Black. Hard. Rain.

Per Boss.

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    Dati scontro.
    Nome partecipanti: Xemnas, ?t=51687932 Vs Batou, ?t=35973977
    Livello partecipanti: 1 vs 2
    Energia partecipanti: Shihan vs Master
    Numero di partecipanti: 2.Massimo raggiunto.
    Livello del Potere: 1 vs 2
    Abilità Fisiche G1: Complete al 2. Gigas, mach, energy III
    Abilità Fisiche G2: Complete al 2 Gigas, mach, sense, Strike, energy III
    Tecniche Personali G1: non sono riuscito a trovarle.
    Tecniche Personali G2: Chaisaw
    Tecniche Loto G1: Ninjutsu #3
    Tecniche Loto G2: ///
    Armi & Equipaggiamento G1: Indica tu quali ti porti dietro.
    Armi & Equipaggiamento G2: Impianto X, Alfa & Omega , Beretta.

      Luogo:
    Nera pioggia battente. Il luogo è totalmente disabitato e desolato. Nonché devastato. E' qui che sei apparso. Ed eè qui che verrai steso al suolo. Questo posto di giorno ha un'aria triste. Di notte, in una notte cosi, sembra urlare la sua rabbia cieca al cielo per com'è stato distrutto. Era una vecchia chiesa. Ora non è altro che un corpo sventrato cui sopra aleggiano i corvi in attesa di scendere a finirlo.


    Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai in una notte cupa e tuonante. La pioggia sembrava dettare un urlo fino a squarciarsi la gola. Mentre i lampi e i suoi tuoni solcavano il nero cielo che era niente di meno d'una cappa oscura. Profonda, dispersiva. Quasi maligna. Senza nuvole visibili e urlava. Urlava e piangeva. Quasi conoscitrice di mille eventi e mille azioni maligne e generate dal male. Quasi conoscesse ogni evento si si scaturiva sulla città, dei suoi eventi e delle sue cause. Cause ed effetti. E non potendo parlare, urlava. I tuoni quella notte erano qualcosa di rabbioso tuonavano ovunque e la città per quanto tecnologica poteva fare poco quella sera se non stare a guardare. Guardare senza forse nemmeno rendersi conto di quello che le accadeva a svariati km dalle loro teste. Innumerevoli le chiamate ai vigili per parafulmini. La centrale ne era costantemente informata tramite i servizi intermediari. Ma quella notte sarebbe successo qualcosa nell'aria. Era carica d'elettricità. Non era solo statica ambientale dovuto al fortissimo temporale. Era qualcosa di piu.. era qualcosa premonitore.
    Batou era in giro sul suo hummer di servizio. Viaggiava in lungo ed in largo in quella grossa città dalle sempre mille luci e ombre.. anche se data la giornata erano state solo mille e passa ombre a presentarsi di fronte alla sua vita. Ma egli con tutto il suo fare freddo rimase impassibile di fronte ogni situazione. Di fronte ogni malvivente, ogni stupro, ogni colluttazione. Sia familiare che non. Mosse tutti gli agenti che aveva, li gestì come pedine su una scacchiera da mettere in posizione accurata per poter sistemare e porre fine ai tanti piccoli disastri che in quella assurda notte portò con se fin dal calare delle luci del tramonto.
    Tuta dietro e armi a portata di mano in macchina era solo. Il suo ultimo agente l'aveva lasciato di pattuglia in un posto cui solitamente in fine settimana si verificavano scazzottate e spacci di piccole dosi di droga. Male mai estinto. Solitamente già con la presenza di uno più poliziotti le acque si calmavano.
    Era mezza notte passata quando il cellulare di Batou emise uno squillo metallico. Ripetitivo e ciclico. Rispose mentre seguiva a highway che girava intorno alla città. La periferia esterna di Kyrayami. Voce vecchia. Vista nonostante. Anziana saggezza mista a solida mente umana sebbene anziata. Haramachi. Batou piantò freno lasciando stridere le gomme del grosso mezzo per molti metri prima che si arrestò del tutto in mezzo alla corsia puntando gli otto fari a lungo tracciante in fondo all'oscurità della strada.... Inversione di marcia. L'uomo tornò indietro.

    Tutti hanno uno scheletro nell'armadio. Tutti.
    Quello di Batou però era ancora vivo. 200 e passa anni. Eppure era rimasto lo stesso. Immutato. Assolutamente immutato. Uno dei pochi vivi che aveva visto e partecipato alla guerra. Non solo la terza mondiale che cambiò di nuovo le carne in tavola. Ma a tutte quelle prima che precedettero lo scoppio mondiale rovesciando i capi del mondo. Un persona che se la trovi.. Fidati. Fuggi. Fuggi più velocemente di quello che le tue gambe possano fare o sarai solo carne da macello. Oltre le 180 orarie. Verso una destinazione ignota di cui sapeva solo che si trattava di una chiesa sconsacrata resa uno scheletro fumante dalla terza guerra mondiale e mai rimessa a nuovo, visto che il paesino niditrofo non esiste più.
    Uno scorcio ancora vivo e sanguinante rivolto al passato. Ed è al passato che Btou aveva un conto in sospeso con quell'"essere".

    Lasciò l'hummer una decina di metri prima. Spense tutto. E lo lasciò al fragore della pioggia. SI era vestito di tutto punto. Tuta e arma d'ordinanza a se. Ma paradossalmente si era reso irrintracciabile dagli altri agenti. La radio ed il gps e gprs spenti. Era un fantasma. Un fantasma in cerca di vendetta.
    Il dentro della chiesa con solo i muri perimetrali a mezza altezza e le colonne portanti sembrava l'interno di una cassa toracica sfondata. Li in mezzo alle rovine occhi rossi guardavano l'ambiente mentre la pioggia scrosciante disegnava un bagliore bianco su spalle e capo.
    L'urlo di rabbia fu chiaramente udibile come uno dei tanti rabbiosi tuoni.

    Xemnas.

     
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    Codesta storia viene scritta nel mentre il potere del palazzo si spezzo, in un'era di dolore e paura, dove il futuro del Giappone era più insicuro che mai. Nella pioggia una macchia nera, un morto tra i vivi, un'anima che vaga in questa era di disperazione senza un obiettivo, un fine. Molte cose sarebbero cambiate, ora. Il Giappone, il mondo stesso, ogni cosa avrebbe dovuto adattarsi nuovamente per sopravvivere. Ma vi sono presenze in questo mondo che non si adattano, o meglio non ne trovano la forza, continuando la loro esistenza sull'urlo della società. Questa storia, in questo capitolo, parla di un giovane uomo, che giovane non è, che altro non è che un morto tra i vivi. Xemnas, è questo il suo nome. Un nome che vorrebbe dimenticare. Come il suo passato, del resto. E il futuro. Ormai sono passati molti decenni da quando questa figura si fece vivo nel mondo dei vivi, continuando a nascondersi come un insetto, cercando a ogni costo di non attirare l'attenzione. Ma questa notte tanto sinistra porta un vento di conoscenza, e Xemnas lo sentiva, sapeva che il passato questa notte avrebbe bussato alla sua porta, ma quale parte, quale teschio nell'armadio, questo neanche lui poteva conoscere. Ma alla fine che importava? La pioggia batteva senza pietà sul capuccio scuro, lui era lì a osservare, sul punto più alto della chiesa. Lui e le sue ombre, gli unici suoi compagni, insieme a madame morte che non si allontanava mai troppo da lui. E sotto, sulla terra fredda, dove un tempo i fedeli pregavano un Dio morto, ora una figura cupa quasi quanto lui. Xemnas lo sentiva, sapeva che era lì. Chi osa profanare questo luogo sacro?! Vattene, o viandante, qui non troverai altro che dolore e disperazione! Urlò alla figura nera per terra, non era un consiglio, dalla voce si poteva udire una certa autorità, come se fosse un ordine. Cercati un'altro rifugio per questa notte di tormenta, non vi è posto per te. Ora la voce era bassa, quasi sussurrata.

    Vattene se ci tieni alla tua vita!

     
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    La mente di una persona può essere paragonata ad una stanza. Ci son stanze ordinate, altre un completo disastro. Alcune apparentemente caotiche ed altre completamente piatte ed inespressive. La logica assume la forma di un pc e i bei ricordi quelli di tanti quadri. La gentilezza e la disponibilità ad un confortevole divano mentre l'armadio.. Beh l'armadio è un luogo dove noi tutti riporremmo qualcosa di scomodo. Inadeguato o peggio, segreto. L'armadio è il nostro antro oscuro. Anche se ci fosse una torica non illuminerebbe mai tutto.. Ed è qui che risiedono gli scheletri dei nostri errori. Delle nostre scelte e del nostro passato.
    Quando un evento ci fa ricordare uno di questi scheletri essi riprendono vita. Forma. Umanità a tratti. Quando una persona che credevamo non rivedere più compare di fronte a noi e questa rievoca un nostro scheletro passato esso non riprende solo linfa. Ma ritorna umano. Cade dal nostro antro dei ricordi e si getta sul pavimento che nel mentre ha cominciato a trasudare. Trasudare melma. Sangue. La melma da forma ai muscoli. Agli organi. Alle interiora e agli occhi. E quando tutto ciò da abbastanza forza - alimentato dal nostro rancore o dalle nostre paure - da potersi alzare egli ci guarda. Ancora informe e ancora senza bocca. Ma ci fissa. Dritto nei nostri occhi. Riesumando il nostro passato cupo. E quando finalmente avrà una bocca per poter parlare il suo rantolo che sa di passato ci investirà con tutti i nostri errori. La morte nella nostra mente è rappresentata da uno scheletro con una mannaia. Il caso direte voi no?...
    Il caso.

    -- Vattene se ci tieni alla tua vita! --
    Quell'oscura pioggia non smetteva di cadere. A tratti i lampi illuminavano quello sconsacrato luogo come se fosse un ironico scheletro mal decomposto con il capo in una orripilante posa di dolore e rabbia. Il posto adeguato per uno scontro. Sotto la pioggia scrosciante che sembrava presagire l'apocalisse. L'esigua sagoma di ciò che riguardava uno degli scheletri di Batou era li. Vivo. Immutato nella sua apparente vita che lo fissava dall'alto di quella carcassa di religione dimenticata dal signore. Giù come in un inferno di morte l'uomo senza occhi era con il viso chino a fissare il suolo. Non più umano, non più cyborg d'ordinanza. Ma un mostro. Una forma informe. Occhi rossi. Antenne che sembravano corna e mano grosse come una bestia. Pochi attimi ci vollero per cambiarsi di forma e come uno scheletro che ti fissa quella nera pioggia battente sembrava quasi un battesimo.
    Partì a correre come un dannato seguendo una strada che si materializzò dal nulla di fronte ai suoi occhi mentre egli raggiungeva il suo obbiettivo. Passo veloce, occhi rivolti al suo nemico veloce come un treno in corsa ripercorse parte della strada per dove aveva lasciato l'hummer. Li accanto c'era una collina che si ergeva con uno squarcio per la passata deflagrazione. La tuta della Swat sotto i lampi era lucente come un fantasma in una stanza buia. Corsa veloce quando ebbe risalito un pezzo di strada fece uno scatto contro la parente verticale della collina stessa per andare su una trave della chiesa. Da li dritto sul pezzo di tetto ancora integro.
    Il balzo disegnò la grossa figura di Batou nero. Con i cinque occhi rossi e le due antenne che disegnavano due archi d'altrettanto colore. Arrivando sul tetto compiendo una capriola per togliersi dal bordo scagliò entrambe le due fruste contro il nemico. Voleva attanagliarlo stretto. Cosi stretto a fargli percepire il "Vero" senso della vita.





    Note armi.

    ▬Sotto giacca, Alfa&Omega.

    Nascosta:.
    Beretta.




    Status Fisico.

    ///



    Note extra.





    BATOU

    Lucida rabbia.



    Energia : 80 / 80
    Potere: OFF (- / -)
    Body mode: online.
    Tecniche:







    Edited by Volkof - 14/1/2013, 14:52
     
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    Andrew Ryan : Nome
    Nessuno / Scienziato-stregone : Noto come
    267 anni umani : Età
    /// : organizzazione

    Razza: Nessuno (nonmorto)
    Karma: 15 (Benefattore)
    Allineamento: Neutrale Puro
    Nazione: Regno di Nuova Britannia
    Pericolosità: Shihan


    Il vento soffiava attraverso le vetrate rotte, si udiva il pianto agognante della solitudine. I miei pensieri erano rivolti altrove, in un posto migliore, un luogo lontano da tutto questo. Vattene via! Lasciami in pace, figura oscura. Sei venuto per uccidermi? Sei arrivato tardi, sono morto da molto tempo. Non capisci? NON CAPISCI?! Ero io a non capire, io e la mia ignoranza. Sentivo i tuoi passi avvicinarsi sempre di più'. Non sono passi da uomo, vero? Non negare la tua natura, non sei umano. Non negare il tuo scopo! Sento la morte venire a bussare alla mia porta. Lo sai? Io la sento! Non sono pazzo, la sento. Sai cosa mi dice? Lei parla di te, uomo di latta. Si? Sì! Non mento. Non mento ... Da dove deriva tutta questa rabbia? La sento fin qua, sento quell'odore marcio della tua presenza, niente di più' disgustoso di te e della tua vendetta! Già, vendetta, è per questo che sei qui, vero? Ma io non mi ricordo di te, proprio no. Vedo la tua figura scagliarsi in aria, verso di me, vedo i tuoi occhi freddi nascosti dal buio. Li vedo anche se non li vedo, capisci? Io sono ...

    Un passo indietro, uno scatto indietro, un pensiero in avanti, evitai le due fruste spostandomi nella parte interna della cappella superiore. Perché? Chi sei?

    Ero stanco, io e loro, loro e io. Perché il mondo non ci poteva lasciare in pace? Era davvero neccesario perseguitare il passato? Chi siamo noi per giudicare i nostri peccati? Chi sono gli altri per farlo? Io sono innocente! Ormai sono morto tempo fa, le mie colpe sono scomparse con me, comprendi?


    Kingdom Hearts

    Premessa necessaria: Gli Heartless non sono creature viventi complete, non hanno uno scheletro, un sistema nervoso o similitudini col corpo umano. Se vengono feriti perdono gocce di oscurità simili ad inchiostro, se i loro arti si spezzano non si vedono pezzi scheggiati, se apri loro la testa non c'è un cervello e un teschio a contenerlo. La struttura e la consistenza sono simili a quelle umane, ma non godono della stessa formazione e quindi salvo creature più forti, qualsiasi Heartless dopo aver subito una ferita grave scompare.

    Livello 1
    - E' possibile evocare Heartless esclusivamente entro un'area di 1 metro da sé.
    - Si possiedono un massimo di 5 Heart Point.
    - E' possibile controllare le creature ad un massimo di 10 metri di distanza da sé.
    - Durante il controllo delle creature, l'utilizzatore risulta rallentato del 50% sulla velocità di spostamento.
    - Durante il controllo delle creature, l'utilizzatore risulta più debole del 50% sulla forza.


    Status Fisico: Illeso

    Stato Psicologico: Turbato

    Equipaggiamento:
    Beam Katana attaccato alla cintura, sotto la giacca, uzi posta per metà nei pantaloni

    ◘ Potere
      Off_
    ◘ Energia
      80/80_

    Tecniche
     
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    Fissatelo dritto negli occhi. Nei suoi marci occhi che vi fanno ricordare le vostre rabbie. Le vostre paure e i vostri turbamenti. Osservatelo. Guardatelo. Ed in fine urlare. Urlate a vostra volta contro di lui. Contro il vostro scheletro con tutta la rabbia che vi da e se urlerete di paura sarete già morti. Perché uno scheletro - specialmente se riveste la morte - se vi incute timore è perché siete già morti. E marcirete all'inferno. Urlate di rabbia. Urlate. Urlate ancora e ancora. Senza pietà alcuna fino a quando non lo vedrete andare in frantumi di fronte a voi. Non abbiatene cura. Ella non ne avrà per voi quando vi reclamerà con o senza preavviso. Non badategli ma allo stesso tempo non cercatela perché se seguirete tal via ella vi prenderà e vi tratterrà con voi. Nel suo infinito limbo che trasuda morte a sua volta e li marcirete e diventerete scheletri a vostra volta. Attendendo solo un'altra vittima per uscire dal suo armadio.. Il ciclo infinito della morte.

    Rabbia. Rabbia funesta e per una lunghissima manciata di minuti guidò l'uomo come Batou guido l'hummer. Con foga e privo di controllo alcuno ma di certo non privo di ragionevole follia. L'unica cosa ad averlo condotto li sano e salvo e per un uomo come Batou - la follia - era l'ultima condizione d'esistenza a cui venir a chiedere udienza. Doveva calmarsi, ma ciò era una richiesta molto più grande delle sue facoltà in quel frangente e per quanto egli praticasse una politica di neutralità/freddezza vedere uno che come minimo doveva essere morto molti anni addietro ancora vivo e vegeto avrebbe fatto venire i cinque minuti anche ad un santo. Ammesso che esistano certo. Batou era convertito in un grosso essere che gli faceva arrivare ai due metri tranquillamente e come stazza era superiore al suo nemico. Grosso. Con occhi rossi e due antenne ai lati che illuminati da due piccoli punti rossi dietro lo facevano apparire una figura bizzarra a vedersi. Mosso dalla rabbia aveva scagliato entrambe le lucenti fruste contro il suo avversario il quale con un semplice gesto le aveva evitate muovendosi di lato e schivandole. Decisamente avventato, ma in tutto quell'istinto quel barlume di ragione sapeva già che non avrebbe scagliato un attacco/reazione a ciò. Le mani si aprirono le fruste con un veloce fruscio meccanico rientrarono dentro i palmi delle mani fino a lasciarne fuori un metro scarso. Attive colme di una luce azzurro elettrico l'uomo prese a seguire il suo avversario a passo veloce ma preciso.
    La ragione prese possesso della mente e tante piccole mosse e contromosse prendevano forma nella mente di questo. Doveva attaccarlo in modo tale che la sua mossa fosse totalmente prevedibile. La rabbia lasciò il posto alla logica ed alla metodica mentre dalla mano sinistra uscì un ulteriore mezzo metro netto. Con il polso prese a farla volteggiare come se fosse il cappio di un cowboy. Le due paia di occhi piccoli attorno quello ben più grande al centro viso si muovevano leggermente puntando il suo avversario. Scese seguendolo nel sotto tetto con freddezza esaminando le sue mosse.

    Un tempo quando era solo un mero militare Batou si trovò in un frangente solo. Da solo. Tutta la sua squadra venne spazzata da un unico individuo.

    E' un peccato, Andrew Ryan. Io mi ricordo ancora di te.
    Anzi. Potrei dire che non posso scordarmi di te.
    Hai sterminato 11 agenti quasi mezzo secolo fa.
    E' io son qui a riscuotere. Oggi farò un diverso lavoro.


    Si toccò il cranio quando accennò al fatto di non poter dimenticare. L'aveva capito e aveva ragione. Egli non era più umano. Non lo era da un pezzo oramai cosi come Andrew. Entrambi erano dei non morti viventi però in due modi diversi e opposto quasi. E' la mente di Batou ebbe un lampo di folle genialità. Era nel suo ambiente, era nel suo posto prediletto. L'ignoto. Andrew Ryan era nella sua culla dei divertimenti e lui per mandarlo al suolo avrebbe dovuto agire di sorpresa. Venne un'altro lampo. Dal cielo. Senza preavviso. Intenso e lungo secondi anticipò un tuono in grado di far rompere i vetri. Fu un attimo. Uno. Uno solo, Batou scagliando con violenza la frusta contro di lui la lasciò andare completamente per lasciarsi spazio di manovra per la sua mossa. Gli intenti erano due, uno di colpirlo l'altro di poterlo semplicemente fregare. Gli lasciò spazio, spazio cui spostarsi per evitare quel colpo, ciò solo per poter scattare verso di lui e sferrargli un colpo talmente tanto ravvicinato da non poter essere parato. Con lo scatto potenziato egli gli fu di fronte ma rispetto il nemico stesso era di lato. L'altra frusta liberata solo lo stretto necessario aveva in servo già una tecnica pronta per colpirlo. Tanti piccoli denti di forma triangolare pronti a colpirlo.





    Note armi.

    ▬Sotto giacca, Alfa&Omega.



    Nascosta:.
    Beretta.




    Status Fisico.

    Illeso.



    Note extra.





    BATOU

    Lucido.
    Status recuperato


    Energia : 70 / 80
    Potere: ON
    Body mode: military.
    Tecniche:

    ▬ Chainsaw
    Descrizione, Permette di sfruttare un moderato accumulo d'energia sulla/e fruste per creare dei denti ad uncino su una lunghezza ben definita della/e fruste stesse. Tale scopo serve ad infliggere il maggior danno possibile da taglio sul nemico. I "denti" escono da un determinato punto della frusta e seguono tutta la lunghezza arrivando al punto opposto sottostante. Subito dopo la loro creazione prendono a scorrere seguendo la stessa velocità di una qualunque sega a motore.
    Gli effetti da taglio sono devastanti, se non fosse che la resistenza di questi piccoli denti è media, quindi dopo un continuo uso si distruggono e vanno rigenerati da zero. La lunghezza e spessore sono rispettivamente di 5 e 0.5 centimetri, di forma uncinata. Spendendo un tot d'energia si possono disporre sulla lunghezza pari a un metro e mezzo netto. Rispendendo il costo si può espandere l'effetto fino alla portata massimale che si può disporre.
    Di base, senza uso su nemico, tale tecnica dura fin quando non viene "riposta". ( Durata massima, 5 turni. )

    Costo 10.





    Edited by Volkof - 17/1/2013, 12:06
     
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    Andrew Ryan : Nome
    Nessuno / Scienziato-stregone : Noto come
    267 anni umani : Età
    /// : organizzazione

    Razza: Nessuno (nonmorto)
    Karma: 15 (Benefattore)
    Allineamento: Neutrale Puro
    Nazione: Regno di Nuova Britannia
    Pericolosità: Shihan


    HAHAHAHAH! La mia risata risuonava in quel luogo cupo, le parole dell'uomo non mi avevano per niente toccato l'animo, di quel dolore che tanto parlava non vi era ricordo! Quel dolore ... Era reale, lo sentivo, percepivo una immensa rabbia che si scagliava sul mio vecchio corpo. Sentivo il suo desiderio di uccidermi, di compiere la sua vendetta tanto desiderata. Caro signore di ferro, come puoi tu giudicare un'altra persona? Come puoi, tu, mostro che viene a casa mia per uccidermi, parlare di giustizia! Come osi? Chi ti credi di essere!?

    - Uccidere in guerra... È una regola che non si può cambiare! Nessuno lo può fare! Né Dio! Né il diavolo! Né io e nemmeno TU! Sul mio volto il precedente sorriso fu sepolto dalla mia solita freddezza. L'attacco nemico era decisamente pericoloso, tempo fa avevo progettato armi simili per l'esercito, sapevo che le fruste da combattimento raramente erano sprovviste di piccole "aggiunte". Certo, lo devo ammettere, non potevo proprio immaginare quali fossero stati i potenziamenti adottati alle fruste, ma era qualcosa di molto pericoloso. Decisi di seguire il suo gioco, lui mi stava dando troppo spazio, era cosi prevedibile. Scattai prima che la frusta mi colpì. Pensai bene o male di mandare due creature verso lui. La prima, un soldato, si scaglio verso le gambe del nemico, cercava di passare innoservato. La seconda creatura si sarebbe buttato verso il volto del nemico. Intanto, mentre ero in movimento, una terza creatura salì senza il mio permesso sul braccio destro, restando infine sulle spalle. Quindi questa è la TUA giustizia? Interesante ...


    Kingdom Hearts

    Premessa necessaria: Gli Heartless non sono creature viventi complete, non hanno uno scheletro, un sistema nervoso o similitudini col corpo umano. Se vengono feriti perdono gocce di oscurità simili ad inchiostro, se i loro arti si spezzano non si vedono pezzi scheggiati, se apri loro la testa non c'è un cervello e un teschio a contenerlo. La struttura e la consistenza sono simili a quelle umane, ma non godono della stessa formazione e quindi salvo creature più forti, qualsiasi Heartless dopo aver subito una ferita grave scompare.

    Livello 1
    - E' possibile evocare Heartless esclusivamente entro un'area di 1 metro da sé.
    - Si possiedono un massimo di 5 Heart Point.
    - E' possibile controllare le creature ad un massimo di 10 metri di distanza da sé.
    - Durante il controllo delle creature, l'utilizzatore risulta rallentato del 50% sulla velocità di spostamento.
    - Durante il controllo delle creature, l'utilizzatore risulta più debole del 50% sulla forza.


    Status Fisico: Illeso

    Stato Psicologico: Turbato

    Equipaggiamento:
    Beam Katana attaccato alla cintura, sotto la giacca, uzi posta per metà nei pantaloni

    ◘ Potere
      On_
    ◘ Energia
      65/80_

    Tecniche

    Soldier



    La più basilare e banale delle creature, un piccolo Heartless alto 60 cm minuti di piccoli artigli utili per attaccare ma non particolarmente buoni per uccidere. Il suo unico punto difeso èa la sommità della testa, coperta da una sorta di elmetto. Questa creatura non è in grado di fare azioni particolarmente complesse ed elaborate, la sua unica abilità è quella di riuscire a saltare con grande agilità.

    Occupa: 1 HP
    Costo: 5





     
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