Run too fast

per Brab19

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    asdcverqew
    Un raggio di sole in una fresca mattina di fine inverno illuminava il parco della capitale del Sacro romano impero con un calore quasi innaturale. I raggi del sole percorrevano imperterriti tra le fronde dei rami facendo meravigliosi giochi di luce. Il vento soffiava freddo in questa prima mattinata, ancora non sbocciata per via dell'orario: vuota dei rumori del caos capitolino ma allo stesso tempo pieno di naturali suoni che la vegetazione portava, lo scuotersi delle prime foglie che iniziavano a nascere sugli alberi, il rumore del ruscello che sotto il ponte scorreva rapido in un fluido movimento infinito, le foglie caduche che sotto i piedi rapidi di Nageku si frantumavano. Il panorama ideale per un allenamento indisturbato, evitando di trovarsi sotto occhi indiscreti.
    Da quando si era spostato nelle terre vaticane alloggiava in una casa che teneva in affitto. Un vero e proprio buco seppur accogliente. Questo era il suo ideale periodo per godersi un periodo di vacanze, lontano dai pensieri di vita mondana, guerre e DOVERI. Una cosa che da sempre odiava e che lo aveva costretto a trasferirsi in Inghilterra per allontanarvisi il più possibile. Purtroppo però, per quanto i suoi viaggi fossero culturalmente colmi di esperienze, era sempre e comunque solo, se non in "compagnia" dei cadaveri di cui si dovevano nutrire quei maledetti cenobiti. Anzi a pensaci bene non li vedeva da un bel po'.
    Rallentò un po' il passo della corsa, la larga felpa nera con il cappuccio chiuso sulla testa, ondeggiava mossa dal vento, mentre le tornite gambe coperte solo da un paio di pantaloncini corti e un paio di scarpe da corsa, spingevano il corpo lungo la strada sempre più lentamente, fermandosi poi sotto un albero. Con un sospiro Nageku prese fiato, porgendo lo sguardo in alto. Il sole in quel momento passava vivido tra le foglie, colpendo le iridi del ragazzo che si vide costretto a coprirsi gli occhi con una mano. Poi con una leggera flessione delle gambe si diede una spinta per balzare oltre i due metri. Un salto decisamente non umano se non fosse che lui era proprio un umano. Ma per lui ormai non era troppo strano darlo a vedere. Dapprima con una mano, poi con entrambe, si aggrappò al primo ramo, iniziando delle calme ma decise trazioni che sembrarono essere quasi infinite. La sua mente era sovrappensiero, e le braccia non si accorsero del frequente sforzo a cui erano sottoposte...











    Un inizio molto aperto ^_^ a te la scelta di presentarti, farmi il solletico per buttarmi giù, urlare per buttarmi giù, tirarmi giù per buttarmi giù :asd: Puoi anche non buttarmi giù eh :asd:
     
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  2. Brab19
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    Blossom si era alzata presto quella mattina, aveva indossato la sua tuta da lavoro ed era scesa in officina. Suo padre l'aveva subito convocata per dirle che doveva subito recarsi in un posto per una riparazione. raramente facevano lavori a domicilio ma questo era parecchio particolare: il generatore di corrente del parco era fuori uso e per tutta la notte la vasta area non collegata con la rete elettrica della città era rimasta al buio. L'incarico aveva una certa urgenza perchè bisognava risolvere il problema assolutamente prima del tramonto, per evitare una seconda notte senza illuminazione.
    Così la ragazza caricò nel furgoncino gli attrezzi che le servivano e poi si avviò verso il parco. Ovviamente la macchina doveva essere lasciata all'ingresso e Blossom fu costretta a incamminarsi per i vialetti con la cassetta degli attrezzi in mano. Era davvero pesante e fu costretta a fermarsi diverse volte per fare delle pause e riposarsi le braccia. Nessuno che si occupava della manutenzione del parco era venuto ad accoglierla e si rese presto conto che non aveva la minima idea di dove fosse la casetta che ospitava il generatore in rotto. Iniziò a percorrere le stradine del parco nella speranza che addentrandosi verso il centro della grande macchia verde che dava ossigeno alla città avrebbe trovato qualche indicazione sulla via da seguire, ma non fu così.
    Dopo oltre mezz'ora di giri a vuoto aveva le braccia che facevano parecchio male, in una mattina d'inverno come quella non erano molti i visitatori del parco e Blossom iniziò a guardarsi intorno per vedere se trovava qualcuno a cui chiedere un informazione. Vide un ragazzo che faceva strani esercizi ginnici appeso ai rami di un albero, lo scartò subito come probabile informatore e ritornò a guardarsi intorno. Passò quasi un intero minuto e nessuno si avvicinò abbastanza per poter chiedere e Blossom era stanca di trascinarsi dietro quella pesantissima cassetta degli attrezzi.
    Si avvicinò al ragazzo e disse
    Ehi, scusami...posso chiederti un'informazione? Sto cercando la casetta di servizio del parco...
     
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    asdcverqew
    Improvvisamente il silenzio ameno di quel parco fu interrotto da un pesante rumore metallico, tipico della classica cassetta degli attrezzi, posata in questo caso abbastanza violentemente a terra. Il rumore lo colse un po' di sorpresa, ma non ne fu spaventato. Ciò che piuttosto fu colto dal suo sguardo, era il corpo di una ragazza, molto giovane, dalla corporatura esile e fresca, troppo minuta per le dimensioni della cassetta che portava. Si, la doveva per forza portare lei dato l'abbigliamento da lavoro. Un elettricista concluse poi ascoltando la domanda che le fu posta.
    L'uomo utilizza l'elettricità per paura di alzare la testa e scoprire che c'è altro oltre al suo ego
    disse tirandosi su con il braccio per poi accovacciarsi sopra al ramo appoggiato al tronco principale
    Anche se però penso che tu lo debba fare per lavoro, e vedere il cielo è l'ultima cosa che ti può importare.
    disse sorridendo. Non era nella sua indole, ma chissà perché quella ragazza gli ispirava un non so che di ilarità. Ma nel senso buono, felicità.
    Il generatore si trova vicino l'entrata est. Sei fortunata dato che è l'alba è anche molto illuminato. Però vorrei che mi concedessi di guardarti come lavori. Sono un ignorante in materia eh, quindi non potrò giudicare!









     
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    Il ragazzo si issò agilmente sul ramo dell'albero e si mise a sedere, doveva essere un vero atleta per muoversi con quella velocità e agilità.
    Oltre ad atleta doveva essere anche una specie di filoso o intellettuale perché si mise a dire delle frasi sul guardare il cielo enorme che ci sovrasta ecc. ecc. che spiazzarono un po' Blossom. Non che lei non avesse una animo poetico e contemplativo nei confronti delle meraviglie della natura, ma quello non le sembrava davvero il momento per una chiaccherata su questo tema.
    Per fortuna il ragazzo conosceva anche l'ubicazione della casa che ospitava il generatore rotto e, in cambio di quest informazione, chiedeva di poterla osservare mentre faceva il suo lavoro...era davvero un tipo strano.

    Ehm...grazie dell'informazione...e si ti fa piacere vedere quello che faccio per me non c'è problema...

    non le era mai capitata una richiesta del genere quindi tentò di mascherare con una battuta il suo stupore

    nessun segreto aziendale da difendere, tranquillo!

    Sorrise al ragazzo e poi senza aspettare di vedere se si decideva a scendere da quel ramo si incamminò nella direzione indicatale trascinandosi dietro la pesante cassetta degli attrezzi...
     
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    Perdonami il ritardo ma sono due giorni che ho problemi di connessione, sto diventando matto senza computer. Credo di riuscire a risolvere per domani ^_^



    asdcverqew
    La ragazza sembrò acconsentire alla strana proposta che Nageku le aveva fatto, un po' dubbiosa sull'esito di questa mattinata, e da un altro lato curiosa su a cosa avrebbe giovato al ragazzo guardarla all'opera. Senza dubbio però era contenta di aver finalmente smesso di sprecare tempo a cercare un generatore dal lato completamente opposto a quello in cui effettivamente si trovava.
    Nageku dalla sua sembrava stranamente sorridente, non gli capitava quasi mai di mostrare il suo sorriso, ma quella ragazza così piccolina e goffa nei suoi movimenti gli metteva una strana allegria che gli accendeva in un certo senso una sensazione di relax che sapeva di poter colmare anche solo standole vicina.
    Lascia faccio io
    disse ridacchiando vedendola in difficoltà con la cassetta degli attrazzi. Sapeva che si trovava in difficoltà nel portare quella grossa scatola metallica senza dubbio più pesante e più grossa di lei, e un po' di cavalleria non guastava mai, anche perché in qualche modo doveva ripagarla per averlo lasciato guardarla "all'opera". Inoltre, faceva sempre bene al suo esercizio fisico, anche se per lui quel peso era estremamente ridicolo. Cercò di non darlo troppo a vedere.
    E' parecchio che svogli questo lavoro?
    La strada era abbastanza lunga, i parchi romani sono meravigliosi e allo stesso tempo enormi, ci volle quasi un quarto d'ora per arrivare all'altro capo della via, al termine del quale si poteva vedere vicino l'ingresso una modesta costruzione in plastica, con un triangolo giallo attaccato sopra con un teschio disegnato, con su scritto "alta tensione". Era sicuramente ciò che la ragazza cercava...









     
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  6. Brab19
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    Il ragazzo, apparentemente molto soddisfatto di poter assistere alla riparazione, le si avvicinò baldanzoso e le prese di mano la cassetta degli attrezzi offrendosi di trasportarla lui. Di solito Blossom reagiva male a queste forme di "cavalleria", non voleva essere considerata debole, fragile o inferiore solo perchè era una femmina. In una situazione normale avrebbe risposto male al malcapitato e si sarebbe ripresa la cassetta, ma ora era davvero sfinita e solo il pensiero di doverla trasportare per altri due passi la faceva star male. Così, cercando di non dare a vedere il suo iniziale fastidio per questa cortesia si decise a lasciare la cassetta al ragazzo e ringraziarlo pure per la sua generosità. In effetti lui la sollevò con una mano sola, come se fosse leggerissima, Blossom si ritrovò a pensare che doveva essere davvero forte per poterlo fare.

    Grazie, sei molto gentile, effettivamente non ce la facevo più!

    I due camminarono lungo il sentierino per diversi minuti poi lui le rivolse di nuovo la parola chiedendole da quanto tempo faceva quel lavoro

    Beh, praticamente dalla nascita...no dai, scherzo, però è stato mio padre a insegnarmi ed ho cominciato molto piccola, mi piacciono i motori e...le cose che funzionano...mi piace costruirle, usarle e aggiustarle quando serve...

    Intanto erano arrivati alla centralina del guasto, nemmeno li c'era qualcuno del personale del parco e Blossom si diresse verso la porta. Era aperta ma la ragazza dovette spingerla con tutto il suo peso perchè era incastrata.

    non si fa molta manutenzione da queste parti vedo...

    l'edificio era molto piccolo, una specie di quadrato di plastica di 4 metri di lato. Blossom entrò, fece appoggiare la cassetta al ragazzo ed estrasse una lanterna elettrica per illuminare l'ambiente. Era molto spoglio, qualche cassa di materiale varia, quadri elettrici, attrezzi dei giardinieri e in un angolo in famoso generatore guasto.

    Eccolo li...mettiamoci al lavoro...ah, chiuderesti la porta per favore? Così i passati non verranno a disturbarci...

    Prese qualche attrezzo e si avvicinò al macchinario

    Ah comunque io mi chiamo Blossom, piacere

    e sorrise al ragazzo.
     
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    asdcverqew
    Arrivati senza perdere tempo entrarono in quella specie di baracca. Il buio era incredibilmente intenso, ma perlomeno la luce della porta aperta illuminava la stanza. Tuttavia la ragazza gli chiese di chiudere la porta. Rimase un po' stupito da tale richiesta, ma l'esperta era lei, dunque senza esitazione chiuse la porta serrandola dall'interno con un catenaccio che aveva a disposizione appeso alla maniglia. Ci aveva pensato Blossom, infatti aveva una lanterna, che immediatamente accese per farsi luce in quello spazio angusto per poter lavorare meglio.
    Il mio nome è Nageku
    rispondendo al sorriso della ragazza con un accenno di sorriso anche lui. La calda illuminazione della lanterna dava una particolare atmosfera a quel luogo, estremamente tetra, ma allo stesso tempo accogliente e calda. I grandi occhi verdi della ragazza si illuminavano come se ardessero di un fuoco mistico nel loro interno, si poteva leggere nell'animo di quella ragazza.
    Si avvicinò a passi cauti verso di lei, che ormai si era praticamente già messa al lavoro. Il suo intento ovviamente era di aiutarla, quindi si chinò a raccogliere la lanterna, e tenendola in mano avrebbe cercato di migliorare l'illuminazione del posto di lavoro. L'angolo in cui si trovavano i cavi elettrici era però particolarmente angusto, dunque per illuminare meglio si dovette praticamente attaccare alla schiena della ragazza, adagiando il suo corpo contro cercando di non essere troppo di intralcio.
    Se ingombro avvisami che cerco una posizione migliore per illuminare
    disse infine, anche se quella era la posizione ottimale. Dunque si mise ad osservare ciò che la ragazza faceva cercando di essere il più utile possibile ma allo stesso tempo meno d'impiccio. Anche se la distanza ravvicinata era alquanto imbarazzante. Aveva un buon profumo sui capelli... chiuse gli occhi sorridendo mentre ancora reggeva la lampada, scandagliando nei suoi ricordi a quale momento della sua vita potesse ricollegarsi l'olfatto...









     
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  8. Brab19
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    Il ragazzo, dopo essersi presentato, aveva deciso di rendersi utile, questo era un bene perchè Blossom non era abituata a lavorare con un pubblico che la fissava e la cosa la metteva un po' in imbarazzo. La situazione peggiorò però quando lui decise di mettersi subito dietro di lei per reggere la lampada, effettivamente era il posto migliore, anzi, l'unico possibile, ma praticamente le stava incollato alla schiena. Ogni volto che Blossom si tirava indietro per osservare meglio il macchinario finiva sempre per sfiorare il petto di lui. Facendo finta di niente continuò a lavorare chiedendo ogni tanto a Nageku di passarle qualche attrezzo.
    La situazione era davvero imbarazzante ma Blossom cercò di non pensarci concentrandosi sul lavoro. A un tratto, a riparazione quasi ultimata, la ragazza fu costretta a sistemare dei cavi sulla parte più lontana e inaccessibile del generatore, dovette inginocchiarsi per terra e sporgersi parecchio in avanti, ma aveva bisogno di più luce.

    Passami la lanterna per favore, meglio che la regga io ora così illumino meglio questa parte.

    il ragazzo le passò la lanterna ma proprio quando Blossom si sporse in avanti per illuminare il retro della macchina diede uno strattone e la spina di corrente che alimentava la torcia si staccò dalla parete dall'altra parte della stanza, precipitandoli nel buoi totale.

    Ops scusa...deve essersi staccata la spina.

    La situazione era davvero imbarazzante adesso, al buio, inginocchiata tra la macchina e il ragazzo...Blossom arrossì ma nessuno poteva vederla...
     
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    asdcverqew
    Il lavoro era praticamente quasi ultimato, e superati quei momenti di imbarazzo sembrava che la coppia riuscisse a lavorare abbastanza in sintonia, Nageku sapeva ogni volta dove illuminare e la quantità di luce necessaria. Sembrava il lavoro fatto per lui.
    Mancava solo un ultimo attacco, ma per fare ciò bisognava illuminare una parte troppo lontana da raggiungere per lui. Ci avrebbe pensato Blossom a prendere la lampada e terminare, in ginocchio, il lavoro. Purtroppo quel punto era evidentemente troppo lontano anche per il cavo della torcia, che sotto la pressione della ragazza che cercava di farla arrivare il più lontana possibile, si staccò, facendo precipitare la stanza nel buio più totale. Il bello era che non c'era nessun accenno di finestra, e l'unica fioca luce era quella che passava sotto lo spiffero della porta, troppo piccolo per illuminare una stanza 4 metri per 4.
    Oh beh.. si... non è un problema, cerchiamo la lampada!
    disse il ragazzo paonazzo. Non ci vedeva a un palmo dal naso, talmente disorientato che non sapeva nemmeno più dove fosse inginocchiata la ragazza. Il tentativo di cercare la lampada fu ancora più goffo: si abbassò abbastanza goffamente, cercando a tastoni nel vuoto, quando finalmente avrebbe potuto sentire il freddo metallo del generatore, sotto il quale avrebbe potuto trovare di certo la lampada. Purtroppo quei gesti impacciati non gli fecero trovare il generatore, ma abbassandosi sentirono poggiarsi sul seno della ragazza. Poté chiaramente sentire la stampa della maglietta che indossava, e sotto di essa un seno sodo non coperto da alcun reggiseno. Nello stile di Blossom, ma fino a quel momento non vi aveva per nulla pensato, o almeno non vi aveva fatto caso. Il gesto imbarazzante gli fece ritirare di scatto ambe le mani, facendolo cadere seduto a terra, con le mani poggiate dietro di lui a sorreggerlo, poco vicino a lei. L'imbarazzo lo lasciò completamente stupito, era rosso in volto anche se non poteva essere visto, e visibilmente eccitato per la situazione. Non riuscì a tirare fuori nulla dalla sua bocca se non una specie di verso che potevano essere interpretate come delle scuse mooolto imbarazzate...









     
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  10. Brab19
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    Il ragazzo non sembrò preoccupato per quella situazione e si offrì subito di cercare di riattaccare la lampada. Blossom non poteva far niente, bloccata com'era tra lui e la macchina. Sentì il ragazzo muoversi alle sue spalle e dopo un po' comprese che era disorientato. Sentiva le sue mani toccare diversi oggetti nella stanza poi, di colpo, ne sentì una posarsi proprio su uno dei suoi seni. Blossom rimase paralizzata nell'assurda idea che magari lui non si sarebbe accorto di che parte del suo corpo stava toccando...in realtà questa speranza era solo un illusione, anzi, la ragazza ebbe anche la sensazione che la mano di Nageku indugiasse mezzo secondo di troppo prima di allontanarsi dal suo petto. Sentì il ragazzo cadere all'indietro, probabilmente colpito dall'imbarazzo. Avrebbe voluto che lui dicesse qualcosa per rompere quel silenzio ma invece si limitò a fare dei versi senza senso. Toccò a lei allora spezzare quella situazione davvero imbarazzante.

    Ehm...vediamo...la presa di corrente dovrebbe essere proprio dietro di te...

    era imbarazzatissima, rossa in viso come probabilmente non lo era mai stata, voleva al più presto riaccendere la luce e mettere fine a quella situazione.

    Aspetta, resta fermo che ci provo io...

    si girò convinta che il ragazzo si fosse spostato lontano da lei, fece qualche passo a gattoni nella direzione dove le sembrava di ricordare la prese della corrente ma ben presto andò a sbattere contro il ragazzo seduto per terra, finendogli praticamente in braccio...
     
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    asdcverqew
    La situazione, da già imbarazzante come era, andò peggiorando di secondo in secondo. O forse migliorando...
    La caduta a terra di Nageku portò un paio di secondi di silenzio che sembrarono durare un'intera giornata. Fu la ragazza a rompere il ghiaccio, e cercare di riparare una situazione che ben presto sarebbe peggiorata. Si mise a cercare la presa della corrente nello stesso modo in cui Nageku cercò la lampada, cadendo in una gaffe simile, ma ben più imbarazzante, finendo praticamente sopra di lui, distesa.
    Inizialmente Nageku fu preso da un momento di panico, l'imbarazzo era salito alle stelle, e l'istinto era di sgattaiolare via da quella posizione. Per sua sfortuna (o fortuna) una serie di fattori lo lasciarono completamente immobile. Il corpo della ragazza era leggerissimo, e le sue mani si trovarono per istinto sui fianchi di lei. La posizione così ravvicinata fece si che gran parte dei suoi capelli finirono ai lati del volto. Tenendo praticamente i due volti all'interno di un'ideologica gabbia ancora più buia di quanto non lo fosse la stanza. Poteva sentire l'innebriante profumo dei suoi capelli, lo stesso che sentiva poco prima, quando l'illuminazione ancora gli permetteva di vedere il corpo della ragazza. Allo stesso tempo il caldo respiro che usciva freneticamente dalla bocca della ragazza gli scaldava le labbra e il viso, quasi si toccassero. Respiro che usciva rapidamente sia per il movimento brusco, sia per l'eccitazione del momento, sia per l'imbarazzo. I caldi seni della ragazza poggiati sul suo petto lasciavano passare ogni singolo battito del suo cuore. Ogni rintocco scandiva quei secondi che sembravano ore in un infinito lasso di tempo che Nageku non avrebbe mai voluto far terminare. Le gambe aperte della ragazza inoltre, toccavano l'intimità del ragazzo, già inturgidito per l'evento precedente, e ancor più in vista per via dei pantaloncini di tuta in tela sottile.
    Nuovamente non riuscì a far uscire nulla dalla sua bocca, se non un respiro affannato che condivideva con la ragazza per via della vicinanza tra i loro volti.









     
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  12. Brab19
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    Senza nemmeno capire come Blossom si ritrovò praticamente sdraiata sul ragazzo, le loro facce dovevano essere vicinissime anche se nel buoi totale era impossibile stabilire quanto. Ad essere sicuramente molto molto vicino era tutto il resto del loro corpo. Blossom sentiva le mani di lui suoi sui fianchi e il suo petto schiacciato contro il suo seno. Per finire la ragazza sentiva anche qualcosa di duro premerle contro il ventre...proprio in corrispondenza di dove doveva essere l'inguine del ragazzo.
    Evidentemente Nageku era uno di quei tipi che si faceva bloccare dall'imbarazzo, perchè negli ultimi secondi, da quando tutta quella situazione era cominciata, non era riuscito a spiccicare parola.
    Blossom non era abituata a queste situazioni "intime" ma non si faceva di certo bloccare dall'imbarazzo

    Scusami...devo essere inciampata..per fortuna invece di sbattere sul pavimento sono atterrata su qualcosa di più morbido...oddio...morbido forse non è la parola giusta...c'è qualcosa di DAVVERO poco morbido qui...

    Voleva sdrammatizzare ma si accorse che forse si era lasciata trasportare un po' troppo con quella battuta...per rimediare iniziò subito ad alzari staccandosi da lui.
     
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    asdcverqew
    La ragazza fu svelta ad interpretare il terribile imbarazzo di Nageku, riuscendo lei stessa a trasparire un velo di imbarazzo per via della sua erezione. Nageku dal canto suo non si era mai trovato in situazioni simili, poteva quasi affermare di essere vergine anche se non lo era. Le relazioni d'amore non lo avevano mai interessato, o meglio, non era solito vedere le donne come possibili partner piuttosto che come carne da macello.
    La battuta che fece la ragazza infine completò l'opera lasciandolo completamente spiazzato. E probabilmente anche Blossom si era accorta di essere andata un po' oltre, sicuramente involontariamente.
    Devi... devi perdonarmi, non sono abituato ad essere così a contatto intimamente con una ragazza. Ho sempre troppo altro a cui pensare...
    ed era vero. Ma purtroppo in quel momento non riusciva davvero a pensare ad altro che al suo corpo sotto di lei, alla pressione del suo ventre sulla sua intimità, al respiro affannoso. Non voleva ammetterlo, forse non ne era capace a dire il vero, ma trovava la ragazza estremamente sensuale, nelle movenze, nella simpatia, nel suo corpo mozzafiato.









     
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  14. Brab19
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    Il ragazzo riuscì finalmente a dare voce al suo imbarazzo, cercò di scusarsi anche se in realtà non aveva fatto nulla di male. Blossom ne fu comunque confortata, voleva dire che non era un pervertito che aveva costruito quella situazione apposto. La ragazza si alzò staccandosi da lui, fece qualche passo nella stanza buia e ritrovò la spina di corrente dove infilare la presa della lampada. Una luce tenue e ovattata illuminò l'ambiente, la lanterna era ancora incastrata dietro il generatore quindi la sua luminosità era ridotta. Nella penombra Blossom guardò il ragazzo che stava ancora seduto sul pavimento.

    Non ti preoccupare, non è successo niente...nemmeno io sono molto abituata a stare così a stretto contatto con i ragazzi, sopratutto al buio...comunque è stato divertente...

    sorrise, stupita anche lei delle parole con cui aveva concluso la frase, ma erano proprio la verità, sentire il corpo del ragazzo sotto il suo, percepire la sua eccitazione e il suo imbarazzo l'aveva fatta sentire femminile e sensuale, come raramente le capitava di considerarsi.
     
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    asdcverqew
    Nageku si sentì particolarmente sollevato a sentire le parole della ragazza. Tutto sommato il suo intento era solamente quello di aiutarla e di certo non quello di salirle addosso. Il pensiero tuttavia di essersi eccitato per una situazione tanto banale lo aveva messo a disagio, sia per il suo modo di fare solitamente ben lontano da quella situazione, sia perché sapeva in cuor suo che quella ragazza era riuscita involontariamente a fare centro nella sua parte più stupida e goffa. Una situazione che poche volte gli era capitata e che nuovamente non era riuscito a cogliere a pieno per via della sua indole timida in quanto a rapporti con l'altro sesso.
    Abbiamo qualcosa in comune dunque... non mi capita quasi mai di essere a contatto con una così bella...
    si interruppe improvvisamente pensando ormai di essere arrivato troppo oltre nell'esplicitare le sue sensazioni
    ragazza...
    concluse voltandosi. La luce era tornata, seppur estremamente fioca. Forse finalmente avrebbero potuto completare il lavoro ed uscire da quel posto che fino a quel momento era riuscito a creare solo situazioni imbarazzanti.









     
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