco grosso quasi quanto un pugno. Quell'affare non era quindi molto duro e si sfaldava con molta facilità, magari un colpo ben piazzato sarebbe bastato per distruggerla completamente, ma per fare ciò sarebbe servito colpire il punto esatto in modo che aprendo un buco in quel punto la sfera si sarebbe sicuramente sfaldata completamente, in caso contrario la nostra eroina avrebbe fatto bene a prepararsi all'impatto imminente, spostandosi aveva recuperato un po di tempo, ma era una strategia che sarebbe funzionata per poco tempo, doveva distruggerla se voleva continuare. . -
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La risata di Leben crebbe alla scoperta che quella sfera, oltre all'essere apparentemente materiale di scarto, ne aveva la consistenza. Sorreggendo la falce con entrambe le mani e piegando le ginocchia, divaricando leggermente le gambe per non rischiare di venir sbilanciata dall'impatto, la ''ragazza'' si preparò, col sorriso stampato in faccia e una risata a bocca chiusa che la fece apparire come una vera psicopatica, a sferrare un poderoso colpo al centro della sfera. Avrebbe mirato al buco appena aperto dal proiettile per garantire che le crepe formate finissero di spaccarsi, per poi affondare la lama sino in fondo con un movimento verso il basso. Se tutto fosse andato al meglio, sarebbe persino potuta passare attraverso il buco creato o, più probabilmente, sarebbe stata investita da un'ondata di...
Rideva, rideva e rideva ancora. Era una situazione così comica e grottesca!
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Il colpo delal ragazza distrusse senza problemi gran parte della sfera, mentre la rimanente ancora intatta si dirigeva verso l'uscita. La ragazza era stata brava a colpire la parte già debole, la sua forza era elevata e per questo non ebbe nessun problema.
E' ancora tutta intera sssignorina?
Davanti alla ragazza la carne avrebbe iniziato ad alzarsi assumendo poi un aspetto quasi umano, anche se estremamente rugoso per via dell'eccesiva presenza di carne flaccida e viscida, era praticamente un mezzo pusto provviso solamente di una testa e delle braccia, anche se non vi era nessun buco, era come se una persona si trovasse sotto la pelle, completamente ricoperta da essa, solo che sotto non c'era proprio nessuno. La voce delal figura proveniva ancora da tutta la galleria, anche se la "bocca" dell'essere si muoveva a ritmo con la voce.
Dal pessso lei dovrebbe trovarsssi davanti a me... Le chiedo ssscusssa, ma normalmente non passssssa nulla di vivo da quessste parti, e io mi occupo di evaquare le sssossstanze di ssscarto ed eventuali oggetti dannosssi, ogni suo passsssso mi fa davvero male, ssse potesssssse muoversssi con più dolcezza potrebbe anche passssssare, ma ssse continua cosssì sssarò cossstretto a continuare nel mio compito di ssscacciarla, la prego, è un lavoro faticossso e qui tutti noi facciamo sssolo il nossstro lavoro.
Di certo non capita tutti i giorni di parlare con un intestino, e se la ragazza era davvero la preside di una scuola doveva sapere che un intestino era davvero lungo, e che il tempo a sua disposizione era limitato, era quindi posta a fare una scelta, continuare per la sua strada fregandosene degli avvisi dell'essere, oppure trovare il modo di non nuovere a questo durante tutto il tratto dell'intestino.. -
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Posandosi la falce in spalla ora che non serviva più, Leben alzò un sopracciglio visibilmente sorpresa ma non per questo meno sorridente. E' vero, aveva smesso di ridere appena la sfera era stata distrutta, forse perché era semplicemente scivolata via invece che rendere il tutto più ''divertente'' (per il suo strambo umorismo almeno) ma nonostante non stesse ridendo rimaneva entusiasta della situazione. La missione per la quale non provava alcun interesse che non fosse il ''passarci il tempo'' si stava via via trasformando in un'entusiasmante sfida. In fondo, seppur non ci fosse del cibo di mezzo, anche un predatore come lei necessitava di svagarsi ogni tanto. « E tu saresti... » fece per chiedere, salvo poi ripensarci « Oh, alla fine non è importante. ». Trattenne a stento una nuova risata, rendendosi conto che quella massa di carne praticamente informe dovesse trattarsi dell'intestino stesso. Trovò quell'esserino buffo, per un qualche motivo, e per un motivo o per un altro, decise di far buon viso a cattivo gioco e assecondare le sue parole. In fondo non aveva tutta la giornata e distruggere ogni escremento sferico che le si sarebbe lanciato contro in caso di diniego sarebbe stata una rottura. Il gioco dopotutto, smette di essere divertente se ripetuto più volte di seguito. Allargò il sorriso mentre le lame dei suoi tacchi si ritiravano cosicché non dessero fastidio ad ogni suo passo e assunse un tono formale quando disse: « Mi dispiace averla disturbata, ''Signor Intestino'', pensa che così possa continuare il mio cammino senza procurarle disturbo? » A stento si impedì di scoppiare a ridere di nuovo.
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Appena le lame sui tacchi scomparvero il "volto" dell'essere divenne più tranquillo, quasi sollevato dal dolore che prima provava, e dal tono di voce che assunse pareva davvero molto... Felice.
La ringrazio tanto. E' cosssì gentile ad assssssecondare i desssideri di un sssemplice organo come me. Può passssssare sssenza nesssun problema sssignorina. Io torno al mio lavoro...
E il vecchio essere una volta dette quelle parole scomparve nuovamente ritornando ad essere della semplice carne, la ragazza ora avrebbe avuto via libera per un bel pezzo di strada, ma proprio a metà strada dell'intestino avrebbe ricevuto una chiamata da quel ricevitore che l'uomo glia veva dato prima di partire all'interno del corpo de Buddha. La suoneria era particolare e forse era parecchio azzecata per la situazione in cui si trovava la ragazza.
Hem Hem! Mi sente signorina? Siamo finalmente riusciti a contattarla grazie al cielo! Il Buddha di Piombo sembra bloccare anche molte delle nostre trasmissioni, per cui sarò breve, mi ascolti molto attentamente stiamo rilevando degli strani movimenti nella seconda parte dell'intestino, e la cosa strana e che riusciamo a vedere questo movimento dall'esterno! La prego di stare attenta! Sem-zzzZZzzz- os-zzzzzZZZZzz- quest-zzzzZZZzzz funz-zzzzZZZzzz. Biiiiip.
La trasmissione si era chiusa improvvisamente, e provare a contattarli non sarebbe servito a nulla, l'unica cosa da fare era proseguire fino all'entrata della seconda parte dell'intestino da cui provenivano nuovamente strani rumori simili al sibilio di un serpente.
Una volta che la preside entrò dietro di lei l'entrata si chiuse immediatamente, se avesse provato ad aprirla sis arebbe sesa conto che era diventata come il resto del luogo, semplice carne fuori, ma a pochi centimetri incredibilmente duro. Un misterioso rumore sis tava avicinando verso la preside insieme a quel sibilo, ma non era tutto, a differenza del precedene luogo qui era buio pesto, e vedere più lontano del proprio naso era un'impresa ardua. Cosa avrebbe fatto a questo punto la preside?. -
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Leben sorrise al buffo essere prima che svanisse nel nulla e per una volta non fu un sorriso derisorio. A volte le capitava di riuscire a provare simpatia per alcuni esseri viventi, purché essi non risvegliassero in lei la fame. Ad ogni modo si dimenticò di lui nel tempo stesso che impiegò a voltarsi e proseguire. Camminò per un bel tratto senza che nessun pensiero oltre alla carne che la circondava sfiorasse la sua mente, sin quando una strana suoneria non cominciò a propagarsi dalla tasca di una delle fondine nelle quali aveva posto le pistole. Prese il ricevitore che sino a quel momento aveva totalmente scordato di avere e ascoltò con non troppa attenzione ciò che ''Mister Baffo'' le disse. Il fatto che non avesse prestato la sua totale attenzione a quelle parole non comportava nulla, dal momento che la sua memoria era pressoché impeccabile e aveva memorizzato tutto per lei. Con una noncurante alzata di spalle ripose il ricevitore quando il contatto si interruppe per un'interferenza. Non provò neppure a richiamare perché, con ogni probabilità, non le importava niente di quello che quegli uomini aveva da dirle. Nonostante ciò, da quella conversazione si fece più concentrata, ascoltando i sibili e gli strani rumori provenire dal buio pesto che ad un tratto l'avvolse. Dovrei essere ancora dentro l'intestino... pensò, mentre si voltava alla chiusura dell'entrata. Posò una mano su di essa e, infilandovi un dito (ora affilato come una sciabola, grazie alla trasformazione), poté notare che proprio come le pareti del luogo, ora vi erano solo pochi centimetri prima di quell'imprecisato e resistente materiale.
« Mi perdoni Signor Intestino, prendo in prestito qualche pezzo di lei... » sussurrò poi, posando le labbra sulla carne che momentaneamente non parlava, per poi spalancarle e iniziare a divorare tutto lo strato superficiale di quella parete carnosa (e non). Non ci volle molte per ottenere l'effetto desiderato: più carne veniva introdotta nel suo corpo, più il metabolismo pazzesco di cui era dotata veniva stimolato, e ben presto la materia ingerita divenne una quantità sufficiente a necessitare di venir bruciata. I suoi capelli bianchi e privi di vita vennero ridotti in cenere per lasciar spazio a una fiamma blu intensa ma per nulla ascendente, che illuminò immediatamente un'area abbastanza vasta intorno a sé. « Bleah! » Appena ottenuto il risultato, non senza manifestare tutto il proprio disgusto, Leben si staccò dalla parete, pulendosi le labbra sporche di carne con un braccio, totalmente dimentica delle piccole scaglie poste su di esso, che le sfigurarono la zona delle labbra con escoriazioni che non ne vollero sapere di sanguinare. « Se lo lasci dire, Signor intestino, non ha per niente un buon sapore.» E finalmente, munita di luce e con un viso ancora più sfigurato, si voltò verso gli strani suoni, curiosa di scoprire che cosa li provocasse.
Edited by =^Midori_no_Neko^= - 13/3/2013, 18:00. -
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La ragazza finalmente munita di luce avrebbe visto da dove proveniva quello strano suono, quello che avrebbe visto era uno strano verme che strisciava lentamente verso di lei, si sarebbe fermato a circa 5 metri dalla ragazza e si sarebbe mostrato finalmente per quello che era, la sua pelle sis arebbe spaccata in verticale e facendo uscire una mostruosa bocca simile ad una umana. [+]
Sbatteva i denti in modo frenetico e quando non lo faceva emetteva quel sibilo, era un essere molto strano e probabilmente era un estraneo in quel corpo, proprio come lo era la nostra preside. Anche se probabilmente la lultura dei due era assai diversa, visto che quell'essere pareva essere persino in grado di parlare, anche se tutto quello che diceva non aveva un vero senso, oppure si?
CIBO! CIBO! CIBO! NUTRI! NUTRI! NUTRI!
Il verme sarebbe scomparso in un attimo sotto la carne, come se stesse scavando un tunnel, ma per al ragazza capire i suoi movimenti non sarebbe stato difficile, la circonferenza di quel coso era di 60 cm ed era lungo circa un metro, se poi contiamo che la parti di carne morbida era di appena 5 cm... Era un vero miracolo se quella carne non si spaccava al suo solo passaggio, ma comunque, tornando al discorso, il vermose di dirigeva molto velocemente verso la ragazza, e vista la loro minima distanza se lo sarebbe ritrovato sotto in men che non si dica, comea vrebbe reagito la ragazza?. -
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Chi se lo sarebbe mai aspettato...un verme. Ed ecco di nuovo quel sorrisetto divertito, cominciava proprio a diventare monotona. Solitamente ci si lamenta di creature troppo lunatiche, ma lei nella sua coerenza esagerava quasi! Sfortunatamente per lei, più fortunatamente per loro, al momento non si erano ancora presentati nemici capaci di notare quel suo permanente sorriso che, oltre ad essere inquietante, era un mix tra il derisorio e l'estremamente divertito e sarebbe potuto facilmente risultare irritante. Ad ogni modo, osservò attentamente il vermone che le si presentò davanti in ogni particolare. Inutile dire che non le venne propriamente ''l'acquolina in bocca''. Mangiare solo carne umana sin dal suo primo pasto dopo... la morte/rinascita, aveva finito irrimediabilmente con il viziarla. Animali al di fuori dell'uomo non riuscivano a suscitare la sensazione di bramosia di cui andava pazza, per questo il suo sguardo fu un po' deluso quando osservò la creatura dinanzi a lei. Inutile dire che divenne persino più deluso, quando questi si dimostrò non solo poco invitante ma terribilmente...''vuoto''.
Stupidità=Incoscienza=Niente paura=99% di divertimento in meno. Le sue spalle calarono in un gesto teatrale imposto dal suo umore.
Non cercò di parlare con quell'essere ben conscia che tutto sarebbe stato inutile, si limitò a studiarne forma e movenze e ad attenderlo. Impugnò la falce con entrambe le mani, in quanto la sua fidata arma le dava si, un aspetto inquietante quanto ''divertente'' (seppur solo per lei) ma era anche terribilmente scomoda da manovrare. Non che ciò risultasse un problema, anzi... il peso l'agevolava se si parlava in termini di forza.
Attese che il verme si muovesse e restò ferma finché quasi non la raggiunse, dopodiché alzò la pesante falce, proprio come se fosse un boia pronto a mietere la sua vittima e, calcolando mentalmente le misure approssimate, l'abbassò sul punto che sarebbe dovuto essere la bocca dell'essere, prima che esso potesse raggiungere i suoi piedi. Lo scopo era rendere inoffensiva l'unica arma che pareva avere, tutta la sua forza era infatti stata messa in quell'unico colpo per renderlo il più efficace possibile. Non la divertiva perdere tempo con esseri incapaci di provare paura, per questo avrebbe voluto finire in fretta. Ma del resto, se quel piccolo verme si fosse rivelato più di quanto sembrasse...bé, lei non avrebbe potuto che gioirne.
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La creatura venne fermata con quel singolo colpo, aveva smesso di muoversi e dalla afnce non proveniva nessuna vibrazione, sembrava fosse morto con quel colpo, ma dalla zona bucata dalla falce non sarebbe uscita una singola goccia di sangue, e proprio questa ora sembrava come bloccata, se avesse provato a tirarla fuori non ci sarebbe riuscita, ma certamente non era ora il momento di pensare a quello, visto che sulle sue spalle sarebbe incominciata a cadere della strana bava, se avesse alzato lo sguardoa vrebbe visto altri due vermi identici a quello di prima che sbavavano senza contegno e in una ttimo vomitarono una sostanza verdognola. La sostanza avrebbe sciolto facilmente la carne rivelando che il verme di priam era stato colpito, am era diventato durissimo, di un colore nero identico alal pelle esteriore del Buddha di Piombo, e insieme a lui sarebbe finalmente venuta alla luce l'aspetto di quella parte interna del corpo del gigante che sembrava essere troppo dura per essere scalfita, forse sarebbe stata sorpresa nel vedere che quelal parte durissima non ear altro che un infinità di quei vermi morti, ormai levigati e uniti tra loro.
Il vomito non sarebbe caduto subito, la preside avrebbe avuto qualche attimo per evitarlo, la falce sarebbe rimasta intatta, ma due nuovi nemici erano ora da sconfiggere in qualche modo. Erano ad un'altezza di almeno 5 metri e la stavano nuovamente puntando, essere colpiti da quel vomito poteva essere molto pericoloso visto glie ffetti che aveva sulal carne del Buddha..
